La bella e
antichissima Città Toscana di Prato nei primi anni Cinquanta iniziò la sua
veloce e forte espansione edilizia e industriale.
L’industria
tessile e molte altre attività tecnico industriali si diffondevano sempre di più,
dando lavoro a moltissime persone.
A quel
tempo, su una strada di grande comunicazione come la lunga Via Roma, che
praticamente dal centro di Prato porta fino all’abitato del Comune di Poggio a
Caiano, attraversando anche una prima periferia ricca di attività commerciali,
artigiane e industriali (a esempio la Fornace di Mattoni Panerai), passavano
molti operai e persone dedite alla più svariate attività.
In Via Roma,
nel Quartiere di Grignano, in un nodo cruciale, dove s’incontrano Via dei
Casini, Via Onorato Bambini, Via Arcivescovo Giocchino Limberti, dove la via si
allarga formando la piccola Piazza della Carra, c’era una bottega di alimentari
che, a mezzogiorno, serviva gustosi e abbondanti piatti della Tradizione
Toscana, del buon vinello locale, pane e schiacciate calde e fragranti, grazie al
piccolo forno a legna nel retrobottega.
L’attività
era della signora Ofelia Ciambellotti e del marito Amerigo Puggelli.
Il continuo
e numeroso afflusso di clienti, sempre più soddisfatti, fece si che i locali
dell’attività furono ingranditi, dando vita alla “nuova bottega” (anche
abitazione dei titolari), di Gragnano, detta dei “Pastacaldi”.
Successivamente,
sempre per soddisfare al meglio la clientela, attaccata alla casa/bottega,
venne edificata una nuova e ancor più grande struttura, il primo grande
Ristorante Pratese di Specialità Toscane: “Il Capriolo”.
Siamo nel
1961 il Ristorante era rigorosamente a gestione familiare: la signora Ofelia, i
suoi figli Liana e Mario Puggelli, insieme ai rispettivi coniugi, Luigi Mannori
e Amalia Pratesi.
Come
scrivono nella loro Storia:
“Furono 10 anni di entusiasmante furore……
Industriali, non solo di Prato, portavano i clienti più importanti, i rappresentanti
erano tra i frequentatori più assidui, si veniva qui con le mogli o con le
amanti (chi le aveva).
Comunioni, matrimoni, nozze d’argento e d’oro,
compleanni, festività, grandi e piccole occasioni, tutto pur di venire al
Ristorante “Il Capriolo”.
Non c’è stato attore, cantante, atleta, politico,
artista o personaggio che, in quel periodo, sia passato nella piana di
Firenze-Prato-Pistoia, senza fermarsi qui, attratto dall’ottima cucina e dalla
mondanità del Locale”.
A
dimostrazione di un così grande successo c’è una documentazione fatta di
moltissime foto che ritraggono a “Il Capriolo”, miti come: Sergio Endrigo, Rita
Pavone, Gianni Morandi, Gigliola Cinquetti, Bobby Solo, Caterina Caselli, Gino
Bartali, Franco Bitossi, Angelo Moratti, Fabrizio Ferretti, Vittorio
Adorni…………..
Anni
straordinari, tra il 1961 e il 1971, sia l’Industria pratese, sia la stessa
Città di Prato, erano in piena
espansione e il Ristorante “Il Capriolo” non era da meno.
Nel 1971 il Ristorante
venne dato in affitto, e da allora si sono susseguite ben cinque diverse
gestioni che hanno lavorato di continuo fino al 2010.
Dopo un anno
di impegnativi lavori di ristrutturazione e ammodernamento, il 14 Aprile 2011, esattamente
“Cinquant’anni dopo la prima inaugurazione”, i bis-nipoti (da parte della loro
mamma) della signora Ofelia Ciambellotti, grandi appassionati del mangiar bene,
Tommaso e Francesco Gei, hanno riaperto “Il Capriolo”.
Il
Ristorante “Il Capriolo”, ubicato a Prato, in Via Roma 306, è un Locale
semplicemente accogliente.
Dall’ingresso principale si entra in uno spazioso e
luminoso atrio accettazione, su cui si apre anche la porta della cucina.
Da qui
si accede a sinistra al bancone Bar che è tutt’uno con quello della Pizzeria
con il forno a legna (qui si trova anche un altro ingresso), e a destra alle
due Sale del Ristorante, di fronte una scala porta a un’altra Sala al primo
piano.
