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giovedì 24 ottobre 2024

AD ASTI IN PIEMONTE IL “BAGNA CÀUDA DAY 2024”: UNA STRAORDINARIA MANIFESTAZIONE DIFFUSA ASSOLUTAMENTE IMPERDIBILE.

 


La “Bagna Càuda” è una definizione Piemontese che significa “Salsa Calda” ed è una tipicissima gustosa e interessante specialità gastronomica della Cucina di questo Territorio in particolare del Basso Piemonte.

Grazie alla pregevole iniziativa della Rivista Astigiani, organo dell’Omonima Associazione Culturale che si prefigge di promuovere il Territorio Astigiano, dal 2013 si svolge con cadenza annuale il “Bagna Càuda Day”, una grande Festa che dura per alcuni fine settimana invernali durante la quale si può degustare la “Bagna Càuda” in  Cantine, Osterie, Ristoranti e Vinerie, in particolare ad Asti, nelle Langhe, nel Roero, nel Monferrato e in altre Zone non solo Piemontesi.

Il 7 Febbraio 2005 la Delegazione di Asti dell’Accademia Italiana della Cucina (fondata nel 1953 dal Giornalista Orio Vergani) ha depositato presso il Notaio Marzia Krieg a Castigliole d’Asti il Testo di una “Ricetta Canonica” (da ritenersi la più affidabile e tramandabile) della “Bagna Càuda”. In occasione del “Bagna Càuda Day 2015” è stata presentata la proposta di candidare la “Bagna Càuda” all'UNESCO come “Patrimonio Immateriale dell'Umanità”.

La “Bagna Càuda” si prepara mettendo a cuocere nel latte dell’aglio (pulito e privato della sua anima) fino a quando raggiunge una consistenza molto morbida, successivamente si scola e si unisce ad acciughe (deliscate e dissalate in acqua fredda) cuocendo poi il tutto in olio extravergine di oliva, che non deve assolutamente friggere, fino a totale scioglimento degli ingredienti che diventano Salsa. Buona norma è l’uso della stessa quantità di aglio e di acciughe. La “Bagna Càuda” si consuma intingendovi vari tipi di verdure, solitamente invernali, crude o cotte. 

La “Bagna Càuda” è un rito conviviale, un vero e proprio “sistema gastronomico”, che in origine prevedeva la condivisione del cibo in forma collettiva da parte dei commensali che lo attingevano tutti da un unico recipiente somministratore il “Dian”, o “Tian”, un tegame di cottura in terracotta mantenuto caldo grazie a uno scaldino di coccio riempito di braci vive denominato “S-cionfetta”. La scomodità d'intingere in un unico recipiente e il fattore igienico hanno portato in anni più recenti all'adozione di speciali contenitori individuali in terracotta denominati “Fojot”.

Il “Fojot” è una ciotola a due piani, al primo piano (la ciotola vera e propria) viene versata la Salsa mentre sotto si trova lo spazio per mettere un fornellino ad alcol (o metaldeide in versione combustibile solido), in alternativa si può usare un lumino di cera, permettendo così di mantenere calda la Salsa durante tutta la degustazione.

La “Bagna Càuda” venne per moltissimo tempo snobbata dalle classi più abbienti che la consideravano un cibo Contadino e inadatto a un'alimentazione raffinata, principalmente per la presenza dell'aglio e degli effetti della sua assunzione sull'alito.

Un primo accenno storico di una Salsa tipoBagna Càuda” lo si ritrova alla fine del XIV Secolo nel Trattato del Medico-Dietista Antonio Guainerio (esercitò in Piemonte fra Torino e Chieri) dove si cita la passione dei Contadini Piemontesi per l’aglio, ingrediente fondamentale per il “Sapor Rusticorumuna tipica e amatissima pietanza calda Medievale cremosa e densa. Nel 1766 una descrizione più accurata venne fatta da un “Cuoco Piemontese” di una certa “Salsa detta del poveruomo” che più si avvicina alla nostra “Bagna Càuda”. 

