venerdì 24 marzo 2023

AL NUOVO RISTORANTE “PARADISO” DI ABU DHABI DUE MITI DELL’ALTA GASTRONOMIA FRANCESE: NICOLE RUBI E PIERRE GAGNAIRE.




Gli “Emirati Arabi Uniti” (in Araboدولة الإمارات العربية المتحدة‎ = “Dawlat al-Imārāt al-ʿArabiyya al-Muttaḥida”) sono uno Stato nel sud-est della Penisola Araba, nell'Asia sud-occidentale; confinano con l'Oman a Sud-Est, con l'Arabia Saudita a Sud-Ovest e sono bagnati dalle acque del Golfo Persico a Nord. Gli “Emirati Arabi Uniti” sono il risultato dell’unione di Sette Emirati: Abu DhabiʿAjmānDubaiFujayraRaʾs al-Khayma, Sharja e Umm al-Qaywayn. Fino al 1971 erano noti come gli “Stati della Tregua” (Trucial States) a seguito di una tregua imposta nel XIX Secolo dai Britannici ad alcuni Sceicchi Arabi che non contrastavano, anzi alimentavano, attività piratesche che colpivano violentemente le navi che transitavano nel mare davanti alle loro coste.

Oggi la super fascinosa e suggestiva Capitale degli “Emirati Arabi Uniti”, “Abu Dhabi” (in Arabo ‘Abū Ẓabiyy بو ظبي‎), con circa un milione e seicentomila abitanti, è anche la Capitale dell'omonimo Emirato Abu Dhabi e si trova adagiata su una particolare Isola a forma di T” che si protende nel Golfo Persico dalla costa centro-occidentale del Paese. La Città, fondata nel 1791 dalla Tribù Beduina dei “Banū Yās”, negli ultimi anni ha avuto un incredibile e rapidissimo sviluppo. L'urbanizzazione (anche con splendidi e altissimi grattaceli) accoppiata con il relativamente alto reddito medio (grazie principalmente al petrolio) della sua popolazione, ha trasformato la Città in una grande e avanzata Metropoli Internazionale e un importante centro culturale e commerciale a livello Mondiale.

L'Isola Yas (in Araboجزيرة ياس‎) è una delle più grandi Isole artificiali (2500 Ettari) costruite ad Abu Dhabi grazie a un investimento di 40 miliardi di dollari effettuato dall'Aldar Properties una Società di sviluppo, gestione e investimento immobiliare con Sede ad Abu Dhabi, che vi ha realizzato anche alcune prestigiose attività come il Circuito Automobilistico (che dal 2009 ospita il “Gran Premio di Abu Dhabi” di Formula 1), un grande Parco a tema cinematografico della Warner Bros, il “Warner Bros Movie World”, un suggestivo Parco acquatico e un fascinoso Parco tematico dedicato alla Scuderia Ferrari” (il “Ferrari World”). L'Isola dispone inoltre di una enorme Arena, la “Etihad Arena”, dedicata a concerti, manifestazioni di vario genere e agli incontri di arti marziali miste per l'organizzazione “Ultimate Fighting ChampionshipStatunitense. Oltre a tutto ciò sono presenti numerosi insediamenti ricettivi e di sostegno al Turismo come ristoranti, campi da golf, marine e molto altro.

Recentemente, all'estremità meridionale dell'Isola di Yas, affacciato sulle acque cristalline del Golfo Persico, è stato inaugurato il “Yas Bay Waterfront” l'epicentro dell'intrattenimento giornaliero, soprattutto notturno, per eccellenza dell'Isola. Ospita numerose lussuose attività ricettive di livello Mondiale come Alberghi, Ristoranti, Caffetterie e Bar affacciati sul Molo e sulla Piazza del Lungomare, oltre al Beach Club galleggiante e l’ampio Lungomare costellato di opere d'arte realizzate su misura da Artisti di fama internazionale.

Proprio nel super accogliente complesso delYas Bay Waterfrontda poco tempo è stato inaugurato, con la supervisione di due grandi professionisti della Ristorazione Mondiale come Nicole Rubi e Pierre Gagnaire, il RistoranteParadiso”.

Nicole Rubi è una magnifica Ristoratrice Francese, di Nizza, formatasi alla scuola di suo Padre César Rubi che negli Anni ’60 aveva a Nizza la Brasserie l'Univers al 54 di Boulevard Jean-Jaurès, un Locale conosciutissimo meta di personaggi famosi. Nel 1988 Nicole rilevò sempre a Nizza, insieme a un Amico di nome Bernard Ollé, un'ex selleria trasformata in Salone del tè, la “Petite Maison Ferrier” in Rue Saint-François-de-Paule al Civico 11 e la trasformò nel RistoranteLa Petite Maison”. Grazie al suo carattere forte, alle sue indubbie e straordinarie doti di Ristoratrice, brava e intelligente, “La Petite Maison” sotto la guida di Nicole è diventato uno dei Locali più famosi non solo di Francia. Negli anni Nicole Rubi ha esportato la sua esperienza in supporto di altri importati Ristoranti in diversi Paesi del Mondo.

Pierre Gagnaire è nato il 9 Aprile 1950 ad Apinac un piccolissimo Comune Francese situato nel Dipartimento della Loira nella Regione dell'Alvernia-Rodano-Alpi. Nel Dipartimento della Loira, più precisamente nel Comune di Saint-Priest-en-Jarez, suo Padre aveva un noto e rinomato Ristorante il “Clos Fleuri”.

Pierre a 15 anni decise di lasciare gli studi per dare una importante svolta professionale alla sua carriera diventando inizialmente Pasticciere (un mestiere che insegna a essere attento, preciso ma anche creativo) e successivamente ebbe la fortuna e le capacità di entrare a fare esperienze nelle Cucine di alcuni grandi Chef Francesi come Paul Bocuse classe 1926Tre Stelle Michelinper 53 anni dal 1965 all’anno della sua scomparsa nel 2018.

