Per secoli
l’umanità ha usato la “tradizione orale”, trasmettendo a voce, di generazione
in generazione, la conoscenza, gli accadimenti, i fatti, le scoperte, le
notizie, le saghe, le fiabe, le novelle e le storie.
Ci furono
epoche, nelle più diverse civiltà, in cui “aèdi e rapsòdi” (poeti e
recitatori), cantori e cantastorie, bardi e griot, con il loro eterno
girovagare, erano gli unici depositari della conoscenza e gli unici che
potevano passarla ad altri.
In tempi più
recenti tutto è rimasto impresso, su carta.
Oggi, grazie
alla tecnologia, è possibile salvare una storia anche con un click di una
tastiera.
Ma ciò che
da millenni è rimasta invariata è la curiosità, di chi non conosce, per una qualsiasi
cosa raccontata che sia interessante.
La nostra
storia inizia, nella bella Città portuale di Livorno, in Toscana, nel lontano 1912.
Per
inquadrare l’epoca e la Città Labronica ricordo alcuni degli accadimenti più
importanti del 1912:
- Lo schermitore “diciottenne” Livornese Nedo
Nadi (1894 - 1940) vince, ai Giochi Olimpici
di Stoccolma, in Svezia, la prestigiosa medaglia d’oro nel fioretto;
- L’Architetto
Fiorentino Ulisse Stacchini (1871 - 1947) si aggiudica, con il suo progetto, la
Gara per la nuova grande Stazione Ferroviaria, che ancora oggi si può ammirare;
- Nel “Cantiere
Navale Fratelli Orlando” vengono varati ben due dei cacciatorpediniere della
nuova e veloce (per allora) Classe “Indomito” (l’Ardente e l’Ardito);
- Il 7
Gennaio nasce Giorgio Caproni (poeta e critico letterario, 1912 - 1990);
- Il
Complesso dello Stabilimento Termale delle Acque della Salute, con i suoi
edifici accoglienti ed eleganti, funziona a pieno ritmo (oggi purtroppo è
lasciato all’abbandono e al degrado);
- Amedeo Clemente
Modigliani (1884 - 1920), celebre scultore e pittore, tornato a Livorno dalla
Francia, per un breve periodo, fu schernito dai suoi concittadini per le sue
particolari opere scultoree e si rifugiò, nuovamente a Parigi, dedicandosi esclusivamente
alla pittura.
Nel 1912
Livorno era bella e tranquilla, i tram traballavano correndo sui binari ma svolgevano
un ottimo servizio, c’era anche qualche bel ritrovo come l’elegante
“Pasticceria Confetteria Caffè Ugo Bardi”, all’angolo tra Via Cairoli e Piazza
Cavour.
Questo è il
clima cittadino Livornese, nel 1912, quando nasce Renzo Gnesi.
Renzo da
piccolo è un bravo bambino, ordinato e volenteroso, tanto che, fin da
ragazzino, per aiutare la Famiglia e per imparare il mestiere, andò a lavorare
da un bravo Pasticcere di Livorno, Resta, che aveva il laboratorio in Piazza S.
Pietro e Paolo.
Successivamente,
il diciassettenne Renzo Gnesi, per vicissitudini familiari, si trasferì in
Sicilia, a Palermo, dove rimase per circa tre anni.
Fu in questo periodo che
apprese gli “straordinari segreti”, della cultura dolciaria di quella terra,
tra cui un’eccezionale capacità di fare quella meraviglia dell’arte dolciaria
che è la “pasta di mandorle”.
Nel 1922
Renzo rientrò nella sua Livorno e andò a lavorare nel laboratorio dell’allora
famosa Pasticceria Noero.
Trascorrono
gli anni e Renzo ha continuato a farsi strada come pasticcere mettendo anche su
famiglia: sposa Amelia (classe 1913),
nel 1936 nasce il figlio Claudio e nel 1939 la figlia Grazia.
Nel 1943,
dopo il tragico “8 Settembre”, le sopraggiunte necessità belliche dell’Italia
del Centro Nord, quella non ancora raggiunta dagli alleati, portarono ad un
capillare e severo bando di coscrizione obbligatoria.
