giovedì 27 novembre 2025

PREZIOSI ED ESCLUSIVI I COFANETTI REGALO DELLA “ROYAL FOOD CAVIAR” PER LE FESTE DI FINE ANNO 2025.



 Il Mondo dell’Enogastronomia Italiana è immenso e ha un’incredibile infinità di magnifiche sfaccettature ma anche dei “Pilastri” internazionalmente famosi e apprezzati praticamente ovunque, dei “Prodotti Cult” che godono di una vita di interminabili successi tra i quali a esempio il Tartufo Bianco Pregiato e il Caviale.

Due delle Aziende Italiane che producono e commercializzano  un Caviale considerato nel Mondo di assoluta eccellenza, di estremo lusso e straordinario pregio sono la Acipenser (che produce) e la Royal Food Caviar (che commercializza) di proprietà di Carlo Dalla Rosa e sua moglie Nancy D’Aiuto.

Il “Caviale” è un alimento a dir poco straordinario che si ottiene attraverso l’attenta lavorazione e salatura delle uova di diverse tipologie di pesci denominati “Storioni”.

Lo “Storione” (Acipenser Sturio) è praticamente un “fossile vivente” (anche per il suo aspetto) visto che ha fatto la sua apparizione nel Mesozoico, oltre 200 milioni di anni fa. Nell’antichità il Fiume Tevere ne era ricco e veniva denominato dai Romani il “Lupo del Tevere”. Lo “Storione” è un pesce possente che si presenta con un aspetto “squaliforme”, ha la bocca piccola e protrattile posta ventralmente con 4 barbigli tattili (praticamente dei sensori che servono a individuare il cibo), ha grandi dimensioni (diversi metri, è il più grande pesce d’acqua dolce esistente) e vive per diversi decenni prevalentemente in acqua dolce pulita e fredda, ma esistono anche Storioni che vivono esclusivamente in acqua salmastra. Lo Storione appartiene alla Famiglia delle Acipenseridae” che comprende 26 Specie di pesci anadromi” (che per qualche ragione migrano); infatti gli Storioni risalgono i Fiumi per andare a riprodursi. Il nome “Acipenser” in Latino era il termine che indicava proprio lo “Storione”.

La Carne dello Storione è molto pregiata ma la vera delizia sono le sue uova che dopo attenta e particolare lavorazione diventano “Caviale”. Ci vogliono dai 7 ai 25 anni, a seconda delle tipologie, affinché uno Storione riesca a produrre le uova che in natura non hanno un sapore ben definito e pertanto devono essere trattate con il sale per diventare una vera prelibatezza.

Anche se abbiamo tracce antichissime provenienti da fonti Persiane, Egiziane, Greche e Romane sul consumo di uova di Storione, bisogna arrivare nel XII Secolo per avere documentazioni, provenienti da popolazioni Mongole, su questo tipo di consumo.

Il “Malossol” il Caviale leggermente salato come lo conosciamo oggi non è stato possibile realizzarlo fino a che non furono trovati sistemi particolari di stoccaggio e trasporti refrigerati. Soltanto alla fine del XVIII Secolo il Caviale, introdotto inizialmente in Europa dalla Russia grazie al Marinaio e Commerciante Greco Ioannis Varvarkis, divenne unfenomenoMondiale.

L’eccessivo consumo di Storioni portò presto al calo della produzione Europea mentre in Nord America nella seconda metà del XIX Secolo s’iniziò a produrre Caviale in grande quantità. Se ne produceva talmente tanto che, oltre a essere esportato praticamente ovunque, nei Bar Americani veniva servito del Caviale per promuovere le bevande come oggi facciamo con le “noccioline”. Fino al 1875 il Caviale veniva confezionato in barili di legno da 55 Kg, da allora in poi vennero adottate delle latte metalliche da pochi chili; tali contenitori permettevano attraverso la pastorizzazione di allungare notevolmente la vita del prodotto. Successivamente nei primi anni del 1900 vennero adottati sistemi di confezionamento sotto vuoto, non solo in vetro, dal peso di 30 o 60 grammi.