Successivamente Pierre Gagnaire rilevò il Ristorante di suo Padre e lo gestì per 6 anni, poi nel 1981 aprì nella vicina Cittadina di Saint-Étienne il suo nuovo Ristorante in Rue Georges Teyssier che in seguito venne trasferito in una bellissima Villa Borghese in Rue Richelandière dove, in pochi anni, grazie alla sua eccezionale bravura, riuscì a ottenere le “Tre Stelle Michelin”. Negli anni successivi, chiusa l’esperienza a Saint-Étienne, Pierre Gagnaire ha creato un vero e proprio “Impero del Gusto” aprendo più di 20 Ristoranti in Francia e nel Mondo, riuscendo sempre a essere super premiato ovunque andasse con una “Pioggia di Stelle Michelin”.

Nella sua lunga carriera Pierre Gagnaire ha scritto Libri ed è diventato anche un noto personaggio televisivo; è membro dell'Académie Culinaire de France, nel 2015 è stato nominato “Miglior Chef del Mondo”. Pierre Gagnaire ha infranto le convenzioni della Cucina Classica Francese sorprendendo grazie al suo stile unico, che ogni giorno trova nuovi spunti per deliziare con le sue magnifiche preparazioni, sempre tenendo lo sguardo "rivolto al domani ma rispettoso di ieri" (tourné vers demain mais soucieux d'hier).

Cannes è una notissima e splendida Località Turistica Francese situata sulla Costa Azzurra, famosa anche per il Festival Internazionale del Cinema e per il Boulevard de la Croisette, il Viale che si estende lungo la Costa, ricco di spiagge, boutique esclusive e alberghi di lusso. Proprio a Cannes,  nel 2020, Nicole Rubi e Pierre Gagnaire hanno realizzato insieme un progetto che li ha visti prendere il timone del Ristorante Paradiso” (il nome è un omaggio al Mediterraneo, all'Italia e al Cinema) all’interno dell’esclusivo e lussuoso Hotel Barrière Le Majestic (5 Stelle, edificato nel 1926 in stile “Belle Époque”) ubicato proprio sul mare e davanti alla scalinata del famoso “Palais des Festivals et des Congrès”. 

Il format e la filosofia del RistoranteParadiso Nicole & Pierredi Cannes hanno ispirato anche la nuova recente apertura del RistoranteParadisodi Abu Dhabi: il profumo del Mediterraneo, l’Arte Culinaria Italiana e Francese insieme a una professionalità di altissimo livello

Gli Architetti Italiani Tiziano Vudafieri e Claudio Saverino (Vudafieri-Saverino Partners) hanno firmato l’interior sia del RistoranteParadisodi Cannes sia del Ristorante Paradisodi Abu Dhabi proponendo un concept elegante che racconta una storia di tradizioni e contaminazioni, declinate attraverso le diverse peculiarità del design al fine di realizzare un’immagine calda, chic, disinvolta e rilassata.

Fedele alla tradizione Milanese, l’Atelier creativoVudafieri-Saverino Partners” spazia tra l’architettura, il design d’interni, il retail moda, l’hotellerie e il food design affrontando sia i grandi temi delle città, dei paesaggi e delle varie società, oltreché puntare all’architettura dei luoghi residenziali, commerciali e industriali. “Vudafieri-Saverino Partners” ha Sede a Milano e Shanghai e ha negli anni sviluppato progetti e realizzato lavori pressoché in ogni Continente.

In ambedue i RistorantiParadiso”, di Cannes e di Abu Dhabi, gli interni sono luminosi e accoglienti, e sono caratterizzati da sfumature di verde tipico delle foglie d’ulivo e della salvia, per poi passare a note di giallo e di arancio degli agrumi. Texture e finiture naturali come la ceramica, il rattan per i pannelli e le sedute e la pietra di Modica per la pavimentazione, si mescolano a materiali più raffinati che vanno dal marmo all’ottone, dal velluto alla seta. La decorazione delle pareti, con sfondo beige, è arricchita da una bellissima “carta da parati” che riproduce una grande e vecchia mappa del Mediterraneo sulla quale sono raffigurate le immagini di scene di film iconici girati proprio in quell’area.

I lampadari arancioni, realizzati con plastica riciclata, sono stati progettati e prodotti esclusivamente per i due Ristoranti, mentre le lampade da tavolo ricaricabili illuminano i tavoli più da vicino. Le Sale sono ornate con ceramiche che raccontano le tradizioni artigianali del Mediterraneo, in particolare quelle Siciliane di Giacomo Alessi, pezzi unici interamente realizzati e decorati a mano. I cesti di frutta simbolo della natura e della ricchezza della vita, le pigne augurio di salute, ospitalità e fortuna, i vasi antropomorfi espressione della storia e delle tradizioni della Sicilia, da sempre crocevia di popoli e culture, i piatti elogio del pluralismo di sapori e simbolo della tavola, luogo della convivialità familiare, della condivisione e della gioia. Le terrazze, arredate con sedie in rattan dotate di morbidi cuscini gialli e vasi di terracotta con sempreverdi, segnano una continuità tra interno ed esterno, sottolineata anche dalla pavimentazione in pietra.

Anche al nuovo fascinoso Ristorante Paradisodi Abu Dhabi, negli Emirati Arabi Uniti, ora si può trovare la magica accoglienza e la magnifica Cucina Mediterranea realizzate a grandi livelli (con un rapporto qualità/prezzo eccezionale) da due miti dell’alta gastronomia Francese come Nicole Rubi e Pierre Gagnaire.

https://www.paradisoabudhabi.com/


Ristorante "Paradiso" ad Abu Dhabi (Foto Paradiso)

Una Vista Interna (Foto Paradiso)

"Bar" (Foto Paradiso)

"La Mappa del Mediterraneo" (Foto Paradiso)
 
 "Burrata" (Foto Jean Michel Sordello)

"Spaghetti" (Foto Jean Michel Sordello)

 "Delizie" (Foto Jean Michel Sordello)

"Tiramisù" (Foto Jean Michel Sordello)

 Pierre Gagnaire e Nicole Rubi (Foto Jean Michel Sordello)

giovedì 16 marzo 2023

“DE SANTIS” DAL 1964 I MITICI E SUPER GUSTOSI PANINI CLASSICI E GOURMET PREPARATI AL MOMENTO.



