lunedì 26 dicembre 2022

“IO, SERGIO DONDOLI”: IL NUOVO BELLISSIMO E CREMOSISSIMO LIBRO DI UNO DEI PIÙ GRANDI GELATIERI ITALIANI.




Il “Made in Italy” (Fatto in Italia) è l’espressione utilizzata, a partire dagli anni 1980, per indicare la specializzazione internazionale del Sistema Produttivo Italiano nei vari settori manifatturieri tradizionali. Uno dei prodotti di punta del “Made in Italy” è senza alcun dubbio il “Gelato Artigianale” che si distingue nettamente da quello Industriale.

Il “Gelato” è un alimento straordinario ottenuto miscelando ingredienti liquidi e solidi che, tramite macchine del freddo chiamate “mantecatori”, li trasformano nel prodotto cremoso e fresco che vediamo nelle vetrine delle gelaterie.

Per produrre un buon gelato, un Artigiano può scegliere tra moltissimi ingredienti a seconda delle proprie necessità e dei gusti dei suoi clienti. Si utilizzano ingredienti molto comuni come il latte, lo zucchero, la frutta, l’acqua, la panna, le uova, il latte in polvere, il fruttosio.

Un gelato professionale quindi si realizza miscelando ingredienti comuni freschi (latte, panna, zucchero, frutta) e ingredienti specifici per gelateria (basi, latte in polvere, zuccheri alternativi). Questo processo si chiama “bilanciatura”. Dopo avere pastorizzato la miscela viene lasciata “riposare a freddo”, come si fa per la lievitazione del pane. Quando la miscela ha le caratteristiche ottimali, vengono aggiunti altri ingredienti specifici chiamati “sapori” o “paste”. La miscela viene introdotta nel mantecatore e, dopo alcuni minuti, esce il gelato soffice e cremoso pronto per essere deposto nelle vaschette.

Le “Origini del Gelato” si perde nella notte dei tempi visto che in tutte le Epoche le temperature invernali portavano al congelamento degli alimenti. Varie tracce di antenati del gelato sono state ritrovate in Cina: come una miscela di riso stracotto, latte e spezie solidificata tramite l'immersione nella neve risalente al 2000 a.C. o prodotti caseari ghiacciati, fra cui una pietanza preparata con “kumis” (bevanda tipica di molte popolazioni dell'Asia centrale ottenuta dalla fermentazione del latte di giumenta) con aggiunta di farina e foglie di canfora e refrigerata prima di essere servita.

Nel Mondo Arabo si diffuse una preparazione denominata “sherbet” di origine Persiana (dove veniva chiamato “sharbat”), un dolce ghiacciato (attraverso il “processo endotermico” provocato dall'aggiunta di sali al ghiaccio) a base di frutta, acqua, zucchero (importato in Sicilia dagli Arabi nel IX Secolo), spezie e latte o crema di latte.

Nel Tardo Medioevo comparvero in Italia antenati del gelato moderno basati su latte e frutta ghiacciata. Tra le diverse specialità culinarie che Caterina Maria Romula di Lorenzo de' Medici (Caterina de' Medici, 1519 - 1589, Regina Consorte di Francia come moglie di Enrico II) introdusse nella Corte Francese vi era anche un dolce semifreddo cremoso. Bernardo Timante Buonacorsi (Bernardo Buontalenti, 1531 - 1608) è stato un Architetto, Scultore, Pittore, Ingegnere militare e Scenografo Italiano che, con la sua lunga e operosa attività presso la Corte Granducale Fiorentina, fu uno degli Artisti più importanti e influenti della seconda metà del Cinquecento. Secondo diverse fonti fu proprio lui a inventare, nel 1565 alla Corte di Caterina de' Medici, la “crema fiorentina” (anche con l'uso dell'uovo) il primo vero esempio di gelato del Mondo.

Intorno al 1560 un Medico Spagnolo di nome Blasius Villafranca, che viveva a Roma, riscoprì che il salnitro rendeva semplice la creazione di ghiaccio artificiale e un congelamento più rapido permettendo tra l'altro l'invenzione culinaria delle “bombes glacées”, un dolce di gelato solitamente semisferico con due o più gusti.

La storia del “Gelato” è indubbiamente poi legata a Procopio Francesco Cutò conosciuto in Italia  come Francesco Procopio dei Coltelli e in Francia col nomignolo di Le ProcopeProcopio Siciliano di nascita (Aci Trezza o Palermo 1651 - Parigi 1727), è stato un famoso Cuoco che trasferitosi a Parigi aprì nel 1686 la prima gelateria al Mondo, un Locale tuttora esistente, il “Café Le Procope”, dove veniva servita una grande varietà di gelati. 

La notorietà Internazionale arrivò successivamente quando il Gelato giunse negli Stati Uniti con Filippo Lenzi che nel 1777 aprì la prima gelateria. Il grande successo che il Gelato ebbe presso gli Americani portò anche a un veloce sviluppo tecnologico come “la gelatiera a manovella” (un mastello dove era inserito un cilindro metallico con una manovella) brevettata nel 1843 da Nancy Johnson. Alcuni anni dopo William Young applicò un motore al mastello di Nancy Johnson, consentendo un raffreddamento più uniforme. La vera rivoluzione arrivò all'inizio del '900 con l'introduzione della sorbettiera motorizzata a spatolazione automatica.

Nel 1903 il gelataio di origini Venete Italo Pietro Marchioni (1868 - 1954) che operava negli Stati Uniti inventò il “cono gelato”, la cialda conica aperta verso l'alto che si riempiva con il gelato a palline. Una scoperta che contribuì notevolmente a incrementare la popolarità e la diffusione del gelato Italiano nel Mondo.

Molto importante e rivoluzionaria fu anche da parte dell’Azienda Fabbri (fondata nel 1905 e produttrice di sciroppi) la realizzazione dei primi ingredienti composti per gelato artigianale comprendenti paste di frutta e creme che l'Artigiano Gelatiere poteva utilizzare nelle sue ricette aggiungendo latte, panna o acqua.

Nel 1939 in Italia e più precisamente a Torino fu inventato e brevettato, dalla storica GelateriaPepino” di Piazza Carignano, il “gelato su stecco” il miticoPinguino”, il gelato con crema dentro e cioccolato croccante fuori.

