“Il Mondo è
un libro, e quelli che non viaggiano ne leggono solo una pagina”, questo è il
super indovinato Titolo del bel Libro di Giovanni Augello, Filosofo e
Viaggiatore Siciliano, di cui condivido pienamente il senso.
Tra le
magnifiche Città di quella fantastica Regione Italiana denominata Toscana c’è
Lucca.
Lucca è
una splendida e storica Città, la sua fondazione è vagamente attribuita a
una popolazione Ligure, ma molto più probabilmente ha
origini Etrusche.
Ci sono dubbi anche sull'origine del suo nome.
Le
certezze, come al solito, arrivano con i Romani quando, nel 180 a.C., diventa
una loro colonia. Nel 89 a.C. con la Lex Iulia
Municipalis, Lucca in Latino "Lucensis", fu
elevata al rango di Municipium.
Proprio qui,
nel 56 a.C., Gaio Giulio Cesare, Marco Licinio
Crasso e Gneo Pompeo Magno, ebbero l'incontro per rinnovare l'accordo
di governo, stipulato quattro anni prima, conosciuto dalla Storia come "Primo
Triumvirato".
Con la Caduta dell'Impero Romano,
nel 476 d.C., Lucca passò sotto il dominio degli Ostrogoti,
seguiti dai Bizantini e poi dai Longobardi.
Quest'ultimi,
concessero ai Lucchesi, una particolare condizione giuridica con una nuova
organizzazione politica, nacque così il Ducato di Lucca,
antesignano dell'attuale Toscana, che comprendeva, anche, l'allora
piccola Cittadina di Firenze.
Nel 990 i Franchi
e il loro Sacro Romano Impero misero fine al dominio Longobardo su Lucca;
nacque il Marchesato di Toscana e la Città ne faceva
parte.
Negli anni tra il 1050 e il 1330, Lucca, diventò un importante
centro, non solo perché era attraversata dalla Via Francigena, che ne faceva
una tappa fondamentale per i pellegrini del Nord
Europa verso Roma, e viceversa, ma anche per il grande sviluppo
commerciale che la animava. Abbondavano mercanti e banchieri, era sede anche di
una Zecca, fiorivano le Corporazioni dei cambiavalute, dei fornai,
dei medici, dei notai, degli speziali, dei setaioli e moltissime altre.
Successivamente Lucca
passò sotto Uguccione della Faggiola, a seguire
sotto Castruccio Castracani, che sconfiggerà i Fiorentini nella
battaglia di Altopascio (1325).
Il 6 Aprile del 1369 l'Imperatore
Carlo IV concesse ai Lucchesi l'atto per ricostituire
la Repubblica.
Lotte
interne ed esterne si susseguirono nei Secoli seguenti, e dopo un
lungo periodo di decadenza. Il 23 Giugno del 1805 venne
costituito il Principato di Lucca e Piombino, assegnato
alla sorella di Napoleone Bonaparte, Elisa Bonaparte.
Dopo il Congresso di Vienna,
il Ducato di Lucca, andò a Maria
Luisa di Borbone/Spagna e ai suoi eredi fino alla cessione
al Granducato di Toscana.
Seguì nel 1860 l'adesione al Regno
d'Italia.
Lucca è
una bellissima, suggestiva e affascinante Città;
la sua
lunga Storia si può leggere in ogni pietra e vicolo:
dai Monumenti
alle 130 Torri Medievali, dalle 99 Chiese agli antichi Palazzi,
dalle Piazze alle alte e spesse Mura (definite dal Sommo Poeta
Gabriele D’Annunzio, in una sua Poesia su Lucca, “Arborato Cerchio”) che la
circondano completamente per quattro chilometri e duecento metri (dodici
cortine a terrapieno congiungono tra loro undici baluardi).
Visitare Lucca è
d’obbligo.
In pieno
Cento Storico, venendo da Piazza Napoleone e percorrendo Via
Beccheria, prima di arrivare in Piazza San Michele, sulla destra,
c’è Via Pescheria, e al numero Civico 21 si trova
un Ristorante a cui sono particolarmente affezionato da moltissimi
anni, l’Antica Locanda dell’Angelo della Famiglia Cipolla.
