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martedì 19 novembre 2024

“MINIMAL” L’UNICA GELATERIA AL MONDO “STELLATA” DALLA MITICA GUIDA ROSSA MICHELIN HA DECISO DI NON SERVIRE PIÙ IL MENU CHE HA CONTRIBUITO AL SUO SUCCESSO.



Il “Gelato” è un alimento straordinario ottenuto miscelando ingredienti liquidi e solidi che, tramite macchine del freddo chiamate “mantecatori”, li trasformano nel prodotto cremoso e fresco che gustiamo nelle gelaterie.

Per produrre un buon gelato, un Artigiano può scegliere tra moltissimi ingredienti a seconda delle proprie necessità e dei gusti dei suoi clienti. Si utilizzano ingredienti molto comuni come il latte, lo zucchero, la frutta, l’acqua, la panna, le uova, il latte in polvere, il fruttosio.

Un gelato professionale quindi si realizza miscelando ingredienti comuni freschi (latte, panna, zucchero, frutta) e ingredienti specifici per gelateria (basi, latte in polvere, zuccheri alternativi). Questo processo si chiama “bilanciatura”. Dopo la pastorizzazione la miscela viene lasciata “riposare a freddo”, come si fa per la lievitazione del pane. Quando la miscela ha le caratteristiche ottimali vengono aggiunti altri ingredienti specifici chiamati “sapori” o “paste”, poi la miscela viene introdotta nel mantecatore e, dopo alcuni minuti, esce il gelato soffice e cremoso pronto per essere deposto nelle vaschette.

Le “Origini del Gelato” si perdono nella notte dei tempi visto anche il fatto che in tutte le Epoche le temperature invernali portavano al congelamento degli alimenti. Varie tracce di antenati del gelato sono state ritrovate in Cina: una miscela di riso stracotto, latte e spezie solidificata tramite l'immersione nella neve risalente al 2000 a.C. e altri prodotti caseari ghiacciati tra cui una pietanza preparata con “kumis” (bevanda tipica di molte popolazioni dell'Asia centrale ottenuta dalla fermentazione del latte di giumenta) con aggiunta di farina e foglie di canfora e refrigerata prima di essere servita.

Nel Mondo Arabo si diffuse una preparazione denominata “sherbet” di origine Persiana (dove veniva chiamato “sharbat”), un dolce ghiacciato (attraverso il “processo endotermico” provocato dall'aggiunta di sali al ghiaccio) a base di frutta, acqua, zucchero (importato in Sicilia dagli Arabi nel IX Secolo), spezie e latte o crema di latte.

Nel Tardo Medioevo comparvero in Italia antenati del gelato moderno basati su latte e frutta ghiacciata. Tra le diverse specialità culinarie che Caterina Maria Romula di Lorenzo de' Medici (Caterina de' Medici, 1519 - 1589, Regina Consorte di Francia come moglie di Enrico II) introdusse nella Corte Francese vi era anche un dolce semifreddo cremoso. Bernardo Timante Buonacorsi (Bernardo Buontalenti, 1531 - 1608) è stato un Architetto, Scultore, Pittore, Ingegnere militare e Scenografo Italiano che, con la sua lunga e operosa attività presso la Corte Granducale Fiorentina, fu uno degli Artisti più importanti e influenti della seconda metà del Cinquecento. Secondo diverse fonti fu proprio lui a inventare, nel 1565 alla Corte di Caterina de' Medici, la “crema fiorentina” (anche con l'uso dell'uovo) il primo vero esempio di gelato del Mondo.

Intorno al 1560 un Medico Spagnolo di nome Blasius Villafranca, che viveva a Roma, riscoprì che il salnitro rendeva semplice la creazione di ghiaccio artificiale e un congelamento più rapido permettendo tra l'altro l'invenzione culinaria delle “bombes glacées”, un dolce di gelato solitamente semisferico con due o più gusti.

La storia delGelato” è indubbiamente poi legata a Procopio Francesco Cutò conosciuto in Italia come Francesco Procopio dei Coltelli e in Francia col nomignolo di “Le Procope”. Procopio Siciliano di nascita (Aci Trezza o Palermo 1651 - Parigi 1727), è stato un famoso Cuoco che trasferitosi a Parigi aprì nel 1686 la prima gelateria al Mondo, un Locale tuttora esistente, il “Café Le Procope”, dove veniva servita una grande varietà di gelati. 

La notorietà Internazionale arrivò successivamente quando il Gelato giunse negli Stati Uniti con Filippo Lenzi che nel 1777 aprì la prima gelateria. Il grande successo che il Gelato ebbe presso gli Americani portò anche a un veloce sviluppo tecnologico come “la gelatiera a manovella” (un mastello dove era inserito un cilindro metallico con una manovella) brevettata nel 1843 da Nancy Johnson. Alcuni anni dopo William Young applicò un motore al mastello di Nancy Johnson, consentendo un raffreddamento più uniforme. La vera rivoluzione arrivò all'inizio del '900 con l'introduzione della sorbettiera motorizzata a spatolazione automatica.

Nel 1903 il gelataio di origini Venete Italo Pietro Marchioni (1868 - 1954) che operava negli Stati Uniti inventò il “cono gelato”, la cialda conica aperta verso l'alto che si riempiva con il gelato a palline. Una scoperta che contribuì notevolmente a incrementare la popolarità e la diffusione del gelato Italiano nel Mondo.

Molto importante e rivoluzionaria fu anche da parte dell’Azienda Fabbri (fondata nel 1905 e produttrice di sciroppi) la realizzazione dei primi ingredienti composti per gelato artigianale comprendenti paste di frutta e creme che l'Artigiano Gelatiere poteva utilizzare nelle sue ricette aggiungendo latte, panna o acqua.

Nel 1939 in Italia e più precisamente a Torino fu inventato e brevettato, dalla storica GelateriaPepino” di Piazza Carignano, il “gelato su stecco” il miticoPinguino”, il gelato con crema dentro e cioccolato croccante fuori.