Oggi il “gelato artigianale” è senza alcun dubbio uno tra gli alimenti più diffusi e conosciuti grazie alla sua straordinaria bontà e alla genuinità degli ingredienti utilizzati, un prodotto che diffonde nel Mondo la magnifica Tradizione Alimentare Italiana.

Alla fine del Mese di Novembre 2022, è uscito un interessantissimo Libro intitolatoIo, Sergio Dondoli - Storia, passioni e ricette di un gelatiere italiano”. Sergio Dondoli è un fantastico personaggio e un grandissimo Maestro Gelatiere di fama Internazionale.

Sergio è nato, Sabato 12 Settembre 1953, nella splendida Regione Toscana a Monteriggioni, un Comune della Provincia di Siena, il cui spettacolare Centro Storico, formato dal grande e suggestivo Castello con il Borgo al suo interno, venne costruito dai Senesi sul Monte Ala in posizione di dominio e sorveglianza della Via Francigena per ordinanza del Podestà Guelfo da Porcari tra il 1213 e il 1219

Nel 1960 Sergio con la Famiglia si trasferì a Poggibonsi, importante Centro agricolo, commerciale e industriale distante circa 17 Km. da Monteriggioni. Dopo le Scuole Medie Sergio frequentò per un periodo l’Istituto Tecnico a Siena ma non gli piaceva e convinse il Padre a iscriverlo all’Istituto Professionale di Stato per l’Enogastronomia e l’Ospitalità Alberghiera F. Martini” di Montecatini Terme (PT) dove tra il 1967 e il 1971 frequentò il Corso di Portineria Alberghiera diventando “Concierge”. Se pur giovanissimo durante le vacanze estive dell’Alberghiero, mosso da un forte desiderio di indipendenza e avventura, iniziò a lavorare in Hotel di Zone Turistiche Italiane ed Estere (Castiglioncello in Provincia di Livorno, Strasburgo Capoluogo della Regione dell'Alsazia-Champagne-Ardenne-Lorena nel Nord-est della Francia, Bad Teinach-Zavelstein piccolo Comune Tedesco situato nel Land del Baden-Württemberg) ricoprendo e specializzandosi in vari ruoli compreso il Servizio di Sala e imparando anche le prime nozioni di Cucina.

Finiti gli studi Sergio tornò in Germania e dopo varie e costruttive esperienze, tra cui l’apertura di un Locale in Società denominato “Die Ente” (L’Anatra), si trasferì nel 1974 a lavorare in un Paesino sulla spiaggia vicino alla Città di Kiel nel Land dello Schleswig-Holstein. Poi lavorò sempre in Locali e Alberghi della Zona fino all’apertura della sua Pizzeria. Frequentando una Gelateria conobbe una bellissima ragazza di nome Franca che vi lavorava con le sorelle. Dopo due anni la loro storia d’amore li fece convolare a nozze il 30 maggio del 1979 e dalla loro unione sono nati tre Figli: Valeria Eleonora, Stefano e Sara Serena.

Negli anni successivi grazie al Marito di sua Cognata, esperto Gelatiere, Sergio Dondoli entrò nel mondo del Gelato Artigianale. Nel 1984 venduta la sua Pizzeria aprì a Reinfeld, un piccolo Paesino dello Schleswig-Holstein nel Nord della Germania, la sua prima Gelateria denominataPinocchio”.

Nel 1988 Sergio e Famiglia rientrarono in Italia a Poggibonsi e seguirono altre importanti esperienze lavorative. Nel 1990, dopo aver girato molto per la Toscana cercando di trovare l’ubicazione della sua nuova Gelateria, Sergio arrivò nella suggestiva e monumentale (risale al 1200) Piazza della Cisterna nel cuore della fantastica e storica Cittadina di San Gimignano (SI), la “Città dalle 100 Torri”, dove trovò al Civico 4 un fondo da restaurare.

Con grande impegno e assoluta passione per superare tutte le difficoltà burocratiche alle 16:30 di Mercoledì 8 Aprile 1992 Sergio Dondoli e Famiglia riuscì a inaugurare quella che negli anni successivi è diventata la mitica Gelateria di Piazza laGelateria Dondoli”.

Negli anni Sergio Dondoli si è impegnato moltissimo portando la sua preparazione, la professionalità e l’amore per il lavoro a livelli altissimi. I successi che ha ottenuto negli anni sono infiniti: “Pemio Colosseum” Roma 1993/96, “Merlino d'Oro” nel 1993/94/95/96,
Coppa d'Oro” nel 1994, “Gelatissimo d'Italia1997/98, “Grappolo d'Oro1998, Campionato Italiano a Venezia nel 1998, “Coppa del Mondo della Gelateria” come membro del Team Italia vincitore nelle Edizioni 2006/07 e 2008/2009, nel 2016 il prestigioso “Premio MAM” (Maestro d’Arte e Mestiere), l'equivalente Italiano del Premio Giapponese “Living National Treasure” e del Premio Francese “Maître d’Art”, solo 75 Maestri Artigiani sono stati insigniti in Italia e Sergio è l'unico Maestro Gelatiere ad aver ricevuto questo importante riconoscimento.

Grandi Giornali del Mondo hanno parlato di lui con affermazioni importanti come il "The Sidney Morning Herald" che scrive “la via Francigena conduce oggi i devoti alla porta della Gelateria del Dondoli”, il "Der Feinschmecker" parla del suo gelato allo zafferano e pinoli come di una poesia, l’"Union Tribune" definisce l'Italia come Arte e Gelato e per il gelato indirizza tutti alla Gelateria di "Piazza". La Gelateria Dondoli è citata tra le più importanti Guide Mondiali ed è visitata continuamente da Televisioni Nazionali e Internazionali.

Grazie alla sua esperienza e alla voglia di sperimentare Sergio ha creato una serie infinita di gusti originali e insoliti che sono diventanti famosi come la “Crema di Santa Fina” (crema allo zafferano e pinoli), lo “Champelmo” (pompelmo rosa e spumante), il “Dolceamaro” (crema alle erbe aromatiche), il “Sorbetto di Vernaccia”. Ma il suo Menu si arricchisce continuamente di nuovi gusti.

