martedì 19 agosto 2025

RISTORANTE “FORME” A BRESCIA: LA CUCINA DELLA CHEF ARIANNA GATTI AVVOLGE TUTTI I SENSI TRASPORTANDOLI IN UN VIAGGIO DI ASSOLUTO PIACERE.



Nella bella, ricca e super attiva Regione LombardiaBrescia è il secondo Comune per popolazione dopo Milano, rientra anche nei 20 Comuni più popolosi d'Italia oltre a essere il Capoluogo dell’omonima Provincia. Brescia sorge nell'alta Pianura Padana allo sbocco della Val Trompia, ai piedi del Monte Maddalena e del Colle Cidneo.

Il nome "Brescia" appare inizialmente in alcuni antichi trattati Veneti e nasce molto probabilmente dalla “Venetizzazione” del termine Lombardo "Brèsa" o "Brèssa" che a sua volta trae origine da un nome nella lingua dei Galli Cenomani e successivamente da quello datole da Gaio Giulio Cesare Ottaviano Augusto (27 a.C. - 14 d.C.): "Colonia Civica Augusta Brixia". Ma le origini dei primi insediamenti nel Bresciano risalgono a oltre 3200 anni fa.

Con una storia così lunga alle spalle Brescia ha un notevole e importante patrimonio artistico e architettonico: i suoi monumenti d'Epoca Romana e Longobarda sono stati dichiarati “Patrimonio dell'Umanità” dall' Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura.

Alla Città fu dato l'appellativo di “Leonessa d'Italia" inizialmente dal Veronese Aleardo Aleardi (nato Gaetano Maria Aleardi 1812 - 1878, Poeta e Politico) e con maggior fortuna dal mitico Scrittore e Poeta Giosuè Alessandro Giuseppe Carducci (1836 - 1907) per la valorosa resistenza contro gli occupanti Austriaci durante l'insurrezione delle “Dieci Giornate di Brescia” (1849).

Oggi Brescia è uno tra i principali centri economico-produttivi d'Italia.

Nella primissima periferia Bresciana, in direzione Ovest, in una zona di aperta campagna assolutamente verdeggiante e suggestiva sorge un’imponente Struttura, con all’interno una grande Corte, risalente all’Ottocento che è stata completamente ristrutturata, è la Sede di una innovativa forma di ospitalità: Atena Multiforme.

Atena Multiforme” è un “magico universo di emozioni in costante mutamento”, un universo nato per volontà di “Atena” una Società specializzata nella formazione per aziende, privati e professionisti. Una Location magica che offre la possibilità di essere vissuta in moltissimi modi grazie a un concentrato di lusso e gusto che comprende non solo i grandi spazi dedicati alle attività di organizzazione eventi ma anche tre Ristoranti: “Forme” (Ristorante “fine dining”), “Sotto Forme Bistrò” (formula di ristorazione più informale dedicata anche al “business lunch”) e “52C” (cucina Giapponese contemporanea). Oltre a tutto ciò ha anche quattro super suites studiate in ogni dettaglio, ciascuna con un differente stile d’arredo: “Atena Dolce Vita”.

Oggi desidero raccontarvi del Ristorante Formee della sua bravissima Chef Executive Arianna Gatti

Il RistoranteForme” è stato inaugurato Giovedì 26 Gennaio 2023 e come accennato si trova all’interno di quel meraviglioso complesso immerso nel verde che è “Atena Multiforme”. Il Ristorante prende il nome dalla curatissima “mise en place”, dalla presenza di selezionati oggetti di design e di arredo all’interno delle Sale del Locale e dal Paese di origine della sua Chef Arianna Gatti.

Arianna infatti è nata, nel 1991, a “Forme” (circa 500 abitantiuna delle due Frazioni del piccolo Comune Abruzzese di Massa d'Albe in Provincia dell’Aquila, ubicata alle pendici del Massiccio del Monte Velino, a 1020 m. s.l.m., al centro della Marsica (Regione Storico-Geografica Abruzzese) tra il pregevole Sito Archeologico di “Alba Fucens” e la Stazione Sciistica di Ovindoli-Monte Magnola”.

Arianna, nata da Genitori che lavoravano nel mondo della Ristorazione (ambedue ottimi Cuochi) è cresciuta nel magico e gustoso mondo della Tipica Tradizione Enogastronomica Abruzzese. Una Tradizione molto variegata che per secoli ha risentito fortemente dell'isolamento geografico dando origine a un'arte culinaria viva e indipendente, ricca sia delle tradizioni pastorali delle zone interne montane sia di quelle marinare delle zone costiere.

Arianna Gatti dopo le Scuole dell’Obbligo e dopo aver frequentato il Liceo Scientifico StataleMarco Vitruvio Pollione” di Avezzano (AQ), seguendo la sua predisposizione e passione per la cucina ha iniziato a lavorare, tra lusso Francese ed eleganza Italiana, nella Cucina del super prestigioso Hotel (5 Stelle) “Sofitel Rome Villa Borghese”. Nel 2013 Arianna si è Diplomata al 18° Corso di Alta Formazione di Cucina alla Scuola Internazionale di Cucina ItalianaAlmadi Colorno (Parma).

Dopo importanti esperienze nelle cucine dell’“Hotel Tosco Romagnolo” (4 Stelle) a Bagno di Romagna (FC) con Paolo Teverini Chef di fama internazionale e precursore negli anni ’90 della “Cucina Naturale”, e del noto RistoranteLeonidei Fratelli Leoni a Bologna, Arianna nel Dicembre 2013 è entrata a far parte della Brigata di Cucina del mitico RistoranteMiramonti l’Altro” a Concesio (Brescia) dove è rimasta fino al Dicembre 2022. Grazie alla sua grande bravura ha rapidamente scalato i ruoli diventando molto presto Sous-chef. A conferma di ciò la nota Guida SpecializzataIdentità Goloseha riconosciuto ad Arianna Gatti il PremioMigliore Sous-chef 2020”.    

Il RistoranteMiramonti l’Altro” (Due Stelle Michelin) ha fatto la storia della Ristorazione Bresciana e Lombarda, grazie alla “Cucina Fusion” (Francese/Italiana) del grande Philippe Léveillé (nato a Nantes, in Francia, il 27 luglio 1963 e naturalizzato Italiano) che oltre a essere un magnifico Chef è anche un popolare personaggio televisivo Francese.

Nel Gennaio 2023 la Chef Executive Arianna Gatti è arrivata a condurre con grande soddisfazione il suo Ristorante: “Forme”.

