venerdì 16 ottobre 2020

NEL CUORE DI FIRENZE DA OLTRE 270 ANNI IL “CAFFÈ GILLI” È L’ACCOGLIENTE ED ELEGANTE SALOTTO DELLA CITTÀ.




 L’Antico Stato preunitario Italiano delGranducato di Toscanaha avuto vita tra il 1569 e il 1859. Venne costituito con la “Bolla Papale del 27 Agosto 1569” di Papa Pio V (225° Papa della Chiesa Cattolica dal Gennaio 1566 al Maggio 1572) dopo che la Repubblica di Firenze, retta dalla Dinastia della Famiglia dei Medici, conquistò la Repubblica di Siena.  

Il Cuore pulsante del “Granducato di Toscana” è sempre stata la mitica Città di Firenze.         

La Città di Firenze è magnifica ed è anche quello straordinario concentramento storico/culturale a cielo aperto che tutto il Mondo ammira.

Per elencare tutte le meraviglie che si possono trovare a Firenze ci vorrebbe un’enciclopedia composta da innumerevoli tomi, ma posso lo stesso citarne due, vicine l’una all’altra, ubicate in  pieno Centro: Il Duomo e Palazzo Vecchio.

Il Duomo di Firenze, ovvero la Cattedrale Metropolitana di Santa Maria del Fiore, si trova in Piazza del Duomo, quando fu completato e consacrato nel 1436 era la più grande Chiesa del Mondo. Oggi è la terza in Europa dopo San Pietro a Roma e San Paolo a Londra. Il corpo della Basilica è a tre navate, unito a un’enorme rotonda triconica che sorregge quell’immenso capolavoro ingegneristico che è la Cupola del Brunelleschi: la più grande Cupola in muratura mai costruita. E non basta perché la Cattedrale ha accanto il Campanile di Giotto e di fronte il Battistero di San Giovanni.

Palazzo Vecchio è a pochissima distanza da Piazza del Duomo, in Piazza della Signoria, maestoso e bello è stato edificato nel XIII Secolo, da sempre è la sede del Governo Cittadino.

A pochi passi tra queste due stupefacenti realtà si apre una delle Piazze più incantevoli e storiche di Firenze: Piazza della Repubblica.

Ecco proprio in Angolo tra la Centralissima Via Roma e Piazza della Repubblica si trova un bellissimo, fascinoso e super accogliente Locale Storico: il “Caffè Gilli”.

La Storia del “Caffè Gilli” nasce nel lontano 1733 quando il Granducato di Toscanaera sotto la guida dell’ultimo erede legittimo della Famiglia dei Medici: Giovan Battista Gastone dei Medici (1671 - 1737), noto come Gian Gastone, Settimo Gran Duca di Toscana dal 1723 fino alla sua morte avvenuta il 9 Luglio 1737. Finita la Dinastia dei Medici il Granducato passò sotto Francesco III Stefano Duca di Lorena (1708 - 1765) e marito di Maria Teresa Arciduchessa d’Austria.

Una Famiglia Svizzera di nome Gilli, trasferitasi a Firenze, nel 1733 aprì un’attività artigiana e commerciale nella centralissima Via dei Calzaiuoli (la Strada che da Piazza Duomo porta a Piazza della Signoria)  denominandolaLa Bottega dei Pani Dolci”. Fu un immediato successo, l’Alta Società e Nobiltà Fiorentina apprezzarono molto le specialità della “confetteria” che in breve divenne molto conosciuta.

Essendo nate nuove esigenze di spazio nella Seconda metà dell’800 l’attività commerciale venne spostata, nella vicinissima Via degli Speziali: una Via traversa che da Via dei Calzaiuoli porta in Piazza della Repubblica.

Agli inizi del 1900 ci fu l’ultimo trasferimento che proiettava l’attività nella “modernità”, con l’apertura del “Caffè Gilli, come già detto, in Angolo tra la Centralissima Via Roma e Piazza della Repubblica (allora ancora denominata Piazza Vittorio Emanuele II): la Sede attuale.

I Primi Anni del 900 furono pervasi da una notevole fase evolutiva in tutti i settori. Nel Mondo Letterario, Artistico, Musicale e Culturale in genere (Cinema, Fotografia, Gastronomia, Architettura, Danza ecc.) per esempio prese vita un Movimento denominato dal grande Poeta e Scrittore Italiano Filippo Tommaso  Marinetti (1876 - 1944): “Futurismo”.

Il “Futurismo” fu un Movimento decisamente innovativo e di avanguardia ed ebbe grande influenza su movimenti affini che si svilupparono in tutta Europa, Russia, Stati Uniti e Asia.

Il “Caffè Gilli” durante il “Futurismo” diventò anche il ritrovo dei letterati, degli intellettuali, dei pittori, degli scrittori e degli artisti in genere. Personaggi famosi come Filippo Tommaso  Marinetti, Ardengo Soffici e moltissimi altri.

Anni politicamente turbolenti che videro accendersi e sfociare in violenza, anche nell’allora Piazza Vittorio Emanuele II, il conflitto politico tra parti avverse: ne furono diretti testimoni i Caffè come il “Gilli”.

Dopo la “Seconda Guerra Mondiale” (1939 - 1945) Firenze iniziò a essere una importantissima meta turistica e il “Caffè Gilli” divenne il punto di ritrovo dei giovani della Città e dei primi Turisti.