Il “pane” è un antichissimo e magnifico prodotto alimentare che si ottiene grazie alla fermentazione di un impasto a base di farina (normale o integrale), cereali e acqua, alla sua successiva formatura a cui segue una specifica lievitazione (non sempre, il “pane azzimo” per esempio non è lievitato) e infine alla cottura in forno. Il “pane”, nel Mondo, si caratterizza dall’arricchimento di altri ingredienti e da diverse forme che si differenziano a seconda delle tradizioni di ogni posto.  

Il “pane” più antico di cui sono state trovate tracce, in Giordania, risale circa al 12000 a.C.: veniva preparato macinando fra due pietre una miscela di cereali e mescolandola con acqua, l'impasto finale poi veniva cotto su una pietra rovente. Intorno al 3000 a.C. in Egitto fu perfezionato il metodo di lievitazione: un impasto lasciato all'aria veniva cotto il giorno dopo ottenendo un pane più soffice e fragrante. Dall'Egitto l'Arte della Panificazione passò in Grecia dove raggiunse alte vette visto che ad Atene a.C. si producevano un centinaio di tipi diversi di pane. I Greci iniziarono ad aggiungere alla ricetta base ingredienti come latte, olio, formaggio, erbe aromatiche, miele e molto altro. I Greci furono anche i primi ad adottare la preparazione notturna del pane per averlo fresco al mattino.

Un “panino” è un pane di piccola pezzatura, dalla forma tonda, ovale o allungata, quando viene tagliato in orizzontale è riempito con una infinità di altri alimenti (salumi, formaggi, verdure ecc.) si definisce “panino imbottito” (farcito, ripieno), che può anche essere riscaldato prima del consumo. Nel caso in cui il pane usato sia di sofficissimo impasto e senza crosta il “panino imbottito” prende il nome di “sandwich”.

La leggenda vuole che l’invenzione del sandwichsia dovuta al Quarto Conte di Sandwich, l’Inglese John Montagu (politico e ammiraglio, 1718 - 1792) che ordinò a un suo cameriere di servirgli della carne posta fra due fette di pane. Gli amici intorno a lui cominciarono ad ordinare “the same as Sandwich” (“lo stesso di Sandwich”), battezzando definitivamente in tal modo tale pietanza con l’ormai diffuso termine internazionale. Negli Anni Trenta del Novecento, nel noto periodo di Italianizzazione delle parole, sembra per merito del “VateGabriele D’Annunzio (1863 - 1938), il nome “sandwich” divenne “tramezzino”.

La Storia sull’origine delpanino imbottito” si perde nella notte dei tempi visto che fin dagli inizi dell’Umanità l’uomo ha usato le mani per portare il cibo alla bocca, pane e similari, poi, sono stati adottati come “utensili”, mezzi di accompagnamento per agevolare tale operazione fino all’invenzione della forchetta, probabilmente avvenuta intorno al IV Secolo d.C. nell'Impero Romano d'Oriente.

Posso dire che le “tortillas” (pani schiacciati e non lievitati, realizzati con farine di mais o di frumento) come primi esempi similari alle funzioni del “panino imbottito” si mangiavano già 7000 anni fa in America Centrale e alcuni scavi effettuati in Messico hanno dimostrato che fossero già molto diffuse in Epoca Precolombiana. A Roma, la Città Eterna, c’è una antichissima Via, che molti Secoli fa era ubicata nel Quartiere della Suburra, oggi denominata “Panisperna”, probabilmente prende il nome da una delle cose che qui si potevano mangiare in una sorta di Strada che offriva cibo da sporto ante litteram: il “Panis ac perna”.

Il “Panis ac perna” era una sorta di panino al prosciutto (cotto o crudo), ammorbidito immergendolo nell’acqua di fichi secchi. 

Alla fine del 1800 ha iniziato a diffondersi nel Mondo delle Catene Internazionali di “Cibo Fast Food” (Cibo Veloce), il termine “hamburger” (un “prestito linguistico” fra il Tedesco e l’Inglese) che si è identificato con un “panino imbottito” composto da un pane particolare il “burger bun” (panino di diverse dimensioni, morbido e dolce), carne bovina macinata, salse varie e condimenti diversi. Sempre fine 1800 nasceva un altro panino imbottito denominato hot dogche si sarebbe rapidamente diffuso anche lui in tutto il Mondo. “Hot dog” è un panino (di pane bun) farcito con un “würstel viennese allungato”, spesso condito con ketchup o senape e talvolta accompagnato da verdure, per esempio i crauti.

In anni molto più recenti la storia del “panino imbottito” è passata dalle mani di Chef, Food Blogger e appassionati di Cucina di ogni genere che hanno dato vita ai “panini gourmet” trasformando le due storiche parti di pane farcite in nuove sperimentazioni di gusto ed evolvendo i panini imbottiti a preparazioni super ricche con accostamenti culinari spesso sorprendenti. Oggi oltreché a livello casalingo i panini imbottiti vengono preparati e commercializzati da numerosissimi esercizi pubblici, nei supermercati e tramite distributori automatici, ma ci sono alcuni punti vendita specializzati chiamati “Paninoteche” che hanno fatto del “panino gourmetuna vera e propria arte.

Dal 1964 nella bella e super vitale Città di Milano c’è una, ormai storica, attività specializzata proprio sui “panini imbottiti” di altissima qualità: De Santis.

De Santis” è nato grazie ai Coniugi Renzo e Dina che ebbero l’intuizione di realizzare “panini imbottiti fatti a regola d’arte” e per tale scopo aprirono il loro Negozio in Corso Magenta al Civico 9. Il Locale in cui anche oggi tutto è come una volta, dagli arredi (come il bancone in legno) all’amore per i “buoni panini imbottiti”. La Coppia scelse di mettere in pratica una formula innovativa per il periodo: il pasto veloce. Intuirono che un buon panino imbottito può essere il pranzo perfetto e il successo non tardò ad arrivare. Da allora “De Santis” ha ospitato una infinità di artisti, sportivi, imprenditori e persone comuni legati dalla voglia di provare le proposte di questo piccolo gioiello gastronomico. 

