sabato 6 aprile 2013

“ LIBERAMENTE “ IN CENTRO STORICO A PISTOIA: MOLTO DI PIU’ DI UN SEMPLICE RISTORANTE.




Il sostantivo femminile “Libertà” deriva dalla parola latina “libertas”.
Il suo significato, in senso astratto, esprime la facoltà di pensare, di scegliere, di operare, secondo il proprio talento, in modo autonomo, senza costrizioni, senza vincoli e impedimenti.  

L’avverbio “Liberamente” è un derivato, nasce cioè da una base e un suffisso, la base è il sostantivo “libertà” e il suffisso (elemento linguistico che viene posto alla fine per formare una parola) è l’ablativo “mente” del sostantivo Latino “mens”.   
Il suo significato si riferisce letteralmente ad un positivo stato di libertà ma è anche un gioco di parole riferito ad una “mente libera”.

Nella magnifica Regione, che porta il nome di Toscana, nella pianura che si estende tra Firenze e la catena Montuosa del Montalbano, in direzione del Passo di Serravalle, sorge l’antica e monumentale Città di Pistoia.

Anche se recenti ritrovamenti possono far risalire alcuni insediamenti in zona all’epoca Etrusca, Pistoia nasce sicuramente come “oppidum” Romano, “Pistorium”, nel II Secolo a.C., per appoggiare le Legioni di  Roma in guerra contro i Liguri.
L’oppidum era per i Latini un centro abitato circondato da un “murus gallicus”, una fortificazione molto solida fatta di terra, grossi pali e pietre.

Una cosi lunga storia ha lasciato Pistoia circondata da mura trecentesche e ricca di bellissimi monumenti e palazzi in stile romanico, rinascimentale e barocco, tra cui si possono annoverare moltissime Chiese.

Non posso non ricordare, tra le altre, almeno la Basilica della Madonna dell’Umiltà con la sua Cupola Cinquecentesca, alta ben 59 metri, opera dello straordinario pittore e architetto Aretino Giorgio Vasari (1511-1574), o il Battistero di San Giovanni in Corte, costruzione a pianta ottagonale opera dello studio di un altro grande architetto e scultore Andrea d’Ugolino da Pontedera detto Andrea Pisano (1290-1349), con all’interno una preziosa fonte battesimale del 1226.  

Ora mettete insieme quanto vi ho raccontato, a cosa potrebbe portare ?

Porta all’idea che hanno avuto due amici (anche miei), Edoardo Chelucci e Vincenzo Volpe, di aprire, in pieno centro storico di Pistoia, un Ristorante che si chiama “LiberaMente”.

Il Locale è ubicato in Via Castel Cellesi a pochi passi dalla caratteristica e antica “Piazza della Sala” o “Piazza La sala” come viene comunemente chiamata dai Pistoiesi.

La Piazza “da sempre” è il mercato giornaliero degli alimenti, il “mercato delle cibarie”, con moltissime piccole botteghe, sia nella Piazza che nei vicoli vicini, caratterizzate da particolari elementi come porte e sportelloni in legno, bancali in pietra, tettoie fortemente sporgenti che vengono sorrette da mensoloni in legno.

Tutto ciò è integrato anche da moltissimi altri banchi degli ambulanti giornalieri e dal “Pozzo del Leoncino”, quest’ultimo, edificato nell’ VIII Secolo d.C., inizialmente veniva usato per gettarvi i rifiuti del mercato, successivamente prese la sua vera identità per il sollevamento dell’acqua.

Ma torniamo al RistoranteLiberamente” che ha aperto il 27 Agosto 2012.

Edoardo Chelucci, classe 1964, è nato nella magnifica Città di Firenze, ma praticamente da subito ha respirato i buoni profumi della cucina tradizionale fatta dai suoi genitori. 

Infatti il suo babbo, Romano, e la sua mamma, Mirella, sono i titolari dell’Hotel Ristorante Arcobaleno immerso in un bellissimo angolo verde delle colline Toscane in un piccolo Borgo di origine Longobarda a 13 km. da Pistoia, San Mommè.

Edoardo è cresciuto in questo contesto, tra moltissimi turisti provenienti da molti Paesi del mondo, che gli hanno “ampliato le conoscenze “, e le buonissime, indimenticabili,  preparazioni della sua mamma, come, tra le tante, gli straordinari zucchini ripieni e la pasta e fagioli.  