Proprio davanti al “Gilli” la Fotoreporter, Fotografa di Celebrità e Regista Statunitense Ruth Orkin (1921 - 1985) scattò la sua Foto più famosaAmerican girl in Italy 1951”. La Foto, realizzata senza nessuna preparazione, faceva parte di un progetto fotografico della Orkin denominato “Don’t Be Afraid to Travel Alone” (Non aver paura di viaggiare da sola).

Lo Scatto ritrae la 23enne Ninalee Allen Craig  che, con una espressione piuttosto timida ma spensierata e con passo deciso, passeggia da sola per la Città passando tra 15 uomini che, con sguardi attenti e incuriositi, seguono la sua figura e il suo ancheggiare. Il giovanotto più vicino, nella foto, commenta la sua ammirazione per la giovane donna con un fischio.

Per quelle strane casualità con cui la vita molto spesso ci sorprende in anni successivi si scoprì che nella foto in questione uno degli uomini seduti sulla “Lambretta” era Carlo Marchi Fratello della Marchesa Bona Marchi Frescobaldi e Cugino del Conte Veneziano Achille Passi primo Marito nel 1959 di Ninalee Allen Craig.  

Ninalee Allen Craig (classe 1928) era nota a quel tempo come “JinxAllen, il cognome Craig fu acquisito con il secondo matrimonio nel 1978 con l’industriale Canadese Robert Ross Craig. La signora Craig è deceduta in Canada a Toronto il 3 Maggio del 2018 all’età di 90 anni.

Il miticoCaffè Gilli” anche ai nostri giorni mantiene ancora intatto tutto quello straordinario e fascinoso stile che lo ha sempre contraddistinto durante tutta la sua lunghissima storia. Il “Gilli” è l’unico esempio rimasto a Firenze di una “Caffetteria Belle Époque” con le sue calde pareti color avorio, i bellissimi e preziosi lampadari di Murano, lo splendido soffitto affrescato, i maestosi archi, il grande e angolare Bancone Bar in noce, le suggestive vetrine interne ed esterne e l’accogliente Sala da Tè.

Dal 1990 il “Caffè Gilliè proprietà della Famiglia Valenza, bravi e appassionati imprenditori, titolari anche di altri famosi locali della Città: assolutamente da menzionare la Signora Linda Valenza e suo Figlio Marco Amministratore Delegato del Gruppo Valenza.

Sotto l’esperta guida della Famiglia Valenza e dei loro capacissimi collaboratori, come Fabio Barbaglini il nuovo bravissimo Chef Executive insieme ai Maestri Pasticceri, il “Caffè Gilli” offre l’originalità di una tradizione dolciaria tramandata da generazioni, un servizio Bar eccellente, una ricca e preziosa scelta di Distillati e Vini dallo loro Cantina, un ottimo Ristorante che segue le stagionalità con Menu di Cucina tradizionale Toscana e Italiana in genere.

Alla fine del Mese di Agosto 2020 il “Caffè Gilli” ha riaperto, con il suo grande charme intriso di storia, dopo la chiusura generalizzata causa situazione pandemica Italiana e Internazionale. Una riapertura coraggiosa, visto il perdurare del fermo del Turismo, fatta applicando accuratamente tutte le misure di sicurezza previste dai protocolli sanitari.

Nel Cuore di Firenze da oltre 270 anni il “Caffè Gilli” è certamente il super accogliente ed elegante salotto della Città.

https://caffegilli.com/

https://www.youtube.com/watch?v=2t1GGE5gK_8


Caffè Gilli a Firenze 

"American Girl in Italy 1951" la Celebre Foto di Ruth Orkin

Caffè Gilli: Il Bancone

Caffè Gilli: Il Fascino

Caffè Gilli: La Sala

Lo Chef Fabio Barbaglini

Caffè Gilli: l'Accoglienza

Linda e Marco Valenza con Giorgio Dracopulos

sabato 10 ottobre 2020

DAL 23 AL 25 OTTOBRE 2020 LA NONA EDIZIONE DI “TERRE DI PISA - FOOD & WINE FESTIVAL”.



Ippocrate di Cos (460377 a.C.) illustre personaggio dell’Antica Grecia, considerato il fondatore della Medicina come professione, ci ha lasciato la seguente regola: “Che il tuo cibo sia la tua unica medicina”.

Proprio con questa chiara “visione filosofica”, improntata sulla buona qualità di tutto ciò che serve per una corretta nutrizione, che a Pisa, già da otto anni, si svolge il “Terre di Pisa - Food & Wine Festival”.

Pisa, antica e bella Città Toscana, è adagiata in una zona pianeggiante a una manciata di chilometri dalla Foce del Fiume Arno, mentre a nord si stagliano romanticamente i Monti Pisani. Percy Bysshe Shelley (poeta e filosofo Inglese, 1792 - 1822) e Giacomo Leopardi (poeta, filosofo e scrittore, 1798 - 1837) sostenevano che il più bel Tramonto era quello che si poteva godere stando sulPonte di Mezzoa Pisa.

Pisa è ricchissima di monumenti straordinari che la rendono una delle più belleCittà d’Artedel Mondo. Basta ricordarne anche uno solo per accendere la curiosità e la fantasia di ogni persona della Terra: Piazza del Duomo (detta “Piazza dei Miracoli”) che raccoglie con la sua fantastica unicità la Torre Pendente, il Duomo, il Battistero e il Camposanto Monumentale.