Renzo per
evitare l’arruolamento si rifugiò in campagna, in una cascina della Famiglia
Poggianti (i suoi nonni).
Anche qui,
usando il forno casalingo continuò a sfornare paste e dolci che venivano poi
venduti alla panetterie e alle pasticcerie più vicine.
Con lo spostamento del fronte sempre più a nord, a Livorno arrivarono
gli Americani, il 19 Luglio del 1944.
Erano i soldati della 5ª Armata
del Generale Mark Wayne Clark (1896 - 1984) che chiamavano la città “Leghorn” (molto
simile a come gli Arabi l’avevano da secoli denominata “El-Ghorn”).
Il porto di
Livorno diventò, dal 1 Settembre 1944, il più importante del Mediterraneo con
il famoso appellativo di “Decimo Porto” sinonimo, come lo era stato
precedentemente per altri, di Porto con precedenza assoluta per tutte le
attività.
In Città, a
seguito delle devastazioni belliche dovute ai bombardamenti Alleati e alle
demolizioni dei Tedeschi in ritirata, la disoccupazione era a livelli
altissimi, Renzo Gnesi grazie alla sua arte di bravo pasticcere entrò a
lavorare, il 18 Settembre 1944, nelle grandi Cucine dell’Hotel Palazzo, che,
anche se parzialmente danneggiato, ospitava la Mensa Ufficiali Superiori
Americani e fungeva da Quartier Generale (MTOUSA HQ’s).
L’Hotel
Palazzo di Livorno era un’imponente e sontuosa struttura ricettiva (ubicata sul
lungomare cittadino davanti alla famosa Terrazza Mascagni), inaugurata nel
Giugno del 1884, ed era stata definita, all’inizi del Novecento, “uno degli
Alberghi più belli del Mondo”.
Oggi il “Grand Hotel Palazzo” ha riaperto, dopo molte traversie e
successivi lunghi lavori di restauro, nel Luglio 2008.
Renzo Gnesi
per tre anni sarà pasticcere di “Prima classe”, come si evince da una rarissima
lettera di referenze “con lode” scrittagli, il 30 Novembre 1947, dal
responsabile Americano della Mensa Ufficiali (Military Manager) Herbert Adler.
Eccezionale,
per la sua rarità, anche il cartoncino d’invito per il “Pranzo di Addio”
offerto, sempre all’Hotel Palazzo, dal Generale Comandante, il 24 Novembre 1947,
in occasione della partenza delle truppe Americane da Livorno.
In esso si può leggere,
oltre Menu in Inglese e in Italiano, il nominativo del Responsabile di Sala
Luigi Berino, dello Chef di Cucina Luigi Cannavacciuolo e il nome di Renzo
Gnesi in qualità di Pasticcere.
Sempre nel
1947 a Livorno, Renzo Gnesi, organizzò e preparò il rinfresco per il matrimonio
della biscugina di sua moglie Amelia, Annamaria, che andava in sposa a Ciolli
Amedeo.
Il rinfresco si svolse in un fondo di Borgo S. Jacopo di proprietà della Famiglia Ciolli che
possedeva anche le case accanto e sopra al fondo.
Visto che il
lavoro con gli Americani era finito, Renzo chiese ai Ciolli se poteva avere il
fondo in questione per aprire una Pasticceria tutta sua.
Detto fatto il 29
Febbraio 1948 aprì in Borgo S. Jacopo
163 la Pasticceria Gnesi, Renzo in laboratorio e la moglie Amelia al banco.
Sembrava una
“follia” aprire un’attività commerciale al dettaglio in una zona allora
periferica e non frequentata, ma la bravura del Pasticcere Renzo Gnesi fece la
differenza.
A poco a poco si sparse la voce della sua meravigliosa e
insuperabile “Millefoglie” (squisita crema, soffice panna e una sfoglia super
croccante), insieme a tutti gli altri straordinari dolci (Diplomatico, Fedora,
Cavour, Trionfo di Gola, Campagnolo, Plumcake, ecc…), poi c’erano le paste, i
pasticcini, i cioccolatini e perfino roschette (dolci e salate) con immancabili
fragranti grissini.
In occasioni particolari come matrimoni, feste e
ricevimenti, Renzo, iniziò a fare anche della gastronomia.