Oggi il “gelato artigianale” è senza alcun dubbio uno tra gli alimenti più diffusi e conosciuti grazie alla sua straordinaria bontà e alla genuinità degli ingredienti utilizzati, un prodotto che si è così diffuso nel Mondo che non ha più confini.

Oggi Vi racconto di una Gelateria talmente straordinaria da essere l’unica al Mondo ad avere ottenuto uno dei riconoscimenti gastronomici più prestigiosi laStelladalla Guida Rossa Michelin: la Gelateria si chiamaMinimal” e si trova nella Città di Taichung a Taiwan.

Taiwan (臺灣) è uno Stato dell’Asia Orientale, costituito dall’Isola di Formosa e dagli Arcipelaghi di PenghuKinmen e Matsu. Dal 1949 Taiwan è la “Repubblica di Cina” (Nazionalista), mentre la Cina Continentale è governata dalla “Repubblica Popolare Cinese” (Comunista), entrambe rivendicano la sovranità l'una sull'altra. La Capitale e Sede del Governo Centrale è Taipei, la lingua ufficiale è il “cinese mandarino”, scritto tuttavia mediante “caratteri tradizionali”, il che lo differenzia dal Cinese scritto nella “Repubblica Popolare Cinese” che utilizza i “caratteri semplificati”. La popolazione supera i 23 milioni di abitanti e l'economia di Taiwan è una delle più fiorenti dell’Asia. Il territorio Taiwanese bello e fascinoso è diviso in due parti: le piatte pianure dell'ovest, dove risiede il 90% della popolazione e le montagne quasi totalmente ricoperte di foresta tropicale che occupano i due terzi dei terreni orientali.

La terza Città per importanza di Taiwan, dopo Taipei e Kaohsiung, è Taichung (il nome significa “Centro di Taiwan”) localizzata nella Regione Centro-occidentale, è divisa in 29 Distretti e ha poco meno di tre milioni di abitanti.

Proprio nella Città di Taichung, nel Distretto Ovest, a poca distanza dalle verdeggianti Zone del Museo Nazionale di Scienze Naturali e della “Taichung Civic Square” (Piazza Civica di Taichung), all’indirizzo 西區美村路一段13316 (N. 16, corsia 133, sezione 1, Meicun Road), una stretta stradina che unisce due grandi vie di scorrimento, è ubicata una Gelateria molto particolare, denominata “Minimal”, non solo per la qualità eccelsa dei suoi gelati ma anche per un altro motivo: la “Guida Rossa Michelin Taiwan 2024” le ha riconosciuto, come già detto, (unica Gelateria al Mondo) una “Stella”.

Taiwan in anni recenti è diventata una delle mete turistiche più interessanti per gli amanti della cucinafine diningtantoché laGuida Rossa Michelinle ha dedicato un’Edizione specifica.

La GelateriaMinimal” nasce nell’estate del 2021 su iniziativa del Maestro Gelatiere e Chef Pasticciere Taiwanese (è di Taichung) Arvin Wan.

Arvin Wan ha studiato e si è Laureato alla “National Kaohsiung University of Hospitality and Tourism” (NKUHT), l'unica Università Pubblica Specializzata in Ospitalità e Turismo di Taiwan.  Dopo aver fatto varie esperienze lavorative in Ristoranti tradizionali e in una Gelateria, Arvin ha aperto, a Taichung, un Ristorante denominatoSur” con il suo amico e collega Lin Yi-hua, anche lui Laureato alla “National Kaohsiung University of Hospitality and Tourism”. Lin Yi-hua Chef e Arvin Wan Pastry-chef. Il RistoranteSur” in breve tempo ha ottenuto un grande successo e importantissimi riconoscimenti nazionali e internazionali tra cui spicca nel 2021 la “Stella Michelin”.

Con l’apertura nel 2021 di Minimalil Maestro Arvin Wan non ha però smesso di essere attivo anche al Ristorante Sur”.

La GelateriaMinimal” (nomen omen) non lo è solo nel nome ma anche nella sua immagine a partire dall’ingresso con la facciata grigia e spartana. Il Locale è su due piani: una tradizionale gelateria da asporto e una sala per degustazioni in loco da venti posti al piano superiore. Tutto l’ambiente segue una precisa filosofia che riporta all’estetica “Wabi Sabi” Giapponese.

Il termine “Wabi Sabi” non è di semplice traduzione letterale: “Wabi” indica il vivere con poco, lo stretto necessario, in totale sintonia con la natura, mentre “Sabi” è lo scorrere inesorabile del tempo. “Wabi Sabi” è un’espressione che invita ad accettare e apprezzare tutto ciò che è imperfetto, incompleto e passeggero nella nostra vita, la casa e altri ambienti inclusi. “Wabi Sabi” con il passare degli anni ha acquisito un significato poetico identificandosi con un vero e proprio stile di vita fondato sulle piccole imperfezioni che rendono tutto unico. Non c’è niente di più autentico e bello, per esempio, di un mobile apparentemente trascurato e grezzo. “Wabi Sabi” si fonda su tre pilastri: nulla è perfetto, nulla è permanente, nulla è completo. Ecco che alla GelateriaMinimal” questa particolare filosofia estetica si tramuta nell’immagine fredda e moderna non solo dell’ingresso ma anche nei colori tenui del verde, del grigio e del marrone, nei rivestimenti di acciaio arrugginito, nelle travi in cemento e legno della capriata del soffitto.

Fin dalla sua apertura “Minimal” non ha rappresentato solo una Gelateria di grande qualità ma ha voluto essere un luogo dove il gelato diventa qualcosa di più grazie alla fusione tra temperature e consistenze che si avvicinano di più alla “cucina gourmet”. Ecco che per tale motivo è nato lo speciale e unico Menu StagionaleTemperature” con le sue sette straordinarie portate (accompagnata da un abbinamento principalmente analcolico) che con grande creatività e tecniche modernissime unisce gastronomia e pasticceria: un’esperienza sensoriale particolarissima e affascinante.  

