sabato 29 marzo 2025

RISTORANTE “LE CENTO BUCHE” A PRATO ASSOLUTAMENTE IMPERDIBILE.



 

Prato è un grande Comune della meravigliosa Regione Toscana, ha più di 195.000 abitanti ed è anche il Capoluogo dell’omonima Provincia nata nel 1992. La sua Storia ha origini lontanissime che risalgono addirittura agli Etruschi, antica Popolazione Toscano/Umbra vissuta tra il IX e I Secolo avanti Cristo.

Keith Christiansen (classe 1947), uno dei maggiori esperti d’arte rinascimentale al Mondo, ha detto: “Non si può capire il Rinascimento senza conoscere Prato”.

Infatti il Centro Storico di Prato, racchiuso dalle antiche Mura, è ricco di bellissimi monumenti e suggestivi luoghi d’interesse come il Duomo del XII Secolo, consacrato a Santo Stefano, la Basilica di S. Maria delle Carceri, vero capolavoro di Architettura Rinascimentale completata nel 1495, il Castello dell’Imperatore, il Palazzo Pretorio del Secolo XIII (oggi sede di un bellissimo Museo), il Palazzo Comunale e moltissime altre strutture religiose, e non, che fanno di questa Città una meta per gli amanti delle attrattive storico-artistiche.

Prato ha un patrimonio artistico e culturale assolutamente straordinario grazie anche a innumerevoli personaggi a cui la Città ha dato i natali o che qui hanno vissuto per poi lasciare tracce significative nel panorama culturale Italiano. In particolare fu nel Quattrocento che la Città assunse un ruolo rilevante nella storia dell’arte. La dinamicità culturale ha continuato però a contraddistinguere Prato anche in tempi più recenti. Il XX Secolo ha visto la presenza di pittori di spicco come Ardengo Soffici considerato il fondatore della “Scuola di Prato” degli anni ’30, di cui sono stati esponenti anche Arrigo del Rigo, Quinto Martini, Giulio Petrucci, Gino Brogi, Oscar Gallo e Leonetto Tintori.

Poi non si possono non citare altri Pratesi illustri come lo stilista Enrico Coveri (1952 - 1990) o Curzio Malaparte (1898 - 1957) che tra i suoi scritti, in “Maledetti Toscani”, si leggono mitiche parole come “Io son di Prato, m’accontento d’esser di Prato, e se non fossi nato pratese vorrei non esser venuto al mondo…..”.

Prato è sempre stata una Città molto ricca, grazie anche all’eccellenza della sua “produzione tessile” che da secoli è uno dei fondamenti della sua economia. A testimonianza di tale fatto c’è anche lo specifico “Museo del Tessuto”. Fin dagli inizi degli anni Novanta la Città è stata, proprio per le sue peculiarità in campo tessile, interessata da una forte e industriosa immigrazione proveniente dalla Cina.

A Prato si possono trovare anche moltissime eccellenze Enogastronomiche. Nel 1716, per esempio, il Duca di Firenze e Granduca di Toscana Cosimo III de’ Medici (1642 - 1723) regolamentò la produzione e vendita dei Vini rientranti nei limiti geografici del Comune di Carmignano (Provincia di Prato) facendo nascere in tal modo una vera e propriaD.O.C.” con DenominazioneCarmignano”, la prima nel Mondo. Un’altra specialità Locale la troviamo nei numerosi Forni/Panetterie che, tra un’infinità di vari tipi di pane, producono la “Bozza Pratese”, un pane non salato che si abbina perfettamente alla “Mortadella di Prato”, delizioso e speciale Prodotto Tipico che ha ottenuto il “Marchio IGP”. A Prato poi ci sono famosi e super premiati, in Italia e nel Mondo, Pasticcieri che realizzano gustosissime specialità come i “Biscotti di Prato” e le mitiche “Pesche di Prato”.

A poca distanza dal Centro Storico di Prato, meno di quattro chilometri, è ubicata la Frazione più settentrionale del Comune: Santa Lucia.

Santa Lucia è una Zona con caratteristiche residenziali che si è sviluppata in anni più recenti lungo la direttrice viabile e commerciale (c’è anche il nuovo “Superstore Esselunga”) di Viale Galileo Galilei che costeggia il Fiume Bisenzio. Ma Santa Lucia anticamente era una Zona di transito per Bologna e ha ancora tracce di un passato importante sia Religioso, come la “Chiesa di Santa Lucia in Monte” del XII Secolo, sia commerciale e artigianale con alcune antiche testimonianze che ci fanno risalire all’origine dell’industria tessile di Prato come la “Gualchiera” (detta anche di Coiano) in Via della Gualchiera. Con il nome “Gualchiera” si definisce un macchinario idraulico di epoca preindustriale, usato per lo più nella manifattura laniera, che serviva a rendere la lana impermeabile infeltrendola. Spesso però con il nome del macchinario s’indicava anche l’Edificio, ubicato adiacente a un corso d’acqua per il funzionamento dei macchinari, dove venivano effettuate tali lavorazioni.  

Proprio a Santa Lucia, all’interno di un piccolissimo Borgo completamente ristrutturato e reso suggestivo e pedonale, praticamente un Condominio molto carino con alcuni negozi e altre attività, in Via degli Abatoni al Civico 9/7 c’è il RistoranteLe Cento Buche”.