Il Territorio della Provincia di Pisa è geologicamente e climaticamente estremamente eterogeneo, tale fatto ha favorito e favorisce lo sviluppo delle più diverse coltivazioni agroalimentari e allo stesso tempo di aver fatto nascere una Tradizione Enologica e Gastronomica, consolidata e diversificata, di grande qualità. Da alcuni anni, grazie alla pregevole iniziativa della Camera di Commercio di Pisa, è nato uno specifico brand che identifica tutte le straordinarie ed eccellenti peculiarità agroalimentari, artistiche, storiche, naturali e turistiche di questa Provincia: “Terre di Pisa”.

Voglio ricordarvi alcune delle moltissime eccellenze Pisane.

Iniziamo dal Vino: sono oltre 4000 gli Ettari vitati che spaziano in varie zone toccando le confinanti Province di Firenze, Lucca e Livorno. Il Vitigno principale è il Sangiovese che, sia imbottigliato in purezza sia accompagnato da piccole percentuali di altri vitigni autoctoni o alloctoni, sta alla base del Chianti D.O.C.G. Colline Pisane. Alla fine del 2018 è stato costituito anche il Consorzio Vini Terre di Pisa che si occupa della tutela, promozione, valorizzazione, informazione e cura generale degli interessi della denominazione stessa e di tutte le denominazioni della Provincia.

Come non citare poi l’Olio Extra Vergine di Oliva dei Monti Pisani. Magnifici Oliveti dove vengono amorosamente raccolte Olive di Cultivar tradizionali come Frantoio, Moraiolo, Morellino e Leccino. Qui infatti troviamo la Strada dell’Olio dei Monti Pisani e l’ottima produzione che viene fatta ha ottenuto la Certificazione come “Olio Extra Vergine di Oliva I.G.P. Toscano - Sottozona Monti Pisani”. A San Miniato, antica e fascinosa Cittadina arroccata su di un panoramico colle, si trova una tipologia di Ulivo raro e pregiato: si tratta dellaMignola di San Miniato”. Con la scarsa resa di queste piante, le sue Olive sono piccole e di antica origine Marchigiana, si produce una limitatissima e super apprezzata quantità di Olio Extra Vergine dal colore verde intenso, dal sapore piccante e leggermente amaro.

Nel Sanminiatese si scava nella Terra anche per il mitico, prezioso e prelibatissimo Tartufo Bianco (e non solo) a cui da anni è stata dedicata la prestigiosa “Mostra Mercato Nazionale del Tartufo Bianco”.

Molti sono i tipi di formaggi che nascono dall’amorosa cura dei Pastori di queste Terre, ne cito uno per tutti: il “Pecorino delle Balze Volterrane”. Il latte di pecore che pascolano dolcemente sugli scoscesi pendi delle tipiche balze unito all’ambiente, all’esperienza e alla tradizione sono gli ingredienti che rendono unica questa tipologia di formaggio che viene prodotto da Secoli. Tale squisitezza ha ottenuto nel 2015 la “Denominazione di Origine Protetta” e ha il suo Consorzio di Tutela

Ma non finisce qui ci sono moltissime altre meraviglie tra cui: le Ciliegie di Lari, il Marrone (una varietà di Castagne) di Rivalto (graziosissimo Borgo di origine Medievale), il Carciofo Sanminiatese, il Pane di Montegemoli, l’Amaretto di Santa Croce sull’Arno, il selezionatissimo Grano e la Pasta Artigianale, le Birre Artigianali, le Chiocciole (Elicicoltura), la saporita carne del Mucco Pisano e il Miele di Spiaggia ambedue proventi dal mitico Parco di San Rossore. Per non parlare poi delle infinite ricette e preparazioni tradizionali, ne cito almeno due: la Cecina (un vero miracolo della farina di Ceci) e la Torta co’ Bischeri di Pontasserchio.

Ecco, tutto questo e moltissimo altro lo troverete alla Nona Edizione diTerre di Pisa - Food & Wine Festivalche si terra nei Giorni dal 23 al 25 Ottobre 2020. L’Evento Enogastronomico, organizzato come sempre dalla Camera di Commercio di Pisa in collaborazione con le Associazioni di categoria, anche in questa Edizione punta a diffondere la cultura del cibo e del bere di qualità delle “Terre di Pisa“.  La Mostra-mercato, con degustazione dei prodotti e laboratori guidati del vino, quest’anno si svolgerà all’aperto nella centralissima Piazza Vittorio Emanuele II. Il grande spazio espositivo ospiterà moltissimi produttori agroalimentari e vitivinicoli che potranno incontrare il pubblico di persona, raccontare e far degustare le loro eccellenze. Si potrà anche acquistare una miriade di prelibatezze.
Ristoranti e Bar del Territorio proporranno uno specifico MenùTerre di Pisa” legato ai prodotti in esposizione al Festival. Non mancheranno Show Cooking e Laboratori per adulti e bambini, presentati da esperti professionisti del settore. 

