giovedì 29 marzo 2012

LOKANDA TRATTORIA GOSTILNA DEVETAK : DAL 1870 I TIPICI BUONI SAPORI DEL CARSO.

L’Altopiano Carsico semplicemente denominato anche il “Carso”, è un fascinoso acrocoro (termine derivante dal Greco antico che si può tradurre in “regione elevata”) roccioso calcareo, si estende dal nord-est dell’Italia, passando in Slovenia e arrivando fino all’estremo nord-ovest della Croazia.
In Italia il Territorio Carsico ricade sotto la Regione del Friuli-Venezia Giulia ed è compreso nelle Provincie di Gorizia e Trieste. Le particolari peculiarità della sua conformazione geologica, le rocce calcaree sono solubili agli agenti atmosferici, hanno permesso, attraverso i secoli, il formarsi di migliaia di grotte e anfratti delle più disparate dimensioni molte delle quali sono percorse da fiumi e ruscelli sotterranei.
La vegetazione è varia e può passare dagli ombrosi boschi alla landa pietrosa Carsica. Molto particolare e bella è la Riserva Naturale delle bianche Falesie (costa rocciosa con pareti a picco) di Duino, in Provincia di Trieste, un’ampia (44 ettari) e alta scogliera sull’alto Mare Adriatico regno indiscusso del velocissimo Falco Pellegrino.
Nel paesaggio Carsico fanno bella mostra piccoli e romantici Borghi in pietra, dove nelle caratteristiche e accoglienti “Gostilne” (Trattorie in Sloveno) si possono gustare i molti buoni prodotti enogastronomici autoctoni.
Una delle Trattorie più antiche e più interessanti del Carso è la Gostilna Devetak che si trova nella piccolissima Frazione di San Michele del Carso (il nome deriva dal vicino Monte San Michele dove sorge il famoso Sacrario Militare), Comune di Savogna d’Isonzo, in Provincia di Gorizia.
Da cinque generazioni, partendo dal 1870, la Famiglia Devetak gestisce in maniera eccellente questo posto che è diventato sinonimo di accoglienza e ristoro per i viandanti.
Oggi i Devetak sono guidati, con mano esperta e sicura, da Avgustin (si chiama come suo Nonno, in Sloveno Ustili) un Patron di eccezione che, insieme alla sorella Nerina e la figlia Sara, sono impegnati nel servizio di Sala. La Cucina è stata per molti anni il regno della mamma di Avgustin, Helka, e successivamente è passata in mano della moglie Gabriella e della figlia Tatjana.
La Cuoca Gabriella Cottali Devetak è nata a Brescia e non solo si è innamorata di suo marito ma anche delle tradizioni gastronomiche del Carso. Straordinaria la scuola: ha alle spalle molti anni passati ad apprendere tutti i segreti culinari di sua suocera. Oggi fedele al suo motto “tradizione vecchia e sapori nuovi” è una perfetta interprete della classica cucina del Territorio. Tanto brava da meritare riconoscimenti come quello di “Marietta ad honorem” concessole nell’ambito del prestigioso Premio “Pellegrino Artusi 2010”.
Alla Trattoria Devetak si accede attraverso l’arco in pietra e il preingresso, i pavimenti sono in cotto e poi quasi ovunque prevale il legno, anche sul soffitto. Tre Sale con una capacità di circa 80 clienti, tavolini ben distanziati, molte le vetrinette e i piani di appoggio che espongono ceramiche, libri, pentole in rame e molto altro, ma soprattutto si vedono Vini. In Estate si può mangiare fuori, al fresco, sotto il Portico.
