“Castellina
in Chianti” è un Comune Toscano in Provincia di Siena, piccolo come
numero di Abitanti (circa 2.700) ma di grande importanza dal punto di vista
storico e vitivinicolo.
Il
Territorio Comunale si estende per 99,45 chilometri quadrati ed è posto sulle
splendide colline a cavallo tra la Val d'Elsa, la Val di Pesa e la Valle
del Fiume Arbia.
La Storia
più antica di questo Territorio è documentata sia dal “Tumolo di
Montecalvario”, una tomba Etrusca posta nei pressi dell'attuale abitato e
datata VII-VI Secolo a.C., sia dalla “Necropoli del Poggino”
ubicata nei pressi della Frazione di Fonterutoli.
In Epoca
Medievale documenti certi risalenti all'XI Secolo attestano che la Zona
era un Feudo dei Nobili del Castello del Trebbio, una Famiglia imparentata
con i Conti Guidi. Nel XII Secolo Castellina passò sotto
l'influenza dei Fiorentini e nel 1193 venne siglato un accordo
tra i Signori del Trebbio e Firenze nel quale venne concesso ai Fiorentini di
presidiare militarmente i Castelli del Trebbio e di Castiglione (l'attuale
Castellina). Dopo la sentenza denominata “Lodo di
Poggibonsi” del 1203, l’atto in cui vennero sanciti i “confini
chiantigiani” tra Firenze e Siena, Castellina si trovò a essere una degli
avamposti Fiorentini più importanti visto che era posta sulla strada più
diretta che metteva in comunicazione le due Città rivali.
Nel XIV
Secolo Castellina divenne uno dei capisaldi della “Lega del Chianti”
l’alleanza politico militare creata dalla Repubblica di
Firenze nel 1384 per difendere e amministrare il Territorio
delle Colline del Chianti. Nel 1397 Castellina in Chianti
fu saccheggiata e interamente bruciata dai soldati del Duca di
Milano Gian Galeazzo Visconti comandate da Alberico da Barbiano.
Nel 1400 fu deciso di fortificare Castellina, infatti presso
l'Archivio di Stato di Firenze si trova uno scritto che lo conferma “in
loco qui dicitur la Castellina fiat fortilitia”.
Nel 1452 le
mura di Castellina resistettero all'assalto delle truppe Aragonesi ma nel 1478 invece,
durante la seconda invasione Aragonese Castellina, venne conquistata
dalle truppe Senesi e Napoletane. L'occupazione Senese durò fino
al 1483 quando venne ripresa dai Fiorentini.
Nel 1774 con
la riforma amministrativa del Granduca Pietro Leopoldo, Castellina divenne
sede di quella Comunità dalla quale deriva l'attuale Comune. La lunga Storia di
Castellina oggi si ritrova oltreché al “Museo Archeologico del Chianti Senese”
anche nelle numerose testimonianze Architettoniche: Chiese, Pievi, Canoniche,
Palazzotti, Ville, Torri e Castelli.
Castellina
in Chianti è una delle principali zone Vitivinicole Italiane essendo compresa
nella Denominazione del “Chianti Classico Senese”.
Il Chianti Classico è il primo Consorzio di Tutela di un Vino Italiano, nato nel
1924, con lo scopo di tutelare e promuovere quel Vino, fatto con il Sangiovese,
che ha alle spalle oltre 300 anni di Storia. Oggi rappresenta 480 Produttori,
di cui 342 escono sul mercato con la propria etichetta contraddistinta
dall’inconfondibile e prestigioso “Marchio del Gallo Nero”.
Percorrendo
la Strada Provinciale 51, che da Castellina Scalo si dirige verso Castellina in
Chianti, in Località Casina dei Ponti al Civico 56 ha Sede un’Azienda
Vitivinicola che proprio quest’anno celebra i suoi primi 130 anni di grande
passione dedicati al Vino: Cecchi.
L’Azienda
“Cecchi” (Casa Vinicola Luigi Cecchi e Figli) è proprietà dell’omonima Famiglia Cecchi che è sempre stata intensamente impegnata nel mondo del Vino
e, attraverso i decenni, ha dato molto a questo mondo grazie alla sua storia,
alla sua visione filosofica e ai molti progetti innovativi.
Tutto ha
origine nel 1893 quando Luigi Cecchi si appassionò al Vino diventando presto un
bravo assaggiatore professionista, da qui in poi iniziò per lui un percorso che
potremmo definire un perfetto connubio tra tradizione e innovazione grazie a
una prerogativa non comune: vedere come si sarebbe sviluppata la Viticoltura
nel futuro.
