sabato 30 ottobre 2010

AL RISTORANTE SILENE, LOC. PESCINA, SEGGIANO (GR), GIANFRANCO SOLDERA E IL SUO BRUNELLO DI MONTALCINO 2004.

Venerdì otto Ottobre 2010 ho trascorso una bellissima serata in un Locale molto particolare, date le sue molte qualità, il Ristorante “Silene”, ubicato in Località Pescina, a Seggiano, in Provincia di Grosseto, una delle più belle e conservate zone della campagna Toscana, alle pendici del Monte Amiata. Questo Monte, alto 1738 metri s.l.m., non è altro che un antico vulcano spento, si presume che la sua ultima eruzione risalga a più di 700.000 anni fa, oggi è una nota Stazione Sciistica della Toscana Meridionale, si trova al centro di una verdeggiante zona, divisa tra le Provincie di Grosseto e Siena. L’Amiatese è un territorio accogliente e ricco, in tutti i sensi: dagli straordinari oliveti secolari ai boschi di castagni (castagne D.O.P.) e faggi, dal sottobosco lussureggiante, dove abbondano i funghi, alle Strade del Vino D.O.C. del Montecucco e dell’Orcia, dai maestosi Castelli Medievali alle Abbazie Romanico-Longobarde, dalle antiche Ville agli antichi Palazzi, dalle Chiese ai vicoli inerpicanti dei paesini arroccati, dai Parchi Naturali alla Zona Geotermica. Una infinità di meraviglie che si susseguono per la gioia dei residenti e dei turisti. Il nome del Monte Amiata deriva dalla ricchezza delle sue falde acquifere, per gli antichi “ad meata”= “alle sorgenti”, intelligentemente convogliate, negli Anni Trenta, in quel capolavoro di ingegneria che è l’Acquedotto del Fiora.
Poco più in alto dell’antico Paese di Seggiano, c’è il Villaggio Turistico di Pescina, qui nel 1830 è stata aperta una Stazione di Sosta (Posta), espressione tipica di accoglienza del tempo, che dai primi del Novecento si chiama ”Silene”. Il Locale prende il nome da colei che per prima gli ha dato un’impronta di qualità, Silene, e attraverso gli anni si è trasformato in Locanda, Osteria e quindi Ristorante, con primati quali, la buona cucina, il primo posto telefonico pubblico e per aver avuto il primo televisore, in bianco e nero, di tutta la zona.
Dal 2000 il “Silene” è di Roberto Rossi, dinamico, simpatico e bravo Chef/Oste.
Roberto nasce a Castel Del Piano (Gr), nel 1972, da una famiglia contadina, e di questa sua origine ne è molto fiero, cresce a Seggiano , ha un rapporto costante e stretto con tutta la natura che lo circonda, anche prima di diplomarsi Ragioniere, durante le vacanze estive, entra a lavorare in cucina, la sua è una gavetta fatta con amore e passione che lo porterà ad entrare, 21 anni fa, come dipendente in questo storico Locale, e a salire tutta la scala gerarchica della cucina fino a diventare Chef e successivamente anche proprietario. Roberto ha una filosofia ben chiara: un totale rispetto per la qualità delle materie prime, per le tecniche di lavorazione e di cottura, priorità alle magnificenze del territorio, senza dimenticare tutte quelle altre che fanno della nostra Nazione il primo Paese in assoluto nel Mondo per il “Buon Gusto”. Non solo buona cucina tipica, quindi, ma anche Cucina Italiana di grande livello.
