giovedì 29 luglio 2010

Fondazione Sistema Toscana e Luciano Zazzeri alla Casa della Creatività a Firenze.

Martedì 29 Giugno 2010, a Firenze, presso la Casa della Creatività, si è svolta una bella serata con il grande Chef Luciano Zazzeri (foto accanto) del Ristorante La Pineta di Marina di Bibbona (LI), che ha tenuto una lezione sui suoi metodi di cottura del pesce, preceduta dalla presentazione dell’interessante Libro, scritto su di lui da Patrizia Turini con le bellissime foto di Bruno Bruchi (quinta foto in basso), “La Baracca dello Zazzeri”, edito da Bandecchi e Vivaldi di Pontedera, Pisa (potete trovare la mia recensione al Libro su questo Blog). La Casa della Creatività è in pieno centro, nel cuore della magnifica Firenze, in fondo al breve Vicolo di Santa Maria Maggiore, ubicata proprio nell’Antico Chiostro di una delle prime Chiese della Città, Santa Maria Maggiore, appunto, a pochi passi dal Duomo e dalla Stazione Centrale. E’uno spazio polifunzionale, aperto culturalmente al mondo, gestito da giovani per i giovani, dedicato all’innovazione e alle arti contemporanee, si prefigge di diffondere, tra l’altro, l’artigianato di qualità, le tecniche di restauro, l’innovazione tecnologica e il settore enogastronomico; questa iniziativa è nata per merito della Società Aida srl insieme alla Fondazione Sistema Toscana e all’Istituto Europeo di Design. La Fondazione Sistema Toscana, che ha organizzato l’evento, ha l’obbiettivo di trasmettere, in tutto il mondo, le straordinarie specificità che la Regione Toscana ha in tutti i campi, tramite un sistema integrato di comunicazione multimediale che raggiunge milioni di persone. Tra le molte iniziative, intelligentemente innovative e di successo, la campagna di promozione “Voglio Vivere Così” e il Portale Ufficiale della Toscana “inToscana”. La Fondazione è nata, il 28 Dicembre 2004, equamente divisa, al 50%, tra la Regione Toscana e Monte dei Paschi di Siena, Banca dal 1472. La Serata è stata autorevolmente e simpaticamente condotta da un grande giornalista, l’amico Massimo Lucchesi (seconda foto sotto), vice-caporedattore della Rai-Toscana. Dopo alcune divertenti canzoni, del gruppo Pisano i “Gatti Mézzi” (vedi foto), detentore di uno stile ironico, sperimentale e irriverente, composto dal pianista/cantante Tommaso Novi e dal chitarrista/cantante Francesco Bottai, sono seguite le interviste. Claudio Frontera Presidente e Paolo Chiappini (quarta foto in basso) Direttore della Fondazione Sistema Toscana, hanno descritto gli scopi dell’Ente, Patrizia Turini e Bruno Bruchi e Luciano Zazzeri, hanno parlato approfonditamente del Libro “La Baracca dello Zazzeri”, che è già alla seconda ristampa, visto il grande successo ottenuto. Successivamente la parola è stata data al Professor Vincenzo Vecchio (sotto, al centro, nella quinta foto) e all’Avvocato Paolo Baracchino (sesta foto), grande appassionato di Vino ed esperto degustatore a livelli internazionali, che hanno spiegato le motivazioni e il senso dei loro capitoli inseriti nella pubblicazione. Poi siamo arrivati alla lezione dello Chef Luciano Zazzeri. Dietro un grande bancone Luciano, assistito dai giovani e promettenti, Paoletti Sara e Singh Parminder, Sous Chef, e Lapo Fantoni e Daniel Ravanelli, Commis (vedi settima e ottava foto), ha tenuto a sottolineare, facendolo vedere, l’importanza della cottura del pesce a bassa temperatura, per non perdere nulla delle straordinarie peculiarità della materia prima. Poi ha preparato, per tutti i presenti, che hanno molto gradito, una rivisitazione del Cacciucco Livornese (e non alla Livornese, visto che è un piatto specifico di questa Città; ultima foto in basso). La serata si è conclusa con i ringraziamenti, gli applausi, la soddisfazione di tutti e un gradito Buffet.
PS. Con Luciano Zazzeri, Massimo Lucchesi, Patrizia Turini e un ristretto numero di amici sono stato, successivamente, ospite di Paolo Baracchino, che ci ha squisitamente intrattenuto presso il Ristorante del Fagioli, in Corso Tintori, e successivamente presso la sua abitazione, non smentendo la sua fama di grande Gourmet.