Tutti i suoi gelati nascono da ingredienti selezionatissimi e di prima qualità con un occhio di riguardo per i prodotti tipici del Territorio come lo Zafferano di San Gimignano DOP o il Vinsanto. I Gelati di Sergio Dondoli, preparati ogni giorno con ingredienti freschissimi rigorosamente selezionati e privi di conservanti, sono vere e proprie opere originali che si distinguono anche per le eccellenti proprietà nutrizionali (vitamine, proteine, fibre e sali minerali), l'apporto calorico limitato e una facile digeribilità.

Un Gelatiere di così grande fama meritava assolutamente un racconto dettagliato in tutti i suoi particolari e come già accennato nel Novembre 2022, è uscito l’interessantissimo Libro dal Titolo Io, Sergio Dondoli - Storia, passioni e ricette di un gelatiere italiano”.

Il LibroIo Sergio Dondoli” è pubblicato, nel bel formato 30,5 x 21,7 cm. con Copertina Rigida, dalla nota Casa Editrice di Firenze Il Forchettiere”.  Il Libro è stato Curato del bravo Giornalista Enogastronomico Marco Gemelli ed è riccamente illustrato con moltissime Foto della Famiglia Dondoli e con quelle realizzate da un altro bravo Giornalista/Fotografo come Luca Managlia.  

Nelle 115 Pagine di pregevole Carta Lucida (Testi in Italiano e in Inglese) si trova inizialmente l’Introduzione della brava Giornalista/Scrittrice Eleonora Cozzella e la Prefazione dell’Esperta Studiosa di Storia e Curatrice del Gelato Museum Carpigiani Luciana Polliotti. Seguono i Capitoli dedicati alla Vita, alla Famiglia, agli Amici di Sergio Dondoli, quello dedicato a San Gimignano, quello delle Ricette dei suoi Gelati, quello dove 10 Personaggi famosissimi raccontano Sergio Dondoli, quello in cui 12 Chef super celebri e premiati raccontano le loro Ricette realizzate in collaborazione con Dondoli. Il Libro si chiude con la Pagina dei Ringraziamenti e l’Elenco dei principali Fornitori della Gelateria.

Sergio Dondoli è un esuberante personaggio con uno straordinario carattere che lo porta a essere estremante socievole, disponibile, simpaticissimo e sempre magnificamente sorridente, un vero Artista del Gelato Artigianale ma anche un uomo ricco di umanità. La Sua Gelateria oltre alla speciale bontà della sua produzione rispecchia anche tutti i lati positivi di Sergio e per tali motivi ogni giorno è assaltata da folle di Clienti da tutto il Mondo.

Posso solo aggiungere che il nuovo bellissimo ecremosissimoLibroIo Sergio Dondolidedicato a uno dei più grandi Gelatieri Italiani è assolutamente imperdibile.

http://www.gelateriadondoli.com/

https://www.ilforchettiere.it/

https://www.youtube.com/watch?v=oFnLfZpGyGU


"Io Sergio Dondoli" il Libro 

Sergio Dondoli (Foto Dondoli)

Stefano e Sergio Dondoli (Foto Luca Managlia)

Sergio Dondoli: Il Gelato Artigianale (Foto Dondoli) 

Sergio Dondoli e Luca Managlia (Foto Dondoli)

 Sergio Dondoli il Grande Gelatiere (Foto Dondoli)

Giorgio Dracopulos con un Libro Assolutamente Imperdibile

lunedì 19 dicembre 2022

AUGURI DI BUON NATALE 2022 CON I GUSTOSI PANETTONI DEL MITICO “PECK” DI MILANO.

 


Eccoci giunti a fine Anno 2022 e come sempre non mancheranno grandi festeggiamenti per il Santo Natale. La Tradizione vuole che sulle nostre tavole per tali Feste non manchino degli ottimi Panettoni: per esempio come quelli diPeck”.

In Via Spadari al Civico 9, in pieno Centro nella bellissima Città di Milano, proprio a due passi da Piazza del  Duomo, c’è “Peck” un Negozio straordinario per l’Enogastronomia di altissima qualità, conosciutissimo in Italia e all’Estero.     

Peck nasce nel lontano 1883 in Via Orefici 2 (vicinissimo alla Sede attuale) grazie all’impegno di Francesco Peck.

In quell’Anno Francesco Peck esperto salumiere proveniente dalla Città di Praga, oggi Capitale della Repubblica Ceca ma allora facente parte dell’Impero Austro-Ungarico (1867 - 1919), decise di aprire un Laboratorio per la produzione, e la conseguente vendita al dettaglio, di carni affumicate e salumi di Tradizione Tedesca.

Per alcuni l’intuizione di Francesco Peck poteva sembrare azzardata in una Città molto legata alle specialità alimentari del Territorio Lombardo, e Italiane in genere, ma in breve tempo fu  riconosciuta la buona qualità della sua produzione e in pochissimi anni Peck arrivò a produrre anche 3000 Prosciutti e 3000 Lingue di Bue e di Vitello al Mese.

Nel 1890 vennero ampliati e rinnovati i Locali e la produzione di Peck iniziò ad arrivare nelle Famiglie più in vista di Milano, negli Alberghi e nei Ristoranti più importanti, diventò anche fornitore della Casa Reale. Questo grande successo lo portò a essere insignito del Titolo di Cavaliere della Corona d’Italiada Sua Maestà il Re Vittorio Emanuele III di Savoia (1869 - 1947).

Nel 1918 Francesco Peck decise di cedere l’attività a un imprenditore Italiano di larghe vedute: Eliseo Magnaghi.

Eliseo pur mantenendo il nome “Peck” da subito ampliò l’offerta e per tale motivo nel 1920 trasferì la Sede nei Locali più spaziosi di Via Spadari 9 (la sede centrale attuale).