Avgustin è un grande appassionato di Cucina e di Vini, è Sommelier. Attraverso gli anni, ha messo insieme una Cantina di notevolissima importanza, 600 selezionate Etichette, circa 14.000 bottiglie di oltre 200 produttori da tutto il Mondo, molta l’attenzione per i bravi produttori del Territorio. Questo “tesoro” viene conservato nella magnifica Cantina scavata a mano, con certosina dedizione, nella roccia sotto il Locale, da suo padre Renato.
Da ciò ne deriva che la Carta dei Vini, con la sua copertina in legno inciso, ha una così ampia scelta che soddisfa anche la clientela più esperta ed esigente.
Il Menu è ampio, si prediligono i prodotti stagionali e la filiera corta, ma tutto deve essere di grande qualità. Molte le antiche ricette dai nomi “particolari” e fascinosi.
Ma veniamo alla degustazione fatta:
- Paté di cinghiale con pane abbrustolito del Carso;
- Mlinci (pasta abbrustolita al forno) con la Supeta (spezzatino di gallina nostrana). “Piatto del Buon Ricordo”.
Queste due portate sono state accompagnate da una buona “Bottiglia del luogo”, Malvasia 2009, I.G.T. Venezia Giulia, 13% Vol., dell’Azienda Agricola Castello di Rubbia (Grad Rubije) di Natasa Cernic, ubicata proprio nella Frazione San Michele del Carso (GO)
- Rosolato di coniglio su polenta bianca e funghi porcini alla due cotture;
In abbinamento al Merlot Miklus 2008, D.O.C. Collio, 14,5% Vol., dell’Azienda Agricola Draga di Miklus Milano & C., San Floriano del Collio (GO).
- Crema Catalana alla Vaniglia del Madagascar con croccante cioccolato e panna alle nocciole;
- Pasticceria della Casa.
Il Locale appartiene all’Unione dei Ristoranti del Buon Ricordo, prima e prestigiosa Associazione di importanti Ristoratori nata, nel 1964, con lo scopo di difendere le varie Cucine Locali patrimonio incommensurabile del nostro Paese. La loro prerogativa, unica del genere, è di regalare un “Piatto” in ceramica che ricorda la particolare ricetta degustata.
Con un servizio professionale e veloce sono state servite portate gustose, preparate con cura e amore .
Qui tutto è stato predisposto e scelto per la gioia degli ospiti, lo si nota anche nelle selezionate carte dei Caffè e dei Te.
Non vi posso descrivere poi l’innumerevole scelta dei Distillati, come dice Avgustin “non possono certo mancare qui”.
Tutto ciò che si può preparare in Casa viene fatto in Cucina, anche i prodotti della terra vengono in maggioranza dall’Azienda Agricola di proprietà.
I Devetak producono anche Olio, Aceto, Confetture, Distillati, e molte altre delizie.
Dopo impegnativi lavori di ristrutturazione che hanno trasformato la vecchia stalla di Famiglia, annessa alla Trattoria, nell’estate 2007, i Devetak hanno inaugurato la loro Lokanda. Otto belle e grandi camere dotate di ogni comfort moderno che portano delicati nomi di piante come Acacia, Sambuco, Ginepro, sono arredate con mobili antichi, il pavimento è in legno e hanno colori delicati e diversi a secondo del nome della pianta di riferimento.
Sono rimasto molto soddisfatto della visita alla Lokanda Trattoria Gostilna Devetak e ho ringraziato a lungo Avgustin congratulandomi con lui per quanto i Devetak hanno realizzato da quel lontano 1870.
Lokanda Trattoria
Gostilna Devetak
Savogna d’Isonzo (GO)
Tel. 0481 882488