La Cucina di Arianna Gatti nasce dalla voglia di ridare sostanza allaCucina Contemporanea”, incentrandola su memoria, natura e libertà creativa. Una Cucina basata sull’impiego di materie prime stagionali e di eccellenza, principalmente Italiane e locali, certamente ispirata alla grande tradizione Italiana, in particolare Abruzzese e del Territorio Bresciano. Le preparazioni di Arianna vengono realizzate con le migliori tecniche e si presentano con gustosi e ricchi sapori facilmente riconoscibili, oltre a essere caratterizzate da belle presentazioni dal design curato e ricercato.

Al RistoranteFormeil Menù oltre alla Carta offre Due Percorsi Degustazione: “Percorsi” (5 Portate) e “Racconti” (9 Portate).

Si possono degustare assolute delizie come: “Animella, cardoncelli, sesamo e levistico”; - “Spiedo di lumache, spugnole e spinacino”; - “Black cod (Merluzzo nero), ceci, olive e fagiolini”; - “Zucchine, basilico e camembert”; - “Granchio, latte di cocco, mandorle e rosa”; - “Trota, albicocca, ostrica e bieta”; - “Saint honorè di storione e caviale”; - “Anguria, anacardo, mirin ed erba pepe”; - “Raviolo di pecora, pecorino e santoreggia”; - “Spaghetto nero, aglio, olio e peperoncino, canocchie e ricci di mare”; - “Fusillone, piselli, shiso, mandorle e miso”; - “Crespella paglia e fieno, ragù di anatra e funghi”; - “Risotto alla robiola, fichi, anguilla e foglia di fico”; - “Linguina Bloody Mary e levistico”; - “Sogliola, caponata e ventricina”; - “Coniglio e amarena”; - “Wagyu, cipolle rosse e burro d’arachidi”; - “Quaglia al pepe verde, cardoncelli, birra e ruta”; - “Lingua, cavolo viola e rafano”; - “Agnello, fieno, carota e salvia”; - “Scampo, tartare di capriolo, arachidi e rabarbaro”; - “Astice, zabaione salato e pesca”; - “M’ama non M’ama” (Ananas, yogurt, more e mirtilli); - “Il genio della lampada”; - “Citrus Vibes” (Consistenze di agrumi); - “Formaggio?” (Pain perdu alla frutta disidrata, caprino e mandorle); - “Cioccolato fondente, nocciola e genziana”; - “Vittoria Alata: litchi, sesamo nero, lampone”.

Tutte le preparazioni sono di altissimo livello e realizzate con grande arte culinaria: vedi portate come lo “Spiedo di lumache, spugnole e spinacino” (una rivisitazione dei tipici Spiedini Abruzzesi gli “Arrosticini di Pecora”) dove le “Lumache” (Chiocciole di Vigna sgusciate) vengono avvolte una per una nel super gustoso “Guanciale di Amatrice” e cotte sul forno alla brace o il Dessert la “Vittoria Alata: litchi, sesamo nero, lampone” dove nel piatto viene riprodotta una delle più straordinarie statue d’Epoca Romana, uno dei simboli di Brescia, con all’interno una mousse di litchi e cioccolato bianco con gel di lamponi e pralinato di sesamo, il tutto valorizzato da una spolverata di sesamo nero e dalle cialde croccanti a forma di ali.

La “Vittoria Alata” è una magnifica statua bronzea, realizzata con la tecnica della cera persa, risalente al Primo Secolo d.C. oggi conservata presso il “Capitolium di Brescia” (o Tempio Capitolino Romano) dove fu rinvenuta nel 1826 assieme ad altri bronzi Romani. L’opera riproduce una figura femminile che veste un una tunica di stoffa leggera (chitone) fermato sulle spalle e un “himation” (mantello rettangolare drappeggiato) che ne avvolge gli arti inferiori. La gamba sinistra risulta lievemente sollevata poiché si ritiene che il piede poggiasse sull'elmo di Marte e tra la mano sinistra e la gamba flessa avesse uno scudo in bronzo. A compimento dell'opera, sul capo fu posta un'agemina d'argento e rame a cingerne i capelli e in epoca romana furono aggiunte le ali, per trasformare l'opera nella “Dea Victoria” (Nike per i Greci).

Il RistoranteFormedurante la bella stagione apre anche un accoglientissimo dehors.

La Carta dei Vini è molto importante e selezionata grazie alla Ricca Cantina, molte delle prestigiose Etichette in Carta sono ben visibili nelle grandi Vetrine termiche illuminate.

L’assoluto valore di Arianna Gatti  è stato confermato dai molti riconoscimenti ricevuti come quello del 14 Maggio 2024 della prestigiosissima Académie Internationale de la Gastronomie che le ha dato ilPrix au Chef de l’Avenir 2024”.

Ristorante Forme: “Un luogo in cui ogni piatto è una dichiarazione d’intenti, ogni gesto un dettaglio che conta, ogni sapore una storia che prende forma”.

La bravissima Chef Arianna Gatti in Cucina è ben supportata dalla Pastry-chef Laura Valcamonico, dal Sous-chef Michele Barp e dalle Capo Partita Elisa Frutti, Chiara Spadaro e Kaddy.

Il gentilissimo, impeccabile, esperto e premuroso servizio di Sala è guidato da una grande Maître come Elisa Redolfi (anche Lei proveniente dall’esperienza al RistoranteMiramonti l’Altro”) a cui si affiancano il Sommelier Tiziano Gasparini e la Chef de Rang Jole Antonioli

Al Ristorante Formedi Brescia troverete, oltre a una grande accoglienza, l’ottima cucina della Chef Arianna Gatti che coinvolgendo delicatamente tutti i sensi Vi trasporterà in un viaggio di assoluto piacere.

https://formerestaurant.it/

https://www.youtube.com/watch?v=ugA6ys9x6J4


"Atena Multiforme": Una Vista dall'Alto  (Foto AM)

"Ristorante Forme": Una delle Sale (Foto Nicolò Brunelli) 

 "La Mise en Place"...  (Foto Nicolò Brunelli)

"Spiedo di Lumache"...  (Foto Nicolò Brunelli) 

"Raviolo di Pecora"...  (Foto Nicolò Brunelli) 

"La Lingua"...  (Foto Nicolò Brunelli) 

"Citrus Vibes"...  (Foto Nicolò Brunelli)

La Chef Arianna Gatti  (Foto Nicolò Brunelli)

Maître Elisa Redolfi  (Foto Nicolò Brunelli)


sabato 9 agosto 2025

ASSOLUTAMENTE DA LEGGERE LO SPECIALE “OINOS - EN PRIMEUR BORDEAUX 2023” DEL VALENTE FINE WINE CRITIC PAOLO BARACCHINO.