Ristorante La Pineta
Via dei Cavalleggeri Nord, 27
Marina di Bibbona (Livorno)
Tel. 0586 600016

www.casadellacreativita.it/
www.fondazionesistematoscana.it/
www.intoscana.it/
www.baracchino-wine.com/
www.myspace.com/igattimezzi

NB. Per vedere l’esclusiva video/intervista a Luciano Zazzeri, fatta dal sottoscritto, in occasione della prima uscita del Libro “La Baracca dello Zazzeri”, cliccate sul Link qui sotto:

sabato 17 luglio 2010

RELAIS & CHATEAUX RISTORANTE ENOTECA NAZIONALE PINCHIORRI A FIRENZE: PURA POESIA ENOGASTRONOMICA.

L’Esercito Romano era un’ incredibile organizzazione militare, per secoli è stata una macchina ineguagliabile di efficienza e forza, quando i suoi Veterani (dal Latino Vetus = Antico) finivano l’Honesta Missio (Servizio di leva) ottenevano un congedo in forma di Diploma. In seguito alla riforma dell’Esercito attuata da Gaio Mario, tra il 107 e il 101 a.C., che accentuò la estrema professionalità, a questi soldati veniva riconosciuto, oltre allo Stipendium (paga giornaliera), una buonuscita, che poteva comprendere anche un terreno, in Italia o in altre parti dell’immenso territorio conquistato. Nel 59 a.C., in una pianura, dell’Italia Centrale, circondata da tre lati da dolci colline, veniva fondato un Villaggio per Veterani Romani dal nome armonico: Florentia. Questo insediamento, attraverso i secoli, segnerà in positivo tutta la storia delle “Umane Genti”. Nel piccolo, anche la mia, visto che sono stato battezzato alla Chiesa Russo Ortodossa della Natività in Via Leone X, a pochi isolati dalla Fortezza da Basso. Firenze, con la sua lunga e magnifica Storia, oltre che per i suoi molti meriti, è diventata, nel 1986 Capitale Europea della Cultura, ma la sua importanza è di rilevanza mondiale. Tra le sue incomparabili ricchezze architettoniche e artistiche, in una delle strade più lunghe del centro storico, Via Ghibellina, al Numero Civico 87, c’è Palazzo Jacometti-Ciofi. Questo austero e sontuoso edificio, con all’ingresso delle grandi colonne di granito, è un interessante esempio di architettura privata Tardo-Barocca, fatto costruire dal Marchese Baldinucci, allora Tesoriere Papale, nel 1700, e che prende il nome, però, dai successivi proprietari, la Famiglia Jacometti-Ciofi. Qui, tra corridoi, sale e saloni decorati da meravigliosi affreschi e arredati da preziosi mobili antichi, coabitano due realtà straordinarie: il Relais Santa Croce, Hotel 5 Stelle Lusso e l’Enoteca Pinchiorri, di Giorgio Pinchiorri e sua moglie Annie Féolde : un Ristorante che, a livello mondiale, fa onore all’Enogastronomia Italiana. Giorgio è nato a Monzone di Pavullo, in Provincia di Modena, da una Famiglia di agricoltori, a Firenze si trasferisce nel 1955, quando sua madre entra a lavorare, come cuoca, in casa di un medico. Dopo aver frequentato l’Istituto Alberghiero, Giorgio muove i primi passi nel mondo della ristorazione e si appassiona a quell’affascinante universo che ruota intorno ai grandi vini. Nel 1966, dopo la devastante alluvione che colpì la Città, compra una copia, sopravvissuta, della Guida Bolaffi dei Vini del Mondo di Luigi Veronelli, e, forte di questo manuale, si avventura, nel suo primo viaggio, nelle zone vitivinicole più importanti della Francia. Da questo momento in poi sarà un crescendo, sia per la sua passione che per la sua collezione privata. Nel 1971 Pinchiorri è un esperto Sommelier Professionista e l’anno successivo diventa Direttore dell’Enoteca Nazionale in Via Ghibellina, un Locale, appena aperto, che intende favorire la degustazione dei Vini Italiani accompagnandoli con piccole prelibatezze. La signora Féolde è di Nizza, Francia, nasce in una Famiglia di importanti Albergatori, che successivamente perderanno le loro proprietà per