domenica 25 gennaio 2009

La nuova segnalazione della Guida Michelin 2009 a Castiglioncello (Li) è il Ristorante In Gargotta.

Non c'è certezza sulle origini di Castiglioncello, oggi affettuosamente chiamata "La Perla del Tirreno", si dibatte se sia stata popolata dagli Etruschi della città di Volferino, oppure, essere stata Vada Beloritanum, una delle tante Vade Volterranee, quello che però è certo che in tutte le epoche è sempre stata un gran bel posto affacciato a picco sul mare. Uno degli edifici più antichi, che fà ancora bella mostra di sè, è la Torre Medicea di avvistamento, fatta costruire, a scopo di difesa, a metà del 1500, da Cosimo I dei Medici, ed intorno ad essa si è sviluppata attraverso gli anni la Castiglioncello dei nostri giorni, passando dai pittori "Macchiaioli", ospitati dal mecenate Diego Martelli, nella sua lussuosa dimora, il Castello Pasquini, fino ad essere il set del film Il Sorpasso con Vittorio Gassman, e luogo di villeggiatura di attori come Alberto Sordi e Marcello Mastroianni.
A pochi passi dalla piazzetta centrale, di questo splendido centro turistico, c'è un piccolo e accogliente Ristorante, che ha vissuto varie vicissitudini con i precedenti proprietari, ma che dal 2007 è nato a nuova vita, il suo nome è IN GARGOTTA. Dopo solo due anni di nuova gestione, come riconoscimento all'ottimo lavoro svolto, ecco arrivare la segnalazione della Guida Michelin 2009.
Il Ristorante, infatti, proprio in quella data è stato acquistato da Antonella Guerrieri e da suo figlio Francesco Urbani che con la loro grande passione e il loro entusiastico impegno sono riusciti in pochissimo tempo a farsi notare.
Francesco è nato a Cecina (Li), classe 1978, dopo essersi diplomato all'Istituto Professionale per il Turismo e Commercio, sempre di Cecina, nel 2001 apre con un amico un bel locale in Trentino Alto Adige, precisamente a Peio Fonti (Tn), Il Bucaneve, un Ristorante-Pizzeria-Pub, davanti alle piste di sci. Dopo poco tempo, causa divergenze societarie, rileva il locale in toto liquidando l'amico, con le sue sole forze e quelle della mamma in cucina, riescono a diventare il ritrovo più in voga della zona, allietando i villeggianti e gli abitanti di questo paesino turistico tra i monti per cinque felici stagioni. Il desiderio di tornare a casa si fà sentire, chiusa l'esperienza "montanara", Francesco e Antonella prendono la gestione, per la stagione estiva, del Ristorante dei Bagni Italia nello splendido scenario della Baia del Quercetano a Castigliocello, dove rilanciano l'ambiente, di giorno funzionale alle esigenze dei bagnanti e la sera curato, intimo e romantico. Nel frattempo Francesco è diventato Sommelier F.I.S.A.R. e Antonella si è affinata in cucina facendo dei Corsi con Chef del livello di Paolo Teverini e Ciccio Sultano.
Finalmente, poi, hanno trovato il locale su misura per loro ..... In Gargotta a Castiglioncello.
Il locale è accogliente e raccolto, una decina di tavoli ben apparecchiati, grandi specchi anticati, leggere e colorate tendine, preziosa cantinetta chiusa da una caratteristica grata, un bancone che rende tutto più familiare, l'estate ci sono anche dei tavolini in veranda. Il Menù è molto interessante, pesce e carne a seconda dell'offerta giornaliera del mercato, l'attenzione per i fornitori è massima, viene scelto soltanto chi offre il prodotto migliore, ad esempio i tartufi sono solo quelli dell'Azienda Savini di San Miniato (Pisa).
Si possono trovare piatti come:
- Totani freschi piastrati aromatizzati all'aceto balsamico;
- Moscardini ubriachi;
- Cacciucchino di vongole su polenta profumata al formaggio;
- Panciotti di Cinta senese con gelatina di pecorino e balsamico bianco;
- Composè di tagliolini con zucchine e ravioli neri all'orata;
- il Tegamaccio ( ottima rielaborazione di una ricetta del Lago Trasimeno adeguata al pescato di mare);
- Rana pescatrice con ostriche e salsa di spumante;
- Bignè di manzo con patate mascè e funghi;
- Bavarese al limone con gocce di ricciarello e salsa ai frutti di bosco;
- Margherita di mascarpone e frutta fresca.
E non finisce qui, ci sono molti altri piatti buoni e invitanti a seconda delle disponibilità del mercato.
La Carta dei Vini è concentrata ma molto interessante, selezione di Champagne e Spumanti, Vini Rossi importanti toscani, piemontesi e umbri, Vini Bianchi toscani, campani, friulani, trentini, sardi, siciliani, e anche della Borgogna, Alsazia e Loira; tutti si contraddistinguono per il prezzo più che giusto.
Cosa dire di più, tutto quanto elencato vi verrà servito, con grande cortesia e professionalità, da Francesco, e ogni piatto che uscirà dalla cucina conterrà non solo l'ottima qualità del cibo ma anche tutto l'amore per la "bon cuisine" della chef Antonella. I tavoli sono pochi, si consiglia di prenotare.
La nuova segnalazione della Guida Michelin 2009, a Castiglioncello (Livorno), sul Ristorante In Gargotta è stata proprio meritata.
Ristorante In Gargotta
Via Fucini, 39 - Castiglioncello (Li)
Tel 0586 754357 Fax 0586 685575
Aperto a pranzo e cena, Chiuso il lunedì, da metà Giugno a Settembre aperto sempre.
Ferie una settimana a Gennaio e una a Novembre.