Minimal” ha da subito convinto e conquistato pubblico e critica tantoché ha ricevuto da tutto il Mondo un’infinità di riconoscimenti tra cui quelli della “Guida Rossa Michelin” che nel 2023 le ha dato il “Bib Gourmand” e nel 2024 la prestigiosissima “Stella”, l'unica Gelateria al Mondo. Ecco la motivazione con cui la Guida Michelin ha concesso la Stella: “Da Minimal il dessert fa un tuffo gustativo e visivo con la sua complessa stratificazione di sapori e consistenze. Il Menu di sette portate cambia ogni stagione. Prelibatezze ghiacciate come gelati e granite sono impiattate ad arte per articolare un tema specifico, utilizzando ingredienti locali unici provenienti da Taiwan”.

Ma il meraviglioso MenuTemperature”, che ha stupito il Mondo per le combinazioni dei gusti contrastanti e originali, per le diverse temperature, per le particolarissime consistenze e per l’attenzione meticolosa per i più piccoli dettagli, da Sabato 30 Novembre 2024 non sarà più servito. Una decisionerivoluzionaria” che mi è stata spiegata con queste parole:

是我們中期的計畫,目前已經結束我們原先就更喜歡單純的冰淇淋,我們並不覺得放棄了米其林星級,而只是想做我們自己更想要做的事,一直以來也都是這樣做的。

(Il Menu degustazione era il nostro progetto a medio termine, che ora si è concluso, all'inizio preferivamo il gelato semplice, e non ci sentiamo di rinunciare alla nostra Stella Michelin, ma volevamo solo fare quello che volevamo fare di più, ed è quello che abbiamo sempre fatto).

Benvenuti al nuovo corso della super premiata GelateriaMinimaldi Taichung (Taiwan) per vivere la purezza, la semplicità, l’innovazione e la creatività di un magnifico, “semplicee ottimo gelato in vaschette anche da asporto.

https://www.surcuisine.com/minimal/

https://www.surcuisine.com/sur/

https://www.youtube.com/watch?v=Co9zZUy_-z8


Il Maestro Arvin Wan (Foto Minimal)

Gelateria "Minimal" a Taichung: L'Ingresso (Foto Minimal) 

Il Bancone Gelateria (Foto Minimal)

 La Sala al Piano Superiore (Foto Minimal)

Ottimi Gelati in Coppette (Foto Minimal)

"Melone, Formaggio Bianco e Bergamotto" (Foto Minimal) 

"Zucca e Zenzero" (Foto Minimal) 

Complessa Stratificazione di Sapori e Consistenze (Foto Minimal)

"Pepe Rosa, Roselle Viola e Acido Lattico" (Foto Minimal) 

Confezioni Speciali per Gelati da Asporto (Foto Minimal)

Gelateria "Minimal": Ora Solo Magnifico Gelato (Foto Minimal)


giovedì 14 novembre 2024

AL RISTORANTE “SAN MARTINO 26”, A SAN GIMIGNANO (SI), UN GRANDE MAESTRO E UN BRAVISSIMO GIOVANE CHEF.



 

La Toscana è una Regione magnifica che da secoli seduce abitanti e visitatori con il suo inconfondibile fascino e le sue ricchezze. Curzio Malaparte (1898 - 1957), famoso giornalista, scrittore e poeta Toscano amava dire: “La Toscana è paesaggio magico dove tutto è gentile intorno, tutto è antico e nuovo”.

In Toscana nella Provincia di Siena c’è un’antichissima Città d’Arte, San Gimignano, che ha mantenuto perfettamente conservato nel suo aspetto architettonico Basso/Tardo Medievale il Centro Storico ed è talmente bella e suggestiva che è stata dichiarata dall’UNESCOPatrimonio dell’Umanità”.

San Gimignano detta anche “San Gimignano dalla belle Torri” (oggi le torri gentilizie, simboli di potenza e ricchezza, intatte sono 14, una volta, si pensa, fossero ben 72), è una straordinaria Località dalle origini che si perdono nel tempo e di un valore culturale del tutto eccezionale.

Anche se ci sono tracce addirittura risalenti alla Preistoria, è dal Periodo Etrusco Arcaico (circa dal 580 al 480 a.C.) che si trovano segni di insediamenti stabili in questa zona. Comunque, il primo documento storico in cui troviamo citata San Gimignano, risale al 30 Agosto 929; in esso, Ugo di Provenza, Re d’Italia dal 926 al 947, dona al Vescovo di Volterra un Monte chiamatoTorre” e lo individua con queste parole in Latino: “prope Sancto Geminiano adiacente”. 

Nel 998 San Gimignano era ancora un Villaggio attraversato dalla Via Francigena con un Castello, ubicato sul Poggio della Torre, in cui risiedeva il Feudatario, il Vescovo di Volterra. Nei trecento anni successivi, per una serie di fattori politico/geografici, economici e strategici, San Gimignano divenne un centro molto importante, con una numerosa popolazione (13.000 abitanti), difeso da alte mura. Con la peste del 1348, che decimò due terzi dei cittadini, e la dominazione Fiorentina, iniziò un lungo periodo di decadimento durato fino a metà del 1800.

Oggi San Gimignano ha circa 7.500 abitanti ed è una straordinaria meta turistico/culturale che attira ogni anno oltre due milioni e mezzo di visitatori da tutto il Mondo.

Da qualsiasi lato si arrivi a San Gimignano il panorama è mozzafiato. Ubicata su una Collina a 334 m. s.l.m., il profilo delle sue antiche costruzioni (mura, case, tetti e torri) si staglia fascinosamente contro l’orizzonte. Le prime Mura di San Gimignano risalgono al 998 ed erano lunghe 1.108 metri; il secondo tracciato iniziato nel XII Secolo è arrivato a 2.176 metri di lunghezza, comprendendo anche 5 robusti Bastioni e 5 Porte Principali: Porta San Giovanni, Porta Quercecchio, Porta San Jacopo, Porta delle Fonti e Porta San Matteo.