Nel 1915 anche in America la produzione entrò in crisi per il troppo consumo e la pesca degli Storioni, sia da diporto che commerciale, fu vietata fino agli anni 50. Dopo l’America il Mar Caspio Russo divenne l’area di produzione principale del Caviale. Superata la metà del 1900 nell’area iniziarono anche i primi esperimenti di riproduzione artificiale degli Storioni ma anche qui la produzione esagerata mise in crisi il sistema.

A causa della penuria di Storioni selvatici a livello Mondiale nel 1998 la Convenzione di Washington sul Commercio Internazionale delle Specie di Fauna e Flora Minacciate di Estinzione (C.I.T.E.S.) decise d’inserire tutte le specie di Storione all’interno dell’Appendice Seconda della Convenzione. Tale fatto ha portato al divieto di commercializzazione su tutti i Mercati Internazionali dello Storione Selvatico e dei prodotti da esso derivati. Oltre a ciò, la Convenzione, ha anche imposto l’obbligo di marcare la produzione proveniente dagli allevamenti con una “Speciale Etichetta Cites” dove in un codice (di lettere e numeri) vengono riassunti: la Specie dello storione, il Codice sull’origine del prodotto, il Codice “Iso” del Paese di origine, l’Anno di produzione nel caso di confezionamento diretto, il Codice dell’eventuale Azienda confezionatrice, il Codice identificativo del lotto di produzione o del permesso “Cites” di esportazione.

Oggi il Mercato Mondiale degli Storioni e del Caviale è sostenuto quasi esclusivamente dagli allevamenti. Il più grande produttore in assoluto è la Cina ma la produzione si è sviluppata molto anche in Russia, in Francia, in Iran e in Italia. La nostra bella Italia oggi è la principale produttrice Europea di Caviale con oltre 60 Tonnellate annue ed è anche la Seconda nel Mondo. Le Zone di maggiore concentrazione dei nostri allevamenti di Storioni si trovano in particolari Territori delle Province di Brescia, Pavia, Cremona e Venezia.

Tra le Aziende Italiane che producono e commercializzano caviale di assoluta eccellenza, come già accennato, ci sono  la Acipenser (che produce) e la Royal Food Caviar (che commercializza) di proprietà di Carlo Dalla Rosa e sua moglie Nancy D’Aiuto.

Due anime complementari quella di Carlo Dalla Rosa e Nancy D’Aiuto, che nel tempo, unendo la passione e la voglia di mettersi in gioco, hanno dato vita alle loro Aziende. Carlo, Dottore di ricerca in Scienze della Produzione Animale e specializzato in Itticoltura, ha iniziato a lavorare come dirigente di un allevamento di trote e grazie a questa esperienza, con una visione proiettata al futuro, ha maturato l’idea di dedicarsi a un ambizioso progetto, ovvero allevare gli storioni.

Dai primi anni ’90 e nel giro di pochi anni, il sogno di Carlo si è realizzato, consolidato e ha iniziato a dare i primi frutti attraverso la realizzazione (trasformando una ex troticoltura risalente agli anni Sessanta) su una superficie di oltre 10 ettari in Provincia di Brescia a Calvisano, di un impianto lungo 1 Km con 80 vasche esterne e 75 coperte. Carlo Dalla Rosa è diventato uno dei massimi esperti di storionicoltura, non solo in Italia, e segue con rigore e grande passione tutto il processo produttivo ponendo sempre grande attenzione all’ambiente in cui vivono gli storioni.

La Ditta Acipenserda trent’anni alleva gli storioni a ciclo completo, rispettando altissimi standard qualitativi, con la massima attenzione al ricambio idrico dell’acqua e ai mangimi, costituiti da materie prime selezionate. Il rispetto del benessere degli storioni e la sostenibilità ambientale sono due valori fondanti dell’Azienda e si rispecchiano in determinate scelte tecniche, che operano nel rispetto di precise norme e certificazioni tra cui l’importante Marchio InternazionaleFriend of The Sea”.

