La Toscana,
per un'infinità di motivi, è una delle più belle Regioni non solo d’Italia ma
anche del Mondo.
Una delle
zone più caratteristiche e affascinanti della Toscana è
la Maremma.
Con questo termine si identifica un vasto territorio
che Dante Alighieri aveva individuato tra
il Comune di Cecina (LI) e quello di Tarquinia (VT).
In realtà la Maremma, in senso stretto, va dal Golfo di Follonica alla
foce del Fiume Chiarone, che si getta in mare a sud del promontorio
dell’Argentario, comprendendo anche la bassa Valle dell’Ombrone.
Il Toponimo,
per alcuni studiosi, deriva dalla parola Latina “Maritima”(Marittima), per
altri dal Castigliano “Marisma” (Palude), come era in origine
questo Territorio, bonificato poi da Leopoldo
II di Toscana tra il 1829 e il 1830.
Siamo in
bassa Toscana, le onde cristalline del Mar Tirreno bagnano
spiagge di sabbia finissima e piccole calette incontaminate.
Qui la natura si
esprime in mille modi, rigogliose pinete, boscose colline, la campagna dai
colori pastello, poi ci sono gli antichi Borghi e i Castelli, tutto
serve a formare un meraviglioso paesaggio da cartolina.
Il clima favorevole,
mediterraneo sulla costa, continentale nell’interno, fa di questa terra un
paradiso per coltivazioni e allevamenti.
Qui sorge,
nella piana a destra del Fiume Ombrone, la Città di Grosseto; oggi ha
una popolazione che supera i settantamila abitanti, ed è centro
commerciale, amministrativo e culturale di un vasto territorio, nella quasi
totalità, agricolo.
La sua
storia ha origini lontane e incerte, che risalgono a un antico
insediamento Etrusco del V Secolo a.C., ma dobbiamo arrivare
all’Anno 803 d.C. per avere notizie documentate da una pergamena che
cita per la prima volta “In Loco Grossito”.
Con la distruzione
dell’antico e vicino insediamento Etrusco/Romano di Roselle, da
parte dei Vandali e dei Saraceni nel 935, Grosseto ebbe
il primo importante sviluppo, che proseguì nei secoli successivi sotto vari
domini, dagli Aldobrandeschi ai Senesi, dal Granducato di
Toscana a Napoleone, fino ad arrivare al plebiscito
del 11/12 Marzo del 1860 che stabilì l’annessione di tutta
la Toscana al Regno d’Italia.
La Città è
circondata da solide Mura Medicee, e tra i suoi monumenti assumono rilievo
le Chiese di San Pietro e di San Francesco,
il Palazzo Comunale, il Duomo e il Palazzo Aldobrandeschi,
oggi conosciuto come Palazzo della Provincia.
Proprio
quest’ultimo si trova in Piazza Dante, e sotto i portici, che segnano due
lati della stessa Piazza, ai numeri civici 3/6, c’è
il Ristorante "Canapone" di Luciano Montefiori.
La loro
storia ha inizio nel 1949, quando i genitori di Luciano, Lionello
Montefiori (classe 1920) da poco tornato dalla guerra, e sua
moglie Tina, rilevarono questo Locale che al tempo era una “mescita di
vino con merende”.
Mamma Tina in cucina è una gran cuoca, Lionello serve
i suoi clienti bene e con passione.
Dal 1955 inizia la trasformazione
in vera e propria Trattoria fino all’ampliamento
del Locale nel 1961, con l’acquisizione della definitiva
tipologia di Ristorante Classico.
Purtroppo,
nel 1971, Lionello prematuramente scompare e il
figlio Luciano (classe 1950), che stava studiando all’Università di Firenze
al Terzo Anno della Facoltà di Economia e Commercio
abbandona gli studi preferendo assumere la responsabilità della conduzione del Locale di Famiglia.
Luciano non
è nuovo al lavoro, fin da ragazzo ha sempre dato una mano, ma l’improvvisa titolarità
richiede molto impegno.
Anni di
successi lo portano nel 1990 a una riqualificazione generale
del Ristorante e della Cucina, sempre Tradizionale ma
portata a un grande livello, che ha costantemente mantenuto poi fino ai
nostri giorni.
Nel 1994 apre,
proprio accanto, con la stessa cucina, l’Enoteca/Wine
Bar “Canapino”, a pranzo piatti tradizionali e veloci, poi la sera,
dalle 18 alla 21, Aperitivi e Stuzzichini (Happy Hour),
solo con buoni Vini e Bollicine.