Questa sua grande attenzione al territorio lo ha portato ad intraprendere, nel 2001, insieme ad un piccolo gruppo di altre importanti Aziende, il progetto del grande Luigi Veronelli denominato “L’Olio secondo Veronelli”, per la produzione di un Olio Extravergine di Oliva denocciolato, dopo tre anni di intenso lavoro è rimasto solo lui a credere caparbiamente nel risultato. E’ nato così il suo Olio Extravergine di Oliva Mono Cultivar (Olivastra di Seggiano) Denocciolato “Il Silene”, unico e raro, fatto con un procedimento innovativo, che permette una completa estrazione dalle parti nobili della polpa, riuscendo cosi ad ottenere aromi e sapori straordinari . Questa tecnica moderna trova origine in una antica tradizione Romana, che privava del nocciolo le olive destinate a produrre l’Olio dei Re. Roberto Rossi produce circa 15.000 bottiglie da 100 ml. e 3.000 “magnum” da 250 ml., distribuite nei migliori Locali del mondo. Roberto sottolinea che non vive di Olio, ma l’Olio “Il Silene“ è parte del suo cuore, e il risultato si vede e si sente, questo eccezionale prodotto prende sempre il massimo delle votazioni dagli esperti e si è abbonato a ricevere, tutti gli anni, l’ambito Premio delle “5 Gocce”, il massimo.
Il Ristorante “Silene” è un posto che non e facile descrivere, per apprezzarne il fascino bisogna andarci e possibilmente anche dormirci, in una delle sei accoglienti camere del primo piano, non camere di Albergo, ma stanze per gli ospiti di Roberto.
Ma torniamo alla serata dell’otto di Ottobre, organizzata per la presentazione del Brunello di Montalcino 2004 Azienda Agricola Case Basse, di quello straordinario viticoltore che è Gianfranco Soldera. Per parlare adeguatamente di Soldera, vulcanico personaggio e di sua moglie, la gentile signora Graziella, non ché del suo Vino, ci vorrebbero dei volumi. I 23 ettari della sua Tenuta, ubicata nella zona sud ovest di Montalcino (SI), sono, da circa quaranta anni, un paradiso incontaminato, dove la natura viene assecondata perché possa esprimere il massimo delle sue potenzialità. Lo straordinario Brunello di Montalcino, ivi prodotto, non è solo il frutto di una cura quasi maniacale delle vigne, di cinque anni passati in grandi botti di rovere di Slavonia, dei circa dodici mesi di affinamento in bottiglia, ma soprattutto è figlio di Gianfranco Soldera e del suo legame, più unico che raro, di “agricoltore illuminato”, che ha con la sua terra.
La serata al “Silene” prevedeva la degustazione del Brunello 2004 dell’Azienda Case Basse in accompagnamento di tutti i piatti del Menù, appositamente preparato dallo Chef Roberto Rossi coadiuvato dalla Chef Marinella.
In una sala accogliente e al completo, trentacinque commensali, tra appassionati, produttori ed esperti, seduti a tavoli ben apparecchiati, su cui spiccavano i coreografici vassoi del pane, ai diversi sapori, della casa, sono stati serviti:
- Funghi trifolati;
- Battuta cruda al coltello di toro bianco, un incrocio tra due razze straordinarie, Chianina e Limousine dell’Amiata, con Olio Extravergine di Olivastra Seggianese “Il Silene 2009”;
- Funghi porcini arrosto del Monte Amiata;
- Tortelli Maremmani ripieni di ricotta e spinaci, con abbondanti lamelle di Tartufo Bianco;
- Petto e coscia di piccione “spadellato” con erbette, insieme a piccoli trionfi di verdure;
- Tortino ai Pistacchi di Bronte;
- Cioccolatini della casa all’Olio “Il Silene”.
Tutto veramente buono, sapori equilibrati, preparazioni curate, la materia prima usata è di una qualità eccezionale. Sono stato testimone della freschezza dei Funghi dell’Amiata, arrivati nel pomeriggio, in un traboccante cesto di vimini, portato dal più famoso fungaiolo della zona, Luciano detto il “Conte”.
Durante e alla fine della cena, Gianfranco Soldera ha piacevolmente e simpaticamente intrattenuto i presenti con la descrizione delle sue più recenti tecniche di coltivazione e di vinificazione oltre a esternare la sua particolare filosofia di vita in perfetta sintonia con la natura.
Il Brunello di Montalcino 2004, dell’Azienda Agricola Case Basse, di Soldera (vedi ultima foto in basso, insieme ad una storica bottiglia del 1975), è come tutti i suoi Vini, un grande prodotto, pronto per una lunga vita, se ben conservato, di decenni, dove potrà dare, al fortunato degustatore, in ogni momento, grandi soddisfazioni sensoriali e gustative.