Questo
splendido Locale ha una tradizione secolare alle sue spalle.
Le prime notizie
risalgono addirittura al Primo Gennaio del 1414, quando all’Hostaria
dell’Angelo operava l’Oste Giuliano di Nicolao.
Successivamente l’Hostaria si
trasformò in “Locanda dell’Angelo”.
Il nome “Angelico” nasceva dal fatto che
nella struttura c’era il Convento dedicato a San Michele
Arcangelo.
La Locanda
divenne da subito un rifugio sicuro per i viaggiatori del tempo. La “Locanda dell’Angelo”
aveva le Camere al primo piano, il Ristorante al piano terra e sotto le Cantine,
ben fornite, piene di botti ricolme dei vini prodotti sulle colline vicino
alla Città;
nella Corte interna lo stallaggio per i cavalli.
Attraverso i
secoli i proprietari, ricche famiglie del luogo come i Guinigi, hanno
sempre garantito un servizio di altissimo riguardo per tutti i loro ospiti,
fino a giungere, in tempi molto più vicini a noi, alla gestione
della Famiglia Cipolla.
Giuseppe Cipolla,
Siciliano, nato a Roccamena in Provincia di Palermo,
arrivò per primo a Lucca, e il suo grande impegno nel lavoro, effettuato
nei Ristoranti della Città e di Viareggio (Lu), gli dette
la possibilità di costruirsi una piccola casa a Tassignano (LU).
Durante un
breve viaggio al suo Paese, incontrò Antonina Foti, anche
lei di Roccamena, si innamorarono, Lei lo seguì a Lucca, e
il 25 Novembre del 1961, convolarono a nozze.
Dalla loro unione
nacquero due figli, Vito nel 1962
e Sabrina nel 1970.
I coniugi Cipolla
accrebbero il loro bagaglio di esperienze lavorative nella ristorazione
mettendosi in proprio nel Ristorante “Vigna Ilaria” di Sant’Alessio (Lu)
e poi lavorando al Ristorante Albergo “Universo” in Piazza
del Giglio a Lucca.
Passione, abilità e perfetta conoscenza
delle materie prime fecero diventare Antonina Foti una Chef così
importante e brava da essere chiamata anche all’estero a tenere Corsi di Cucina.
Fin
dall’inizio si sono distinti per la gentile e premurosa accoglienza, la grande professionalità
e una Cucina di eccellenza.
Proprio in
quel lontano primo anno di attività sono diventato loro cliente, iniziando
subito ad apprezzare il loro ottimo cibo e ad amare la loro straordinaria ospitalità.
Oggi
il Locale, come sempre e più di sempre, è un grande Ristorante,
anche grazie alla spinta della seconda generazione dei Cipolla:
il
figlio Vito che si è appassionato al lavoro di Famiglia e da molti anni
porta avanti l’attività.
Vito Cipolla, tra l’altro, ha anche una grande
passione per i buoni Vini, per tale motivo, nel 1991, si è diplomato Sommelier
A.I.S., e cura con grande perizia anche la sua Cantina.
Già da
fuori, nella cornice dell’Antico Palazzo, il Locale è molto fascinoso:
si entra, da Via Pescheria, nell’accogliente Ingresso/salotto, di fronte
la porta che dà sulla romantica Corte esterna del XII°/XIII° Secolo (fruibile
nella bella stagione).
Nell’Ingresso/salotto c’è la “Reception”, il Bancone Bar
e la scala che scende nella bella Sala sotto con 7/8 tavoli, da
notare che qui ci sono alcuni interessantissimi “reperti murari
dell’Alto Medioevo”.
Dall’Ingresso,
già citato, si passa a due accoglienti Salette, la prima
con 4 tavolini, la seconda con 5, su quest’ultima si affaccia la
porta della Cucina e c’è un’altra scala che porta direttamente alla
fornitissima Cantina.
Gli ambienti
sono particolarmente curati e ricchi di
storia:
pavimento in cotto, archi, soffitti a travi e travicelli di legno.
Tutto l’arredamento in stile fine ottocento Lucchese.
Molto curata ed elegante
l’apparecchiatura.