Entrando a San Gimignano proprio da Porta San Matteo e percorrendo, per poche decine di metri, la principale Via San Matteo, si trova, a sinistra, una traversa che si chiama Via San Martino.

In Via San Martino, al Civico 26, troviamo il Ristorante (nomen omen) “San Martino 26”.

Il RistoranteSan Martino 26” è stato inaugurato, dopo importanti lavori di adeguamento, il 14 Luglio del 2014 grazie alla Famiglia Pernarella, di San Gimignano (Mamma, Lidia Rugi, il Babbo Fabio e le due bellissime Figlie Elisa, classe 1993 e Emma classe 1996).

I Pernarella sono una nota Famiglia di Ristoratori che, con la passione di sempre, nel 1990 avevano aperto il loro primo Locale, una Pizzeria a San Gimignano, denominato “Perucà”.  Professionisti talmente bravi e la clientela cosi numerosa, che dopo soli 4 anni, nel 1994, si trasferirono nelle vecchie cantine sapientemente ristrutturate di uno dei Palazzi più antichi trasformando “Perucà” in un accoglientissimo e raffinato Ristorante di Cucina Tradizionale. Lidia in Cucina e Fabio in Sala. Anche al Ristorante il loro impegno continuò, negli anni, a crescere, facendo diventare il “Perucà” un “porto sicuro” per gli amanti della buona cucina di grande qualità.

Nel Luglio del 2014 la Famiglia Pernarella decise di affidare la Cucina del loro nuovo RistoranteSan Martino 26” a un giovane e bravissimo Chef che già lavorava per loro da anni al RistorantePerucà”: Ardit Curri.

Ardit Curri è nato nell’antica Città di Tirana (ha origini Antico Romane), Capitale dell’Albania, il 2 Settembre del 1987. Con i suoi genitori, la Mamma Nexhmije, Farmacista, e il Babbo Halit, Insegnante di Storia e Geografia, durante la grave crisi e il caos che ha attraversato quella Nazione tra il 1996 e il 1999, ha avuto anni molto difficili. All’età di 13 anni lavorava come cameriere, ma era già molto interessato e affascinato a ciò che “accadeva” nelle cucine. Per tali motivi, dopo essersi diplomato al Liceo Classico, nel 2004, Ardit decise di venire in Italia dove, dal 1997, viveva e lavorava, nei Ristoranti, suo fratello più grande, Albert (classe 1979).

Ardit Curri intelligente e molto volenteroso frequentò l’Istituto di Istruzione Superiore Statale (Indirizzo Professionale Alberghiero) “Angelo Vegni” di Cortona (AR) dove si diplomò nel 2010.  Durante le vacanze estive Ardit entrò a lavorare nella Cucina del RistorantePerucà” con la brava Cuoca (preferisce essere chiamata cosi) e Titolare Lidia Rugi.

Dopo il diploma all’Alberghiero, Ardit, per un anno ha lavorato in alcuni Locali per fare nuove esperienze, ma la positivissima collaborazione avuta con Lidia Rugi lo portò a rientrare al “Perucà”. Grazie all’affiatamento con la Titolare e alla sua innata bravura, da quasi subito, diventò il Sous-chef.

Dopo anni di successi e riconoscimenti oggi al RistoranteSan Martino 26” il Maestro Ardit Curri ha la gestione del Locale e ha assunto la posizione di Patron/Direttore e Responsabile di Sala con la totale supervisione su tutto. Per tale motivo da diversi mesi la Cucina delSan Martino 26è stata affidata a un bravo giovane Chef: Elvis Dedi.

Elvis Dedi, classe 1994, è nato in Albania a Shkodër (Scutari) una tra le più grandi Città Albanesi e una tra le più antiche Città Europee, infatti fu fondata nel IV Secolo a.C. dagli Illiri un insieme di popoli di lingua indoeuropea stanziatisi nella penisola balcanica nord-occidentale nell'Età del Ferro.

Elvis Dedi è cresciuto in Italia e dopo la formazione e il diploma in un Istituto Alberghiero, negli anni ha collezionato importanti esperienze, tra cui quella con Andrea Berton al “Pisacco” di Milano, e periodi di formazione con altri nomi illustri del panorama “fine dining”, tra cui Eugenio Boer, Mauro Colagreco, Christian Puglisi, Jean-Yves Schillinger, Claire Smith e Norbert Niederkofler.

In linea con l’identità pensata negli anni per “San Martino 26Elvis oggi porta avanti una filosofia di cucina senza vincoli, in cui l’unica regola che vige è quella di creare piatti originali, giocando con la tradizione gastronomica Toscana.

Il RistoranteSan Martino 26” è accogliente fin dall’ingresso, infatti già la facciata ispira il fascino della “storia di uno dei più antichi Palazzi”. Pareti a pietra e mattoni, soffitti a volte, scale dai corrimano in ferro con i gradini di mattoni, colori pastello, giochi di luci e ombre, il tutto unito a un arredo curato in ogni particolare con gusto, compreso la “mise en place”, creano un’atmosfera veramente deliziosa. Circa 20 coperti e una “saletta privata” che può accogliere fino a un massimo di 6 commensali, pensata per esperienze più intime ed eventi privati.

L’identità del RistoranteSan Martino 26” si è evoluta intorno al pensiero e alla creatività di Ardit Curri che ha posto negli anni le basi per una cucina intima, ricercata e di pregio, attenta al dettaglio, cosmopolita ma che allo stesso tempo attinge ispirazione dal Territorio.