All’interno dell’allevamento gli storioni nuotano in vasconi alimentati da abbondante acqua sorgiva e ossigenata (2.000 litri/secondo a ciclo aperto) che entra in impianto senza utilizzo di fonti energetiche (interna ed esterna), perennemente monitorata e ricambiata più volte al giorno, per garantire una totale assenza di spiacevoli retrogusti nel prelibato caviale. Il benessere dello storione determina la qualità del caviale. Le ridotte densità di allevamento, la verifica dell’esatto stadio di maturazione delle uova, l’uso di mangimi “OGM free”, di altissima qualità e ricchi di farine di pesce, e infine i rigorosi controlli igienico sanitari, rendono l’allevamento un vero fiore all’occhiello nel Territorio Nazionale. Tutto il sistema è inoltre a ciclo completo: ciò consente la tracciabilità e una facile identificazione del lotto di produzione, oltre alla garanzia che le quantità estratte siano omogenee e appartengano a una specifica femmina.

Negli ultimi anni notevoli energie e risorse sono state dedicate alla delicata fase di crescita degli storioni infatti è nell’avannotteria che tutto ha inizio. Qui in un primo settore, dove tutte le variabili ambientali, e non, sono mantenute strettamente sotto controllo 24 ore al giorno, avviene la fecondazione delle uova a cui segue la schiusa di piccole larve con un sacco vitellino che le alimenta nei primi giorni. Successivamente si passa alla somministrazione di un minuscolo crostaceo vivo (Artemia Salina) per poi alimentare gli avannotti (i piccoli storioni) con una finissima farina contenente tutti i nutrienti necessari.

Dopo aver sostato in questo settore per circa 2 mesi, i piccoli storioni vengono trasferiti manualmente al secondo settore dove alloggeranno per circa 4 mesi in 75 vasche da 7 mq di superficie, alimentate con acqua di pozzo ed equipaggiate di mangiatoie automatiche. In questa fase viene posta particolare attenzione al benessere del pesce, alla densità, all’alimentazione che non deve creare forzature ma deve donare vigore ai piccoli storioni che saranno “compagni di viaggio” per 10/25 anni. Raggiunta la taglia di circa 80/100 gr, dopo circa 6 mesi dalla nascita, gli storioncini vengono trasferiti manualmente nelle grandi vasche esterne di allevamento.

Da novembre ad aprile gli storioni all’ultimo stadio di maturazione delle uova vengono trasferiti al laboratorio specializzato dove viene eseguita una lavorazione rigorosamente artigianale mediante l’estrazione, la salagione (che in assenza di contaminazioni consente di utilizzare una quantità di sale intorno al 3% sul peso del prodotto con la tecnica “Malossol” che in Russo significa poco sale”) e il primo confezionamento. La garanzia di un buon caviale dipende dall’uovo estratto, che deve essere non ancora maturo e in grado di resistere alla pressione osmotica del sale. Dopo una stabulazione in cella frigorifera per circa due mesi, nelle latte originali, il caviale raggiunge la sua ottimale maturazione concentra il suo sapore ed esalta le caratteristiche intrinseche dei diversi tipi di storione ed è pronto per essere degustato al meglio.

Il controllo maniacale dell’intera filiera e il metodo di lavoro basato sull’esperienza e sulla saggezza degli esperti Aziendali consentono all’Acipenser di garantire sempre una freschezza naturale al 100%, preservando inoltre le caratteristiche e il sapore del caviale selvatico. L’Azienda Acipenser è un’autentica eccellenza Italiana che brilla tra i maggiori Produttori di Caviale del Mondo.

