Il “riso” è
un cereale che è apparso sulla Terra circa 15.000 anni fa (forse sulla catena
montuosa, dell’Asia centro-meridionale denominata Himalaya), oggi è l’alimento
base di un terzo della popolazione mondiale e ha molteplici sfaccettatura
e tipologie.
Nel Mondo,
secondo gli ultimi dati (2014) della F.A.O. (Food and Agriculture Organization of the United Nations), c’è stata una produzione di 714
Milioni di Tonnellate di Riso (il Grano è primo come produzione Mondiale con
729 Milioni di Tonnellate).
I primi tre
Paesi che producono più riso al Mondo sono la Cina, l’India (tra gli altri con
il particolare “Riso Basmati” = “Ricco di aroma Innato”) e l’Indonesia.
L'Italia è il “Primo Produttore Europeo di Riso”, dopo la Spagna, ma è solo al
ventisettesimo posto nel Mondo.
“Riso” è il nome di una ventina di piante erbacee annuali, della
Famiglia delle Graminacee, ma solo le due che appartengono al “Genere Oryza”
(Sativa e Glaberrima) sono importanti per l’alimentazione umana.
L’Oryza
Sativa è la più comune essendo oggi coltivata nel 95% della superficie mondiale
dedicata al riso.
L’Oryza
Glaberrima, dal pericarpo (frutto) pigmentato rosso, si coltiva in alcune zone
dell’Africa.
L’Oryza
Sativa si divide in tre “Sottospecie” (Indica, Japonica, la più coltivata in
Italia, e la Javanica), ogni sottospecie,
a sua volta, si divide in più “Tipologie”.
Il Riso (benché
fosse già conosciuto dai Greci e dai Romani) è arrivato “ufficialmente” in
Europa, dall’Asia, nel Secolo VIII,
portato dagli Arabi che invasero la Spagna e poi anche il Sud d’Italia.
Nel Medioevo,
il Riso, non fu considerato dagli Europei come una fonte alimentare di massa,
ma piuttosto una rara spezia, un medicinale, soprattutto per le sue doti
astringenti e rinfrescanti.
Solo intorno
al 1200 in Italia, s’iniziò a diffondere la sua coltivazione, grazie alla
tenacia dei Monaci Benedettini, nelle zona paludose a sud-ovest di Vercelli.
Anche un
grande genio come il giovane Leonardo di ser Piero da Vinci (Leonardo da Vinci
1452 - 1519) fu incaricato di studiare e perfezionare il sistema idrico delle
canalizzazioni che servivano a irrigare le risaie della Tenuta del Duca di
Milano Galeazzo Maria Sforza (1444 - 1476) ubicata nel territorio di Vigevano e
nelle zone paludose della Valle del fiume Po.
Con la
diffusione delle risaie, in Italia, soprattutto in Pianura Padana (dove il riso
era chiamato “il tesoro delle paludi”), ma anche in Toscana, Calabria e
Sicilia, sorsero i primi “opifici”, per la lavorazione del riso, denominati
“Pile da Riso”.
Qui si sottoponeva il chicco di riso a una serie di operazioni
meccanico/artigianali che liberavano il seme rendendolo pulito e bianco, anche
se non completamente raffinato.
La più
antica “La Pila di Corte Baschi” è del 1612, esiste ancora in tutta la sua
struttura ma da molto tempo non è più utilizzata.
La seconda più antica (un
documento, all’Archivio di Stato di Venezia, attesta, la richiesta di costruzione, al 26 Aprile 1644), è “La Pila Vecia”, situata in Veneto, a Passolongo di Isola della Scala, in
Provincia di Verona, è ancora attiva.
Oggi in
Italia, il Ministero delle Politiche Agricole
Alimentari e Forestali vigila su di un Ente specifico che tutela tutto il settore risicolo e
che è denominato: Ente Nazionale Risi.
L’Ente,
sopracitato, certifica meno di 150 varietà diverse di Riso Italiano, ma nel
Mondo non se ne conosce neppure l’esatto numero, visto che sono moltissime
migliaia.
Circa 4.500
Aziende producono e lavorano il Riso in Italia.
Oggi ci sono
anche tipologie di Riso molto interessanti che arricchiscono la nostra
alimentazione, come il “Riso Nero” e il “Riso Rosso”.
Il Riso
Nero, prodotto alcuni Secoli fa in Cina, da una varietà ibrida, veniva chiamato
il “riso proibito”, date le difficoltà di coltivazione e gli altissimi costi,
veniva consumato solo dall’Imperatore e dalla Corte.
Dovette passare molto
tempo prima che tutti lo potessero consumare normalmente.
Dal 1997,
con la creazione della varietà Italiane del “Riso Venere” e poi del “Riso
Artemide”, ambedue neri, sono finalmente arrivati sul mercato, prodotti molto
interessanti, garantiti biologici e a basso indice glicemico.
Il
“Riso Rosso Selvaggio” integrale (da non confondere con “Riso Rosso fermentato" che è un altro tipo di prodotto), ha una produzione limitata, molto particolare,
nata da diversi incroci, un Riso dalla consistenza croccante e dal sopore
unico, che contiene un alto contenuto di antiossidanti ed è facilissimo da
digerire.
Che dire di
più, potrei parafrasare una famosa frase di Charlie Chaplin (famoso attore e
regista Inglese 1889 - 1977) che diceva “Un giorno senza un sorriso è un giorno
perso” e dire “Un giorno senza riso è un giorno perso”.
Per
moltissimi motivi è meglio se il “Riso” abbonda nelle bocche di tutto il
Mondo…………
Riso "Basmati"
Riso "Ribe"
Riso "Venere"
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