Il Vino è
una bevanda che accompagna l’uomo dal Neolitico, l’ultima delle Tre Età in cui
si divide l’Età della Pietra, si parla di poco meno di 8000 anni fa.
I Tartufi
erano già usati nell’alimentazione umana più di 4000 anni fa.
Mettete
insieme queste due straordinarietà, aggiungete un bel Ristorante con un grande
Chef, mescolate il tutto, cosa ottenete: Una serata del tutto eccezionale.
L’Italia è
uno dei maggiori produttori al Mondo di “tartufi”.
In Toscana
c’è un antico Comune, San Miniato, che dal 1925 appartiene al territorio della
Provincia Pisana.
Si trova a metà strada sul percorso che unisce le Città di
Firenze e Pisa.
Il suo
Centro Storico sorge arroccato su tre colli limitrofi alla piana dove scorre il
Fiume Arno.
Le sue
origini risalgono all’ VIII Secolo quando dei Longobardi (tribù germanica
orientale) vi si stabilirono costruendo prima una Chiesa e successivamente una
Rocca.
Per questo motivo per molti secoli San Miniato fu chiamata “San Miniato
al Tedesco”.
Dal 1969,
ogni anno (con due sole soste nel ‘70 e nel ‘71), il secondo, terzo e quarto
fine settimana del Mese di Novembre, la Cittadina si anima per la
Mostra Mercato Nazionale del preziosissimo Tartufo Bianco (“Tuber Magnatum” secondo
la denominazione del medico torinese Vittorio Pico del 1788) delle Colline
Sanminiatesi.
Il Tartufo
Bianco, un fungo dal corpo fruttifero ipogeo (sotterraneo) è una
dell’eccellenze di questo particolare Territorio della magnifica campagna
Toscana, che ha un habitat, ideale e unico, fatto di boschi di pioppi, tigli,
querce e salici.
Il Tartufo
Bianco, pregiato “oro” dall’aroma intenso e avvolgente, che non si coltiva e
non si semina, ma che madre natura, ogni anno, ci dona da secoli tra i mesi di Settembre
e Dicembre/Gennaio, ha reso famosa San Miniato nel Mondo.
Sebbene sia
i Sumeri che i Babilonesi, gli Egiziani e i Greci conoscessero questa delizia
alimentare bisogna arrivare alla metà del I Secolo d. C., per trovare una sua prima
traccia scritta nell’opera monumentale in 37 volumi “Naturalis Historia”
(Osservazione della Natura), di Gaio Plinio
Secondo (conosciuto come Plinio il Vecchio).
Qui il “tartufo”, allora denominato “tuber
terrae”, veniva descritto come un prodotto prodigioso della natura in quanto
nasceva e cresceva senza radici.
Torniamo a San
Minato e dintorni dove i “Tartufai”, con la zappetta in mano, cercano il
prezioso “frutto” interrato con il fondamentale aiuto dei cani che setacciano
minuziosamente il terreno.
Non esiste
una vera e propria razza di cani da tartufo, ma ogni animale deve avere delle
spiccate attitudini naturali, come il forte fiuto, per essere scelto e
addestrato.
La scienza
che studia i tartufi si chiama “idnologìa”, il termine deriva da “hydnon” nome
con cui gli antichi Greci chiamavano il “tartufo”.
La
superficie esterna del tartufo si chiama “peridio”, può essere più bitorzoluta
se il terreno di ritrovamento è più compatto e duro, piuttosto liscia e
tondeggiante se il terreno è più morbido.
La parte interna è denominata
“gleba”.
Il tartufo è fatto in gran parte di acqua, circa l’80%; ha pochissimi
grassi e non molte proteine, ma contiene fosforo, magnesio e calcio.
La raccolta
e la commercializzazione del Tartufo è regolata da un severo disciplinare e
dalla Legge Regionale Toscana n. 50, del’11 Aprile 1995.
Proprio in
questo “magico” territorio, vicinissimo a San Miniato, nel Comune di Palaia
(PI) e più precisamente in Località Montanelli, nella Frazione di Forcoli, c’è
una straordinaria Azienda di Famiglia che da ben 4 generazioni (dal 1920), si
occupa dei preziosi tartufi: “Savini Tartufi”.
