Nell’interno
della bellissima Regione Campania, esattamente nella parte Centro-orientale,
c’è una Regione Storico/Geografica denominata
“Irpinia”, la “Terra di Lupi” (il suo nome deriva dall’antichissimo termine,
pre-romano, in lingua Osca, “hyrpus = lupo”).
Il suo Territorio oggi corrisponde
all’incirca alla Provincia di Avellino ma, anticamente, comprendeva anche terre
ora assegnate alle Province di Benevento e Foggia.
La “Verde Irpinia”, terra estremamente
ricca di fascino, si presenta in prevalenza montuosa, un altopiano inciso da
valli e rilievi dove scorrono e schiumeggiano numerosi fiumi e torrenti.
L’Irpinia ingloba meraviglie come il Parco
Regionale dei Monti Picentini, l’Oasi WWF
Lago di Conza e la Riserva
Naturale e Oasi Valle della Caccia.
L’Irpinia non è solo ricca dei suoi
trascorsi storici antichissimi, che l’hanno lasciata piena di vestigia e Borghi
tra i più belli d’Italia, ma è anche famosa per i suoi Vini e per il cibo: pasta,
pane, castagne formaggi, prosciutto, tartufo nero, nocciole, torrone e
moltissimo altro, in buona parte produzioni riconosciute come “Prodotti
Agroalimentari Tradizionali” .
Qui possiamo trovare le uniche D.O.C.G.
di tutta la Campania, Fiano di Avellino, Greco di Tufo e Taurasi, oltre all’Aglianico,
due Vini Bianchi e due Rossi, espressioni sincere dei sentori e della ricchezza
di questa straordinaria Terra.
Proprio in Provincia di Avellino (a 20 km. dalla città stessa)
c’è un piccolo (poco più di 5.000 residenti) e antico Comune denominato Montemiletto
(dal Latino “Mons Militum” = Monte dei
Soldati).
L’antico
Borgo sorge su un rilievo montuoso (600 m. s.l.m.) che è lo spartiacque tra la
Valle del Fiume “Calore Irpino” e quella di un altro Fiume denominato “Sabato”.
Anche se qui
sono state trovate tracce della presenza umana che risalgono al Paleolitico
(Età Antica della Pietra) e successivamente quelle di Epoca Romana, dobbiamo
arrivare al Medioevo (XII Secolo) per avere notizie più certe di questo Borgo.
Il primo
nucleo dell’attuale abitato fu costruito nell’VIII Secolo d.C. verso la fine
della dominazione Longobarda (popolazione Germanica che nel 568 aveva invaso
l’Italia), successivamente l’abitato fu distrutto e ricostruito dai Normanni (“Nordmanni”
= Uomini del Nord = “Vikinghi”, popolazione di origine Danese e Norvegese, che
intorno all’anno 1000 iniziò a conquistare l’Italia del Sud).
Poi Montemiletto
venne acquistato da una delle più antiche Famiglie Nobili Napoletane i Della
Leonessa.
Nel 1448 Re Alfonso V d’Aragona (detto il “Magnanimo”, 1396 – 1458),
capostipite del ramo Aragonese di Napoli, assegnò il Feudo alla Famiglia Da
Tocco e i suoi membri si tramandarono tale territorio fino al 1806.
Nei decenni
successivi Montemiletto seguirà, come tutta la Campania, la Storia che porterà
all’unificazione dell’Italia.
Il massiccio
Castello della Leonessa di Montemiletto, la cui costruzione risale anch’essa al
periodo Longobardo, mantiene oggi tutto il suo fascino con le massicce mura in pietra e le sue torri
angolari a pianta circolare.
A circa 3
chilometri dall’antico Borgo di Montemiletto, nella Frazione di Serra di Montemiletto,
felicemente adagiata a 550 m. s.l.m., si trova l’Azienda Agricola “Tenuta del Meriggio”.