La Camera di Commercio provvederà all’allestimento dell’intera Piazza e all’animazione nei giorni della Manifestazione anche con spettacoli di strada. Appositi e attrezzati spazi espositivi saranno dedicati alla promozione della destinazione turistica “Terre di Pisa” e alla divulgazione di informazioni in materia di qualità e sicurezza degli alimenti in collaborazione con l’Università di Pisa. Gli orari del Terre di Pisa - Food & Wine Festival 2020”, un Evento da non perdere, saranno: Venerdì 23 Ottobre dalle ore 16 alle ore 22, Sabato 24 Ottobre e Domenica 25 Ottobre dalle ore 11 alle ore 22.  

https://pisafoodwinefestival.it/2020/

https://www.youtube.com/watch?v=w-tArdhE81o

https://www.youtube.com/watch?v=zZT-sdOpcFM


Terre di Pisa: Il Logo

Terre di Pisa: Piazza dei Miracoli
 
Terre di Pisa: Il Vino

Terre di Pisa. Le Vigne

Terre di Pisa: La Certosa di Calci

Terre di Pisa: La Carne di Mucco Pisano

Terre di Pisa: Le Chiocciole

Terre di Pisa: I Frutti della Terra

Terre di Pisa: La Torta co' Bischeri

Terre di Pisa: Le Ciliegie di Lari

Terre di Pisa: Le Balze Volterrane

Terre di Pisa: I Pecorini DOP

Terre di Pisa: La Ricotta

Terre di Pisa: I Tartufi

Terre di Pisa: Gli Oliveti

Terre di Pisa: La Campagna

sabato 3 ottobre 2020

DOMAINE “CHÂTEAU LA NERTHE”: DA CINQUE SECOLI TUTTA LA GRANDE MAGIA DEI VINI DI UN MAGNIFICO TERRITORIO.

 


La Francia può vantare un’antichissimaTradizione enologica di alta qualità” che ha e sue radici nel 600 a.C. quando gli antichi Greci (i Focesi abitanti di “Focea” una Città Greca ubicata sulle Coste della Turchia) fondarono, sul Litorale Meridionale Francese, la Città diMassalia”, l’attuale “Marsiglia”, e introdussero l’uso della coltivazione delle Viti fino ad allora conosciute solo allo stato selvatico.

Furono però gli Antichi Romani, che arrivarono in Territorio Francese alla fine del II Secolo a. C., a dare grande sviluppo ai Vigneti anche per la produzione del Vino.

Oggi Marsiglia è la più grande Città della Francia Meridionale ed è il Capoluogo della Regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra.

A 80 Km. a Nord di Marsiglia, nella suggestiva Campagna del Comune di Châteauneuf-du-Pape vi è un’Azienda straordinaria che da quasi Cinque Secoli crea Vini eccezionali: Domaine Château La Nerthe.

Il piccolo Comune di Châteauneuf-du-Pape (circa 2500 abitanti), situato nel Dipartimento della Vaucluse nella Regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra, è famoso sia per il suo stretto legame con la produzione di ottimi Vini Rossi e Bianchi che portano proprio la DenominazioneChâteauneuf-du-Pape A.O.C.”, sia per la decisione di Papa Giovanni XXII (1249 - 1334, 196° Papa della Chiesa Cattolica dal 7 Agosto 1316 fino alla morte) che volle costruire proprio in questo Paese una Fortezza che serviva come Residenza Estiva dei Papi durante la Cattività Avignonese (dal 1309 al 1377 il Papato restò in esilio trasferendosi da Roma ad Avignone).

L’antichissima e bella Città di Avignone dista da Châteauneuf-du-Pape poco più di 17 chilometri.

La DenominazioneChâteauneuf-du-Pape A.O.C.” (A.O.C. è l’acronimo di “Appellation d’Origine Contrôlée” l’equivalente della nostra “Denominazione di Origine Controllata” D.O.C.) ha una Storia fondamentale in Francia, infatti ha dato inizio al concetto di A.O.C. grazie alla costituzione nel 1923 di un “Sindacato dei Proprietari Viticoltoriin difesa dei Vini di questo Territorio. Il Sindacato fu fortemente voluto e fondato dal Barone Pierre Le Roy de Boiseaumarié, viticoltore a Châteauneuf-du-Pape, insieme al suo amico il Senatore Joseph Capus allora Ministro dell’Agricoltura. Tale atto ha fatto nascere tutte le “Denominazioni dei Vini” cambiando la geografia vitivinicola non solo in Francia ma nel Mondo Intero

La Denominazione “Châteauneuf-du-Pape A.O.C.” venne ufficialmente istituita il 15 Maggio del 1936. Nel Territorio della Denominazione ricade il Comune di Châteauneuf-du-Pape e una parte dei Comuni di Orange, Bédarrides, Sorgues e Courthézon. Tredici sono i Vitigni ammessi nella A.O.C.: Grenache Noir e Blanc, Mourvèdre, Syrah, Cinsault, Miscardin, Counoise, Clairette, Bourboulenc, Roussanne, Picpoul, Picardan, Vaccarèse, Terret Noir. Soltanto i primi otto sono quelli che maggiormente vengono utilizzati. La Vendemmia si deve svolgere obbligatoriamente senza il supporto della meccanizzazione quindi è ammessa soltanto la “Vendemmia Manuale”

Per una maggiore differenziazione dalle altre Denominazioni i Vini “Châteauneuf-du-Pape A.O.C.” possono essere messi in Bottiglie di varie dimensioni Personalizzate, come fanno alcune Aziende, o in quelle Collettive: “Bottiglie Tiare” (con una classica stampigliatura sul vetro stesso e che non possano essere riutilizzate) e le “Bottiglie Mitrale” (create nel 2002 e che hanno una stampigliatura su vetro diversa, tali bottiglie possono essere usate solo seguendo un capitolato specifico e particolare). 