cause belliche. A diciotto anni si trasferisce a Parigi, dove, per un breve periodo, lavorerà alle Poste, ma questa vita non è per lei, una veloce visita in Inghilterra, e finalmente arriva a Firenze, nel 1969. Entra a lavorare in sala in un Ristorante tradizionale ed è subito amore per la Cucina Toscana. Giorgio e Annie si incontrano, per caso, nella Tenuta Lamole di Lamole, Loc. Vistarenni, Gaiole in Chianti (SI), discutendo di Vini Francesi, nasce il loro rapporto: è un destino. Nel 1974 la signora Annie entra all’Enoteca, ha innata l’arte della cucina, inizia la sua straordinaria carriera di Chef. Nel 1979 liquidati gli altri soci, diventando gli unici proprietari dell’Enoteca, in contemporanea arriva il primo importante riconoscimento al loro Locale, il “Sole” di Luigi Veronelli. Poi nel 1982 la prima “Stella” della Guida Michelin, e l’anno successivo la seconda; nel 1984 il Prestigioso Wine Spectator riconosce loro il “Grand Award”e la super prestigiosa Guida Relais & Chateaux lo annovera come Relais Gourmands. Nel 1993 arriva la terza “Stella” Michelin, Annie è la prima donna Chef a ricevere le “Tre Stelle”, quest’ultima verrà perduta nel 1995, in concomitanza con l’incendio doloso che rischierà di distruggere la cantina, ma nel 2004, unico caso in Italia, verrà riconquistata. Tra gli altri infiniti premi e attestati ottenuti anche, nel 1994, il Premio Internazionale “Caterina de’ Medici”. Dal 19 Marzo 1992 l’Enoteca Pinchiorri ha aperto, in Giappone, a Tokio, una proiezione del Ristorante Fiorentino, riscuotendo anche nel paese dei fiori di ciliegio un enorme successo. Oggi, la signora Annie, pur mantenendo la responsabilità creativa e di progettazione, ha in Cucina, a Firenze, due bravissimi “Primi Chef”: Italo Bassi e Riccardo Monco. Italo è romagnolo, di Fusignano in Provincia di Ravenna, uscito dalla Scuola Alberghiera si è formato con un grande maestro, lo Chef Igles Corelli, al Ristorante il Trigabolo di Argenta (FE), è arrivato da Pinchiorri giovanissimo, a 19 anni, riuscendo a risalire, grazie alle sue grandi capacità, la scala gerarchica fino a Primo Chef. Riccardo è di Milano, dopo la Scuola Alberghiera, ha lavorato in grandi Ristoranti come il Relais La Chiusa di Montefollonico (SI), la Locanda dell’Angelo di Angelo Paracucchi ad Ameglia (SP) e al Joia di Milano con lo Chef Pietro Leemann, poi è stato in Francia a Parigi da Alain Senderens, infine, tornato in Italia, da Pinchiorri. Uno dei fiori all’occhiello di questo straordinario Locale è La Cantina (il Direttore è Ivano Boso), una delle prime nel mondo, in qualsiasi modo la descriva, non potrò mai dare l’idea di questa meraviglia (le ultime cinque foto sotto sono solo una goccia nel mare): 150.000 mila bottiglie in tutti i formati esistenti, 4500 etichette, anche nelle annate storiche, mille selezionatissimi produttori, da tutto il mondo, alcuni dei quali imbottigliano esclusivamente per Pinchiorri. Le rarità qui sono di casa, si parte dal 1889, e se nel mondo, di queste rarissime bottiglie, se ne possono trovare solo alcune, qui ce ne sono parecchie casse. Fare un lungo elenco di nomi importanti ha poco senso, posso però dirvi che, per l’appassionato, è come essere in Paradiso, e in una Cantina così, più che visitarla, bisognerebbe farsi chiudere dentro. La Carta dei Vini è in due entusiasmanti e voluminosi Tomi, ma sono talmente tante le bottiglie in Cantina che è “quasi” una selezione, tra l’altro, mancavano dall’elenco, anche, gli ultimissimi arrivi, circa 200 casse. Poi c’è La Carta dei Distillati, con molte bottiglie centenarie e quella ricca delle Acque. L’apparecchiatura è lussuosa, ho cenato nella corte interna dal fascino rinascimentale e dalle luci soffuse, raffinate le lucine blu incassate nel pavimento. Il Menù è alla Carta o se si preferisce con due percorsi consigliati di degustazione. In tavola gli ottimi grissini e panini della Casa, dalle varie forme e sapori, che in continuazione vengono riassortiti. Le portate sono state accompagnate da una eccezionale degustazione di Vini e bevande, perfettamente servite e sapientemente consigliate dagli amici Alessandro Tomberli e Antonio Rosolino (Totò):
