lunedì 29 dicembre 2008

Con Giulio Ferrari Riserva del Fondatore Millesimato 1997 entriamo.......

Tutto inizia quando il giovane Giulio Ferrari intraprende gli studi alla Imperial Regia Scuola di Agraria a San Michele all'Adige (Trento), per poi proseguirli alla famosa Scuola di Viticoltura a Montpellier in Francia, dopo lavorerà nel centro della zona dello Champagne, a Epernay, apprendendo tutti i segreti del "metodo classico" (o champenoise, che prende il nome della famosa regione francese, e consiste nell'indurre la rifermentazione in bottiglia dei vini attraverso l'introduzione di zuccheri e lieviti selezionati). Rientrato in Trentino, nel 1902, a soli 23 anni, riuscirà a produrre le sue prime bottiglie di Spumante, selezionatissime e dal costo proibitivo, che tuttavia non bastavano mai a soddisfare le richieste degli appassionati.
Nel 1952 Bruno Lunelli, titolare della Mescita di Vini più famosa di Trento, rilevò l'Azienda Ferrari, anche se Giulio continuò a lavorare nella "sua" cantina fino alla sua scomparsa. Nel 1969 il timone passò nelle mani dei figli di Bruno (Gino, Mauro e Franco), dal 2005 l'Azienda è retta dai nipoti (Marcello, Matteo e Camilla), ed è oggi, una grande espressione del "ben fare", tra i migliori produttori Spumanti Metodo Classico, prima in Italia e tra le prime dieci del mondo.
Il Giulio Ferrari Riserva del Fondatore è prodotto, dal 1972, solo nelle migliori annate, esclusivamente con selezionatissime uve Chardonnay in purezza (provenienti dal vigneto di Maso Pianizza), raccolte a fine settembre e tenute a maturare per dieci anni su lieviti selezionati in proprie culture. Un grande bollicine, paglierino brillante con riflessi dorati, bouquet di rara intensità e fragranza, elegante ed armonico, nobile e persistente, ottimo.
Con Giulio Ferrari Riserva del Fondatore Millesimato 1997 entriamo ..... nel Nuovo Anno con la speranza che il 2009 sia Ottimo per Tutti. AUGURONI.


mercoledì 24 dicembre 2008

Buon Natale a Tutti con il Panettone "TRE MARIE".

La Storia narra che, nel 1150, una Confraternita di Cavalieri reduci dalla Prima Crociata in Terra Santa, fondò a Milano, la Scuola dei Raccomandati della Beata Vergine Maria e con essa per il sostentamento della comunità costruì un forno, dove da subito, tutti poterono trovare conforto con pane e farina. Nel quattordicesimo secolo la Confraternita prende il nome di Scuola delle Quattro Marie, in onore della Vergine Maria e delle tre Pie Donne che seguirono insieme a Lei Gesù. Non molto tempo dopo la Scuola si trasferì nella Corsia dei Servi, nel cuore di Milano, nota adesso come Corso Vittorio Emanuele. Per rispetto alla Sacra Vergine si studiò un marchio con solo le tre Marie minori. Il Forno divenne sempre più famoso, fino a diventare, nel 1800, "La Pasticceria le Tre Marie di Corso Vittorio Emanuele", rinomato luogo di riferimento per la Milano raffinata e buongustaia della Bella Epoque. Oggi, il Panettone Tre Marie è quello di sempre, Buono e Basso, come dice la vecchia ricetta (tre impasti, tre giorni di lievitazione, fino a dodici ore di lento raffreddamento e alcune lavorazioni ancora manuali), ma non solo, è fragrante, ricco di aromi naturali, soffice e delicato, frutto di una produzione fatta con sapienza e ingredienti di primissima qualità. L'Azienda non è solo panettone ma anche gelati, croissanteria e gastronomia, tutto ad altissimi livelli.
Auguro a tutti un Sereno e Felice Natale con il Panettone "Tre Marie".
http://www.tremarie.it/

lunedì 22 dicembre 2008

AORISTO' E LO CHEF MASSIMO NERI SONO SALITI IN ALTO, NON SOLO A PISTOIA, MA......

Nel centro storico di Pistoia, in Via dei Buti, un caratteristico vicolo della bella e monumentale città Toscana, c'è il Cinema Globo, e proprio sopra il cinema, al terzo piano, si trova il Ristorante Aoristò, il nome che, in greco antico, si dava al "tempo indefinito". Saliti con l'ascensore, si arriva nel locale, un'ampia sala, molto luminosa, in metallo e vetro (da cui si gode una straordinaria vista dei tetti della città, nonchè della monumentale cupola del Vasari, alta ben 59 metri, appartenente alla pregevole e storica Basilica Della Madonna Dell'Umiltà), arredata con stile spartano ma elegante e raffinato, molta cura è stata messa nella scelta delle finiture e dell'oggettistica, ovunque si denota il buon gusto. Una dozzina di tavoli allineati paralleli, con comodi spazi intorno, hanno una apparecchiatura accurata e personalizzata, la cucina è nuova, ampia moderna e ben attrezzata, animata da uno staff di giovani molto bravi : è il regno dello Chef/Patron Massimo Neri. Avere la cucina nel sangue non basta, bisogna anche riuscire a metterla in pratica con intelligenza e Massimo c'è riuscito ; finiti gli studi nel 1998 entra in cucina al Ristorante Il Castagno di Barontini a Piteccio (Pistoia), nel 2001 passa in quella del Ristorante Merlo Bianco a Montecatini Terme (Pt), dal 2003 al 2006 lavora nella cucina del Gallery Art Hotel Fusion Bar di Ferragamo a Firenze, poi, grazie anche alla sua grande passione per i viaggi e per l'Oriente, frequenta un'intenso corso di "Cucina Asiatica" a Singapore, dove apprende i segreti, le linee e gli elementi della cucina di quella parte del mondo. Tornato in terra natia, a Pistoia, per l'esattezza è nato a Ponte Buggianese (Pt), apre con dei soci, nel gennaio 2007, l'Aoristò.
Il Menù è originale, vi si sente la cultura orientale dello Chef, ma mai esageratamente forzata, sia negli accostamenti che nelle scelte; si possono degustare, con molto piacere, piatti molto interessanti, insieme ai vari tipi di ottimo pane fatto in casa, come :
- Ostriche in tempura, cipolla al sale,
- Crema di zucca, lumache pop-corn sì-nò,
- Cous cous alle triglie, spuma di scorfano,
- Ravioli di marroni,
- Pasta fabbri, salsiccia fresca di cinta, cime di rapa,
- Spring rolls di gamberi, salsa piccante,
- Maialino di cinta croccante, cicoria e finocchi al Pernod,
- Biscotto alle noci, mela e olive leccine,
- Ricotta dell'Orsigna e farina di castagne.
Ma la scelta è ampia, per tutti i gusti, ed ogni portata esalta una bella sensazione visivo/gustativa.
In sala, il bravo Edoardo Chelucci saprà sempre consigliarvi il Vino giusto e insieme alla dolcissima, affascinante Monica, vi metteranno, con classe ed esperienza, sempre a vostro agio, pronti a soddisfare ogni vostra esigenza.
La Carta dei Vini è ricca di etichette, circa seicento, la metà delle quali è divisa tra Rossi e Bianchi Italiani, ma non mancano le Bollicine, Champagne, Rosè, Rossi e Bianchi dalla Francia e dal Mondo, con un'ampia scelta anche d'importanti Magnum; tutta la Carta è estremamente selezionata sia per qualità che per qualità/prezzo.
All'Aoristò non sono amanti solo del buono ma anche del bello, infatti molto spesso organizzano, appoggiandosi ad una nota ed importante Galleria d'arte, la Continua di San Gimignano (Siena), serate dove, insieme all'ottimo cibo, artisti italiani e stranieri presentano le loro opere, soprattutto quadri e sculture.
In soli due anni l'Aoristò e lo Chef Massimo Neri sono saliti in alto, non solo a Pistoia, ma........con merito, nel Gotha della ristorazione toscana e italiana, proprio un ottimo risultato.
Aoristò Ristorante sopra il Globo
Via dei Buti, 11 - Pistoia
Tel. 0573 26506 Fax. 0573 307620
Aperto pranzo e cena, chiuso domenica e lunedì.

domenica 21 dicembre 2008

SAKURA MIMI : YOSHI UN PRANZO DA VERI GIAPPONESI.


Molto interessante,
questo nuovo articolo,
sulla "Cucina Autentica Giapponese" a Milano,
della collega Sakura Mimi. Buona lettura.




