martedì 30 giugno 2015

“PIERANTONIO ALL’ANTICO RISTORANTE FORASSIEPI”, A MONTECARLO DI LUCCA, UN RIFUGIO SICURO PER CHI AMA LA BUONA CUCINA.




L’antico Borgo di Montecarlo, in Provincia di Lucca, si trova su di un colle, a 162 m., e domina tutta la pianura sottostante. 
Fu fondato nel 1333 da Carlo IV di Lussemburgo, Imperatore del Sacro Romano Impero dal 1355 al 1378, e da ciò ne deriva anche il toponimo.

La Fortezza di Montecarlo ebbe un ruolo strategico fondamentale nelle Guerre del XIV Secolo tra Lucca, Pisa e Firenze e ancora oggi, il centro antico, è circondato dalla bellissima e affascinante cinta muraria.

Il ricco Territorio intorno a Montecarlo è, da secoli, ben coltivato, oggi vi si trovano ulivi e viti in abbondanza, qui si produce Olio Extra Vergine di Oliva, Vini Bianchi e Rossi D.O.C. di qualità. 

Queste terre sono attraversate dalla “Strada del Vino e dell’Olio di Lucca, Montecarlo e Versilia”.

Entrando in Paese dalla “Via Nuova”, e passando ai piedi della Fortezza, sulla destra possiamo imboccare “Via Roma”,  è la strada principale che attraversa tutto il centro abitato. 
Alla fine di “Via Roma” si esce dalle mura attraverso “Porta Nuova”, la strada piega sulla sinistra e subito lo sguardo si posa su una grande insegna su cui c’è scritto: “Pierantonio Antico Ristorante Forassiepi”.

Non c’è solo l’insegna, siete proprio arrivati al famoso Locale  “Pierantonio Antico Ristorante Forassiepi” dello Chef Antonio Pirozzi e sua moglie Piera Malagoli.

Come è facilmente deducibile il nome “Pierantonio” deriva dall’unione dei loro nomi di battesimo.

Antonio Pirozzi è nato, il 19 Aprile 1963, nell’antico e popoloso Comune di Giuliano in Campania, in Provincia di Napoli
Seguendo l’innata passione culinaria di famiglia, finita la scuola dell’obbligo, frequenta l’Istituto Professionale di Stato per i Servizi Alberghieri della Ristorazione e Turistici (I.P.S.S.A.RT.) “Rainulfo Drengot” di Aversa, in Provincia di Caserta.

Alla fine degli anni settanta, Antonio, si trasferisce in Toscana e inizia a lavorare nelle cucine di importanti ristoranti in grandi e lussuosi Alberghi (Quattro Stelle), di Montecatini Terme (PT), come l’Hotel Michelangelo & SPA e il Grand Hotel Croce di Malta Wellness & Golf.

Grazie alle sue notevoli capacità, in pochissimi anni, fa una veloce carriera diventando, rapidamente, Capo Partita e poi Executive Chef.

Nel frattempo Antonio convola a nozze con Piera Malagoli
Piera è di Montecarlo di Lucca è una donna molto attiva, volenterosa e decisa, dedicandosi alla ristorazione diventa Sommelier A.I.S. e responsabile di Sala.

Nel 1998 Antonio Pirozzi è pronto per aprire un suo Ristorante, la località scelta per ubicarlo è una Frazione del Comune di Altopascio in Provincia di Lucca, Marginone, il nome “La Locanda di Pierantonio”.  

Per Antonio e Piera è un successo immediato, il Locale arriva ad ospitare 150 persone al giorno, i tempi di prenotazione si allungano, e arrivano a mangiare personaggi illustri e famosi del mondo della politica, dello spettacolo o come Sirio Maccioni uno dei più grandi ristoratori del globo.

Sull’onda del successo Antonio viene invitato a cucinare per eventi e nomi famosi sia in Italia che all’estero.