- Romanée Saint-Vivant 2003, Grand Vin de Bourgogne (100% Pinot Nero), Appellation Grand Cru Contròlée della Domaine Jean-Jacques Confuron;
- Chateau Mouton Rothschild 1953, Appelation Pauillac Contròlée, annata speciale commemorativa del Centenario dello Chateau (1853/1953), sull’etichetta il ritratto del Fondatore Baròn Nathaniel De Rothschild (la classificazione “Premier Cru” è stata attribuita solo dal 1973);
- Chateau Cheval Blanc 2001, Premier Grand Cru Classé (A), Appelation Saint-Emilion Grand Cru Contròlée;
- Grand Vin de Bourgogne, Chambertin 1998, Dominique Laurent (100% Pinot Nero);
- Beltaine Cervogia, Birra Celtica Bianca alle castagne e frumento, del Birrificio Beltaine di Granaglione (BO);
- Concentrato di arancie e mele, servito in un bel bicchiere artistico;
- Chateau Climens 1990, Premier Cru Sauternes-Barsac (100% Semillon), Appelation Barsac Contròlée.
Eccoci arrivati alla degustazione, sono state servite le seguenti portate:
- Mozzarella fritta;
- Olive e polentina fritte;
- Capesanta grigliata, burrata e mortadella grattugiata;
- Ricciola cotta e cruda agli agrumi, con purea di avocado e composta di pomodoro;
- Dadolini di bruschetta, con i condimenti scelti al carrello;
- Astice gratinato ai pistacchi con cecina al rosmarino e yogurt;
- Branzino gratinato ai capperi con carciofi alla maggiorana e ristretto di crostacei;
- Uovo in camicia impanato e fritto con tegola di parmigiano, salsa di sedano rapa, fagiolini e pesto leggero;
- Agnolotti farciti di ricotta, zafferano e menta, con gamberi e pomodoro;
- Carré d’agnello farcito di olive nere e lardo con crema di peperoni alla menta e insalatina di sesamo;
- Piccione arrosto con miele e spezie, melanzane in carrozza al timo;
- Dal Carrello dei Formaggi Italiani, una super selezione con trentacinque varietà di pecorini, caprini e vaccini, portato dalla bella e brava Elisabetta Riccardi (vedi foto sotto): San Maurizio, Cubo e Toma di Capra (mi sono trattenuto);
- Meringhe al caffè e yogurt con crema di cioccolato bianco, mascarpone e lemon grass;
- Vassoio dei cioccolatini della casa.
Bellissime le presentazioni, ottimi i sapori, la Cucina Italiana di Annie Féolde, Italo Bassi e Riccardo Monco è evoluta, pur usando ingredienti da tutto il mondo, si riesce a non perdere la straordinaria intrinseca personalità di ogni piatto, esaltando così qualità e bontà. Il servizio dei Maitre e dei Sommelier è straordinario, sono stato assistito con alta professionalità, grande stile e squisita cortesia da Alessandro Tomberli (Direttore di Sala e Primo Sommelier), Alessandro Giani, Antonio Rosolino e Elisabetta Riccardi, a loro vanno i miei più sinceri ringraziamenti. Mi sono congratulato con Giorgio Pinchiorri e la gentilissima signora Annie Féolde per il loro favoloso Locale, dove l’Enogastronomia è poesia pura. Luigi Veronelli amava sottolineare che: “Si paga sempre troppo poco, per chi ti riempie di gioia”. All’Enoteca Pinchiorri di Firenze è costante la ricerca enogastronomica che seleziona da tutto il mondo prelibatezze, per poter offrire, ai propri ospiti, l’eccellenza.
Enoteca Nazionale Pinchiorri
Via Ghibellina, 87 Firenze
Tel. 055 242777 – 055 242757
Chiuso la domenica e il lunedì,
il martedì e il mercoledì aperto solo la sera.
www.enotecapinchiorri.com




