YOSHI UN PRANZO DA VERI GIAPPONESI.
E' meritata la parola "autentico" sul biglietto da visita del Ristorante Yoshi di Milano, uno dei pochi in cui si riconosce l'Identità Nazionale del Giappone e soprattutto si ritrova la Filosofia Culinaria Giapponese. Ho portato, in questo locale, un amico italiano che sosteneva di conoscere la cucina Giapponese e per lui è stata una rivelazione, MAI era stato in un posto così autentico. Bisognerebbe tenere molto bene in considerazione che solo una decina, su duecento Ristoranti, che si dichiarano giapponesi, sono veramente Giapponesi, a Milano, in gran parte si tratta di locali asiatici che per moda si sono convertiti.
Kurio Yoshinobu, cuoco e padrone di Yoshi, è nato a Osaka, dopo sette anni d'esperienza fatta come chef di "Nobu Armani" Milano, famoso Ristorante di grande successo con sede a New York, Tokio, etc., ha deciso di aprire un posto tutto suo. Il carattere e la bontà della sua cucina Asian Fusion (giapponese e non) è riuscita a conquistare il cuore dei buongustai italiani. Un piccolo locale tutto bianco e in stile "straminimalista", vicino a Piazza della Repubblica. Si mangia Sushi e Sashimi come nei locali di buon livello di Tokio, si apprezza soprattutto il polpettino di riso "SHARI" condito, uno degli elementi più importanti del buon Sushi. Kurio, ha una base di cucina classica, tradizionale autentica del mio paese, gioca e crea i suoi piatti anche fuori menù, improvvisando. Oltre agli ingredienti giapponesi autentici, usa olio extra-vergine di oliva italianissimo, pomodori, salsa di chili piccante, aglio e varie spezie asiatiche etc.. Ho spiegato al mio amico italiano, che MAI poteva avere assaggiato la nostra cucina vera classica in quegli altri posti dove era andato, gli ho spiegato tutto, dall'ordine in cui mangiare i diversi Sushi, alla quantità esatta di salsa di soia da intingere, il tutto con la mia passione, per promuovere il mio Paese ....... . Ma quando Kurio ci ha portato uno "SPECIALE MAKI" (rotolo di Sushi improvvisato in quel momento) di salmone e tonno rosso arrotolato, e una Tempura di gamberi fritti con del riso e sopra la salsa di pezzi di pomodoro conditi di olio di oliva fruttato - per noi gapponesi è un Maki fuori dai canoni della nostra cucina classica - ho visto invece l'entusiasmo del mio amico ed ho capito che il gusto italiano è più propenso ad una cucina Fusion. Oltre le cruditè ed i piatti classici, è interessante la cena alla Carta, Kurio vi consiglia : Aburi, Fette di tonno abbrustolite con salsa di Yuzu (agrume giapponese), Granchio morbido di cinque specie, Pasta di riso con granchio gigante, Griglia al carbone naturale. A pranzo sono disponibili i 14 piatti veloci accompagnati dall'insalata (con salsa segreta) e la zuppa di Miso (brodo di pesce fatto in casa e non di polvere istantanea). Da provare anche i dolci tradizionali giapponesi rivisitati dalla signora Taeko Tanoue.
E' meglio sedersi al banco di Sushi davanti a Kurio e farsi consigliare, se non siete esperti.
Un piccolo appunto sulla cantina che è un pò limitata, ma assolutamente da provare è il Sake.
La spesa si aggira per il pranzo 14/18,00 euro, per la cena 50/60,00 euro.
Per l'asporto viene tolto il 5% dal servizio e applicato il prezzo speciale per Sushi Mix di cena da 26 a 22,00 euro. E' consigliata la prenotazione.
Neanche tanto per mangiare la cucina autentica giapponese.
Sakura Mimi.
Ristorante Yoshi, Via Parini n.7-Milano
Tel e Fax 02 36591742
Chiuso domenica e sabato a pranzo. Carte di Credito: tutte.
yoshinobu.kurio@fastwebnet.it
http://www.ristoranteyoshi.com/

Kuen Hof di Pliger in degustazione al Puntodivino di Viareggio.

Straordinaria serata, venerdì dodici dicembre 2008, al Puntodivino di Viareggio (Lucca), degustazione tecnica dei Vini dell'Azienda Kuen Hof presentata personalmente dai titolari Peter e Brigitte Pliger. Questa ditta produttrice di ottimi Vini bianchi, ubicata in provincia di Bressanone, ha portato tutte le etichette della sua produzione, abbinandole ai piatti, ottimi, e ben preparati, da Stefano Niccoli e il suo staff del Puntodivino.
Abbiamo degustato :
- Kuen Hof Sudtirol Eisacktaler Veltliner 2007 con Filetto di rombo al vapore cavolfiore broccolo e salsa di basilico;
- Kuen Hof Sudtirol Eisacktaler Sylvaner 2007 con Gnocco di patate e zucca con scampi e gamberoni;
- Kuen Hof Kaiton Sudtirol Eisacktaler Riesling 2007 con Bocconcini di rana pescatrice salsa d'arancia cipolline in agrodolce e olive taggiasche;
- Kuen Hof Sudtirol Eisacktaler Gewurztraminer 2007 con i Dolci al bicchiere della famosa Pasticceria Sal De Riso - Costa d'Amalfi.
Quattro Vini bianchi eccezionali, dai colori brillanti e splendidi, profumati, ricchi di molteplici aromi, avvolgenti e persistenti, pur avendo dai 13,5% vol. ai 15% vol. si bevevano con grande gusto e soddisfazione.
Peter e Brigitte hanno illustrato l'Azienda (otto ettari di cui sei ettari a viti, tutti o quasi a piccoli terrazzamenti contenuti da alti e spessi muri di pietra a secco), la produzione (25.000 bottiglie per quattro etichette con un efficiente ed elegante sistema di chiusura a vite), i Vini con grande capacità di invecchiamento, ma soprattutto la loro filosofia che ci ha lasciati tutti estasiati per la semplicità e la capacità d'interagire con i loro terreni, le loro piante e i loro Vini.
Sono rimasto veramente soddisfatto dell'esaudiente scambio d'idee, delle delucidazioni e delle spiegazioni avute da Peter e Brigitte, due splendide persone che mi hanno dato la certezza che nella loro valle riusciranno a mantenere il loro piccolo paradiso ancora per moltissimi anni.
Kuen Hof Pliger Peter & Brigitte
Mahr, 110 - Kuenhof
I-39042 Brixen - Bressanone
Tel 0472 850546 Fax 0472 209175

martedì 16 dicembre 2008

LA CANTINELLA di Giorgio Rosolino, Napoli e .......

C'è un Ristorante a Napoli dove non solo si mangia molto bene ma dalle sue ampie finestre, come dei quadri, si gode di un panorama straordinario : il meraviglioso golfo di Napoli e il Vesuvio. Questo Ristorante è da più di venti anni La Cantinella di Giorgio Rosolino, ubicata, in uno dei più bei posti del mondo, il Lungomare di S. Lucia, tra Castel dell'Ovo e il Porto di S. Lucia. Il suo nome deriva dalla vasta gamma dei vini, ben conservati in un'appropriata cantina, che per numero e qualità è considerata una delle più importanti d'Italia. Il locale sorge sulle ceneri dello Shaker Club, in altri tempi, oggi lontani, fù tempio del by-night cittadino negli spumeggianti anni della dolce vita in cui Renato Carosone, Armandino, Peter van Vood erano gli anfitrioni delle lunghe notti di sfrenato divertimento. La Cantinella un locale che ha fatto la storia della ristorazione partenopea, la sua cucina spazia da quella classica napoletana, ai piatti più sofisticati, fino alla cucina internazionale più elaborata. Elegantemente arredato con tanto bambù, nei soffitti e sulle pareti, molto accogliente con i tavoli ben distanziati, l'ottimo e premuroso servizio mette completamente a proprio agio. Il Menù è ricco, possiamo trovare :
Antipasti - Bruschetta di pane casareccio con provola di Agerola alici e sua colatura, Calamaro nostrano farcito con spezzatino di mare, Conetti di bresaola alla Cantinella ripieni di ricotta e noci, Piccola caponatina di sardine sott'olio, Tortino di ricciola con zucchine, Tocchettini di baccalà pastellato;
Primi Piatti - Agnolotti ripieni di rucola e provola con pomodorini e pesto di basilico, Fusilli casarecci con alici, asparagi e concasseau di pomodorini, Linguine Santa Lucia (pasta di grano duro con diverse varietà di molluschi e crostacei), Paccheri di Gragnano con carciofi calamari e frutti di mare sgusciati, Pappardelle con code di scampi e zucchine novelle, Penne alla Cantinella (melanzane, mozzarella, parmigiano e pomodoro), Risotto con zucca e provoletta al profumo di Champagne, Risotto del pescatore, Tagliolini del buon umore (bocconcini di astice e vongole nostrane sgusciate);
Secondi Piatti - Il pesce freschissimo fatto in tutti i modi possibili sia tradizionali che innovativi, i tagli tradizionali di ottima carne cotta in maniera classica, come una eccezionale Chateaubriand, o elaborazioni come l'Involtino di pollo con trito di manzo fior di latte e funghi "pleos" in crosta di verza;
Formaggi - Un importante carrello di formaggi con ampia scelta di varietà ricercate;
Dolci - Babà, Pastiera, Struffoli, Cassata, Roccocò, Mustaccioli, Cannoli alla Sorrentina ..... è il paradiso della migliore pasticceria campana.
La Carta dei Vini - Un trionfo di etichette, quasi 500, grande spazio ai rossi e ai bianchi campani, selezione maestosa di vini italiani da tutte le più importanti regioni vinicole, grandi rossi e grandi bianchi da tutto il mondo ma soprattutto da Francia, Spagna e Portogallo, in abbondanza prosecchi e spumanti italiani, vasta scelta di Champagne.
Giorgio Rosolino e suo figlio Angelo possono essere fieri del loro ottimo lavoro, il Ristorante La Cantinella è Napoli e ..... il suo Golfo, il suo Sole, il suo Mare, il suo Vesuvio, ma soprattutto il suo Buon Gusto.
Ristorante La Cantinella
Via Cuma, 42 Angolo Via N. Sauro
Lungomare di S. Lucia - Napoli
Tel. 081 7648684 Fax 081 7648769


domenica 14 dicembre 2008

Sakura Mimi:- A Luigi Taglienti và il premio della Rivista A Tavola.


Riceviamo, e volentieri pubblichiamo questa notizia inviataci dalla collega Sakura Mimi.





A Luigi Taglienti và il premio della Rivista A Tavola.

