Su una
panoramica collina, che, con i suoi 162 m. s.l.m., domina il circondario, a
cavallo tra la Lucchesia e la Valdinievole in Provincia di Lucca, sorge il
Paese di Montecarlo.
Il nucleo
abitativo più antico, di cui abbiamo documentazione certa, era il Borgo di
Vivinaia che sorgeva alle pendici del colle, un’antica proprietà appartenente al
Ducato della Tuscia (Ducato Longobardo dell’Italia Centrale nel VI e VII
Secolo).
Nel 1331 il
piccolo Borgo fu distrutto dalle milizie Fiorentine e per motivi di migliore
difesa i Lucchesi ricostruirono il Paese sulla sommità della collina dove già
sorgeva la possente Fortezza di Cerruglio.
Successivamente,
l’antico Borgo di Montecarlo, fu specificatamente fondato, nel 1333, da Carlo
IV di Lussemburgo (Imperatore del Sacro Romano Impero dal 1355 al 1378) e da
ciò ne derivò anche il toponimo.
La Fortezza
di Montecarlo ebbe un ruolo strategico fondamentale nelle Guerre del XIV Secolo
tra Lucca, Pisa e Firenze.
Il Borgo è
ricco di palazzi storici e monumenti come la Fortezza con le mura, la Chiesa di
Sant’Andrea, la Pieve di San Piero in Campo, l’Istituto Pellegrini Carmignani
(già Monastero delle Suore Clarisse), la Chiesa di Sant’Anna, il Teatro dei
Rassicurati, costruito nel 1795, progettato e realizzato dall’Ingegnere
fiorentino Antonio Capretti.
Oggi il
ricco Territorio di Montecarlo è ben coltivato a ulivi e viti, vi si produce
Olio Extra Vergine di Oliva, Vini Bianchi e Rossi D.O.C. di qualità.
Queste
terre sono attraversate dalla Denominazione “Strada del Vino e dell’Olio di Lucca, Montecarlo e Versilia”.
A Sud Ovest
di Montecarlo, in Località Cercatoia, si estendono i terreni (41 ettari di cui
36 vitati) della bella “Tenuta del Buonamico”, proprio lungo la strada
provinciale che sale al Borgo antico.
La “Tenuta
del Buonamico”, dal Luglio 2008 è proprietà della Famiglia Fontana, Dino
Fontana e suo figlio Eugenio, ma ha anche, alle spalle, una lunga e
interessante, storia.
Nel 1927
Settimo Vannelli, Lucchese di Altopascio, partì par Torino per rilevare una
vecchia fiaschetteria, in Via Santa Croce (in centro, zona Università e Musei,
non lontano dal Fiume Po), e trasformarla in una Trattoria Toscana.
Direte voi
….. cosa c’entra?
Abbiate pazienza, c’entra ……. c’entra ……….. eccome se c’entra.
La Trattoria
venne chiamata “Al Gatto Nero” e già prima della Seconda Guerra Mondiale era un
locale conosciuto e famoso.
Nel 1953,
venuto a mancare Settimo, il figlio maggiore Enzo Vanelli si associò con il cognato
Ciro Grassi (avevano sposato due sorelle, Lea e Rina Berti) ed iniziò con lui
un’appassionante scalata alla fama che porterà questo Ristorante ad essere uno
dei più prestigiosi della storia enogastronomica Italiana.
Nel 1958 il
Ristorante si trasferisce nelle bella sede che occupa tutt’ora, in Corso Filippo
Turati al numero civico 14 (oggi la conduzione e di un altro Vanelli, Andrea).
Ciro dette
un grande impeto alla cucina tradizionale Toscana di qualità, soprattutto con
l’uso dei migliori prodotti provenienti dalla regione stessa.
Pensate che con
l’avvento in Italia della “Guida Rossa Michelin”, nel 1959, al Ristorante “Al
Gatto Nero” in pochi anni vengono assegnate ben “Due Stelle Michelin” (la prima
nel 1961 e la seconda pochi anni dopo): il massimo riconoscimento, non c’era la
“Terza Stella”.
Ovviamente
tra i prodotti più buoni, da offrire alla clientela, provenienti dalla
magnifica Regione denominata Toscana, non poteva mancare il Vino.
Su consiglio
di Angiolo Salvadori, noto assaggiatore e mediatore della zona di Montecarlo,
Enzo e Ciro scelsero, e iniziarono a commercializzare, nel loro Ristorante, un buon
vino prodotto dalla Fattoria “La Torre”, che venne infiascato con il marchio
“Buonamico” (intendendo, non il quasi omonimo vitigno autoctono “Bonamico”
detto anche “Giacomino”, ma il vino come
“amico di ciò che veniva servito in tavola”).
Il Vino
“Buonamico” di Vanelli e Grassi dal 1954 (con la vendemmia 1953) fino al 1962,
veniva infiascato a Montecarlo nel mese della ferie del Ristorante, in Agosto,
con una grande festa a cui partecipavano parenti e amici.