Il RistoranteLe Cento Buche” ha riaperto Giovedì 7 Dicembre 2023 con la gestione della nuova Società appositamente costituita e la conduzione giovane e appassionata dello Chef Alessio Morganti e della Maître Giulia Nencini.

Alessio è nato a Firenze il 9 Febbraio 1989, la sua passione per la Cucina è innata risalendo al suo Bisnonno e alla Bisnonna, saltando però una generazione infatti la sua Mamma sul fuoco riusciva a bruciare anche l’acqua. Il Bisnonno era un bravissimo Maître e la Bisnonna una grande Cuoca che aveva lavorato anche per quella Donna meravigliosa e straordinaria Artista Romana dal nome Anna Magnani (1908 - 1973). Una passione quella di Alessio per Cucina e Cibo supportata anche dalla “filosofia” della Nonna materna Ida che lo incitava dicendo: “Grasso e bello….. Grassissimo è bellissimo!”.

Con tali presupposti Alessio Morganti non poteva che andare al prestigioso Istituto AlberghieroFerdinando Martini” di Montecatini Terme (PT) dove si è diplomato nel 2007. Sia durante la Scuola che successivamente, Alessio ha avuto la possibilità di lavorare al RistoranteI Colli” di Montale (PT) dove ha potuto apprendere i fondamenti della “Buona Cucina Professionale”. Successivamente ha fatto varie e importantissime esperienze anche all’Estero, per esempio in Russia dove ha trovato anche l’amore: si è fidanzato con la giovane e bella Elena Elizarova che poi ha sposato nel 2014. Dopo altre interessanti esperienze Alessio nel 2018 è entrato come Chef Executive al RistoranteStilnovo” di Pistoia dove grazie alla sua dedizione e bravura nel Settembre dello stesso anno ne è diventato anche Socio.

Giulia Nencini è nata a Pistoia il 26 Gennaio 1993, dopo gli studi all’Istituto (ITCS) "Filippo Pacini" di Pistoia si è Laureata in “Scienze della Mediazione Linguistica” all’Istituto di Alti Studi (SSML) “Carlo Bo” di Firenze. Agli inizi del 2018 essendo sempre stata una grande appassionata, come la sua Famiglia, di buona Cucina e di ottimi Vini ha aperto come Socia/Titolare e guida operativa il RistoranteStilnovo” di Pistoia.

Dopo anni d’impegno, ripagati dai numerosi riconoscimenti della loro clientela, per vari motivi dovuti alla proprietà del fondo Alessio Morganti e Giulia Nencini hanno deciso con rammarico di chiudere, il 31 Dicembre 2023, il RistoranteStilnovo” a Pistoia, ma hanno trovato subito una nuova Società che apprezzando il loro lavoro gli ha affidato il RistoranteLe Cento Buche” di Prato. L’omonima Osteria che precedentemente si trovava negli stessi Locali aveva chiuso da diversi mesi.

Ma veniamo alla mia recentissima visita.

Il RistoranteLe Cento Buche” è un Locale luminoso, accogliente ed elegantemente arredato, ricercata la “mise en place”. Dall’Ingresso si entra nella Prima Saletta e tramite un piccolo disimpegno dal pavimento vetrato (da cui parte la suggestiva scala a chiocciola che porta al piano inferiore in una altra piccola e riservata Sala e in Cantina) permette di arrivare nella Seconda Saletta, una decina di comodi tavoli in tutto. Molto carino e piacevole anche lo spazio esterno usufruibile con la bella stagione. La Cucina è totalmente a vista, la particolarità è che la vista è dall’esterno.

Il Menu è vario, con scelte di Terra e di Mare, una particolare attenzione è riservata anche ai Vegetariani: si può scegliere alla Carta o seguire “tre percorsi consigliati” dallo Chef denominati a seconda del numero delle portate “Quattro”, “Cinque” e “Sei”, con la possibilità di abbinamento di specifici calici di vino. La Carta dei Vini è super selezionata e ben assortita con grande attenzione ai Vini Biologici, un’ottantina di Etichette tra Italia, Francia e altri Paesi, da notare il rapporto favorevole tra qualità offerta e prezzi indicati. Una Carta che viene spesso aggiornata per offrire un miglior servizio alla Clientela.

La mia degustazione è iniziata con in Tavola il fragrante e caldo Pane della Casa: Pane integrale (7 cereali) realizzato con Lievito Madre della Casa e Schiacciata Bianca Toscana di farina zero Petra e “lievito in coltura liquida” (li.co.li. = un lievito madre ad alta idratazione).

Su consiglio di Giulia Nencini come Vino in accompagnamento, è stata stappata una bollicina molto buona: “Nuit Blanche - Brut - Grand Cru”, Appellation d'Origine Contrôlée (AOC), 100% Chardonnay Tirage 26 Luglio 2018, Dégorgement Aprile 2024, 12,5% Vol., uno dei tre pregiati Champagne prodotti dall’Azienda Petit & Bajan lo “scrigno magico” di Richard e Véronique Petit che coltivano in due dei più grandi terroir della Champagne: Avize e Verzenay, con vigneti classificati Grand Cru. “Nuit Blanche” si presenta con deliziosi aromi al naso e le sue bollicine forniscono una delicata effervescenza, è fine e pulito, ha una bella consistenza ed è assolutamente equilibrato, esprime attraverso note di fiori bianchi una delicata leggerezza e un'essenza di primavera.