E' di Savona il ventinovenne Luigi Taglienti, giovane e promettente Chef del Ristorante "Delle Antiche Contrade" di Stefania e Giorgio Chiesa a Cuneo, che è stato premiato come vincitore del concorso "Nuovi Talenti in Cucina" 2008 dela Rivista mensile A Tavola. Il premio, un'opera in ceramica dell'artista Ennio Sirelli, è stato consegnato da Chiara Mojana (direttore di A Tavola) e Carlo Vischi (della casa editrice GRIBAUDO-Il Gusto) (vedi foto).
Hanno partecipato alla selezione per il premio dodici nuovi talenti, esaminati da lettori, buongustai e giornalisti, che si sono sfidati, sulle pagine della Rivista, da gennaio a dicembre.
Luigi Taglienti è arrivato, dalla Liguria in Piemonte, il 19 dicembre 2007, in un anno esatto ha conservato la Stella Michelin, la Guida dell'Espresso 2009 lo ha scelto come Il Miglior Giovane Chef e ha vinto il premio in questione. L'autodefinizione della sua cucina è :- " la creatività nell'esprimere la tradizione".
La serata di gala, della premiazione, si è svolta il tre dicembre presso l'Hotel Meridien Gallia a Milano. La cena preparata da tre Chef di ristoranti di grandi alberghi (Augusto Paleni, Paolo Croce, Augusto Tombolato) del Gruppo Starwood (Le Meridien Gallia, Sheraton Diana Majestic, The Westin Palace). Sono state servite in degustazione dieci portate, a finger food, con un tocco orientaleggiante dai tipi di riso alle spezie, dal cioccolato di Modica ai datteri di Medju.
I Vini serviti sono stati offerti per la cena dalla Berlucchi :
- Berlucchi Franciacorta Docg Brut Cuvée Storica
- Berlucchi Cellarius Rosè 2004
- Caccia al Piano Ruit Hora Bolgheri Rosso Doc 2006
- Berlucchi Cuvée Imperiale Demi Sec.
Sakura Mimi
Ristorante Delle Antiche Contrade
Via Savigliano, 11- Cuneo
Tel 0171 480488
Chiuso Lunedì e Martedì a pranzo


Luciano Zazzeri, Roberto De Franco, Aldo santini, Paolo Valdastri, Claudio Mollo, e una animata serata sul Cacciucco.

Giovedì sera, undici dicembre 2008, si è svolta una bella cena, al Ristorante Golden del Porto Turistico Cala De' Medici di Castiglioncello (Livorno), con al centro Il Cacciucco, non solo, come conosciuto prelibato piatto, ma anche per l'omonimo libro di Aldo Santini, della Debatte Editore, da poco uscito, che ha creato, per la sua schiettezza, molte polemiche nell'ambiente della gastronomia livornese. Proprio Aldo Santini, per primo, ha illustrato il suo libro e ha enunciato le sue tesi su di un "cacciucco per il futuro", più adeguato alla modernità. Alla serata hanno partecipato, in qualità di esperti enogastronomi, Paolo Valdastri, che, con la sua solita, grande eleganza ha introdotto gli argomenti e si è impegnato come moderatore, e Claudio Mollo che con la sua preparazione ha affrontato le varia sfaccetature del problema "cacciucchesco" sollevando anche un vivace dibattito.
L'ottima cena è stata portata ai tavoli, come sempre, splendidamente dal personale del Golden guidato da Cecilia Lami, ed i Vini sono stati serviti, dalla brava Sommelir dell'A.I.S., Ilaria Bardi.
Ma veniamo al Menù :
- Mini Hamburger di tonno con ketchup dell'Artusi e panino al sesamo;
- Nidi di mazzancolle avvolti in pancetta croccante di cinta senese con passatina di fagioli cannellini all'olio extra vergine;
Questi due piatti sono stati accompagnati da un Sauvignon 2006 Lahn dell'Azienda San Michele Appiano;
- Il Cacciucco della "Pineta"di Luciano Zazzeri;
Insieme ad un Morellino di Scansano Bella Marsilia 2006 di Poggio Argentiera;
- Sigari di cacao con mousse di cioccolato manjari agli agrumi, scorzette di arance candite, gelato al rhum;
Con Maximo 2006 di Umani Ronchi.
Sul finale, sono stati coinvolti nel dibattito anche gli Chef Luciano Zazzeri e Roberto De Franco.
Un grande applauso, ed è terminata l'animata serata sul Cacciucco.....di ieri, di oggi, di domani.
Ristorante Golden
Porto Turistico Cala De' Medici
Viale Trieste 142 - Castiglioncello (Livorno)
Tel. 0586 795252

lunedì 8 dicembre 2008

Azienda Gradis'ciutta di Robert Princic: quando gioventù fà rima con virtù.....

A San Floriano del Collio (Gorizia), Località Giasbana, c'è l'Azienda Agricola Gradis'ciutta, nata nel 1997 quando il giovane Robert Princic, finito di studiare, è entrato in Azienda ad aiutare il babbo Isidoro. Il nome deriva dall'omonimo vicino Borgo di Gradis'ciutta intorno al quale si trovano i vecchi vigneti del nonno. I progenitori di Robert producevano il Vino già nel 1780 a Cosana (Kozana oggi Slovenia), negli anni successivi, le guerre e le necessità della mezzadria, obbligarono il bisnonno a stabilirsi a Gisbana, si costruì la casa, e curava un ettaro di terra, dove coltivava Tocai Friulano, Malvasia e Ribolla Gialla. Oggi, questa bella Azienda, completamente ristrutturata e rinnovata, ha, in vari appezzamenti, ben trenta ettari di cui diciotto a vigneto, e si è concentrata soprattutto sulla produzione dei grandi Vini del territorio, i bianchi Pinot Grigio, Friulano, Malvasia, Ribolla Gialla, Sauvignon, Chardonnay, e i rossi Merlot, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc. I terreni sono i classici della zona del Collio, marne arenarie stratificate, il clima è mite e temperato, il mare dista solo una ventina di chilometri, gli impianti sono ad elevata densità, 5.500/6.600 Viti per ettaro, il metodo è quello del cordone speronato ( classico allevamento a spalliera che si sviluppa orizzontalmente in un cordone permanente) e il guyot (sul fusto della pianta vengono sistemati diversi fili orizzontali tra i pali, al più basso dei quali viene legato il capo al frutto mentre gli altri rami verticalmente ai fili superiori). In questo contesto, con una attenta lavorazione e con amorevole cura nascono nove Vini, tutti a Denominazione di Origine Controllata, alcuni in purezza, altri ottenuti da accurati assemblaggi, 5 bianchi in purezza ( Pinot Grigio, Friulano, Sauvignon, Chardonnay e Ribolla Gialla), 2 uvaggi bianchi (Bianco Bràtinis e il Collio Bianco Tùzz Riserva), 2 rossi (Cabernet Franc e il Collio Rosso dei Princic), tutti molto buoni e dallo straordinario rapporto qualità/prezzo. In particolare, mi sono appassionato al Collio Pinot Grigio e al Collio Rosso dei Princic, il primo 100% di uve Pinot Grigio delicato ed elegante richiama sentori vegetali della pesca e della mela matura sapido e fine ed estremamente equilibrato, il secondo ottenuto da uve Merlot al 70% Cabernet Sauvignon 25% Cabernet Franc 5% di un rosso rubino intenso molto armonico dai profumi di viola glicine e mora lascia la bocca pulita e asciutta per la piacevole tanninicità.
Ho girato tutta la proprietà accompagnato da Robert che mi ha guidato, raccontato, illustrato e descritto con il suo modo calmo e convincente, preparato su tutto, ha risposto esaurientemente ad ogni mia domanda, nelle sue parole e nella sua voce c'era tutta la storia della sua famiglia, l'attaccamento alla sua terra, tutta la passione con cui produce il Vino, la saggezza di un "vecchio agricoltore".
Bravo Robert, nel suo caso si può dire che gioventù fà rima con virtù ......... enologica e molto altro.
Azienda Agricola Gradis'ciutta
Località Gisbana, 10 - San Floriano del Collio (Gorizia)
Tel 0481 390237 Fax 0481 393433


PISAUNICATERRADIVINO : una manifestazione ben riuscita.

Si è svolta a Pisa, nei giorni di sabato sei e domenica sette dicembre 2008, presso il bel complesso della Stazione Leopolda che fà angolo fra Piazza Guerrazzi e Via Francesco da Buti, la "Festa" dei Vini Pisani, denominata PISAUNICATERRADIVINO. Il programma della manifestazione è stato denso di appuntamenti, sabato mattina, dalle ore 10.00 alle ore 13.00, organizzata dalla Associazione Grandi Cru della Costa Toscana, c'è stata la degustazione riservata ai giornalisti e ad esperti, "Andiamo in Bianco. Giovani e Vecchi", assaggio di ventidue Vini bianchi per dimostrare che la Costa Toscana non è solo grandi rossi, tutto perfetto grazie a Cristina Panigada e Paolo Valdastri. Tra i 22 Vini che ho sentito solo due non erano ancora pronti, la media degli altri era molto buona, ed alcuni (Colline Lucchesi Bianco Palistorti 2007 Tenuta di Valgiano, Montecucco Vermentino Irisse 2005 Castello di Collemassari, Giovin Re 2004 Michele Satta, Chardonnay 2004 San Gervasio, Grattamacco Bianco 2001 Collemassari Grattamacco, Montescudaio Bianco Lucestraia 1999 Fattoria Sorbaiano) mi hanno molto, positivamente, colpito.
Alle 15.00 l'inaugurazione della Manifestazione, alle 15.30 l'inizio mostra con l'apertura della sala convegni al pubblico. Nell'affollato padiglione, 64 Produttori Pisani hanno presentato, per due giorni, 227 etichette della loro migliore produzione. Degustazioni guidate, prove, vendita diretta, mostra filatelica sul tema del Vino e banco per l'annullo filatelico dell'evento, hanno fatto da contorno.
Non c'è altro da dire che è stata una manifestazione ben riuscita.


martedì 2 dicembre 2008

"GIANFRANCO VISSANI a casa tua "?...se vuoi....