http://www.devetak.com/














martedì 20 marzo 2012

TERRE DI TOSCANA 2012 ALL’UNA HOTEL DI LIDO DI CAMAIORE (LU): L’ECCELLENZA NEL BICCHIERE E MOLTO ALTRO.

Domenica 11 e Lunedì 12 Marzo 2012 si è svolta, nelle accoglienti, moderne e luminose sale dell’Una Hotel di Lido di Camaiore, in Provincia di Lucca, la Quinta Edizione di Terre di Toscana.
Terre di Toscana è un’importante e bella manifestazione dedicata al complesso e straordinario panorama del Vino Toscano.
L’Evento è stato ideato, perfettamente organizzato e ben condotto, come sempre, da “L’AcquaBuona”, conosciutissima rivista on-line, fondata nel 1999, che tratta di Enogastronomia di qualità, con grande dedizione, passione e conoscenza.
Erano presenti 123 super selezionate Aziende Vitivinicole Toscane con centinaia di Etichette, il meglio delle loro produzioni.
Inoltre era stata organizzata anche una speciale e ricercata degustazione, presentata e condotta dal vicepresidente degli Enologi Tedeschi Rolf Stocke, che ha permesso di assaggiare dei Vini Bianchi di eccezione, i Riesling 2010 provenienti da diverse sottozone della Germania, e, “dulcis in fundo”, due magnifiche vecchie annate di Schloss Reinhartshausen: Erbacher Schlossberg Riesling Auslese 2003 e Erbacher Schlossberg Riesling Spatlese, 1976.
Un ampio spazio denominato “Gli Artigiani del Gusto” era dedicato alla Gastronomia ed includeva Aziende strettamente Artigianali che esponevano e facevano degustare le loro delizie: “Salumificio Triglia” i salumi e gli insaccati di Gombitelli, “Naturalmente Lunigiana” formaggi e salumi, “Corzano e Paterno” i formaggi di pecora di San Casciano, “San Lorenzo” tutto e di più dalla Cinta Senese e non solo, “Lombardi e Visconti” le erbe del Monte Amiata in bottiglia.
In più, quest’anno, ha debuttato “Golosizia … Lezioni di Palato”, condotta dall’esperto giornalista del settore Claudio Mollo, in cui bravissimi e titolati Chef Toscani e un grande Maestro Pasticcere (Secondo Pasticcere Italiano per la Guida 2012 del Gambero Rosso “Pasticceri & Pasticcerie”) davano degli esempi della loro pregevole arte.
Domenica pomeriggio lo Chef Cristiano Tomei, Patron del Ristorante “L’Imbuto” di Viareggio (LU), ha presentato due piatti ricchi di colori, aromi e sapori intitolati “La Cucina che mi piacerebbe fare”.
Sabato pomeriggio gli “show cooking” (spettacoli di cucina) sono stati quattro, tutti i partecipanti si sono impegnati in due preparazioni che si riferivano alla denominazione di ogni specifico intervento:
- Deborah Corsi, Chef e Titolare del Ristorante “La Perla del Mare” di San Vincenzo (Li), “Sfumature di Palamita” un delizioso panino e dei delicatissimi gnocchi;
- Ivan Lovisetto, Chef e Titolare del Ristorante “Al Baccanale” di Piombino (LI), “Tra Carne e Pesce” una buona crocchetta al Baccalà e tre mezzi rigatoni al saporito sugo di carne Chianina;
- Luca Cai, Chef e Titolare dell’Osteria/Tripperia “Il Magazzino” di Firenze, “Usando la Lingua ci mangiamo il Lampredotto” delicato crostino con la lingua bollita e il classico magnifico panino con il Lampredotto;
- Paolo Sacchetti, Titolare della Pasticceria “Nuovo Mondo” di Prato, “Teoria della Colomba Pasquale Artigianale e le Pesche di Prato” la soffice e gustosa Colomba classica e le straordinarie Pesche di Prato.
La Manifestazione ha avuto l’assistenza pratica del personale specializzato dell’Una Hotel e dei bravi alunni dell’Istituto Professionale Statale per i Servizi Alberghieri e della Ristorazione “G. Marconi” di Viareggio (LU). Era presente anche lo stand dei Sommelier F.I.S.A.R. della Delegazione di Viareggio.
Grandissimo il successo di pubblico, moltissimi gli operatori del settore intervenuti, molto interesse e partecipazione anche da parte della Stampa specializzata e di quella locale.
Non rimane altro che ringraziare per la loro dedizione i carissimi amici Luca Bonci, Riccardo Farchioni, Fernando Pardini, Claudio Mollo e tutti i loro collaboratori per queste due belle e interessanti giornate e aspettare con curiosità le novità della prossima Edizione di Terre di Toscana 2013.