DRACOPULOS GIORGIO, GASTRONOMO DEL CORRIERE DEL VINO, INTERVIENE NELLA TRASMISSIONE RADIOFONICA IL GASTRONAUTA.

Ieri mattina, Sabato 24 Gennaio 2009, durante la trasmissione radiofonica Il Gastronauta, condotta dal bravo Davide Paolini, che andava in onda su Radio 24 dalle ore 11.00 alle 12.00, e verteva sull'esistenza o no di un piatto rappresentativo della cucina italiana, sono intervenuto anche io. Nella "vessata questio" dove si proponevano piatti come Pasta e fagioli, Pizza, Spaghetti al pomodoro, ma soprattutto Risotti, in contemporanea al collegamento telefonico con Chef come Gualtiero Marchesi (a cui proprio il 21 gennaio scorso gli è stato conferito il Premio "Grembiule d'Oro" nel corso di Madrid Fusion 2009, la più importante conferenza mondiale di gastronomia, unico italiano tra gli undici Chef premiati come i più importanti maestri degli ultimi dieci anni) e Gennaro Esposito (giovane e grande Chef/Patron del Ristorante La Torre del Saracino a Marina d'Equa-Vico Equense-Napoli, reduce anche lui da Madrid Fusion, dove ha presentato una delle sue ricette), sono intervenuto sostenendo che l'immagine del nostro piatto tradizionale, soprattutto all'estero poteva essere ben rappresentata dalla Lasagna. Molti i motivi a sostegno di ciò, dalla diffusione nelle case di tutto il territorio nazionale, al fatto di essere riconosciuto come un Prodotto Agroalimentare Tradizionale (ai sensi dell'Art. 8 del D.Lgs. 30 Aprile 1998 n°173), alla bella presentazione, ad essere una pietanza di pasta e carne espressione anche di un piatto unico, la facilità con cui si può mangiare senza, principalmente per gli stranieri, le piccole difficoltà degli spaghetti, e, in primis, lo straordinario sapore della Lasagna classica, dato dalla fusione di pasta, ragù, besciamella e Parmigiano Reggiano.
E' stato un piacere poter salutare il fantastico Gualtiero e il grande Gennaro, insieme al conduttore della trasmissione radiofonica.


domenica 18 gennaio 2009

Organismi Geneticamente Modificati per tutti? No, grazie.

