La
bellissima Città di Firenze è il Capoluogo dell’altrettanto splendida Regione
Toscana ed è anche quello straordinario concentramento storico/culturale a
cielo aperto che tutto il Mondo ammira.
Per elencare
tutte le meraviglie che si possono trovare a Firenze ci vorrebbe
un’enciclopedia composta da innumerevoli tomi, ne cito solo una sita in pieno
Centro che ogni anno è meta di milioni di Turisti e ben le rappresenta tutte:
Il Duomo.
Il Duomo di Firenze, ovvero la Cattedrale Metropolitana di Santa Maria del Fiore, si trova
in Piazza del Duomo e quando fu completato e consacrato nel 1436 era la più
grande Chiesa del Mondo, oggi è la terza in Europa dopo San Pietro a Roma e San
Paolo a Londra. Il corpo della Basilica è a tre navate, unito a un’enorme
rotonda triconica che sorregge quell’immenso capolavoro ingegneristico che è la
Cupola del Brunelleschi: la più grande Cupola in muratura mai costruita. E non
basta perché la Cattedrale ha accanto il Campanile di Giotto e di fronte il
Battistero di San Giovanni.
Proprio alle
spalle della Cattedrale, sulla sinistra, c’è Via dei Servi, una delle strade
più antiche di Firenze, circa 500 m. tra Palazzi antichissimi e bellissimi, che
arriva in Piazza della Santissima Annunziata.
Piazza della Santissima Annunziata, le cui notizie certe si hanno già a
partire dalla seconda metà del XIII Secolo, è dominata dalla “Basilica
della Santissima Annunziata” principale santuario mariano e uno degli edifici
sacri più importanti di Firenze oltreché Casa Madre dell'Ordine dei Servi di
Maria. Pur definitasi nel corso di svariati secoli Piazza della Santissima
Annunziata mostra oggi carattere unitario ed è tra le piazze Fiorentine quella
che meglio esprime il fascino e gli ideali della Città Rinascimentale.
La Piazza ha
grande armonia stilistica è Porticata su tre lati e ha due Palazzi gemelli sul
quarto che incorniciano la stupefacente vista sulla “Cupola del
Brunelleschi” attraverso la rettilinea Via dei Servi. Al centro della
Piazza si trova il Monumento Equestre a “Ferdinando I de' Medici”
realizzato dagli Scultori Giambologna (pseudonimo del Fiammingo Jean de
Boulogne 1529 - 1608) e dal Carrarino Pietro Tacca (1577 - 1640), mentre più
arretrate, in posizione simmetrica, sono collocate le due “Fontane dei
Mostri Marini”, veri capolavori, realizzate dal Tacca con la collaborazione
degli allievi Bernardino Radi e Francesco Maria Bandini.
Entrando in
Piazza della Santissima Annunziata da Via dei Servi sulla destra si erge
imponente e magnifico un Palazzo denominato “Spedale degli Innocenti”. Il
Palazzo risale ai primi anni del XV Secolo e fu il primo
“Orfanotrofio” Europeo e anche il primo edificio in Stile Rinascimentale.
La
“Corporazione dell'Arte della Seta” venne incaricata della costruzione
dell’Ospedale di Santa Maria degli Innocenti partendo da una donazione di
mille fiorini che un ricco Mercante, Francesco Datini, volle dare allo scopo di
assistere i bambini abbandonati. Nel 1419 la Corporazione affidò al Fiorentino
Filippo di Ser Brunellesco Lapi (Filippo Brunelleschi 1377 - 1446), la
progettazione dell’Edificio e lui si ispirò ai modelli classici che aveva avuto
modo di vedere e studiare a Roma.
Filippo
Brunelleschi è stato il primo Architetto e Progettista dell'Età Moderna oltre
ad essere Ingegnere, Scultore, Matematico, Orafo e Scenografo, un vero mito del
Rinascimento.
L’Ospedale
(all’epoca detto anche Spedale) venne inaugurato il 5 Febbraio del 1445
con l’ingresso della prima neonata, alla quale venne dato il nome di Agata
Smeralda, in onore della Santa del giorno. Sotto le Logge
dello Spedale è ancora visibile la celebre “ruota” (abolita
nel 1875 con l’istituzione dell'Ufficio di Consegna) dove era
possibile abbandonare anonimamente i neonati facendoli entrare in una cavità
che si apriva girando appunto la ruota di legno. Ai trovatelli veniva assegnato
il cognome "Innocenti", ancora oggi diffuso a Firenze.
La struttura
offriva accoglienza a bambine e bambini, al loro arrivo venivano
affidati alle cosiddette “balie di casa” per poi essere consegnati
a balie di campagna, retribuite per allattarli. Terminato lo svezzamento,
alcuni di loro restavano con la nuova famiglia, altri rientravano agli
Innocenti. I bimbi maschi ricevevano un’istruzione di base per poi essere
mandati nelle botteghe ad apprendere un mestiere.
Dal 1552 al
1580, il Priore Vincenzo Borghini realizzò un
innovativo progetto educativo che prevedeva per loro lo studio della
musica e della pittura, oltre che l’insegnamento dell’abaco. Alle bambine, che
imparavano appena a leggere e scrivere, veniva invece insegnato a cucire e
tessere. Spesso andavano a servizio presso una famiglia per costruirsi la dote
col salario. Nel XVII Secolo venne creato un luogo attrezzato con i telai per
permettere alle ragazze di lavorare all’interno della struttura.