Carlo Dalla Rosa è membro sostenitore della World Sturgeon Conservation Society (W.S.C.S.)   l’Associazione Internazionale che ha come primo obiettivo quello di promuovere la conservazione, la salvaguardia e la reintroduzione in natura degli Storioni. Grazie alla continua ricerca, lo studio, il confronto con le Aziende, il coordinamento e l’organizzazione di simposi mondiali, la “W.S.C.S.rappresenta un importante e fondamentale anello di congiunzione con chi lavora gli Storioni.

Conquistata dalla passione del marito Carlo Dalla Rosa, nel 2011, Nancy D’Aiuto fondata laRoyal Food” ha iniziato a commercializzare in Italia il loro pregiato caviale sia nel settore della ristorazione sia ai privati. Un’attività inizialmente nata per un numero ristretto di clienti ma che negli anni ha allargato il suo raggio d’azione, facendosi conoscere e apprezzare sempre di più a livello non solo nazionale. La “Royal Food” con i suoi prodotti di altissima qualità 100%Made in Italy” è la ragione e la forza per cui Nancy D’Aiuto si impegna quotidianamente, con passione, determinazione e fascino, a spiegare e far capire la straordinaria qualità del caviale proposto, nonché dimostrare l’impegno improntato su 30 anni di esperienza, serietà, correttezza e precisione nel servizio.

La “Royal Food Caviar”, in vista dell’arrivo delle “Festività di Fine Anno 2025” presenta una speciale ed esclusiva Collezione di “otto preziosiCofanetti Regalo”, eleganti scrigni pensati per custodire la perfezione delle sue straordinarie, magnifiche e gustose “perle nere”:  - “Experience” (una degustazione esclusiva di Caviale Asetra, nella lattina da 100 g., accompagnata da una buona bottiglia di Vino Banco Secco, 100% Cortese, Vitigno Autoctono Piemontese, Gavi dei Gavi Etichetta Nera D.O.C.G. Azienda La Scolca); - “Experience Premium” (una lattina da 100 g. di Caviale Beluga In, accompagnata da una bottiglia di Gavi dei Gavi Etichetta Nera D.O.C.G. Azienda La Scolca); - “Degustazione” (quattro lattine da 10 g. ciascuna dei Caviali Asetra, Russo, Siberiano e Sevruga); - “Magia” (30 g. di Caviale Siberiano e 30 g. di Caviale Russo); - “Trilogia” (tre lattine da 30 g. dei Caviali Siberiano, Beluga e Asetra); - “Oscietra” (una lattina da 100 g. di Caviale Russo e una da 50 g. di Caviale Asetra); - “Originale” (30 g. di Beluga In, 50 g. di Asetra e la latta porta-caviale); - “Premium” (100 g. di Caviale Beluga).

Ogni cofanetto racconta un modo diverso di vivere le feste: con gusto, eleganza e un tocco di meraviglia. I cofanetti si completano, a seconda della formula proposta, di raffinati cucchiaini in madreperla” e praticiaprilattine”. Tutti i cofanetti vengono spediti tramite Corriere refrigerato, nel pieno rispetto della catena del freddo, per garantire la freschezza e la qualità del prodotto fino alla tavola.

Sentite e chiare le parole di Nancy d’Aiuto: “Il nostro caviale nasce da un’idea semplice, ma radicale: creare in Italia un prodotto capace di competere con i migliori al mondo senza rinunciare alla nostra identità. Per noi la sostenibilità non è una strategia, ma un modo di vivere e di lavorare, significa rispetto per l’acqua, per il tempo, per il ciclo della natura. Ogni perla che arriva sulle tavole dei nostri clienti racconta una storia Italiana fatta di cura, dedizione e bellezza”.

https://royalfoodcaviar.com/

https://www.acipensersrl.it/

https://www.youtube.com/watch?v=NXuRKRakCvQ


Carlo Dalla Rosa e Nancy D’Aiuto con il Loro Team (Foto RFC)

Sostenibilità Ambientale (Foto RFC)

Allevamento di Storioni a Ciclo Completo (Foto RFC)

"Royal Food Caviar": Cofanetto Degustazione (Foto RFC)

Cofanetto Trilogia (Foto RFC)

"Royal Food Caviar": Cofanetto Experience Premium (Foto RFC)


domenica 23 novembre 2025

A ROMA, FIRENZE E MILANO “HIROMI CAKE” HA PORTATO L’ELEGANZA, LA FRESCHEZZA E L’ORIGINALITÀ DELLA DELIZIOSA PASTICCERIA GIAPPONESE.