Un ambiente giovanile e raccolto con 7/8 tavolini.
Il Ristorante
Canapone è un bel Locale elegantemente arredato, molto
accogliente.
Il pavimento è particolare, di “san pietrini” come
la piazza antistante.
Nella Sala, il grande “Girarrosto” in pietra e
acciaio, costruito nel 1956 da un vecchio artigiano, che, tramite un
ricercato marchingegno, permette di raggiungere delle perfette cotture.
Una dozzina
di tavoli ben distanziati, ricercata l’apparecchiatura, comode le seggiole
imbottite dallo schienale rilassante, molti fiori e alle pareti interessanti
quadri.
Giulia, la
Figlia è le brava Chef del Ristorante, aiutata ancora in alcuni casi dalla
Mamma, Alessandra Cappelli Montefiori.
Giulia è bravissima, tra l’altro, anche
in pasticceria e nel preparare il pane della Casa, fatto con cura e amore
usando lieviti naturali e nella maniera più tradizionale.
Il Menù alla
Carta è ricco, sia nel percorso di Mare che in quello di Terra, ci
sono anche quattro percorsi consigliati.
Considerando la qualità e il livello
delle preparazioni offerte i prezzi sono molto contenuti.
La Carta
dei Vini è molto importante e professionale, ampia la scelta degli
Champagne e Spumanti, moltissimi i Vini Bianchi Italiani, Francesi e da altri
Paesi del Mondo, particolarmente curata la scelta dei Rossi del Territorio e
della Toscana in genere, molti i Rossi Francesi con qualche Etichetta anche dal
Cile, vasta scelta anche nel formato da 375 cc., tra cui le introvabili ½
bottiglie di Sassicaia.
Sono andato
a Pranzo al Ristorante Canapone perché sarebbe stato un “delitto” passare da
Grosseto senza gustare le loro prelibatezze.
Ma veniamo
alla degustazione fatta.
Su consiglio
di Luciano, i piatti sono stati accompagnati da un ottimo rosso del
Territorio, “Terenzi 2016”, Morellino di Scansano D.O.C. G., 100%
Sangiovese, 14% Vol., prodotto dell’Azienda Agricola Terenzi.
Un vino dal colore rosso rubino
intenso, al naso un buon bouquet composito di frutta rossa e note speziate, in
bocca ben bilanciato, morbido, avvolgente e persistente, il retrogusto elegante,
la sua complessiva freschezza lo rende molto piacevole.
In tavola il
fragrante e buon pane della casa (focaccine con le olive e con la cipolla,
panini con la ricotta, con il rosmarino, con il guanciale di maiale e grissini
classici).
Sono state
servite le seguenti portate:
- Soufflé di
ricotta, basilico e capocollo fatto in Casa;
- Ravioli di
piccione con salsa di patate e cipollotto fresco;
- Agnello (autoctono)
laccato al Vin Santo e cavolfiore con patate arrosto;
- Zuccotto
classico Fiorentino con sorbetto di arancio.
Tutto molto
buono, l’altissima qualità delle materie prima era evidente e
la “mano” in Cucina estremamente delicata e sapiente.
In Sala
sarete gentilmente e premurosamente serviti dall’altra Figlia di Luciano,
Beatrice.
Con Luciano ho
parlato a lungo, la filosofia della Famiglia Montefiori è da sempre sicuramente
vincente, i loro clienti apprezzano certamente questo loro impegno nell’offrire
il massimo della qualità e dell’accoglienza con una particolare attenzione a
non far lievitare i prezzi.
Parlando è
stato simpatico tornare con la memoria indietro nel tempo, siamo praticamente
coetanei con Luciano, ci sono venuti alla mente molti episodi di quando eravamo
giovani.
Io sono loro affezionato cliente fin dai primi anni settanta.
Dopo aver
abbracciato con moltissimo affetto Luciano, Giulia e Beatrice sono uscito
dal Ristorante “Canapone” di Grosseto, con la convinzione di sempre che qui, dal
1949, l’ottima Cucina Tradizionale sposa l’altissima qualità delle materie
prime.
Soufflé di Ricotta......
L'Ingresso
Elegante e Accogliente
Una Vista della Sala
Ravioli di Piccione......
Agnello Laccato al Vin Santo......
Giulia e Beatrice Montefiori con Giorgio Dracopulos
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