Con la gestione MagnaghiPeck” divenne ancora più famoso specializzandosi anche nella pasta fresca e ripiena e nella preparazione di piatti pronti freddi. Il Locale era frequentato da personaggi famosi, politici e intellettuali, come Gabriele D’Annunzio, Dario Niccodemi, Arnaldo Fraccaroli, Riccardo Bacchelli, Renato Simoni, Orio Vergani e moltissimi altri. Nel 1937 i locali di “Peck” ospitarono il Set del Film di Mario MattioliFelicita Colombo” e il grande successo della coinvolgente commedia contribuì ad accrescere ancor di più la fama del Negozio.

Nel 1956, superati gli anni difficili della Seconda Guerra Mondiale (1939 - 1945) in cui Milano fu colpita duramente dai terribili bombardamenti degli Alleati, l’attività di “Peck” passò ai Fratelli Giovanni e Luigi Grazioli conosciutissimi imprenditori già proprietari di uno dei più famosi Ristoranti della Città. Anche loro furono dei grandi innovatori introducendo nel Negozio una delle prime “Tavole Calde” di Milano, sviluppando la gastronomia d’asporto e l’abitudine al “Panino Gourmet a Pranzo”. Altra novità fu la trasformazione della Cucina in una bella “vetrina” dove la clientela poteva vedere e controllare la preparazione degli alimenti. Un successo dietro l’altro portò i Grazioli ad aprire altri due punti vendita collegati: “La Bottega del Maiale” e “La Casa del Formaggio”.

Nel 1970 i Grazioli cedettero i loro Negozi ai tre Fratelli Stoppani, Angelo, Mario e Remo. Gli Stoppani erano arrivati da Brescia a Milano nel 1956 da semplici commessi, poi erano riusciti ad aprire una buona Salumeria in Via Ponte Vetero non lontano dal Castello Sforzesco.

Martedì Primo Settembre 1970 gli Stoppani iniziarono la loro attività e dopo poco, oltre ai Tre Negozi già esistenti di Peck, aprirono una Rosticceria in Via Cantù e una Bottiglieria in Via Victor Hugo con l’aggiunta di un Ristorante. I Fratelli Stoppani modernizzarono e internazionalizzarono “Peck” grazie anche alla validità delle loro specifiche competenze: Mario esperto di salumi e carni, Remo grande conoscitore di formaggi e Angelo con la sua grande competenza in campo enologico e dolciario.

Nel 1986Peck” ha inaugurato la collaborazione con il “Gruppo Takashimaya”, una storica e importante catena Giapponese della grande distribuzione nata nel 1831, iniziando ad aprire negozi anche all’estero; oggi solo in Giappone sono più di 20 a cui si aggiungono quelli di Taiwan e Singapore.

Nel 1997 una grande ristrutturazione della Sede di Via Spadari quadruplicò il Negozio portandolo a 3300 mq. su ben tre piani con oltre 1300 mq. di spazio vendita. I super selezionati prodotti che anche oggi si possono trovare si dividono tra le diverse decine di quelli con il Marchio Peck, quelli di famosi produttori esterni di altissima qualità, i cibi di produzione propria e quelli che completano la loro stagionatura da “Peck”.

Al Piano Terra il ricchissimo Reparto Gastronomico, al Piano Interrato l’Enoteca con decine di migliaia di Bottiglie, il meglio della produzione Nazionale e Internazionale. Al Primo Piano la Pasticceria insieme alla Bottega del Caffè e del Tè. Nel 2001 al posto della Rosticceria di Via Cantù è stato aperto il “Peck Italian Bar”. Poi è nato il Ristorante nella Sede di Via Spadari (Piccolo Peck).

Nel Mese di Aprile 2013 il MarchioPeckè stato rilevato completamente da Pietro Marzotto imprenditore internazionale con una grande esperienza nel settore alimentare. Nel 2011 il Conte Marzotto aveva già acquistato i due terzi della Società.

Successivamente il Negozio Peck in Via Spadari è cresciuto sia negli spazi vendita sia con l’apertura, nel 2013, del Ristorante Al Peck al posto della Sala da Tè del Primo Piano. Nel 2014 è stato inaugurato un Negozio e un Ristorante a Seul in Corea. In anni recentissimi, sempre a Milano, è stato aperto nel quartiere più nuovo e lussuoso il Ristorante Peck CityLife.

Peck CityLife” è stato inaugurato nel Dicembre del 2018 in un grande padiglione “stand-alone” (non collegato ad altro) di ben 300 mq. alla base dei tre avveniristici grattacieli ed è nato secondo un “concept” dichiaratamente poliedrico e polifunzionale grazie alla Gastronomia, al Bistrot Gastronomico, all’Enoteca e al Cocktail Bar. In pochissimo tempo è diventato un punto di riferimento per uno dei Quartieri più attivi e vissuti di Milano.

Nel Mese di Giugno 2019 c’è stata una ulteriore apertura a Milano quella del Negozio di “gastronomia di quartiere": Peck Porta Venezia. La nuova attività, ubicata in Via Tommaso Salvini 3 in Zona Porta Venezia, è stata pensata per portare le magnifiche specialità della storica Azienda gastronomica più vicine agli abitanti non del Centro Storico.

Nell’Estate 2021 a Forte dei Marmi, la Località Turistico Balneare Toscana più famosa, bella e chic,  della Costa Settentrionale della Provincia di Lucca, in Piazza Guglielmo Marconi al civico 6/E è stato inaugurato un altro  nuovo Negozio: Peck Forte dei Marmi. Il design degli interni è stato affidato allo Studio Vudafieri Saverino Partners che aveva già firmato anche il punto vendita di “Peck CityLife” a Milano.

Oggi il GruppoPeck è guidato dal bravo Pier Leone Marzotto, il più giovane dei Figli del Conte

Peck” ha una tradizione di ben 139 anni, con i suoi Negozi e i suoi Ristoranti è un vero e proprio imperdibile “Tempio Enogastronomico” in cui si realizzano esperienze senza paragoni, ed è la meta di una numerosissima Clientela Internazionale visto che la sua fama non conosce confini.

Per questo Natale 2022 da “Peck”, grazie al bravo ed esperto Maestro il Pastry Chef Milanese Galileo Reposo (classe 1978) e alla sua squadra di grandi Pasticceri, oltre alle magnifiche creazioni di cioccolato e a tutta laproduzione classica”, il Panettone di alta Pasticceria continua a essere il protagonista delle Feste di fine Anno.