 


Scoprire il Giappone è l’esplorazione, al di là dell’Oceano, di un mondo straordinario fatto di una meravigliosa natura, di antichi segreti, di storie eroiche ma anche di grattacieli e di treni ad altissima velocità: un mondo con un grande e assoluto fascino che risiede nella sua perfetta fusione tra vecchio e nuovo.

Il Giappone (日本国 - Nihon-koku o Nippon-Koku) è uno Stato Insulare ubicato nell'Asia Orientale, specificatamente si trova nell'Oceano Pacifico. Il Giappone è limitato a Ovest dal Mar del Giappone, a Nord dal Mare di Ochotsk, a Est dall'Oceano Pacifico Settentrionale e a Sud dal Mar Cinese Orientale.

Il Giappone è un Arcipelago per lo più collinare composto da 6.852 Isole di tutte le dimensioni, le cinque più grandi sono: Hokkaidō, Honshū, Kyūshū, Shikoku e Okinawa. Queste cinque Isole da sole rappresentano circa il 97% dei 377.975 chilometri quadrati che sono la superficie terrestre del Giappone. Molte Isole sono montagne che sbucano dal Mare e di queste alcune sono di origine vulcanica. La vetta più alta del Giappone è il Monte Fuji, un Vulcano ancora attivo. La popolazione Giapponese è di circa 124 milioni di persone, ciò lo rende il Dodicesimo Stato più popoloso del Mondo.

Tra le tantissime Tradizioni Giapponesi super affascinanti, che spaziano in tutti i campi, quella della loro Cucina è sicuramente molto conosciuta nel Mondo ma scendendo più nel particolare desidero raccontarvi dell’interessantissima loro “Pasticceria”.

La Storia della Pasticceria Giapponese” ha radici antiche e molto sfaccettate, potremmo risalire al “Periodo Yayoi” (circa 300 a.C. - 250 d.C.) un'epoca cruciale nella storia Giapponese, segnata dall'arrivo di popolazioni dalla Penisola Coreana e dalla Cina che introdussero la coltivazione del riso, la lavorazione di bronzo e acciaio, e una società più stratificata. Questo periodo vide la nascita di insediamenti stabili, villaggi fortificati e l'inizio di forme primitive di sciamanesimo e culti legati ai “Kami” (spiriti divini) gettando le basi per lo Stato Giapponese. In questo Periodo i dolci non erano altro che frutta fresca, secca e bacche.

Sviluppi interessanti si ebbero nei successivi Periodi: - “Periodo Nara” (710 - 794) con l'influenza Cinese che portò l'uso di tecniche a base di olio, di farina e di riso fondamentali per i dolci Giapponesi; - “Periodo Muromachi” (1336 - 1573) in cui i Portoghesi introdussero lo zucchero, inizialmente solo come un prodotto di lusso; - “Periodo Edo” (1603 - 1868) quando, grazie a 250 anni di pace e prosperità, i dolci si diffusero tra la popolazione e iniziarono spesso a essere serviti  accompagnandoli con il “” (matcha) in forme diverse ma sempre ispirandosi alle meraviglie della natura e ai cambiamenti delle stagioni.

