A sud della
Foce del Fiume Arno (che i nostri vecchi chiamavano familiarmente
“Boccadarno”), in Toscana, sorge una piccola Frazione del Comune di Pisa
denominata Marina di Pisa.
Oggi il
nucleo abitativo di questa Località è racchiuso dal Fiume Arno a nord e dalla
fitta e bella Pineta del Litorale Pisano a sud; dista circa 12 Km. dal centro
di Pisa.
L’Arno è
stato sempre, attraverso i secoli, un’importante via di comunicazione sia
commerciale che militare e alla sua foce, già nel 1500, sorgevano due torri di
avvistamento e difesa.
La storia di
Marina di Pisa nasce dopo il 1600, infatti, fino a quell’epoca, quest’area era
praticamente disabitata, essendo un’insalubre palude.
Nel 1606, Ferdinando I de’
Medici (Granduca di Toscana dal 1587 al 1609), fece spostare la foce dell’Arno
di circa 1500 metri, per agevolare il deflusso delle acque, impedendo così
l’allagamento del capoluogo.
Tra il 1759 e il 1761 fu costruito sulla riva
sinistra un piccolo Fortino esagonale, circondato da un fossato, a uso militare,
presidio sanitario e dogana fluviale; intorno sorsero anche le prime case di
pescatori.
La zona
prese a essere considerata meta per il turismo estivo solo dopo che Gaetano
Ceccherini, “commerciante d’acqua di mare”, nel 1869, fu costretto dal Re,
Vittorio Emanuele II di Savoia (Primo Re d’Italia dal 1861 al 1878), ad
abbandonare le sue proprietà a nord del fiume, ormai diventate parte della
Tenuta Reale di San Rossore.
In cambio, ebbe un altro terreno sulla riva sud, ove costruì il primo stabilimento balneare, diviso, come
usava al tempo, tra uomini e donne.
Successivamente l’attività di famiglia fu sviluppata e ampliata dal figlio Baldassarre
Ceccherini.
L’atto
ufficiale della nascita di Marina di Pisa risale al “piano regolatore comunale”
del 1872, dove l’Ingegner Corsani progettò l’insediamento come una griglia
interrotta da tre piazze e con un lungo litorale.
L’arrivo della linea
ferroviaria a vapore Pisa-Marina, inaugurata il 23 Giugno 1892, portò un forte incremento
allo sviluppo e all’apertura di nuovi ristoranti e pensioni, oltre ad altre
attività commerciali.
Grazie al
grande fervore industriale degli anni a cavallo del 1920, sorse, proprio alla
foce, anche lo Stabilimento del Cantiere Navale G. Gallinari, trasformatosi in
S.A.I. e poi denominato Costruzioni Meccaniche Aeronautiche Società Anonima (C.M.A.S.A.),
adibito alla costruzione degli idrovolanti del famoso Ingegnere Tedesco Claude
Dornier, i primi totalmente metallici costruiti in Italia.
Successivamente nel
1930 la Fabbrica passò alla Fiat.
Il
complesso, abbandonato dopo la Seconda Guerra Mondiale, è stato anche il set di
alcune scene del famoso Film “Tutti a Casa” (1960) del regista Luigi Comencini con
il grande Alberto Sordi.
Oggi, circa al suo posto, c’è il nuovo Porto Turistico
di Bocca d’Arno denominato “Porto
di Pisa”.
Marina di
Pisa ha ispirato, con i suoi tramonti, anche il grande “Vate” Gabriele
D’Annunzio, ed è stata sempre un luogo con un’antica e solida tradizione
culinaria.
Già nel 1889, oltre a diversi rinomati ristoranti di pesce fresco,
c’era un servizio di gite, a “Boccadarno”, su barconi con a bordo un servizio
di buffet, un precursore della “Compagnie des Bateaux Mouches”, creata nel 1949 da Jean Bruel, che
percorre la Senna Parigina con le sue barche-ristoranti.
Molte le
ricette del territorio, tra cui spiccavano le mitiche “cèe” una straordinaria prelibatezza.
Mi ricordo
sempre delle straordinarie piattate di “cèe” che mangiavo da ragazzo,
sono passati moltissimi anni, ma i meravigliosi profumi e sapori di quei piatti
sono rimasti impressi nella mia mente.
Era esaltante il momento in cui ti
riempivi la bocca di un'abbondante forchettata di queste “simil bavettine”
dal fantastico e incredibile sapore, un vero tripudio per il palato.
Le “cieche
o ceche”, in dialetto Toscano più brevemente chiamate “cèe”, non sono
altro che gli avannotti delle anguille, una “libidine” culinaria che fino
a non moltissimi anni fa potevamo cucinare liberamente.
Oggi invece la pesca è
vietata (dal 1984 in Toscana e dal 1987 in tutta Italia) e s’incorre in severe
multe se presi con "le mani nel sacco", anzi, con la “ripaiola” in
mano, una piccola rete a maglie strettissime specifica per questo tipo di pesca
(novellame).
Reti calate
in acqua non solo dalle barche, ma anche dalle tradizionali e romantiche
baracche, edificate sugli scogli a “Boccadarno” (e anche lungo il corso del
Fiume), denominate “Retoni”.
Pescare le “cèe”
può costare salatissimo, fino a Euro 20,00 l'una ......?????
L'anguilla
europea ha un ciclo vitale piuttosto complesso che comincia con la
deposizione delle uova nel Mar dei Sargassi (porzione dell’Oceano Atlantico
compresa fra gli Arcipelaghi della Grandi Antille e le Azzorre), ogni femmina
può deporre da uno a sei milioni di uova pelagiche (comunemente chiamate
galleggianti a causa del loro peso specifico), del diametro di 1/3 mm, alla
temperatura di 20 gradi e superiore, si schiudono liberando delle larve chiamate “leptocefali”, lunghe
4/5 mm, nastriformi e trasparenti.
Il loro
lungo viaggio migratorio verso le coste dell'Europa e nord-africane avviene
sfruttando la Corrente del Golfo e dura da sette a ventiquattro mesi, durante
questa traversata assumono una morfologia fogliforme.
Arrivate davanti
alle coste europee subiscono un'ulteriore trasformazione diventando “cieche” e
l'aspetto è di una piccola anguilla di 60/90 mm non ancora pigmentata,
“trasparente” e dalla lisca inconsistente.
E' questo il momento, di notte e nei
mesi invernali (Dicembre, Gennaio e Febbraio), in cui invadono acque costiere,
estuari e acque interne per la "gioia dei pescatori".
Pisani e
Livornesi si sono sempre contesi, al solito, la ricetta, ma io preferisco
ricordare come le mangiavo a casa mia ..... una “saltatina” in padella con un
pochino di burro e qualche fogliolina di salvia non troppo aromatica e poi in
tavola con il parmigiano grattugiato sopra........ peccato non poterle più
mangiare.
Che fantastici
ricordi culinari insieme a quelli, straordinariamente romantici, dei tramonti a
“Boccadarno” …….. il regno delle “cèe”.
"Porto di Pisa" una Vista
"Retoni" a Boccadarno
Le Cieche o Ceche (Cèe) - Avannotti delle Anguille
Giorgio Dracopulos a "Boccadarno"
Nessun commento:
Posta un commento