Sono state servite le seguenti portate: - ENTRÉE - Crostino di pane con burro montato a mano e timo, insieme a salmerino affumicato in casa - Lecca lecca di parmigiano con stecco di finocchietto - Coccolino di pasta fritta e umus di ceci; - ANTIPASTI - Per smuovere l’appetito, deliziosi salumi di cinghiale fatti in casa dallo Chef (pancetta cotta, capocollo, lardo e prosciutto cotto); - Mazzancolle Camouflage (carpaccio di mazzancolle tra orto e mare); - Animelle (animelle di vitello, rapa rossa e rafano marinati, kefir fondo e nocciole tostate); - PRIMI PIATTI - Fusilloni (pasta in estrazione di peperone rosso, olive taggiasche, pesto di erbe aromatiche, pinoli e shiso); - Lasagna (rivisitazione con ragù scappato, bisque, canocchie e bergamotto); - SECONDI PIATTI - Rana pescatrice (con sedano rapa e carciofi); Anatra (tra petto, coscia e non solo, con insalata di puntarelle e melograno); - DESSERT - Alfajores, dulce de leche, gelato al cocco e fior d sale.

Tutto assolutamente eccellente e gustoso oltreché ben presentato.

La Cucina del bravo Chef Alessio Morganti ha solide basi tradizionali che gli permettono di spingersi anche in una cucina più contemporanea, le sue preparazioni esprimono grande sincerità, ottimo gusto e anche bellezza nelle realizzazioni. Tutte le materie prime usate sono sempre attentamente scelte tra le migliori che il mercato possa offrire e tutto il possibile viene realizzato in Casa. Alessio in Cucina è ben supportato dai bravi Chef de Partie Niccolò Ulivi e Lorenzo Barbaro

Il Servizio di Sala è stato eseguito con estrema gentilezza, accuratezza e professionalità dalla bella Maître Giulia Nencini.

La grande passione dello Chef Alessio Morganti è stata da alcuni mesi premiata anche dai colleghi del Territorio che lo hanno nominato Responsabile F.I.C. (Federazione Italiana Cuochi) per le Province di Prato e Pistoia.

Il RistoranteLe Cento Buchea Prato, grazie a un ambiente raffinato, alla grande accoglienza e alla cucina estremamente gustosa, è assolutamente imperdibile.

https://www.instagram.com/lecentobuche/

https://www.youtube.com/shorts/C-KaLe4ukLM


Giulia Nencini con lo Champagne..... (Foto L. Managlia)

 "Entrée".....

 "Salumi di Cinghiale"..... Fatti in Casa (Foto Luca Managlia)

Lo Chef Alessio Morganti

 "Mazzancolle Camouflage"..... (Foto Luca Managlia)

 "Animelle".....

"Fusilloni"..... (Foto Luca Managlia)

 "Lasagna"..... (Foto Luca Managlia)

"Rana Pescatrice"..... (Foto Luca Managlia)

"Anatra"..... (Foto Luca Managlia)

"Alfajores, Dulce de Leche"..... (Foto Luca Managlia)

Morganti, Dracopulos, Nencini, Ulivi (Foto L. Managlia)


venerdì 21 marzo 2025

“JACKIE O’” A ROMA UN LOCALE SEMPLICEMENTE MITICO CON OLTRE 50 ANNI DI STORIA.




Quid melius Roma?” (Che cosa migliore di Roma?) queste sono le parole che ci ha lasciato in una delle sue opere Publio Ovidio Nasone (43 a.C. - 17 o 18 d.C.) noto a tutti semplicemente come “Ovidio”, un famoso Poeta Romano tra i principali esponenti della Letteratura Latina. La sua fama fu grande in vita quanto nelle epoche successive alla sua morte.

Niente è migliore di Roma” e di tale affermazione posso dare una testimonianza diretta, infatti da piccolo ho vissuto diversi anni a Roma prima e oltre al periodo tra i 10 e i 12 anni quando ho fatto la Quinta Elementare e la Prima Media in una delle Scuole più antiche e prestigiose della Città il “Convitto Nazionale Vittorio Emanuele II”.   

La mia Mamma, una giovane e bellissima donna, si era trasferita nei primi anni Cinquanta a Roma, e dopo aver fatto l’indossatrice per il grande Stilista Italiano Emilio Federico Schuberth (1904 - 1972), in quegli anni all’apice della moda Mondiale, iniziò a fare l’attrice cinematografica.

Essendo cresciuto in un ambiente particolarmente mondano da piccolo e da giovanissimo ho conosciuto e frequentato quella che è stata notoriamente conosciuta nel Mondo come “La Dolce Vita”.

La Dolce Vita” è stato un periodo della Storia d’Italia compreso tra la fine degli anni ‘50 e gli anni ’60, che si riferisce in modo particolare a quanto avvenne nella Città di Roma, durante gli anni del “boom economico” e dell’esplosione della voglia di vivere dopo la Seconda Guerra Mondiale (1939 - 1945), in quel  fulcro della vita mondana che fu Via Veneto, il punto di raccolta di tutti i personaggi più noti del tempo grazie alla sua bellezza, alla centralità e la presenza degli Hotel più lussuosi e dei Locali alla moda aperti fino all'alba.