Nel 2004 Antonio Pirozzi rileva (continuando a tenere per altri due anni anche la “Locanda” a Marginone) un altro Ristorante di cui era stato sempre “innamorato” per l’ubicazione e le molteplici possibilità di accoglienza, il “Forassiepi” di Montecarlo (LU).

Il RistoranteForassiepi” di Giovanni Forassiepi esisteva a Montecarlo già nei primissimi decenni del 1900, lo confermano anche le fotocopie di “antichi” conti pagati da clienti nel novembre 1932.

Il “Forassiepi” diventa ancor più famoso e importante grazie alla gestione Pieraccini, nel lontano 1966
Successivamente nei primi anni settanta il Locale passò agli eredi dei Pieraccini, Giuseppe Flamini e Alberta Carrara
Un Locale diventato, in quegli anni, meta ambita del bel mondo  internazionale, arrivando ad ospitare perfino personaggi “reali” come il Principe Ranieri III di Monaco.

Nel 1994 il Locale venne completamente ristrutturato e rinnovato portandolo all’aspetto attuale, ma poco dopo, nel 1996 il ristorante per vari motivi chiuse per non riaprire che sei anni dopo con una gestione durata solo un paio di anni.

Ed eccoci tornati al 2004 con l’arrivo dell’attuale proprietà: Antonio Pirozzi e Piera Malagoli.

Il “Pierantonio Antico Ristorante Forassiepi” è un locale grande, estremamente accogliente e comodo, disposto su due piani, circondato su tre lati dal verde del panoramico giardino (una vista bellissima) con dehors.
Due grandi sale luminosissime, arredate in modo elegantemente classico, apparecchiate con ordine e cura, ognuna con la propria cucina (quella sotto viene usata solo per gli eventi, feste o in particolari occasioni).

Il Menu è molto ricco sia di terra che di mare, ci sono due percorsi consigliati oppure si può scegliere alla Carta.
La Carta dei Vini è da “appassionati” oltre 570 etichette (nazionali e internazionali) per circa 20.000 bottiglie; vi consiglio di visitare la Cantina.

La degustazione è stata accompagnata da un buon vino del Territorio:

- “Carmignani Montecarlo Bianco 2013”, Montecarlo Bianco D.O.C., un vino ottenuto da Uve di Trebbiano, Pinot Bianco, Vermentino, Sauvignon, Semillon e Roussanne, 13% Vol., prodotto dall’Azienda Agricola “Enzo Carmignani” di Montecarlo (LU).

In tavola i grissini artigianali e l’ottimo pane della Casa, quest’ultimo assortito nei vari sapori.

Sono state servite le seguenti portate:

- Scrigno di pasta croccante con alici sfilettate e dorate insieme a verdure a la julienne in tempura;

- Calamaretti scottati con cuori di carciofi trifolati, sopra un’emulsione di polpa di ricci, intorno croccantini di pane al pomodoro;

- Sparnocchi (Mazzancolle) del Tirreno al vapore con i fagioli di Sorana al fiasco e la bottarga di muggine;

- Polpo alla griglia su nuvolette di crema di patate e salsa aioli;

- Bavette al limone, pepe e scampi marinati al sale, ginger e tocchettini di pane croccante al pomodoro;

- Risotto mantecato alle capesante e colatura di alici, rifinito con fetta di pomodoro essiccato e croccante, polvere di pomodoro e fiori di borragine di Montecarlo;

- Gnudi di ricotta e borragine con fonduta di formaggio trevigiano “Blu 61” de “La Casearia Carpenedo”;

- Paccheri con cacciucco in bianco e poca salsa livornese leggera;

- Guazzetto bianco di coda di rana pescatrice con carciofi spadellati, cialde di pane croccante al rosmarino e pomodoro;

- “Budini” di riso  con mousse di nocciola, fragola e croccante di nocciola;

- Semifreddo al pistacchio di Bronte con salsa al caramello, spicchi di fragola e la sua cialda croccante.

Tutto abbondante, bello e molto buono.

Lo Chef Antonio Pirozzi ha voluto, con estrema gentilezza e disponibilità, farmi assaggiare e vedere molti piatti del suo Menu.