Edoardo fin da piccolo aiuta nell’Azienda di Famiglia, in particolare si appassiona al mondo del Vino, tanto che nel 1986 diventa Sommelier F.I.S.A.R. e nel 1990 anche dell’A.I.S..

A 39 anni Edoardo lascia al fratello Riccardo l’impegno di portare avanti l’Hotel, avventurandosi in nuove esperienze. 
Lavora in alcuni dei più importanti Locali della ristorazione Toscana, sempre in Sala, fino alla fine del 2006.

Nel Gennaio 2007, con un amico, il bravo Chef Massimo Neri, apre, in pieno centro a Pistoia sopra il Cinema Globo, al terzo piano, il panoramico RistoranteAoristò”. 
Questa positivissima esperienza dura cinque anni e mezzo, con lusinghiere recensioni da parte di tutta la stampa e ottimi punteggi su tutta le principali guide specializzate.

Dopo un breve periodo di organizzazione per lo sviluppo della nuova iniziativa e due mesi effettivi di lavori eccoci arrivati all’apertura del nuovo RistoranteLiberamente”.  

Vincenzo Volpe, classe 1982, è nato a Tubingen (in Italiano Tubinga) una delle più belle e antiche Città Tedesche, sembra uscita da una fiaba, nel Land del Baden-Wurttemberg nella Germania Sud-occidentale. Uno dei pochi centri abitati conservatosi intatto, con tutti i suoi palazzi e monumenti storici, dopo i devastanti bombardamenti a tappeto degli alleati durante la Seconda Guerra Mondiale.

I genitori di Vincenzo sono originari della Basilicata e si trovavano in Germania per motivi di lavoro.
Due anni dopo la sua nascita, nel 1984, tutta la sua Famiglia rientra in Italia stabilendosi in Toscana a Monsummano Terme in Provincia di Pistoia.

Fin da piccolissimo Vincenzo ha un grande amore per il pane, ciò lo porta a desiderare di fare da grande il fornaio.
Questa sua aspirazione si realizza con l’iscrizione al prestigioso Istituto Professionale di StatoF. Martiniper l’Enogastronomia e l’Ospitalità Alberghiera.

Sia durante la Scuola che subito dopo il diploma frequenta alcuni locali e si specializza come Pizzaiolo.
Questa passione, tra l’altro, lo coinvolgerà anche nella Squadra Acrobatica Italiana di Pizza con la partecipazione ai campionati mondiali.

Vincenzo Volpe ha lavorato e fatto diversi stage nelle Cucine di grandissimi Chef in super famosi Locali: al Ristorante “Il Castagno” da Pier Angelo Barontini a Castagno di Piteccio (PT), alla “Locanda delle Tamerici” di Mauro Ricciardi a Fiumaretta (SP), da Gaetano e Giovanni Trovato al Ristorante Relais & Chateaux “Arnolfo” a Colle di Val d’Elsa (SI), dai fratelli Marcello e Gianluca Leoni al Ristorante “Il Sole” a Trebbo di Reno (BO), e da Enrico Bartolini al Ristorante “Le Robinie” Località Ca’ D’Agosto (PV).

Dal 2006 alla fine del 2011, Vincenzo ha lavorato come Sous-Chef di Massimo Neri al Ristorante “Aoristò” (PT).
In fine eccolo in società con Edoardo Chelucci.

Un grande arco con vetrata è il luminoso ingresso del RistoranteLiberamente”, appena entrati c’è il grande bancone squadrato, subito noterete che l’atmosfera è estremamente informale.
Il pavimento è in legno, intorno al bancone alcuni tavoli di diverse forme e grandezze con intorno seggiole “rigorosamente” scompagnate, in alto la tubatura in acciaio per il condizionamento.
Una scala porta al piano di sopra dove si trova un’altra luminosa saletta, una decina di tavoli, qui si affaccia anche la cucina.  

A pranzo l’apparecchiatura è più semplice rispetto alla sera.

L’arredo è vario, ma curato, alcuni tocchi di gusto rendono l’ambiente caldo e accogliente, molte le bottiglie esposte, prevale il bianco, macchie di “colore” sono date dai lampadari e da grandi mazzi di fiori.  