Anche se è uscito da qualche mese, mi è capitato, solo ora, tra le mani il libro "Gianfranco Vissani A Casa Tua ricette e segreti del re della cucina italiana", edito da Arnaldo Mondadori, quinto libro pubblicato, del più celebre Chef italiano, nato a Civitella del Lago, Baschi (Terni), classe 1951, titolare dell'omonimo Ristorante meritatamente super stellato.
Il libro di poco più di 200 pagine, ben rilegate, inizia con l'introduzione, diciassette facciate divise in sottocapitoli (Pane, Olio, Vino, Erbe aromatiche, Caffè), a seguire le ricette (Antipasti, Primi, Secondi di carne, Secondi di pesce, Dessert), scritte in modo che sulla pagina sinistra restino gli ingredienti, le quantità, le istruzioni per le preparazioni e su quella destra un breve consiglio dello Chef attinente alla stessa.
Il volume si legge velocemente, le ricette sono piuttosto semplici e sono spiegate chiaramente in poche righe, mancano totalmente immagini e foto.
Il giudizio è contrastante: scritto in maniera minimalista, può essere curioso.
Cosa dire :- se vuoi "Gianfranco Vissani a casa tua".........bastano diciotto euro.
http://www.casavissani.it/
http://www.librimondadori.it/

domenica 30 novembre 2008

RISTORANTE CACCIATORI DA LUCIANO :- Da tre generazioni qualità, ottima cucina e accoglienza.

Una girata in Umbria è sempre una ottima cosa, andare poi a passeggiare sulle rive del Lago Trasimeno lo è ancora di più. Proprio lungo le sponde, di questa perla della natura italica, sorge Passignano sul Trasimeno (Perugia) rinomato centro turistico; i resti della Rocca, alcuni tratti della Cortina Muraria, dotata di porte e torri, tra cui spicca la Torre di Ponente, trecentesca struttura a forma triangolare, sono le tracce di un passato di Castello conteso, oggi è un caratteristico e panoramico paesino. In questo contesto, sulla passeggiata, proprio davanti al molo del Servizio di Navigazione del Trasimeno, che collega tutti i Centri che si affacciano sul Lago compresa la bellissima Isola Maggiore, c'è un Ristorante che porto nel cuore da tantissimi anni ..... CACCIATORI DA LUCIANO.
Questo straordinario locale, aperto nel lontano ottobre del 1949 da Audemio e Cesira Giorni (babbo e mamma di Luciano), per la prima volta l'ho visitato nel 1979, in quegli anni era il regno di mamma Cesira, donna energica e cuoca sopraffina, infatti aveva appena meritato, nel 1978 la segnalazione sulla Guida e successivamente, nel 1980, la Stella Michelin, davanti al magnifico panorama lacustre, si mangiava divinamente.
Luciano parte giovanissimo per l'estero a fare esperienza, Corsica, Montecarlo, Germania e Svizzera, ma soprattutto in Francia, dove ha lavorato a Parigi in posti da sogno, Maxime, Napoleon e la Tour d'Argent (un mito); nel 1967 torna a casa, e prende il suo posto accanto alla mamma in cucina, convivenza non facile, ma che per moltissimi anni ha dato risultati eccelsi. Con la scomparsa di Cesira, ottobre 2002, Luciano non è rimasto solo per molto tempo, infatti anche il figlio Enrico segue la tradizione di famiglia, e per nostra fortuna, anche nella bravura.
Ma veniamo alla recente ultima visita. Ora di pranzo, solita accoglienza affettuosa, la saletta con pochi tavoli è quella di sempre, calda e ricca, la giornata serena permette di godere anche della bella vista del Lago, ho degustato con piacere:
- Insalata di gamberoni con scaglie di parmigiano,
- Capesante al calvados su mele croccanti (tempura),
- Sashimi di tonno all'aceto balsamico e pinoli,
- Paccheri di Gragnano agli scampi e pecorino di fossa,
- Scampi all'arancio,
- Pera al forno con crema alla cannella e glassa al cioccolato.
Il tutto accompagnato da una stupefacente bottiglia di Krug 1998 (delicato ed estremamente raffinato, armonicamente perfetto). E siccome non mi ero fatto "abbastanza male" mi hanno portato dei pezzetti di cioccolato fondente insieme ad un aromatico bicchiere di rum Coiba invecchiato 21 anni ..... aiuto, meglio prendere un pò d'aria seduto fuori con loro.
Il Ristorante è sempre stato, ed è, famoso per la freschezza del suo pesce, oggi arriva da Anzio, uno dei mercati migliori, e in tutti questi anni le sue preparazioni sono rimaste sempre ad altissimi livelli.
La Carta dei Vini con 150 selezionate etichette, soprattutto Bianchi e Bollicine, è molto interessante.
Andare a mangiare da Luciano ed Enrico è un obbligo per tutti i buongustai, per la qualità, l'ottima cucina e l'accoglienza ..... ma per me è anche una questione di affetto da tre generazioni.
Ristorante Cacciatori da Luciano
Via Nazionale, 11 - Passignano sul Trasimeno (Perugia)
Tel. 075 827210
Aperto sempre, giorno di riposo il Mercoledì, Ferie circa dal 10 al 31 gennaio.


mercoledì 26 novembre 2008

Ein Prosit 2008 :- peccato non poterci andare.

Da domani incomincia, con un fitto programma di appuntamenti, EIN PROSIT 2008, il più importante evento enogastronomico del Friuli Venezia Giulia, festa dei vitigni autoctoni italiani ed internazionali abbinati ad incontri, seminari, laboratori dei sapori e itinerari del gusto. La bella e rilevante manifestazione si terrà, promossa dal Consorzio Promozione Turistica Tarvisiano, nei giorni 27-28-29-30 Novembre e 1 Dicembre, presso il cinquecentesco, storico ed elegante, Palazzo Veneziano di Malborghetto (Udine) e altre sedi limitrofe. All' evento parteciperanno 150 selezionate aziende italiane ed estere, nomi eccelsi come Chateau Margaux per i vini e Pinchiorri per i ristoranti, personaggi come Bepi Pucciarelli e Paolo Marchi proporranno percorsi appetitosi di cibo e vino.
Che dire.....è veramente un peccato non poterci andare.
info@einprosit.org http://www.einprosit.org/

domenica 23 novembre 2008

Una fraterna bisboccia al Puntodivino a Viareggio (Lu).

Ci sono serate che prendono subito la strada giusta, e quella di venerdì 21 novembre 2008 è stata proprio una di queste.
Ritrovo alle ore 20,30 all'Enoteca con Cucina Il Puntodivino, la cena organizzata dall'impareggiabile patron Stefano Niccoli è abbinata ai Vini degli amici Antonella e Fabrizio (Azienda Cantarutti Alfieri), il caratteristico locale è pieno, siamo alle solite, tutti vogliono venire a mangiare qui !!! Meno male che c'è il tavolone, così con gli amici ci possiamo sedere tutti insieme, i sopracitati produttori Antonella e Fabrizio, Antonio e consorte, Francesco (Azienda vitivinicola I Stefanini) con la fidanzata, Manlio, Paolo, Dante, Roberta e il sottoscritto, proprio un'allegra compagnia.
Tra scherzi, lazzi e prese in giro, in un'atmosfera estremamente gioviale, abbiamo degustato :
- Gamberoni su crostone in salsa alle erbe aromatiche, accompagnato da un Pinot Grigio Colli Orientali del Friuli
- Passatina di ceci e calamaretti, olio nuovo e pepe, con Sauvignon Terre di Rosazzo Scacco al Re Doc Colli Orientali del Friuli 2006
- Orecchiette di pasta fresca in salsa di branzino, cuori di carciofo e puntarelle di broccoli, insieme ad un Friulano Doc Colli Orientali del Friuli 2007
- Piccolo tournedos di manzo argentino con cavolfiore e caramello di vino rosso, con Schioppettino Colli Orientali del Friuli 2001
- Gelato di marroni in fonduta di diaspori (cachi), insieme, solo per il tavolone, a due bottiglie di Picolit Docg Colli Orientali del Friuli 1996 (unica ed eccezionale selezione di cui sono state prodotte solo 498 bottiglie, da cc. 500, e quelle bevute erano la n°400 e la n°401).
Debbo dire che tutti i piatti hanno avuto un grande successo, in molti casi non ci siamo vergognati nè a fare la scarpetta, infatti i cestini di pane duravano poco, nè a replicare alcune portate. I Vini tutti molto buoni e sapientemente abbinati, hanno esaltato i palati e riscaldato i cuori. Antonella Cantarutti, simpaticamente, ha conversato con tutti i partecipanti alla serata illustrando le politiche aziendali, i progetti, le nuove tecnologie di vinificazione e i vini portati per l'occasione.
Il servizio è stato perfettamente effettuato da Stefano, sua moglie Alessandra e da Simone e Alessio, i loro figli, insieme alla ragazza di sala. In cucina Camillo e Paolo sono stati i creatori di così tante bontà, aiutati da Momi.
La fraterna compagnia, a tarda ora, non si è sciolta senza il bicchiere della staffa, e Stefano ha scelto per l'ultimo brindisi della serata, con la gran gioia di tutti, una bottiglia di Solaia 2000.
Baci, abbracci e regalini, sono venuto via e per tutta la strada fino a casa ..... ho rimpianto che la fraterna bisboccia fosse finita.
Enoteca con cucina IL PUNTODIVINO di Niccoli Stefano
Via Mazzini 229 - Viareggio (Lucca) Tel e Fax 0584 31046
Azienda Agricola Cantarutti Alfieri
Via Ronchi 9 - San Giovanni al Natisone (Ud) Tel 0432 756317


Buona Cucina, Vino Sincero e Amicizia al Ristorante Golden del Porto Turistico Cala dè Medici di Castiglioncello-Rosignano Solvay (Li).