Le Novità Natalizie 2022, oltre al Panettone Classico, che “Peck” offre alla sua clientela sono davvero straordinarie, una galleria di meraviglie che diventeranno preziosi doni da mettere sotto l’albero grazie anche alle bellissime illustrazioni del bravissimo Gianluca Biscalchin.

La nuove varianti  che vanno ad arricchire la Collezione Panettoni Peck sono:

- “Panettone Amarena, Limone e Mandorla” - Amarene candite sciroppate, scorze di limone candito e mandorle si uniscono creando un prodotto dai toni dolci e agri allo stesso tempo, capace di rivelare nuovi sapori e gusti a ogni assaggio. La ricca glassatura di mandorle e granella di zucchero conferisce un tocco finale di estrema golosità. Il risultato è un Panettone stile “Veneziana” (nella produzione della Veneziana, altro dolce classico Milanese, si usano gli stessi ingredienti del Panettone cambiando però le percentuali e aggiungendo sopra una glassa), che si caratterizza per la raffinatezza dei profumi e l’eleganza al palato;

- “Panettone Pistacchio, Caffè e Cioccolato Bianco” - Una ricetta originale che regala un dolce perfettamente bilanciato dal gusto sofisticato. Il soffice impasto a lunga lievitazione è realizzato con profumato caffè, delicato cioccolato bianco e saporito pistacchio. Ad arricchire ulteriormente il gusto la glassa, all’aroma Caffè Miscela Peck, ricca di una pioggia di pistacchi interi. Questo Panettone stile Veneziana con il suo inconfondibile equilibrio di sapori garantisce durante la degustazione una vera e propria esplosione di gusti;

- “Panettone Pere e Cioccolato” - Una versione gourmet del Panettone Classico, dedicato ai palati più raffinati. L’impasto tradizionale è reso speciale da ingredienti di altissima qualità: vaniglia in bacche della qualità Bourbon del Madagascar, gocce di cioccolato fondente e pere semicandite. Due grandi classici della pasticceria che si incontrano in questo Panettone caratterizzato dalla combinazione tra dolcezza, freschezza e intensità;

- “Panettone Arancia, Ananas e Zenzero” - Una ricetta che conferisce un tocco di esoticità al Natale. Il suo soffice impasto a lunga lievitazione è arricchito da pregiati cubetti di zenzero, ananas e scorzette d’arancia candite a fresco. Il risultato è un potente incontro di tre tipici prodotti Natalizi, ottenuto rispettando la ricetta del Panettone Tradizionale ma modificandone il bouquet dei sapori. La dolcezza e l’aroma di arancia e ananas sono controbilanciate dalla piccantezza e croccantezza dello zenzero. Un mix insolito, contemporaneo e internazionale.

Oltra a questi per quest’Anno è stato preparato anche una nuova “Specialissima Versionedi Panettone, realizzato in soli 200 pezzi, con marron glacé e cioccolato accompagnato da una crema spalmabile ai marroni (con una spatolina apposita per applicarla) e whisky, pensata per stupire anche i palati più esigenti e proposta in un'elegante “gift box”.

Per il già citato “Panettone Classico” aggiungo che è disponibile tutto l’anno e che si distingue per il suo morbido impasto, ottenuto grazie ad una lavorazione di 72 ore nel rispetto della Tradizione (il lievito madre è utilizzato da ben 80 anni), vanta ingredienti d’eccellenza come la farina con germe di grano macinato a pietra, la vaniglia in bacche della qualità Bourbon del Madagascar e le scorze d’arancia candite fresche con pregiato miele d’acacia Toscano.

Non mi resta che augurare a tutti Voi un sereno e felice Santo Natale 2022 anche con i nuovi gustosi Panettoni del mitico Peck” (la Fabbrica del Buono) di Milano.

https://www.peck.it/

https://www.youtube.com/watch?v=7YXaJH0srMU

https://www.youtube.com/watch?v=VxtIlQxIwz4


Peck Natale 2022: I Panettoni (Foto Peck) 

Peck Natale 2022: "Creazioni di Cioccolato" (Foto Peck) 

"Panettone Amarena, Limone e Mandorle" (Foto Peck) 

"Panettone Pistacchio, Caffe e Cioccolato Bianco" (Foto Peck)

"Panettone Pere e Cioccolato" (Foto Peck) 

"Panettone Ananas, Arancia e Zenzero" (Foto Peck)

"Panettone Classico" (Foto Peck)


 Un Magnifico Dono da Mettere Sotto l'Albero (Foto Peck)

mercoledì 14 dicembre 2022

“TRATTORIA VERSILIA FESTIVAL 2022”: GRANDE IL SUCCESSO DELLA PRIMA EDIZIONE.




Con il nome tipicamente Italiano di Trattoria” si definisce un esercizio pubblico, un Locale, destinato alla vendita e alla consumazione di pasti. Il nome deriva dal termine “Trattore” (Oste) che ha una antica origine Latina: “tractare” (trattare, preparare). Questi esercizi, in anni più recenti, sono diventati molto rinomati e ricercati per la qualità dei cibi e per la specifica caratterizzazione delle preparazioni, quasi sempre di Cucina Locale/Regionale. Spesso anche la tendenziale economicità dei prezzi praticati è una delle attrattive di questi Locali a cui fa riscontro una maggiore semplicità nel servizio e negli arredi.

La Comunicazione, quella che viaggia (fortunatamente) ancora su carta, in Toscana, ha una delle sue più professionali, serie e affidabili espressioni nella Casa EditricePenna Blu Edizioni” con sede  nella bella Località turistico/balneare di Lido di Camaiore (LU). La Casa Editrice, nata nel 1992, si occupa non solo di editoria ma anche di comunicazione e raccolta pubblicitaria. Lo Staff, guidato dal bravissimo e super attivo Direttore Editoriale Gianluca Domenici, è composto dalla fondamentale e bella Alice Angeli (Coordinamento Editoriale e Commerciale) e da molti altri validissimi Collaboratori.