Ecco proprio in questo magnifico contesto di ricca natura e lunga e affascinante Storia del Vino che già nel 1560 veniva citato in un documento nel quale si attestava l’acquisizione, per 700 Scudi d’Oro, di una Proprietà allora denominataGrange de Beauvenir” da parte della Famiglia Tulle de Villefranche appartenete all’Aristocrazia Piemontese.

Nel 1389 Jacques de Tulle, gentiluomo al servizio di Amedeo VII di Savoia detto il “Conte Rosso” che fu Conte di Savoia, d’Aosta, Nizza e Moriana la Valle Francese nel Dipartimento della Savoia dal 1360 al 1391, arrivò ad Avignone al seguito del suo Signore che doveva incontrare Carlo VII Re di Francia. Successivamente Jacques de Tulle non tornò indietro ma rimase nel “Comptat Venaissin” (Contado situato attorno alla Città di Avignone) prendendo anche moglie. Duecento anni dopo un suo discendente, Pierre de Tulle Priore della Nerthe a Marsiglia, cedette a un suo Nipote e Figlioccio una parte dei Terreni acquisiti dalla Famiglia nel 1560, l’Atto datato 1593 fu redatto proprio da Pierre de la Nerthe che dette il suo nome alla nuova Proprietà: Domaine Château La Nerthe.     

Nel 1694 iniziarono i lavori per la costruzione del nuovo Castello, nacquero così due Torri e la Cappella; tra il 1736 e il 1784, seguendo il Progetto dell’Architetto Jean-Baptiste Franque, l’Edificio che anche oggi conosciamo venne completato.

Nel XVIII Secolo sotto la guida illuminata del Marchese Jean-Dominique de Tulle de Villefranche (1711 - 1760) furono sviluppate fortemente le Vigne, venne iniziata una vera commercializzazione con spedizioni che partivano dal Porto di Marsiglia in direzione di Amburgo e Genova. Dagli Archivi del Castello risulta che nel 1770 vennero realizzati 25 Barili di Vino (275 litri ognuno), nel 1778 erano diventati 37 e nel 1779 ben 71.

Nel 1785 i Vini dello “Château La Nerthe” furono per la prima volta imbottigliati (piuttosto che conservati in barilotti): le Bottiglie venero inviate a vari Commercianti di altri Paesi mentre i Barilotti vennero spediti soltanto a Londra. L’Anno successivo nel 1786 ci fu la prima spedizione negli Stati Uniti a Boston e un Commerciante di Filadelfia ne iniziò la distribuzione in America.

Nel 1822 il Vino prodotto alloChâteau La Nerthefu premiato come il “Miglior Vino del Sud della Valle del Rodano” acquisendo la classificazione di “Prima Classe” (Premier Classé).

Tutto questo grande successo delloChâteau La Nerthe”, la più antica Azienda Vinicola, dette una incredibile spinta pubblicitaria e d’immagine a tutto il Territorio dello “Châteauneuf-du-Pape”

Nel 1866 la “filossera” (insetto estremamente dannoso per le vigne) colpì tutto il Territorio dello Châteauneuf-du-Pape insieme a tutta l’Europa. Ci vollero più di 30 anni per superare questo incredibile disastro, la soluzione fu innestare la “Vite Europea” sulla “Vite Americana”.

Nel 1870, dopo più di 300 anni, il Conte Maleissye, nipote di Guy-louis de Tulle Marchese di Villefranche vendette lo “Château La Nerthe” al Comandante Joseph Ducos Sindaco di Châteauneuf-du-Pape (fino al 1893 in realtà il Comune si chiamava Châteauneuf-Calcernier, fu proprio Ducos a volergli cambiare nome).

Joseph Ducos si prodigò molto per salvare le Vigne della Tenuta con un reimpianto totale su portainnesti, è in questo periodo infatti che venne introdotto il “multi-encépagement” (la coltura di diversi tipi di vitigni). Grazie a questa varietà ampelografica ripartì il grande successo dell’Azienda.

Nel momento della nascita della Denominazione Châteauneuf-du-Pape A.O.C.” nel 1936 i 13 Vitigni impiantati dal Sindaco Ducos vennero ripresi come quelli permessi nella nuova Denominazione.

Pochi anni dopo la DomaineChâteau La Nerthe” cambio di proprietà.

Nel Giugno del 1943, durante la Seconda Guerra Mondiale, nel Castello di La Nerthe si insediò il Comando Generale dellaLuftwaffe” (Aviazione Tedesca) e il suo interno fu completamente ristrutturato per soddisfare le esigenze militari. Il 14 Giugno 1943 il Castello fu bombardato dalla Royal Air Force Britannica, caddero 22 Bombe ma fortunatamente nessuna colpì il Castello.

Passarono gli anni e nell’Aprile del 1985 le Famiglie Motte e Leclercq, proprietarie dell’Azienda, vendettero la Tenuta ai Fratelli Richard, dei noti viticoltori e commercianti Parigini specializzati nella distribuzione di Vini e Caffè, e alla SocietàDavid et Foillard” di Sorgues, un Comune vicino.

