La
principale festività della Religione Cristiana è la Santa Pasqua.
Con Essa si
celebra l’evento più importante riportatoci dai Vangeli e dai testi del Nuovo
Testamento, la Resurrezione di Nostro Signore Gesù avvenuta il terzo giorno
dalla Sua morte sulla Croce.
Il luogo
dell’evento viene indicato, sempre nelle Sacre Scritture, poco fuori delle
antiche mura di Gerusalemme, vicino alla collina rocciosa che porta il nome di
Calvario (chiamata anche Golgota) dove venne crocifisso.
In questo
luogo, a imperitura memoria, venne edificata (le prime tracce risalgono al II
secolo d.C.) la Basilica Cattedrale Patriarcale del Santo Sepolcro (denominata
anche Chiesa della Resurrezione).
La parola
Pasqua deriva dall’Ebraico “Pesach” (passare oltre) e dall’Aramaico “Pasa’”,
indicava l’evento della liberazione che Mosè fece degli Ebrei dalla schiavitù
degli Egiziani.
Il Primo
Concilio Ecumenico (la riunione solenne di tutti i Vescovi Cristiani) iniziò il
25 Maggio del 325 d.C. nella Città della Turchia Asiatica di Nicea (oggi
Iznik), a 130 Km. a sud-est della Città di Costantinopoli (oggi Istambul) nell’Impero
Romano d’Oriente.
In quella occasione fu deciso che la data della Santa Pasqua
era mobile e che si festeggiava la Domenica successiva alla prima luna
dell’equinozio di Primavera.
Seguendo
queste regole per la Chiesa Cattolica la data della Pasqua è sempre compresa
tra il 22 Marzo e il 25 Aprile di ogni anno.
Per la Chiesa Ortodossa, che segue
il Calendario Solare, detto “Giuliano” classificato dall’astronomo Greco “Sosigene
di Alessandria d’Egitto” (I Secolo a.C.) e promulgato da Giulio Cesare nel 46
a.C., la Festività cade tra il 4 Aprile e l’8 Maggio.
In occasione
della Santa Pasqua e per la tradizionale scampagnata di Pasquetta, per tutta
Italia si preparano moltissime ricette culinarie che portano in tavola
preparazioni salate e dolci che allietano la tavola delle famiglie.
Per le carni
è tradizione preparare arrosti con agnelli e capretti, simboli di dolcezza e
sacrificio.
Si fanno le
torte salate come la “torta Pasqualina” di antica tradizione Ligure, preparata
con uova, ricotta, pecorino, parmigiano e bietola da costa (bieta) o spinaci lessati,
il tutto racchiuso nella pasta sfoglia.
Per i dolci
tale e tanta è la varietà che è impossibile elencarli tutti.
Le uova, per
esempio, sono state fin dai tempi antichissimi simbolo della vita, già i Persiani
e gli Egizi, a primavera, usavano donare le uova di gallina.
Tutt’oggi si
usa portare a benedire, la mattina di Pasqua, le uova lesse.
L’uso di
decorare le uova si sviluppò principalmente nel Medioevo e, proprio in questo
periodo, si incominciò a fabbricare anche uova in metalli preziosi per le
classi nobili e ricche.
Bisogna
arrivare a poco più di cento anni fa per vedere nascere le uova di cioccolato e
successivamente lo svilupparsi della prassi di inserire nelle stesse una
piccola sorpresa.
Tre gli altri
dolci Siciliani che si fanno per Pasqua posso ricordare “la cassata con le
mandorle”, “i pupi di zucchero” e “l’agnellino di pasta di zucchero e
garofano”.
In Campania tra
la varietà dei dolci pasquali non si può dimenticare “la pastiera”.
In Toscana
si devono citare le diverse versioni di “schiacciate” in alcuni casi chiamate
“stiacciate”, in Versilia le torte “cioccolato
e pere” e “cioccolato e riso”, nel Pisano “la torta co’ bischeri”.
In Puglia la
ciambella “scarcella”, nel Lazio la “pizza di Pasqua” e in diverse altre
Regioni “la treccia di Pasqua”.