Certamente l’avvento della “Cerimonia de Tè” (“Chanoyu” = “Acqua calda del Tè”), introdotta dai Monaci Buddisti dalla Cina intorno al IX - X Secolo e sviluppatasi nei Secoli successivi, trovando la sua forma definitiva nel XVI Secolo grazie al Maestro Zen Sen no Rikyū (che ne stabilì i principi fondamentali di armonia, rispetto, purezza e tranquillità) ha avuto una grande importanza anche per lo sviluppo della “Pasticceria Giapponese”. Infatti la “Cerimonia de Tè” detta anche Sadō/Chadō (la Via del Tè) è un fascinoso rituale artistico e spirituale Zen che eleva la preparazione e il consumo di “tè verde in polvere” (matcha) in un'esperienza di ricca di armonia (Wa), estremo rispetto (Kei), assoluta purezza (Sei) e totale tranquillità (Jaku). Ogni gesto della cerimonia è specificatamente codificato per creare un momento di consapevolezza, concentrazione sul presente e connessione tra i partecipanti, culminando nell'offerta di “tè denso e scuro” (koicha) o “leggero e chiaro” (usucha). Una cerimonia completa può durare diverse ore, includendo un pasto leggero (kaiseki) e proprio questo ha favorito lo sviluppo anche della “Pasticceria”.

Possiamo dire che la “Pasticceria Giapponese” nasce dall'unione di antiche tradizioni Locali (a base di frutta e riso) influenzate dalla Cina (con Buddhismo e ) e dai Portoghesi (che portarono lo zucchero nel '500), evolvendosi poi attraverso i Secoli in:

- “Wagashi” (letteralmente “Dolce Giapponese”) - Preparazioni Tradizionali che si contraddistinguono, in generale, per un uso parsimonioso dello zucchero e l’utilizzo di alcuni ingredienti tipici che hanno alla base elementi vegetali come castagne, riso glutinoso, cereali, zucca, patate dolci, sesamo, soia, agar-agar (gelificante naturale derivato dalle alghe rosse) e l’immancabile marmellata di fagioli rossi azuki (anko). A esempio: “Mochi” (palline di riso glutammoso farcite), “Dorayaki” (il pan di spagna Giapponese) “Taiyaki” (dolce a forma di pesce), “Anpan” (brioche dolce farcita), “Nerikiri” (famosi per il loro particolare design e per l’armonia dei loro colori che interpretano il susseguirsi delle stagioni), “Yōkan” (composto da pasta di fagioli rossi, agar agar e zucchero, famoso per la sua elegante consistenza gelatinosa e la sua forma rettangolare che viene tagliato e venduto a tocchetti) un dolce di lunga durata che i Giapponesi usano fare come regalo o portare in viaggio;  

- “Yogashi” (letteralmente “Dolce Occidentale”) sono una tipologia di dolci di ispirazione occidentale, con influenze Francesi, Americane, Spagnole e Portoghesi molto diffusi in Giappone, che combinano tecniche Europee con ingredienti locali. Negli “Yōgashi” un ruolo fondamentale sono le proporzioni degli ingredienti molto diverse rispetto a quelle impiegate nella pasticceria Europea o Americana: latte, uova e zucchero restano anche nella versione Giapponese ma in quantità più basse, creando così dei dolci meno calorici e molto più delicati e soffici. Per esempio: “Kasutera” (la rielaborazione della “Castella”, il pan di Spagna di origine Portoghese), “Shortcake” (due strati di pan di Spagna farciti di panna montata e guarniti con fragole fresche), “Roll Cake” (di pan di Spagna con crema e pezzi di frutta fresca), “Chiffon Cake” (chiamato così per via della sua consistenza che ricorda la morbidezza della seta), “Japanese Cheesecake” (caratterizzata da una consistenza estremamente morbida e leggera della crema), “Japanese Millecrêpe” (una vera opera d’arte dolciaria composta da 12 strati di crêpe inframezzati da delicata crema, con un cuore di marmellata anko).

Lo zucchero Giapponese che viene utilizzato è principalmente di due tipologie: “Shirozaratō” (quello bianco caratterizzato da grandi cristalli che dona ai loro dolci un sapore leggero e raffinato) e “Kurozatō” (quello scuro, non raffinato, dal colore bruno e dal gusto più intenso).