La prima descrizione della Bagna Càuda nella sua versione attuale si deve al Giornalista e Scrittore Torinese Roberto Sacchetti (1847 - 1881).

Le “acciughe salate” erano un prodotto molto conosciuto e di facile reperimento in Piemonte già dal XII Secolo; arrivavano attraverso le rotte del sale marino ma non dalla Liguria, la cui Costa è prevalentemente scogliosa e ricca di dirupi e dove non c’è spazio per le Saline, ma dalla vicina Provenza (nel Sud della Francia) e dalle Foci del Rodano che invece ne erano ricche.

Carovane di Mercanti Astigiani percorrevano l’unica strada documentata che allora era denominata “Strata Salis” e che univa le Miniere di Salon-de-Provence, Comune Francese nel Dipartimento delle Bocche del Rodano oggi nella Regione della Provenza-Alpi-Costa Azzurra, ad Asti dove il sale veniva smistato per tutta l’Italia del Nord. Il percorso attraversava le Valli Maira, Stura, Gesso, Vermenagna e la Val di Susa.

Questo commercio era finanziato dai ricchi Banchieri di Asti che consideravano il “sale” alla pari di una moneta corrente. Molto probabilmente parte di questo traffico era anche praticato di contrabbando per evitare il pagamento delle gabelle ai vari passaggi di confine. Il commercio del sale favoriva anche l’approvvigionamento delle “acciughe salate” prodotte in grandi quantità nel Golfo del Leone, lungo la costa da Barcellona a Tolone.

La diffusione della “Bagna Càuda” è dovuta proprio alle “acciughe sotto sale” che grazie alla capillare azione degli “Acciugai” (o Anciuè), i Rivenditori al dettaglio delle acciughe, provenienti per la maggior parte dalla Valle Maira e dalle altre Vallate di collegamento tra il Sud Piemonte e la Provenza, che fino a tempi non lontani battevano sistematicamente le campagne per la venditaporta a porta”. Le acciughe venivano trasportate originariamente in barili e successivamente nelle grandi e variopinte latte da 10 e più chili.

Devo ricordare anche un altro particolare. Nel Cinquecento e nel Seicento in Piemonte si consumava soprattutto olio di noci e nocciole ed era questa tipologia di olio che veniva usata in prevalenza per le ricette più antiche di “Bagna Càuda”. Infatti in Piemonte gli oliveti si coltivavano in zone ridotte come sulle colline delle Valli Belbo e Tiglione. Nel 1709 una terribile gelata invernale causò la distruzione di molti oliveti con la conseguenza di un graduale abbandono della loro coltivazione, ripresa poi in anni molto più recenti. Una conseguenza fu che la “Bagna Càuda” nell’Ottocento, ormai dominatrice sulle tavole Contadine Piemontesi, in particolare dell’Astigiano e del Monferrino, prevedeva l’uso parsimonioso di olio d’oliva Ligure (la dicitura “olio d’oliva extra vergine” è più moderna).

LaBagna Càuda non è soltanto una gustosissima pietanza ma è anche, in soli tre semplici ingredienti base presi dalla Dieta Mediterranea, uno straordinario concentrato di proprietà positive per il nostro organismo:

- L’Aglio è una fonte di antiossidanti e dei precursori di una molecola denominata “allicina” che è dotata di attività antibatterica, antivirale e antimicotica. L’allicina è anche un’alleata della salute cardiovascolare riducendo la rigidità dei vasi sanguigni e agevolando l’abbassamento della pressione del sangue;

- Le Acciughe (Pesce Azzurro) sono ricche di “Acidi Grassi Omega 3” (ma anche di Proteine e Vitamine) che favoriscono la riduzione del livello di trigliceridi nel sangue aiutando a prevenire attacchi di cuore e ictus proprio grazie all'alto contenuto di “colesterolo buono”, oltre ad abbassare il rischio di trombi e coaguli grazie al mantenimento del sangue più fluido;

- L'Olio Extra Vergine d’Oliva è un'ottima fonte di molecole dall'attività antiossidante naturale, i composti fenolici, in particolare, sono stati associati a diversi effetti benefici per la salute, in particolare per il sistema cardiovascolare.