Nonostante che la gran parte dei cittadini d'Italia, d'Europa e del Mondo, siano contrari, i "beneamati" titolari del potere del mondo, in primis l'Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO), insieme alle maggiori multinazionali agrochimiche-biotecnologiche e all'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), condizionano i politici obbligandoli ad imporci "cotanta meraviglia". Come al solito la voce e gli interessi dei comuni cittadini vengono schiacciati, con l'appoggio della stampa, delle televisioni e della pubblicità, l'opinione pubblica viene manipolata e si cerca d'indurla ad accettare "questa salvazione del genere umano". Ma lo scopo delle multinazionali è quello d'impossessarsi del monopolio assoluto sulle risorse umane con il binomio "modificagenetica-brevetto" in modo tale da riscuotere almeno una volta l'anno i diritti su animali, piante ed esseri umani, visto che il brevetto copre tutta la discendenza.
Le prove scientifiche sui rischi degli Ogm sono in costante aumento, ed è crollato anche uno degli argomenti principali a sostegno di questi organismi, infatti, è stata confutata, dalle Università americane del Kansas e del Nebraska, la tesi della maggiore produttività degli Ogm, non solo fanno male, ma sulla soia, per esempio, il rendimento finale è circa del 10% in meno di quella naturale.
Il rischio è sempre più vicino, visto che la Regione Friuli Venezia Giulia ha dato il benestare sulla sperimentazione al loro uso.
Il buon senso, se in questo mondo ce n'è rimasto, deve prendere il sopravvento sull'avidità e sulla speculazione, gridando forte ..... Ogm No Grazie.

Azienda KUEN HOF di Peter e Brigitte Pliger un raro esempio di simbiosi totale con la Natura.

Molte sono le magnifiche cose che abbondano in Alto Adige, gli innumerevoli Castelli testimonianze di un passato di contesa terra di confine, i laghi fascinosi come quello di Carezza, le piste del più vasto comprensorio sciistico d'Europa (1200 chilometri divisi in 12 aree), i parchi protetti, i larici millenari in Val D'Ultimo, i famosi Giardini Botanici a Merano, il Museo di "OTZI" (l'uomo di 5300 anni fà ritrovato tra i ghiacci delle Dolomiti), i verdi prati, le profonde valli, le alte montagne che cambiano colore a seconda della luce del sole, tutte cose atte a comporre uno spettacolo di una bellezza difficilmente eguagliabile.
In questo incantevole contesto, in Località Mara - Bressanone (Brixen) in provincia di Bolzano, c'è un antico maso (dal latino "mansio" dimora, antica azienda agricola, autosufficente, di edifici e terreni), del XII secolo, "Kuenhof", inizialmente appartenente al Vescovo di Bressanone, e da 200 anni di proprietà della Famiglia Pliger; qui da molto tempo si produce vino.
In anni più recenti e con precisione fino al 1989 tutto il vino prodotto veniva conferito all'Abbazia di Novacella (storica Abbazia dei Canonici Regolari di Sant'Agostino dove si produce vino da più di 800 anni), la svolta nel 1990 con il primo imbottigliamento di 1500 bottiglie per conto proprio, da qui la decisione, nel 1991, di restaurare e di risanare il vecchio maso, e in contemporanea di adeguare la vecchia cantina all'esigenze di oggi, per una più adeguata produzione. L'Azienda ha 8 ettari di cui 6 a viti, i terreni sono composti di sabbia argillosa con una grande quantità di rocce scistose (termine applicato a tipi di rocce metamorfiche, cioè derivanti dalla trasformazione di rocce preesistenti sottoposte a forti variazioni di temperatura e/o pressione, in cui i cristalli del minerale predominante sono allineati in strati paralleli, e si rompono con facilità), i vigneti, tutti o quasi a piccoli terrazzamenti contenuti da alti e spessi muri di pietra a secco, abbastanza elevati, posizionati verso sud-est, si trovano da 550 fino a 700 metri sul livello del mare, 8000 piante per ettaro vengono lavorate tutte a mano, in modo naturale senza usufruire di prodotti sintetici, con una resa che non supera gli 80 quintali per ettaro. Il Vino viene fatto con sapienza e meticolosità, affinandolo con scrupolo in acciaio e in grandi botti di acacia. Il risultato è stupefacente, 25000 bottiglie per quattro Vini bianchi straordinari, il più importante è il Sylvaner, seguito dal Riesling renano, dal Veltliner (Gruner Veltliner) e dal Traminer aromatico, il Riesling viene imbottigliato sotto il nome "Kaiton", vecchio nome celtico della zona dove si trova il maso. I Vini hanno colori brillanti e splendidi, profumati, ricchi di molteplici aromi, avvolgenti e persistenti, pur avendo dai 13,5% vol. ai 15% vol. si bevono con grande gusto e soddisfazione, tutti hanno una grande capacità d'invecchiamento, le bottiglie con eleganti etichette hanno un efficente e raffinato sistema di chiusura con capsula a vite (questo tipo di chiusura è stata scelta sia per la bellezza estetica che per la modernità, ma soprattutto per una maturazione ottimale del Vino).
Quattro importanti Vini Bianchi, attualmente è uscita l'annata 2007, che hanno molto da dire ma soprattutto da dare al consumatore finale e che stanno riscuotendo innumerevoli premi:
- Sudtirol Eisacktaler Veltliner DOC lavorato in acciaio e in botte di legno grande, alc. 14% vol.;
- Sudtirol Eisacktaler Sylvaner DOC lavorato in acciaio e in botte di legno grande, alc. 14,5% vol.;
- Sudtirol Eisacktaler Gewurztraminer DOC lavorato in botte di legno grande, alc. 15% vol.;
- Sudtirol Eisacktaler Riesling "Kaiton" DOC lavorato in botte di legno grande, alc. 13,5% vol..
Ma quello che colpisce e soprattutto affascina, di questa Famiglia di vignaioli, è la loro filosofia, che ci lascia tutti estasiati, per la semplicità e la capacità di interagire con i loro terreni e il modo di vivere in totale simbiosi con le loro piante e i loro prodotti.
Sono rimasto veramente soddisfatto dei loro Vini e dell'esaudiente scambio d'idee, delle delucidazioni e delle spiegazioni avute da Peter e Brigitte, due splendide persone che mi hanno dato la certezza che nella loro valle riusciranno a mantenere il loro piccolo paradiso ancora per moltissimi anni.
Kuen Hof di Pliger Peter & Brigitte
Mahr, 110 - Kuenhof
I-39042 Brixen-Bressanone (Bz)
Tel 0472 850546 Fax 0472 209175