Nel 1985 allo “Château La Nerthe” c’erano 57 Ettari di Vigne di cui 24 avevo piante molto antiche. Nel 1987 vennero piantati altri 11 Ettari di varietà diverse tra quelle autorizzate e tra il 1988 e il 1991 circa 25 Ettari vennero reimpiantati. Nel 1991 furono acquisiti altri 25 Ettari da una Tenuta vicina, “Terre Ferme”. Tutti questi passaggi portarono le Vigne agli attuali 92 Ettari suddivisi in 57 Parcelle: 60 Ettari ubicati attorno al Castello e 32 a poche centinaia di metri più a Est sul particolare Altopiano del Crau.

I Terreni molto particolari dove sono impiantate le Vigne seguono la storia geologica della zona e sono frutto del passaggio, nei millenni, del Fiume Rodano. Il sottosuolo infatti e costituito da strati successivi trasportati dal Fiume e in superfice si trovano i famosi “galets roulés” delle rocce diventate, grazie all’effetto levigatura dell’acqua, dei grossi ciottoli che hanno una funzione drenante oltre a rilasciare gradualmente durante la notte il calore immagazzinato di giorno.

Tutto ciò unito al particolare microclima Mediterraneo rendono questi Terreni preziosi per ottenere delle Uve straordinarie.

Dal 1998 l’Azienda è coltivata in Agricoltura Biologica (Certificata Ecocert).

L’affascinante e storica Cantina dello “Château La Nerthe” risale per la parte più antica al 1560 ed è direttamente scavata nella roccia calcarea, un’altra parte risale al 1760 ed è costruita con le volte a crociera. Nel 1986 la Cantina Storica è stata affiancata da un’altra Cantina per la vinificazione completamente restaurata e dotata di tutti i sistemi più moderni. 

Oggi allo “Château La Nerthe” si producono:

- Tre Vini Rossi Châteauneuf-du-Pape A.O.C. (Château La Nerthe, Château La Nerthe-Cuvée des Cadettes, Château La Nerthe-Les Clavelles) e il “Les Cassagnes de La Nerthe Rouge” con la Denominazione “Côtes du Rhône Villages”;

- Due Vini Bianchi Châteauneuf-du-Pape A.O.C. (Château La Nerthe e Château La Nerthe-Clos de Beauvenir) e il “Les Cassagnes de La Nerthe Blanc” con la Denominazione “Côtes du Rhône Villages”;

- Il Distillato “La Fine du Château La Nerthe” con un affinamento minimo di 10 anni.

Tutti i loro Vini sono grandi Vini ma il Vino Rosso “Château La Nerthe-Cuvée des Cadettes” e il Vino Bianco “Château La Nerthe-Clos de Beauvenir” sono due magnifiche “Cuvée” che vengono realizzate solo negli anni in cui i Vini raggiungono le massime espressioni.

Posso solo aggiungere che recentemente ho stappato proprio una Bottiglia di Château La Nerthe-Cuvée des Cadettes 2006” e ho potuto degustare un Vino armonioso dal colore rosso rubino e dai riflessi porpora, al naso gli aromi erano fruttati e molto intensi, al palato era una vera e propria esplosione di delicata eleganza con tannini estremamente setosi, il finale assolutamente gustoso e persistente. Un grandissimo ed eccellente Vino frutto dell’assemblaggio di Grenache Noir, Mourvèdre, Syrah e Cinsault.

Da Cinque Secoli un’Azienda straordinaria come la Domaine Château La Nerthe esprime tutta la grande magia dei Vini di un magnifico Territorio: lo Châteauneuf-du-Pape.

http://www.chateaulanerthe.fr/

https://www.youtube.com/watch?v=C7H4DOJHOzE

https://www.youtube.com/watch?v=f6yPH_mytcY


"Château La Nerthe" (Foto CLN)

Il Castello una Vista (Foto CLN)

Castello e Vigne (Foto CLN)

Il Blasone (Foto CLN)

Una Vista della Cantina (Foto CLN)

Châteauneuf-du-Pape A.O.C. "Château La Nerthe-Cuvée des Cadettes 2015"
(Foto CLN)

Châteauneuf-du-Pape A.O.C. Château La Nerthe-Les Clavelles 2015

(Foto CLN)

Châteauneuf-du-Pape A.O.C. "Château La Nerthe-Clos de Beauvenir 2015" 

(Foto CLN)

 Châteauneuf-du-Pape A.O.C. "Château La Nerthe-Cuvée des Cadettes 2006"

Giorgio Dracopulos e Châteauneuf-du-Pape A.O.C. 

"Château La Nerthe-Cuvée des Cadettes 2006"


sabato 26 settembre 2020

“LAND’ HO!” L’ACCOGLIENTE BISTROT DEL PORTO TURISTICO DI “MARINA CALA DE’ MEDICI” DI ROSIGNANO SOLVAY (LI) HA UN NUOVO CHEF: PAOLO GRAZIANI.




Desidero iniziare questo Articolo con due frasi non mie, la prima è dello scrittore, poeta e drammaturgo Irlandese Oscar Fingal O’ Flahertie Wills Wilde (noto come Oscar Wilde, 1854 - 1900) che sosteneva: “Date alle donne occasioni adeguate ed esse saranno capaci di tutto”.