A tutto ciò si aggiungono gli indiscussi e infiniti benefici che il consumo di verdure crude e cotte apportano alla nostra alimentazione.

La “Bagna Càuda nei Secoli si è Internazionalizzata diventando una Ricetta famosa in molti Paesi del Mondo. In Argentina, dove è giunta negli ultimi anni del 1800 grazie all’elevato numero di Emigrati Piemontesi, è conosciuta come “Bañacauda” e in ben due Cittadine dove la percentuale di Popolazione di Origine Italiana è altissima, Calchin Oeste in Provincia di Córdoba e a Humberto Primo (fino al 1935 il nome ufficiale era “Nueva Roma”) in Provincia di Santa Fe, se ne celebra ogni anno la “Fiesta”. In Giappone a metà degli anni 90’ grazie ad alcune trasmissioni televisive di un Gastronomo di Origini Piemontesi la “Bagna Càuda” si è rapidamente diffusa fino a diventare popolarissima in tutto il Paese. La “Bagna Càuda”, grazie sempre agli Emigrati, è conosciutissima anche in molte zone degli Stati Uniti.

Quest’anno la più grande Manifestazione collettiva al Mondo ilBagna Càuda Day” si svolgerà negli gli ultimi due fine settimana di Novembre (22-23-24 e 29-30 Novembre e 1° Dicembre) con una novità assoluta: il prolungamento dell’Evento anche dal 29 Gennaio al 2 Febbraio 2025 con la “Bagna della Merla”. La Manifestazione coinvolgerà più di 150 locali tra Ristoranti, Cantine Storiche, Agriturismi, con una disponibilità di oltre 20.000 posti a tavola. L’iniziativa è promossa per il dodicesimo anno dall’Associazione Culturale Astigiani che ne destina gli utili a favore di concrete azioni di solidarietà.

La Manifestazione sarà diffusa non solo in Piemonte, ma anche in Valle d’Aosta e in Liguria con persino significative presenze all’estero. In Cina celebreranno il “Bagna Càuda Day” i Piemontesi che lavorano a Shanghai, si festeggerà anche in Giappone a New York e in altre capitali Europee.

Anche per questa Edizione 2024 tutti i partecipanti alle degustazioni (i bagnacàudisti) nei Locali aderenti riceveranno in omaggio ilBavagliolone in Stoffa” che quest’anno è disegnato dalla giovane e brava artista Giorgia Sanlorenzo che ha interpretato il motto “Esageruma nen il mondo è di tutti”. Un forte richiamo a difendere il Pianeta Terra, la nostra casa comune così bistrattata. “Esageruma nen” è un’espressione Piemontese che significa “Non esageriamo”.

Per sapere quali sono i Locali che aderiscono all’originale formula 2024 del Bagna Càuda Daysarà sufficiente andare sul sito https://bagnacaudaday.it/ e scorrere gli elenchi, suddivisi per aree geografiche: Astigiano, Monferrato, Langhe, Torinese, Alto Piemonte e non solo.

Per ogni Locale è pubblicata una scheda con il numero di posti messi a disposizione, telefono e mail per prenotare.

Simpaticissima l’idea di Seguire i Semafori” che indicano il tipo di Bagna Càuda proposta dai vari Locali partecipanti: “Rosso” per la versione classica “Come Dio Comanda”, “Giallo” per quella “Eretica” con l’aglio stemperato e “Verde” per la bagna “Atea” senz’aglio.

Ci sarà anche la possibilità di avere la Bagna Càuda con consegna a domicilio (già pronta con tutte le verdure giuste) grazie ai Locali che propongono la versioneSporta a ca’”.