Giovedì sera, 20 novembre 2008, si è svolta al Ristorante Golden, una piacevolissima soirée a tema sul Tartufo, accompagnato dagli ottimi Vini dell'Azienda Cantarutti Alfieri, ma non solo .....
Infatti, la serata perfettamente organizzata dallo staff del Ristorante guidato dalla brava Cecilia Lami, è iniziata con il benvenuto ai commensali di Aldo Fiordelli, un caro amico, giornalista gastronomo e sommelier, ispettore per la Guida ai Ristoranti d'Italia de l'Espresso e collaboratore di altri importanti periodici del settore, autore del bel libro "Il buon tartufo usi e costumi del "diamante" della tavola", che ha illustrato la storia, la natura e le pregevoli qualità di questo tubero, rispondendo anche esaustivamente, alle numerose domande.
Successivamente la gentilissima e simpaticissima signora Antonella Cantarutti, titolare dell'omonima Azienda Vitivinicola, presente alla cena con il marito Fabrizio, esperto viticultore, girando per i tavoli ha illustrato la loro produzione, le politiche aziendali, le loro nuove tecniche di vinificazione e gli specifici vini della serata.
Ma veniamo alla degustazione con gli ottimi piatti preparati con grande cura dal bravo chef del Golden, Roberto De Franco, e gli abbinamenti selezionati da Paolo Valdastri :
- Uovo di Paolo Parisi con tartufo
- Polentina mantecata con Taleggio al latte crudo e tartufo
Su questi due piatti è stato servito un Friulano Doc Colli Orientali del Friuli 2007
- Ravioli di anatra e foie gras, con il suo fondo come salsa, spinaci saltati e tartufo
Con Sauvignon Terre di Rosazzo Scacco al Re Doc Colli Orientali del Friuli 2006
- Il piccione nelle due differenti cotture, il petto rosato, le cosce croccanti, salsa al miele e pepe di Sechuan, fagottino dei suoi fegatini, con lamelle di tartufo
Accompagnato da un Merlot Terre di Rosazzo Scacco al Re Doc Colli Orientali del Friuli 2005
- Pera Williams caramellata al vino rosso, tartufino di cioccolato alla cannella, gelato al vin brulè
Abbinato ad un Sauternes Chateau Roumieu 2004 ..... e per alcuni impenitenti "per pulirsi la bocca" anche delle freschissime ostriche.
Tutto il tartufo della serata era il Bianco di San Miniato (Pisa) fornito dalla rinomata Azienda Savini Tartufi, che, da ben quattro generazioni (dal 1920), si occupa di raccogliere, selezionare, pulire, confezionare e consegnare questo raro "diamante" di San Miniato.
Alla cena ha partecipato anche una simpatica tavolata della Compagnia teatrale che mette in scena la commedia comica "I 39 scalini" (una spy story di John Barlow) con i brillanti Nini Salerno, Roberto Ciufoli, Barbara Terrinoni e Manuel Casella.
L'atmosfera conviviale, la partecipazione e l'interessamento dei presenti, la buona cucina, il vino sincero, la presenza di tanti amici, hanno fatto della riuscita serata sul tartufo al Ristorante Golden del Porto Turistico Cala dè Medici di Castiglioncello-Rosignano Solvay (Li), un evento speciale.






Sakura Mimi : 40 Volte DAMARE.


Accogliamo con piacere tra i collaboratori l'amica Sakura Mimi, brava giornalista gastronoma giapponese, che ci invia il suo primo articolo per il blog.


40 VOLTE "DAMARE".
Marchio di eccellenza al Ristorante da Vittorio, dell'indimenticabile Vittorio Cerea, oggi gestito dagli eredi, situato sulla collina fuori Bergamo, importante punto di riferimento per gli appassionati di pesce, in particolare di crudo. Il 18 novembre 2008 è stato presentato un bel libro dal titolo "DAMARE. Pesce crudo. 40 ricette di Enrico Cerea. Roberto Cerea. Paolo Rota."
Enrico, Roberto e il loro cognato Paolo, hanno organizzato un bellissimo rinfresco di presentazione nel cuore di Milano vicino a Piazza San Babila. In una impressionante scenografia con al centro un enorme tonno di cinquanta chili, razza Kuro Maguro (molto apprezzato da noi giapponesi), sono stati serviti in abbondanza crudité, scampi, ostriche, carpacci, ecc. tutti al massimo della freschezza, accompagnati da Cuvée Annamaria Clementi di Cà del Bosco. Successivamente un Risottino con il gambero rosso crudo di Sanremo guarnito con i carciofi fritti, che ha perfettamente interpretato le parole dello chef Enrico "Trovare gli accordi giusti è esaltante, con il crudo si arriva all'essenza, alla sopraffina naturalità, al centro della materia"; Paolo Cerea ha aggiunto "Operazione solo in apparenza facile e invece tremendamente complicata". Dal mare e da amare.
di Sakura Mimi
Titolo : DAMARE.Pesce Crudo.40 ricette di Enrico Cerea.Roberto Cerea. Paolo Rota.
Edizioni : Montagud Editores SA - Barcellona
Pag. 176, Fotografie a colori ed illustrazioni a china. Prezzo Euro 85,00.
Ristorante Da Vittorio
Via Cantalupa, 17 - Brusaporto (Bg)
Tel. 035 681024 Fax 035 680849


lunedì 17 novembre 2008

Azienda Agricola IL COLOMBAIO DI SANTA CHIARA ....un sicuro premio per il palato.

Anche se nata nel 2000 ed è uscita con il suo primo Vino nel 2001, questa giovane Azienda Agricola Il Colombaio di Santa Chiara, si è fatta presto notare per la qualità della sua produzione, sia di Vino che di Olio, facendo presto del suo nome un punto di riferimento nella meravigliosa campagna che circonda San Gimignano (Siena) da cui dista solo due chilometri.
L'impresa nasce dalla volontà di Alessio, Stefano e Giampiero Logi di perpetuare l'esperienza di babbo Mario (Classe 1937) contadino e vignaiolo da sempre, mettendo a frutto la sua grande esperienza. Più di dieci ettari con bosco a macchia mediterranea, oliveti, vigneti, cantina, agriturismo, chiesa; il tutto diviso in due frazioni, distanti tra loro circa due chilometri e mezzo, dal soprannome delle quali deriva il nome dell'Azienda.
L'Agriturismo il Colombaio di Santa Chiara è frutto di una ristrutturazione eseguita su un complesso del 1800 con l'uso di materiali e colori naturali, espressioni della tradizione e del territorio circostante, pur offrendo tutti i migliori comfort dell'ospitalità di alta qualità.
La Chiesa romanica del XII secolo di proprietà della famiglia Logi, denominata Pieve di San Donato, riporta indietro nel tempo il visistatore, grazie al fascino ed alle caratteristiche originali mantenute inalterate.
Quattrocentocinquanta piante di Olivi (Leccino, Frantoio e Moraiolo) da cui si producono 4/5 quintali di un eccellente Olio Extra Vergine di Oliva.
Le vigne, sette ettari prevalentemente a Vernaccia, lavorate con un'attenta cura, dopo una vendemmia fatta rigorosamente a mano e una scrupolosa vinificazione, seguita anche dagli enologi Paolo Caciornia e Nicola Berti, producono:
- Vernaccia di San Gimignano DOCG "Selvabianca" (Vernaccia tradizionale vinificata in acciaio);
- Vernaccia di San Gimignano DOCG "L'Albereta" (Vernaccia fiore lavorata in barrique);
- San Gimignano DOC "Colombaio" (90% Sangiovese con piccole percentuali di Colorino e Canaiolo, il tutto affinato in barrique);
- Vino Rosso IGT "Il Priore" (50% Sangiovese e 50% Canaiolo).
Una particolare attenzione và riservata alla prima uscita del loro Vin Santo, annata 2003, "di Mario" (dedicato al loro babbo), una selezione di uve fatta a fine settembre con un appassimento di circa tre mesi e successiva pressatura e passaggio in caratelli da 40/70 litri per quattro anni, con stoccaggio minimo in bottiglia di cinque mesi. Bellissimo colore, profumo intenso e ricco di aromi, entusiasmante in bocca, persistente, dal retrogusto seducente e appassionante, con un rapporto prezzo/qualità estremamente competitivo ..... proprio un sicuro premio per il palato.
Azienda Agricola Il Colombaio di Santa Chiara
Località Racciano n°9 - Località San Donato n°1, San Gimignano (Siena)
Tel. e Fax 0577 942004


giovedì 13 novembre 2008

Merum Rubrum Ilcinentium : Vino Puro Rosso Montalcinese.

Sono stato fortunato ad avere un amico premuroso come Edoardo Chelucci, che mi ha fatto assaggiare una bottiglia di Merum Rubrum Ilcinentium 2005 Rosso di Montalcino Doc, non solo per la straordinaria qualità del prodotto, ma anche per il numero limitato di bottiglie messe in commercio, 6700 per l'annata 2005 e, addirittura solo 3200 per l'annata 2006.
L'Azienda produttrice di questo Vino, il Podere Canalino, si può dire che "è appena nata", infatti il Vigneto è entrato in produzione con la vendemmia 2004 e si trova addossato alla collina di Montalcino, tra i 350/400 mt. s.l.m.; una superficie di 4 ettari, distante 800 metri dalla cittadina stessa. La vigna reimpiantata nel 1999 è stata disposta con la messa a dimora di viti binate in una intensità di 9500 ceppi ad ettaro, al fine di ottenere una produzione limitata ed ottimale. Questo terreno, acquistato nel primo dopo guerra da Sodi Guerriero, ed ora di proprietà della figlia Luciana, coadiuvata dal marito Sergio Pagliantini e dai figli Alberto e Chiara, è estremamente particolare per la presenza di acque surgive che impongono un tipo di coltura vincolata ad uno stretto rigore ambientale.
L'attuale produzione si basa su tre Vini : il Rosso di Montalcino Doc diversificato, in un base denominato Podere Canalino e in una selezione di nome Merum ..., e un Rosso Toscano Igt.
Il Merum ha la stessa accurata lavorazione del Brunello da cui si differenzia per il minor tempo di maturazione (14 mesi) in botti medie di rovere francese ; quest'ultime sono state realizzate da un vecchio artigiano austriaco che personalmente le ha assemblate in cantina.
Il Merum Rubrum Ilcinentium 2005 (13,5% vol.), assaggiato, si è presentato con un bel colore rosso rubino, profumi ricchi e vellutati, in bocca ben strutturato e persistente, con un piacevolissimo retrogusto e, ulteriore nota di merito, il prezzo.
Se queste sono le basi, attendiamo con ansia la prima uscita del "Brunello Podere Canalino", Vendemmia 2004, già in affinamento in bottiglia e che sarà disponibile in commercio da gennaio 2009; bisognerà impegnarsi, per poterlo bere, data la limitatissima produzione di 2660 bottiglie.


martedì 11 novembre 2008

IL CASONE 1729 ..... una giornata con l'Olio Nuovo e 3 grandi Chef.