La seconda frase è dell’ingegnere, saggista e docente Statunitense William Edwards Deming (1900 - 1993) il quale sosteneva che: “Il compito dei manager non è la supervisione ma la leadership”.

Ecco tre parole “donne”, “capacità” e “leadership”, caldeggiate dai due personaggi famosi (per pura coincidenza vissuti con una continuità temporale: il 1900 era la fine vita del primo e la nascita del secondo) sono fondamentali per iniziare la storia che vi voglio raccontare e che si adattano perfettamente a una persona di nome Daniela Gamberucci.

Daniela Gamberucci è nata (1/8/1971) a Poggibonsi (SI) dopo le Scuole dell’Obbligo e le Superiori,  dove si è Diplomata in Ragioneria, ha fatto alcuni anni di Università alla Facoltà di Legge

Nel 1997, per motivi sentimentali, si è trasferita a Rosignano Solvay (LI) dove si è innamorata  anche delle bellezze naturali del luogo (spiaggia, mare e panorama). Nel 2001 ha rilevato una Gelateria denominata “Banchisa”, ubicata proprio sulla Passeggiata a Mare di Rosignano. Per Daniela una nuova esperienza e con tanta passione unita a una grande voglia di lavorare, ogni ostacolo è stato superato. Con sempre maggiore dedizione nel 2003, la Gelateria è diventata Pizzeria.

Nel 2006 Daniela decise che era arrivato il momento di investire e impegnarsi ancora di più: la Pizzeria si trasformò in Ristorante. Un Ristorante che negli anni ha dato molto alla sua numerosissima Clientela e non solo del buon cibo. Per 18 anni la “Banchisa” è stata un super accogliente punto di riferimento anche premiato con molti riconoscimenti fino al 10 Marzo 2019.

Daniela Gamberucci nel tempo si è specializzata diventando anche una espertissima Capo Barman, ed è Associata all’AIBES dove ha ricoperto anche importanti Cariche a Livello Regionale.

Una Barlady del tutto eccezionale, grande conoscitrice del MondoWine and Spirits” (Vino e Liquori) e con grandi capacità nella preparazione di deliziosi cocktail.

Ma “Chi si ferma è perduto” e dopo così tanti anni non è stato il caso di farsi scappare un’occasione migliorativa. Liberatosi un Locale al Primo Piano del Centro Commerciale del Porto Turistico diMarina Cala de’ Medici”, a Rosignano Solvay (LI), Daniela ha deciso di trasferirsi “armi e bagagli” in questa nuova sede ed è nato cosìLand’ Ho!”.

Proprio con animo “emozionato e ricco di curiosità” ha battezzato il suo nuovo LocaleLand’Ho!” (Terra in Vista! – Come il grido dei marinai), un nome consono vista anche l’ubicazione dello stesso all’interno del Porto Turistico.

Land’Ho!è stato inaugurato l’11 di Aprile del 2019 con l’intenzione di dare a tutti ristoro, calore, musica; una cucina semplicemente buona ma sempre nuova e del buon bere. Un passo importante e drastico fatto con rinnovato amore e passione per il proprio lavoro, un totale stravolgimento affrontato con grande coraggio e determinazione.

Dal Mese di Giugno 2020 il nuovo Chef del Bistrot “Land’Ho!” è Paolo Graziani.

Paolo è nato a Livorno il 12 Aprile 1970, fin da piccolo ha sempre amato mangiare bene grazie alla sua Mamma, Grazia Taddei, che in Casa era bravissima a cucinare. Tale fatto ha poi condizionato la sua vita anche se inizialmente si è Diplomato in Ragioneria all’Istituto Tecnico CommercialePiero Calamandrei” di Livorno. Successivamente a partire dal 1988 sfruttando le sue qualità sportive si è dedicato alla professione di Istruttore di Tennis in un Circolo a Volterra (PI). In quegli anni, nel 2004 si era anche sposato, vista l’assoluta passione, si dedicava molto a Cucinare per familiari, amici e conoscenti.

Alla fine nel 2010 decise di prendere il suo primo LocaleFree Beach”, un Ristorante dentro un Campeggio a Marina di Bibbona (LI), e dare libero sfogo a ciò per cui era da sempre stato portato: cucinare.

Finita la prima esperienza, il suo secondo Locale fuMarconi 24”, un Ristorante/Pizzeria in Centro a Cecina (LI), che tenne fino al 2015. Seguirono altre esperienze come quella al Ristorante Disco ClubAstragalo” di Castiglioncello (LI), al Ristorante del Tennis Club” sempre a Castiglioncello, al Ristorante dello Stabilimento BalneareBagni Pancrazio” di Marina di Castagneto Carducci (LI) e per tre anni al Ristorante dell’AgriturismoVilla Graziani” di Vada (LI), fino al Giugno 2020, come già accennato, quando è arrivato da “Land’Ho!”.  

Ma torniamo proprio alLand’Ho!”.

Il Locale, luminosissimo (tutto vetrato), è ubicato al Primo Piano della moderna struttura del Centro Commerciale del Porto Turistico diMarina Cala de’ Medici” che gode di un panorama davvero incantevole.