I temi trattati nelle pubblicazioni spaziano dall’enogastronomia all’arte, dalla cultura allo sport, dagli eventi alle manifestazioni, prendendo in considerazione prevalentemente quel meraviglioso Territorio denominatoVersiliaadagiato sulla magnifica Costa Toscana. Tra le valide e belle realizzazioni della Casa EditricePenna Blu Edizioni” (libri, riviste, guide ecc.) c’è anche la “Versilia Gourmet Guida Ristoranti” e il mitico “Gran Gala” che ogni anno si svolge per la sua presentazione. 

La “Versilia” è una Regione Storico/geografica della Toscana nord-occidentale all'interno della Provincia di Lucca, delimitata a nord dal Fiume di Seravezza e a sud dall’antichissimo “Porto di Motrone” (che era situato alla foce del Fiume Versilia allora chiamato "Sala") nella Località che oggi corrisponde a Marina di Pietrasanta. Un territorio magnifico che da un lato è bagnato dal Mare e dall’atro è incorniciato dalla suggestiva Catena Montuosa delle Alpi Apuane.

Il nome “Versilia” si trova già citato in antichi documenti del 769 d.C. e dell'804 d.C., anche nella forma “Versiglia”.

LaVersilia Storicacomprende Territori dei Comuni di Pietrasanta, Forte dei Marmi, Seravezza, Stazzema. Ma nel linguaggio comune laVersiliaviene considerata in un senso molto più ampio: tutto il vasto Territorio rivierasco compreso tra Marina di Massa, i Comuni sopra citati con l’aggiunta di Viareggio, fino ad arrivare a Torre del Lago Puccini.

Fino al 1880 tutta la “Versilia” era una distesa di terre paludose e selvagge (una parte di quella vasta area acquitrinosa che gli antichi Romani chiamavanoFosse Papiriane”), praticamente disabitate, dove al massimo ci si poteva cacciare e pescare.  Dopo le bonifiche queste terre fecero presto a diventare una famosa Zona Turistica,  dall’esteso Litorale sabbioso, grazie anche alla frequentazione di personaggi famosi come Gabriele D’Annunzio, ospitati in magnifiche strutture come “Villa La Versiliana”.

Negli anni successivi tutta la “Versilia” ha iniziato a diventare un’accogliente Zona Balneare alla moda, grazie anche al notevole impulso datole dalla mobilità agevolata creatasi con la romanticissima, comoda e, per quei tempi, moderna, “Tranvia Litoranea” (elettrificata e a scartamento ordinario) che, dal 1914, collegava Forte dei Marmi, Marina di Pietrasanta, Pietrasanta con Viareggio. Purtroppo la Tranvia, dopo i danni subiti dai bombardamenti indiscriminati degli “alleati” e dal passaggio del fronte, nel 1944, non è stata più ripristinata.

Successivamente alla Seconda Guerra Mondiale (1939 - 1945) arrivarono gli Anni ’60, che sono stati il decennio del “boom economico Italiano”. Ai circa 36 chilometri di panoramicissima Strada Litoranea e a tutto il magnifico circondario che compone la Versilia” personaggi straordinari come Nevio Franceschi, Oliviero Comparini e Sergio Bernardini, hanno dato lustro e fama Internazionale.

Nevio Franceschi, uno dei due Figli di Achille Franceschi che fondò nel 1929La Capannina” di Forte dei Marmi (LU), portò il Locale di Famiglia a livelli di notorietà planetaria. Oliviero Comparini, che mi ha onorato della sua amicizia, reduce dagli incredibili successi di Roma dove aveva un Locale denominato “Club 84”, uno dei pilastri della “Dolce Vita” di Via Veneto, acquistò a metà degli Anni ’50 una grande Villa in Località Ronchi a Marina di Massa (MS), dal Ministro dei Trasporti di allora Armando Angelini, creando uno dei Locali più esclusivi del Mondo, tempio della musica e della serate vip, con una grandissima e curatissima pineta, piscine e ristorante, il Night ClubOliviero”. Sergio Bernardini (1925 - 1993) geniale impresario fondò nel 1955 in Località Focette un Locale diventato mitico laBussola” che gestì per 15 anni portando a Marina di Pietrasanta i più grandi nomi Internazionali della Canzone e dello Spettacolo di allora

Oggi la Versilia è famosa nel Mondo grazie al suo clima gradevole, alle moltissime e confortevoli strutture di accoglienza (naturali, ristorative, alberghiere, ludiche e balneari) che ne fanno una meta particolarmente ambita per i Turisti di tutto il Mondo.

Verso la fine di quest’anno 2022 Gianluca Domenici, un vero vulcano di iniziative, ha intrapreso , grazie all’organizzazione della sua Testata Giornalistica Paspartu Mag (che con il Numero di Novembre 2022 raggiunge il prestigioso traguardo dei 30 anni di vita) e dal suo Blog PaspaFood, un nuovo percorso dando vita anche alla “Prima Edizione del Trattoria Versilia Festival”.

La kermesse ha visto il coinvolgimento di ben 11 importanti Locali Versiliesi che hanno fatto sistema per rappresentare la Vera Tradizione della Versilia a Tavola”.

La rassegna si è svolta in due super appetitoseSerate Evento”, una dedicata alla Cucina di Terra e una a quella di Mare, con lo scopo culturale ben preciso: riscoprire, ma soprattutto valorizzare  “i grandi piatti della tradizione”, quelli delle vecchie e amate Trattorie, attraverso l’interpretazione dei Locali di oggi. Ai Fornelli e in Sala si sono ritrovati espertissimi Cuochi, Ristoratori e Osti che sono un grande patrimonio e un vero riferimento per tutta la Versilia.

La Prima Serata si è svolta Martedì 22 Novembre 2022 con “I Piatti della Terra” al Ristorante/Trattoria Bernardone a Nocchi Frazione di Camaiore, dove è stata servita una ricca “Cena Degustazione” realizzata dal Ristorante ospitante (Risotto al Piccione) e da Baccalà Vino e Merendino (Insalatina di Faraona),  Caffè Centrale (Tordelli al Sugo), Sotto la Loggia (Rosticciana Arrotolata), La Corteccia (Peposo all’Impruneta) e Il Vignaccio (La Crema della Domenica).