Oggi l’Ospedale
di Santa Maria degli Innocenti ospita il Museo, alcuni uffici dell'Unicef (Office of Research - Innocenti),
la Biblioteca Innocenti Library “Alfredo Carlo
Moro” specializzata nei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, e
continua ancora con tutte le strutture necessarie la sua tradizionale funzione
per cui è stato fondato. L’Ospedale degli Innocenti è
un capolavoro di architettura che unisce funzionalità e
bellezza, eleganza e simmetria: una “reggia per bambini”, come la definì
l’Architetto Giovanni Michelucci. Percorrere gli spazi di questo antico luogo
di accoglienza consente al visitatore di immergersi in una realtà storica unica
al Mondo.
All’ultimo
piano del “Museo degli Innocenti” c’è una splendida terrazza incorniciata
all’interno di un magnifico e panoramico Loggiato Quattrocentesco che si
affaccia su Firenze con una inusuale vista sul Duomo e sul Centro della Città,
anticamente era adibita a stenditoio oggi vi è ubicato il “Caffè del Veróne”.
Il “Caffè del Veróne” da pochi Mesi ha una nuova
gestione, infatti è stato rilevato dal Gruppo Elior Ristorazione SpA, un’importante Multinazionale Francese
Leader della Ristorazione con oltre 10.000 Collaboratori e 2.000 Ristoranti
Aziendali in tutta Italia.
Il Locale è
ampio, comprende uno spazio interno, arredato in modo luminoso e contemporaneo,
racchiuso da grandi vetrate, e la parte all’aria aperta sotto il Loggiato. In
entrambi i casi, si gode sempre della infinita bellezza di Firenze. Con la
nuova Gestione è stata ampliata l’offerta gastronomica, finora limitata a
colazione, spuntini e aperitivi, a cui ora si aggiunge anche la ristorazione.
Alla guida
della Cucina del “Caffè del Veróne” c’è la brava ed esperta Executive Chef
Adriana Melani.
Adriana è
Toscanissima, è nata nei verdeggianti e panoramici contesti della Catena
Montuosa del Montalbano a Carmignano in Provincia di Prato, crescendo in una
Famiglia dove la buona cucina tradizionale era di Casa. Adriana è sempre stata
anche da giovanissima un Donna di carattere, infatti a solo 14 anni finite le Scuole
Medie andò da suo Padre dicendo: “voglio il motorino”. Suo Padre rispose che
avendo detto “voglio” non sarebbe stata accontentata, ma Lei non si arrese e
decise immediatamente di voler entrare a lavorare in alcune Cucine di locali
conosciuti per poter guadagnare ed essere più indipendente. Ebbe inizio così la
sua carriera di Chef.
A soli 18
anni Adriana Melani aveva già due Ristoranti di successo, sempre nel territorio
di Prato, che ha tenuto fino all’avvento dell’euro. Successivamente per 14 anni
ha portato avanti la Cucina della mitica Villa Medicea di Artimino (PO),
chiamata anche la Ferdinanda o “Villa dai cento camini”. Poi sono seguite altre
positive esperienze in Ristoranti di Milano e della Provincia di Pistoia.
La Chef
Adriana Melani ha portato al “Caffè del Veróne” tutta la curata saggezza della
sua affidabilissima e solida Cucina Tradizionale Fiorentina e Toscana, sia di
Terra sia di Mare, realizzata con particolare attenzione all’uso di materie
prime di buona qualità seguendone la stagionalità.
Il Menu
comprende comunque anche attente proposte vegetariane e vegane che possono
accontentare anche i palati più particolari. I dolci sono “fatti in casa” come
tutte le prelibatezze per gli altri momenti della giornata, dalla colazione
alla merenda, fino ad arrivare all’aperitivo serale. La Carta dei Vini ha una
discreta selezione di Etichette di Vini Bianchi, Rossi e Rosati, principalmente
Toscani, oltre a Bollicine Nazionali e Champagne.
Eccoci
giunti alla degustazione fatta accompagnata oltreché dal “Cocktail di
Benvenuto” dai seguenti Vini: - Spumante Gran Cuvée Rosé “Grani di Nero”
Merotto - “Sassocupo 2020” Chianti Superiore DOCG di Buccia Nera - “Vin Santo
del Chianti” dell’Azienda Agricola Silla.
Sono state
servite le seguenti portate: - Flan di broccoli su fonduta di pecorino - Pici
al ragù di carni bianche - Peposo, accompagnato da polenta calda e patate
rifatte alla Toscana - Innocenti delizie (Dolce alle nocciole con panna,
nocciole e caramello).
La Cucina
della Chef Adriana Melani è sincera, gustosa e molto buona.
Il Servizio
di Sala è stato svolto da una giovanissima Brigata di Sala guidata
dall’altrettanto giovane Maître Antonio Liaci.
Il “Caffè
del Veróne”, ubicato splendidamente, è in grado di offrire ai propri Clienti
un’ampia offerta che varia a seconda dei momenti della giornata. Il Locale è
aperto tutti i giorni dalle ore 10 alle 21.30 ed è da sottolineare che è
accessibile a tutti, anche a chi non ha il biglietto del Museo.
Al “Caffè del Veróne”, all’ultimo Piano del Museo di Santa Maria degli Innocenti a Firenze, ho trovato una piacevole e molteplice accoglienza godendomi un panorama magnifico e suggestivo.
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