Oltre al “Menu à la Carte” (quattro antipasti, quattro primi e quattro secondi e ogni sezione del Menu comprende sempre un piatto a base vegetale) è possibile scegliere fra due percorsi degustazione:

- “Sofra”- Il nome deriva dal desco attorno al quale le famiglie in Albania si radunano per mangiare, comprende 5 portate. Fra le creazioni di questo Menu, alcuni dei piatti “signature” dello Chef Elvis Dedi come il “Lampredotto di Calamari, garum, panino e salsa verde” e lo “Gnocco con ricotta dell’Azienda Agricola Camporbiano, spinaci e cannella”;

- “Ajka” - Ossia il nome della panna di affioramento del latte, che metaforicamente rappresenta “la creme de la creme”, comprende 7 portate. Tra i piatti più significativi della degustazione, il “Filetto di Vitello al latte, con patata, erbe, limone” e la “Pasta Trottole, con salsa al cibreo, seppia, uova di pesce, tuorlo affumicato e limone”.

Le materie prime sono super selezionate, provengono da fornitori Regionali come le verdure e ortaggi dall’Azienda AgricolaSant’Ulivieri” di Colle di Val d’Elsa (SI), il pescato dalla PescheriaIl Peschereccio” di Volterra (PI) e le carni dalla “Macelleria Soderi” del Mercato Centrale di Firenze,  e seguono la micro stagionalità e la sostenibilità, in modo tale che ogni due settimane alcuni piatti vengono variati o sostituti con altri in una continua ma graduale evoluzione della proposta gastronomica.

La “Carta dei Vini” è molto importante, circa 700 selezionatissime Etichette, una proposta ampia e diversificata che spazia in diverse Regioni Vinicole Europee tra cui dominano l’Italia e la Francia (solo di Champagne circa 180 Etichette) ma anche la Germania e la Slovenia.

In Cucina e in Sala c’è una squadra di giovanissimi professionisti, uno Staff competente e premuroso che dà ulteriore freschezza sia alla proposta gastronomica sia all’accoglienza: il Sous Chef Filippo Restelli (classe 2001), la Pastry Chef Ririka Inomata (classe 2000), il Capo Partita Ito Ryuha (classe 2003), la Sommelier Letizia Mecca (classe 2000).

Anche recentissimamente al RistoranteSan Martino 26”  e al suo giovane Chef sono continuati ad arrivare importantissimi riconoscimenti come quello della Trentacinquesima Edizione dellaGuida Ristoranti d’Italia 2025 del Gambero Rosso” che ha gratificato lo Chef Elvis Dedi con il Premio SpecialeTradizione Futura” di Moët & Chandon e Gambero Rosso, o quello della Decima Edizione dellaGuida alle Cose Buone d’Italia - Il Golosario 2025”, la classifica dei migliori indirizzi sul panorama Nazionale selezionati dal Portale di Enogastronomia Diretto da Paolo Massobrio e da Marco Gatti, che ha premiato il Ristorante con la “Corona Rossa Unica” conferendogli il titolo di “Miglior Tavola dell'Anno” per la Categoria Ristoranti oltre alla “Corona Radiosail più alto riconoscimento della Guida.

Nel cuore del Centro Storico della mitica e bellissima Cittadina Toscana di San Gimignano (SI) il Ristorante San Martino 26propone, grazie al grande Maestro Ardit Curri e al giovane e bravissimo Chef Elvis Dedi, una speciale accoglienza e una Cucina ottima, contemporanea, libera e aperta alle più svariate influenze multiculturali, espressione si delle migliori tradizioni del Territorio declinate però con uno sguardo cosmopolita, una Cucina fatta di piacevolissimi sapori anche inconsueti.

https://www.ristorantesanmartino26.it/

https://www.youtube.com/watch?v=V5w-yFXKjmo


"San Martino 26" a San Gimignano (SI)  (Foto SM 26)

Vista Interna  (Foto SM 26)

 Lo Chef Ardit Curri  (Foto SM 26)

"San Martino 26": Ottima Cucina Contemporanea  (Foto SM 26)

Bottoni.....  (Foto SM 26)

Pasta Trottole.....  (Foto SM 26)

 Ali di Razza.....  (Foto SM 26)

Astice.....  (Foto SM 26)

Dolcezze..... (Foto SM 26)

Lo Chef Elvis Dedi  (Foto SM 26)


mercoledì 6 novembre 2024

“AMARO” IL SUPER ACCOGLIENTE LOBBY & LOUNGE BAR DEL “VILLA AGRIPPINA GRAN MELIÁ HOTEL ROME”.




L'espressione Latina “Caput Mundi” riferita alla Città di Roma, significa "Capitale del Mondo" e si riferisce alla grande estensione raggiunta dall'Impero Romano (oggi lo stesso territorio corrisponde a più di 50 Nazioni), talmente grande da fare, secondo il punto di vista degli storiografi imperiali, della Città Capitolina il crocevia di ogni attività politica, economica e culturale Mondiale del tempo.

La definizione “Caput Mundi” venne utilizzata dal Poeta Latino Marco Anneo Lucano (39 d.C. - 65 d.C.) nella sua Opera Monumentale di 10 Volumi intitolata “Pharsalia”. L’Opera conosciuta anche come “De Bello Civili” (Sulla Guerra Civile) è un Poema Epico la cui stesura iniziò attorno al 61 d.C. e venne interrotta dalla morte dell’autore costretto a suicidarsi, nel 65 d.C., dall’Imperatore Nerone Claudio Cesare Augusto Germanico (37 d.C. - 68 d.C.).

Roma, la Capitale dell’Italia, è una grande e magnifica Città che con poco meno di 3000 anni di storia politica, militare, artistica, architettonica e culturale ha profondamente influenzato tutto il Mondo. Tutte le straordinarie tracce della sua storia che ancora l’arricchiscono testimoniano la potenza dell’antico Impero Romano.

A partire dal I Secolo a.C. molti importanti personaggi della società di allora oltre alle lussuose residenze di Città iniziarono ad ambire anche a un “hortus”, ampi spazi verdi, con boschi, piccole strutture architettoniche, statue, terrazzi, tempietti, balaustre, fontane e laghetti, dando vita in tal modo a numerosi grandi e verdeggianti parchi in ambito cittadino.