Il Menu è
validamente assortito tra piatti di Mare e Terra, la
“Tradizionale Cucina Lucchese” viene arricchita da
influenze Siciliane dovute alle origini della grande Chef
Antonina Foti Cipolla.
Tutto ciò che è possibile si predilige farlo in Casa.
La Carta
dei Vini è molto ricca, è il frutto di una scelta accuratissima fatta dal
bravo Vito Cipolla.
Ma veniamo alla
mia ultima visita e alla degustazione che è sta accompagnata da una magnifica e
letteralmente mitica bottiglia di Vino Rosso:
- “Château
Haut Brion 1985”, Pessac-Léognan Premier Grand Cru Classé, Appellation Graves
Contrôlée, un Assemblaggio di Cabernet Sauvignon e Merlot oltre a una piccola
percentuale di Cabernet Franc, 12% Vol., prodotto in Francia da Château
Haut Brion.
In tavola il
fragrante pane e i grissini, ai vari sapori, della Casa.
Sono state
servite le seguenti portate:
- Capesante
spadellate con midollo di bue, nespole e gambi di foglie di barbabietole rosse
in brodo di cappone;
- Cappelli
di Strega ripieni di coda di bue, porri fritti e fonduta di Parmigiano;
- Baccalà
cotto in “olio cottura” (cuocere in olio a bassa temperature per lunghi
periodi) e bietole in “zimino”;
- Mousse di
cioccolato bianco e Vin Santo, salsa di frutti di bosco, granelli di pistacchi.
Tutto
semplicemente buonissimo.
Matteo è
nato, il 6 Dicembre 1982, a Barga (LU), fin da piccolo ha dimostrato
propensione per il buon cibo tantoché dopo le Scuole dell’Obbligo si è
diplomato “Tecnico di Cucina” all’Istituto Superiore di Istruzione di
Barga.
Matteo ha
fatto molte importanti esperienze in Italia e, dal 2007 al 2010, anche negli
Stati Uniti d’America.
Tornato in Italia ha lavorato come Chef in Ristoranti
noti della Lucchesia come “Vigna Ilaria” e “Villa Bongi”.
La Cucina di Matteo
Pieretti dimostra tutta la sua solida esperienza e la passione per il suo
lavoro.
Lo Chef
Pieretti è validamente supportato, dal Mese di Giugno 2019, dalla brava e
giovane Sous-chef Elisabetta Ferrari.
Elisabetta è
nata a Lucca il 27 Dicembre 1994, dopo essersi Diplomata all’Alberghiero, l’Istituto
Professionale di Stato “F. Martini” di Montecatini Terme (PT), si è specializzata alla
prestigiosa Scuola Internazionale di Cucina “Alma” di Colorno (Parma), poi ha lavorato in Locali di fama come il
Ristorante e Relais & Châteaux “Antica Corona Reale” (Due Stelle Michelin) a Cervere (CN).
Ovviamente
la Padrona di Casa, la grande Chef Antonina Foti, supervisiona ancora la sua
Cucina elargendo fondamentali suggerimenti.
Il Servizio
di Sala attento e professionale è guidato dal bravo Maître Stefano Spadoni
(Milanese, classe 1962).
Sono venuto
via abbracciando e congratulandomi con il carissimo Amico Vito Cipolla.
L’Antica
Locanda dell’Angelo, a Lucca, dal 1414 è stata sempre identificata come un prestigioso
luogo di straordinaria accoglienza e la Famiglia Cipolla, dal 1984, ha
confermato sempre questa certezza.
Grande è la loro passione e dedizione al
lavoro che si percepisce anche dal fascinoso Libretto, stampato recentemente,
di Storiche Foto e Tradizionali, appetitose Ricette del Locale, tradotte anche
in Inglese.
Vista del Campanile del Duomo di San Martino
Vista delle Mura
"Arborato Cerchio" (Gabriele D'Annunzio)
L'Ingresso
La Corte......
Vista Interna
Vito Cipolla, Giorgio Dracopulos...... e il "Vino"
Capesante......
Cappelli di Strega......
Baccalà......
Mousse......
Matteo Pieretti, Elisabetta Ferrari e Vito Cipolla
Stefano Spadoni e Vito Cipolla
La Copertina del Libretto
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