La Civiltà dell’Antica Grecia (dall’anno 1000 a.C. fino alla conquista Romana nel 146 a.C.) ha segnato in positivo, per la sua straordinaria ricchezza culturale, la Storia dell’umanità sotto tutti i punti di vista. Tra ciò che i Greci ci hanno tramandato vi sono anche le loro tradizioni alimentari e la loro passione per il frutto della pigiatura dell’Uva: Il Vino.

Per loro il Vino era qualcosa di più di una semplice bevanda, era una sentita liturgia sociale, ludica, artistica e religiosa che si riassumeva nella convivialità del “Simposio”.

Il termine stesso Simposio deriva dalle parole Grechesyn” = insieme e “pino” = bere. Molto spesso era un atto collettivo così importante che veniva praticato la sera subito dopo importanti cerimonie, matrimoni e banchetti. Il “nettare degli dei” dei Greci era molto diverso dal Vino che conosciamo, ciò era dovuto soprattutto al clima molto caldo, alla vendemmia tardiva, alle diverse tecniche di vinificazione e di conservazione, all’uso di giare e poi di otri, all’aggiunta di infusi vari, frutta secca, erbe, per non parlare dei loro sistemi di chiarificazione. Tutto ciò rendeva il Vino una bevanda molto densa, sciropposa, estremamente dolce e con un alto grado alcolico. I Greci però conoscevano perfettamente la potenza del loro Vino e ne deprecavano, l’abuso e l’ubriachezza. Per questo motivo usavano tagliarlo con abbondante acqua, a volte anche di mare (in estate vi aggiungevano il ghiaccio derivante dalla conservazione della neve), e accompagnarlo con stuzzichini vari dolci e salati, frutta, miele, formaggi e l’immancabile pane Greco che era alla base della loro alimentazione e che veniva prodotto in moltissime varianti.

Per gli antichi Greci la degustazione di Vini, anche quelli considerati al tempo di alta qualità come il “Pramno” prodotto nell’Isola di Icaria, fatta durante un Simposio era una delle espressioni più nobili della loro Civiltà. Il Vino non solo bevanda, ma in alcuni casi anche medicamento, era un inno alla gioia di vivere, un piacere di cui non si poteva fare a meno: il Vino gli antichi Greci lo chiamavanoOINOS”.

Proprio adottando questo mitico nome, carico di grande fascino e di lunghissima storia, dal Mese di Marzo 2012 è stata pubblicata in Italia un’interessantissima e bella Rivista: “OINOS - Vivere di Vino”. La Rivista, inizialmente Trimestrale e oggi Semestrale, racconta dei fascinosi legami dell’uomo alla terra, il magico mondo dei vignaioli, dell’olio, del turismo, e della cultura enogastronomica Nazionale e Internazionale.

La Rivista è realizzata della modernissima “Casa Editrice C&P Adver/Edizioni Effigi” di Arcidosso, in Provincia di Grosseto, proprietà di Mario Papalini, specializzata in comunicazione, grafica, web ed editoria.

Oinos” ha una Redazione con un Team di conosciutissimi Giornalisti molto bravi ed esperti: Andrea Cappelli (Direttore Responsabile), Alessandro Ercolani (Capo Redattore), Paolo Rubei (Direttore Artistico), Cornelia Miron (in Redazione) e Mario Papalini (Coordinamento Editoriale).

Oltre a loro la Rivista ha anche altri collaboratori molto preparati, nomi del valore come Paolo Baracchino, Alessia Bruchi, Seila Bruschi, Pietro Carluccio, Zeffiro Ciuffoletti, Pasquale Di Lena, Giovanna Focardi Nicita, Giorgio Franci, Mario Fregoni, Riccardo Gabriele, Piero Genta, Andrea Kordi, Giada Sanchini, Danilo Tonon, Jacopo Vagaggini, Chiara Zoppas, Paolo Vagaggini e il sottoscritto Giorgio Dracopulos.

 “Oinos” è magnificamente illustrata con le splendide immagini di un grande professionista come Bruno Bruchi, che nelle sue bellissime fotografie mette oltre a tutta la sua bravura tecnica anche tutta la sua grande passione per l’Enogastronomia.

Il Periodico si presenta molto bene con una veste grafica molto bella, moderna, creativa ed elegante nel suo grande formato 24 x 33 cm., una foliazione media di 230 Pagine a colori, su una bellissima carta patinata lucida, ed è perfettamente rilegato in brossura cucita.

Da pochissimi mesi è uscito un interessantissimoSupplemento Speciale di Oinos - Vivere di Vino”, realizzato e scritto dal Fine Wine Critic Paolo Baracchino, dal TitoloEn Primeur Bordeaux 2023”.

La Francia è il Paese in cui la Cultura Enologica ha una Storia straordinaria e Secolare che ha avuto e ha una grande influenza su tutti gli altri Territori del Mondo dove si produce Vino. Le Zone Vitivinicole Francesi, come Bordeaux, BorgognaValle del Rodano, Valle della Loira, Alsazia e Champagne, grazie alla grande qualità della produzione abbinata alla grande capacità di comunicare tale qualità sui mercati mondiali, sono considerate come modelli di riferimento. Una Tradizione Enologica quella Francese che risale a circa il 600 a.C. quando i Greci fondarono “Massalia” (oggi Marsiglia) e introdussero nel Territorio la coltura della Vite. Successivamente gli antichi Romani dettero grande impulso in queste Terre, e anche in tutto l’Impero, allo sviluppo delle Vigne. Nel Medioevo gli Ordini Monastici Francesi furono gli artefici della prima codifica delle tecniche basilari su cui si basa l’Enologia Moderna e grazie a loro già nel 600 d.C. le Vigne erano diffuse in tutto il Paese.

