
Una delle bevande più antiche dell’
Umanità è la
Birra, le prime tracce ci giungono da scritti della
Mesopotamia e dell’
Antico Egitto di circa
5000 anni fa, ma dalle prove chimiche fatte su alcuni resti di antichissime ceramiche, si può azzardare a dargli un luogo e una data di nascita: in un
Territorio che corrisponde, a grandi linee, all’attuale
Stato dell’Iran, più di
7000 anni fa. Questa antichissima bevanda è nata grazie al fatto che il primo cereale coltivato dall’uomo è stato l’
orzo, grazie al suo facile metodo di coltivazione, e questo tipo di coltura ha modificato anche profondamente il modo di vivere dei nostri antenati, trasformandoli da cacciatori nomadi ad agricoltori stanziali, favorendo anche la nascita dei primi villaggi. L’ingegno dell’uomo incominciò ad elaborare le prime tecniche agrarie, creando un
surplus di alimenti che dovevano essere conservati, la conseguenza fu, che tutto ciò, andava preservato dal deperimento e dall’assalto dei roditori, una delle soluzioni, che dava maggiori garanzie, fu quella di mettere i grani del raccolto in recipienti colmi di acqua. L’orzo immerso dava inizio al processo della fermentazione trasformando l’acqua in una rudimentale
birra. I primitivi che la bevevano, si sentivano più forti e felici, pronti ad affrontare la vita terribile di allora e ritenendo che, in tutto ciò, ci fosse un qualche intervento divino. Il nome della bevanda fu
Birra o
Ale, il primo, molto probabilmente, deriva dal
Latino “
bibere” (bere), mentre il secondo appellativo era usato dai popoli nordici e dagli
Inglesi. Attraverso i
millenni la
Birra fu perfezionata e, in tutte le epoche, ebbe grande importanza, fino a raggiungere i nostri giorni in cui ha una posizione di grande prestigio tra le bevande alcoliche. Il mercato mondiale è in mano alle grandi multinazionali e a migliaia di piccoli produttori, ultimamente molti degli appassionati
homebrewers (in
Inglese coloro che si dedicano alla
homebrewing, arte di produrre birra in casa) e in italiano definiti
domozimurghi (dal
latino domo = casa e
zimurgo = colui che pratica la
zimurgia o scienza della fermentazione) si sono messi in gioco, anche da noi, commercializzando le loro preparazioni artigianali. Tra le novità più interessanti vi voglio segnalare, l’appena nato,
B.A.T. (
Birrificio Artigiano Toscano) a
Montescudaio, in
Provincia di Pisa. La paternità di questa nuova realtà è da attribuire ai tre soci fondatori,
Nicola Parrini,
Luca Sabatino e
Vittorio Cotronei.
Nicola, nato a
Livorno nel
1966, cresciuto in una famiglia dove la gastronomia è arte, è titolare con il fratello
Enrico, del famoso
Ristorante Perbacco, proprio a
Montescudaio, dove la sua
mamma in cucina realizza degli straordinari piatti del territorio e della tradizione, ha una grande passione per i
Vini e la
Birra. Nel
1996 si diploma
Sommelier A.I.S., e per molti anni si è specializzato nella produzione
“casalinga”, per uso personale di ottima
Birra.
Luca è nato nel
1983 a
Magenta in
Provincia di Milano, ha alle spalle un passato di ciclista professionista, è
Sommelier A.I.S., è stato negli
Stati Uniti d’America, precisamente in
California a
Los Angeles, ad occuparsi della diffusione e dell’importazione, in quello straordinario spicchio di mondo, dei
Vini di Bolgheri (LI); anche lui si è dilettato nella produzione di
Birra per uso domestico.