Da “De Santis” i panini imbottiti non hanno mai smesso di raccontare Milano, la sua storia, i suoi aneddoti e i suoi gusti. Tutte le ricette, che in origine erano 200, nascono dal rapporto profondo con la Città e i suoi abitanti, da una creatività che trae ispirazione dai desideri delle persone, dalla ricerca degli ingredienti più genuini di un Territorio che sa coltivare l’eccellenze.

Nel 1982 la Proprietà di De Santis” passò ai Fratelli Giuseppe e Roberto Galiano che continuarono a incrementare i successi dei loro deliziosi panini. Nel 2006 ci fu un altro cambio di proprietà con il subentro dei Cugini Angelo e Angelomario Moratti. Nel 2007 una nuova e importantissima apertura di “De Santis” che inaugurò, nel cuore di Milano a due passi dal Duomo, nella food hall all’ultimo piano della Rinascente, il tempio dello shopping Milanese.

Nel 2018 la Proprietà è diventata una esclusiva di Angelo Moratti e nel 2021 vennero inaugurati i nuovi Locali, sempre a Milano, in Via Cesare Battisti 19, a due passi dal Tribunale, e Via San Carpoforo 6, in Zona Brera tra Palazzi Storici e luoghi fascinosi.

Recentissimamente, il 7 Febbraio 2023, l’ultimo nato di “De Santisnella food hall della Rinascente in Via del Tritone 61, nel cuore di Roma poco distante da Piazza di Spagna e da Piazza Montecitorio. Ma non finisce qui, secondo alcune anticipazioni di Luca Monica, nuovo Supervisore diDe Santis”, si punta a nuove aperture in alcune importanti Città Europee e negli Stati Uniti.

Una Bottega storicaDe Santis” ma anche innovativa che punta alla migliore qualità senza compromessi, una qualità che stupisce il palato e che trae ispirazione dai desideri del pubblico e dalla costante ricerca dell’eccellenza tra prodotti locali e internazionali trasformandoli in ricette storiche e inedite al fine di realizzare panini imbottiti sempre gustosi, salutari e preparati al momento.

In questa ottica sono nate per esempio le collaborazioni con Appennino Food Group, Caseificio Gennari e Moët & Chandon.

Appennino Food Group” è una importantissima Impresa del settore dei tartufi di terra con sede a Savigno (Bo) e due Filiali estere (Singapore e Stati Uniti). Nata nel 1985, ha fatto dell’innovazione e della ricerca i propri principi ispiratori, unite al rispetto delle materie prima e della stagionalità, pilastri fondamentali per la selezione e l’attività produttiva quotidiana. La forte cultura aziendale è nutrita dalla passione per il Territorio e dalla ricerca di tradizioni gastronomiche tramandate nel tempo.

Il rinomato Parmigiano Reggiano del “Caseificio Gennari”, fondato nel 1953 da Sergio e Maria Gennari, è ricco di storia, tradizione e cultura: per la sua realizzazione richiede amore, dedizione, passione e pazienza. L’obiettivo del Caseificio è la produzione di formaggio in modo completamente naturale e nel più assoluto rispetto dell’ambiente. Da circa trent’anni l’Azienda ha deciso di dedicarsi anche all’allevamento di più di 1.000 bovini che forniscono il 60% del latte lavorato nel Caseificio stesso. Una filiera completamente controllata, ma non solo: i processi di lavorazione del formaggio sono tutti manuali e la stagionatura è molto lenta. 

La mitica Maison Francese Moët & Chandon”, fondata nel 1743 da Claude Moët, è una delle più importanti e grandi Case produttrici di Champagne al Mondo che crea Vini unici e fantastici per ogni occasione.

De Santisuna certezza: dal 1964 realizza mitici e super gustosi panini imbottiti classici e gourmet preparati al momento.

https://www.paninidesantis.it/ 



"De Santis" dal 1964 in Corso Magenta a Milano (Foto DS)

"De Santis" Corso Magenta a Milano: Vista Interna (Foto DS) 

Panino con Salmone Affumicato delle Isole Faroe e Stracciatella
(Foto DS)

Panino con Prosciutto, Brie, Mozzarella e Crema al Tartufo Bianco
(Foto DS)

Panino con Gamberi Rosa, Lattuga, Caprino e Salsa Rosa (Foto DS) 

"De Santis" alla Rinascente di Milano (Foto DS)

Panino con Mortadella, Carciofi e Crema di Parmigiano (Foto DS)

Panino con Caponata e Mandorle Tostate (Foto DS)

"De Santis" Via Cesare Battisti a Milano: Vista Interna (Foto DS)

Panino con Prosciutto Cotto, Fontina Dop e Pomodoro (Foto DS)

"De Santis" Via Carpoforo, Zona Brera a Milano (Foto DS) 

Panino con Speck, Fontina Dop e Salsa Rosa (Foto DS)

Panino con Tartare di Carne, Lattuga e Pomodori Secchi (Foto DS)

venerdì 10 marzo 2023

AZIENDA VITIVINICOLA “COLLINE DI SOPRA” DI ULRICH ZIEGLER: GRANDI VINI REALIZZATI CON GRANDE PASSIONE.



L’antichissimo Borgo di Montescudaio sorge su una dolce, panoramica e verdeggiante collina, a 242 m. s.l.m., che dista solo 10 Km. dal Mare. Siamo nella bellissima Regione Toscana, nella Val di Cecina che fa parte della Maremma Pisana. Infatti il piccolo Comune (meno di 2.000 abitanti) di Montescudaio è in Provincia di Pisa.

Le prime tracce di Montescudaio e del suo “toponimoLongobardo risalgono all’anno 1091, ma la zona era già vissuta da presenze umane addirittura nel IX e VIII Secolo a.C. prima “Età del ferro”, come testimoniato dai ritrovamenti archeologici. Il Comune di Montescudaio per le sue molte bellezze storico/architettoniche appartiene all’Associazione I Borghi più Belli d’Italia.