Che altro dire, se non ribadire di aver trascorso al Ristorante “Silene” una piacevolissima serata, grazie a due straordinari personaggi come il grande viticoltore Gianfranco Soldera e il bravissimo Chef Roberto Rossi (vedi foto in alto).
Ristorante Silene
Località Pescina , Seggiano (GR)
Tel. 0564 950805
www.ilsilene.it
www.soldera.it












lunedì 25 ottobre 2010

AZIENDA AGRICOLA LE MACCHIOLE : GIRO DEL MONDO ….. PARTENDO DA BOLGHERI (LI).

Dal 26 Settembre al 10 Ottobre 2010, si sono susseguite, presso una delle più prestigiose realtà vitivinicole di Bolgheri, in Provincia di Livorno, l’Azienda Agricola "Le Macchiole", le giornate di presentazione dell’Annata 2007, una iniziativa che è stata denominata “Giro del Mondo ….. Partendo da Bolgheri”. Molto suggestiva e intrigante l’idea di far incontrare, in Azienda, gli importatori dei loro Vini, di Belgio, Inghilterra, Svizzera e altri, con giornalisti Italiani e stranieri provenienti da diversi Paesi, per conoscere l’Annata 2007 e partecipare al “Come eravamo”, una ulteriore degustazione speciale di annate storiche e ormai rare, che ha messo a confronto le varie fasi di crescita, attraverso gli anni, dei loro grandi Vini. Le Macchiole, pur avendo un forte legame col Territorio, ha una dimensione Internazionale, che la porta, oggi, ad essere presente in 33 Nazioni del Mondo, con circa il 70% della produzione, con un fatturato in costante crescita. Data la così larga diffusione internazionale della loro produzione, è venuto di conseguenza accostare i Vini, a preparazioni di bravi Chef, di altre culture gastronomiche, fatti venire per l’occasione, a cucinare in Azienda.
Grandi sono i traguardi raggiunti da “Le Macchiole” nel corso di pochi anni. Tra i molti riconoscimenti spicca quello di Wine Spectator (la prestigiosa Rivista Americana, nata nel 1976, e diventata negli anni un riferimento mondiale per gli appassionati del Vino) che nel 2008 ha attribuito i “100/100”, il massimo, al “Messorio 2004” (il loro Vino di punta), un innegabile vanto per tutto il Mondo Enologico Italiano.
L’Azienda Agricola Le Macchiole, nasce nel 1983, per merito del suo titolare Eugenio Campolmi, nel territorio che oggi meglio contraddistingue, dal punto di vista vitivinicolo, la “Costa degli Etruschi”, il Bolgherese. Le felici intuizioni e il grande impegno, oltre alla voglia di sperimentare, portano Eugenio a puntare su vitigni allora poco usati in questa zona, come il Cabernet Franc e il Syrah. Successivamente, nel 1991, arriva anche la preziosa collaborazione con un enologo, con cui è nato subito un feeling speciale, Luca D’Attoma. Nel momento in cui, il progetto di realizzare Vini originali e fuori dagli schemi, ma che nello stesso tempo valorizzino ed esaltino le caratteristiche del Territorio di appartenenza, inizia a dare i primi frutti, purtroppo, Eugenio scompare tragicamente.
Cinzia Merli Campolmi (vedi foto in alto), la moglie di Eugenio, si ritrova, improvvisamente, a gestire da sola l’Azienda, è una donna affascinante ed energica, dallo sguardo malinconico ma fiero, benché per lei sia tutto nuovo, ha subito le idee chiare e la forza per metterle in atto.
Crea immediatamente una squadra di persone giovani e innamorate del proprio mestiere con l’apporto del fratello Massimo e dell’enologo, interno dell’Azienda, Luca Rettondini.