La Seconda Serata il Martedì successivo, 29 Novembre, al Ristorante All’Armanda di Viareggio con “I Piatti del Mare”, dove è stata servita anche qui una ricca “Cena Degustazione” preparata dal Ristorante ospitante (Acciughe Ripiene, Gnocchi ai Coltellacci e Zuccotto) e da Buonamico (Muscoli Ripieni), Trinchetto (Zuppetta di Polpetti), Amaro (Matuffi di Polenta con le Arselle), Pesciolino Briaco (Seppie in Zimino). 

Le gustose portate delle due speciali serate sono state accompagnate dai buoni e sinceri Vini Naturali e Ancestrali dell’Azienda Vitivinicola L’Altra Donna, di Marco Bazzichi e Katiuscia Sacchelli, ubicata sulle panoramiche Colline di Strettoia Frazione di Pietrasanta, e dall’Amaro di Spiaggia (intrigante prodotto realizzato con piante officinali, spezie e acqua di Mare) dell’Azienda Viareggina Giochi di Spiaggia di Davide Pellegrini.

L’AziendaCinquini Bevandeha fornito l’Acqua Naturale e Gassata (Laurentana) necessaria alle due Serate.

Le due ricche Serate hanno avuto un notevolissimo riscontro di Pubblico che ha riempito totalmente le Sale dei Ristoranti ospitanti. Durante le Cene i commensali sono stati simpaticamente intrattenuti dal grande Claudio Sottili che ha Presentato gli Chef e le Aziende partecipanti

Anche Gianluca Domenici ha animato le Serate con i suoi interventi e durante la Cena dedicata al MenuI Piatti del Mare” ha anche cantato “Siamo Tutti Coltellacci” nota Canzone del miticoCarnevale di Viareggio” composta da Adriano Barghetti

La Prima Edizione di Trattoria Versilia Festival”, tenutasi nelle due gustose e applauditissime serate del Mese di Novembre 2022, è stata certamente un grandissimo successo.

https://www.youtube.com/watch?v=Ezdp-WoySpM

https://www.youtube.com/watch?v=cULgSqfjatY

https://paspafood.it/cibo-e-cene/trattoria-versilia-2022-festival/


"Trattoria Versilia Festival 2022": La Locandina

"Trattoria Versilia Festival 2022": I Piatti della Terra

Gianluca Domenici (con giacca), Chef e Ristoratori al "Bernardone"

Claudio Sottili e Giorgio Dracopulos

"Trattoria Versilia Festival 2022": I Piatti del Mare 

Chef e Ristoratori della Serata "All'Armanda" (Foto TVF) 

Marco Bazzichi e Giorgio Dracopulos
 
Giorgio Dracopulos e Davide Pellegrini

giovedì 8 dicembre 2022

“BAGNA CÀUDA”: STRAORDINARIA, STORICA E TIPICA RICETTA DELLA CUCINA PIEMONTESE.




La “Bagna Càuda” è una definizione Piemontese che significaSalsa Calda” ed è una tipicissima gustosa e interessante specialità gastronomica della Cucina di questo Territorio in particolare del Basso Piemonte

La “Bagna Càuda” si prepara mettendo a cuocere nel latte dell’aglio (pulito e privato della sua anima) fino a quando raggiunge una consistenza molto morbida, successivamente si scola e si unisce ad acciughe (deliscate e dissalate in acqua fredda) cuocendo poi il tutto in olio extravergine di oliva, che non deve assolutamente friggere, fino a totale scioglimento degli ingredienti che diventano Salsa. Buona norma è l’uso della stessa quantità di aglio e di acciughe.

La “Bagna Càudasi consuma intingendovi vari tipi di verdure, solitamente Invernali, crude o cotte

La “Bagna Càuda” è un vero rito conviviale che in origine prevedeva la condivisione del cibo in forma collettiva da parte dei commensali che lo attingevano tutti da un unico recipiente somministratore ilDian” o “Tian” un tegame di cottura in terracotta mantenuto caldo grazie a uno scaldino di coccio riempito di braci vive denominato “S-cionfetta”. La scomodità d'intingere in un unico recipiente e il fattore igienico hanno portato in anni più recenti all'adozione di speciali contenitori individuali in terracotta denominatiFojot”.

Il “Fojot” è una ciotola a due piani, al primo piano (la ciotola vera e propria) viene versata la Salsa mentre sotto si trova lo spazio per mettere un fornellino ad alcol (o metaldeide in versione combustibile solido), in alternativa si può usare un lumino di cera, permettendo così di mantenere calda la Salsa durante tutta la degustazione.

La “Bagna Càuda” venne per moltissimo tempo snobbata dalle classi più abbienti che la consideravano un cibo Contadino e inadatto a un'alimentazione raffinata, principalmente per la presenza dell'aglio e degli effetti della sua assunzione sull'alito.

Un primo accenno storico di una Salsa tipoBagna Càuda” lo si ritrova alla fine del XIV Secolo nel Trattato del Medico-Dietista Antonio Guainerio (esercitò in Piemonte fra Torino e Chieri) dove si cita la passione dei Contadini Piemontesi per l’aglio, ingrediente fondamentale per il “Sapor Rusticorum” una tipica e amatissima pietanza calda Medievale cremosa e densa. Nel 1766 una descrizione più accurata venne fatta da unCuoco Piemontesedi una certaSalsa detta del pover uomo” che più si avvicina alla nostra “Bagna Càuda”. 

La prima descrizione della “Bagna Càuda” nella sua versione attuale si deve al Giornalista e Scrittore Torinese Roberto Sacchetti (1847 - 1881).

Le “acciughe salate” erano un prodotto molto conosciuto e di facile reperimento in Piemonte già dal XII Secolo; arrivavano attraverso le rotte del sale marino ma non dalla Liguria, la cui Costa è prevalentemente scogliosa e ricca di dirupi e dove non c’è spazio per le Saline, ma dalla vicina Provenza e dalle Foci del Rodano che invece ne erano ricche.

