San Miniato
è un antico Comune che dal 1925 appartiene al territorio della Provincia
Pisana, si trova a metà strada sul percorso che unisce le Città di Firenze e
Pisa.
Il suo
Centro Storico sorge arroccato su tre colli limitrofi alla piana dove scorre il
Fiume Arno.
Le sue
origini risalgono all’VIII Secolo quando dei Longobardi (tribù germanica
orientale) vi si stabilirono costruendo prima una Chiesa e successivamente una
Rocca.
Per questo motivo per molti secoli San Miniato fu chiamata “San Miniato
al Tedesco”.
Dal 1969,
ogni anno (con due sole soste nel ‘70 e nel ‘71), il secondo, terzo e quarto
fine settimana del Mese di Novembre la Cittadina si anima per la Mostra Mercato
Nazionale del Tartufo Bianco (“Tuber Magnatum”, Pico 1788, fungo simbionte)
delle Colline Sanminiatesi.
Come sempre
anche l’Edizione 2013 (la 43esima) è stata un grande successo.
Il Tartufo Bianco
è una dell’eccellenze di questo particolare Territorio, della magnifica
campagna Toscana, che ha un habitat ideale e unico fatto di boschi di pioppi,
tigli, querce e salici.
Il Tartufo
Bianco, pregiato “oro” dall’aroma intenso e avvolgente, che non si coltiva e
non si semina ma che madre natura, ogni anno, ci dona da secoli tra i mesi di
settembre e gennaio, ha reso famosa San Miniato nel Mondo.
I “Tartufai”
cercano il prezioso Tartufo, interrato, con
i cani che setacciano minuziosamente il terreno.
Non esiste
una vera e propria razza di cani da tartufo, ma ogni animale deve avere delle
spiccate attitudini naturali, come il forte fiuto, per essere scelto e
addestrato.
La raccolta
e la commercializzazione del Tartufo è regolata da un severo disciplinare e dalla
Legge Regionale Toscana n. 50, 11 Aprile 1995.
Il Centro
Storico di San Miniato è un abitato ricco d’importanti e antichi Monumenti,
Chiese, Oratori, Cappelle, Seminari, Palazzi, Monasteri, Strutture militari e
luoghi di Culto soppressi.
Proprio tra
i Luoghi di Culto soppressi troviamo l’Auditorium di San Martino.
L’Auditorium
è l’antica Chiesa San Martino a Faognana, sconsacrata in tempi più recenti, facente
parte del complesso del Monastero delle Monache Agostiniane, risalente al’300,
trasformatosi, oggi, nel lussuoso Hotel San Miniato.
Nel 1994, l’Auditorium,
è stato ristrutturato dall’attuale proprietà per essere adibito a teatro e a
spazio polivalente (mostre, concerti e altre manifestazioni culturali).
Dal grande
portale si entra in un primo spazio, dal soffitto più basso, colonnato a tre
doppie campate, è la storica struttura che sorregge il balcone usato, al tempo,
delle monache per il coro.
Superate le
colonne troviamo un ampio e accogliente spazio rettangolare, su cui alle pareti
giganteggiano tre altari in pietra con magnifici antichi dipinti del XV
secolo.
Il soffitto è
in legno, con un altro bellissimo dipinto al centro, tutto intagliato e pitturato
con “racemi” (motivi decorativi).
Questa magnifica
struttura è una vera e propria espressione di bellezza Italica.
Proprio
all’Auditorium di San Martino, nel secondo pomeriggio di Martedì 3 Dicembre
2013, è iniziato un interessante percorso degustativo che ha coinvolto due
importanti Aziende Vitivinicole, provenienti da tradizioni agricole lontane tra
di loro, la Pietro Beconcini di San Miniato (PI) e la Giacomo Fenocchio di
Monforte D’Alba, Località Bussia (CN) oltre al Tartufo Bianco di San Miniato e
il bravo Chef Paolo Fiaschi con il suo Ristorante “Papaveri e Papere” sempre di
San Miniato.
L’Azienda “Pietro
Beconcini” è condotta, dal 1995, da Leonardo Beconcini, nasce però nei primi
anni Cinquanta quando suo Nonno rilevò i terreni agricoli in collina, che
lavorava da anni come mezzadro, da un’antica Casata Toscana quella dei Marchesi
Ridolfi.
Successivamente il Padre di Leonardo, Pietro, trasformò l’Azienda da
agricola in vitivinicola.
Il loro
primo Vino importante è arrivato con la vendemmia del 1995: il Sangiovese in
purezza.
Oggi la
produzione si divide tra Vini Rossi (sei), Bianchi (uno, da uve di Malvasia
Bianca) e Vin Santo (due, Caratello e Occhio di Pernice).
Dal 1997, in
Azienda, c’è anche il fondamentale supporto di Eva Bellagamba la compagna di
Leonardo.
L’altra Azienda,
l’Agricola “Giacomo Fenocchio”, ha circa dieci ettari di vigneti nella zona
tipica del Barolo, ed è sta fondata nel 1864 da Giovanni, trisnonno degli
attuali proprietari che sono Claudio, Albino e Alberto, figli di Giacomo Fenocchio.
La loro
produzione è prevalentemente indirizzata su classici Vini Rossi (otto
Etichette), anche da invecchiamento, e un Bianco (da Uve Arneis).
Da cinque
generazioni i loro Vini rispettano e rispecchiano il Territorio: la Terra di
Langa.
Ma veniamo
alla degustazione fatta nel meraviglioso contesto dell’Auditorium di San
Martino.