Uno tra i più grandi di questi Parchi erano gli “Horti di Agrippina” citati da Filone Alessandrino (filosofo Ebreo con Cittadinanza Romana vissuto all’incirca tra il 20 a.C. e il 45 d.C.) e dal filosofo, drammaturgo e politico romano Lucio Anneo Seneca (4 a.C. - 65 d.C.). Gli “Horti di Agrippina” erano ubicati nella parte settentrionale delle pendici del Gianicolo, tra la piana del “Vaticanum” (oggi territorio della Città del Vaticano) e il Fiume Tevere, ed erano nelle proprietà della grande Villa costruita dalla Madre dell’Imperatore Caligola, Vipsania Agrippina, passata poi alla Figlia Giulia Agrippina Augusta (15 d.C. - 59 d.C.) che sposò lo Zio, l'Imperatore Romano Claudio.

Il “Gianicolo” è un Colle (alto solo 88 m.) prospiciente la riva destra del Tevere non rientrante nel novero dei Sette Colli Tradizionali”. La pendice orientale digrada verso il fiume e alla base si trova il Rione storico di Trastevere, mentre quella occidentale, meno ripida, costituisce la parte più vecchia del moderno Quartiere di Monteverde.

Ecco, proprio immerso in un magnifico giardino privato di oltre 10.000 mq. erede degli “Horti di Agrippina” (oggi il più importante giardino botanico di Roma), nell’Aprile 2012, dopo una completa ristrutturazione di un complesso immobiliare edificato nel 1839, in Via del Gianicolo al Civico 3, è stato inaugurato il nuovo Hotel 5 Stelle Lusso Villa Agrippina Gran Meliá Rome”.

L’Hotel appartiene alla Meliá Hotels International, S.A.” una Catena di Alberghi Spagnola fondata nel 1956 da Gabriel Escarrer Juliá a Palma di Maiorca. La Compagnia è il principale operatore mondiale di Resort e la “tredicesima catena alberghiera più grande del mondo” con più di 350 Alberghi in 35 Paesi in Quattro Continenti.

L’Hotel Villa Agrippina Gran Meliá Rome è un super lussuoso Resort, immerso nel verde, semplicemente magico che non ti aspetteresti di trovare al centro di una grande metropoli, è talmente bello e accogliente che tra i moltissimi riconoscimenti ricevuti nel 2015 è stato designato come il “Miglior City Hotel del Mondo”.

L’Hotel, che si sviluppa su 8 piani, ha 116 tra bellissime Camere, fascinose Suite, oltre alle Ville, un Centro Benessere (con luce naturale) all'avanguardia firmato “Spa Yhi Wellness”, una Piscina esterna ubicata in giardino e una Piscina Privata collegata a una particolare e speciale sistemazione, il Liquid Garden, il Gala Pool Bar & Restaurant (che con la buona stagione offre un Menu informale circondato dalla bellezza dei giardini dell'Hotel), l’Amaro Lobby & Lounge Bar, il Roof Garden, la Terrazza (che si affaccia sulle Mura Vaticane, sul Tevere e su Castel Sant’Angelo), i servizi dedicati ai Meeting e Congressi, Palestra, Boutique e l’esclusivo Red Level.

Fiore all’occhiello e gioiello culinario dell’Hotel è il Ristorante, inaugurato nel Mese di Settembre 2022, “fine diningFollie che dalla Primavera 2024 ha alla guida il bravissimo Chef Alfonso D’Auria (Campano, classe 1988).

Il RistoranteFollie” è un Locale assolutamente fascinoso e accogliente con il suo stile classico ed elegante dove gli ospiti sono sapientemente accolti da esperti professionisti.

Oggi voglio soffermarmi sulle grandi qualità e i pregi diAmaro il Lobby & Lounge Bar del Villa Agrippina Gran Meliá Rome”.

Situato in una chiesa riconvertita “Amaro” è un Cocktail e Lounge Bar con un ambiente ricco di charme e di storia dall'atmosfera vivace ed elegante, i colori leggeri richiamano riflessi Mediterranei: il salotto con divani in velluto blu di Prussia, le librerie in legno di ciliegio, la suggestiva bottiglieria in ottone sul bancone Bar.  

AmaroLobby & Lounge Bar ha un lungo orario di apertura (11:00 - 24:00) al fine di accontentare qualsiasi esigenza della Clientela: colazione, pasticceria, pranzo, aperitivo, cena e in notturna mixology e dj set.

Amaro offre una varietà di proposte gastronomiche che spaziano dai piatti mediterranei leggeri, alle tipiche “tapas” e alla “paella” preparazioni Ispaniche in omaggio all’identità della Compagnia Alberghiera Spagnola. Il tutto accompagnato da cocktail che attraversano culture e sapori internazionali esplorando ingredienti ricercati e tecniche moderne per raccontare storie uniche: dai classici Italiani, fino agli angoli più esotici del Mondo.

Molto ampia e selezionatissima anche la scelta di “spirits”: gin, vodka, tequila, mezcal, rum e altro.

Tra le novità di questo mese di Novembre 2024 il “Sunday Brunch” (solo la Domenica dalle 12:00 alle 16:00) che torna per celebrare il piacere della convivialità domenicale in un’atmosfera elegante e rilassata. Una formula variegata pensata per soddisfare ogni palato. Gli ospiti possono assaporare un ricco buffet di antipasti e dolci, con la possibilità di scegliere un primo o un secondo piatto dal menu dedicato oppure optare per un piatto unico come il “Burger” o il “Club Sandwich” Inclusi nel prezzo del Menù anche “una bollicina di benvenuto”, acqua e caffè.

Il “Sunday Brunch” propone oltre al “Kids Menu” anche un’animazione speciale per i piccoli ospiti dai 3 ai 12 anni. Le attività, gestite da un Team specializzato, si svolgono in specifici spazi dedicati all’interno della struttura, adattati di volta in volta per garantire ai bambini un’esperienza coinvolgente e divertente, lasciando ai genitori il piacere di godersi il pranzo in tutta tranquillità.