Nei primi
anni di attività l’Azienda basava la sua produzione sulla gestione di vigneti
in affitto, un’esperienza che si rivelò essenziale per approfondire e radicare
la conoscenza dei diversi “terroir” della Toscana e sviluppare l’expertise
familiare in campo enologico. Grazie al notevole spirito imprenditoriale e alla
lungimiranza di Luigi e dei suoi Figli, la Famiglia Cecchi fu in grado non solo
di garantire lavoro per molte famiglie durante due Guerre Mondiali, ma riuscì
anche a intraprendere un percorso di valorizzazione del “Marchio Cecchi” che,
grazie alla notorietà di Luigi, travalicò le frontiere nazionali e già negli
anni '30 iniziò a esportare.
La Terza
Generazione della Famiglia guardò al futuro decidendo di spostare la Sede
dell’Azienda a Castellina in Chianti dove acquisì nel 1962 “Villa Cerna”. Qui
la Famiglia fondò anche la Sede operativa e produttiva con caratteristiche e
strutture in grado di supportare l’espansione commerciale dell’Azienda stessa,
affiancando così le attività nei vigneti di proprietà sui quali fare qualità e
sperimentazione.
Nel 1966 in
Toscana si dette vita alle prime “Denominazioni di Origine Controllata”
(D.O.C), un momento storico fondamentale per l’esaltazione del Territorio. Anni
importantissimi anche per le relazioni istituzionali che videro la Famiglia
Cecchi coinvolta in attività consortili e associazionistiche, coprendo cariche
di spicco quali per esempio Luigi Cecchi nel ruolo di Presidente “Unione Italiana
Vini”.
Oggi la “Casa
Vinicola Luigi Cecchi e Figli” con alla guida la Quarta Generazione, Cesare e principalmente Andrea, è una tra le Aziende Vitivinicole Italiane più dinamiche e moderne,
protagonista sul Mercato Nazionale e Internazionale (esporta in oltre 65 Paesi
del Mondo) con una produzione media di oltre 9 milioni di bottiglie e con un
fatturato complessivo (anno 2022) di 41 milioni di euro suddivisi a valore tra
Italia (56%) ed Estero (44%).
Le numerose
e diverse tipologie di Vini imbottigliati provengono da alcune centinaia di
Ettari di proprietà divisi tra le Cinque Tenute (Quattro in Toscana e Una in
Umbria) che fanno parte del Gruppo:
- Azienda Agraria Villa Cerna, ubicata in Castellina in Chianti
(SI), prende il nome dall’omonima Villa medievale ubicata nella proprietà che
ha una lunghissima storia alle spalle di oltre mille anni. Nella Tenuta,
acquistata da Luigi Cecchi negli anni sessanta, nei suoi 83 ettari a vigneto,
si produce il Chianti Classico e il Chianti Classico Riserva D.O.C.G. a base di
Sangiovese;
- Azienda Agraria Val delle Rose, nel Grossetano all’interno della
zona di produzione del Morellino di Scansano, acquisita nel 1996, quando aveva
solo 25 ettari vitati, è stata trasformata, applicando modernissime tecnologie,
in un angolo di Maremma Toscana con oltre 100 ettari di vigneti dove il
Sangiovese, pur regnando incontrastato, lascia qualche spazio per produrre del
Vermentino;
- Azienda Agraria Tenuta Alzatura, a Montefalco (PG) nel cuore
pulsante della verde Umbria, entrata nel Gruppo alla fine degli anni novanta
comprende due appezzamenti separati per un totale di 18 ettari. Qui si coltiva
e si produce il Sagrantino di Montefalco;
- Azienda Agricola Tenuta Villa Rosa, tra le colline di Castellina in
Chianti (SI) l’acquisto è avvenuto nel 2015. La Tenuta di 126 ettari (30 a vigneti e 15 di
oliveti) è tra le più ricche di storia della zona. La Famiglia Cecchi ne ha
acquisito la proprietà dalla Famiglia Lucherini Bandini che per 70 anni l’aveva
detenuta. I Terreni si trovano all’interno di uno dei più grandi Boschi di
Cipressi d’Europa a un’altitudine che varia da 255 a 424 m, s.l.m., qui si
produce Chianti Classico da sempre. Infatti il terreno è calcareo a matrice
argillosa, con profili eterogenei che uniscono la roccia di tipo alberese ai
galestri scistosi, un suolo ideale per sviluppare i vitigni di Sangiovese;
- Tenuta a Montalcino, nel 2018
sono stati acquisiti di 6 ettari a Montalcino (SI) proprio accanto
all’antichissima Abbazia di Sant’Antimo (XII Secolo) abitata nei secoli dai
monaci benedettini, è considerata uno dei capolavori dell’architettura
medievale.