http://www.terreditoscana.info/
http://www.acquabuona.it/
http://www.acquabuona.tv/

















giovedì 15 marzo 2012

IL CIVETTAIO AZIENDA AGRICOLA BIOLOGICA E AGRITURISMO DI GREGORIO DELL’ADAMI DE TARCZAL.

L’Agricoltura Biologica, definita anche Organica o Ecologica, sfrutta la natura e la fertilità della terra esclusivamente con interventi limitati e compatibili, ciò ha il fine di conservare tutte le sostanze originali che compongono il terreno, non inquinandolo con nessun tipo di prodotti chimici. L’Agricoltura Biologica è severamente regolamentata, in Europa, dal 1991.
L’Agricoltura Biologica è legata ed ispirata dall’ “Agricoltura Biodinamica”, un metodo di coltura fondato su una visione spirituale, “Antropomorfica” del Mondo (da Antroposofia dal Greco antico “ànthropos” = uomo e “sophia” = conoscenza). Questo particolare ragionamento spirituale e filosofico è da attribuire a Rudolf Steiner (1861-1925), Esoterista e Filosofo Austriaco, che si impegnò a diffondere l’esistenza di metodi sostenibili per la produzione agricola, in particolare di quella destinata all’alimentazione. Questi metodi dovevano obbligatoriamente rispettare l’ecosistema terrestre, considerando, come unico sistema vitale, il suolo e la vita che si sviluppa su di esso. Di conseguenza l’unica possibilità di sopravvivenza del Mondo è quella di adottare una forma di agricoltura sostenibile o etica, in modo da lasciare rigenerare il terreno, senza sfruttarlo in modo esasperato e senza ridurlo a un deserto.
Nel sud della Toscana, nel cuore della Maremma, ubicata nel territorio del Comune di Civitella Paganico, in Provincia di Grosseto, e precisamente nella Frazione di Paganico, c’è una proprietà adagiata su una dolce collina che, già in documenti risalenti al 1750, è denominata “Il Civettaio”.
Nel 1998 Gregorio Dell’Adami de Tarczal acquista Il Civettaio e, da subito, seguendo la sua voglia di fare bene, ne fa un’Azienda Biologica.
Gregorio è nato a Padova il 10 Giugno del 1961, la mamma è di origini Veneziane, mentre, dalla parte del babbo, il nonno era un nobile, austero, colonnello degli Ussari dell’Imperial Regio Esercito Austro-Ungarico. I legami di Gregorio con l’Ungheria sono tutt’oggi molto forti, infatti egli possiede un’altra Azienda Vitivinicola nel piccolo Comune di Tarcal (una volta si chiamava Tarczal), nella Provincia di Borsod-Abaùj-Zemplén, nella parte settentrionale della Nazione. Tarcal, insieme ad altri due Comuni, Mad e Tokaj, è l’antichissima zona di produzione del Vino Tokaji (in Ungherese “Tokaji” = “di Tokaj”).
Gregorio, dopo gli studi Universitari ed esperienze lavorative da Dirigente, decide di acquistare Il Civettaio. Ha in mente di cambiare la sua vita impegnandosi con dedizione e passione nella nuova proprietà. Un anno e mezzo di lavori per ristrutturare gli edifici risalenti al 1700, mantenendo, dove è stato possibile, i dettagli storici tradizionali (pavimenti in cotto, camini, soffitti con travi e travetti). Nel 2001 il definitivo trasferimento dalla casa di Verona alla sua nuova accogliente Tenuta.
Oggi Il Civettaio comprende sette ettari e mezzo di vigneti e quattro dedicati all’oliveto, sei appartamenti che portano i nomi degli animali che vivono in loco a partire dalla “Civetta”, la Casa padronale sopra alla cantina, la Vineria “Il Capriolo” e non manca la grande piscina, ristoro sicuro nella stagione calda.
I Vini prodotti sono:
tre Rossi Montecucco Sangiovese D.O.C.
- “Poggio al Commessario” un Blend, 65% Sangiovese, 15% Merlot, 15% Cabernet Sauvignon e 5% Alicante;
- “Il Civettaio” 100% Sangiovese;
- “Hiuls” la Riserva, 100% Sangiovese;
un Rosato Maremma Toscana I.G.T. fatto con il 65% di Sangiovese e il 35% di Alicante.
Il Civettaio produce anche due tipi di ottimo Olio Extra Vergine di Oliva:
- “Civettaio” un Blend di diverse cultivar della Maremma Toscana, prevalentemente Correggiolo ma anche Leccino, Moraiolo e Frantoio;
- “Civettaio Monocultivar Olivastra Seggianese” Olio di solo Olive di Olivastra Seggianese, straordinaria cultivar autoctona del vicino territorio del Monte Amiata.
Tutta la produzione della Tenuta, sia il Vino che l’Olio, è certificata Biologica da uno degli organismi più importanti del settore: l’Istituto per la Certificazione Etica e Ambientale (ICEA).
I Vini della Tenuta “Il Civettaio” hanno ricevuto molti importanti riconoscimenti e sono ben quotati su tutte le principali Guide del Settore.
Dopo la visita dell’Azienda sono stato rifocillato nella Vineria “Il Capriolo”, l’Enoteca con Cucina della Tenuta dove gli ospiti trovano conforto enogastronomico e anche un’ottima pizza fatta nell’antico forno a legna. Le preparazioni della Cucina, regno indiscusso della Cuoca signora Luciana Scheggi, sono i piatti tipici e tradizionali della Maremma e della Toscana.
Gregorio Dell’Adami de Tarczal è riuscito perfettamente nel suo intento, non solo ha creato l’Azienda Agricola Biologica Il Civettaio che produce prodotti di grande qualità ma anche l’accogliente Agriturismo che offre un’ospitalità “verace” per gli appassionati della Maremma Toscana.