Il trasporto stesso a
Torino avveniva in maniera suggestiva con un grosso camion scoperto dove i
fiaschi erano pazientemente incastrati a piramide.
Il grande
successo del Vino di Montecarlo a Torino, portò Enzo e Ciro a voler mettere su
una produzione vitivinicola loro e, a partire dal 1960, iniziarono ad
acquistare un primo appezzamento e successivamente negli anni altri poderi
confinanti.
Nel 1962 incominciarono i lavori della nuova Cantina, terminata
nella primavera del 1965: per Montecarlo un avvenimento.
Una costruzione
modernissima che culminava in un esagono con, intorno e a copertura, grandi
terrazze panoramiche per circa 600 mq., al piano alto l’appartamento del
Fattore (il bravo e conosciuto Ermanno Franceschini con la moglie e le tre
figlie), sotto una sala di ricevimento e gli uffici, oltre alla tinaia, poi,
interrata, la zona con le botti e il magazzino.
In tutto una superficie coperta
di circa 800 mq. a cui si arrivava dalla strada sterrata.
La Fattoria era
conosciuta da tutti come la “Fattoria del Gatto Nero”.
Con la
vendemmia 1963 arrivò la prima piccola produzione di Vino, ma quella vera e
propria avvenne con l’annata 1964, nella nuova cantina appena inaugurata il
vino venne imbottigliato in “borgognotte” e non più nei fiaschi.
La nuova
etichetta con al centro il “Gatto Nero” stilizzato su oro a caldo fu disegnata
da Armando Testa allora famoso per i suoi spot a “Carosello” (Carmensita,
Lavazza, Peroni, L’omino con i baffi, ecc.).
Tra il 1966
e il 1967 venne acquisita un’altra azienda confinante, che apparteneva
all’Ingegnere Raffaello Passaglia, e con essa furono raggiunti i 18 ettari.
Il 16 Giugno
del 1968, purtroppo, un male incurabile strappò alla famiglia, a soli 39 anni,
Ciro Grassi.
A seguito di questo luttuoso evento, Enzo Vanelli, anche per
tutelare i tre figli, ancora minori, di suo cognato Ciro, costituì una nuova
società per la gestione della Fattoria che prese il nome di “Fattoria del
Buonamico s.r.l.”, la guida venne affidata a Rina Berti vedova Grassi.
In questo periodo arrivò a collaborare alla
fattoria anche il bravo e volenteroso Vasco Grassi.
Nel 1969
arriva la D.O.C. per il Vino Bianco, per questo e altri motivi vennero adottate
le nuove etichette, sempre dello studio Armando Testa, che utilizzavano il
fregio del famoso Pittore aretino Giorgio Vasari (1511 - 1574) l’affresco che
ritrae Montecarlo e che si trova in Palazzo Vecchio a Firenze nella sala di
Cosimo I.
Negli anni
70 la produzione di Vino della Fattoria del “Buonamico” è tale che non può più
essere assorbita solo dal Ristorante “Al Gatto Nero” di Torino e allora se ne
iniziò la commercializzazione.
Andato in
pensione il Fattore Franceschini al suo posto subentrò a tempo pieno Vasco
Grassi che si occupava di vendite e conduzione aziendale.
A metà degli anni settanta
la produzione raggiunse le 90.000 bottiglie e alla fine di quel decennio i Vini
dell’Azienda erano distribuiti in tutta Italia nelle migliori enoteche e nei
ristoranti più conosciuti, oltre ad essere esportati in Svizzera, Germania e
Stati Uniti d’America.
Nel 1981 la
Fattoria rimase esclusiva proprietà della Famiglia Grassi, sempre con la
conduzione di Rina Berti vedova Grassi, e alla Famiglia Vanelli rimase il
Ristorante di Torino.
Mentre la
Fattoria continuava a migliorare la sua produzione, la distribuzione e
l’esportazione, nel 1985 Franco Grassi, il figlio più grande di Rina, venne ad
abitare in Azienda e assunse il compito di occuparsi dell’amministrazione.
Il 18
Settembre 1992 Rina Berti cedette la Fattoria a una Società che faceva capo ad Aldo
Grassi e Egiziano Maestrelli noti imprenditori nel campo dei supermercati (avevano
appena venduto la “Superal” al gruppo Tedesco “Tengelmann”) e nel settore alberghiero.
Vasco Grassi
rimase alla direzione tecnico/commerciale e l’importante consulenza enologica e
agronomica venne affidata a professionisti del livello del Dott. Vittorio Fiore
e al Dott. Stefano Chioccioli.
Anche in questi anni la produzione e l’esportazione
fu ulteriormente consolidata grazie a una maggiore presenza sul mercato
Italiano e a distributori di livello come “Segnitz”
in Germania, “Winebau” negli Stati
Uniti d’America e “Seiwa” in Giappone.