mercoledì 14 gennaio 2009

DRACOPULOS GIORGIO GASTRONOMO DEL CORRIERE DEL VINO.


Non avevo ancora pubblicato, su La Tavolozza Del Gusto, l'introduzione fatta per l'inizio della mia Rubrica Di Gastronomia sul Corriere Del Vino.
Scusate il ritardo.






OUVERTURE.
Tutto è nato parlando e scherzando, tra amici appassionati di questo straordinario mondo che è l'enogastronomia, intorno ad una tavola ben apparecchiata; è continuato approfondendo l'amicizia con gli stessi (grandi esperti conoscitori di enologia); è finito con l'inizio di questa collaborazione del sottoscritto con Il Corriere Del Vino. Questo importante Settimanale, su Internet, letto da migliaia di visitatori, rigorosamente indipendente, cultore di tutto ciò che ruota intorno al Vino, mi è sempre piaciuto, le persone che lo redigono hanno tutta la mia stima e pertanto scrivere di enogastronomia insieme a loro è un grande onore.
Spero che gli articoli che andrò a pubblicare incuriosiscano tutti, interessino molti e che non facciano annoiare ......... nessuno.
http://www.corrieredelvino.it/

lunedì 12 gennaio 2009

La Conchiglia di Patrizio Giacomelli a Marina di Massa.