Carovane di Mercanti Astigiani percorrevano l’unica strada documentata che allora era denominata “Strata Salis” e che univa le Miniere di Salon-de-Provence, Comune Francese nel Dipartimento delle Bocche del Rodano oggi nella Regione della Provenza-Alpi-Costa Azzurra, ad Asti dove il sale veniva smistato per tutta l’Italia del Nord. Il percorso attraversava le Valli Maira, Stura, Gesso, Vermenagna e la Val di Susa.

Questo commercio era finanziato dai ricchi Banchieri di Asti  che consideravano il “sale” alla pari di una moneta corrente. Molto probabilmente parte di questo traffico era anche praticato di contrabbando per evitare il pagamento delle gabelle ai vari passaggi di confine. Il commercio del sale favoriva anche l’approvvigionamento delle “acciughe salate” prodotte in grandi quantità nel Golfo del Leone, lungo la costa da Barcellona a Tolone.

La diffusione della “Bagna Càuda” è dovuta proprio alle “acciughe sotto sale” che grazie alla capillare azione degli “Acciugai” (o Anciuè), i Rivenditori al dettaglio delle acciughe, provenienti per la maggior parte dalla Valle Maira e dalle altre Vallate di collegamento tra il Sud Piemonte e la Provenza, che fino a tempi non lontani battevano sistematicamente le campagne per la venditaporta a porta”. Le acciughe venivano trasportate originariamente in barili e successivamente nelle grandi e variopinte latte da 10 e più chili.

Devo ricordare anche un altro particolare. Nel Cinquecento e nel Seicento in Piemonte si consumava soprattutto olio di noci e nocciole ed era questa tipologia di olio che veniva usata in prevalenza per le ricette più antiche di “Bagna Càuda”. Infatti in Piemonte gli oliveti si coltivavano in zone ridotte come sulle colline delle Valli Belbo e Tiglione. Nel 1709 una terribile gelata Invernale causò la distruzione di molti oliveti con la conseguenza di un graduale abbandono della loro coltivazione, ripresa poi in anni molto più recenti. Una conseguenza fu che la “Bagna Càuda” nell’Ottocento, ormai dominatrice sulle tavole Contadine Piemontesi, in particolare dell’Astigiano e del Monferrino, prevedeva l’uso parsimonioso di olio d’oliva Ligure (la dicitura “olio d’oliva extra vergineè più moderna).

LaBagna Càudanon è soltanto una gustosissima pietanza ma è anche, in soli tre semplici ingredienti base presi dalla Dieta Mediterranea, uno straordinario concentrato di proprietà positive per il nostro organismo:

- LAglio è una fonte di antiossidanti e dei precursori di una molecola denominata “allicina” che è dotata di attività antibatterica, antivirale e antimicotica. L’allicina è anche un’alleata della salute cardiovascolare riducendo la rigidità dei vasi sanguigni e agevolando l’abbassamento della pressione del sangue;

- Le Acciughe (Pesce Azzurro) sono ricche di “Acidi Grassi Omega 3” (ma anche di Proteine e Vitamine) che favoriscono la riduzione del livello di trigliceridi nel sangue aiutando a prevenire attacchi di cuore e ictus proprio grazie all'alto contenuto di “colesterolo buono”, oltre ad abbassare il rischio di trombi e coaguli grazie al mantenimento del sangue più fluido;

- L'Olio Extra Vergine d’Oliva è un'ottima fonte di molecole dall'attività antiossidante naturale, i composti fenolici, in particolare, sono stati associati a diversi effetti benefici per la salute, in particolare per il sistema cardiovascolare.

A tutto ciò si aggiungono gli indiscussi e infiniti benefici che il consumo di verdure crude e cotte apportano alla nostra alimentazione.

La “Bagna Càudanei Secoli si è Internazionalizzata diventando una Ricetta famosa in molti Paesi del Mondo. In Argentina, dove è giunta negli ultimi anni del 1800 grazie all’elevato numero di Emigrati Piemontesi, è conosciuta come “Bañacauda” e in ben due Cittadine dove la percentuale di Popolazione di Origine Italiana è altissima, Calchin Oeste in Provincia di Córdoba e a Humberto Primo (fino al 1935 il nome ufficiale era “Nueva Roma”) in Provincia di Santa Fe, se ne celebra ogni anno la “Fiesta”. In Giappone a metà degli anni 90’ grazie ad alcune  trasmissioni televisive di un Gastronomo di Origini Piemontesi la “Bagna Càuda” si è rapidamente diffusa fino a diventare popolarissima in tutto il Paese. La “Bagna Càuda”, grazie sempre agli Emigrati, è conosciutissima anche in molte zone degli Stati Uniti.

Il 7 Febbraio 2005 la Delegazione di Asti dell’Accademia Italiana della Cucina (fondata nel 1953 dal Giornalista Orio Vergani) ha depositato presso il Notaio Marzia Krieg a Castigliole d’Asti il Testo di unaRicetta Canonica” (da ritenersi la più affidabile e tramandabile) dellaBagna Càuda”.  

Grazie alla pregevole iniziativa della Rivista Astigiani, organo dell’Omonima Associazione Culturale che si prefigge di promuovere il Territorio Astigiano, dal 2013 si svolge con cadenza annuale il “Bagna Càuda Day”, una grande Festa che dura un intero fine settimana autunnale durante la quale si può degustare la “Bagna Càuda” in  Cantine, Osterie, Ristoranti e Vinerie, in particolare ad Asti, nelle Langhe, nel Roero, nel Monferrato e in altre Zone non solo Piemontesi.

In occasione delBagna Càuda Day 2015è stata presentata la proposta di candidare la “Bagna Càuda” all'UNESCO come “Patrimonio Immateriale dell'Umanità”.

LaBagna Càudanon è soltanto una straordinaria, gustosissima, colorata, storica e tipica ricetta della Cucina Piemontese, ma è un forte simbolo culturale di socializzazione e una gioiosa festa di convivialità.

https://bagnacaudaday.it/

https://www.youtube.com/watch?v=lxAGwVdy-l4


"Bagna Càuda" Gustoso Simbolo di Covivialità (Foto Franco Bello)

 
"Agli" (Foto BCD)


"Acciughe Sotto Sale"

"Le Verdure" (Foto BCD)

"Bagna Càuda Day" (Foto BCD)