I “bagnacàudisti” potranno esprimere un indice di gradimento sull’accoglienza e la convivialità ricevuta.

Tra le novità di quest’anno c’è anche una simbolica e fascinosa carovana, composta da auto storiche del “Camea Club di Asti”, che partirà Sabato 23 Novembre dalla Liguria, più precisamente dall’Oleificio Roi di Badalucco in Provincia di Imperia percorrendo la Strada del Col di Nava e passando per Nizza Monferrato e Costigliole, portando ad Asti l’olio nuovo di olive taggiasche, le acciughe, l’aglio di Vessalico, i cardi e i peperoni. La Carovana arriverà ad Asti in Piazza Catena verso le ore 17 e proprio in Piazza sarà allestito oltre alMercatino della Bagna Càudaanche un grande Fujotche verràacceso a mo’ di braciere olimpicoper dare il via alBagna Càuda Day 2024”.

Il “Bagna Càuda Day” ha anche le sue simpaticissime mascotte: sono le “Acciù in Stoffa” (pezzi unici portafortuna anche in versione portachiavi) e per i più golosi le “Acciculate” (di finissimo Cioccolato prodotto dalla Ditta Davide Barbero nella originale forma a pesce).

Ogni anno nel Bagna Càuda Daynon si festeggia soltanto una magnifica, gustosissima, colorata, storica e tipica ricetta della Cucina Piemontese, ma anche un forte simbolo culturale di socializzazione e convivialità.

Bagna Càuda Day 2024”: una gioiosa e straordinaria Manifestazione diffusa assolutamente imperdibile.

https://bagnacaudaday.it/

https://www.youtube.com/watch?v=lxAGwVdy-l4


 "Bagna Càuda": Un Vero Sistema Gastronomico (Foto F. Bello)

 "Bagna Càuda": Una Gustosissima Pietanza (Foto Franco Bello)

 "Bagna Càuda: 3 Ingredienti della Dieta Mediterranea (Foto F. Bello)

"Bagna Càuda": Socializzazione e Convivialità (Foto Franco Bello)

Gioiosa e Straordinaria Manifestazione (Foto BCD)

"Bagna Càuda Day 2024": Il Bavaglione (Foto F. Bello)


giovedì 8 dicembre 2022

“BAGNA CÀUDA”: STRAORDINARIA, STORICA E TIPICA RICETTA DELLA CUCINA PIEMONTESE.




La “Bagna Càuda” è una definizione Piemontese che significaSalsa Calda” ed è una tipicissima gustosa e interessante specialità gastronomica della Cucina di questo Territorio in particolare del Basso Piemonte

La “Bagna Càuda” si prepara mettendo a cuocere nel latte dell’aglio (pulito e privato della sua anima) fino a quando raggiunge una consistenza molto morbida, successivamente si scola e si unisce ad acciughe (deliscate e dissalate in acqua fredda) cuocendo poi il tutto in olio extravergine di oliva, che non deve assolutamente friggere, fino a totale scioglimento degli ingredienti che diventano Salsa. Buona norma è l’uso della stessa quantità di aglio e di acciughe.

La “Bagna Càudasi consuma intingendovi vari tipi di verdure, solitamente Invernali, crude o cotte

La “Bagna Càuda” è un vero rito conviviale che in origine prevedeva la condivisione del cibo in forma collettiva da parte dei commensali che lo attingevano tutti da un unico recipiente somministratore ilDian” o “Tian” un tegame di cottura in terracotta mantenuto caldo grazie a uno scaldino di coccio riempito di braci vive denominato “S-cionfetta”. La scomodità d'intingere in un unico recipiente e il fattore igienico hanno portato in anni più recenti all'adozione di speciali contenitori individuali in terracotta denominatiFojot”.

Il “Fojot” è una ciotola a due piani, al primo piano (la ciotola vera e propria) viene versata la Salsa mentre sotto si trova lo spazio per mettere un fornellino ad alcol (o metaldeide in versione combustibile solido), in alternativa si può usare un lumino di cera, permettendo così di mantenere calda la Salsa durante tutta la degustazione.