In Italia, nello specifico a Roma, a Firenze e a Milano, vi è una Catena di Pasticcerie Giapponesi che realizza con grande passione e materie prime di altissima qualità il meglio della Pasticceria Nipponica: “Hiromi Cake”.

La prima Pasticceria Hiromi Cake è nata a Roma, alla fine del 2018 in Via Fabio Massimi 32 (Rione Prati), quando una brava imprenditrice come la signora Machiko Okazaki, che aveva già aperto negli anni precedenti due importanti Ristoranti Tradizionali Giapponesi a Roma, Okāsan e Otõsan (in ItalianoMamma” e “Papà”), decise di realizzare il sogno di far conoscere l’essenza della Pasticceria Giapponese. Una pasticceria che grazie alla tradizione è sorprendentemente curata, ricca di profumi esotici e di consistenze particolari, ma anche molto salutare perché caratterizzata, come già accennato, dall’uso limitato di zuccheri e grassi.  

Il nome adottato “Hiromi Cake” (Hiromi Dolci) nasce dai ricordi di bambina di Machiko Okazaki quando era in Giappone, infatti “Hiromi” era un’anziana signora che le regalava sempre dei buonissimi dolci.

In pochi anni il progetto “Hiromi Cake”, grazie al rapido successo ottenuto, si è sviluppato fino a diventare un “Marchioriconosciuto a livello Nazionale, con Sedi anche a Milano (Centro Commerciale Merlata Bloom, dal 2023) e a Firenze (Largo Fratelli Alinari 10, dall’Agosto 2025), oltre ad avere una rete di oltre 200 Ristoranti in tutta Italia riforniti dai laboratori del brand.

Nel Mese di Settembre 2023 è stata inaugurata, in Via Reggio Emilia 22 a Roma, la “Hiromi Maison” la Casa Madre del Gruppo, uno spazio di 200 metri quadri. Non solo Ristorante e punto vendita di Pasticceria ma anche laboratorio di ricerca e spazio culturale. La Maison ospita corsi di lingua e calligrafia Giapponese, di pasticceria, oltre a degustazioni di “sake” e incontri dedicati alla Cultura Giapponese. Un luogo dove nascono le idee e si sperimentano nuove creazioni, dove tradizione e contemporaneità si incontrano: qui si possono assaggiare piatti e dolci indossando come simbolo di accoglienza lo “Yukata” (una versione informale e più semplice del “Kimono” realizzato in cotone e privo di fodera).

Hiromi Maison” accoglie al suo interno “Hiromi Cake”, “Hiromi Spiritz” e “Hiromi Sake”, un progetto che vuole andare ben oltre la pasticceria. Qui si possono bere dei “Cocktail Giapponesi” realizzati da Bartender professionisti e ci si può immergere nel suggestivo mondo del “Sake”, a pranzo e a cena poi ci si può deliziare con le “Ricette del Kansai” e tante altre varietà di Sushi preparate dal bravissimo Chef Aiuchi Takehiko.

Le "Ricette del Kansai" sono i piatti tipici della Regione Centrale del Giappone denominata Kansai (Osaka, Kyoto, Kobe), storica culla culturale, nota per Osaka, definita "la Cucina del Giappone". Si tratta di uno stile culinario distinto, come l'Okonomiyaki Stile Kansai (ingredienti mischiati nella pastella prima della cottura su piastra) e l'Ozoni (zuppa di Capodanno con mochi rotondo e morbido, spesso cotto direttamente nella zuppa), che riflettono la cultura locale, nota per la cucina casalinga e meno formale rispetto a Tokyo, con sapori che bilanciano dolcezza e umami, utilizzando spesso “dashi leggero” (brodo di pesce) e “miso bianco”; i sapori sono delicati e si usano ingredienti freschi.