Il nome è
stato scelto prendendo spunto dalla magica atmosfera che sprigiona la Terra
nelle ore Estive più calde, il “Meriggio” appunto, che si mescola all’assoluto
silenzio che si propone come antefatto della siesta.
L’Azienda è
nata, nel 2010, grazie all’appassionata volontà di due coniugi che fino a quel
momento si erano dedicati prevalentemente a lavori nel campo scientifico, Bruno
Pizza e sua moglie Nunzia Guerriero.
Ma la
passione e l’amore per la Terra d’Irpina era cosi grande che sono giunti alla decisone
di acquistare 40 ettari di terreno di cui, oggi, 20 sono vitati, alcuni con
vigne nuove altri con vigne con più di 50 anni, ma tutte nobili e di
selezionata qualità.
La filosofia
che è stata messa in opera nell’avviamento dell’Azienda si è basata interamente
nell’utilizzo di una tecnologia ecosostenibile usando tradizionali e moderne
tecniche di vinificazione a garanzia di una qualità senza compromessi.
Con questo
spirito, al centro della proprietà, è sorta anche la nuova moderna e
attrezzatissima Cantina.
Pannelli elettrici e fotovoltaici soddisfano la
produzione di elettricità e acqua sanitaria, un moderno impianto di
fitodepurazione consente di recuperare anche le acque reflue che, insieme a
quelle meteoriche, vengono convogliate in un piccolo lago.
Nella Sala di
Vinificazione grandi contenitori inox termoregolati.
Nella Bottaia, ricavata
nella parte interrata della struttura, ricoperta da un tetto verde e con una
parete, bagnata dall’acqua che filtra dal terreno, a garanzia del grado di
umidità, riposano in assoluto silenzio e in assenza di vibrazioni le grandi
botti di rovere.
Bruno e
Nunzia, oggi, sono validamente aiutati da due bellissimi figli, Saverio ed
Emilia, e da uno Staff di esperti e super qualificati collaboratori come
l’Agronomo ed Enologo Carmine Valentino.
Alla “Tenuta
del Meriggio”, attualmente, si producono sette Vini: “Taurasi D.O.G.C.”, “Greco di Tufo D.O.G.C.”, “Irpinia Aglianico D.O.G.C.”, “Fiano di Avellino D.O.G.C.”, “Irpinia Rosato D.O.C.”, “Coda di Volpe D.O.C.”, “Benevento Falanghina I.G.T.”.
La produzione totale si aggira
attualmente intorno alle 60.000 bottiglie, ma è decisamente in incremento.
Grazie al
carissimo amico Paolo Sibillo, Responsabile Commerciale della “Tenuta del Meriggio”,
ho avuto la possibilità di degustare alcuni dei loro Vini: “Irpinia Coda di
Volpe 2017”, “Greco di Tufo 2017”, “Fiano di Avellino 2017” e “Taurasi 2011”.
Ho trovato
in tutti un filo conduttore sincero che riporta, ognuno con le sue specifiche
caratteristiche, ai vitigni e al Territorio di produzione.
Vini interessanti e
buoni su cui spicca un piacevolissimo “Greco di Tufo 2017”, un vero e proprio “fuoriclasse” affinato in acciaio, vigoroso
sia in freschezza che in mineralità:
colore giallo brillante, al naso ricco di personalità con aromi fruttati intensi ed
eleganti, in bocca estremamente gradevole con sentori vellutati e avvolgenti,
lungo e persistente con un retrogusto che è sicuramente un pressante invito a
riberlo.
All’Azienda
Agricola “Tenuta del Meriggio”, di Serra di Montemiletto (AV),
Bruno Pizza con la moglie Nunzia e i figli Saverio ed Emilia, lavorano e
producono, con passione e dedizione, Vigne e Vini naturalmente Irpini.
Una Vista delle Vigne
La Sala di Vinificazione
Pronti per Vinificare il "Greco di Tufo"
La Bottaia
Paolo Sibillo con Giorgio Dracopulos
Bruno Pizza con i Figli Emilia e Saverio
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