Il BistrotLand’ Ho!” ha un aspetto confortevole e si comprende subito chiaramente che qui si viene “coccolati”. Già da fuori la Cucina è completamente a vista grazie a due grandissime vetrate ad angolo. Entrando si accede nella Sala rettangolare dove si trova sulla sinistra il grande e fascinoso Bancone Bar, a destra e di fronte le spaziose Terrazze panoramiche con le belle viste sul Porto Turistico, sulla super fascinosa Costa di Castiglioncello e sul meraviglioso Mare. Nella Sala si affaccia anche un’apertura, il passavivande, che permette di vedere l’interno della Cucina.

Il Menu offre un’interessante scelta di Mare e Terra anche con l’aggiunta di “piatti più veloci” come Hamburger, Insalatone, Taglieri di Formaggi/Salumi e Club Sandwich, non mancano le Pizze.

La Carta dei Vini è importante ed è frutto della grande esperienza di Daniela Gamberucci; circa 160 Etichette, si predilige il Territorio ma anche altre Zone più vocate d’Italia e del Mondo. Bella la selezione di Champagne e Spumanti. Alla fine anche la lista delle Birre.

Importantissima poi la Carta dei Cocktail, una vera Mini Enciclopedia soprattutto del “Bere Toscano”, dove ogni proposta è estremamente dettagliata negli ingredienti e nella sua storia.

Ma veniamo alla degustazione fatta che è stata accompagnata  da una interessantissima bollicina Toscana scelta personalmente da Daniela Gamberucci e da due speciali e buonissimi Cocktail Alcolici preparati con grande arte da Daniela stessa:

- “OraRosa” Vino Spumante Brut Rosé, 100% Sangiovese, 12% Vol., prodotto con Metodo Charmat Lungo dall’Azienda Chioccioli Altadonna;

- Primo Cocktail “Alto Grado” - Gin dell’Azienda Italo/Irlandese Upperhand (che ha Sede nella Città Scozzese di Alloa, Capoluogo del Clackmannashire, ma che viene distillato in Irlanda nella Contea di Tipperary), limone, liquore al dittamo (pianta aromatica), sciroppo di miele, bitter dell’Azienda Du.it, scorze di limone, foglie di salvia, sopra una spruzzata di oli essenziali del Podere Santa Bianca;     

- Il Secondo Cocktail “Summer Afternoon” - Shrub (sciroppo acidulato) di Lamponi, foglie di menta, lamponi freschi Vermouth del Mugello Oro (questo è lo speciale “Cocktail d’Autore” o “Signature Cocktail” con cui il “Land’Ho” ha partecipato al Florence Cocktail Week 2020).

Sono state servite le seguenti portate:

- Polpo croccante su patate pastellate, brunoise di verdure in agrodolce, pomodorini confit e polvere di capperi;

- Baccalà fritto in tempura su cacciucco di ceci (ammorbiditi nel latte) e polvere di ceci, il tutto aromatizzato al rosmarino;

- Tagliolini verdi fatti in Casa, tonno fresco, pesto di rucola, granelli di pistacchi e scorze di limone;

- Calamaro al cartoccio  su pappa al pomodoro croccante, salsa di peperoni grigliati e timo;

- Crostatina al limone con frutti di bosco.

Tutto molto buono.

LaCucina cucinatadello Chef Paolo Graziani è assolutamente concreta, esperta, sincera, ben fatta e gustosa. Paolo in Cucina è supportato da due bravi giovani: il Sous-chef Jacopo Fabi (Livornese, classe 1988) e l’aiuto Edoardo Cesarino (per gli Amici “Dudù”).

Il Servizio di Sala è stato svolto con gentilezza e professionalità da altri due giovani: la bella Flavia Fontanelli e il simpatico Mattia Massa.

Al Bancone Bar un grande Capo Barman: il Fiorentino Massimo Calzoli (per gli Amici Max).

Daniela Gamberucci grazie alla sua grande esperienza e conoscenza del mestiere unita alla sua premurosa gentilezza e al suo splendido sorriso è una padrona di Casa mirabile.

Il Bistrot Land’ Ho!” offre un ottimo servizio che copre praticamente tutta la giornata: la mattina con le colazioni, poi il pranzo, nel pomeriggio il bar, le sera si inizia con l’aperitivo, a seguire la cena e l’intrattenimento.

La Clientela ha anche la possibilità di acquistare una serie di simpatici oggetti firmati “Land’ Ho”.

Al Bistrot Land’ Ho!”, ubicato al Primo Piano del Centro Commerciale del Porto Turistico di Marina Cala de’ Medici”, a Rosignano Solvay (LI), ho potuto degustare le ottime preparazioni del nuovo Chef Paolo Graziani abbinate alla straordinaria accoglienza di una padrona di Casa come Daniela Gamberucci.

http://www.landhobistrot.com/

http://www.marinacalademedici.it/


"Land'Ho Bistrot"

La Sala

La Terrazza Coperta

Il Panorama

Dettagli

Daniela Gamberucci: Straordinaria Barlady......

"Alto Grado"...... 

"Summer Afternoon"......

"La Pura Verità"......

Paolo Graziani, Jacopo Fabi, Edoardo Cesarino

Polpo Croccante......

Baccalà......

Tagliolini Verdi......

Calamaro......

Crostatina al Limone......
 
Daniela Gamberucci e Giorgio Dracopulos