Fin dagli inizi della Civiltà Etrusca (VII Secolo a.C.) in queste terre si produceva Vino e ne è testimonianza il “Cinerario di Montescudaio”: un’urna su cui è raffigurato un banchetto funebre e dove si nota un grande vaso (cratere) destinato a mescolare vino e acqua. In Toscana questo era uno dei pochi Territori dove cresceva la “vitis vinifera silvestris” (vite silvestre o vite selvatica) la progenitrice di tutti i vitigni autoctoni che successivamente si diffusero in tutta Italia.

Da sempre quest’area è stata una splendida e magica Terra di Vino e di Olio.

Nel 1968 a Montescudaio si è tenuta la “Prima Sagra del Vino” e nel 1976, grazie alla nascita del Consorzio Vino Montescudaio, è stata istituita la Denominazione di Origine Controllata (D.O.C.) Montescudaio con il relativo disciplinare. Nel 1999, un Decreto Ministeriale ha stabilito l’estensione della D.O.C. anche ai Comuni limitrofi di Casale Marittimo, Castellina Marittima, Guardistallo, Montecatini Val di Cecina, Riparbella e Santa Luce. Montescudaio è inserita anche nel più ampio Territorio denominatoLa Strada del Vino e dell’Olio Costa degli Etruschi”.

Dal centro abitato di Montescudaio scendendo dalla parte opposta del Mare, nella Val di Cecina, percorrendo, per poche centinaia di metri, una strada di campagna, Via delle Colline, al numero Civico 17, si trova l’Azienda VitivinicolaColline di Sopra”.

Colline di Sopra, nata nel 2006, ha la positiva particolarità di estendersi su dolci pendii soleggiati e ventilati, che degradano da 200 a 120 m. s.l.m.; inizialmente furono 5 gli ettari di vigne (oggi sono 11 su un totale di 20 ettari), su terreni che mai erano stati sfruttati per questo tipo di coltura, esposti a nord-est e a nord-ovest in un microclima davvero eccellente. “Colline di Sopra” è nata come Azienda Biologica (nel 2012 ha avuto la Certificazione), per volere della sua prima proprietaria, l’Architetto Piemontese Luisa Silvestrini, aiutata dal marito il Dott. Paolo Zucco e dal figlio Marco.

La signora Luisa ha progettato personalmente e fatto edificare la Cantina dell’Azienda, seguendo un progetto permeato dal contenimento del dispendio energetico, la gestione oculata delle risorse idriche e il minor impatto ambientale possibile. La struttura è moderna, di color sabbia, con un parziale interramento nella collina, il tetto provvisto d’impianto fotovoltaico, ed è divisa in tre aree: lo spazio per la vinificazione, con i tini a temperatura controllata (riempiti per caduta riducendo al minimo l’uso delle pompe), una barricaia climatizzata e un’area riservata al magazzino/stoccaggio.

Il terreno su cui si estende l’Azienda è particolarmente argilloso e ricco di minerali. Una terra di medio impasto dotata di uno scheletro formato da ciottoli di piccole dimensioni che favorisce un benefico drenaggio. Sono presenti nel sottosuolo molti sedimenti marini pliocenici”. Il Pliocene, nella scala dei tempi geologici, sono le centinaia di migliaia di anni intercorsi tra i 5.332 milioni di anni fa e i 2.588 milioni di anni fa.

Dal Mese di Aprile 2016, il nuovo proprietario dell’Azienda Vitivinicola Colline di Sopra”, è un grande appassionato, Ulrich Ziegler.

Ulrich è nato, il 4 Novembre 1955, in Svizzera, a Menziken, un Comune nel Cantone, di Lingua Tedesca, di Argovia. La sua Famiglia aveva una solida tradizione nel mondo agricolo. Il suo Babbo, Samuel, con dodici tra fratelli e sorelle, ha sposato la sua Mamma, Verena, che anche lei aveva dodici tra fratelli e sorelle….. un destino. Quando Ulrich aveva circa 5 anni (1960), i suoi si trasferirono a Zurigo, la più grande Città Svizzera, dove aprirono una gastronomia specializzata nella vendita di formaggi e vini. Ulrich crebbe in mezzo a uno “tsunami” di magnifici aromi e altrettanti fantastici sapori.

Fino ai 20 anni non aveva mai manifestato un particolare e specifico interesse lavorativo per il Vino e il mondo agroalimentare. In una “magica” sera però sua Madre decise di preparare, a casa, uno dei piatti più tipici e tradizionali della Cucina Svizzera (molto conosciuto anche in Francia e in Italia) la “fondue” (fonduta di formaggio).

La “fonduta” si prepara fondendo un formaggio a pasta dura in una specifica pentola (di ghisa, porcellana o terracotta) denominata “caquelon”, poi il contenitore viene messo al centro del tavolo sopra una fonte di calore (tenue) in modo che si possa mantenere alla giusta temperatura il contenuto durante tutto il pasto.

Uno degli ingredienti fondamentali per la buona riuscita di questa preparazione è il Vino Bianco e il Padre di Ulrich aveva portato a casa proprio una magnifica bottiglia di Vino Bianco proveniente da una zona più avocata della Svizzera situata lungo il Lago omonimo, “Neuchâtel”. Il Vino era talmente buono che a Ulrich è scattato immediatamente “un qualcosa”, “una scintilla”, un particolare interessamento, da allora in poi fare ottimo Vino è stato il sogno di tutta la sua vita.

Ulrich ha frequentato una delle migliori Università, a Zurigo, dove prima si è Laureato in Ingegneria Agraria e successivamente ha preso anche una seconda Laurea in Ingegneria Industriale. La sua prima esperienza lavorativa importante è stata quella di consulente in una grossa Azienda di Distribuzioni. Successivamente è diventato, per circa tre anni, Sovrintendente al Controllo della Produzione, in Svizzera, Italia, Francia e Germania, di una delle più famose Aziende di Cioccolato del Mondo: Lindt.