La cucina di Antonio è esperta, varia e ben presentata con non poca fantasia, si predilige qualità, gusto e stagionalità, una cucina che è fatta con grande passione e si sente.

In Sala la brava Piera Malagoli è assistita dall’efficiente Maître Salvatore Calvano

Pierantonio Antico Ristorante Forassiepi” di Montecarlo (LU), oltre ad essere un comodo, bellissimo e accogliente Locale è anche un rifugio sicuro per chi ama la buona cucina.




Un Conto del 1932

Una Scodella della Gestione di Giuseppe Flamini

Un Vista del Giardino e del Dehors

Un Caratteristico Angolino

La Sala Principale

Scrigno di Pasta Croccante

Calamaretti

Polpo alla Griglia

Bavette agli Scampi

Risotto alle Capesante

Gnudi di Ricotta e Borragine

Coda di Rana Pescatrice

"Budini" di Riso

Semifreddo al Pistacchio di Bronte

Lo Chef Antonio Pirozzi e Giorgio Dracopulos

giovedì 25 giugno 2015

UNA BELLISSIMA SERATA PER FESTEGGIARE I 120 ANNI DELLA “FATTORIA MONTELLORI” DI FUCECCHIO (FI).




Appena fuori Fucecchio, in Provincia di Firenze, c’è la “Fattoria Montellori”, una delle più belle e storiche realtà vitivinicole Toscane.

La Fattoria è di proprietà della Famiglia Nieri da ben 120 anni.

Infatti “Montellori” nasce, come Azienda produttrice di Vini, nel lontano 1895, quando Giuseppe Nieri (un noto commerciante di cuoio) acquistò il nucleo centrale dell’attuale “Fattoria”,  la Villa e i terreni intorno ad essa.

Grazie al grande amore per la terra, l’impegno e la passione della Famiglia Nieri, l’Azienda continuò a svilupparsi e a perfezionare le tecniche di produzione del vino, anche nei decenni successivi, con il figlio di Giuseppe, Mario Nieri.

Nel 1950 si arrivò all’imbottigliamento del Vino, fino allora venduto sfuso, con il proprio nome e la propria etichetta.

L’impulso più importante, per lo sviluppo della “Fattoria Montellori”, fu dato da un altro Nieri, Giuseppe (1929 - 1998), figlio di Mario.
Giuseppe acquisì nuovi terreni portando la proprietà agli attuali circa 55 ettari, oltre a rinnovare e sviluppare la Cantina con le tecnologie più aggiornate.
Grande appassionato di Vini bianchi curò lo sviluppo di vitigni classici come Chardonnay e Sauvignon ma si dedicò anche alla ricerca e alla sperimentazione di vitigni meno noti come il Viognier.

Il particolare impegno sui vitigni bianchi non gli fece però trascurare la cura per quelli a bacca rossa, primo fra tutti il Sangiovese.

Nel 1998, la guida della “Fattoria Montellori” è passata nella mani sicure ed esperte, del Figlio di Giuseppe, Alessandro Nieri.
Alessandro non è solo il proprietario ma è anche l’enologo e l’agronomo della sua Azienda.  

All’interno della Fattoria c’è anche un accogliente ristorante, l’Osteria Montellori.
Il Ristorante nasce, sempre per la volontà di Giuseppe Nieri, nel 1987, per ospitare nel miglior modo possibile i visitatori e per far degustare i vini dell’Azienda abbinati alle preparazioni classiche della Cucina Toscana.
Dopo i primi anni il Locale è stato dato in gestione per un lungo periodo, ma dal Gennaio 2014 è tornato sotto la diretta conduzione della Fattoria.

Lo Chef dell’Osteria è il bravo Angelo Popolo, classe 1958, benché sia nato in Sicilia, nel piccolo Comune di Gagliano Castelferrato, in Provincia di Enna, è ormai Toscano d’adozione visto che da oltre 27 anni lavora nella nostra Regione ed ha “assimilato” tutte le nostre ricette.