L'origine dell'espressione “la dolce vita” è stata coniata dal giornalista, scrittore, commediografo e sceneggiatore Arnaldo Fraccaroli (1882 - 1956) quando dette il nome “La Dolce Vita” a una sua commedia del 1912. Fu poi il grande regista Federico Fellini che rese famosa la dicitura quando “La Dolce Vitadiventò nel 1960 il suo film capolavoro ambientato proprio a Roma, con la partecipazione di grandissimi attori come Marcello Mastroianni e Anita Ekberg, che vinse tra un’infinità di riconoscimenti anche il “Premio Oscar”.

In quegli anni a Roma, grazie a “Cinecittà”, il complesso degli Studi Cinematografici (73 edifici, tra cui 21 teatri di posa, centrali elettriche, uffici della direzione e molto altro) realizzato in solo 15 mesi su progetto dell'architetto Gino Peressutti tra il 29 Gennaio del 1936 e il 28 Aprile 1937, si girarono molti film Italiani ma soprattutto produzioni cinematografiche Americane. Tale fatto agevolò l’arrivo non solo di produttori, di maestranze del cinema, di attori e registi affermati, ma anche di aspiranti attori e attrici, avventurieri, intellettuali e artisti, tutti alla ricerca della fama e del successo. In seguito il lusso e il divertimento fece da calamita internazionale anche per gli aristocratici, i reali e i politici.

Un “mondo magico” quello della Via Veneto di allora immortalato da un gran numero di fotografi, diventati poi anche molto famosi, come Rino Barillari o Umberto Pizzi, denominati “paparazzi”, che di giorno e di notte erano alla costante ricerca della foto più sensazionale. Il termine “paparazzo” venne creato e diffuso sempre grazie al FilmLa dolce vita” nel quale un Fotografo d’assalto, personaggio interpretato da Walter Santesso, portava il nome di Coriolano Paparazzo.

Tra i Film dell’epoca mi ricordo molto bene “Totò, Peppino e... la dolce vita” realizzato nel 1961, la divertentissima parodia della pellicola girata l'anno precedente da Federico Fellini riutilizzando gran parte della costosa scenografia di Via Veneto, diretto da Sergio Corbucci e interpretato da Totò (Antonio Griffo Focas Flavio Angelo Ducas Comneno Porfirogenito Gagliardi De Curtis Di Bisanzio) e Peppino De Filippo. Il ricordo è vivo perché mia Madre aveva girato diverse scene del film dandomi, successivamente, anche la possibilità di conoscere Totò.

L’elegantissima e su ambo i lati alberata “Via Vittorio Veneto” come le sue traverse erano decisamente il fulcro della vita mondana dell’epoca. “Via Veneto”, ubicata nel Rione Ludovisi, collega in salita la centralissima Piazza Barberini con Porta Pinciana, la Porta ad arco inserita nelle antiche mura Aureliane. La Via inizialmente era denominata come la Regione Veneto ma nel 1919, dopo la Vittoria nella Prima Guerra Mondiale, cambiò nome in ricordo della battaglia di Vittorio Veneto.

In “Via Veneto” e nelle strade circostanti, oltre ai prestigiosi Caffè come il “Café de Paris” o l’“Harry’s Bar”, ai bellissimi negozi, alle Ambasciate e agli Hotel di Lusso, aprirono diversi Locali notturni molto eleganti, con un servizio impeccabile, spettacoli di varietà e orchestre già famose o che diventarono famose. Ai clienti si richiedeva un abbigliamento adeguato, lo champagne era d'obbligo e i conti alla fine della serata erano anch'essi all'altezza dell’offerta.

Tra i molti bellissimi Locali desidero ricordare il “Club 84”, uno dei più famosi e rinomati di quel periodo, ubicato in Via Emilia, una parallela del tratto finale di Via Veneto, inaugurato nel 1957 da Oliviero Comparini, un notissimo e straordinario personaggio conosciuto semplicemente come “Oliviero”. Al tempo era amico di mia madre e in anni successivi quando sono cresciuto e ho avuto la possibilità di frequentare il Locale ha onorato anche me della sua amicizia. 

Oggi Vi racconto delJackie O’un altro famosissimo e straordinario Locale ubicato in una traversa di Via Veneto: Via Boncompagni al civico 11.

Entrando in Via Veneto, da Porta Pinciana, Via Boncompagni è la quarta traversa a Sinistra (dopo Via Campania, Via Sardegna e Via Sicilia) e si apre tra il “The Westin Excelsior Roma” (Hotel 5 Stelle) e l’Ambasciata degli Stati Uniti d’America, e il suo civico 11 è proprio di fronte al lato della suddetta ambasciata che corrisponde ai suoi giardini.

La nascita del “Jackie O’” è frutto di una idea di Gilberto Iannozzi e di sua Moglie Beatrice che la misero in atto nel 1972 quando acquistarono per 60 milioni di lire il vecchio “Teatro San Carlino” in Via Boncompagni. Agli Architetti Sandro Petti e Gepy Mariani fu dato l’incarico, poi svolto con grandi capacità, di trasformare il nuovo Locale in un luogo dalle molte sfaccettature: night club, ristorante, piano-bar e discoteca. Gil Cagné (Italiano di origine Belga, classe 1940), allora super famoso truccatore delle dive, fu incaricato delle pubbliche relazioni e del lancio del nuovo Locale, che aprì i battenti nel 1973 in pienaausterity” (il drastico contenimento del consumo energetico in seguito alla crisi petrolifera internazionale) e fu proprio lui a scegliere, con grandissimo successo, il nomeJackie O’”.