La Carta dei Vini è ricca e importante, conoscendo Edoardo non dubitavo, Bollicine Italiane, oltre 100 super selezionate etichette di Champagne, Vini bianchi e Rossi dall’Italia e dalla Francia, una piccola selezione anche da altri Paesi del mondo, Vini Rosati, Vini da Dessert, interessanti anche le 4 Aziende di Birre Artigianali scelte.

Il Menu offre una buona scelta sia di Terra che di Mare, oltre a ciò non mancano stuzzichini e preparazioni (ciotoline pronte solo da scaldare) per coprire le varie richieste nei diversi orari della giornata. 
A pranzo è di aiuto la lavagnetta con i piatti del giorno.

Ma veniamo alla degustazione che è stata accompagnata da una bottiglia di “Moscato Giallo 2011”, Moscato Giallo Alto Adige D.O.C., 100% Moscato Giallo, 12,5% Vol., prodotto con uve coltivate in Agricoltura Biologica, dell’Azienda Manincor di Caldaro (BZ).

In tavola il piattino con il pane, quello della casa (schiacciata con pomodoro secco, schiacciata bianca e pan brioche), e quello casalingo Toscano del forno di fiducia.

E’ stato servito:

- Tartare al coltello di branzino, arancia, finocchio e pane croccante;

- Sandwich croccante di acciughe con insalata di puntarelle;

- Zuppetta calda di mare;

- Mezzemaniche, del rinomato e antico (1872) Pastificio Benedetto Cavalieri di Maglie (LE), con sugo bianco di coniglio e rucola;

- Maialino arrosto e patate alla senape;

- Assaggi - Tortino morbido di cioccolata e arance - Bavarese cocco e mango.

Tutto buono e ben presentato, con un ottimo rapporto qualità/prezzo.

In Cucina lo Chef Vincenzo Volpe è ben coadiuvato dal Sous-Chef Alessandro Galardini e dalla brava ed esperta Chef Patissier Francesca Baldi (anche lei proveniente dall’Aoristò), oltre che dalla moglie di Vincenzo, Manuela Penna.

In Sala, in aiuto di Edoardo, sua moglie, la super premurosa e gentilissima Monica Torrigiani insieme alla figlia più grande, diciannove anni, Francesca (la più piccola Elisa ne ha sedici).

Edoardo Chelucci ha improntato il nuovo Ristorante sul principio, indiscutibilmente giusto, di mettere tutti, non solo i clienti ma anche tutto lo staff, a proprio agio, solo chi è sereno e tranquillo può godersi in pieno i sapori della vita e lavorare con passione divertendosi.

Questo che vi ho raccontato è un posto molto particolare, non solo un buon Ristorante ma un Locale dove potete “LiberaMente” mangiare, bere, socializzare, sognare o anche soltanto curiosare.

Ristorante LiberaMente

Via Castel Cellesi, 3   Pistoia

Tel.  0573  20703



Il Bancone

Vista del Piano Terra

La Saletta al Primo Piano

Tartare di Branzino

Sandwich croccante di Acciughe

Zuppetta di Mare

Mezzemaniche al sugo di Coniglio

Maialino arrosto

Tortino al cioccolato e Bavarese cocco e mango

Lo Chef  Vincenzo Volpe

Edoardo Chelucci e Giorgio Dracopulos

mercoledì 27 marzo 2013

LUISANNA MESSERI FAMOSA CUOCA TELEVISIVA OSPITE AD UNA SPECIALE GIORNATA ENOGASTRONOMICA ALL’AZIENDA MEDITERRANEA BELFIORE DI CECINA (LI).




Anticamente in Toscana, come in molti altri territori costieri della Penisola Italica, le terre erano delle paludi, degli acquitrini malsani (regnava la malaria), praticamente abbandonate dalle popolazioni che, dopo la caduta dell’Impero Romano, lentamente, si erano ritirate, per maggiore sicurezza, in collina.

Vastissime zone ricche di fitte boscaglie e macchia mediterranea erano perennemente allagate da corsi d’acqua, dalle varie dimensioni, senza argini e senza alcun tipo di regimazione dei flussi in eccesso. 
Oltre a ciò altre calamità, come cicliche spaventose invasioni di cavallette e sanguinose incursioni dei pirati, rendevano queste terre assolutamente invivibili.

Solo nel 1737, con il Consiglio di Reggenza che governò la Toscana in nome dei Lorena (dinastia che aveva soppiantato i Medici) e successivamente con  Ferdinando III d’Asburgo-Lorena (1769-1824) Gran Duca di Toscana, si intraprese un primo serio piano di bonifica di queste paludi.