Vittorio Cotronei è “
autoctono”, nasce infatti a
Montescudaio nel
1977, è laureato in
Giurisprudenza, ha trascorso cinque anni della sua vita in
Spagna a
Madrid, di questa sua esperienza ne ha fatto un
Libro: “
Meseta”. Quando ha visto che, davanti a casa sua, si stavano facendo dei lavori e ha scoperto che si stava per aprire un
Birrificio, da cultore, ha bussato alla porta, si è presentato e ha detto:- “Se volete un socio, partecipo anche io”. La mia visita al
Birrificio è stata molto interessante: due locali, nel primo, il più grande, delle celle frigorifere, tre tini in acciaio, le scorte di produzione e del prodotto finito pronto per la spedizione, da una parte un grande tavolo dai mille usi. Nel secondo due grosse caldaie e l’attrezzatura per raffreddare il mosto e trasportarlo ai tini con un sistema innovativo, di loro progettazione, che ha il vantaggio di far risparmiare una quantità incredibile di acqua. Grazie a questi macchinari e a una selezionata e personalizzata mistura di maltati di orzo, sorgo, riso e farro, (il “
malto” non è altro che la “
cariosside = chicco secco” di un cereale che ha subito la germinazione, almeno che non si specifichi, il nome “
malto” si riferisce normalmente al “
malto di orzo”), insieme a grani crudi etruschi e luppolo, il trio produce, attualmente, tre tipi di
Birre ad alta fermentazione metodo classico (rifermentazione in bottiglia), dai nomi forti e
Toscani. “
Càrma”, colore dorato, carbonica leggera non pungente, schiuma media, nei profumi prevalgono le spezie, gli agrumi e il malto, dal gusto persistente ed intenso, buona l’acidità, molto fresca e sapida, sicuramente equilibrata, alcool
6% (la gradazione, per tutte e tre le
Birre, può variare leggermente vista la lavorazione assolutamente artigianale). Una
Birra che ha una temperatura di servizio di
8/10 gradi, e che si può abbinare a piatti di pesce, crostacei, ai piatti estivi di verdure e ai vari formaggi freschi. “
Tegola”, rossa ambrata (come una tegola), carbonica leggera, schiuma abbastanza intensa, nei profumi note di spezie, albicocca secca, rosmarino e rabarbaro, oltre al malto, dal gusto intenso, fresco e persistente, equilibratissima, si evolve nel bicchiere nei profumi e nei sapori al crescere della temperatura, alcool
6,5%. La temperatura di servizio è intorno ai
10/12 gradi, l’abbinamento sicuramente predilige piatti di pesce in salsa, arrosti e grigliate di carne, formaggi di media stagionatura. “
Ticcia” (robusta), dal colore nero, anche qui la carbonica è leggera e non pungente, schiuma media, dai profumi intensi di caffè, liquirizia, legno esotico e mandorle tostate, dal gusto persistente ma assolutamente non pesante, equilibrata, sul finire leggermente secca, alcool
5,5%. Deve essere servita intorno ai
12/16 gradi, da abbinare a tutti i tipi di carni, ideale per brasati e arrosti. In preparazione anche una grossa novità, una
Birra specifica per formaggi morbidi e erborinati, che, grazie ad una piccola percentuale di porto, si chiamerà “
Ex-port” Vintage 2010, per ricordare i sentori di barrique sono state usate delle chips di varie tipologie di legni e avrà un invecchiamento di sei mesi. Tutta la loro produzione ha il grande vantaggio di non avere una scadenza ravvicinata, al contrario di molte
Birre Artigianali. Gradevole anche la presentazione, sulle bottiglie da
0,75 spicca la bella etichetta, fatta appositamente per loro, con raffinato talento artistico, dal
Maestro Stefano Tonelli. Prodotti interessanti, che appena usciti hanno riscosso già il gradimento presso molti importanti
Ristoranti ed
Enoteche della zona.
La filosofia di Nicola, Luca e Vittorio, si riassume nella loro volontà di fare una tipologia di Birre che siano specificatamente Italiane, fatte su misura per gli italici palati, con la possibilità di abbinamento perfetto con i piatti della nostra grande Cucina Mediterranea, un tentativo, visto i primi risultati, sicuramente riuscito.
B.A.T.
Birrificio Artigiano Toscano
Via Guerrini, 1/B
Montescudaio (PI)
info@birrabat.comhttp://www.birrabat.com/
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