La qualità dei Vini Francesi, analogamente al sistema in uso in Italia, prevede tre livelli di Denominazione:

- “AOC” (Appellation d’Origine Contrôlée) il livello di qualità più alto e rigoroso del sistema e può comprendere anche delle Sottozone (come in Italia per le “DOCG” e le “DOC”) e dall’Agosto 2009 tale Denominazione ricade sotto l’ombrello della Classificazione Europea come “AOP” (Appellation d’Origine Protégée) analogamente alle “DOP” in Italia;

- “Vin de Pays” il livello analogo alle “IGT” Italiane, dall’Agosto 2009 ricade sotto la Classificazione Europea come “IGP” (Indication Géographique Protégée);

- “Vin de Table” tutti quei Vini che non rientrano, per mancanza o insufficienza di requisiti, nelle categorie superiori, dall’Agosto 2009 tale Categoria è stata rinominataVin de France”.

A seconda poi della Zona di Produzione dei Vini esistono delle altre specifiche menzioni comeChâteau”, “Cru”, “Clos”, che contribuiscono a definire e delimitare il Territorio di Origine dei Vini stessi e di alcune Tipologie.

La “Nuova Aquitania”, la più estesa Regione Amministrativa Francese, è stata istituita, a decorrere dal Primo di Gennaio 2016, accorpando le Regioni di AquitaniaLimosino e Poitou-Charentes. Suddivisa in 12 Dipartimenti ha come Capoluogo la Città di Bordeaux. In questa Regione sono ubicate alcune delle più grandi e importanti Zone Vitivinicole Francesi come Bordeaux, Médoc e Margaux conosciute in tutto il Mondo come le migliori per la produzione di Vini grazie al particolare “Terroir” (Territorio), il complesso sistema ambientale naturale, chimico, fisico e climatico.

L’Imperatore Carlo Luigi Napoleone Bonaparte (Napoleone III, 1808 - 1873) in occasione della “Exposition Universelle des produits de l’Agriculture, de l’Industrie et des Beaux-Arts” tenutasi a Parigi tra il 15 Maggio e il 15 Novembre 1855, volle redigere un sistema di “Classificazione Ufficialedei migliori Vini del Bordeaux esposti per l’occasione. Un ristretto comitato di esperti e commercianti del settore, dopo aver effettuato una selezione di ottimi Vini,  prendendo anche in considerazione l’alta professionalità degli Château (61 i Castelli catalogati) e i costi di produzione, espresse la Classificazione, che prende il nome dall’anno in cui è stata fatta il 1855, ed è ordinata per importanza dal primo al quinto livello per i Vini Rossi: “Premiers Grands Crus Classés”, “Deuxièmes Crus”, “Troisièmes Crus”, “Quatrièmes Crus”, “Cinquièmes Crus”. Mentre per i Vini Bianchi la Classificazione comprese: “Premier Cru Supérieur”, “Premier Crus”, “Deuxième Crus”.

La Classificazione del 1855 era direttamente proporzionale alla qualità dei Vini, ma oggi è largamente superata dai numerosi cambiamenti che hanno interessato i Terreni coltivati dalle varie Aziende Vitivinicole che nel corso degli anni, si sono espanse, ridotte o divise senza alcuna nuova Classificazione, di conseguenza la suddivisione non risulta più una guida accurata e progressiva del valore e della qualità dei Vini Classificati.

Paolo Baracchino è nato e cresciuto a Livorno dove ha frequentando le Scuole fino alla Superiori successivamente si è trasferito a Firenze dove oggi vive e lavora. Nel 1971 appena diciannovenne, durante una vacanza nella nota Località Turistica MontanaAbetone” in Provincia di Pistoia, arrivò l’amore conoscendo la Fiorentina Sara Gori, diventata poi sua Moglie nel 1980. Nello stesso periodo iniziò anche l’interesse per il Vino. Fino ad allora Paolo era stato astemio anche se il suo Babbo come rappresentanza aveva delle ottime Aziende di Vino. Insieme a Sara, dopo aver frequentato la Facoltà di Giurisprudenza Fiorentina, si sono Laureati. Tra il 1998 e il 2000 Paolo Baracchino ha frequentato tutti e Tre i Corsi della Associazione Italiana Sommelier (A.I.S.) diplomandosi Sommelier.

Nel 2003 Paolo Baracchino è entrato a far parte del “Grand Jury Europeén” (G.J.E.) una prestigiosa Associazione Indipendente Internazionale (senza scopo di lucro) fondata nel 1996 da François Mauss con lo scopo di fornire una classificazione obbiettiva e alternativa del Vino. Dal 2004 ogni anno Paolo è andato in Francia per le Anteprime dei mitici Vini di Bordeaux, pubblicando poi i suoi straordinari giudizi su diverse Testate Specializzate. La sua fama cresciuta negli anni nel Mondo Internazionale del Vino lo ha portato a ricevere numerosi e importanti riconoscimenti. Aubert de Villaine, co-titolare della mitica Azienda VitivinicolaDomaine de La Romanée-Conti” ha definito Paolo Baracchino un “Poète du Vin”.

Paolo Baracchino in trenta anni di attività ha messo insieme anche una strepitosa collezione di Vini.

Ma torniamo alSupplemento Speciale di Oinos - Vivere di Vinodi Paolo Baracchino: “En Primeur Bordeaux 2023”.

"En Primeur" è un termine Francese che indica l'acquisto di Vino ancora in fase di affinamento, imbottigliato o ancora nelle botti, quando mancano mesi o anni prima del rilascio sul mercato. Questo sistema, creato più di 200 anni fa dagli Inglesi faceva parte delle normali pratiche commerciali, particolarmente diffuso nella “Zona di Bordeaux”, permette sia ai Produttori sia ai Négociants (Distributori di Vini) di ottenere liquidità anticipata e ai compratori di assicurarsi vini rari e di ottenere prezzi più vantaggiosi rispetto al prezzo di mercato finale. Ogni anno, nel Mese di Aprile a Bordeaux si apre la “Campagna Primeurs” un Evento Internazionale importantissimo che coinvolge più di 150 mitici Châteaux, che accolgono Giornalisti, Importatori, e Professionisti per degustare i Vini dell’annata presa in considerazione. L’accesso all’Evento è limitato ai Giornalisti più famosi e ai Produttori e Négociants super selezionati che devono essere prima ammessi allaPlace de Bordeaux”, una vera e propria “Borsa del Vino en Primeur” (un complesso sistema di distribuzione agevolato dai “Courtiers = Broker”), la cui origine risale al XIII Secolo.