Per festeggiare la "Frangitura 2008", con la presentazione e la degustazione dell'Olio Nuovo, alla Tenuta Il Casone 1729 a Pian di Mommio (Lucca), è stata organizzata dalla gentilissima proprietaria Andrea Lehmann e dalla sua efficientissima assistente Silvia Ghiribelli, una grande giornata enogastronomica con la partecipazione di tre grandi Chef : Michael Hoffmann, Andrea Mattei e Cristiano Tomei.
Questa magnifica Tenuta, immersa nel verde delle colline prospicienti la Versilia, è il risultato della ristrutturazione, avvenuta tra il 1998 e il 2000, grazie all'impegno della signora Andrea e al lavoro di importanti architetti e maestranze : una bella casa, due lussuose suites per gli ospiti/turisti, gli architettonici annessi, il curatissimo parco tra sculture e la grande piscina.
L'Oliveto è terrazzato e si estende per quattro ettari, è composto da 1111 piante di qualità "Frantoio" (per la maggior parte), "Leccino" e "Maurino", alcune delle quali risalgono a circa 500 anni fà; nonostante ciò nella primavera 2005 sono stati impiantati 240 olivi di tre anni che, tra circa dieci anni, entreranno in piena produzione.
L' Azienda produce un Olio Extra Vergine d'Oliva (anche in versione aromatizzato) con la classificazione di qualità della Dop di Lucca; uno straordinario Olio contenuto in un' elegante bottiglia di vetro scuro, resistente ai raggi Uv, chiuso da un tappo di sughero sardo naturale e confezionato in scatole di colore rosso e nel tipo più pregiato in un cartone nero laccato.
La riuscitissima giornata si è svolta, in una così splendida cornice, l'ultimo sabato di ottobre.
Cristiano Tomei, chef proprietario del Ristorante L'Imbuto di Viareggio (Lucca), punta di diamante della cucina di ricerca versiliese, ha coordinato e fornito l'asse portante sia della cucina che del servizio, inserendo tra i suoi numerosissimi piatti anche quelli degli altri due colleghi presenti: fra le sue preparazioni la coreografica entrèe (una scatola con sei bicchierini in cui si potevano degustare Acciughe all'olio, Pane e olio, Pancotto bianco, Zuppa di cavolo nero, Fagioli schiaccioni, Polpo con le patate) e Agnolotto di finocchi cicale sambuca e caffè, Gnocco affumicato aglio e olio, Tordello di fegato alla veneziana, Uovo aceto olio e scampi, Giardiniera di galletto livornese con olio al rosmarino, Vitello tonnato con l'olio nuovo, Brulée di sparnocchi, Sorbetto di olio con stick al parmigiano, Gelato di ricotta con olio e buccia di arance, Plum Cake con olio e frutta secca, Catalane al tabacco, Pecorino e pere Frozen, il tutto accompagnato con particolari tipi di pane.
Michael Hoffmann chef/patron del Margaux, uno dei cinque Ristoranti più importanti di Berlino e uno dei migliori cuochi tedeschi, insignito di una Stella Michelin, ha portato il suo stile su una "cucina di avanguardia classica" ed ha preparato, estrapolando dal suo nuovo libro di 50 ricette con erbe aromatiche, Ravioli in acqua d'olive con olio d'oliva e caprino e Rana pescatrice affogata in olio extra vergine di oliva.
Andrea Mattei, giovanissimo e bravo chef emergente del Ristorante La Magnolia dell'Hotel Byron (5 stelle) sul Lungomare di Forte dei Marmi (Lucca), ha cucinato il suo Risotto al profumo di arancia e scampi canditi all'olio extra vergine di oliva, e successivamente lo Spiedino di sgombro all'olio extra vergine di oliva, patate e avocado.
Alla festa della Frangitura hanno partecipato molte persone provenienti da varie parti d'Europa e per questi ospiti gli chef hanno dato prova della loro maestria con le scenografiche preparazioni di altissima qualità, tutte contenenti un pregevole ingrediente l'Olio Extra Vergine d'Oliva de ..... Il Casone 1729.
Il Casone 1729 srl
Via Fonti, 369 - Piano di Mommio (Lu)
Tel. 0584 998025 Fax 0584 997338






domenica 9 novembre 2008

Chateau Brane-Cantenac 2001 ..... avvolgente.

Stappare una bottiglia di Chateau Brane-Cantenac 2001 (Margaux) Grand Cru Classé dal 1855, non è solo un evento per la straordinarietà della bottiglia e la qualità del Vino, ma anche per la lunga storia di cui è intrisa.
L'Azienda fondata nel XVIII° secolo dalla famiglia de Gorce, ad ovest del villaggio di Cantenac - Gironda - Francia, prima della classificazione dei Grandi Cru del 1855, produceva il Vino più importante del Medoc. Nel 1833 venne acquistata dal Barone de Brane che aveva appena venduto il Brane-Mouton (oggi Mouton-Rothschild); questo pioniere ben conosciuto nel mondo del vino di allora, era talmente bravo da essere soprannominato il "Napoleone delle Vigne" e, conoscendo perfettamente le potenzialità del terreno, fece emergere le sue eccellenti pecularietà. Nel 1866 un'ulteriore vendita alla famiglia Roy, proprietaria dello Chateau D'Issan. La Società dei Grandi Cru di Francia acquista questo possedimento nel 1920 e nel 1925 il passaggio a Lèonce Rècapet e al genero Francois Lurton dell'intero bene. Nel 1956 Lucien Lurton (figlio di Francois) eredita l'Azienda, ed oggi è in mano ad Henri, dal 1992, uno dei suoi dieci figli. Sotto la sua direzione i 90 ettari divisi in più appezzamenti, di cui il più vasto è sito davanti al Castello, vengono ristrutturati e modernizzati, soprattutto attraverso importanti lavori di messa a valore delle vigne, insieme all'applicazione delle più moderne tecnologie, il tutto per arrivare alla magistrale produzione di questo Chateau.
Tutti i vini di questa grande Cantina sono Cabernet Sauvignon 62,5%, Merlot 33%, Cabernet Franc 4% e Carmenere 0,5% e si differenziano per la selezione delle uve e l'invecchiamento: Chateau Brane-Cantenac 18 mesi in barrique, Margaux e Chateau Notton e Le Baron de Brane 12 mesi in barrique.
A titolo di cronaca il vitigno Carmenere è una rara varietà di Bordolese a bacca nera.
Il Vino della bottiglia stappata, Chateau Brane-Cantenac 2001, si presenta con un colore rosso profondo dagli intensi riflessi violacei, gli aromi potenti di caffè e cacao, l'ossigenazione rivela note speziate e floreali con un bouquet di more, lamponi, tabacco e cuoio, un finale estremamente lungo e ..... veramente avvolgente.


lunedì 3 novembre 2008

Azienda IL CARPINO ..... Amore per il Vino.

Il Friuli Venezia Giulia è una tra le regioni italiane più straordinarie, sia per il Vino che per le persone che ci vivono; qui si sente la grande passione che viene messa in tutto ciò che fanno; immerso in questa atmosfera positiva ho trovato un posto, dove, nonostante tutto, sono riusciti a stupirmi per il grande, intenso amore, con cui fanno il Vino ..... Il Carpino.
La bella Azienda agricola Il Carpino è ubicata in Località Borgo del Carpino, tra Oslavia e San Floriano del Collio, praticamente sul confine con la Slovenia, su una superficie di quindici ettari tutti in proprietà; gode di un bellissimo panorama fra degradanti vigneti, verdi colline e sullo sfondo il paesaggio di Gorizia; nasce nel 1987 da Franco Sosol e dal suocero Silvano, cresce con Franco e la moglie Anna fino ad arrivare ad oggi con l'ingresso dei figli Naike e Manuel.
La particolare tipologia del terreno argilloso, la cosiddetta "ponca" conferisce ai loro Vini le pregevoli mineralità di cui sono ricchi; tutta la produzione vitivinicola viene fatta con amorevole cura, e ciò traspare in ogni particolare, dalla vendemmia .... al confezionamento; la loro gamma di Vini, fino ad oggi, si è caratterizzata in due distinte linee di produzione : Il Carpino - i Vini più selezionati ( Bianco Carpino, Ribolla Gialla, Sauvignon, Chardonnay, Malvasia, Rosso Carpino, Cabernet Sauvignon, Rubrum) e Vigna Runc - Vini freschi dai vitigni più giovani (Pinot Grigio, Sauvignon, Chardonnay, Ribolla Gialla, Bianco Runc, Merlot).
Molta attenzione viene fatta ai trattamenti sulla vite, tra l'altro non vengono usati concimi chimici, ma prodotti assolutamente innocui, a garanzia della salute del consumatore.
Questo autunno Il Carpino è uscito con due grosse novità :
- la prima denominata Vis Uvae, dal latino la forza dell'uva, un Pinot Grigio che, per effetto di una settimana di permanenza sulle bucce di colore violaceo, acquista quel colore ramato specifico di questa uva.
Finalmente torniamo alle origini in un mercato che ha offerto troppe vinificazioni in bianco di questo magnifico acino.
- la seconda Exordium un (Tocai) Friulano; il nome nasce per festeggiare un duplice esordio, quello dell'entrata in Azienda dei figli e quello di aver prodotto per la prima volta questo Vino.
Ambedue i Vini sono di grandissimo pregio, come del resto tutti i loro prodotti, e superano con ottimi voti gli esami, visivo, olfattivo, gustativo, con uno straordinario punteggio qualità/prezzo; la produzione di Vis Uvae è di circa tremila bottiglie, quella di Exordium di millecinquecento ..... purtroppo, date le quantità, un nettare solo per pochi.
Azienda Agricola Il Carpino
Località Sovenza, 14/A - San Floriano del Collio (Gorizia)
Tel. 0481 884097 Fax 0481 884205




domenica 2 novembre 2008

Splende ..... "La Luna" a Lido di Camaiore (Lu).