Il responsabile di Sala è un bravo professionista, il simpatico e socievole Virgilio Del Sarto, classe 1956, diplomato Sommelier nel 1982, uno dei primi della Delegazione A.I.S. (Associazione Italiana Sommelier) della Versilia (tessera n.146). 
Virgilio è all’Osteria da più di 14 anni.

Proprio quest’anno cadono i 120 anni dell’Azienda e Alessandro Nieri e la sua gentilissima moglie, Eva Perini, hanno voluto festeggiare questa ambitissima meta con una serata d’eccezione.

Domenica 21 Giugno 2015, dalle ore 18.30 in poi alla “Fattoria Montellori” si sono ritrovati 200 ospiti, tutti nominalmente invitati per l’occasione.

L’aperitivo è stato servito nel magnifico e verdeggiante giardino, d’ispirazione vittoriana e risalente alla fine del 1800, ubicato dietro la Cantina e davanti alla Casa padronale.
Qui erano stati allestiti tre banchi di servizio.

Il principale, sotto il Gazebo, con i vini dell’Azienda, serviti dalle brave Sommelier della Delegazione F.I.S.A.R. di Pistoia.

Tra i Vini degustati anche l’ottimo “Montellori Pas Dosé” uno spumante I.G.T. Blanc de Blancs Metodo Classico Brut millesimato, 12,5% Vol., prodotto, in poche migliaia di bottiglie, con uve 100% Chardonnay provenienti dai vigneti, posti a 500 m. s.l.m., sul Montalbano. 
Una “bollicina” di qualità con molte particolarità positive tra cui la grande longevità, molte volte premiata anche per il favorevolissimo rapporto qualità/prezzo. 

La Delegazione Pistoiese F.I.S.A.R., guidata dall’efficientissimo Delegato Angelo Laino, svolgeva, con molti altri Sommelier, anche tutto il servizio Vini della serata.

Negli altri due banchi, disposti intorno, servivano buonissimi formaggi (parmigiano e pecorini) insieme a focacce ai vari sapori e schiacciatine croccanti.

Mentre gli invitati prendevano l’aperitivo il “maestro” fotografo lucchese Lido Vannucchi immortalava, ad uno ad uno, gli ospiti  su un set appositamente creato nella cantina.

Alle ore 20.30 gli invitati sono stati fatti accomodare, ognuno con il suo posto assegnato, in un “lunghissimo tavolo” (con l’aggiunta laterale di un altro “normale” di supporto) sistemato nello spazio riparato tra la cantina e la struttura del magazzino.

Sono stati serviti con rapidità e professionalità, dalla numerosa Brigata di Sala, capitanata dal “grandeVirgilio Del Sarto le seguenti portate:

- “Antipasto Toscano” - Prosciutto e melone con salame e crostini;

- Pappa al pomodoro (buonissima);

- Porchetta Romana con pane romano, ceci e fagioli (due magnifiche porchette che il volenteroso Andrea, dipendente dell’Azienda, è andato a prendere a Lariano (RM), facendo più di 700 chilometri e arrivando alla Fattoria proprio prima di cena);

- Cantuccini Toscani.

All’infuori della Porchetta, tutto il resto era stato ben preparato dallo Chef Angelo Popolo, un grande professionista.

Le portate servite sono state abbinate a:

- “Fattoria Montellori Chianti 2013”, Chianti D.O.C.G., 100% Sangiovese, 13% Vol., sul retro della bottiglia c’è una simpatica frase di Alessandro Nieri: “Faccio questo vino per mio piacere ma non potendo berlo tutto sono felice di condividerlo con voi”;

- “Salamartano 2011”, I.G.T. Rosso Toscana “Cabernet-Merlot”, 14,5% Vol., prodotto con il 70% di uve Cabernet Sauvignon, 20% Cabernet Franc e 10% Merlot, affinato in barrique di rovere Francese per circa 14 mesi;

- “Vin Santo 2009”, D.O.C. Bianco Empolese, 15% Vol., 100% Trebbiano proveniente dagli storici vigneti ad archetto ubicati a Fucecchio, fermenta ed affina in piccoli carati di rovere da 40 a 225 litri per almeno 5 anni, viene prodotto in sole 4.000 bottiglie da ml. 500.