In quegli anni impazzava sui Rotocalchi, nei Cinegiornali e in Televisione Jacqueline Lee Kennedy Onassis detta “Jackie” o “Jackie O”, la ex first lady americana che dopo essere rimasta vedova nel 1963 del Presidente John Fitzgerald Kennedy (chiamato anche JFK), nel 1968 aveva sposato, con un fastoso matrimonio, l'armatore Greco Aristotele Onassis.

Il “Jackie O’” diventò praticamente da subito un accoglientissimo approdo per il mondo internazionale del “bien vivre”, dove le star e i personaggi più in vista si mostravano raccontando gli eccessi e il lusso di quegli anni. Un’atmosfera incredibile, che avendo avuto la fortuna di poterla vivere, mi ricordo ancora molto bene. Il “Jackie O’” era frequentato da Grace Kelly, Ranieri di Monaco, Valentino, Gina Lollobrigida, Virna Lisi, Ugo Tognazzi, dalla Principessa Margaret d’Inghilterra, dall’Avvocato Agnelli, da Winifred Jacqueline Fraser Bisset, da Marcello Mastroianni e poi ancora Vittorio Gassman, Gianni Versace, Liz Taylor, Gerard Depardieu, Andy Warhol, Helmut Berger, Laura Antonelli, Jean-Paul Belmondo, Florinda Bolkan, Marina Lante della Rovere, Marina Cicogna, dai Rolling Stones e da Alain Delon che spesso ci ballava. Un’atmosfera unica incorniciata da grandi star che vi si esibivano come Liza Minelli che cantava al piano-bar il mitico tema del Film di Martin Scorsese "New York New York” del 1977. Solo per citarne alcuni.

Davanti all’ingresso del “Jackie O’” il grande cancello con l’insegna dorata e il “red carpet” (la passerella destinata ai divi in occasione di grandi eventi) definivano un Locale esclusivo di fama mondiale che non solo ha ospitato artisti famosissimi e ne ha fatto diventare famosi altri ma che attraverso i decenni è rimasto assolutamente fedele al suo inconfondibile stile.

Il “Jackie O’accoglie da oltre cinquant’anni la sua Clientela in un ambiente storico, raffinato, accogliente, intimo, ricercato, con arredi eleganti e dettagli di lusso, con il Piano-bar (dalle 22:00), dove si possono degustare anche ottimi cocktail tra classici e signature scelti nella “drink list” realizzata dal Bar Manager Carlo Borruso, e la Discoteca (dalle 24.00). Due tra i luoghi più esclusivi di Roma con una splendida pista da ballo e la live music dei Dj Resident e di Special Guest, oltre agli spettacoli dal vivo.

Al “Jackie O’” c’è anche il Ristorante ubicato al piano inferiore (adiacente al Piano-bar) che nel 2019, grazie alla volontà della bella e super affascinante Figlia dei Iannozzi, Veronica, è stato interamente ristrutturato affidando il restyling allo Studio di Fabrizia Frezza. Il nuovo arredamento del Ristorante del “Jackie O’” è un indovinato mix di design classico e modernariato con giochi di colore tra nero e oro, luci soffuse, la tappezzeria è stata disegnata appositamente per il Locale, molti specchi e vetrine con pregiate bottiglie di liquori, alle pareti opere d’arte e moltissime foto d'epoca in bianco e nero, incorniciate e sparse ovunque, con i personaggi famosi che hanno fatto la storia del Locale, sedute in pelle e poltroncine di velluto intorno ai tavoli elegantemente apparecchiati. Con la bella stagione il Ristorante gode di un suggestivo “Garden Dehors” in grado di regalare un’esperienza unica e romantica.

Da Venerdì 1° Settembre 2017 l’Executive Chef del “Jackie O’” e il Romano Federico Sparaco.

La Cucina dello Chef Sparaco è una cucina squisitamente Italiana, sia di terra sia di mare, a tratti nostalgica, con continui rimandi allo stile inconfondibile degli anni ’70 e ’80, realizzata con ingredienti selezionati e di pregio. Non mancano piatti iconici, ormai simboli del Ristorante, come: il “vitello tonnato”, i “carpacci”, le “crepes suzette alla lampada”, l’intramontabile “cocktail di gamberi”, la “tartare di manzo rifinita al tavolo dal maître”, le “linguine all’astice”, gli “spaghettoni cacio, pepe e gamberi”, il “riso al salto” (arricchito e personalizzato in stile Jackie O’ con pistilli di zafferano, fondo d’osso buco e parmigiano), l’elegante “risotto Carnaroli provola, oro e Champagne”, i “gamberi al curry flambati alla lampada”, il “filetto flambato direttamente in sala”, e il “filetto Sashi al pepe verde”. Un ruolo fondamentale è svolto dalla griglia dove vengono cotti i migliori tagli di carne, come le magnifiche “bistecche Tomahawk”, la gustosa “Chateaubriand” (un pregiato taglio di carne ottenuto dal cuore del filetto) o il pescato del giorno.