Oggi i
Savini con amore e dedizione ricercano, puliscono, lavorano, trasformano,
confezionano e consegnano, in oltre
trenta Paesi del Mondo questa vera e propria “opera d’arte della terra”.
Venerdì 18
Novembre 2016, presso l’accogliente e panoramico Ristorante “Volvèr” del Porto Turistico
“Marina Cala de’ Medici” di Rosignano Solvay (LI), si è
svolta una bellissima serata dedicato all’eccellenza in persona: il “Tartufo
Bianco”.
Dopo una
lunga assenza, il bravo Chef Roberto De Franco e sua moglie Cecilia Lami sono
tornati (da due anni) al Porto Turistico “Marina Cala de’ Medici”.
In Spagnolo
“tornare” si dice “volvèr” e proprio “Volvèr” è il nome con cui, Cecilia e Franco, hanno ribattezzato il loro
Ristorante.
Un nuovo
appassionante impegno assunto dopo aver girato e lavorato, per anni, con
successo, nella diffusione della Cucina Italiana di qualità, in Cina, nella
megalopoli di Shanghai, nella Città Stato di Singapore, nella Penisola Malese,
e a Baku, Capitale e principale Porto in Azerbaijan.
Eccoci alla
Serata.
In
rappresentanza della Famiglia Savini era presente Cristiano Savini.
I diversi piatti
del Menu, appositamente ideato dallo Chef Roberto De Franco, sono stati
accompagnati da quattro buoni Vini dell’Azienda “Podere San Michele”.
Il “Podere
San Michele” è ubicato, a poca distanza dal mare, nel bellissimo Territorio del
Comune di San Vincenzo (LI) ed è proprietà della Famiglia Socci.
Il “Podere
San Michele” oltre a produrre Vino nella maniera più naturale è un familiare e
accogliente Agriturismo.
I Vini
selezionati per l’occasione, che sono stati serviti, come tutto il resto, dal
bravo personale di Sala del Ristorante, sotto l’attenta guida di Cecilia Lami,
erano:
- “Allodio
Bianco 2013” e “Allodio Bianco 2011”, Bianco Toscana I.G.T., 100% Viognier;
- “Alaterno
2012” e “Alaterno 2008”, Rosso Toscana I.G.T., 100% Sirah.
Con in
tavola l’ottimo pane fresco della Casa, sono state servite le seguenti portate:
- Tartare di
manzo, uovo di quaglia, parmigiano e Tartufo Bianco di San Miniato;
- Tortelli
di coda di bue, con crema di sedano rapa, salsa col fondo della coda di bue e
Tartufo Bianco di San Miniato;
- Brasato di
manzo cotto a bassa temperatura, verdure autunnali, purea di patate e Tartufo
Bianco di San Miniato;
- Gelato
alle castagne con Tartufo Bianco di San Miniato, sfera di cioccolato fondente e
croccante di nocciole.
Tutte le
portate preparate dal bravo Chef Roberto De Franco e dalla sua giovane Brigata
di Cucina erano molto buone, con abbondate tartufo, e hanno riscosso un grande
consenso dei numerosi ospiti presenti.
Tra una
portata e l’altra, sia Cristiano Savini che Giorgio Socci, sono intervenuti a
illustrare e raccontare tutto sui loro prodotti, rispondendo anche alle
numerose e interessate domande di alcuni commensali.
Al
Ristorante “Volvèr”, del Porto Turistico “Marina Cala
de’ Medici” di Rosignano Solvay (LI), lo Chef Roberto De Franco e Cecilia Lami ci
hanno accolto con tutta la loro grande esperienza enogastronomica, “condita” di
premurose attenzioni, per una magnifica serata con “Savini Tartufi”
e il “Podere San Michele”.
"Savini Tartufi"
Tartufi Bianchi di San Miniato
Podere San Michele: I Vini della Serata
Tartare di Manzo......
Tortelli di Coda di Bue......
Brasato di Manzo......
Gelato alle Castagne......
Io, C. Lami, R. De Franco, C. Savini, G. Socci
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