Successivamente è diventato Dirigente nella più importante Azienda Svizzera di Distribuzione Vini, “Cardinal Wädenswil”, occupandosi anche dell'amministrazione di un'Enoteca a Zurigo. Una storia a parte, poi, andrebbe dedicata alla magnifica esperienza, di alcuni mesi che ha fatto, in Francia, alla Domaine Leroy, da una delle donne più straordinaria del Mondo del Vino, Lalou (Marcelle) Bize-Leroy (classe 1932) e alla "Domaine de la Romanée Conti" dove ha vissuto esperienze gustative memorabili.

Poi, come spesso accade nella vita, il suo percorso lo ha portato in una direzione completamente diversa. Nel 1992, Ulrich Ziegler, ha avuto infatti l’opportunità di rilevare l’Azienda Specken-Drumag, della Famiglia di sua moglie Bernadette, che produce parti speciali meccaniche e elettroniche per l’industria.

Ma la passione per il Vino è rimasta e per 30 anni Ulrich ha cercato, in Svizzera, in Germania e in Italia, un’Azienda Vitivinicola da rilevare e in due casi è arrivato fino dal Notaio, ma poi è saltato tutto. Fine 2015, inizi del 2016, una famosa e importante Agenzia d’Affari Internazionale Tedesca, specializzata, Jaklin  Riegelmann & Co, propose a Ulrich Ziegler tre possibili acquisti in Italia, la prima era l’Azienda VitivinicolaColline di Sopra”. Appena arrivato sul posto e sceso di macchina, Ulrich ha “riconosciuto” il posto che aveva sempre sognato, non è andato neanche a vedere le altre possibilità e ha acquistato subito l’AziendaColline di Sopra”.

Con l’arrivo di Ulrich Ziegler a Colline di Sopra sono stati fatti subito grossi investimenti, tra i principali, per esempio, l’acquisto delle nuove e preziose barrique (Elégance e Premium), fatte a mano e personalizzate, della Tonnellerie Francese Seguin Moreau. Altro progetto che Ulrich ha realizzato, con notevole successo, è stato quello di far diventare il suo originario Vino Sopra” una vera e propria “Lineadi eccellenza: “Crusuperiori, con i numeri catastali dei vigneti da cui sono prese le uve, Vini fatti come in Borgogna.

Dopo solo un anno e mezzo sono iniziate anche le acquisizioni di nuovi Terreni e di nuove Vigne. Nel 2018 sono stati rilevati 50 Ettari in Località Poggio Montepetruzzi, lungo la Strada Provinciale dei Tre Comuni che da Cecina sale a Montescudaio, a soli 6 Km. dal mare in posizione soleggiata e ben ventilata con esposizione a nord-ovest. Nel 2019 altri 20 Ettari in Località Paratino, sulla Strada che corre parallela alla Via Aurelia da Cecina verso la California e Bibbona, successivamente, nel 2021, è stata comprata una grande Azienda, “Poggio Gagliardo”, di ben 360 Ettari ubicata sempre nel Comune di Montescudaio ma in una Zona ancora più vicina al mare in una posizione climatica eccezionalmente favorevole, soleggiata, baciata da brezze marine e protetta a nord da colline e boschi.

Oggi “Colline di Sopra”, con quattro eccellentiterroir”, ha una superficie totale di 450 Ettari di cui 88 a Vigneti con 6.600 ceppi per Ettaro, il resto sono Oliveti, Boschi e Terreni coltivabili. I Vigneti dell’Azienda (escluso “Poggio Gagliardo” che è in fase di conversione al BIO), come già detto, sono gestititi seguendo rigorosamente il regolamento e i principi dell’Unione Europea relativi alle Coltivazioni Biologiche e sono controllati dall'Ente Certificatore ICEA.

Il Sistema di allevamento delle Vigne è a cordone speronato e per ora i Vitigni sono: Sangiovese, Merlot, Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Petit Verdot, Syrah, Viognier, Roussanne.

Tra i Vini attualmente prodotti spicca la Linea Sopracomposta da 7 Vini Monovitigno (7 grandiCru”) “Sangiovese”, “Merlot”, “Syrah”, “Cabernet Franc”, “Petit Verdot”, “Cabernet Sauvignon” e “Viognier”. Questi Vini trascorrono almeno 24 mesi in barrique 100% nuove e sono il frutto di una cura e un’attenzione davvero pregevole. Altro particolare interessante è che i “tappi” delle Bottiglie sono prodotti dalla Ditta PortogheseAmorim”, sono scientificamente trattati uno a uno e garantiti per non creare problemi di nessun genere, tutto ciò grazie al loro costo non indifferente.

In tutta l’Azienda la produzione è sostenibile ed efficiente, si raccoglie l'acqua piovana, si produce energia alternativa e il processo di produzione viene ottimizzato sotto tutti i punti di vista. Si lavora rigorosamente secondo principi biologici e biodinamici e il vigneto viene considerato come un organismo vivente, lavorandolo in biodinamica con corno silice, ortica, ecc. e prestando attenzione alle fasi lunari. La selezione è rigorosa, viene lasciato solo un acino per tralcio in modo da ottenere una maggiore concentrazione nelle uve, tale fatto ha un ottimo effetto sulla qualità dei Vini. In Cantina si lavora esclusivamente con lieviti indigeni, per quanto possibile senza solfiti e senza filtrazione. Moltissimo e anche il lavoro manuale ma tutto ciò che viene fatto ha il fine di realizzare Vini super interessanti e di altissima qualità.

Tutto questo, ottenuto in pochissimi anni, è frutto dell’impegno straordinario di Ulrich Ziegler, che ha assunto, in prima persona, gran parte del lavoro di Agronomo e di Enologo e i risultati non sono mancati visto i numerosi riconoscimenti che i suoi Vini hanno ricevuto da Esperti e Guide Specializzate. I Vini di “Colline di Sopra” vengono scelti anche da grandi Aziende di fama Internazionale, come per esempio la mitica Aston Martin, per i loro eventi più importanti.

Recentemente sono andato a trovare il mio amico Ulrich Ziegler a “Colline di Sopra” e con lui in Cantina abbiamo assaggiato dalle Botti diversi Mosti e Vini della Vendemmia 2021. Mosti e Vini super interessanti che avevano in sé già il “germe” dei grandi Vini e che esprimevano ventagli di aromi e sentori super eleganti, estremamente intensi e davvero speciali.