In pochi
anni la Pasticceria Gnesi diventò la più importante di Livorno, quella che
serviva le migliori famiglie e i migliori Ristoranti (Barcarola, Parmigiana,
Antico Moro, ecc.) della Città e non solo.
Per 15 anni la Pasticceria Gnesi è
stata anche fornitore ufficiale della prestigiosa Accademia Navale di Livorno.
Tra il 1960 e il 1980, per un
ventennio, la Pasticceria Gnesi fu in assoluto la numero uno.
In quegli
anni il figlio Claudio si sposò con Giovanna, così Renzo e Claudio mandavano
avanti il laboratorio, mentre la signora Amelia con la figlia Grazia e la nuora
Giovanna servivano al banco.
Ottima
qualità, eccezionale bravura, grande esperienza, oltre all’estrema gentilezza
nel servizio furono i pilastri della meritata notorietà.
Con il
passare degli anni Renzo Gnesi si ritirò dall’attività (è deceduto nel 2002)
all’età di novant’anni, l’anno prima era morta anche sua moglie Amelia, e la
pasticceria è stata portata avanti, molto bene, dal figlio Claudio e dalla
moglie Giovanna, fino al 2000, quando è stata chiusa dopo 52 anni di
onoratissimo servizio.
Ma la storia
della Famiglia di Pasticceri Gnesi è continuata.
Infatti,
Claudio Gnesi, chiusa la vecchia e storica sede ha riaperto, sempre a Livorno,
in Via Maggi 52, insieme alla figlie Federica e Francesca, una
caffetteria/cioccolateria.
Gli Gnesi ci sono rimasti fino al Giugno 2014 quando
l’attività è stata venduta.
Dal 29
Ottobre 2014 le sorelle Gnesi, Federica e Francesca, per mantenere
l’indissolubile e “squisito legame”, nato con nonno Renzo e la Città di
Livorno, hanno inaugurato, in Via Roma 40, la loro nuova cioccolateria,
ricercata e di altissimo livello, denominata “Assolo”.
Questa che
vi ho raccontato è una lunga e avvincente storia di una Famiglia di straordinari
Pasticceri iniziata con il grande Renzo Gnesi.
Ho avuto
l’incredibile fortuna di ascoltarla attraverso il dettagliato e appassionato
racconto di un caro amico che l’ha vissuta in prima persona e che mi ha fornito
il rarissimo materiale da fotografare: Paolo Ciolli.
Polo Ciolli, noto e bravo Chef/scrittore
Livornese, è il figlio di Amedeo e Annamaria Ciolli, ed è nato il 14 Febbraio
1949, in Borgo S. Jacopo, al numero civico 161 (accanto e sopra la Pasticceria
Gnesi), praticamente dopo un anno che
Renzo aveva aperto la sua attività.
La biscugina
di sua madre, Amelia Poggianti Gnesi, è stata la prima che l’ha preso in braccio quando è
nato.
Paolo da 0 a 25 anni è vissuto a contatto quotidiano con la pasticceria,
zio Renzo e zia Amelia, come li chiamava lui, erano care persone di famiglia.
Da ragazzo poi, Paolo si era dedicato anche a fare le consegne per la
pasticceria, vivendo in prima persona una serie infinita di deliziosi episodi
che meriterebbero un “libro”.
Non ho
parole per ringraziare Paolo Ciolli per avermi pazientemente raccontato
questa indimenticabile “dolcissima storia Livornese” di Renzo Gnesi e della sua
bella Famiglia.
Documento di Renzo Gnesi - 1944
Lettera di Referenze in Inglese - 1947
Lettera di Referenze in Italiano - 1947
Il Pranzo di Addio - l'Invito - 1947
Il Pranzo di Addio - il Menu - 1947
Amelia Gnesi con i Figli Grazia e Claudio - 1948
Renzo Bagnoli (zio di Ciolli) e Grazia Gnesi - 1953
Amelia Gnesi in Pasticceria negli Anni '50
Grazia Gnesi negli Anni '50
Amelia Gnesi negli Anni '60
Renzo Gnesi e suo Figlio Claudio - 1965
Renzo Gnesi nel suo Laboratorio - 1965
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