La riuscitissima serata “sotto le stelle” per i 120 anni della “Fattoria Montellori” si è conclusa a tarda notte.

Un ringraziamento particolare, oltre che ad Alessandro Nieri e a sua moglie Eva Perini, per la loro estrema disponibilità e ospitalità, va anche alla "dolcissima" Amandine Leclère, Responsabile dell’Export e alla "vulcanica" Evelina Nappini Responsabile Italia.    





L'Aperitivo in Giardino

Il Banco dei Vini

Stuzzichini: Primo Banco

Stuzzichini: Secondo Banco

I Tavoli ...................

La "Pappa al Pomodoro"

Lo Chef Angelo Popolo, Ernesto e le Porchette 

Alessandro Nieri e Giorgio Dracopulos

sabato 20 giugno 2015

RISTORANTE PIZZERIA “LA FAZENDA”, A VADA (LI), L’APPASSIONATA DEDIZIONE DELLA FAMIGLIA PAPERINI.




In lingua Portoghese con il termine “fazenda” s’identifica quella che da noi possiamo chiamare una “fattoria”.

Ma in quello sterminato Paese del Sud America denominato Brasile (Colonia Portoghese fino al 7 Settembre del 1822) prende il nome di “fazenda” una grande piantagione dove si coltivano molte cose ma principalmente il caffè (questo tipo di coltivazione, originario dell’Etiopia e dello Yemen, si sviluppò molto, tra 1860 e il 1896, in Brasile, che oggi, con la quota del 30%, è il primo produttore al mondo).   

Una “fazenda” Brasiliana non è solo un casa di campagna dove vive una famiglia di agricoltori ma è anche, generalmente, un punto di accoglienza per i viaggiatori a causa delle grandi distanze e alla mancanza dei centri abitati.

Proprio con questo spirito, “latino”, di estrema accoglienza, che il giovane Chef Giacomo Paperini e la sua Famiglia hanno rilevato, nel Febbraio 2015, il Ristorante PizzeriaLa Fazenda” di Vada (LI).   
Giacomo è nato a Pisa il 29 Giugno del 1983, ma ha sempre vissuto con i suoi a Cecina (LI). 
Fin da piccolo ha manifestato l’interesse per la cucina e il buon mangiare, anche perché la sua mamma, Paola Silvestri, è sempre stata una buona Cuoca (ha lavorato, per anni, nelle cucine di alcuni noti locali della zona).

Seguendo la sua innata passione, Giacomo Paperini, finite le scuole dell’obbligo, ha frequentato, diplomandosi nel 2001 come tecnico di cucina “cuoco”, l’Istituto di Istruzione Secondaria Superiore (I.I.S.S.) “Enrico Mattei” di Rosignano Solvay (LI).

Sia durante il suo percorso scolastico, nelle vacanze estive, che dopo il diploma, Giacomo ha fatto varie e importanti esperienze per affinare e arricchire la sua specializzazione.
La prima importante, dal  Maggio 2008 al Febbraio 2009, insieme al bravissimo Chef Mauro Bazzichi del Ristorante “Bagatelle” a Marina di Cecina (LI).

Negli anni successivi ha continuato a fare esperienze, sia in Italia che all’estero, nelle Cucine di noti Ristoranti come “La Rocca” di Copenaghen in Danimarca,  l’Hotel “Garden” di Livigno (SO), l’Hotel “Baita dei Pini” di Bormio (SO), al Ristorante “Acanto” dell’Hotel “Principe di Savoia” di Milano, al Ristorante “L’Andana”, del mitico Chef Alain Ducasse, all’interno della “Tenuta la Badiola” a Castiglion della Pescaia (Gr).