La Carta dei Vini è un vero e proprio viaggio attraverso la Cultura Enologica Mondiale, con una selezione accurata di oltre 600 etichette, di cui una vasta maggioranza dedicata ai grandi Vini Italiani, senza tralasciare le referenze internazionali di assoluto prestigio. Ogni bottiglia è stata scelta con cura dal giovane ma esperto Sommelier Manuel Pompili per offrire un’esperienza sensoriale unica, offrendo la possibilità di degustare i Vini nel loro momento ottimale di maturazione o di scoprire bottiglie rare e introvabili, oltre a valorizzare i territori, la tradizione e il lavoro di vignaioli appassionati.

Al “Jackie O’il Vino è anche al centro del progettoWine Club del Jackie O’”, un'iniziativa, nata nel Gennaio del 2024, dedicata agli appassionati del Mondo vitivinicolo che attraverso Eventi mirati hanno la possibilità di conoscere o approfondire nuove Aziende e nuove etichette a ogni appuntamento.

Il servizio è diretto e coordinato da un grande professionista come Gianni Caddeu, (classe 1969) figura di assoluto riferimento del Ristorante in grado di far sentire tutti gli ospiti super coccolati. È la sua grande e fascinosa esperienza a dar vita ai piatti alla lampada realizzati direttamente, con grande maestria, in Sala.

Dai primi anni ’70 ilJackie O’è molto più di un semplice Club nel Cuore di Roma, è un’oasi di eleganza, di divertimento e di gusto, un’icona di stile e intrattenimento che incarna la sofisticata, suggestiva atmosfera senza tempo deLa Dolce Vita Romana.

Jackie O’un Locale semplicemente mitico con oltre 50 anni di storia.

https://www.jackieoroma.com/ristorante-locale-musica-dal-vivo-roma/

https://www.youtube.com/watch?v=qJILhtR1abQ


"Jackie O’" a Roma: Semplicemente Mitico (Foto E. Rizzo) 

Carlo Borruso (Foto J.O')

Atmosfera Fascinosa (Foto Emanuela Rizzo)

Elegante Accoglienza (Foto Emanuela Rizzo)

Lo Chef Federico Sparaco (Foto J.O')
 
Preparazioni Classiche Stile Anni '70 (Foto J.O')

Una Cucina Deliziosa (Foto J.O')

Una Cucina Accurata e Intramontabile (Foto J.O')

Gianni Caddeu (Foto J.O')

Una Cucina Ricca (Foto J.O')

Una Cucina Raffinatamente Gustosa (Foto J.O')

Veronica Iannozzi (Foto JO')


sabato 15 marzo 2025

ASSOLUTAMENTE GUSTOSA L’ACCOGLIENZA AL RISTORANTE “CONGUSTO” A PECCIOLI (PI).




Peccioli è un piccolo Comune (circa 5.000 Abitanti) della Provincia di Pisa nella magnifica Regione Toscana. Il Paese domina dall'alto della sua panoramica collina la Valle dell'Era lungo la direttrice che da Volterra conduce a Pisa, ed è una località a forte vocazione agricola e turistica. Grazie al centro storico e all'area rurale circostante, molto ben preservati, è uno dei 290 Borghi Italiani ad aver ottenuto la qualifica di “Bandiera Arancione” la certificazione di “qualità turistico-ambientale” del “Touring Club Italiano” per i luoghi più meritevoli dell’entroterra.

Il Territorio di Peccioli ha una lunghissima storia in quanto risulta abitato fin dal lontanissimo Periodo Neolitico, ma è soprattutto dal Primo Millennio a.C. che si registra una fisionomia più definita con manifestazioni di popolamento Etrusche.

Ai nostri giorni, come già accennato, l'attività agricola è una delle più importanti ed è caratterizzata dalla presenza di Aziende vinicole e olivicole, nonché di numerose Aziende agrituristiche. Peccioli è molto visitata dai turisti sia Italiani sia stranieri, in prevalenza Tedeschi e Olandesi, anche grazie alla sua ubicazione non lontana dalle Città artistiche della Toscana e alla buona ricettività del Territorio.

Nonostante che il Comune sia di dimensioni ridotte il suo comprensorio ospita uno dei siti di smaltimento più grandi e avveniristici della Regione che è una fonte di notevole arricchimento per il Territorio stesso.

A simbolo della ricchezza del Territorio Comunale di Peccioli si ergono possentigigantesche sculturee lapasserella pedonale”.

Quattro le gigantesche e maestose sculture ubicate dal 2011 in diversi luoghi che raffigurano figure umane alte da 5 a 9 metri, sono state realizzate dall’AziendaNaturaliter” in polistirene e poliuretano espanso e rivestite di fibre di cemento per renderle resistenti agli agenti atmosferici. La super fascinosa e panoramicissima passerella pedonale, dotata di tre ascensori, inaugurata il 31 Dicembre 2020, è una realizzazione in acciaio sospesa a 30 metri d’altezza e lunga 72 metri, collega il Centro Storico del Borgo Medievale ai parcheggi della parte bassa del Paese, la più nuova. La passerella è anche un’opera d’arte denominata “Endless Sunset” (Tramonto Infinito) visto che l’artista Milanese Patrick Tuttofuoco l’ha “avvolta” in tutta la sua lunghezza con un sinuoso e grande nastro continuo in acciaio inox colorato nelle tonalità del tramonto, una progressione cromatica che riprende i minuti in cui il sole tramonta. La passerella di giorno è estremamente suggestiva e di notte, tutta illuminata, è un vero spettacolo.