venerdì 16 luglio 2010

La Video Intervista allo Chef Timothy Magee e a Cristina De Nigris del RistoBistro Le Nuvole di Suvereto (LI).

Quando scrissi l’Articolo (che potete trovare in Archivio su questo Blog) sul Ristorante Le Nuvole di Suvereto, in Provincia di Livorno, mi complimentai con i proprietari, una bella coppia di giovani Ristoratori, lo Chef Timothy Magee e sua moglie Cristina De Nigris, per il loro bel Locale e per l’espressione sincera della loro Cucina. Ma per farvi meglio rendere conto cosa esprimono e cosa trasmettono ai loro clienti, sono tornato a Suvereto per farvi raccontare dalla loro viva voce, quanta passione mettono nel loro lavoro.
Potete vedere il filmato dell’Intervista sul nuovo Sito, “La Tavolozza Del Gusto In Video”, sul circuito internazionale di Vimeo, cliccando il Link indicato di seguito, buona visione:

http://vimeo.com/12818830

RistoBistro Le Nuvole
Via Palestro, 2 Suvereto (LI)
Tel. 0565 829092
Aperto a pranzo e cena,
giorno di riposo il lunedì.
info@lenuvoloristobistro.it
www.lenuvoleristobistro.it/

venerdì 9 luglio 2010

Al Porto Turistico Cala de’ Medici di Rosignano (LI) due belle serate con lo Chef Siciliano Marcello Valentino.