Immerso nello storico e magicoCuore di Roma”, all'interno di un'Oasi di straordinaria bellezza che domina la Città Eterna, il super accogliente Lobby & Lounge Bar Amaro” del “Villa Agrippina Gran Meliá Hotel Rome è certamente il luogo ideale dove godersi appieno la vita e celebrarne i piaceri, una cornice perfetta per un piacevole aperitivo, un gustoso pasto informale o un ricercato drink serale.

https://www.melia.com/it/hotels/italia/roma/villa-agrippina-gran-melia

https://www.youtube.com/watch?v=mgtq05kwk8k


"Villa Agrippina Gran Meliá Rome Hotel" (Foto VAGMR)

"Amaro": Lobby & Loung Bar (Foto VAGMR)

"Amaro": Cocktail dai Sapori Internazionali (Foto VAGMR)

"Amaro": Il Piacere della Convivialità (Foto VAGMR)

"Amaro": Atmosfera Fascinosa ed Elegante (Foto VAGMR)


domenica 27 ottobre 2024

“FLAMENCO DE LEONES” A MADRID: IL GRAN CAFÉ CANTANTE DOVE LA MAGIA DEL FLAMENCO SI ACCOMPAGNA AI MIGLIORI SAPORI DELLA CUCINA SPAGNOLA.




Ho sempre sottolineato quanto amore ho per la Spagna e in particolare per la sua Capitale la magnifica Città di Madrid a cui sono legato da moltissimi piacevoli ricordi di anni e di lunghi soggiorni. Madrid è sicuramente la Grande Città che amo di più al Mondo: è stato un amore immediato, sbocciato più di 40 anni fa, quando la visitai per la prima volta.

Madrid è super affascinante e accogliente, ricca di bellezze naturali, architettoniche e culturali, ed è anche sede di un’importantissima Università. La sua lunga storia le ha dato una grande signorilità e fascino in abbondanza. A Madrid convivono parchi e giardini, musei e gallerie, edifici carichi di storia e palazzi super moderni, monumenti bellissimi, piazze e luoghi caratteristici, zone commerciali estremamente tradizionali e altre super tecnologiche e attrezzate.

A Madrid le feste sono di casa, abbondano divertimenti diurni e notturni, non ci si può certo annoiare. Qui l’eccellente Ristorazione e l’ottima Gastronomia sono solide basi culturali che danno vita a moltissimi suggestivieventi”. In questa magnifica Città ci sono alcuni Ristoranti tra i più famosi al Mondo con relativi Chef ancheSuper Stellati” e molti di loro sono miei amici.

Ma soprattutto, a Madrid, quello che mette a proprio agio è la straordinaria simpatia, gentilezza e gioia di vivere della popolazione

Ecco, un Locale che riunisce proprio queste due qualità, ottima cucina e gioia di vivere e divertirsi si chiamaFlamenco de Leones” ed è ubicato al Civico 4 diPlaza de la Independencia”, una delle Piazze più belle e ricche di fascino di Madrid. La bellissima e grande “Plaza de la Independencia” ha al centro un monumento che è il simbolo della Città stessaPuerta de Alcalá”, e ha anche uno stretto legame con l’Italia visto che la "Puerta" è stata edificata su progetto dell’Architetto Italiano Francesco Sabatini (1722 - 1797).

Puerta de Alcalá” è una maestosa struttura in granito a 5 campate adornate da colonne, capitelli, fregi e statue. L’armonica costruzione venne inaugurata nel 1778 per volontà del Re di Spagna Carlos Sebastián de Borbón y Farnesio (Carlo III, 1716 - 1788).

Flamenco de Leones” è un santuario dove l'Arte del Flamenco (riconosciuta dall’UNESCO come “Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità”) rivive, nel suo massimo splendore, sotto la Direzione Artistica del grande Maestro Jonatan Miró e con un cast di grandi artisti nazionali, cantanti e ballerini famosi, come Jesús Carmona, Patricia Guerrero, Manuel Liñán, Carmen Amaya, María Moreno o l'incomparabile Chelo Pantoja.

Jonatan Miró è originario di Barcellona, si è formato e specializzato nella Danza Spagnola e nel Flamenco tra Barcellona, ​​Madrid e Siviglia. Nel 1999 ha debuttato con la Compagnia di Antonio Canales e nel 2001 è entrato a far parte del Balletto Nazionale di Spagna, palcoscenico in cui ha lavorato direttamente con delle eccellenze come Pilar López, Antonio Gades e Jose Antonio. Successivamente ha collaborato con famose compagnie di ballo ricevendo, nel 2007, grazie alle sue eccezionali qualità il “Premio come Miglior Ballerino di Danza Spagnola e Flamenco” al Concorso Coreografico di Madrid. Nel 2011 ha assunto la Direzione Artistica dell'emblematicoTablao Villa Rosa” a Madrid dove è rimasto fino alla sua chiusura nel 2021.

Tablao in Spagnolo è ilPalcoscenico per le esibizioni di Flamenco”.

Jonatan Miró ha insegnato presso i conservatori di danza professionale più importanti di Spagna e tiene corsi di altissimo livello in tutto il Mondo. Nel 2022 ha iniziato a seguire inizialmente la nascita del Café CantanteFlamenco de Leonesdiventandone poi Direttore e figura principale.