Cinzia si mette subito all’opera per dare una continuità al lavoro svolto fino ad allora, ma nello stesso tempo dà una nuova stimolante ventata di novità. Impianti a rese molto basse e alte densità, conduzione esclusivamente manuale (richiede fini a 500 ore di lavoro per ettaro), si applicano i “sani” principi dell’agricoltura biologica, al solo fine di rendere più sostenibile la viticoltura, infatti, non viene neanche indicato nelle etichette. Da poco più di un anno, su 5 ettari, si è avviata una sperimentazione di viticoltura biodinamica. Una delle scelte che identifica di più i loro Vini, è quella di produrli con monovitigni. Oggi “Le Macchiole” ha una superficie di 22 ettari e produce 5 Vini, quattro Rossi e un Bianco, l’obbiettivo è di tenere un alto standard qualitativo costante negli anni e di offrire ad ogni consumatore un’emozione particolare abbinata ad una sensazione unica.
I Vini prodotti, imbottigliati senza nessun procedimento di filtrazione, sono:
- Le Macchiole, Bolgheri Rosso D.O.C., Merlot, Cabernet, Sangiovese e Syrah, affina per 10 mesi in barrique da 225 lt. di secondo e terzo passaggio, ne vengono prodotte circa 90.000 bottiglie;
- Paleo Rosso, I.G.T. Toscana, 100% Cabernet Franc, affina per 14 mesi in barrique, 75% nuove, e il 25% di secondo passaggio, una produzione di poco più di 20.000 bottiglie;
- Paleo Bianco, I.G.T. Toscana, 60% Sauvignon e 40% Chardonnay, affinamento in barrique da 225 lt. per 6 mesi, prodotto in 6.000 bottiglie;
- Scrio, I.G.T. Rosso Toscana, 100% Syrah, 14/16 mesi di affinamento, per il 75% in barrique da 225 lt. nuove, e il 25% in barrique di secondo passaggio, una preziosa produzione di sole 3.000 bottiglie;
- Messorio, I.G.T. Toscana Rosso, 100% Merlot, affinato in barrique nuove da 225 lt. per il 75% e il 25% in barrique di secondo passaggio, per 14/16 mesi, prodotto in circa 10.000 bottiglie.
Vini preziosi, per le loro grandi qualità, ricchi di espressioni autentiche, di carattere e forte personalità, inconfondibile frutto di un territorio pregiato come il Bolgherese.
Tutte le barrique sono fornite da alcune tra le migliori Aziende del mondo, come la più vecchia e famosa costruttrice di botti Italiana la “Giobatta & Piero Garbellotto S.P.A.”, o le Tonnellerie Francesi: Cadus, Francois Frères, Saury, Vicard, Mercurey, Berthomieu.
Ho visitato l’Azienda Martedì 5 Ottobre 2010, con un ristretto gruppo di colleghi, per la giornata dedicata all’Inghilterra, era presente, infatti, l’importatore Patrick Sandeman, persona squisita, della “Lea & Sandeman”, 170 Fulham Road, Londra.
Dopo essere stati gentilmente accolti da Cinzia Merli Campolmi, siamo saliti nella bella sala degustazioni, insieme all’enologo Luca Rettondini, al responsabile delle Vigne, Massimo Merli, e a Veronica Veltro del commerciale, punto di riferimento per i contatti con l’estero, che si è prestata, con chi ne aveva bisogno, a fare anche da interprete.
Soddisfacente, attenta e accurata la degustazione dei tre Rossi Annata 2007 (Paleo, Scrio e Messorio), assistita, con dovizia di particolari, dalla Titolare e il suo Staff. Tutti e tre i Vini hanno superato brillantemente l’esame , in particolare, devo dare un voto molto elevato allo Scrio 2007, che mi ha decisamente colpito, per il suo intenso colore, per l’aroma gradevolmente mediterraneo con intensi sentori fruttati, per la sua rotondità, per la sua ricchezza e per il suo grande equilibrio.
Successivamente abbiamo fatto un’esaustiva visita alle Vigne e alla bella Cantina.
Poi siamo tornati in sala degustazione, raggiunti anche dal bravo e simpatico enologo Luca D’Attoma, per la seconda e interessantissima tornata di assaggi: “Come Eravamo”. A confronto quattro Annate del Paleo Rosso, 1995, 1999, 2001 e 2004, un percorso di produzioni molto diverse che ci ha trasmesso chiaramente il costante miglioramento del Vino, raggiunto, attraverso un’accurata e impegnativa ricerca enologica.