www.civettaio.it









martedì 6 marzo 2012

LA CASA RUSTICALE DEI CAVALIERI TEMPLARI A FORLI’ : IL PIACERE DELL’ACCOGLIENZA.

I Cavalieri Templari in realtà si chiamavano in latino “Pauperes Commilitones Christi Templique Salomonis” (Poveri compagni d’armi di Cristo e del Tempio di Salomone). Fu, nel Medioevo, il secondo Ordine Religioso Cavalleresco Cristiano; il primo, l’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, nacque nel 1099. I Cavalieri Templari nascono dopo la Prima Crociata in Terra Santa (1096) quando nel 1118 un gruppo di armati decise di difendere i Luoghi Santi e i pellegrini che molto spesso venivano depredati e uccisi durante i loro viaggi verso Gerusalemme.
L’Ordine dei Cavalieri Templari venne ufficializzato nel 1129 durante il Concilio svoltosi nella Città Francese di Troyes, con la benedizione dell’Abate Francese Bernardo da Chiaravalle (1090-1153) che nel 1174 fu canonizzato e venerato come San Bernardo. L’Ordine assunse una regola monastica basata sui precetti dei Benedettini.
Per oltre due secoli i Cavalieri Templari, grazie alla loro perfetta organizzazione, all’apparato militare e alle ricchezze accumulate, furono una potenza economico politica importantissima sia in Terrasanta che in Europa. Attività agricole, bancarie, navali, diffuse ovunque nell’Europa Cristiana permettevano di mantenere in Terrasanta una forza militare di tutto rispetto. Tutta questa organizzazione territoriale era basata oltre alle strutture strettamente religiose anche su Precettorie, Mansioni e Case Fortezza o Capitanerie che fungevano anche da luoghi sicuri di accoglienza per i pellegrini e i viandanti.
L’Ordine dei Cavalieri Templari, invidiato per le sue ricchezze, cadde in disgrazia dopo le prime sconfitte in Terrasanta e con la perdita di Acri, nella Galilea occidentale, nel 1291. Venerdì 13 Ottobre 1307 il Re di Francia Filippo IV detto Il Bello mise in piedi un’operazione per la distruzione dell’Ordine, con arresti e condanne al rogo e la confisca di tutti i beni. L’Ordine fu definitivamente sciolto con una Bolla del 3 Aprile 1312.
In tutta Italia almeno 200 località possono annoverare di aver avuto qualche legame con i Cavalieri Templari una delle Case “Domus” di accoglienza, nel 1268, sorgeva, nella campagna Romagnola, sull’antica Via Emilia di Levante, nel tratto finale che da Faenza arriva alle porte di Forlì.
La “Domus Templi Forlivio” (Forlivio era uno degli antichi nomi di Forlì) era composta dal complesso della Chiesa di San Bartolomeo con annessa Casa Rusticale.
Oggi in questo posto sorge un’Osteria molto interessante: La Casa Rusticale dei Cavalieri Templari.
Tutto nasce dalla passione della Famiglia Baravelli per la Cucina, in particolare mamma Piera e le figlie Licia e Lucilla. La ristrutturazione delle antiche strutture, iniziata nel 1980, è difficile, lunga e impegnativa sotto tutti gli aspetti, ma la grande volontà viene premiata e finalmente nel 1995 apre il Ristorante che tanto hanno desiderato.
Nel frattempo la Famiglia è cresciuta, Licia ha sposato Stefano Brunetti e Lucilla Fabrizio Guaglione.
Anche Stefano e Fabrizio vengono coinvolti nella grande avventura, ambedue Sommelier A.I.S., si dedicano alla Sala ed in più aiutano le mogli e la suocera in Cucina preparando la pasta fresca e i dolci.
Il Locale è molto accogliente, le pareti di pietre e mattoni, il soffitto con travi, travicelli e mezzane, l’arredamento rustico, i portali che dividono le due salette più grandi e quella piccola con il caminetto, la vetrata che separa lo spazio per gli ospiti fumatori, il tutto unito alle luci soffuse rendono l’ambiente estremamente piacevole e caldo.
Alle pareti i quadri e le nicchie con i Vini e altro, in particolare una contiene gli antichi mappali della proprietà. Possono accogliere una cinquantina di clienti, ma nella bella stagione la capienza raddoppia, grazie allo spazioso pergolato recintato dal protettivo muretto a mattoni.
L’apparecchiatura è semplice ma gradevole: all’interno tavoli in legno con seggioline impagliate dotate di cuscini, nel pergolato tavolini e comode poltroncine in ferro.
La Carta dei Vini è curata e vasta, circa 1500 etichette, molta considerazione è stata data alla produzione del territorio.
Il Menu permette di scegliere alla Carta tra terra e mare, in alternativa ci sono quattro percorsi: Vegetariano, La Tradizione, Il Territorio, Il Pesce.
Ma veniamo alla degustazione che è stata accompagnata da un’ottima bottiglia, “Vigna del Generale” Riserva 2007, Predappio di Predappio, Sangiovese di Romagna D.O.C., 14,5% Vol., 100% Sangiovese, prodotto con Uva Sangiovese dall’acino piccolo dall’Azienda Vitivinicola Fattoria Casetto dei Mandorli proprietà della Famiglia Nicolucci a Predappio Alta (FO).
In tavola non poteva mancare la calda piadina:
- Antipasto, selezione di salumi dell’Azienda Agricola Zavoli (produttore dal 1959), dell’antico Borgo di Saludecio, in Provincia di Rimini, con i sottolio tradizionali caserecci;
- Bruciatino di pancetta con Aceto Balsamico;
- Tortelli di rosolacee con animelle e prugnoli;
- Umido di trippa in bianco con parmigiano julienne;
- Pollo alla griglia e rosmarino con misticanza;
- Tortino al cioccolato con gelato fior di latte;
- Piccola pasticceria della casa.
Tutto molto buono e ben presentato, la Cucina è tradizionale con qualche piacevole inserimento innovativo. Ottima la materia prima, si apprezza la ricercatezza accurata della spesa che segue le stagioni. Le brave Cuoche Piera, Licia e Lucilla si esprimono in piatti sinceri e gustosi, frutto di esperienza e passione.
All’Osteria La Casa Rusticale dei Cavalieri Templari a Forlì potrete provare con certezza, come da antica tradizione, il piacere dell’accoglienza.

La Casa Rusticale dei Cavalieri Templari
Viale Bologna, 275 Forlì
Tel./Fax 0543 701888

www.osteriadeitemplari.it

















lunedì 27 febbraio 2012

JOSKO SIRK E IL SUO OTTIMO ACETO DI UVA INTERA: UN ACETO “DI … VINO”.