Dal Dicembre 2011 al Marzo 2013, Giacomo, è volato in Australia, nello Stato di Victoria con Capitale Melbourne, dove ha lavorato in un Ristorante di uno dei numerosi e bellissimi Parchi Nazionali della zona. 

Nella primavera del 2013, rientrato in Italia, lo Chef cecinese, ha fatto una stagione al Ristorante “Il Doretto”, con il bravo Chef/Patron Mirko Rossi, a San Pietro in Palazzi (LI).

Infine, tra il Settembre 2013 e la fine del 2014, Giacomo, è tornato al Ristorante “La Rocca” di Copenaghen in Danimarca.

Eccoci giunti, come già accennato, al Ristorante PizzeriaLa Fazenda” di Vada (LI).  

Il Locale è ubicato, poco lontano dal mare, nella Campagna di Vada (nota Località turistico/balneare del Comune di Rosignano Marittimo) in Provincia di Livorno.

Il Ristorante si presenta proprio come una struttura latino/americana, bassa, squadrata e bianca.
Accanto, sulla sinistra, l’ampio parcheggio riservato e sul retro un grande giardino.

Appena entrati, dalla porta principale, ci troviamo davanti il bancone del bar, a destra una vetrina frigo con di fronte l’angolo pizzeria (bancone e forno), e, ancora a destra, in fondo, la cucina.
Sulla sinistra, all’ingresso, c’è una prima salettina con i tavoli da cui si accede a una seconda.
Tra il bancone bar e l’angolo pizzeria una porta introduce nel giardino dove un grande e arioso tendone ci accoglie nella spaziosa e luminosa veranda piastrellata.

In un angolo del giardino è stato ricavato un piccolo “mini orto” dove lo Chef si rifornisce di alcuni ingredienti freschissimi per insaporire i suoi piatti.

Il Ristorante ha una ventina di tavoli per circa sessanta coperti.

Tutto l’arredo è semplice, l’apparecchiatura è linda e informale, ma sicuramente l’ambiente mette l’ospite a proprio agio.

Il Menu offre un’ampia scelta di terra e di mare, si possono seguire tre percorsi consigliati (due, tre o quattro portate) a prezzi diversi e molto interessanti, oppure si può mangiare alla Carta.
Eventualmente si può anche scegliere la Pizza tra le oltre venti versioni proposte.

All’inizio del Menu c’è scritto: “ I nostri prodotti sono freschi e scelti con cura. Nella nostra Cucina adoperiamo solo materie prime certificate di cui alcune garantite dai marchi I.G.P. e D.O.P., insieme ad altre a “km. 0” o provenienti da Aziende del nostro Territorio. Ogni piatto che vi proponiamo è cucinato al momento. Il pane e la focaccia sono di nostra produzione e vengono  preparati “ogni giorno”.

La Carta dei Vini è inserita nel Menu, offre una scelta apprezzabile di Vini Rossi Toscani, Vini Bianchi Toscani, del Trentino, dell’Alto Adige e della Campania. 
Ci sono anche alcune Bollicine Italiane e qualche Champagne, delle Birre Artigianali Toscane e una selezione di super alcolici.

Ma veniamo alla degustazione fatta che è stata accompagnata da una buona bottiglia di vino:

 - “Costa di Giulia 2014” Bolgheri Bianco D.O.C., 65% Vermentino e 35% Sauvignon, 13% Vol., prodotto dall’Azienda “Michele Satta” di Castagneto Carducci (LI).

Sono stati servite le seguenti portate:

- “Entrée” - “Il Tagliere della Fazenda” - Mortadella al tartufo, pecorino fresco al tartufo e pomodorini, accompagnati da mostarda al tartufo e marmellata della Casa ai peperoni piccanti;

- Capasanta alla griglia su crema di topinambur (rapa tedesca) con chips di topinambur e tartufo di San Miniato (PI);

- Arrotolato di filetto di rombo ripieno di asparagi con crema al Parmigiano Reggiano invecchiato;

- Tartara al coltello di manzo scelto di “Fassone Piemontese” con tartufo;

- Tagliatelle al nero di seppia con sugo “nudo” (senza gusci) di cozze, vongole e pecorino romano;

- Filetto di ombrina alla piastra con verdure fresche in “tempura” accompagnato (nel ciotolino) da una salsa allo zafferano;

- Panna cotta alla liquirizia con crema inglese alla menta.