Successivamente, siamo stati ospitati nella dépendance, con cucina, per il pranzo.
La Chef affaccendata tra i fornelli, con l’Union Jack (bandiera del Regno Unito) come grembiule, era, la simpatica e gioviale, Paula Carrier, trasferitasi dal 2004 a Firenze, la cui “missione” è quella di convincere gli Italiani, al contrario di ciò che normalmente pensano, che la Cucina Inglese è buona.
Abbiamo degustato in abbinamento con i Vini dell’Azienda:
- Soufflè di Bleu Cheese con marmellata di cipolla rossa, il Vino abbinato Paleo Bianco 2008;
- Minestra di zucca con scones (simil panini di origine Scozzese) di formaggio e burro, con Le Macchiole Bolgheri Rosso 2008;
- Stufato di manzo con patate arrosto e purée di carote, con Paleo Rosso 1995;
- Crumble di mele e more.
Interessanti, ben presentate e gradevoli le preparazioni, giusti gli abbinamenti con i buoni Vini della Casa prescelti.
La mia piacevole e interessante visita all’Azienda "Le Macchiole", in occasione dell’evento “Giro del Mondo ….. Partendo da Bolgheri “ si è conclusa tra le foto ricordo, i saluti e i ringraziamenti.
Azienda Agricola Le Macchiole
Via Bolgherese, 189/A
Bolgheri (Livorno)
Tel. 0565 766092
www.lemacchiole.it















domenica 17 ottobre 2010

UN GRANDE CHEF ITALIANO, FRANCESCO BRACALI, IN UN TOUR DI SUCCESSO NELLA LONTANA TERRA GIAPPONESE.

Sono andato a Massa Marittima (GR), ad intervistare il bravissimo Chef Francesco Bracali , nel suo Ristorante, “Stellato” dalla Guida Michelin, che porta il nome di Famiglia, Bracali, appena ha riaperto, dopo il suo Tour in Giappone. Francesco è partito il 20 settembre 2010 ed è rientrato Giovedì 30 Settembre, dieci giorni intensi in cui ha portato la sua straordinaria cucina all’attenzione di un super interessato pubblico Giapponese di entusiasti appassionati dei sapori Italici, in due importanti Ristoranti, di due diverse Località, facenti parte del Gruppo Suzuya. Grazie alla grande passione per la Cucina Italiana dello Chef Executive di questo Gruppo, Yukio Ishizaki (prima foto sotto), i Ristoranti in questione, oltre a fare una Cucina Italiana di alto livello, portano anche un bel nome Italiano: “La Vita è Bella”. Yukio è nato a Tokio, nel 1963, era un ragazzo di 16 anni quando è entrato per la prima volta a lavorare in una cucina, dopo aver acquisito tutti i segreti dell’arte culinaria del suo Paese, nel 1989, è venuto in Italia, per la precisione in Toscana, dove per 4 anni, ha dato sfogo all’amore per tutto ciò che riguarda le nostre tipicità, lavorando ed imparando in diversi importanti Locali. Tornato in Giappone per lui è stato un susseguirsi di successi, ha lavorato come Chef e Manager del noto Ristorante “Il Giardino” a Tokyo, ha scritto Libri di Cucina Italiana, ha partecipato a molte famose trasmissioni televisive, ha organizzato Galà e Manifestazioni, meritandosi, anche dall’Italia, molti autorevoli riconoscimenti come “Rappresentante della Cucina Italiana in Giappone”; dal 2006 è al Gruppo Suzuya. Nella filosofia di Yukio prevale il desiderio di conoscere