Il “Supplemento En Primeur Bordeaux 2023” si presenta in un bellissimo formato grande 22 x 32 cm., con 60 Pagine ricche di foto a colori, bellissima la carta patinata lucida e perfetta la rilegatura. Da sottolineare che i Testi sono in Italiano e in Inglese per l’Articolo di Apertura/Introduzione e le Valutazioni dei Vini e in Italiano, Inglese e Francese per la Biografia di Paolo Baracchino

I Vini 2023 valutati (126 Rossi, 24 Bianche e 12 Sauternes) sono tra i più straordinari al Mondo provenendo dai più importanti e mitici Château del Bordeaux. La descrizione dei Vini, fatta con l’ineguagliabile “Stile di Paolo Baracchino”, ci racconta dettagliatamente ed esaustivamente ogni Etichetta degustata fino ai più piccoli particolari, alla fine di ognuna di esse c’è anche il voto espresso in centesimi.

Posso solo aggiungere che ilSupplemento Speciale di Oinos - Vivere di Vino - En Primeur Bordeaux 2023del valente Fine Wine Critic Paolo Baracchino è assolutamente da leggere

https://www.paolobaracchino.com/

https://www.oinosviveredivino.it/


"Speciale Oinos En Primeur Bordeaux 2023"

"Speciale En Primeur Bordeaux 2023": Ricco di Foto 

"Speciale En Primeur Bordeaux 2023": Vini Mitici 
(Foto Paolo Baracchino)

P. Baracchino allo "Châteaux Margaux" con P. Bascaules
(Foto Paolo Baracchino)

Giorgio Dracopulos e Paolo Baracchino


martedì 5 agosto 2025

RISTORANTE “BAITA PIÈ TOFANA” NEL MAGICO CUORE DELLE DOLOMITI DI CORTINA D’AMPEZZO (BL): FASCINOSA AUTENTICITÀ E GRANDE PASSIONE.



 Il Britannico e Londinese John Ruskin (1819 - 1900) è stato un noto Scrittore, Poeta, Pittore e Critico d’Arte, che ha influenzato fortemente l'estetica Vittoriana ed Edoardiana con la sua interpretazione dell'arte e dell'architettura, ci ha lasciato anche questa bella frase: “Le Montagne sono le grandi cattedrali della terra, con i loro portali di roccia, i mosaici di nubi, i cori dei torrenti, gli altari di neve, le volte di porpora scintillanti di stelle." 

Parole magnifiche che si adattano perfettamente alle “Dolomiti” e a un loro tratto specifico di cui oggi Vi voglio raccontare.

Le “Dolomiti” (dette anche Monti Pallidi) sono un insieme di gruppi montuosi ubicati a sud della catena principale alpina (le Alpi Orientali Italiane) quasi interamente comprese nelle Regioni di Veneto, Trentino-Alto Adige e Friuli-Venezia Giulia (suddivise, in ordine di percentuale di distribuzione, tra le Province di Belluno, Bolzano, Trento, Udine, Pordenone), e con una piccola parte anche in Austria (le Dolomiti di Lienz) e in Slovenia (la parte orientale delle Alpi Giulie). Le “Dolomiti” prendono il nome dal Geologo Francese Déodat Guy Silvain Tancrède Gratet de Dolomieu (1750 - 1801) che per primo studiò il particolare tipo di roccia, battezzata in suo onore “dolomia”, predominante in queste montagne. Una roccia costituita principalmente da un minerale denominato, sempre in onore del Geologo scopritore, “dolomite”, un insieme di carbonato di calcio e di carbonato di magnesio.

Le “Dolomiti” sono tra le zone più rinomate a livello naturalistico/ambientale e turistico delle Alpi, comprendono un Parco Nazionale, nove Parchi Naturali e il più grandeComprensorio Sciistico Italiano” (Dolomiti Superski) nato nel 1974 ed esteso su un'area di circa 3.000 km². Il Comprensorio ha 450 impianti di risalita e 1.246 chilometri di piste, di cui circa la metà direttamente collegate tra di loro, oltre ai 1.160 chilometri di piste in grande maggioranza predisposte per l'innevamento programmato, dove la sciabilità è garantita da Dicembre fino ad Aprile anche senza precipitazioni nevose.

Il “Parco Naturale Regionale delle Dolomiti d'Ampezzo” è un'area naturale protetta d’incredibile bellezza della Regione Veneto, si estende a nord del Comune di Cortina d'Ampezzo, lungo il confine con il Trentino-Alto Adige. Il Parco è stato ufficialmente istituito il 22 Marzo 1990 con la Legge Regionale n. 21. Il Parco comprende molti famosi Gruppi Dolomitici: il Monte Cristallo, le Tofane, la Cima Fanes, il Col Bechei e la Croda Rossa d'Ampezzo, rispettivamente divisi dalla Val TravenanzesVal di Fanes, alta Valle del Boite e Val Felizon.

Le “Tofane”, ubicate a ovest di Cortina d'Ampezzo e a nord/ovest di San Vito di Cadore, sono il massiccio più maestoso tra tutte le montagne che si affacciano sulla Conca Ampezzana. Le “Tofanesi estendono sul versante occidentale della valle, tra il Passo Falzarego e la Val di Fanes, in direzione nord-sud, e contano tre vette principali, tutte con quota superiore ai 3.000 metri s.l.m.: - la “Tofana di Rozes” (o di Roces) 3.225 m. la più meridionale; - la “Tofana di Mezzo” (o Seconda), 3.244 m. la più elevata; - la “Tofana di Dentro” (de Inze o Terza) 3.238 m. la più settentrionale, collegata alla precedente da una cresta. A seguito del boom turistico ampezzano le “Tofane” sono diventate una delle maggiori attrazioni di tutte le “Dolomiti”, nonché uno dei più conosciuti simboli delle “Alpi Italiane”. Per questo motivo, a partire dalla fine dell'Ottocento, sul massiccio sono stati costruiti numerosi “rifugi alpini” e sono stati aperti sentieri, vie ferrate, funivie, seggiovie e piste da sci.

Il Comune diCortina d'Ampezzo” (circa 5.500 abitanti), posto nella Regione Storico/geografica della “Ladinia” (cinque Valli Dolomitiche di Lingua Ladina) in Provincia di Belluno, è una notissima e prestigiosa Località turistica invernale ed estiva, nonché teatro di numerosi eventi sportivi di rilevanza internazionale legati alla montagna e agli sport invernali. “Cortina d’Ampezzo” ha una particolarissima prerogativa, come riportato nello Statuto Comunale, non ha Frazioni ma il suo Territorio è articolato in numerosi Villaggi riuniti inSei Contrade” che prendono il nome di “Sestieri”.