La “Bagna Càuda” venne per moltissimo tempo snobbata dalle classi più abbienti che la consideravano un cibo Contadino e inadatto a un'alimentazione raffinata, principalmente per la presenza dell'aglio e degli effetti della sua assunzione sull'alito.

Un primo accenno storico di una Salsa tipoBagna Càuda” lo si ritrova alla fine del XIV Secolo nel Trattato del Medico-Dietista Antonio Guainerio (esercitò in Piemonte fra Torino e Chieri) dove si cita la passione dei Contadini Piemontesi per l’aglio, ingrediente fondamentale per il “Sapor Rusticorum” una tipica e amatissima pietanza calda Medievale cremosa e densa. Nel 1766 una descrizione più accurata venne fatta da unCuoco Piemontesedi una certaSalsa detta del pover uomo” che più si avvicina alla nostra “Bagna Càuda”. 

La prima descrizione della “Bagna Càuda” nella sua versione attuale si deve al Giornalista e Scrittore Torinese Roberto Sacchetti (1847 - 1881).

Le “acciughe salate” erano un prodotto molto conosciuto e di facile reperimento in Piemonte già dal XII Secolo; arrivavano attraverso le rotte del sale marino ma non dalla Liguria, la cui Costa è prevalentemente scogliosa e ricca di dirupi e dove non c’è spazio per le Saline, ma dalla vicina Provenza e dalle Foci del Rodano che invece ne erano ricche.

Carovane di Mercanti Astigiani percorrevano l’unica strada documentata che allora era denominata “Strata Salis” e che univa le Miniere di Salon-de-Provence, Comune Francese nel Dipartimento delle Bocche del Rodano oggi nella Regione della Provenza-Alpi-Costa Azzurra, ad Asti dove il sale veniva smistato per tutta l’Italia del Nord. Il percorso attraversava le Valli Maira, Stura, Gesso, Vermenagna e la Val di Susa.

Questo commercio era finanziato dai ricchi Banchieri di Asti  che consideravano il “sale” alla pari di una moneta corrente. Molto probabilmente parte di questo traffico era anche praticato di contrabbando per evitare il pagamento delle gabelle ai vari passaggi di confine. Il commercio del sale favoriva anche l’approvvigionamento delle “acciughe salate” prodotte in grandi quantità nel Golfo del Leone, lungo la costa da Barcellona a Tolone.

La diffusione della “Bagna Càuda” è dovuta proprio alle “acciughe sotto sale” che grazie alla capillare azione degli “Acciugai” (o Anciuè), i Rivenditori al dettaglio delle acciughe, provenienti per la maggior parte dalla Valle Maira e dalle altre Vallate di collegamento tra il Sud Piemonte e la Provenza, che fino a tempi non lontani battevano sistematicamente le campagne per la venditaporta a porta”. Le acciughe venivano trasportate originariamente in barili e successivamente nelle grandi e variopinte latte da 10 e più chili.

Devo ricordare anche un altro particolare. Nel Cinquecento e nel Seicento in Piemonte si consumava soprattutto olio di noci e nocciole ed era questa tipologia di olio che veniva usata in prevalenza per le ricette più antiche di “Bagna Càuda”. Infatti in Piemonte gli oliveti si coltivavano in zone ridotte come sulle colline delle Valli Belbo e Tiglione. Nel 1709 una terribile gelata Invernale causò la distruzione di molti oliveti con la conseguenza di un graduale abbandono della loro coltivazione, ripresa poi in anni molto più recenti. Una conseguenza fu che la “Bagna Càuda” nell’Ottocento, ormai dominatrice sulle tavole Contadine Piemontesi, in particolare dell’Astigiano e del Monferrino, prevedeva l’uso parsimonioso di olio d’oliva Ligure (la dicitura “olio d’oliva extra vergineè più moderna).