la Nostra Cultura per meglio interpretare la Nostra Cucina, e, appena ha la possibilità, viene spesso in Italia a trovare gli amici, ma soprattutto per approfondire la conoscenza dei nostri piatti e dei nostri prodotti, per poi trasmettere, con le sue preparazioni, tutte queste sue preziose informazioni a i suoi connazionali. Yukio Ishizaki ha voluto, in Giappone, lo Chef Francesco Bracali, una delle massime espressioni della Cucina italiana di alto livello. Francesco (potete trovare la storia, della famiglia Bracali e del Locale, nell’archivio di questa Blog), ha accettato con grande piacere l’invito ed è stato 4 giorni al Ristorante “Nasu-Kogen” (seconda foto sotto) a Tochigi-Ken Nasu-gun Nasu-machi Yumoto-niibayashi e altri 4 giorni al “Izu-Kogen” (terza foto sotto) di Kawana Itoushi Shizuoka-ken. Il primo Ristorante, il Nasu-Kogen “La vita è Bella” e situato nel magnifico e lussuoso Resort “Michael Garden Court”, circondato da una lussureggiante vegetazione, e costruito come un vecchio Maniero di stile Inglese. Il secondo si trova nei dintorni di Shizuoka, su una verdeggiante e panoramica collina che guarda il Mar delle Filippine, la costruzione ricorda una grande Casa Padronale Europea del Medioevo. Ambedue i Locali sono raffinati e riccamente arredati, e sono frequentati da una selezionata clientela. Lo Chef Francesco Bracali ha preparato due pranzi e due cene, con menù diversificati, in ogni Locale, facendo degustare le sue portate a più di 200 persone, nel complesso. Yukio Ishizaki parla molto bene l’Italiano, ma spontanea ed interessata, è stata anche la collaborazione degli altri Chef Giapponesi delle due “Brigate di Cucina”, che si sono capiti, da bravi professionisti, con Francesco, anche solo con i gesti. A detta di tutti è stato un grosso successo di pubblico che ha trovato nella Cucina leggera di un grande Chef Italiano come Francesco Bracali, non solo i migliori sapori della nostra terra, ma anche la raffinata arte della sua mano. Francesco ha poi dedicato una giornata per visitare la straordinaria Città di Tokyo e si è gustato, in un Ristorante tradizionale, un piatto classico della “Okazu” (cucina casalinga), “Unadon” (letteralmente: ciotola anguilla), termine che deriva dall’unione e semplificazione tra “Unagi no Kabayaki” (L’anguilla alla griglia) e “Donburi” (ciotola di riso) . Un piatto molto sostanzioso, l’anguilla grigliata (Anguilla Japonica) posta su una base di riso caldo e ricoperta da una salsa dolce a base di “Mirin” (Sake dolce per uso di cucina), salsa di soia e zucchero. Francesco Bracali ha voluto farmi provare alcuni piatti che ha portato in Giappone e anche altre nuove sue preparazioni. Su consiglio di Luca Bracali, attento conoscitore di ogni aspetto dei Vini sia Italiani che esteri, la degustazione è stata accompagnata da una giovane ma “meravigliosa” bottiglia di Chateau La Nerthe Cuvée Des Cadettes 2006, Chateauneuf-du-Pape, Appellation Chateauneuf-du-Pape Controlée, uno strepitoso equilibrio tra Vitigni di Grenache, Mourvèdre e Syrah.