Nella seconda metà del XVIII Secolo, su terreni appena bonificati, in Località “La Cinquantina”, a due chilometri a nord di Cecina (LI) e a poche centinaia di metri dal mare, per volere del Governo Granducale, sorse una struttura, adibita ad alloggio per la manodopera, denominata “casone dei lavorai”. 

Negli anni successivi da questo primo nucleo nacque una grande Fattoria.

Il Livornese Francesco Domenico Guerrazzi (1804-1873), importante politico e scrittore del movimento risorgimentale, nel 1868 rilevò la Fattoria trasformandola in una signorile Villa padronale che da allora prese il nome di Villa Guerrazzi.

Oggi la bella struttura è proprietà del Comune di Cecina che vi ospita l’interessante Museo della Vita e del Lavoro oltre a quello Civico Archeologico, altrettanto importante.  

Uno dei Poderi che si trovavano intorno alla Villa Guerrazzi portava un nome positivo: Belfiore

Nel 1952, Domenico Ciarlo, appassionato agricoltore di origini Campane, innamoratosi di questa zona, rilevò il Podere Belfiore
Passarono anni di duro lavoro ripagati con il raggiungimento di molti traguardi.

Oggi l’Azienda Mediterranea Belfiore ha dieci ettari, coltiva una varietà di pomodori, selezionata attraverso gli anni, particolarmente adatta ai loro terreni argillosi, che permette di ottenere un frutto di media pezzatura ma dalla polpa soda, non acquosa, con una buona pelabilità e dal sapore particolare, molto gradevole e dolce.

Da 25 anni i loro terreni sono gestiti esclusivamente seguendo metodi tradizionali e naturali, da 16 anni sono Produttori Biologici
La produzione si basa sulla migliore qualità, sull’artigianalità e su attente procedure (come la trasformazione entro le 24 ore dal raccolto e cotture brevi a basse temperature), per poter mantenere la freschezza, la fragranza e inalterati i profumi originari.

Quattro le linee fondamentali dei prodotti da loro preparati e sono: “Le Salse Del Cuore”, “I Sapori del Cuore”, “Il Pesto del Cuore” e “I Carciofi del Cuore”.

La Mediterranea Belfiore si è specializzata, negli anni, con successo, anche in pregevoli confezioni  che, oltre ad essere spedite, vengono vendute direttamente insieme a tutta la loro produzione.  
Sull’onda di questa ed anche di altre iniziative, come l’ampliamento dell’offerta di prodotti alimentari, assolutamente scelti tra quelli di straordinaria qualità, si è giunti alla trasformazione dello spaccio in un vero e proprio Negozio.

La nuova struttura, inaugurata nel Giugno 2011, è molto accogliente, nel costruirla si è  seguita l’impostazione ecologica (Bioarchitettura), affidandone la realizzazione alla Ditta Rubner Haus di Chienes (BZ), altamente specializzata nella lavorazione del legno e altri materiali naturali.

L’Azienda Mediterranea Belfiore vende in Italia e in molti Paesi del mondo, ed è un fiore all’occhiello della nostra produzione conserviera. 

Un’Azienda tutta al femminile, tre sorelle, Simonetta, Antonella ed Emiliana Ciarlo, insieme a mamma Renza, ma un solo “Cuore” (come il loro marchio), pieno di passione e d’amore per la genuinità.

Giovedì 21 Marzo 2013, nei Locali commerciali della Mediterranea Belfiore si è svolta una piacevolissima e speciale giornata Enogastronomica.

La giornata era piena, comprendeva nella prima parte la finale di una gara denominata “In Cucina Con il Cuore” e nella seconda la presentazione dell’ultimo libro, intitolato “Te La Do Io La Mia Cucina”, di Luisanna Messeri famosa Cuoca televisiva e scrittrice.

Luisanna Messeri, Fiorentina di nascita, è da sempre una innamorata del buon cibo.
Cresciuta tra le “delizie” cucinate in casa sua, da nonne e zie, non ha potuto fare a meno di “prendere il vizio” e perpetuare la tradizione di una cucina che segue le regole delle “tre esse”: Sobrietà, Semplicità, Sincerità.