Ma è la
classica “Colomba Pasquale”, che nasce dall’antica tradizione Siciliana dei
dolcetti nelle loro diverse varianti
locali, dai “biscotti quaresimali” ai “ palummeddi” o “pastifuorti” (piccoli
dolci dalle forme di colombe, galletti, cestini con uova ecc.) per poi
modernizzarsi, nel 1930, con l’invenzione della “Colomba Motta”, messa in
produzione, in Lombardia, dall’omonima Azienda, che forse, su tutto il Territorio Nazionale,
identifica di più la “Santa Pasqua”.
Oggi la
Colomba Pasquale è prodotta sia industrialmente che artigianalmente in molte
varianti.
Quella di
cui vi voglio parlare è una Colomba, di grandissima qualità e bontà, prodotta
dalla “Pasticceria Fraccaro
Spumadoro” di Castelfranco Veneto in
Provincia di Treviso.
La “Fraccaro
Dolciaria” nasce, nel 1932, tra le antiche mura (risalenti alla fine dell’XI
Secolo) del Comune di Castelfranco Veneto.
In quell’anno Elena e Giovanni
Fraccaro aprirono un forno dove oltre al pane si preparavano dolci specialità.
Ben presto la bontà e la qualità delle loro preparazioni premiarono la Famiglia
Fraccaro e, subito dopo la fine della seconda Guerra Mondiale, per sopperire
alle moltissime richieste, non solo della zona, fu aperto un secondo forno, nel
Quartiere Borgo Pieve, specializzato in focacce, panettoni e plum-cake.
Con il
passare dei decenni, e gli innumerevoli e continui successi della loro
produzione, la “Pasticceria
Fraccaro Spumadoro” è diventata una vera industria dolciaria mantenendo
però inalterato l’ingrediente fondamentale di tutte la sue preparazioni: “fare
delle realizzazioni artigianali con la stessa straordinaria qualità della
piccola impresa Familiare”.
Tra i vari
prodotti dolciari della “Pasticceria
Fraccaro Spumadoro” ho assaggiato la “Colomba Pasquale Classica” della
linea “Paper Bag Pasqua 2015”.
La linea comprende un ricco assortimento di colombe
ai vari sapori confezionate in una
elegante e raffinata borsetta in carta accoppiata con manici in cordino e
rifinita con un bel fiocco dai colori vivaci.
La “Colomba
Pasquale Classica” di Fraccaro è un eccellente prodotto artigianale, una ricetta
sana e tradizionale, a lievitazione naturale (ben due giorni).
Questa Colomba
ha un ingrediente speciale “il lievito naturale” o “lievito madre”.
Il “lievito
madre” è un composto ottenuto dall’acidificazione naturale di farina e acqua, i
microorganismi in esso contenuti, con l’attività di fermentazione si
moltiplicano e trasformano gli zuccheri in anidride carbonica, producendo la
“lievitazione” dell’impasto.
Il “lievito
madre” viene tenuto in vita per anni semplicemente rinfrescandolo con nuovi
impasti periodici.
I pregi
qualitativi di tale “lievito” che vengono apportati nella lavorazione sono,
principalmente, l’aumento dell’estensibilità dell’impasto (che diventa più
liscio in breve tempo), un volume superiore, una migliore alveolatura (dimensione
e quantità dei “buchini” all’interno del prodotto finito), il mantenimento
delle specifiche qualità organolettiche che rendono il tutto maggiormente
digeribile, esaltando la naturale sofficità e allo stesso tempo il profumo, la
fragranza e il sapore.
La storia
del “lievito madre” è molto antica, praticamente coincide con la nascita della
panificazione e successivamente con lo sviluppo dell’arte pasticcera.
Purtroppo,
in tempi più recenti, vista la complessità della conservazione del “lievito
madre” e del suo uso nella produzione, è stato dai più abbandonato, ma non
dalla Famiglia Fraccaro che dal 1932 continua, con entusiasmo e convinzione, a
farne pregevole uso nei suoi impasti.
Con la
“Colomba Classica” della “Pasticceria
Fraccaro Spumadoro” auguro una Buona, Serena e Felice Pasqua 2015 a Tutti
Voi e alla vostre Famiglie.
La Linea Paper-Bag
La Tradizione Artigiana
Il Laboratorio
Il Negozio
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