L’Aceto è una sostanza liquida acida che si ottiene grazie al lavoro di un particolare genere di batteri (acetobacter) che, in presenza di ossigeno, trasformano, con la “fermentazione acetica”, l’etanolo (o alcol etilico) in acido acetico. Questo processo avviene in bevande alcoliche fermentate come il vino e la birra o in sostanze, tra le altre, come il miele, i cereali e la frutta.
Il termine “Aceto” deriva dal termine Latino “Acetum” che, a sua volta, prende dal verbo “acere = inacidire”.
La storia dell’Aceto si perde nella notte dei tempi, se ne trovano tracce già 10.000 anni fa. L’Aceto era conosciuto come conservante per gli alimenti già nell’antico Egitto, nella cultura Babilonese e in quella Persiana. Gli antichi Greci chiamavano “Oxycrat” una bevanda di uso comune a base di acqua, aceto e miele che veniva usata, nella medicina del tempo, anche come antinfiammatorio. Questo liquido era tenuto in appositi vasi, di argilla (creta) decorati con ossidi o smalti, chiamati “oxydes”.
I Romani usavano l’Aceto come bevanda dissetante, una mistura di acqua e aceto che veniva chiamata “Posca”. Sulle loro tavole imbandite non mancava mai “l’acetabolo”, una ciotola piena di aceto dove intingevano il pane per spezzare i vari sapori delle altre vivande e per agevolare la digestione. L’Aceto veniva usato comunemente anche come disinfettante.
Attraverso i secoli l’Aceto è stato usato molto in campi anche molto lontani tra di loro, ma oggi non possiamo far mancare sulle nostre tavole un buon Aceto che ci permette di dare quella gocciolina di straordinario e vivace sapore in più a moltissime vivande.
Un ottimo Aceto è quello di Josko Sirk.
Josko è un grande professionista e insieme a tutta la sua bella Famiglia ha costruito, nella piccola Frazione della Subida, nel comune di Cormòns (siamo nel cuore del Collio e dei suoi straordinari Vini), in Provincia di Gorizia, un piccolo paradiso dove accoglie e ristora in maniera eccellente tutti i suoi ospiti.
La “Trattoria Al Cacciatore-della Subida” fantastico Ristorante espressione sincera del territorio e della Cucina Tradizionale, una grande Carta dei Vini, un Locale bello e accogliente, super premiato anche con una “Stella” dalla prestigiosa Guida Michelin. Di questo posto che amo molto e più volte ho visitato, mi riservo di parlare più approfonditamente in altra occasione.
L’Osteria della Subida, praticamente di fronte al Ristorante, dall’altra parte della strada, calda e rustica come un rifugio. Le Case con gli appartamenti per il soggiorno, belle come quelle delle fiabe e dai nomi riposanti: Country, Del Bosco, Dell’Acetaia, Della Nonna. Tutte le comodità tra legno, camini, patii, tra vigne e bosco, per godervi la piacevolezza del riposo nella poesia del silenzio. Non mancano piscina, campo da tennis e per chi vuole di più, vicinissimi, il maneggio e il campo da golf.
Josko, oltre a offrire tutto ciò, produce anche Vino, Olio e Aceto.
L’Uva Bianca autoctona usata per l’Aceto è una delle migliori del Collio, viene coltivata proprio nella Vigna adiacente all’Acetaia.
L’Acetaia è stata fatta, seguendo la filosofia della natura, completamente in legno, su progetto dell’Architetto Marcus Klaura, si trova ai margini di un bosco di Roverelle (la Quercia più diffusa in Italia). I suoi gradoni, all’interno, favoriscono le fasi di lavorazione, i travasi, dai piccoli tini, scalano dal gradone superiore a quello successivo. Tutto viene eseguito naturalmente senza l’uso di macchinari. L’Aceto è privo di solforosa e conservanti antiossidanti, viene imbottigliato senza filtrazioni.
Le parole di Josko rendono perfettamente chiaro l’intento: “Se è vero, come è vero, che un gran Vino si fa da una grande Uva, da questa grande uva io faccio il mio grande Aceto; mi ci vuole qualche anno, e in questo tempo devo accudirlo e coccolarlo come un bambino in fasce”.
La bottiglia da 250 ml. è confezionata nel bel tubo di cartone pressato con il depliant illustrativo e il tappo di sughero per il dopo apertura.
Tale e tanto è l’impegno che Josko ha messo nel promuovere l’Aceto che insieme ad altri amici produttori (Mario Pojer, Andrea Paternoster, Andreas Widmann, Acetaia San Giacomo) ha fondato un gruppo dal nome attinente: “Amici Acidi”. Il progetto si fonda su tre regole fondamentali di produzione: Materia prima (di qualità), Tempo (per non alterare le qualità organolettiche), Temperatura (mantenendo solo quella naturale).
Un ottimo Aceto quello di Sirk della Subida, forte, dal bouquet ampio, complesso, di grande struttura, persistente e minerale, decisamente fatto per chi apprezza la qualità. Si consiglia di spruzzarlo e non versarlo sulle vivande.
Bravo Josko Sirk, tra le tante gioie che ci da per deliziare i nostri palati anche questo ottimo Aceto di Uva intera: decisamente un Aceto “Di … Vino”.

http://www.lasubida.it/
http://www.acetosirk.it/
http://www.amiciacidi.it/

mercoledì 22 febbraio 2012

AZIENDA AGRICOLA ALESSANDRO VICENTINI ORGNANI : PINOT GRIGIO 2010 UN GRANDE VINO BIANCO.