Oggi Luisanna ha raggiunto il successo con varie trasmissioni televisive, di varie importanti emittenti, delle “food comedy” dove si è fatta apprezzare per il suo carattere estremamente spontaneo che corrisponde perfettamente alla naturalezza delle sue gustose preparazioni. 
Di recente Luisanna Messeri ha anche aperto, a Roma, una Scuola di Cucina che prende il nome di una sua trasmissione “Il Club delle Cuoche”.

Il suo ultimo Libro edito da una prestigiosa Casa Editrice, la Mondadori, è molto interessante, una vera e propria finestra sulle meraviglie gastronomiche Toscane

Dopo la Prefazione di Fiamma Satta, nota giornalista e sceneggiatrice, Luisanna introduce la sua “Cucina del lipperlì”. 
Segue una serie di pagine dedicate ai prodotti Toscani immancabili sia in dispensa che in cantina. 
Questa parte si chiude con gli indirizzi dei suoi fornitori di fiducia.

La parte più ampia e corposa è dedicata alle 150 selezionate Ricette, chiaramente descritte e suddivise tra “Antipasti e Merende”, “Primi Piatti”, “Secondi”, “Contorni” e “Dolci”.

L’ultimo Capitolo, prima dei ringraziamenti, è dedicato alla “Toscana Festaiola” con preziosi suggerimenti di  alcune feste tradizionali gastronomiche Toscane più o meno conosciute.

Tutte le belle foto del libro sono di quel grande professionista dello scatto enogastronomico che si chiama Bruno Bruchi.

Un bel LibroTe La Do Io La Mia Cucina”  di Luisanna Messeri, dove si racconta le preziose specificità della Toscana, esaltandone “la grande cucina, non quella ricca né quella povera ..... ma quella buona”.

Ma torniamo alla giornata organizzata dalla Mediterranea Belfiore.

In tarda mattinata gli undici finalisti, precedentemente selezionati tra tutte le ricette pervenute, hanno preparato gli ingredienti per i loro piatti nelle tre categorie, Antipasti, Primi, Secondi.

Tutte le ricette dovevano valorizzare, con giusti accostamenti, uno dei prodotti della Mediterranea Belfiore

Tutte le ricette che hanno partecipato alla gara verranno anche pubblicate a cura dell’Azienda in un opuscolo dal titolo “Le Ricette del Cuore”.

Il tutto si è svolto nella piccola cucina al primo piano del nuovo negozio, sotto l’occhio vigile delle gentilissime sorelle Ciarlo, titolari dell’Azienda.  

All’ora di pranzo, le portate in questione, sono state attentamente esaminate da una Giuria di esperti del settore.

Facevano parte della Giuria l’ospite d’onore la Cuoca Luisanna Messeri, la brava Chef Deborah Corsi del conosciuto RistoranteLa Perla del Mare” di San Vincenzo (LI), Paola Mencarelli giornalista enogastronomica della GuidaFoodies” del Gambero Rosso, Irene Arquint giornalista enogastronomica del quotidiano “Il Tirreno” e del PeriodicoL’AcquaBuona”, il sottoscritto Giorgio Dracopulos enogastronomo del “Corriere del Vino”. 

I giurati hanno attentamente degustato le portate accompagnandole con una selezione di Vini:

- “Borgoluce”, Valdobbiadene Prosecco Superiore D.O.C.G., Brut, 11,5% Vol, prodotto con Uve a bacca bianca Glera dall’Azienda Borgoluce, Località Musile, Susegana (TV);

- “Aia Vecchia 2012”, Vermentino Toscana I.G.T., 13%Vol., Vermentino e una piccolissima percentuale di Viognier, prodotto dall’Azienda Aia Vecchia di Castagneto Carducci (LI);

- “Fornacelle 2010”, Bianco Toscana I.G.T., 13,5% Vol., prodotto con Uve Semillon dall’Azienda Agricola Fornacelle di Stefano Billi a Castagneto Carducci (LI).

Non essendoci nella gara una categoria “Dolci”, la degustazione si è conclusa con un extra. 
Abbiamo assaggiato una fragrante  e buonissima “Stiacciata all’Anice”, un dolce tipico di Pasqua della Costa Etrusca, impastato con il 10% di ricotta fresca Toscana, prodotto dal Forno artigianale Bernardini di Fucecchio (FI) e venduto anche alla Mediterranea Belfiore.   