Proprio in questo splendido scenario, accanto alla Stazione di partenza della Seggiovia Piè Tofana - Duca d'Aosta” (che porta aRa Vallesa 2.470 m. della Tofana di Mezzo) c’è un Ristorante (Rifugio) che si può decisamente definiresemplicemente magnificograzie alle sue specialissime prerogative: “Baita Piè Tofana”.

La fascinosa struttura in legno con la grande e panoramicissima terrazza, che oggi accoglie il Rifugio/Ristorante Baita Piè Tofana, nasce in LocalitàRumerlo”, a pochi minuti d’auto da Cortina D’Ampezzo, in occasione delle Olimpiadi del 1956 come rifugio per i cronometristi. Ubicata a 1.700 metri di quota e, come già accennato, si trova accanto alla “Seggiovia Piè Tofana - Duca d’Aosta”. Ancora oggi le piste da sci qui collegate sono una tappa della “Coppa del Mondo Femminile di Sci”. Nel 2019 l’Imprenditore Cortinese Michel Oberhammer, cresciuto nel mondo della pasticceria e successivamente acquisito una lunga esperienza nel mondo del vino, ha rilevato e completamente rinnovato la struttura preservando l’essenza originale del luogo e dando vita a un Ristorante elegante, molto curato in ogni particolare ma allo stesso tempo non impegnativo, dove si respira aria di casa con una vista mozzafiato sulle Tofane. Tutto l’arredamento è naturalmente rustico/montano rivisitato con eleganza contemporanea. Intorno al “Larin”, il suggestivo focolare aperto sui lati, oggi c’è il tavolo più ambito e fascinoso della Conca Ampezzana, un “tavolo” che incarna l’essenza stessa della straordinaria accoglienza e convivialità diBaita Piè Tofana”.

Dal Mese di Novembre 2021 lo Chef diBaita Piè Tofanaè il bravo Federico Rovacchi.

Federico (classe 1993) è nato in Emilia-Romagna nella bellissima Città di Reggio Emilia (la Città del Tricolore, la nostra Bandiera), la sua passione per la cucina, nata da esperienze di Famiglia, lo ha portato, dopo le Scuole dell’Obbligo, a Diplomarsi all’Istituto Alberghiero. Le sue prime esperienze di lavoro sono state fatte nelle Cucine di Ristoranti molto importanti e famosi della sua Regione come al Ristorante/LocandaCa’ Matildedello Chef Andrea Incerti Vezzani e di sua Moglie Marcella a Rubbianino di Quattro Castella (RE), al “Magnolia” “Una Stella Michelin”, al tempo ubicato a Cesenatico (FC), oggi è all’interno di Villa Margherita sulle Colline di Longiano (FC) e ha Due Stelle e, per 7 Mesi, al RistorantePiazza Duomo” (Tre Stelle Michelin) ad Alba, del grande Enrico Crippa.

Tra tutte l’esperienza più importante per Federico Rovacchi è stata sicuramente quella fatta in Alto Adige, in Alta Val Badia, dal Giugno 2016 al Settembre 2021 (5 Anni e 5 Mesi) al RestaurantSt. Hubertus” (Tre Stelle Michelin) del Lussuoso Hotel (5 Stelle) “Rosa Alpina” di San Cassiano (BZ) con lo Chef Norbert Niederkofler e il suo “braccio destroMichele Lazzarini.

Proprio in questo periodo Federico Rovacchi ha conosciuto Elisa Prudente, sua attuale Fidanzata che, dal Mese di Giugno 2019, era entrata a lavorare al “St. Hubertus” come Chef de Range. Elisa, cresciuta in una Famiglia di Albergatori/Ristoratori, era arrivata al “St. Hubertus” dopo importanti esperienze lavorative, fatte tra il 2010 e il 2019, come Bar Waiter all’HotelMaregolf” di Caorle (Venezia), alla “Bottega del Vino Villa Sandi” e come Waiter e Wine Steward al RistoranteTivoli” (Una Stella Michelin), quest’ultimi a Cortina d’Ampezzo (BL).

Federico Rovacchi ed Elisa Prudente si si sono successivamente trasferiti a Cortina d’Ampezzo entrando insieme aBaita Piè Tofana”, Lui come Chef Executive e Lei come Restaurante Manager/ Maître

Federico Rovacchi grande appassionato e attento studioso dei “maestri della gastronomia” presenti e passati a “Baita Piè Tofana”, con accanto una brava Sous-chef come Nicole Groff, propone una cucina d’autore frutto di accurate ricerche e massima attenzione; nei suoi piatti ritroviamo importanti citazioni interpretate in modo assolutamente personale. Lo sguardo ai grandi del passato è fondamentale per dare la sua versione di “cucina contemporanea”, perché “quella che è diventata oggi tradizione è un’avanguardia che ce l’ha fatta”. Alle selezionatissime materie prime del Territorio si affiancano così ingredienti di alta qualità non solo locali e ai piatti della gastronomia Italiana e Internazionale si abbinano le “cotture Francesi” e le “sgrassaturedi ispirazione Giapponese.

Una particolarissima attenzione viene data inoltre alla componente vegetale che spesso assume un ruolo da protagonista. Le piante aromatiche e le erbe spontanee vengono raccolte a mano, seguendo il ritmo della natura e rispettando le stagioni, catturando l’essenza del Territorio e portandola direttamente nel piatto. Gli ortaggi, le radici e i germogli vengono trattati con la stessa cura riservata alle proteine, a volte sostituendole altre volte valorizzandole.

Tra le selezionate materie prime legate alla Cucina della Baita si trovano quelle della pregiata (dal 1960) “Macelleria dei Fratelli Dal Farra” di Belluno, le leccornie realizzate del “Maso Pretzhof” di Vipiteno (BZ), i preziosi formaggi dell’Azienda Agricola BiologicaSanwido” di San Vito di Cadore (BL), il pesce di montagna (come trote e salmerini), il pregiato Maiale Grigio del Casentino, la selvaggina cacciata in selezione e controllo della “Macelleria Zivieri Massimo” di Zola Predosa (BO) e anche i frutti di mare sempre meravigliosi e freschissimi. I prodotti di stagione utilizzati nel Menu provengono poi dall’Orto della Baita, gestito dall’AziendaAgricola Sostenibile Borgo Dus”, tra il Piave e il Montello. Molti prodotti sonofatti in Casacome per esempio gli squisiti salumi.