E' stato servito, con l’eleganza di sempre, dal bravo Andrea De Luca:
- Grandi fette di Pane della Casa a lievitazione naturale, al gusto di olive, pomodoro, integrale, ai semi di papavero, e del burro all’erba cipollina in un bellissimo piatto, oltre ai fragranti grissini;
- Pizzette e polpettine di baccalà con la cipolla in agro dolce (su vassoio fatto a mano dall’Azienda Artigiana “Spremuta di Legno” di Yari Fanti, a Pistoia);
- Panino a lievitazione naturale ai semi di girasole con prosciutto di Cinta Senese, stagionato 12 mesi, del Salumificio Artigianale e Macelleria Marini di Marini Marco a Agliana (PT), con rotolino farcito di crema di fegatini di pollo e purea di pistacchi;
- Sapori d’estate: melanzane fritte e riposate con cupola di pomodori Confit, sfoglia di alici, salsa di mozzarella, e calamaretti saltati in padella;
- Palamita scottata in padella, purea di sedano rapa, insalatina di carciofi, olive e pomodori, con pane croccante e gocce di salsa agrodolce;
- Spaghetti all’uovo, con prevalenza di tuorlo, e carote, sugo di coniglio e funghi, il tutto su una base di crema di pistacchi, la finitura con una polvere di mirtillo;
- Gnocchi farciti con fegato grasso con sopra una pellicola di cipolle, su salsa di piselli con gocce di olio al tartufo fatto dallo Chef;
- Flan di gorgonzola con cialda di cioccolato bianco e un battuto di olive, capperi, e pomodori secchi;
- Filetto di baccalà cotto sotto vuoto, salsa di fagioli, composta di rabarbaro, sopra pelle croccante di baccalà e cialda di pistacchi, con insalatina aromatizzata e aceto balsamico;
- Filetto di maialino in crosta su salsa di Tè Verde, e sopra un fiore di zucca ripieno di capesante e zucchini;
- Gelato di Oliva (Olivastra Seggianese), briciole di cacao, salsa di susine e sopra caramello di cioccolato;
- Bicchierini: Spuma di pistacchio e cioccolatino di Bracali; Tiramisù di frutti rossi;
- La solita, splendida e ricca “Alzatina” con la magnifica mini pasticceria dello Chef.
Tutto eccellente, la materia prima, le creazioni e gli accostamenti, le cotture perfette e i sapori delicati ma incisivi, ognuno dei piatti serviti ha qualcosa in più da raccontare di una “ricercata portata”. Il Locale, la Cantina, il Servizio e la Cucina del Ristorante Bracali sono di un livello tale che spero proprio che con l’uscita della prossima Guida Michelin gli venga attribuita, tutta meritata, la “Seconda Stella”.
Sono arrivato prima delle 13.00, tra la degustazione e l’intervista sul Giappone mi sono accorto, con grande meraviglia, che sono quasi le 18.00, al Ristorante Bracali è talmente piacevole la sosta che il tempo vola.
Ho salutato congratulandomi con tutti (nella foto in alto Francesco, Luca e Andrea, insieme al sottoscritto) e in particolare con il Grande Chef Italiano, Francesco Bracali, per la sua ottima “Cucina” e per il Tour di successo fatto nella lontana terra del Giappone.
Ristorante Bracali
Via di Perolla, 2 Loc. Ghirlanda
Massa Marittima (Grosseto)
Tel. e Fax. 0566 902318
Aperto: il Mercoledì e il Giovedì solo la sera,
Venerdì, Sabato e Domenica a Pranzo e Cena.
Riposo: Lunedì e Martedì.
http://www.bracaliristorante.it/

















domenica 10 ottobre 2010

Enoteca La Carletta, un simpatico ritrovo a Grosseto.

A Grosseto, in un angolo della piazza su cui si affaccia anche l’austero Palazzo del Tribunale, c’è un accogliente Locale che si chiama Enoteca La Carletta. Il suo nome è legato alla proprietà, infatti questa particolare Enoteca con Cucina non è altro che il punto vendita dei prodotti dell’omonima Azienda Vitivinicola e Agrituristica La Carletta, del gioviale Sante Massini. Ubicata nel comune di Scansano sulle Colline Maremmane (Maremma, il nome deriva dal termine Spagnolo seicentesco “marismas” = palude, che si riferiva alle condizioni di questo territorio prima delle bonifiche) a 10 Km. da Grosseto, in Località Preselle. I suoi terreni si trovano proprio lungo una delle belle Strade del Vino che sono inglobate nel “La Strada del Vino e dei Sapori Colli di Maremma”. Una tra le più grandi d’Italia, comprende ben 13 Comuni, partendo dal mare fino ad arrivare alle pendici del Monte Amiata. L’Azienda ha origini lontane, risale al 1800, quando i Nonni paterni si dedicarono alla coltivazione delle viti e alla produzione del Vino. La Carletta, oggi, è una bella fattoria di circa 60 ettari, in collina, di cui 16 a vigneto e 5 a oliveto, il resto è dedicato a terreno da pascolo o alla coltivazione, in prevalenza, di cereali. Tutta la loro produzione è certificata biologica dal CCPB (Consorzio per il Controllo dei Produttori Biologici), e si diversifica tra Vini, Grappe, Olio, Miele e Frutta.