Successivamente, controllate le schede di giudizio, sono stati decretati i piatti vincitori e si è svolta, in un clima estremamente festoso, la premiazione degli esecutori:

- “Categoria Antipasti” primo classificato “Millefoglie con filetti di triglie alla Livornese e carciofini” piatto eseguito da Silvia Iacoponi;

- “Categoria Primi” primo classificato “Vellutata di pomodoro con cuore freddo al pesto” preparato da Veronika Novakova;

- “Categoria Secondi” primo classificato “Uovo al pomodoro a modo mio” di Diego Ciurli.

Non sono mancati neanche dei simpaticissimi omaggi a tema per i giurati.

Nel tardo pomeriggio, con la struttura affollata, sia al primo piano che al piano terra, si è svolta la presentazione del nuovo Libro di Luisanna MesseriTe La Do Io la mia Cucina”.

Dopo una breve introduzione del sottoscritto Luisanna ha simpaticamente presentato la sua opera, catturando l’attenzione di tutti gli astanti con la sua naturale schiettezza e coinvolgendoli anche con una breve lettura di due pagine del Libro
Molte poi sono state le domande che i suoi fans la hanno rivolto e da cui traspariva chiaramente molta ammirazione per la scrittrice. 
Calorosi applausi hanno accompagnato e concluso la presentazione.
Poi la famosa Cuoca televisiva si è lungamente trattenuta con i presenti scrivendo moltissime dediche sui libri acquistati.

Un particolare ringraziamento va alla mia amica Cristina Galliti, responsabile della comunicazione della Mediterranea Belfiore e appassionata foodblogger, per l’impegno messo nell’organizzazione e per le foto che ci ha fatto e gentilmente concesso.

Ho trascorso proprio una speciale giornata enogastronomica all’Azienda Mediterranea Belfiore dove sono state coinvolte moltissime persone e tante care amiche tra cui una cuoca scrittrice d’eccezione come Luisanna Messeri. 

Mediterranea Belfiore

Via Guerrazzi, Loc. Cinquantina, Cecina (LI)

Tel. 0586 620555



Mediterranea Belfiore, La Sala Degustazioni

La Giuria

Il Millefoglie di Silvia Iacoponi

La Premiazione di Silvia Iacoponi

La Vellutata di Veronika Novakova

La Premiazione di Veronika Novakova

L'Uovo preparato da Diego Ciurli

Giorgio Dracopulos e Diego Ciurli

Luisanna Messeri e Giorgio Dracopulos

venerdì 22 marzo 2013

LUCA GATTESCHI E CLAUDIO SILVESTRI, RISPETTIVAMENTE MEDICO E CHEF DELLA NAZIONALE ITALIANA DI CALCIO, OSPITI DELL’ACCADEMIA ITALIANA DELLA CUCINA A VILLA PITIANA.




La Toscana è ricca di moltissime e specifiche prerogative che la rendono uno dei territori più famosi nel mondo.

Tra tante bellezze artistiche, monumentali e naturali c’è la sua campagna che si distingue per l’aspetto  prevalentemente collinare e panoramico.

Su moltissime di queste colline, attraverso i secoli, sono sorte costruzioni di vario tipo e di diverso utilizzo. 
In principio, per motivi strategici militari, vennero costruite torri di avvistamento, molte di esse, successivamente, divennero castelli e fortezze di varie dimensioni, ma anche fattorie e monasteri.

Tra questi edifici oggi troviamo la bellissima Villa Pitiana che sorge maestosa, a 430 metri s.l.m.,  nella Frazione Donnini del Comune di Reggello in Provincia di Firenze.

Nel 1036 il nobile Giovanni Gualberto Visdomini (995-1073), dichiarato Santo nel 1193 da Papa Celestino III, fondò la Congregazione di Monaci Benedettini Vallombrosani, ritirandosi, con alcuni seguaci, in Località Acquabella, nel Reggellese, dove costruì un primo oratorio in legno.

Oggi l’Abbazia di Vallombrosa è quel magnifico Monastero frutto anche degli ultimi lavori di perfezionamento effettuati nei primi anni del Settecento.

Per supportare l’iniziativa di San Giovanni Gualberto e per il sostentamento dei monaci, la potente Madre Superiora Itta del Monastero di Sant’Ellero, che sorgeva (è rimasta solo la Chiesa) sul colle che domina Galatea, oggi nella Provincia di Forlì-Cesena, donò, oltre al terreno di Vallombrosa, un podere con orto e vigna in Località Pitiana.