L’acquisto
della “Tenuta di Villa Rosa” è stato decisamente una pietra miliare nei 130 anni
di storia della Famiglia Cecchi rappresentando il forte ritorno alle origini.
Dopo anni di dedizione, studio e progetti in altri territori, stimolati dall’eccellente
opportunità della nascita del Chianti Classico Gran Selezione, i Cecchi sono
tornati a confrontarsi con il loro amato Sangiovese a Castellina in Chianti, la
loro casa.
Recentemente
ho avuto il grande piacere di essere invitato da Andrea Cecchi nella Sede
dell’Azienda a Castellina in Chianti per degustare un’interessantissima e
particolarissima Verticale di Chianti Classico D.O.C.G. Gran Selezione prodotto
proprio nella Tenuta di Villa Rosa.
La
differenza tra il “Chianti Classico Riserva” e
il “Chianti Classico Gran Selezione” sta nel periodo di
invecchiamento, minimo 24 Mesi per il primo e minimo 30 Mesi per il secondo. La
“Gran Selezione” poi è certamente il massimo dell’eccellenza visto che viene
prodotta con uve pregiate provenienti da un unico vigneto o da una super
selezione delle migliori uve.
Nella
“degustazione verticale” vengono messe a confronto diverse annate di uno stesso
vino, permettendo così di mettere in evidenza in ogni specifica bottiglia sia
l’influenza dell’andamento dell’annata sia la personale evoluzione nel tempo.
Il
“Chianti Classico Gran Selezione di Villa Rosa”, ha una produzione
limitata, che varia a seconda delle annate ma rimanendo di poche migliaia di
bottiglie, un Vino rosso 100% Sangiovese da uve provenienti da Vigneto Cassetto
della Tenuta ubicato a 425 m. s.l.m., si affina in “tonneaux”, in “tini
troncoconici di cemento” e in bottiglia.
Le Annate di
“Chianti Classico Gran Selezione di Villa Rosa” degustate sono state
la 2019, la 2018, la 2017, la 2016 e la 2015 in Bottiglie, poi spillate
direttamente dalle botti la 2022 e la 2020, dal cemento la 2022 e la 2021. Tutte
le annate assaggiate, pur con le proprie specifiche differenze, si sono
rivelate estremamente interessanti. Devo dire che il “Chianti Classico Gran
Selezione di Villa Rosa” è un’espressione estremamente sincera di “Sangiovese” e manifesta in linea generale tutta la straordinaria eleganza del “Principe dei
Vitigni Toscani a bacca nera”.
Giunta al
suo 130° Anniversario l’Azienda Vitivinicola Cecchi è sicuramente una delle più
prestigiose realtà vitivinicole Nazionali e Internazionali che oggi si trova
nel pieno del proprio percorso evolutivo tra sperimentazioni sui cloni del
Sangiovese, zonazione, conversione al biologico, ricerca in campo agronomico e
tecnico, verso un approccio sempre più sostenibile e trasparente al Vino di
grande qualità.
Centrale il
ruolo dell’innovazione, in particolare in riferimento alle pratiche sostenibili
e di conversione biologica che hanno portato oggi l’Azienda a vantare due
Tenute (Val delle Rose e Tenuta Alzatura) 100% Biologiche. Le Tenute del
Chianti Classico, Villa Cerna e Villa Rosa, sono attualmente certificate dal
“Marchio Toscano Agriqualità”, per una produzione agricola compatibile con
le esigenze di protezione dell'ambiente e con la cura dello spazio
naturale, ed “Equalitas”, che integra la sostenibilità ambientale economica a
quella sociale, mentre hanno anch’esse già in atto il processo di conversione
al biologico.
La Famiglia
Cecchi da sempre ha amato il “Sangiovese” insieme ai suoi territori d’elezione,
dedicando a essi tutte le sue energie, attenzioni, investimenti, studi,
progetti. La Quarta Generazione alla guida dell’Azienda ha infatti sentito
l’esigenza di portare un significativo approfondimento di conoscenza e
valorizzazione delle proprie radici, consolidando il proprio percorso da
viticoltori di cui le sue Cinque Tenute e i progetti che vi sono racchiusi sono
testimonianza e linfa vitale.
Oggi i
valori della Famiglia Cecchi si distinguono per il profondo rispetto per
l’ambiente, per le persone che lavorano nella filiera, per la tradizione e per
le varietà autoctone come elemento di continuità con l’identità territoriale,
di crescita e affermazione collettiva.
Un particolare ringraziamento va all’amico Andrea Cecchi che mi ha dato la possibilità di apprezzare le diverse annate del “Chianti Classico D.O.C.G. Gran Selezione di Villa Rosa”, un magnifico Sangiovese realizzato con grande passione.
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