La bella, buona e saporita Cucina dello Chef Federico Rovacchi si basa molto sulle tecniche di cottura, in prevalenza alla brace oltre a quelle lente, la sua proposta gastronomica è pensata per valorizzare la freschezza vegetale e i profumi di montagna: una cucina sempre più istintiva e contemporanea.

Il Menu Estivo 2025 di Baita Piè Tofana” comprende imperdibili delizie come: - “Ostrica alla Brace”; - "Animella di Vitello" (con salsa Choron); - “La Millefoglie” (foglie di stagione come shiso, cavolo nero e spinacio selvatico, saltate delicatamente in padella, alternate a strati di maionese al levistico, mela verde, insalatina con salsa verde, noci e crème fraîche); - L’“Insalata di Pasta” (spaghetti alla chitarra verde con alloro e aglio orsino, mantecati con una crema di scarola, aglio orsino e erbe amare di montagna passate alla brace,  alla base c’è una chiffonade di scarola e acetosa, olio al fico, foglie di finocchio marino sott'aceto e foglie di cappero sott'olio); - “Tortellini” (con panna al lievito e anguilla); - Cosce di Ninfa alla Bella Aurora” (gnocchi al pomodoro e cosce di rana); - Il “Risotto” (con caprino, crespino ed elicriso, mantecato con burro di capra e un caprino fresco), - “La Lumaca” (chiocciole sgusciate e cotte in tegame con aglio orsino, vengono servite su una base morbida di crema di patata e topinambur, completate da un kefir al dragoncello, rafano grattugiato olio all’aglio orsino e un biscotto croccante al dragoncello); - Rossini al Mare” (filetto di manzo con tartufo nero, scaloppa di fois gras d’oca e seppia rosolata, nappato con una salsa teriyaki e un fondo di carne); - “Agnello Scampi e Abete”; - “Piccione” (con salsa diavola e cinque spezie); - “Capriolo” (con yogurt e mirtilli); - “La Zuppa Inglese di Ermanno”.

La Carta dei Vini, grazie all’impegno e all’esperienza di Michel Oberhammer ed Elisa Prudente che hanno realizzato una Cantina davvero molto ricca e ben assortita anche nei formati, offre una selezione attenta e curata di oltre 700 Etichette tra Italiane e Internazionali, molto ampia la scelta di Vini e Bollicine (Champagne) provenienti dalla Francia

In Sala Elisa Prudente incarna alla perfezione l’arte dell’ospitalità con grande fascino, estrema gentilezza e assoluta professionalità con al suo fianco la giovane e brava Chef de Rang Lisa Fiorentin.

Il RistoranteBaita Piè Tofana”, magicamente adagiato nel cuore della Dolomiti di Cortina D’Ampezzo (BL), grazie alla fascinosa e particolare autenticità abbinata alla grande passione del Titolare Michel Oberhammer, dello Chef Federico Rovacchi e della Restaurante Manager/ Maître Elisa Prudente, è assolutamente imperdibile.

https://baitapietofana.it/

https://www.youtube.com/watch?v=0KG3pJ97kqA


"Baita Piè Tofana": Vista Esterna...  (Foto Alex Moling)

"Baita Piè Tofana": Vista Interna...  (Foto Alex Moling)

Il Suggestivo Tavolo Intorno al "Larin"...  (Foto Alex Moling)

"Baita Piè Tofana": Il Team  (Foto Alex Moling)

"Ostrica alla Brace"...  (Foto Alex Moling)

"La Millefoglie"...  (Foto Alex Moling)

"Insalata di Pasta"...  (Foto Alex Moling)

"Cosce di Ninfa alla Bella Aurora"...  (Foto Alex Moling)

"La Lumaca"...  (Foto Alex Moling)

"Rossini al Mare"...  (Foto Alex Moling)

Michel, Federico, Elisa e Nicole  (Foto Alex Moling)

giovedì 24 luglio 2025

“PORTICCIOLI MILANO” IL NUOVO BISTRÒ & RISTORANTE A MILANO: IL GIUSTO INCONTRO TRA PIACEVOLI ATMOSFERE E GUSTOSI SAPORI.



Spesso ho scritto che Milano per le sue particolari e specifiche peculiarità è una Citta molto bella e assolutamente straordinaria.

Milano è il Capoluogo della Regione Lombardia, oggi anche Città Metropolitana, una delle aree più popolose d’Europa rientrando infatti tra le 20 Città Europee più grandi. Milano è il principale centro economico, industriale, finanziario Italiano oltre a essere ai vertici dell’editoria e anche del circuito musicale mondiale grazie alla stagione lirica del miticoTeatro alla Scala” con la sua lunga tradizione operistica. Milano è tra i principali Poli Fieristici Europei ed è considerata una delle Capitali Mondiali della Moda.

Con così tanti pregi Milano è una delle mete del Turismo Internazionale, figura tra le 40 Città più visitate al Mondo attestandosi seconda in Italia dopo Roma e quinta nell'Unione Europea. Una tale Città non poteva non avere un’accoglienza dalle mille sfaccettature al fine di coprire qualsivoglia richiesta e ciò ha favorito l’apertura di Locali e Alberghi di ogni tipo e livello.

Tra i Quartieri di Milano uno si chiamaBullona” e il suo nome si rifà all’antica cascina che sorgeva un tempo nell’area destinata successivamente alla costruzione della “Stazione Milano Nord Bullona”, entrata in funzione nel 1929 e dismessa il 18 Maggio 2003. La Stazione fu progettata per servire il crescente sviluppo della “Fiera Campionaria” e quello dell’Area Industriale del Portello. Insieme alla “Stazione di Porta Genova”, rappresenta un prezioso esempio di architettura ferroviaria dei primi del secolo scorso. L’edificio ha uno stile che si colloca tra il liberty e il razionalismo, con una facciata decorata in stile tardo liberty

Oggi le Vie del QuartiereBullona” con il loro contesto unico e la loro lunga storia, offrono innumerevoli Locali dove trascorrere piacevoli momenti sia di giorno che di sera: non solo luoghi di ritrovo ma un’oasi di raffinatezza Milanese.

Nel QuartiereBullona” nasce Via Losanna, una bella strada alberata sui due lati che parte da “Piazza Diocleziano” e sbuca in “Corso Sempione” e si trova a pochi minuti a piedi da zone centralissime di Milano come l’“Arco della Pace”, “Parco Sempione”, il “Castello Sforzesco” e “City Life”.