I Vini prodotti sono:
- IlTempio, Maremma Toscana I.G.T., un’accurata selezione di Uve Sangiovese con una piccola percentuale di Alicante, Merlot e Cabernet Sauvignon, si affina in piccoli carati di rovere francese per 14 mesi, a cui segue un ulteriore periodo di affinamento in bottiglia di circa sei mesi;
- FonteTinta, Morellino di Scansano D.O.C., 90% Sangiovese e un 10% tra Canaiolo e Merlot, si affina per 6 mesi in barriques di rovere francese e per tre in bottiglia;
- LaCarletta, Morellino di Scansano D.O.C., 85% Sangiovese insieme ad un 15% tra Ciliegiolo, Canaiolo, Merlot e Cabernet, passa 6 mesi in contenitori di acciaio inox;
- Perbacco, Maremma Toscana I.G.T., una prevalenza di Sangiovese con una piccola aggiunta di Ciliegiolo, passa almeno 6 mesi in acciaio;
- Rosato d’Elisa, Rosè Maremma Toscana I.G.T., Vino rosato secco ottenuto dalle stesse uve del Morellino di Scansano;
- Antosa, Maremma Toscana I.G.T., un’ accurata selezione di uve Ansonica, si affina per circa 10 mesi in barriques di rovere francese;
- Bianco d’Elisa, Maremma Toscana I.G.T., ottenuto da uve Vermentino, trascorre almeno 5 mesi in vasche di acciaio prima di essere imbottigliato;
- Novello, Maremma Toscana I.G.T., un assemblaggio di uve Ciliegiolo, Sangiovese e Aleatico, un vino da consumarsi giovane;
- Grappa di Morellino di Scansano;
- Grappa di Morellino di Scansano Riserva;
- Olio Extravergine di Oliva, Toscano I.G.T., frutto di una severa selezione fatta a mano di Olive di qualità Leccino, Pendolino, Frantoiano e Olivastra, la spremitura è fatta con macine di pietra a freddo per mantenere le proprietà organolettiche;
- Miele Millefiori, proviene da diversi tipi di fiori spontanei come la Ginestra, la Borragine, l’Acacia, il Biancospino, la Marruca oltre che dai fiori delle altre varie piante da frutto presenti in Azienda.
Ma torniamo all’Enoteca.
Il Locale, aperto da appena due anni, è fresco, colorato e accogliente, una sala luminosa al pianterreno con una decina di tavolini bianchi e il grande bancone, al primo piano una piccola sala da Thè. La Chef/Patron è Antonella, la gentile moglie di Sante Massini (ambedue nella foto in alto).
I prodotti in vendita, a partire dai Vini, sono solo quelli della loro Azienda. Il Menù permette di scegliere tra Antipasti, Spaghetteria, Crostoni e Baguette originali Francesi, Contorni, Piatti Speciali su Prenotazione e Dolci. I Crostoni e le Baguette sono talmente ricchi che si possono definire dei veri e propri Secondi.
Ma veniamo alla degustazione fatta:
- Lumache in pastella con panna e basilico;
-Spaghetti alla chitarra con sugo rosso di involtino sfumato al vino Morellino;
- Crostone di trippa;
- Barchette di marmellata di ciliegie selvatiche, Ciambellini al Vino e Cantucci.
In abbinamento una ricca degustazione dei loro Vini.
Divertente e simpatico Locale, dove si organizzano anche serate con musica dal vivo, che rispecchia il carattere dei proprietari, e dove sarete certi di degustare prodotti dalla sicura provenienza.
Enoteca La Carletta
Piazza Albegna, 11 Angolo Via Po
Grosseto
Tel. 0564 417742
Aperto a pranzo e cena
Di riposo la Domenica e il Lunedì a pranzo.
http://www.lacarletta.com/
http://www.stradavinimaremma.it/