Sabato 12 e domenica 13 Giugno 2010, nell’abito delle moltissime iniziative tenutesi per “La Notte Blu 2010” che ha coinvolto tutta la Costa degli Etruschi, in Toscana, si sono svolte due belle, interessanti e piacevoli serate di “Show Cooking” (Spettacolo di Cucina), al Porto del Gusto di Cala de’ Medici di Rosignano Solvay in Provincia di Livorno, dedicate a Piatti Mediterranei, tenute dal bravo e simpatico Personal Chef Siciliano Marcello Valentino. Marcello è Palermitano, la sua grande passione per la Cucina nasce e cresce in una antica trattoria, della sua Città, gestita dagli zii. Da sempre innamorato delle tradizioni della sua terra, si è fatto conquistare dai sapori della Cucina Mediterranea. Ancora giovanissimo, appena diplomatosi ragioniere, si trasferisce in Provincia di Trapani, dove lavora in diversi Ristoranti, poi negli anni 90 inizia una nuova esperienza a Roma, gestendo un eccellente Ristorante con Cucina Siciliana. Per allargare i suoi orizzonti e per apprendere tecniche di altre culture ha girato molto: Grecia, Turchia, Marocco, Tunisia, Cipro e Malta. Oggi Marcello è uno Chef affermato, ha avuto molti riconoscimenti per la sua bravura, con il suo servizio di Catering, Banqueting e di Personal Chef, diffonde con passione la sua Filosofia Mediterranea tradizionale con un’aggiunta di un pochino di innovazione. Ma torniamo alla due serate in questione. Sabato sera Marcello ha preparato, davanti a tutti, ben 12 tipi di Couscous o Cuscussù in Francese, una preparazione, cotta al vapore, di farina di semola di grano duro (Triticum durum) diffusa sopratutto nel Nord Africa e da loro chiamano “ta’àm” (cibo), diventato comune in tutta Europa dopo l’occupazione Francese dell’Algeria e della Tunisia, circa nella metà del XIX secolo. Il piatto ovviamente è molto più antico e se ne trovano tracce, già nel 1300, dove veniva preparato in tutti i territori passati sotto la dominazione Araba o che erano venuti a contatto con loro: Spagna, coste Italiane, e in prevalenza nelle isole, Sicilia e Sardegna. Su un lungo bancone erano allineati 12 bellissimi grandi e colorati piatti originali per il Couscous, chiamati “Tepsi”, gentilmente forniti dal negozio etnico, ubicato al primo piano del centro commerciale del Porto in questione, “Nott Shamòtt”, che aveva anche allestito, accanto, una mostra dei suoi prodotti artigianali dai vivaci colori (vedi seconda foto sotto).
Le dodici varianti di Couscous tostato ai profumi mediterranei:
- Sugo Pantesco (dell’Isola di Pantelleria) e scaglie di pecorino;
- Cocco e gamberetti;
- Pesto Trapanese (pomodori maturi, aglio, sale, pepe, mandorle pelate e tostate, basilico, olio e parmigiano grattugiato);
- Ricordo di caponata di melanzane;
- Pesto ai peperoni e bacon affumicato;
- Riduzione di brodo di pesce al curry (in Inglese mistura di spezie);
-Pesto di melanzane grigliate, menta e limone;
- Macco (crema della gastronomia Ragusana) di patate e semi di finocchio;
- Pesto Ballarò (inventato da Marcello ispiratosi al mercato omonimo, prevalentemente alimentare, più antico di Palermo);
- Salsa di ananas e pollo al vapore di curry;
- Pesto di melone e menta con prosciutto crudo;
- Salsa di piselli allo speck (I.G.P. Alto Adige).
Un successo strepitoso, 27 chili di Couscous sono stati spolverati in poco tempo, e per riuscire ad accontentare tutte le circa 500 porzioni richieste, sul finire, sono stati preparati con le stesse salse anche sei chili di riso. Il servizio Vino è stato svolto impeccabilmente dai Sommelier A.I.S. Fiorella Puccini e Mauro Paperini (quarta foto sotto). La sera successiva, nel bel locale del Re Noir - lounge bar del Porto Cala de’ Medici, Marcello Valentino, ha fatto una ghiotta lezione di Cucina per una ventina di persone che si erano precedentemente iscritte (vedi dalla quinta foto sotto in poi). Dopo una dettagliata descrizione di come ci si deve muovere in cucina per mantenere una perfetta igiene e conservazione dei cibi, lo Chef ha preparato in diretta per tutti i presenti, descrivendo dettagliatamente tutti i passaggi, e commentandoli con divertenti particolari e aneddoti:
- Caponata di melanzane, caponata di peperoni e chips di pane speziato;
- Alici marinate con Panur di pistacchi di Bronte (CT), con uva passa e su crema agli agrumi;
- Rigatoni alla Norma con nuvola di ricotta morbida salata e con una grattugiatina di scorza di limone;
- Gnocchetti Sardi di semola al pesto di rucola, pomodorini e gamberetti;
- Millefoglie di Bacon, crema di patate affumicate e cialda di pecorino;
- Gelatina di fragole con panna agli agrumi, croccante di mandorle, pistacchi di Bronte caramellati e scaglie di cioccolato Modicano (particolare cioccolato quello di Modica, in Provincia di Ragusa, che si ottiene con una particolare lavorazione “a freddo”).
Per tutte e due le serate lo Chef Marcello è stato aiutato dal Commis Reda.
Preparazioni semplici e straordinarie, dai colori e dagli aromi intensi pieni di mediterraneità.
Mi sono complimentato con lo Chef Marcello Valentino per la naturalezza con cui esegue i suoi ottimi piatti e per la filosofia sana e sincera che lo contraddistingue. Abbracciando lui e la sua dolce metà, la moglie Domenica Filippone, Mimma per gli amici (foto in alto), ho promesso di andarli a trovare nella loro straordinaria Isola.
NB - Per poter vedere la esclusiva Video Intervista a Marcello Valentino cliccate sopra al seguente Link: http://vimeo.com/13125663
PS: A proposito, nelle due belle e riuscite serate ho contribuito un pochino anche io, aiutando ad intrattenere gli ospiti, quando lo Chef era super impegnato ad espletare la sua arte.
http://marcellovalentino.blogspot.com/
http://www.portodelgusto.net/