Proprio in Via Losanna al Civico 11 da pochissimi mesi ha aperto un Ristorante contemporaneo dove sapore e atmosfera si incontrano per offrire una piacevolissima esperienza: “Porticcioli Milano”.

Il Bistrò & RestaurantPorticcioli Milano” nasce da un’idea di Riccardo Condorelli e Lorenzo Postolache, già fondatori del primo loro Bistrò & Restaurant Al Porticcioli romanticamente adagiato sul super fascinoso Lago di Garda, nel tratto Lombardo, con la vista su una delle insenature più belle del Lago, il Golfo di Salò, a San Felice del Benaco in Provincia di Brescia.

Riccardo (classe 1978) è Siciliano d’origine ma Milanese di adozione, infatti vi si è trasferito nel 1997 per frequentare la Facoltà di Economia Aziendale presso l’Università CommercialeLuigi Bocconi”. Ha iniziato la sua attività professionale in aziende che ruotano intorno al mondo del lusso, per poi, nel 2012, cambiare radicalmente ambito entrando nel comparto alberghiero e ristorativo. Lorenzo (classe 1997) è nato a Tecuci un Municipio della Romania ubicato nel Distretto di Galați, nella Regione storica della Moldavia, è un imprenditore che ha frequentato la Facoltà di Economia all’Università degli Studi di Brescia.

Riccardo Condorelli e Lorenzo Postolache nella nuova apertura di Porticcioli Milano” hanno coinvolto anche Chiara Caresano, Manager della nota Società Farmaceutica Multinazionale StatunitenseJohnson & Johnson” e Luca Micheli, Head of Sound di Chora Media” la nuova “Podcast Company Italiana.

Il Bistrò & RestaurantPorticcioli Milano” si prefigge di offrire alla sua clientela un’esperienza gastronomica speciale che unisca materie prime di eccellenza alla cura per il più piccolo dettaglio, il tutto in un’atmosfera piacevolissima, rilassata e informale. Il Locale è raccolto, solo 46 coperti, essenziale nel design ma caloroso nell’accoglienza: linee pulite, luci calibrate e massima attenzione a ogni elemento. L’apparecchiatura, sempre elegante, è diversa a Pranzo (leggermente più semplice) rispetto alla Cena.

La Cucina del Bistrò & RestaurantPorticcioli Milanoè affidata al bravo Executive Chef Ciro Tecchio.

Ciro è nato Napoli, dopo le Scuole dell’Obbligo ha frequentato, tra il 2004 e il 2009, l'Istituto Alberghiero "Duca di Buonvicino" ubicato a Capodichino, una Località del Comune di Napoli che ha dato il nome anche all’Aeroporto costruito nel 1910. Dopo il Diploma e alcune importanti esperienze Nazionali e Internazionali, alla fine 2014 si è trasferito a Milano dove ha lavorato, prima come Chef de Partie e poco dopo come Chef, in prestigiose realtà come all’HotelPark Hyatt Milan” (5 Stelle Lusso), all’HotelThe Yard Milano” (4 Stelle), al Negozio/RistoranteEccellenze Campane” di Milano e al “IT Restaurant” sempre a Milano.

Lo Chef Ciro Tecchio ha una solida esperienza di “Cucina Mediterranea”, la sua mano esperta, con linearità, tecnica e creatività realizza, supportato dalla sua giovane Brigata di Cucina, preparazioni belle e gustose di mare, di terra e vegetali con materie prime di eccellenza.

Il Menu del Bistrò & RestaurantPorticcioli Milano” offre proposte come: - “I Crudi” (che trovano la loro massima espressione nel “Plateau Royal” una selezione ampia e sempre diversa, creata in base alla disponibilità del mercato), - “Il Velo” (battuta di gambero viola accompagnata da guacamole, salsa agli agrumi, burrata e crostini alla paprika”, - “La Tartare di Scottona” (condita con fiori di cappero, cetriolini, senape, lamelle di tartufo, femore arrosto e maionese al finocchietto), - “Le Linguine al Ragù di Scorfano” (con pomodorini rossi e gialli), - “Lo Spaghettone alla Vongole” (servito con una particolare e deliziosa cremosità), - “Le Costolette di Agnello” (con fagioli, pomodorini e menta), - “La Paranza” (la frittura mista di calamari, gamberi e pescato che viene servita con verdure croccanti e salse aromatiche).

La Carta dei Vini è costruita con cura e attenta ricerca, prediligendo nella selezione Vini Italiani e Internazionali di Produttori che riescono a lavorare rispettando i propri Territori.

Una delle prerogative più interessanti del Bistrò & RestaurantPorticcioli Milanoè il particolareFood Pairingrealizzato con una imponente selezione di Gin, oltre 60 Etichette da tutto il Mondo. Un ricercato modo di abbinare alle preparazioni di cucina assaggi di distillati diversi, in quantità modica e serviti assieme a una tonica zero, che garantiscono un esperimento gustativo inedito e accattivante. Tutto ciò si realizza grazie al Gin Expert Pietro Pullizzi (Brand Ambassador Mixologist, Sommelier Wine & Spirit Education Trust e Sake Sommelier) un vero e grande “mago” che sorprende e delizia gli ospiti con le sue raffinate scelte.

Porticcioli Milano” è il Locale perfetto anche per eventi privati, pranzi riservati e cene aziendali, con menu personalizzati e un servizio pensato per accompagnare ogni occasione con grande professionalità, estrema discrezione e gentile cortesia.

Porticcioli Milano” è più di un Ristorante contemporaneo, è il meglio di ciò che resta quando togli il superfluo: un Locale che non racconta inutili storie ma con grande fascino e delicata piacevolezza le realizza.

Al nuovo Bistrò & RestaurantPorticcioli Milanopotrete trovare il giusto incontro tra piacevoli atmosfere e gustosi sapori.

https://porticciolimilano.it/


"Porticcioli Milano"...  (Foto PM)

"Porticcioli Milano": Bistrò & Restaurant  (Foto PM) 

"Porticcioli Milano": Il Giorno  (Foto PM)

"Porticcioli Milano": La Sera  (Foto PM)

"Porticcioli Milano": Oltre 6o Etichette di Gin  (Foto PM)

"Plateau Royal"...  (Foto PM)

"Il Velo"...  (Foto Porticcioli Milano)

"Tartare di Scottona"...  (PM)

"Spaghettone alle Vongole"...  (Foto PM)

Lo Chef Ciro Tecchio  (Foto PM)