Questo Podere, successivamente, grazie alla sua posizione strategica, divenne, a causa delle lotte tra Guelfi e Ghibellini, una fattoria fortificata con un’alta torre rettangolare e due cortili sempre di proprietà dei monaci.

Questa parte più antica, risalente al 1300, fu costruita con il metodo, denominato “filaretto” in Italiano e “appareil” in Francese, in cui vengono assemblate pietre squadrate attraverso l’arte della muratura.

Nel 1610, come è chiaramente indicato su una lapide che si trova nella struttura, alla costruzione originaria fu aggiunta l’imponente e austera ala posteriore a tre piani. 
Questa ristrutturazione trasformò la “fattoria fortificata” in una “villa fattoria”.

A questo periodo risale anche il grande stemma con impresso il bastone di San Giovanni Gualberto e la mitra (copricapo dei Vescovi) che si trova in uno dei cortile di Villa Pitiana.

Nel 1742, tra altre opere, fu edificata anche la piccola Cappella.

Nel 1790 la Fattoria di Pitiana comprendeva, oltre la Villa, la casa del guardiano, 36 poderi, due fornaci, moltissimi animali e masserizie.

Nel 1808, con l’avvento dell’era Napoleonica, tutti i beni clericali furono espropriati e venduti ai privati. 

Negli anni successivi, per la Villa, si susseguirono vari e alternati passaggi di proprietà.

Oggi Villa Pitiana è un’accogliente struttura ricettiva, “4 Stelle”, del “Tuscania Hotel Group - Villas and Historical Houses”.

La Villa è immersa nel verde, un grande parco con l’interessante “alboreto” (34 tipi diversi di piante ad alto fusto), le fiorite aiuole e la grande piscina.  

Venerdì 15 Marzo 2013, proprio a Villa Pitiana, si è tenuta la serata Conviviale Accademica della Delegazione del Valdarno Fiorentino dell’Accademia Italiana della Cucina.

La struttura è stata aperta appositamente per l’occasione (non è ancora iniziata la stagione), grazie all’intervento del gentilissimo Direttore Alessandro Minuzzo.

L’Accademia Italiana della Cucina è una pregevole Istituzione Culturale della Repubblica Italiana, fondata a Milano, il 29 Luglio 1953, dal giornalista e scrittore Orio Vergani insieme ad altri illustri personaggi, per salvaguardare i principi della cultura e della civiltà della tavola Italiana.

Il Mese di Marzo è per l’Accademia il “Mese della Cultura Accademica”, ogni Delegazione individua un argomento che diventa il filo conduttore del Menu realizzato per l’occasione.

La serata di Villa Pitiana era improntata su di un argomento molto interessante : Sport e Alimentazione.

In funzione di ciò gli ospiti principali del Conviviale sono stati il Dr. Luca GatteschiClaudio Silvestri, rispettivamente Medico e Chef della Nazionale Italiana di Calcio.

Alla Cena sono stati messi a confronto e votati dai moltissimi presenti, due tipi di Menu realizzati dallo Chef Executive di Villa Pitiana Mario Perone.

Il Menu Sportivo, nato su suggerimento e collaborazione tra il Dr. Gatteschi e Claudio Silvestri.

Il Menu Accademico, più tradizionale, proposto da Mario Perone con la consulenza del Dr. Gatteschi.

Mario Perone è il responsabile sia della Cucina di Villa Pitiana sia di quella del RistorantePalagio 59” a Rignano sull’Arno (FI), ambedue le strutture sono della stessa proprietà.  

Mario, classe 1977, è nato in Calabria nell’antico Comune di Roggiono Gravina in Provincia di Cosenza.

Cresciuto tra i buoni profumi delle cucine provenienti dalle abitazioni delle “vineddre” (vie strette) del suo Paese, dopo le scuole dell’obbligo, entra e si diploma all’Istituto Professionale di Stato per i Servizi Alberghieri e della RistorazioneKarol Wojtyla” di Castrovillari (CS), l’Alberghiero più antico della Calabria.

Dopo alcune esperienze nei Ristoranti delle Coste Calabresi sotto l’esperta guida dello Chef Angelo Sabetta, si trasferisce in Toscana e lavora a Firenze, a due passi dal Duomo, presso una delle più prestigiose e lussuose realtà alberghiere della Città, l’Hotel Helvetia & Bristol, un 5 Stelle Lusso.