LaBagna Càudanon è soltanto una gustosissima pietanza ma è anche, in soli tre semplici ingredienti base presi dalla Dieta Mediterranea, uno straordinario concentrato di proprietà positive per il nostro organismo:

- LAglio è una fonte di antiossidanti e dei precursori di una molecola denominata “allicina” che è dotata di attività antibatterica, antivirale e antimicotica. L’allicina è anche un’alleata della salute cardiovascolare riducendo la rigidità dei vasi sanguigni e agevolando l’abbassamento della pressione del sangue;

- Le Acciughe (Pesce Azzurro) sono ricche di “Acidi Grassi Omega 3” (ma anche di Proteine e Vitamine) che favoriscono la riduzione del livello di trigliceridi nel sangue aiutando a prevenire attacchi di cuore e ictus proprio grazie all'alto contenuto di “colesterolo buono”, oltre ad abbassare il rischio di trombi e coaguli grazie al mantenimento del sangue più fluido;

- L'Olio Extra Vergine d’Oliva è un'ottima fonte di molecole dall'attività antiossidante naturale, i composti fenolici, in particolare, sono stati associati a diversi effetti benefici per la salute, in particolare per il sistema cardiovascolare.

A tutto ciò si aggiungono gli indiscussi e infiniti benefici che il consumo di verdure crude e cotte apportano alla nostra alimentazione.

La “Bagna Càudanei Secoli si è Internazionalizzata diventando una Ricetta famosa in molti Paesi del Mondo. In Argentina, dove è giunta negli ultimi anni del 1800 grazie all’elevato numero di Emigrati Piemontesi, è conosciuta come “Bañacauda” e in ben due Cittadine dove la percentuale di Popolazione di Origine Italiana è altissima, Calchin Oeste in Provincia di Córdoba e a Humberto Primo (fino al 1935 il nome ufficiale era “Nueva Roma”) in Provincia di Santa Fe, se ne celebra ogni anno la “Fiesta”. In Giappone a metà degli anni 90’ grazie ad alcune  trasmissioni televisive di un Gastronomo di Origini Piemontesi la “Bagna Càuda” si è rapidamente diffusa fino a diventare popolarissima in tutto il Paese. La “Bagna Càuda”, grazie sempre agli Emigrati, è conosciutissima anche in molte zone degli Stati Uniti.

Il 7 Febbraio 2005 la Delegazione di Asti dell’Accademia Italiana della Cucina (fondata nel 1953 dal Giornalista Orio Vergani) ha depositato presso il Notaio Marzia Krieg a Castigliole d’Asti il Testo di unaRicetta Canonica” (da ritenersi la più affidabile e tramandabile) dellaBagna Càuda”.  

Grazie alla pregevole iniziativa della Rivista Astigiani, organo dell’Omonima Associazione Culturale che si prefigge di promuovere il Territorio Astigiano, dal 2013 si svolge con cadenza annuale il “Bagna Càuda Day”, una grande Festa che dura un intero fine settimana autunnale durante la quale si può degustare la “Bagna Càuda” in  Cantine, Osterie, Ristoranti e Vinerie, in particolare ad Asti, nelle Langhe, nel Roero, nel Monferrato e in altre Zone non solo Piemontesi.

In occasione delBagna Càuda Day 2015è stata presentata la proposta di candidare la “Bagna Càuda” all'UNESCO come “Patrimonio Immateriale dell'Umanità”.

LaBagna Càudanon è soltanto una straordinaria, gustosissima, colorata, storica e tipica ricetta della Cucina Piemontese, ma è un forte simbolo culturale di socializzazione e una gioiosa festa di convivialità.

https://bagnacaudaday.it/

https://www.youtube.com/watch?v=lxAGwVdy-l4


"Bagna Càuda" Gustoso Simbolo di Covivialità (Foto Franco Bello)

 
"Agli" (Foto BCD)


"Acciughe Sotto Sale"

"Le Verdure" (Foto BCD)

"Bagna Càuda Day" (Foto BCD)