Lo Chef Giacomo Paperini è aiutato in cucina dalla sorella Giulia, Pasticcera e Capo Partita agli Antipasti.

La giovane Giulia Paperini (contitolare del Locale), classe 1994, si è diplomata, nel 2012, all’Istituto di Istruzione Secondaria Superiore (I.I.S.S.) “Enrico Mattei” di Rosignano Solvay (LI).

Le Pizze e la panetteria sono opera di mamma Paola Silvestri.

La responsabilità della Sala è di Veronica Mosca, classe 1988, fidanzata da più di tre anni con Giacomo
Veronica si è diplomata nel 2007 al Liceo Linguistico e sta frequentando il Corso A.I.S. per Sommelier.

Al Ristorante PizzeriaLa Fazenda” di Vada (LI) la Famiglia Paperini e Veronica si dedicano con appassionata dedizione per offrire un’ospitalità di qualità a tutti i loro clienti.




Lo Chef Giacomo Paperini

La Veranda

"Il Tagliere della Fazenda"

Capasanta

Arrotolato di Rombo

Tartara

Tagliatelle

Filetto di Ombrina

Panna Cotta

Giulia e Giacomo Paperini in Cucina

Lo Chef Giacomo Paperini e Giorgio Dracopulos

giovedì 11 giugno 2015

“PLATEA” A MADRID UN CENTRO GASTRONOMICO GRANDISSIMO, POLIEDRICO, SUPER ACCOGLIENTE MA SOPRATTUTTO ESTREMAMENTE DIVERTENTE.




Tutti conosciamo il significato della parola “platea”(dal Latino “ampio spazio”): il luogo destinato alle persone che assistono ad un qualsiasi tipo di spettacolo.

Il concetto di area riservata allo spettatore, in occidente, è nato nei primi secoli del Medioevo (dal V al XV Secolo), ma nella realtà, allora, per ragioni artistiche e di spazio, la “platea” era anche il luogo dove poteva svolgersi l’azione scenica vera e propria. 
Pertanto si ad un posto riservato alla  fruizione da parte del pubblico dell’evento rappresentato, ma anche alla rappresentazione inscenata.

Quindi la “platea” era qualcosa di molto coinvolgente e divertente, permettendo agli spettatori di vivere in prima persona, a stretto contatto, con gli eventi recitati.

Pensando a questo effetto estremamente coinvolgente, a Madrid, bellissima e super accogliente Capitale Spagnola, è nato un Locale molto particolare che si chiama proprio “Platea”.

In un grande edificio, ubicato al numero civico 5 di Calle de Goyaz, una delle strade più frequentate di Madrid, nel ricco Distretto commerciale di Salamanca (proprio di fronte ai “Jardines del Descubrimiento” di “Plaza de Colón” in Italiano “Piazza Colombo”), progettato, negli anni cinquanta, dall’Architetto Luis Gutiérrez Soto (1890 - 1977), c’era una galleria commerciale e un grande cinema che si chiamava “Carlos III”.

Il 22 Gennaio 2012, sull’onda del grande successo turistico dell’Enogastronomia Spagnola, in concomitanza dell’inizio del  Congresso Mondiale di GastronomiaMadrid Fusion” di quell’anno, la Società di Consulenza “Iterbrand” attraverso la Società Immobiliare “Triton Capital Sa” presentò un mega progetto dal nome “Platea” per il recupero del cinema in un “macrocentro gastronomico di alta qualità”, il più grande spazio gourmet d’Europa.

Un investimento colossale (sostenuto dalle 12 aziende che compongono la partnership) di ben 60 milioni di euro per trasformare i 6000 metri quadri disponibili in qualcosa di straordinario e unico.