All’Azienda VitivinicolaColline di Sopra a Montescudaio (PI) di Ulrich Ziegler si producono grandi Vini realizzati con grande passione.

http://www.collinedisopra.com/


"Colline di Sopra": Un Territorio Magico (Foto Colline di Sopra)

 Vigne (Foto Colline di Sopra)

Una Vista della Cantina (Foto Colline di Sopra)

L'Accoglienza (Foto Colline di Sopra)

Una Campagna Magnifica

Vino di "Colline di Sopra" e Aston Martin (Foto Colline di Sopra) 

Grandi Vini Realizzati con Grande Passione (Foto Colline di Sopra)

Ulrich Ziegler insieme a Giorgio Dracopulos

sabato 4 marzo 2023

“CAFFÈ DEL VERÓNE” A FIRENZE: PIACEVOLE E MOLTEPLICE ACCOGLIENZA CON UN PANORAMA MAGNIFICO E SUGGESTIVO.



La bellissima Città di Firenze è il Capoluogo dell’altrettanto splendida Regione Toscana ed è anche quello straordinario concentramento storico/culturale a cielo aperto che tutto il Mondo ammira.

Per elencare tutte le meraviglie che si possono trovare a Firenze ci vorrebbe un’enciclopedia composta da innumerevoli tomi, ne cito solo una sita in pieno Centro che ogni anno è meta di milioni di Turisti e ben le rappresenta tutte: Il Duomo.

Il Duomo di Firenze, ovvero la Cattedrale Metropolitana di Santa Maria del Fiore, si trova in Piazza del Duomo e quando fu completato e consacrato nel 1436 era la più grande Chiesa del Mondo, oggi è la terza in Europa dopo San Pietro a Roma e San Paolo a Londra. Il corpo della Basilica è a tre navate, unito a un’enorme rotonda triconica che sorregge quell’immenso capolavoro ingegneristico che è la Cupola del Brunelleschi: la più grande Cupola in muratura mai costruita. E non basta perché la Cattedrale ha accanto il Campanile di Giotto e di fronte il Battistero di San Giovanni.

Proprio alle spalle della Cattedrale, sulla sinistra, c’è Via dei Servi, una delle strade più antiche di Firenze, circa 500 m. tra Palazzi antichissimi e bellissimi, che arriva in Piazza della Santissima Annunziata.

Piazza della Santissima Annunziata, le cui notizie certe si hanno già a partire dalla seconda metà del XIII Secolo, è dominata dalla “Basilica della Santissima Annunziata” principale santuario mariano e uno degli edifici sacri più importanti di Firenze oltreché Casa Madre dell'Ordine dei Servi di Maria. Pur definitasi nel corso di svariati secoli Piazza della Santissima Annunziata mostra oggi carattere unitario ed è tra le piazze Fiorentine quella che meglio esprime il fascino e gli ideali della Città Rinascimentale.

La Piazza ha grande armonia stilistica è Porticata su tre lati e ha due Palazzi gemelli sul quarto che incorniciano la stupefacente vista sulla “Cupola del Brunelleschi” attraverso la rettilinea Via dei Servi. Al centro della Piazza si trova il Monumento Equestre a “Ferdinando I de' Medici” realizzato dagli Scultori Giambologna (pseudonimo del Fiammingo Jean de Boulogne 1529 - 1608) e dal Carrarino Pietro Tacca (1577 - 1640), mentre più arretrate, in posizione simmetrica, sono collocate le due “Fontane dei Mostri Marini”, veri capolavori, realizzate dal Tacca con la collaborazione degli allievi Bernardino Radi e Francesco Maria Bandini.

Entrando in Piazza della Santissima Annunziata da Via dei Servi sulla destra si erge imponente e magnifico un Palazzo denominatoSpedale degli Innocenti”. Il Palazzo risale ai primi anni del XV Secolo e fu il primoOrfanotrofioEuropeo e anche il primo edificio in Stile Rinascimentale.

La “Corporazione dell'Arte della Seta” venne incaricata della costruzione dell’Ospedale di Santa Maria degli Innocenti partendo da una donazione di mille fiorini che un ricco Mercante, Francesco Datini, volle dare allo scopo di assistere i bambini abbandonati. Nel 1419 la Corporazione affidò al Fiorentino Filippo di Ser Brunellesco Lapi (Filippo Brunelleschi 1377 - 1446), la progettazione dell’Edificio e lui si ispirò ai modelli classici che aveva avuto modo di vedere e studiare a Roma.

Filippo Brunelleschi è stato il primo Architetto e Progettista dell'Età Moderna oltre ad essere Ingegnere, Scultore, Matematico, Orafo e Scenografo, un vero mito del Rinascimento

L’Ospedale (all’epoca detto anche Spedale) venne inaugurato il 5 Febbraio del 1445 con l’ingresso della prima neonata, alla quale venne dato il nome di Agata Smeralda, in onore della Santa del giorno. Sotto le Logge dello Spedale è ancora visibile la celebre “ruota” (abolita nel 1875 con l’istituzione dell'Ufficio di Consegna) dove era possibile abbandonare anonimamente i neonati facendoli entrare in una cavità che si apriva girando appunto la ruota di legno. Ai trovatelli veniva assegnato il cognome "Innocenti", ancora oggi diffuso a Firenze.

La struttura offriva accoglienza a bambine e bambini, al loro arrivo venivano affidati alle cosiddette “balie di casa” per poi essere consegnati a balie di campagna, retribuite per allattarli. Terminato lo svezzamento, alcuni di loro restavano con la nuova famiglia, altri rientravano agli Innocenti. I bimbi maschi ricevevano un’istruzione di base per poi essere mandati nelle botteghe ad apprendere un mestiere.

Dal 1552 al 1580, il Priore Vincenzo Borghini realizzò un innovativo progetto educativo che prevedeva per loro lo studio della musica e della pittura, oltre che l’insegnamento dell’abaco. Alle bambine, che imparavano appena a leggere e scrivere, veniva invece insegnato a cucire e tessere. Spesso andavano a servizio presso una famiglia per costruirsi la dote col salario. Nel XVII Secolo venne creato un luogo attrezzato con i telai per permettere alle ragazze di lavorare all’interno della struttura.