Il 15 Luglio
2008 l’Azienda, passata ancora di mano, è diventata la “Società Tenuta del
Buonamico s.r.l.” di Dino Fontana e suo figlio Eugenio.
Dino
Fontana, imprenditore da una vita, fin da giovanissimo ha lavorato nell’Azienda
Olearia di Famiglia “Sagra” (da tre generazioni dei Fontana, fin dal 1919), dove è
riuscito con impegno, sacrificio e tantissima passione a portarla alla super
meritata fama mondiale, raggiungendo straordinari traguardi commerciali.
Eugenio
Fontana, ha iniziato a lavorare nell’Azienda Olearia di Famiglia ma la sua
grande passione per l’Enologia lo ha portato ad occuparsi a tempo pieno della
Tenuta.
Laureato in Economia e Commercio all’Università di Pisa si è poi
specializzato conseguendo un prestigioso Master in Francia.
La Famiglia
Fontana, nella gestione della “Tenuta del Buonamico” è supportata anche da
alcuni validissimi ed esperti tecnici come Paolo Lapini, il Perito Agrario, che
è responsabile del ciclo produttivo, Alberto Antonini e Valentino Ciarla gli
Enologi, Stefano Dini l’Agronomo.
Da quando i
Fontana hanno rilevato la Tenuta hanno messo subito in campo importanti
investimenti per migliorare l’Azienda e i Vini.
Dal 2009 ad
oggi sono stati impiantati nuovi vigneti, tra questi uno in particolare con
1000 viti delle rare varietà “Canaiolo Rosa” e “Bonamico” che servono per
produrre il Vino rosato vinificato in bianco da uve rosse.
La Cantina è
stata dotata delle migliori e più moderne attrezzature sia per la vinificazione
che per l’imbottigliamento.
Con la vendemmia 2011 è stata anche ampliata con la
nuova zona di spumantizzazione, con il nuovo, tecnologico e grande magazzino di
stoccaggio e con la nuova linea d’imbottigliamento.
Nuova, panoramica e molto
ampia anche la zona degustazione, un’attività che alla “Tenuta del Buonamico” è
molto praticata e curata nel minimo dettaglio (vengono ben accolti gruppi da 2
a 80 persone anche nell’accogliente zona Vendita/Degustazioni all’ingresso).
Anche molti
altri importanti lavori sono stati eseguiti in Cantina, per esempio il nuovo
impianto di climatizzazione per il controllo della temperatura e dell’umidità,
l’acquisto di 30 nuove vasche in acciaio per la vinificazione e lo stoccaggio
del vino e poi si è curato con
particolare attenzione la “barricaia”.
Una nota
particolare va riservata alla caratteristica sistemazione della Cantina Storica
“L’Inferno” dove è presente la memoria
storica “fisica” della Tenuta con bottiglie prodotte dal 1964 in poi.
La nuova
immagine della Tenuta è stata curato dall’Architetto Paolo Riani, ma i lavori
sono in costante progresso e presto verrà realizzato anche un super accogliente
“Resort” sul terreno della proprietà.
Grandi sono stati anche i festeggiamenti
per i 50 anni dell’Azienda.
L’obbiettivo
di cotanti investimenti della Famiglia Fontana è quello di produrre Vini pregiati
e di qualità che rispettino il territorio e che siano una delle migliori
espressioni enologiche di Montecarlo.
Oggi la
produzione della “Tenuta del Buonamico” è ampia e si aggira intorno alle 180.000
bottiglie.
I prodotti
dell’Azienda sono: i Vini Rossi “Cercatoja”, “Il Fortino”, “Etichetta Blu”, “Montecarlo”, i Vini Bianchi “Viognier”, “Vasario”, “Vermentino”, “Montecarlo”, il Vino Rosé “Rosato”, le Bollicine “Spumante Particolare Inedito Première
Cuvée”, “Spumante Particolare Brut Rosé”, “Spumante Particolare Brut”, gli Spirits “Vin Santo” e “Cercatoja Grappa”,
infine c’è l’Olio Extra Vergine di Oliva “Oro di Re” e “Olio D.O.P. Lucca”.
Una grande e
bella Azienda la “Tenuta del Buonamico” di Dino e Eugenio Fontana che da lustro
internazionale, con i suoi ottimi prodotti, non solo alla zona vitivinicola di
Montecarlo e alla Lucchesia ma anche alla Toscana e all’Italia tutta.
La Sala per le Grandi Degustazioni e il Magazzino
Il Panorama
La Zona Spumantizzazione
Il Bancone nella Zona Vendita/Degustazione
Una Vista della Zona Vendita/Degustazione
Un Salottino nella Zona Vendita/Degustazione
Alcune delle Nuove Vasche in Acciaio
Una Vista della "Barricaia"
L'ingresso della Cantina Storica
Le Bottiglie del 1964
Una Vista Esterna della Cantina
Eugenio Fontana e Giorgio Dracopulos
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