Per
l’Azienda “Pietro Beconcini”:
- “Reciso”
nelle annate “2009, 2008, 2007, 2001, 1999”, Rosso Toscana I.G.T., Cru da uve
Sangiovese, prodotto in quantità molto limitate da uve provenienti da sei
piccoli vigneti di crinale (circa tre ettari), fermenta in vasche di cemento,
matura in botti di rovere di Slavonia da 10 hl. e tonneau in rovere Francese da
550 lt., e, prima della commercializzazione, si affina i bottiglia per 18/24
mesi.
Per
l’Azienda “Giacomo Fenocchio”:
- “Bussia”
nelle annate “2009, 2008, 2007”, Barolo D.O.C.G., 100% Nebbiolo, prodotto con
uve provenienti da vigneti di età media 30 anni, fermenta in vasche di acciaio
inox, matura 6 mesi in tini di acciaio inox e 30 mesi in grandi botti di rovere
di Slavonia (35-50 hl), successivamente attraversa una fase di affinamento in
bottiglia;
- “Villero
2004”, Barolo D.O.C.G., 100% Nebbiolo nelle sottovarietà Michet, Lampia e Rosè,
prodotto con uve provenienti da vigneti di età media 60 anni, fermenta in
vasche di acciaio inox, matura 6 mesi in tini di acciaio inox e 30 mesi in
grandi botti di rovere di Slavonia (35-50 hl), successivamente si affina in
bottiglia.
Alla
degustazione hanno fatto seguito gli acculturati e favorevoli commenti degli
autorevoli esperti presenti.
Successivamente,
all’ora di cena, trasferimento al vicino
Ristorante “Papaveri e Papere” per proseguire la degustazione dei Vini citati abbinati
alle buone preparazioni del bravo Chef/Patron Paolo Fiaschi.
Paolo è nato
a Pisa il 28 Giugno del 1968, ma cresce
a San Miniato, la sua Famiglia è del posto, dopo le scuole dell’obbligo,
frequenta l’I.T.I.S. “G. Ferraris” di Empoli (FI) dove si diploma Perito Elettrotecnico.
Ma vista la sua grande e innata passione per la Cucina negli anni novanta apre
un Locale in una delle Frazioni di San Miniato, Corazzano.
La frazione è a meno
di 10 Km. da San Miniato e il Locale viene battezzato “Taverna dell’Ozio”.
Dopo
questa positiva esperienza Paolo è tra i fondatori di un altro Ristorante il
“Pepenero” in pieno Centro Storico a San Miniato.
Poi, nel 2009,
apre il suo attuale Ristorante “Papaveri e Papere”.
Il nome del
Locale è legato all’affettuoso ricordo della canzone Papaveri e Papere, che il
suo Babbo gli cantava sempre quando era piccolo.
Il simpatico e orecchiabile
brano musicale, composto da Mario Panzeri, Nino Rastelli e Vittorio Mascheroni,
cantato dalla grande e indimenticabile Nilla Pizzi, ebbe un grande successo
dopo essersi classificato secondo al Festival di Sanremo del 1952.
Il
Ristorante “Papaveri e Papere” è molto accogliente e raccolto, non molti tavoli
per circa una quarantina di coperti.
Nella Cucina
dello Chef Paolo Fiaschi si sente l’amore per la tradizione e la qualità.
Pratica come metodo una scelta intelligente, accurata e sapiente delle materie
prime sempre rispettando i prodotti del Territorio e le varie stagionalità.
Ma veniamo
alla degustazione dei piatti che avevano come filo conduttore, nelle quasi
totalità, il Tartufo Bianco di San Miniato e i Vini delle Aziende Beconcini e
Fenocchio.
In tavola
ricchi cestini con i diversi tipi di ottimo pane della Casa assortiti nei vari
sapori.
Sono state
servite le seguenti portate:
- Purea di
zucca e formaggio magro robiola;
- Carpaccio
di carne marinata in Casa con Tartufo Bianco;
- Insalatina
di fagiano stufato, cavolo nero, polvere di porro affumicato e Tartufo Bianco;
- Budino di
pecorino di Pienza con Tartufo Bianco;
- Tagliolini
fatti in Casa con olio nuovo e Tartufo Bianco;
- Tortelloni
fatti in Casa ripieni di funghi porcini freschi su crema di formaggio
Parmigiano e con sopra il Tartufo Bianco;
- Sella di
maialino, cotta a bassa temperatura, salsa al ginger, radicchio e crema di
cavolo;
- Cialda croccante
alle mandorle arrotolata con all’interno crema di mascarpone.
Tutto buono
e ben presentato.
Il riuscito
incontro, dalla degustazione iniziale alla Cena con degustazione, è stato perfettamente
organizzato dall’Agenzia specializzata “PR - Comunicare il Vino” di Riccardo Gabriele.
Con le
Aziende Vitivinicole “Pietro Beconcini” e “Giacomo Fenocchio” insieme al
Tartufo Bianco di San Miniato e allo Chef Paolo Fiaschi, del Ristorante
“Papaveri e Papere”, ho trascorso una bella e “gustosissima” serata.
Pietro Beconcini "Reciso 1999"
Giacomo Fenocchio "Villero 2004"
Purea di Zucca e Formaggio
Carpaccio di Carne con Tartufo Bianco
Insalatina di Fagiano e Tartufo Bianco
Budino di Pecorino con Tartufo Bianco
Tagliolini al Tartufo Bianco
Tortelloni con il Tartufo Bianco
Sella di Maialino
Cialda con Crema di Mascarpone
Giorgio Dracopulos e Paolo Fiaschi
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