Nella magnifica Regione Vitivinicola del Friuli-Venezia Giulia, in Provincia di Pordenone, nel Comune di Pinzano al Tagliamento, c’è una Frazione che porta il nome di Valeriano.
Valeriano sorge a 182 metri sul livello del mare e la distanza che la separa dal Comune di appartenenza è minima, poco meno di tre chilometri.
Le Colline, più precisamente l’Altopiano, di Valeriano e la zona tra Spilimbergo e San Daniele del Friuli sono attraversate dal Fiume Tagliamento. In questo piccolo paradiso incontaminato, da secoli, vi si coltiva la Vite.
Proprio a Valeriano c’è l’Azienda Agricola Alessandro Vicentini Orgnani.
Questa Azienda, circa 30 ettari di cui 20 Vitati, nasce come proprietà di Famiglia subito dopo la Seconda Guerra Mondiale, nel 1946. I primi vigneti furono impiantati nel lontano 1964.
Alessandro Vicentini Orgnani nel 1989, lasciati gli studi alla Facoltà di Architettura di Venezia, prende in mano la conduzione dell’Azienda insieme alla sorella Valentina, gentilissima e perfetta padrona di Casa. Grandi gli investimenti e grande è la passione che portano anche alla ristrutturazione degli immobili e alla costruzione, nel 1990, della nuova Cantina.
Nasce anche il nuovo “Logo” dell’Azienda tratto da un disegno del Pittore e Professore all’Accademia di Belle Arti di Venezia (lo Zio) Vittorio Basaglia. Rappresenta il volo di un uccello che vince le prime difficoltose fasi iniziali riuscendo poi a librarsi nel cielo. Stampato sulle Etichette con il sistema a rilievo Braille è molto efficace e bello.
Come risultato di tanto impegno arriva il primo imbottigliamento con la vendemmia del 1990.
Alessandro, ricordando quei tempi, tiene a sottolineare il grande aiuto datogli dal nostro comune amico l’Enologo Fabio Coser, che poi ha continuato a seguirlo fino al 2011.
Oggi il nuovo Enologo di Vicentini Orgnani è il Veneto Guido Busatto.
I Vini prodotti da Vicentini Orgnani sono frutto di Vitigni autoctoni e di altri vitigni impiantati in un rapporto simbiotico con la terra circostante. La produzione totale annua si aggira intorno alle 60.000 bottiglie.
La natura, il rispetto per le piante, per gli animali e per gli uomini, l’artigianalità, la qualità e l’amore, questi sono gli elementi fondamentali che animano la filosofia di Alessandro e che si riflettono sulla “bontà” di tutti i suoi Vini.
Un particolare microclima, con alta escursione termica, rende le sue Uve di una qualità straordinaria, sempre integre e perfette. Di questo fatto ne traggono vantaggio soprattutto i Vini Bianchi che alla fine della maturazione sono meno alcolici e più delicati.
La sua produzione spazia dal particolare Ucelùt (oggi raro vitigno autoctono che Alessandro tra i primi ha imbottigliato), ai Vini Rossi Braide Cjase Neri, Merlot, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, ai Vini Bianchi Braide Cjase Blanc, Chardonnay, Sauvignon, Friulano, Pinot Grigio.
Oggi vi voglio parlare proprio del Pinot Grigio Vicentini Orgnani 2010, Venezia Giulia I.G.T., 13% Vol., 100% Pinot Grigio.
Vendemmiato nella seconda settimana di Settembre 2010 è maturato in acciaio fino al Maggio 2011 quando è stato messo in bottiglia, dalla fine del mese successivo è entrato in commercio.
Un bel Vino dal colore giallo oro ramato, inebria con i suoi intensi profumi di frutta matura ed esotica, linee aromatiche nette, ricorda il meglio della produzione vinicola che proviene da lontani lidi d’oltre Oceano, come quella dei Vini della Nuova Zelanda.
Equilibrato, dai sentori profondi e avvolgenti, decisamente lungo e persistente.
Molto interessante l’Azienda Agricola Alessandro Vicentini Orgnani, un’Azienda Vitivinicola che da più di venti anni produce buoni Vini, con un ottimo rapporto qualità prezzo, e ne è un esempio questo Pinot Grigio 2010, proprio un grande Vino Bianco.

Azienda Agricola
Alessandro Vicentini Orgnani
Via Sottoplovia, 4°
Valeriano (Pordenone)
Tel. e Fax. 0432 950107

http://www.vicentiniorgnani.it/







mercoledì 15 febbraio 2012

MADRID FUSION 2012 : LA PORTA APERTA SUL FUTURO DELL’ALTA GASTRONOMIA NEL MONDO.