Successivamente si reca in Inghilterra, a Londra, nelle Cucine di un altro prestigioso Hotel, The Dorchester”.

Rientrato in Italia lavora all’Hotel Excelsior di Firenze, altro 5 Stelle Lusso, vicino a Ponte Vecchio e poi al RistoranteDot.Com” dell’esclusivo Centro Commerciale OutletThe Mall” nella Frazione  Leccio di Reggello (Fi).

Poi è con lo Chef Gabriele Tarchiani al Ristorante Caffè ConcertoTarga Bistrot Fiorentino” ubicato proprio sulla riva destra dell’Arno.

Al RistoranteCapo Nord” della Famiglia Adriani, nello splendido scenario sul mare della Località La Fenicia a Marciana Marina, all’Isola d’Elba, in Provincia di Livorno, Mario Perone trova l’espressione più sincera della sua Cucina: i sapori più autentici Italiani e Mediterranei.

Da due anni lo Chef Mario Perone è con il GruppoTuscania”.

Ma torniamo alla nostra serata a Villa Pitiana.

I Vini che hanno accompagnato i Menu:

- “Torre dei Vescovi”, Prosecco D.O.C., Vino Spumante di Qualità del Tipo Aromatico, Extra Dry, una selezione di uve bianche coltivate in vigneti di collina, 11,5% Vol., spumantizzato dalla Cantina Colli Vicentini S.C.A. di Montecchio Maggiore, Vicenza;

- “Selvapiana 2010”, Chianti Rufina D.O.C.G., “Vigneto Bucerchiale 2009”, Chianti Rufina D.O.C.G. Riserva, “Selvapiana Vino da Uve Passite”, tutti prodotti da Federico Giuntini Masseti nella Fattoria Selvapiana di Rufina (FI).

Dopo il Buffet Aperitivo sono state servite le seguenti portate.

Per il Menu Sportivo:

- Verdure croccanti con mozzarella di bufala e gocce di aceto balsamico;

- Risotto alla parmigiana (piatto che non manca mai nella dieta degli azzurri in ritiro);

- Bocconcini di vitella con verdure;

- Torta di mele.

Per il Menu Accademico:

- Tortino di fagioli in salsa di rigatino e salvia;

- Tortelloni di erbette di campo allo zafferano con scaglie di pecorino;

- Filetto di maiale arrosto con verza stufata su fondo di vino rosso;

- Fondente al cioccolato con composta di arancio.

Nella votazione dei presenti, per un soffio, il Menu Sportivo ha superato quello Accademico.

La Brigata di Sala è stata diretta con molta professionalità dal Restaurant Manager Iorio Biagio.

Prima, durante e alla fine del servizio si sono svolti gli interventi dei relatori.
Ha introdotto e chiuso la serata l’Architetto e scrittore Ruggero Larco, attivissimo Delegato del Valdarno Fiorentino dell’Accademia Italiana della Cucina.

Molto ampio, specifico e dettagliato l’intervento del Dr. Luca Gatteschi, supportato da simpatici inserimenti dello Chef Claudio Silvestri
Il pubblico presente, molto interessato, ha rivolto ai due famosi ospiti anche molte domande.

Altri interventi sono stati effettuati dal Professore Marcello Marchioni, Presidente della Società di Atletica Leggera A.S.S.I. Giglio Rosso di Firenze, dall’Avvocato Cristiano Calussi, Presidente della Società Canottieri Firenze, e dall’Ingegnere Giovanni Gerini, Vice Delegato del Valdarno Fiorentino dell’Accademia Italiana della Cucina.

Dopo la chiamata in sala del bravo Chef Mario Perone, che ha ricevuto anche un premio da parte della Delegazione del Valdarno Fiorentino dell’Accademia Italiana della Cucina, la piacevolissima e interessante serata si è conclusa, tra i ringraziamenti e gli applausi, con il suono della tradizionale campanella che apre e chiude tutti gli incontri Accademici.




Il Panorama

Vista di un Cortile

Marchioni, Gatteschi, Larco, Silvestri, Calussi, Gerini

La Sala

Verdure Croccanti con Mozzarella di Bufala

Tortino di Fagioli in Salsa di Rigatino

Tortelloni di Erbette di Campo

Bocconcini di Vitella con Verdure

Filetto di Maiale Arrosto

Fondente al Cioccolato e Torta di Mele

Lo Chef Mario Perone e Giorgio Dracopulos