L’incredibile risultato si è visto Martedì 17 Giugno 2014, all’inaugurazione di “Platea”, 
dopo solo due anni e mezzo di impegnativi lavori di ristrutturazione effettuati con la collaborazione, per gli interni, dell’Architetto Lázaro Rosa-Violan
Il bravo professionista ha mantenuto, nelle grandi linee, lo stile originario, riuscendo a fondere luci e spazi gastronomici,  caratterizzando poi ciascuno con una sua specifica identità, ma riuscendo, allo stesso tempo, ad ottenere una coerenza estetica dell’insieme.  

Tre famosissimi Chefstellati” dalla “Guía Michelin España & Portugal 2015” (insieme fanno 6 stelle) Paco Roncero, Marcos Morán e Pepe Solla (uniti nel progetto “Sinergias” per dare a tutti, con ben 5 aree gastronomiche, una cucina che  spazia dalla tradizionale all’innovativa ma con un comune denominatore, l’alta qualità dei prodotti agroalimentari Spagnoli), 20 diversi banconi (barre) di dispensazione diversificati (frutta, verdura, pesce, carne, jamones e insaccati, cibo dal mondo, ecc.) un Ristorante dello Chef Ramon Freixa (altre “due stelle Michelin”), la PasticceriaMamá Framboise” con le dolcezze dello Chef Pasticcere Alejandro Montes, i Bar e un grande palcoscenico per godere degli spettacoli più belli.

Ma andiamo per ordine.

Per accedere a “Platea” si usano i tre vecchi ingressi del Cinema (da tre strade diverse).

Sfruttando i diversi livelli (tutti a vista) abbiamo, nel piano più basso, il seminterrato “El Foso”, con molte offerte gastronomiche internazionali (anche Italiane) e numerosi tavoli posti al centro come punti di appoggio e di servizio per le aree vendita intorno.

Al piano strada, la zona è denominata “El Patio”, con i bar e altre diverse offerte gastronomiche anche da asporto. 
In questa area i tavolini sono disposti tutto intorno alla balconata centrale.

Nella prima galleria, dell’ex Cinema, “Arriba”,  è stato ubicato il Bistrot dello Chef Ramon Freixa.

Dalla parte opposta, proprio di fronte, si trova il palcoscenico,  “Escenario”, dedicato ai vari eventi di intrattenimento.

Nella seconda galleria, denominata “El Palco”, un cocktail bar straordinario dove si possono degustare gli incredibili cocktail dei grandi e super premiati bartender l’Argentino Diego Cabrera e l’Italiano Luca Anastasio.

Infine nella terza galleria, “Club Platea” il bar specifico dedicato ai fumatori.

Oltre a tutto ciò, che non mi sembra poco, all’interno di “Platea” si trova anche una Cucina-Laboratorio, una fucina di idee culinarie gestita dallo Chef Sergio Pérez.

Platea” è aperto 365 giorni all’anno dalle 9.00 del mattino (solo per la pasticceria e le colazioni, tutto il resto apre alle 12.00) fino all’ultima bevuta a notte fonda. 
Un “colosso” che da lavoro a più di 300 persone.

Un Locale, con una capacità di accoglienza di oltre 1100 persone, dove si può mangiare in pochi minuti o trascorrevi delle ore e dove, se vuoi, spendi anche molto poco ma mangi sempre molto bene.

Questo è “Platea” un centro gastronomico incredibile, che offre una scelta infinita e internazionale praticamente di tutto, un Locale molto grande, poliedrico, super accogliente ma soprattutto molto divertente.





Gli Chef Marcos Morán, Paco Roncero, Pepe Solla 

Jamones

"As Bateas"

Pianta dei Vari Livelli

Una Vista su "El Patio"

Una Seconda Vista su "El Patio"

Il Palcoscenico "Escenario"

"El Patio", "Arriba", "El Palco"

Giorgio Dracopulos al "Platea" di Madrid