Il tutto permette di accogliere, comodamente, una novantina di persone.
Il Locale è
ben sistemato e curato, è arredato con simpatica semplicità e gusto.
I colori
sono tenui, i tavolini, ben distanziati, sono apparecchiati con la “tovaglietta
a striscia centrotavola” (in Inglese “runner”), le sedute sono imbottite e
comode.
Molto bella, nella posateria, la pregevole coltelleria per la carne,
della “Pintinox”, da più di 80 anni prestigiosa Azienda di acciaio da tavola.
In una
della Sale c’è un bellissimo e fascinoso pavimento in graniglia lucidato che
ricorda i bei tempi passati (anche miei).
La Carta dei
Vini è selezionata, circa 150 etichette, Italiane e Francesi, con un rapporto
qualità prezzo molto interessante.
C’è anche la possibilità di bere al
bicchiere.
Il Menu
offre un’ampia scelta di preparazioni appetitose sia di Mare che di Terra.
Molto invitante la pagina dei “Secondi alla Griglia”, preparati con la grande
griglia a carbone e legna.
Ma veniamo
alla degustazione fatta che, per mia scelta, è stata accompagnata da una buona
bollicina che vale molto di più di quello che costa: “Pierre Ponnelle Brut Rosé”,
Crémant de Buorgogne A.O.C., quasi tutto Pinot Noir, 12% Vol., prodotto dalla “Maison
Pierre Ponnelle” fondata, nel 1875. Proprio Pierre Ponnelle è stato il primo importante
selezionatore e commerciante (Négociant) di uve della Borgogna, in Francia.
In tavola il
buon pane Toscano e la schiacciatina croccante, insieme all’Olio Extra Vergine
di Oliva selezionato e Etichettato per il Ristorante.
Sono state
servite le seguenti portate:
- Tortelli,
fatti in Casa, alle erbe amare, su crema di Pecorino Toscano D.O.P.;
- Coscia di
coniglio, cotta a bassa temperatura, su purea di patate e fave, cicoria e
rosmarino;
- Semisfera
di ricotta al pistacchio di Bronte, su una base di pan di spagna, al
cioccolato, bagnato con liquore alle mandorle, polvere di cacao, crema Inglese
e pistacchi di Bronte.
Tutto
decisamente gustoso e ben presentato.
Artefice di
questa Cucina Tradizionale Toscana, fatta con prodotti di qualità del
Territorio e non solo, è la giovanissima e bella Chef Elisabetta Boi.
Una
ragazza dolcissima nel suo modo di essere che esprime tutto il suo delicato e positivo
stato d’animo nelle sue ottime preparazioni.
Elisabetta,
gioca in casa, infatti è nata a Prato il 28 Maggio 1992 (è talmente giovane che
si può dire l’età), fin da piccola ha subito dimostrato la passione per la
cucina.
Ha frequentato e si è diplomata, nel 2011, all’Istituto Alberghiero “F. Martini” di Montecatini Terme (PT).
Dopo varie esperienze iniziali,
per migliorare la specializzazione, diventa in pochissimo tempo, grazie alla
sua estrema bravura, Capopartita (Chef de Partie).
Dal primo di Gennaio 2016 è
Chef al Ristorante “Il Capriolo”.
Il premuroso
servizio della Brigata Sala è affidato al Responsabile il gentilissimo Tommaso
Moretti.
I bis-nipoti della signora Ofelia Ciambellotti,
Tommaso e Francesco Gei, hanno ruoli diversi, il primo si occupa di tutta la
conduzione, in prima persona, del Ristorante, compresa la direzione della
Cucina, l’altro è addetto alle pubbliche relazioni, agli eventi e a molto
altro.
Sono persone molto brave e disponibili che credono in pieno nel loro
lavoro.
Dopo 50 anni
il Ristorante “Il Capriolo”, con la sua sincera, buona e gustosa Cucina Tradizionale
di qualità, rinnova i fasti di quello che fu, nel 1961, il primo grande
Ristorante Pratese di Specialità Toscane.
Una Foto di Ofelia Ciambellotti Puggelli
L'Atrio
Il Bancone Bar - Pizzeria
La Prima Sala
La Sala con il Pavimento in Graniglia
Tortelli alle Erbe Amare su Crema di Pecorino
Coscia di Coniglio su Purea di Patate e Fave
Semisfera di Ricotta al Pistacchio di Bronte
Tommaso Gei, Giorgio Dracopulos, Elisabetta Boi
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