E' proprio per tutti il Ristorante La Luna a Lido di Camaiore (Lucca), gestito dallo chef/patron Del Signore Alessandro e in sala dal fratello Leonardo, infatti, oltre ad avere un classico Menù soprattutto di mare, è anche un'ottima Pizzeria.
Alessandro dopo aver fatto la Scuola Alberghiera a Marina di Massa, diplomandosi Chef, lavora per un certo periodo in diversi conosciuti Ristoranti della zona (Clara, Capannina, Arlecchino), successivamente a diciotto anni parte per il servizio militare; al suo ritorno apre il locale La Luna, a Focette di Pietrasanta, dove, benchè molto giovane, si fà spazio nella ristorazione versiliese dal 1985 al 1987. In seguito trasferisce il locale a Massarosa località Meto, dove rimane dal 1992 al 1994; proprio in quest'ultimo anno il trasferimento a Lido di Camaiore in Via del Fortino dove è tutt'oggi.
Il Ristorante è arredato con semplicità ma è molto accogliente, nella stagione calda si può mangiare anche all'esterno sotto la piccola tettoia delimitata da verdi fioriere.
Ricco il carrello del pesce, di soddisfazione le porzioni, discreta la carta dei vini, ottime le pizze. Si inizia:
- pane ed ottime schiacciatine calde;
- una notevole varietà di Antipasti, tutti serviti con scenografiche composizioni;
- tra i Primi, tutti buoni, spiccano i Ravioli di mare, gli Spaghetti alle Arselle e quelli ai Coltellacci;
- nei Secondi si spazia dal Pesce fresco servito arrosto, all'isolana, ecc., ad una abbondante Catalana di crostacei, passando dal Tonno fresco ad una super Grigliata;
- ricco e goloso il piatto dei Dolci assortiti;
- e con il Caffè speciali Biscottini.
Ma se ce la fate a rinunciare a tutto ciò, potete mangiarvi una riuscitissima Pizza.
Leonardo in sala vi accoglierà con molta simpatia e gentilezza, soddisfacendo ogni vostra necessità culinaria.
L'ottima qualità delle materie prime, le valide preparazioni dello chef, l'abbondanza delle porzioni, l'affabilità e la cortesia, non vi faranno altro che desiderare di rivedere .... La Luna.
Ristorante con Pizza La Luna
Via del Fortino, 67 - Lido di Camaiore (Lu)
Tel. 0584 650283
Chiusura invernale tutto il Mercoledì e Giovedì a pranzo.

martedì 28 ottobre 2008

Da BRACALI a Massa Marittima per sentirsi come dei Re.

Parte da lontano la storia di questo straordinario locale, un Ristorante oggi premiato con una Stella Michelin (anche se ne meriterebbe di più) situato alle pendici della collina di Massa Marittima (una perla storico-culturale dell'Alta Maremma) in Provincia di Grosseto. Gestito da mamma Manuela e babbo Luciano Bracali, era nato, infatti, come punto di ristoro e posto telefonico pubblico, meta di viandanti e camionisti che tra bicchieri di vino, un fiorire di affettati e tradizionali piatti tipici, lo affollavano quotidianamente. Francesco e Luca Bracali crescono in questo ambiente immersi nella tradizione e nella cultura del territorio della magnifica campagna toscana. Francesco s'innamora della cucina e Luca si appassiona al mondo del vino; appena possono trasformano l'antica osteria di famiglia in quelle lussuose ed eleganti Salette arredate in stile neoclassico con spechi, candelabri, colonne in stile romano con fregi in colore oro e lampade rifinite con cristalli di Swaroski. Una grande vetrata ci permette di vedere la cucina completamente in acciaio, estremamente moderna e tecnica, dove se pur cucinando niente è fuori posto, tutto risplende nel più assoluto ordine. Francesco è un eccezionale cuoco autodidatta, niente identifica meglio il suo modo di cucinare delle sue stesse parole "la cucina come intendo io è un'arte a tutti gli effetti, poichè non si limita all'esecuzione corretta di una ricetta ma alla sua creazione, struttura e presentazione; i miei piatti parlano di me, mandano messaggi precisi in un linguaggio sempre uguale e sempre diverso e in continua evoluzione". In sala Luca Bracali, sommelier eccelso, insieme alla futura moglie di Francesco, la bella e gentile Nadia, con tutto lo staff, accolgono l'ospite avvolgendolo con premurose attenzioni ed una cura estrema dei particolari.
Ma passiamo alla degustazione, accompagnata da un'ottima bottiglia di Chateau Cantelauze 1998 (Pomerol):
- Insalatina di gallina livornese e pioppini su budino di fegato grasso, gelatina di mosto cotto e gelato al parmigiano;
- Rigatoni di capocollo rivestiti di capesante crude all'olio di liquirizia e salsa di farro;
- Sella di cinghialetto con fichi e nocciole purè di finocchi;
- Portafoglio croccante di mais in zuppetta di frutta e gelato di yogurt.
Non solo, ad iniziare dalle due entrèe (Tortello al cucchiaio di astice su purè di ceci, Prosciutto di cinta senese con acciuga spagnola sotto pesto e mascarpone) vi stuzzicheranno tra un piatto e l'altro, con un cacciucchino alla livornese, eccezionali sorbetti e gelati, un esclusivo carrello con una varietà infinita di formaggi e, per finire, una pantagruelica mini pasticceria e cioccolatini.
In ogni preparazione i sapori, i profumi e i colori che prevalgono sono quelli tradizionali della nostra terra, ma le elaborazioni dello chef e i suoi abbinamenti estremamente delicati e mai aggressivi, danno come risultato dei piatti veramente grandi e unici.
La Carta dei Vini è maestosa e, nel vero senso della parola, "voluminosa": due tomi con più di cento pagine ricche di bollicine, vini bianchi, vini rossi e da meditazione, dall'Italia e dal mondo; ma raccontata così è sempre limitativa, per darvi un'idea, solo dalla Toscana, nei vini rossi, si può scegliere tra più di cento importanti Aziende con tutti i loro migliori vini ..... il "paradiso" per gli appassionati ..... e ciliegina sulla torta, in chiusura, c'è una piccola selezione personalizzata di Luca Bracali fatta con la collaborazione di tre note Aziende vinicole.
La bellezza del locale, le tavole imbandite, il servizio attento e inappuntabile, l'eccellenza della cucina, la ricchezza della cantina, Francesco Bracali, suo fratello Luca, Nadia e tutto il loro staff riusciranno sicuramente a farvi sentire ...... dei Re.
Ristorante Bracali s.a.s. di Francesco Bracali e C.
Via di Perolla n°2, Località Ghirlanda - Massa Marittima (Grosseto)
Chiuso il Lunedì, il Martedì e Mercoledì e Giovedì a pranzo.
Tel e Fax 0566 902318


lunedì 27 ottobre 2008

Cena a tema al Ristorante Golden di Cala de' Medici.

La sera di venerdì 25 ottobre 2008 si è svolta, nell'elegante Ristorante Golden di Cala de' Medici Porto di Castiglioncello (Livorno), una bella e riuscita serata a tema sui Formaggi.
L'interessante filo conduttore, il Formaggio appunto, è uno dei più antichi prodotti per l'alimentazione dell'umanità, si parla addirittura di circa 10.000 anni fà e forse anche più. Questo alimento attraverso i secoli è arrivato fino ai Romani che ne perfezionarono le tecniche casearie, fino allora conosciute, introducendo anche l'uso comune del latte vaccino; nel terzo secolo dopo Cristo, l'imperatore Diocleziano regolamentò per primo la vendita di formaggio, ordinando che il fresco fosse venduto avvolto nelle foglie e che lo stagionato fosse salato in superficie. Il nome Formaggio deriva dalla parola greca Formos e da quella latina Forma, ambedue stavano ad indicare un paniere di vimini dove veniva deposto il latte cagliato per dargli il suo aspetto definitivo.
La cena curata nei minimi particolari e preparata dal bravo chef del Golden, Roberto De Franco, è stata servita con i vini selezionati e abbinati perfettamente da Paolo Valdastri.
- Entrèe di Sgombro con burrata;
- Fonduta di Pecorino al latte crudo della montagna pistoiese con uovo affogato di Paolo Parisi e tartufo di San Miniato con Champagne Billecart-Salmon Brut-Rosè;
- Tortello farcito di Roquefort con pera liquida alla cannella con Chardonnay Sanct Valentin 2006;
- Degustazione di Formaggi a latte crudo italiani ed esteri,
(Pico chèvre Brillat Savarin, Vignalet Francia, Moro del Sannio a latte di bufala Molise, Gran Nuraghe Sardegna, Blue Stilton baby d.o.p. Regno Unito)
serviti con gelatina di granny smith e chutney di pomodori verdi, panini alle noci e uvetta in accompagnamento con Tiefenbrunner Gewurztraminer 2007;
- Cannolo croccante farcito con mousse di ricotta e salsa agli agrumi servito con Vinsanto Fedardo 2001.
Riuscitissima, bella e interessante serata nell'accogliente atmosfera del Porto del Gusto di Cala de' Medici di Castiglioncello (Livorno).




domenica 26 ottobre 2008

Aceto Balsamico Tradizionale di Modena : un Tesoro italiano.