Se andate sul Lungomare di Marina di Massa (Ms), arrivando dall'Autostrada, trovate sulla sinistra, subito passato il ponticello, un ottimo Ristorante : La Conchiglia. Amate la "grande" buona Cucina? Vi conviene fermarvi, infatti questo Ristorante, dello Chef/Patron Patrizio Giacomelli, è sicuramente uno dei migliori della Versilia, degno concorrente delle tre rinomate Stelle Michelin ubicate su questo meraviglioso tratto di Costa Toscana.
Patrizio nasce a Castelnuovo Magra (Sp), nell'ottobre del 1959 e, dopo le Scuole dell'obbligo, sceglie con sicurezza la sua strada iscrivendosi all'ottima Scuola Alberghiera di Marina di Massa; finiti con profitto gli studi và a lavorare in vari locali per fare esperienze, fino al 1978, anno in cui entra nel "tempio culinario" dell'epoca : La Locanda Dell'Angelo da Paracucchi, qui rimarrà più di un anno ad affinarsi a questa scuola dell'eccellenza gastronomica. Nel 1980 è nella cucina del Ristorante Il Selvatico, importante locale a Fosdinovo (Ms); nel 1985 apre Il Capitolo a Marina di Carrara, bellissimo locale dentro Villa Forti, ma, nel 1986, lo lascerà al socio. Dal 1988 al 1992 ha cucinato, per i fortunati suoi clienti, alla Loggia a La Spezia, dal 1992 al 1999 è stato all'Ippotour nel Castello a Castelnuovo Magra. Nel 2000 decide di andare all'estero, in Germania, a Berlino, dove rimarrà per cinque anni lavorando anche nel famoso Ristorante Bacco. Carico di tutta questa arte culinaria apre, nel dicembre 2005, il Ristorante La Conchiglia sul Lungomare di Marina di Massa (Ms).
Il locale è molto elegante e raffinato ma non impegnativo; si scende una breve scaletta, si suona ad una porta a vetri automatica, ci accoglie la reception, poi, passata un'altra porta a vetri, si entra in due sale molto ben arredate e apparecchiate con gusto, la cucina è a vista.
Il Menù è rigorosamente di pesce, e che pesce, freschissimo e cucinato con tanta esperienza e cura, piatti tradizionali, senza nomi chilometrici, molte le ricette ormai introvabili che nelle mani di Patrizio tornano a nuova vita, riportandoci sapori persi nel tempo: veramente B R A V O.
Ma veniamo alla degustazione, accompagnata da una pregevole bottiglia di Chablis Puligny-Montrachet "Les Deux Rives" 2004 Olivier Leflaive :
- Antipasti : Tartare di tonno al profumo estivo, Carpaccio di branzino tiepido, Scampi e fagioli schiaccioni in olio toscano, Insalata di granchio, Sparnocchi con burrida di cipolle;
- Primi : Paccheri al battuto di pesce, Gnocchetti di patate con verdure di stagione e calamaretti;
- Secondo : Aragosta alla catalana;
- Dolce : una straordinaria Panna cotta fatta alla vecchia maniera.
La Carta dei Vini è molto interessante, ricca di etichette importanti selezionate con conoscenza e attenzione, anche per chi ama i francesi.
Lo Chef/Patron Patrizio Giacomelli ti affascina con la sua preparazione, e con la sua presenza "spregiudicata" riempie sia la cucina che la sala, non lasciando mai l'ospite senza le cure del caso.
E' stata proprio una grande fortuna trovare La Conchiglia, non sulla spiaggia, ma sul Lungomare di Marina di Massa.
Ristorante La Conchiglia
Viale A. Vespucci, 3/a - Marina di Massa (Massa)
Tel 0585 244614 - Aperto a pranzo e cena, Chiuso il martedì.

domenica 4 gennaio 2009

Il Pareto 1995.

Per festeggiare la prima domenica del 2009, mi è venuto in mente di aprire la cassetta n° 15445SO6, della Tenuta di Nozzole, contenente sei bottiglie da cl. 75, de Il Pareto 1995. Fra me e me ho detto, "sarà meglio controllare lo stato d'invecchiamento", e per accertarmene ne ho stappata una. Il Vino era ancora molto buono e gustandolo, ho meditato su questa ottima espressione della Indicazione Geografica Tipica della Toscana. Viene prodotto con uve dall'omonimo vigneto, situato nella storica fattoria, del 1300, ubicata nel Chianti classico, in Località Passo dei Pecorai, nel Comune di Greve in Chianti (Firenze), a circa 350 metri sul livello del mare, con una estensione di 385 ettari di cui 70 a vigneti, acquistata nel 1971 dalla famiglia Folonari.
E' un Cabernet Sauvignon al 100%, le uve raccolte nella seconda metà del mese di ottobre, fanno la fermentazione alcolica in vasi vinari di acciaio inox a temperatura di 28 gradi, per 15 giorni circa avviene la macerazione sulle bucce e in seguito la fermentazione malolattica in contenitori di acciaio inox a temperatura controllata. L'invecchiamento avviene in carati di rovere francese per circa 18 mesi ed infine per almeno sei mesi l'affinamento in vetro.
La bottiglia, presa in considerazione, portava bene i suoi 13 anni, il colore rosso rubino era leggerissimamente appannato, ma il bouquet era ancora estremamente intenso e penetrante. Il sapore morbido, asciutto e persistente, nel complesso elegante e piacevole in bocca.
Inizia bene questo 2009, e ho fatto proprio bene ad aprire Il Pareto 1995, consiglio a tutti, se vi è possibile, di stappare una bella bottiglia di questo Vino, di qualsiasi annata, la qualità ed il prezzo abbordabile, ve la faranno sicuramente diventare....... un'ottima idea.