Oggi l’Ospedale di Santa Maria degli Innocenti ospita il Museo, alcuni uffici dell'Unicef (Office of Research - Innocenti), la Biblioteca Innocenti LibraryAlfredo Carlo Moro” specializzata nei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, e continua ancora con tutte le strutture necessarie la sua tradizionale funzione per cui è stato fondato. L’Ospedale degli Innocenti è un capolavoro di architettura che unisce funzionalità e bellezza, eleganza e simmetria: una “reggia per bambini”, come la definì l’Architetto Giovanni Michelucci. Percorrere gli spazi di questo antico luogo di accoglienza consente al visitatore di immergersi in una realtà storica unica al Mondo.

All’ultimo piano delMuseo degli Innocentic’è una splendida terrazza incorniciata all’interno di un magnifico e panoramico Loggiato Quattrocentesco che si affaccia su Firenze con una inusuale vista sul Duomo e sul Centro della Città, anticamente era adibita a stenditoio oggi vi è ubicato il Caffè del Veróne”.

Il Caffè del Veróneda pochi Mesi ha una nuova gestione, infatti è stato rilevato dal Gruppo Elior Ristorazione SpA, un’importante Multinazionale Francese Leader della Ristorazione con oltre 10.000 Collaboratori e 2.000 Ristoranti Aziendali in tutta Italia.

Il Locale è ampio, comprende uno spazio interno, arredato in modo luminoso e contemporaneo, racchiuso da grandi vetrate, e la parte all’aria aperta sotto il Loggiato. In entrambi i casi, si gode sempre della infinita bellezza di Firenze. Con la nuova Gestione è stata ampliata l’offerta gastronomica, finora limitata a colazione, spuntini e aperitivi, a cui ora si aggiunge anche la ristorazione.

Alla guida della Cucina delCaffè del Verónec’è la brava ed esperta Executive Chef Adriana Melani.

Adriana è Toscanissima, è nata nei verdeggianti e panoramici contesti della Catena Montuosa del Montalbano a Carmignano in Provincia di Prato, crescendo in una Famiglia dove la buona cucina tradizionale era di Casa. Adriana è sempre stata anche da giovanissima un Donna di carattere, infatti a solo 14 anni finite le Scuole Medie andò da suo Padre dicendo: “voglio il motorino”. Suo Padre rispose che avendo detto “voglio” non sarebbe stata accontentata, ma Lei non si arrese e decise immediatamente di voler entrare a lavorare in alcune Cucine di locali conosciuti per poter guadagnare ed essere più indipendente. Ebbe inizio così la sua carriera di Chef.   

A soli 18 anni Adriana Melani aveva già due Ristoranti di successo, sempre nel territorio di Prato, che ha tenuto fino all’avvento dell’euro. Successivamente per 14 anni ha portato avanti la Cucina della mitica Villa Medicea di Artimino (PO), chiamata anche la Ferdinanda o “Villa dai cento camini”. Poi sono seguite altre positive esperienze in Ristoranti di Milano e della Provincia di Pistoia

La Chef Adriana Melani ha portato al “Caffè del Veróne” tutta la curata saggezza della sua affidabilissima e solida Cucina Tradizionale Fiorentina e Toscana, sia di Terra sia di Mare, realizzata con particolare attenzione all’uso di materie prime di buona qualità seguendone la stagionalità.

Il Menu comprende comunque anche attente proposte vegetariane e vegane che possono accontentare anche i palati più particolari. I dolci sono “fatti in casa” come tutte le prelibatezze per gli altri momenti della giornata, dalla colazione alla merenda, fino ad arrivare all’aperitivo serale. La Carta dei Vini ha una discreta selezione di Etichette di Vini Bianchi, Rossi e Rosati, principalmente Toscani, oltre a Bollicine Nazionali e Champagne.

Eccoci giunti alla degustazione fatta accompagnata oltreché dal “Cocktail di Benvenuto” dai seguenti Vini: - Spumante Gran Cuvée Rosé “Grani di Nero” Merotto - “Sassocupo 2020” Chianti Superiore DOCG di Buccia Nera - “Vin Santo del Chianti” dell’Azienda Agricola Silla.

Sono state servite le seguenti portate: - Flan di broccoli su fonduta di pecorino - Pici al ragù di carni bianche - Peposo, accompagnato da polenta calda e patate rifatte alla Toscana - Innocenti delizie (Dolce alle nocciole con panna, nocciole e caramello).

La Cucina della Chef Adriana Melani è sincera, gustosa e molto buona.

Il Servizio di Sala è stato svolto da una giovanissima Brigata di Sala guidata dall’altrettanto giovane Maître Antonio Liaci.

Il “Caffè del Veróne”, ubicato splendidamente, è in grado di offrire ai propri Clienti un’ampia offerta che varia a seconda dei momenti della giornata. Il Locale è aperto tutti i giorni dalle ore 10 alle 21.30 ed è da sottolineare che è accessibile a tutti, anche a chi non ha il biglietto del Museo.

Al Caffè del Veróne”, all’ultimo Piano del Museo di Santa Maria degli Innocenti a Firenze, ho trovato una piacevole e molteplice accoglienza godendomi un panorama magnifico e suggestivo.

https://www.museodeglinnocenti.it/

https://www.museodeglinnocenti.it/caffe-del-verone/


"Caffè del Veróne" a Firenze 

"Caffè del Veróne" a Firenze: Vista Interna 

"Caffè del Veróne" a Firenze: La Vista del Duomo

La Chef Adriana Melani (Foto Giorgio Magini) 

 "Flan di Broccoli"..... (Foto Giorgio Magini)

"Pici al Ragù"..... (Foto Giorgio Magini)

"Peposo"..... (Foto Giorgio Magini)

"Innocenti Delizie"..... (Foto Giorgio Magini)

Giorgio Dracopulos e Adriana Melani