Un ristretto numero di poco più di cento Produttori, tutti associati nel Consorzio, sono oggi i custodi dell'Aceto Balsamico Tradizionale di Modena, un tesoro tutto italiano ed un immenso patrimonio per la cultura gastronomica mondiale. Una produzione di poche migliaia di barili censiti uno ad uno, da cui si ricava una produzione di circa settantamila confezioni, tutte singolarmente certificate, ottenute attraverso la procedura tradizionale in tre fasi : la raccolta dell'uva, la pigiatura e la cottura del mosto, l'invecchiamento. Questo metodo unito all'abilità dell'uomo e ai piccoli segreti tramandati oralmente dalla tradizione sono i fondamenti di questo straordinario prodotto che viene invecchiato dai dodici fino ai venticinque anni, oltre i quali prende la dicitura "Extra Vecchio". Il metodo della tipica acetaia modenese, trova collocazione nei sottotetti delle case, avendo bisogno di grandi calori estivi per concentrare e maturare il prezioso "Balsamico"; cinque botticelle, la prima di 60 litri in rovere, la seconda di castagno da 50 litri, la terza di ciliegio da 40, la quarta di frassino da 30, la quinta di gelso da 20 litri, formano la tipica batteria modenese dove a forza di "Travasi" e "Rincalzi" avviene il miracolo della nascita di questa meraviglia. L'uso dell'aceto era conosciuto fin dalle più antiche civiltà e molte sono le testimonianze letterarie : da Virgilio che nelle Georgiche già descriveva la consuetudine di cuocere il mosto, ad Apicio che documentava il mosto cotto come condimento dei cibi, fino all'epoca dei Duchi d'Este, signori di Ferrara e Modena che ne decretarono il successo. L'Aceto Balsamico Tradizionale di Modena ha avuto il 17 Aprile del 2000, dall'Unione Europea, a riconoscimento della sua alta qualità, la D.O.P. (Denominazione di Origine Protetta) che garantisce per il futuro una lunga vita di successi a questo straordinario tesoro italiano.
Consorzio tra i Produttori di Aceto Balsamico Tradizionale di Modena
Via Ganaceto, 134 - Modena
Tel 059 395633 Fax 059 444510


Ceres : un'ottima idea.

La Birra Ceres è nata nel 1856 quando il fondatore della Birreria Aarhus in Danimarca M.C. Lottrup scelse il nome di Ceres per onorare la Dea della Fertilità; infatti la fertile attività dell'Azienda ha dato presto i suoi frutti trasformandola in breve in quell'industria modello che distribuisce a tutt'oggi in tutto il mondo il suo ottimo prodotto.
E' stata proprio una bella novità quella di fare la simpatica Confezione Speciale Degustazione che troviamo in questi giorni in vendita sia nei negozi che nei supermercati ad un prezzo promozionale. Una valigetta di cartone contenente n° 6 bottiglie da 33cl. delle sue grandi Birre ( Strong Ale, Top Pilsner, Old9, Stout, Red Erik, Weiss), con allegato un manuale di una quindicina di pagine intitolato "Indovina chi a cena", con belle foto a colori e realizzato con i preziosi consigli di Fausto Carrara chef/patron del Ristorante Operti 1772 da Fausto a Cherasco (Cuneo). Nel manuale per ogni Birra vengono descritte le pecularietà, gli abbinamenti con il cibo ed anche il tipo di bicchiere più idoneo per la degustazione. Proprio un'ottima idea.
Ceres spa
Via Paolo Imperiale, 4 - Genova
Tel. 010 275101
Ristorante Operti 1772 da Fausto
Via Vittorio Emanuele II, 103 - Cherasco (Cn)


lunedì 20 ottobre 2008

Azienda Cantarutti Alfieri: Terre di Rosazzo-Scacco al Re ... non solo Vini ma una filosofia.

Merlot 2005, Sauvignon 2006 e Friulano (Tocai friulano) 2006, questi sono gli ultimi nati in casa Cantarutti Alfieri, tre nuovi vini vinificati in purezza, espressione non solo della bravura della nota Azienda situata nei Colli orientali del Friuli, ma, proprio per il tipo di lavorazione e di risultato ottenuto, un'importante passo avanti dell'enologia italiana. Questo progetto nato nel 2005 con il supporto e la collaborazione di un'azienda americana ( Rivoira spa, società del gruppo Praxair), con la consulenza enologica del dottor Giacomo Mela, ma soprattutto ispirato ed attuato da Fabrizio Ceccotti, marito di Antonella Cantarutti, si basa su un metodo di vinificazione che prevede per l'uva vendemmiata e selezionata manualmente, un percorso nel tunnel di raffreddamento mediante l'immissione controllata di azoto liquido, dove la temperatura viene regolata intorno allo zero, in modo che l'uva non venga congelata, e che quindi possa essere diraspata senza problemi. L'uso di questo metodo, ad oggi esclusivo dell'Azienda Cantarutti Alfieri, permette di conservare tutte le pecularietà positive del vitigno lavorato, mantenendo ed esaltando dello stesso tutti gli aromi e i sapori. Dopo le successive fasi di vinificazione, particolari per ogni tipo di vino, fatte tutte accuratamente da mani esperte come quelle di Fabrizio, si passa all'affinamento delle botti in cantina, per un minimo di quindici mesi per il Merlot e dodici per il Friulano e il Sauvignon. Il risultato sono dei grandi Vini che hanno impresso le pecularietà dell'uva da cui derivano.
Il Merlot è un'esplosione di note speziate, di mora, di vaniglia, di cioccolato, di tabacco, crema pasticcera e cannella; seppur robusto è equilibrato ed estremamente godibile per la sua armoniosità.
Il Sauvignon è fresco e complesso nella sua aromaticità, con tipiche note di fiori di sambuco, foglia di pomodoro e pesca gialla, con sensazioni di vaniglia, menta e tabacco; persistente, equilibrato ed elegante.
Il Friulano è morbido e avvolgente con aromi di pesca bianca, anice ed ananas, insieme a sentori di vaniglia, erbe aromatiche e miele.
In tutti e tre i Vini, si nota la cura che Antonella e Fabrizio hanno messo in ogni fase della lavorazione.
Non solo Vini, ma una filosofia fatta di passione, amore per la propria terra, per il proprio lavoro e soprattutto per il Buon Vino.
Azienda Cantarutti Alfieri
Via Ronchi, 9 - San Giovanni al Natisone (Udine)
Tel 0432 756317 Fax 0432 746055


domenica 19 ottobre 2008

"Vernaccia e dintorni" a Lido di Camaiore (Lucca)

E' proprio riuscita bene la prima degustazione della Vernaccia di San Gimignano (Siena) svoltasi nei giorni 12 e 13 ottobre 2008 a Lido di Camaiore, ben organizzata dagli amici dell'Acquabuona. La manifestazione si è svolta, la domenica sera, con delle cene in compagnia dei Vignaioli, che sono stati sorteggiati e divisi in quattro conosciuti Ristoranti ( Da Romano e Il Punto Divino a Viareggio, Osteria L'Oliveta a Massarosa, L'Antico Uliveto a Pozzi di Serravezza), e il lunedì, con un'intensa giornata di degustazione vini e di assaggi, di olio, di formaggi, di salumi e di piatti tipici locali (La Buca - salumi, Piacentini Paolo e Pinzani - formaggi, La Nuova Bistrot - dolci secchi, Tancredi Cleli - produttrice di zafferano, lo chef Costantino Servedio del Ristorante Dorandò di San Gimignano per le preparazioni); il tutto omaggiato dal Consorzio della Denominazione di San Gimignano. Hanno partecipato ben 21 Cantine (Cesani Vincenzo, Pietraserena, La Marronaia, Campochiarenti, Il Colombaio, Casa alle Vacche, Fattoria Il Palagio, Casale Falchini, Il Lebbio, San Quirico, Teruzzi & Puthod, Fontaleoni, Agricoltori del Chianti geografico, Panizzi, Cusona, Pietrafitta, San Donato, Signano, Le Calcinaie, La Lastra, Il Palagione) con tutti i loro vini, guidate dal Presidente del Consorzio Giovanni Panizzi.
Sono andato alla cena organizzata al Ristorante Il Punto Divino :
- Vigna a Solatio 2006 (Casale Falchini) con Filetti di sogliola su coulis di peperoni;
- L'Albereta 2007 (Colombaio di Santa Chiara) con Millefoglie di acciughe e patate su valeriana;
- Crocus 2006 (Casa alle Vacche) con Trofiette di pasta fresca in salsa di basilico e gamberi;
- Angelica 2006 (Fattoria San Donato) con Mezze maniche all'uovo in ragù di mare;
- Riserva 2005 (Panizzi) con Trancio di tonno rosso con cipolla di Tropea brasata.
A fine degustazione come dolce il Frangipane al fondente puro con la sua salsa.
L'atmosfera gioviale della cena si è ritrovata il giorno dopo nell'ampia sala del Dune Hotel a Lido di Camaiore con la convivialità della degustazione che ha avuto un grosso successo di pubblico rafforzando l'idea della necessità di ripeterla il prossimo anno per approfondire la conoscenza di questo importante Vino.