Grazie alla forza economica il Comune di Peccioli ha in corso anche nuovi e interessantissimi progetti tra i quali quello assolutamente innovativo di “C+S Architects”, guidato da Carlo Cappai e Maria Alessandra Segantini, che prevede la realizzazione di 12 nuove residenze sociali pensate come una “Comunità di Micro-fattorie” trasformando il sistema dei Casali Storici Toscani in forme estremamente moderne, sostenibili e con la possibilità di dar vita, nei terreni intorno, a coltivazioni che adottano la tecnica del "pixel farming" dove la varietà delle specie e la biodiversità garantiscono un’alta produttività.

Peccioli si raggiunge tramite una diramazione della Strada Statale 439 Sarzanese Valdera, la direttrice che congiunge Volterra a Pontedera. Un’altra principale via di accesso è la Strada Provinciale della Fila, che mette in comunicazione Peccioli e la Valdera con la direttrice Firenze-Pisa (strada denominata FI.PI.LI.).

Poco distante dal Centro Storico di Peccioli proprio lungo la Strada Provinciale della Fila c’è una Zona Commerciale/Artigianale, edificata non da moltissimi anni, che si contraddistingue per una delle particolari e gigantesche sculture, precedentemente citate, raffigurante un uomo accovacciato, posta ben visibile sul tetto dell’Incubatore d’Imprese (in Inglese “Business Incubator”, delle strutture che aiutano le “start-up” a sviluppare il proprio modello economico). 

Proprio in questo Complesso Commerciale/Artigianale in Via De Chirico 6 (una parallela della Strada Provinciale della Fila) è ubicato, al Piano terra dell’HotelPortaValderail RistoranteCongusto - Cucina Contemporanea”.

L’ArtHotel Porta Valdera (Tre Stelle), edificato nei primi anni del 2000, ha avuto nel 2021 un profondo rinnovamento che lo ha reso ancora più confortevole, moderno e funzionale, con trenta camere dotate di ogni comfort. Tutta la struttura è impreziosita da prestigiose opere d’arte come la “Nuvola Luminosa” sul tetto di “Vedovamazzei” (sotto questo nome ci sono gli artisti Campani Stella Scala e Simeone Crispino, ormai Milanesi di adozione, che dal 1991 lavorano insieme realizzando nel Mondo opere molto famose), le opere del Livornese Massimo Bartolini denominata una "Richiamo” (una lunghissima tromba in acciaio, verniciato di bianco, che fa da ringhiera e corrimano alle scale di sicurezza), una “Porta” (una grande sfera luminosa che pende nel vano delle scale e che emana un segnale intermittente che in alfabeto morse significa proprio “porta”) e “Just do it!” un quadro degli Artisti Russi Vladimir Dubossarsky & Alexander Vinogradov. All’interno del Ristorante dell’Albergo troviamo poi l’opera “Sed necesse est” di un altro Artista Livornese, Vittorio Corsini, che ha rappresentato con la tecnica della punteggiatura su una grande parete bianca un’aula di scuola.

Il RistoranteCongusto - Cucina Contemporanea” occupa gran parte del Piano Terra dell’HotelPortaValdera” con l’Ingresso dotato di Bancone Bar e tre luminose, grandi e accoglienti Sale, con la buona stagione si possono sfruttare anche ampi spazi all’aperto.

Dal 2021 l’ArtHotel e il Ristorante Congusto - Cucina Contemporaneasono gestiti dalla CooperativaIl Cammino”.

La Cooperativa Sociale Il Cammino è nata nel Dicembre 2005 ha Sede nella Frazione di Lavaiano, nel Comune Sparso di Casciana Terme Lari in Provincia di Pisa, ed è di TipoA” e “B”.

Una Cooperativa è un'Associazione autonoma di individui che si uniscono volontariamente per soddisfare i propri bisogni economici, sociali e culturali e le proprie aspirazioni attraverso la creazione di una società di proprietà comune e democraticamente controllata”: questa è la definizione di Cooperativa contenuta nella “Dichiarazione di Identità Cooperativa” approvata dal “XXXI Congresso dell'Alleanza Cooperativa Internazionale” nel 1995 in Inghilterra a Manchester

Le Cooperative Sociali si definiscono di “Tipo A” quando si occupano della gestione dei servizi socio-sanitari, formativi e di educazione permanente e di “Tipo B” nel caso in cui si occupano della gestione di attività finalizzate all'inserimento lavorativo di persone svantaggiate nei settori: industria, commercio, servizi e agricoltura.

La Cooperativa SocialeIl Cammino” oggi ha 120 Soci, oltre a gestire l’Hotel e il Ristorante gestisce anche due Nidi d’Infanzia e due Scuole dell’Infanzia dislocate sul Territorio oltre a erogare servizi per la gestione delle dipendenze, degli anziani, delle donne con problematiche di natura psichiatrica, degli adulti che vivono situazioni di fragilità e dell’accoglienza dei migranti. 

Dal 2015 la Cooperativa SocialeIl Camminoha come Presidente il super attivo Matteo Lami (Pisano, classe 1977).  

Ma veniamo alla mia recente visita al RistoranteCongusto - Cucina Contemporanea”.

Sono stato accolto con molta gentilezza, affabilità e disponibilità dalla Responsabile del Servizio di Sala Ylenia Mariancini (classe 1996).