Flamenco de Leones” è un Locale molto bello, estremamente accogliente, suggestivo e multifunzionale con i suoi vari spazi che rendono omaggio alla cultura e all'essenza Spagnola dei Cafè Cantanti del XIX Secolo. Progettato dal prestigioso e famoso “Studio di Interior Design Jouin Manku” è stato decorato con dipinti a olio di Iván Floro e con piastrelle dipinte a mano di Sergio Mora. Varcando la soglia del maestoso “Paso de Carruajes” (Passo delle Carrozze), i visitatori vengono condotti alle “Scale veneziane in marmo” (una spettacolare e maestosa scalinata con le pareti decorate da 15 grandi tele di Iván Floro con scene di costumi Spagnoli), che fungono da preludio a un percorso che conduce a spazi che evocano l'essenza più autentica del flamenco: “La Sala Grande”, adornata con le piastrelle dipinte a mano, risuona con l'anima del passato, mentre il “Flamenco Principal” è il cuore pulsante del Locale dove l’arte del flamenco si svolge nella sua forma più pura. Inoltre, la Location offre spazi versatili per eventi, adattabili a qualsiasi esigenza, creando un'atmosfera perfetta per ogni occasione.

In una Città come Madrid in cui le radici del flamenco sono fortissime, il “Flamenco de Leones” sorge come un santuario dove quest'arte millenaria rinasce in tutto il suo splendore. Il flamenco, con il suo “duende”, la sua passione e la sua profonda connessione con l'anima, trova in questo spazio una casa che respira storie ed emozioni, in cui ogni visitatore vive esperienze indimenticabili che vanno oltre ciò che si può vedere e sentire: è qualcosa che si sente nel profondo dell'essere.

Duende” è un termine, un’espressione intraducibile che Federico Garcìa Lorca (mitico poeta, drammaturgo e regista teatrale Spagnolo, 1898 - 1936) ha definito come quella forza dionisiaca che agguanta l’artista di Flamenco, o il Torero: il punto massimo di tensione che si crea tra l’artista e lo spettatore, quel momento dove i due si parlano e comunicano senza dirsi niente.

Flamenco de Leonesè un Locale di flamenco di nuova generazione, un laboratorio in cui emergono giorno dopo giorno nuovi contributi, dove si mantiene viva l'essenza di quest'arte Andalusa, contribuendo alla sua crescita e conservazione: un'esperienza immersiva che appassiona chiunque. “Flamenco de Leones” è un progetto che non solo intrattiene, ma educa e preserva la Cultura Spagnola, avvolgendo il pubblico in un abbraccio di tradizione e modernità.

Il “Flamenco de Leones” oltre ai magnifici spettacoli di flamenco ha anche una ricca e gustosa proposta gastronomica che trasporta il commensale in un viaggio attraverso i sapori più genuini della Spagna con Menù, realizzati con ottime materie prime, che celebrano in particolare la ricchezza della Cucina Andalusa.

La selezione di “tapas” con cui si accolgono gli ospiti comprende alcuni degli antipasti più rappresentativi della gastronomia Spagnola, successivamente, i tre Menù preparati con estrema cura trasportano in un viaggio culinario pieno di sorprese e saporite delizie. Il "Menù Lunares", per esempio, comprende prelibatezze come la “coda di bue stufata nel vino rosso” accompagnata da un cremoso purè di patate che evoca i sapori più autentici della cucina spagnola. Il "Menu Duende" offre delizie come “l'alboronía”, una tradizionale ratatouille Andalusa arricchita con un uovo a bassa temperatura, che celebra la ricchezza e la diversità della regione. Il "Menu Castanets" si distingue per la “sogliola a bassa temperatura con salsa al limone”, coronata da asparagi e “Formaggio Payoyo” (Formaggio Spagnolo prodotto con il latte intero diCapre Payoyae Pecore Merina Grazalemeñaa Villaluenga del Rosario e in altre zone della Sierra de Grazalema, realizzato per la prima volta nel 1997 è diventato un punto fermo della Gastronomia Nazionale). Ogni Menù offre la possibilità di scegliere tra un piatto principale di carne, pesce o vegetariano. I dessert sono il tocco finale perfetto per un'esperienza gastronomica unica, con prelibatezze che rievocano i sapori più tradizionali e amati.

La Carta dei Vini offre un'ampia selezione che comprende grandi referenze provenienti da tutta la Spagna, oltre a una varietà di importanti etichette Internazionali. Particolarmente degni di nota sono i “Vini Sherry”, vero e proprio simbolo della tradizione Andalusa, che, con le loro ricche sfumature, non solo esaltano i sapori dei piatti, ma evocano anche lo spirito del Sud della Spagna, completando la serata con una nota di sofisticata perfezione.

Al “Flamenco de Leones” ci sono, dal Martedì al Sabato, “due turni ogni sera”, i visitatori infatti possono scegliere tra due esperienze decisamente uniche: il “Primo Spettacolo” inizia alle 20:15, con un “Menù di Tapas” disponibile dalle 19:00. il “Secondo Spettacolo” inizia alle 22:00 ma gli ospiti possono arrivare anche alle 20:15 per godersi una serata piena e immergersi completamente nella suggestiva atmosfera del flamenco e della gastronomia.

Al “Flamenco de Leones” di Madrid, ogni sera è una celebrazione dell'arte e della vita, un luogo in cui la tradizione incontra l'innovazione in un abbraccio che cattura l'essenza del flamenco nella sua forma più autentica. Questo non è solo un luogo per vedere e ascoltare, ma uno spazio per sentire, per lasciarsi trasportare dalle emozioni che il flamenco suscita e per vivere un'esperienza gastronomica che eleva i sensi: un viaggio in Andalusia senza lasciare Madrid, dove arte e gastronomia si fondono in perfetta armonia.

Al Gran Café CantanteFlamenco de Leonesa Madrid la magia del Flamenco si accompagna ai migliori sapori della Cucina Spagnola.

https://www.flamencodeleones.es/en

https://www.youtube.com/watch?v=fmqyh3i0tOk 


"Flamenco de Leones" a Madrid: Il Passo delle Carrozze e l'Ingresso 

"Flamenco de Leones": Le Scale Veneziane in Marmo (Foto FDL)  

Estremamente Accogliente, Suggestivo e Multifunzionale (Foto FDL)

L'Arte del Flamenco Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità

Uno Spazio per Lasciarsi Trasportare dalle Emozioni (Foto FDL)

La Magia del Flamenco e i Migliori Sapori della Cucina Spagnola