Nei giorni 24, 25 e 26 Gennaio, si è svolto a Madrid, in Spagna, il Congresso Mondiale di Gastronomia, Madrid Fusion 2012.
La Cucina Fusion deriva dall’armonico incontro di varie e specifiche tradizioni culinarie provenienti anche da Paesi molto lontani tra di loro.
Il Vertice si è tenuto nel Palazzo Municipale dei Congressi (Palacio Municipal de Congresos, progettato dall’Architetto e Urbanista Spagnolo Ricardo Bofill Levi, inaugurato nel 1993), in Avenida Capital De Espania 21, ubicato nella nuova e avveniristica zona fieristica di Madrid, “Campo de las Naciones”, vicinissima all’Aeroporto Internazionale Madrileno di Barajas. Una grande e moderna struttura, tecnologicamente avanzata, con molteplici possibilità di accoglienza: molte le sale di varie dimensioni, grandi spazi espositivi, due Auditorium, A e B, con capacità, uno, di quasi 2000 persone sedute e l’altro di circa 1000. Il tutto è disposto su più livelli serviti da grandi ascensori e scale mobili: un edificio decisamente adatto.
Il Comitato d’Onore della Manifestazione è presieduto da Sua Maestà il Re Juan Carlos I, da molti personaggi delle Istituzioni Nazionali e Locali come la Presidente della Comunità Autonoma di Madrid, la Signora Esperanza Aguirre Gil De Biedma, il Sindaco di Madrid, la Signora Ana Botella e il Segretario di Stato del Ministero dell’Economia, Signor Jaime Garcia-Legaz. Ne fanno parte anche Chef, dai nomi ormai famosi in tutto il globo, come Ferran Adrià e Juan Mari Arzak.
Il Vertice Internazionale di Enogastronomia si svolgeva in contemporanea su più fronti.
Nel grande Auditorium si susseguivano gli “Show Cooking”, presentazioni culinarie di grandi Chef provenienti da moltissime parti del mondo, interessanti dibattiti con personaggi illustri della gastronomia come lo Chef Heston Blumenthal, affascinanti filmati che presentavano mondi e metodi lontani, le premiazioni.
Prestigiosi e “super stellati” Cuochi come Elena Arzak, Sergio Y Javier Torres, Joan Roca, Dani Garcia, Seiji Yamamoto, Giho Yim, Quique Dacosta, Espen Vesterdal Larsen, Jordi Roca, Masato Nishihara, Daniel Patterson, Magnus Ek, Paco Roncero, Sang Hoon Degeimbre, Joel Robuchon, Bruno Goussault, Andoni Luis Aduriz, e gli Italiani Niko Romito e Paolo Lopriore, solo per citarne una minima parte, hanno dato il meglio della loro arte culinaria.
Nelle varie sale, ai diversi piani, si poteva assistere a conferenze stampa e ad incontri gastronomici con altri paesi; quest’anno la Nazione invitata (messa in vetrina) era la Corea. In contemporanea si svolgevano altre importanti iniziative, come Dulce Fusion, la festa dell’alta pasticceria e i dibattiti condotti dai professori della prestigiosa scuola IE Business School.
Oltre a tutto ciò, in parallelo e ad integrazione di Madrid Fusion 2012, incontri e straordinarie degustazioni per Enofusion 2012, tutto sul mondo del Vino Spagnolo.
In ampie zone del palazzo, erano allestiti numerosi Stand Enogastronomici Internazionali e di tutto ciò che si collega al settore.
E’ stato un grande piacere anche rivedere amici come i bravi giornalisti Spagnoli Ignacio Medina e Juan Manuel Bellver Sànchez, presenti in qualità di conduttori o giurati in vari eventi.
Il Congresso vero e proprio è finito con una grande e affollata festa, con tante specialità dolciarie, per festeggiare questa “Decima Edizione”.
Ma la Fiera Gastronomica di Madrid era in contemporanea anche in tutta la bellissima capitale Spagnola con il Gastrofestival Madrid Fusion 2012 che dal 23 Gennaio al 5 Febbraio coinvolgeva 300 tra locali di ristorazione, musei, galleria d’arte, scuole di cucina, teatri, cinema in cui si approfondivano i vari aspetti della gastronomia.
Le serate poi sono state dedicate, la prima il 23 Gennaio, alla Cena di presentazione della Cucina Coreana presso il Casinò di Madrid, splendido storico palazzo del 1910 a pochi passi da Puerta del Sol, una delle piazze principali e più antiche della Città.
La seconda, il 24, la Cena di Gala di Madrid Fusion 2012, patrocinata dalla Linea Aerea Spagnola Iberia, presso il Ristorante Teatriz, sempre a Madrid, antico Teatro Infanta Beatriz inaugurato nel 1925 e ristrutturato, nel 1990, dall’Architetto Philippe Starck, il Menu è stato curato da 4 Chef Stellati Spagnoli.
Il 25, “La Ruta de Tapas” giro in alcuni dei migliori Locali di Tapas della Capitale: La Dorada, Puerta 57, Estado Puro e La Senda de Xiquena.
L’ultimo evento, la cena del 26, nel magnifico complesso del Parador De Alcalà De Henares, una magnifica e antica struttura del XVII secolo, vicino Madrid (potete trovare tutta la sua storia nell’Archivio di questo Blog).
Una così complessa Manifestazione è stata perfettamente gestita dall’Organizzazione di Madrid Fusion con il suo Presidente José Carlos Capel, il Vicepresidente Manuel Quintanero, la Direttrice Lourdes Plana, la Coordinatrice Ana Capel, la Responsabile della Stampa Internazionale Esmeralda Capel, con tutto il loro preparatissimo Staff. A tutti loro, a Jone Urrutia Villafruela, che ha curato i contatti con la Stampa, e a Juan Antonio Correas Rojas, dell’Ambasciata di Spagna, un particolare ringraziamento per l’ospitalità, la disponibilità e la gentilezza dimostrata.
Madrid Fusion 2012 ha meritato il grande successo confermato dall’affluenza di migliaia di visitatori e più di 2000 giornalisti specializzati, giunti da ogni angolo della terra, che hanno potuto trovare nella bella Manifestazione la porta aperta sul presente e sul futuro dell’Alta Gastronomia nel Mondo.

www.madridfusion.net