Il Menu del Ristorante offre interessanti preparazioni di Terra e di Mare con un validissimo rapporto qualità pezzo. La Carta dei Vini è selezionata e dedicata ad alcune valide Aziende Vitivinicole del Territorio con la possibilità del “Servizio Vini al Calice”.

In Tavola un ricco cestino di pane.

Le preparazioni che ho degustato sono state accompagnate da un buon Vino Bianco, il “Ghizzano Bianco 2023”, Bianco Biodinamico I.G.T. Costa Toscana della Tenuta di Ghizzano Venerosi Pesciolini, un Blend di Vermentino (50%), Trebbiano (30%) e Malvasia Bianca (20%).

Sono state servite le seguenti portate:

- Tacos con tartare di Chianina battuta al coltello, lamponi e paprika affumicata;

- Flan tiepido di patate con radicchio caramellato, salsa e polvere di barbabietole;

- Polpo alla piastra con crema di patate viola e maionese al nero di seppia;

- Pappardella ripiena di burrata e mascarpone, con tartufo;

- Spaghetti Martelli con bisque di gamberi all’aglio nero, gamberi, calamari e limone;

- Risotto Carnaroli con cime di rapa, acciughe e burrata;

- Baccalà in oliocottura con salsa alla Livornese e pane all’acciuga;

- Petto d’anatra con indivia brasata e salsa all’amarena;

- Bavarese al pralinato di nocciole, popcorn caramellati e salsa al limone.

Tutto molto buono e ben presentato.

Dal Mese di Ottobre 2023 la brava Chef del Ristorante è Margherita Moramarco.

Margherita è nata Giovedì 30 Gennaio 1986 in Puglia, nella storica, suggestiva Cittadina di Castellaneta, in Provincia di Taranto, ubicata nel cuore del “Parco Regionale Terra delle Gravine”.

In casa Margherita mangiava molto bene grazie alla cucina tradizionale della Nonna ma in Lei non era ancora scattata la passione per i fornelli. Dopo il diploma al Liceo Classico decise di entrare nel mondo del lavoro trasferendosi a Roma. Tra le prime esperienze entrò come commessa in un Negozio di abbigliamento ma il lavoro non la soddisfaceva e nel 2007 trovò un posto come addetta al bancone di una Pasticceria. I profumi, i gusti e la bellezza delle preparazioni dolciarie iniziarono a fare breccia nel suo cuore e Lei volle trascorrere gran parte delle sue ore libere nel Laboratorio di Pasticceria a osservare e a imparare.

Margherita Moramarco diventò talmente brava, specializzandosi anche in un Corso di Pasticceria al Gambero Rosso Città del Gusto di Roma, che i Titolari della Pasticceria dove lavorava la spostarono dal servizio al banco al Laboratorio. Negli anni successivi Margherita, prima di trasferirsi in Toscana a Poggibonsi (Si), accrebbe le sue capacità anche in Cucina lavorando in noti Locali Romani. In Toscana seguirono altre importanti esperienze: con il bravo Chef Daniele Sera al “Castello di Casole” a Casole d’Elsa (SI) e successivamente nel Senese, a San Gimignano e a Colle di Val d’Elsa. In seguito per alcuni anni si recò, sempre per lavoro, all’estero, in Inghilterra a Londra e in Francia a Nizza

La Chef Margherita Moramarco è una donna dal carattere forte e ciò si ritrova nelle sue preparazioni, realizzate con mano sicura, che si distinguono sia per i gusti decisi sia per le scelte di territorialità e stagionalità degli ingredienti.   

In Cucina la Chef Margherita Moramarco è supportata dall’esperta Sous-chef Antonella Pratali e da Roberto Bianchi.

Il RistoranteCongusto - Cucina Contemporanea” ha adottato recentemente una lodevole iniziativa che premia la clientela offrendo a ogni due persone che ordinano e stappano una bottiglia di Vino del Territorio la possibilità di usufruire di una camera in albergo pagando solo per una persona e pernottando in due.

Al RistoranteCongusto - Cucina Contemporaneaa Peccioli (PI), ben gestito dalla CooperativaIl Cammino”, ho trovato un'accoglienza assolutamente gustosa.

https://congustoristorante.com/

https://hotelportavaldera.com/

https://www.youtube.com/watch?v=n1ewFEtMsBU


 ArtHotel "PortaValdera" a Peccioli (PI)

Ristorante "Congusto" a Peccioli (PI): Una Vista Interna 

Ristorante "Congusto" a Peccioli (PI): Una della Sale

 Tacos con Tartare di Chianina, Lamponi e Paprika Affumicata

 Flan Tiepido di Patate..... (Foto Luca Managlia)
 
Polpo alla Piastra..... (Foto Luca Managlia)

Pappardella Ripiena di Burrata e Mascarpone con Tartufo

Spaghetti Martelli con Bisque di Gamberi.....

Risotto Carnaroli con Cime di Rapa, Acciughe e Burrata

Baccalà in Oliocottura..... (Foto Luca Managlia)

 Petto d’Anatra..... (Foto Luca Managlia)

Bavarese al Pralinato di Nocciole.....

Ristorante "Congusto" a Peccioli: La Brigata (Foto L. Managlia)

Giorgio Dracopulos e Margherita Moramarco (Foto L. Managlia)