Il Cuore di Hiromi Cake” è il moderno e artigianale Laboratorio a vista, dove la Brigata di Pasticceria, tutta al Femminile e tutta Giapponese, lavora per lo più con le mani senza affidarsi a troppe attività alle macchine. La Brigata è guidata dalla bravissima Maestra Pasticciera Mitzuko Takei. La sua storia è esemplare: da giovanissima padroneggiava già tutta la Cucina Tradizionale e riuscì a farsi assumere nel più famoso Ristorante Francese di Tokio, il “Taillevent Robuchon” (Tre Stelle Michelin) noto come “Château Restaurant Joël Robuchon”, parte del Gruppo di Ristoranti del mitico Chef Joël Robuchon, “l'Imperatore della Cucina Francese”. Proprio qui è nato il suo interesse per la “gastronomia occidentale” che l’ha portata a Parigi, a Montecarlo e infine a Roma dove, prima di entrare da “Hiromi Cake”, ha tenuto corsi di cucina e pasticceria Giapponese in due importanti Scuole e ha preparato i dessert per i pranzi ufficiali dell’Ambasciata Giapponese, molto apprezzati in più occasioni dalla Famiglia dell’Imperatore.

Hiromi Cake” offre alla sua clientela, in tutti i suoi punti vendita, una vasta scelta di buonissimi prodotti Giapponesi di grande qualità come i dolci, siaWagashisia Yougashi”, ma ancheSalati Gourmet” come gli “Onigiri” (deliziosi e coreografici triangoli modellati a mano di riso bianco, non condito, ripieni), speciali confetture (tutte fatte in casa) e altri ottimi prodotti come biscotti e mandorle. Nel 2024 è stato introdotto nei Negozi il formatMatcha Love” che esplora questo particolare “” in tutte le sue declinazioni compresi i più vari abbinamenti. Da sottolineare che il “Packaging” (il confezionamento) dei prodotti da asporto è molto bello ed estremamente curato.

Grazie all’interesse crescente del pubblico, “Hiromi Cake” guarda al futuro con l’obiettivo di ampliare ulteriormente la propria rete di punti vendita diretti e in franchising in modo da attrarre nuovi investitori, mantenendo al centro la qualità artigianale e l’identità Giapponese che ne hanno decretato il successo. Da sottolineare, negli ultimi mesi, le numerose collaborazioni con l’Istituto Giapponese di Cultura, che confermano la credibilità del Brand e la sua autentica identità Nipponica.

A Roma, Firenze e MilanoHiromi Cake” ha portato l’eleganza, la freschezza e l’originalità della contemporanea e deliziosa “Pasticceria Giapponesedi alta gamma rispettando la Filosofia Wa”. Un concetto filosofico fondamentale Giapponese di armonia, pace e unità, che permea la cultura e la vita quotidiana, incoraggiando la moderazione, la cura degli altri e l'equilibrio tra uomo, natura e divino e che si manifesta in pratiche come l'attenzione al dettaglio, il rispetto degli spazi e la cooperazione collettiva.

Hiromi Cakenon sono solo accoglienti Pasticcerie ma offrono anche un’esperienza culturale che unisce estetica e gusto raccontando con i loro prodotti un fascinoso e autentico Giappone non lontano dalla sensibilità Italiana.

https://www.hiromicake.it/

https://www.youtube.com/watch?v=N2coneN5W4Q


"Hiromi Cake": Fascinosa Accoglienza (Foto Hiromi Cake)

"Hiromi Cake": Estetica e Gusto (Foto Hiromi Cake)

"Hiromi Cake": Grande Qualità (Foto Hiromi Cake)

Salati Gourmet (Foto Hiromi Cake)

Ottimi Cocktail e Deliziosi Abbinamenti (Foto Hiromi Cake) 

Non Solo Dolci (Foto Hiromi Cake)

"Hiromi Cake": Packaging Bello e Curato (Foto Hiromi Cake)

Pasticceria Giapponese di Alta Gamma (Foto Hiromi Cake)


sabato 15 novembre 2025

“DA VITTORIO CAFÉ”: NEL CENTRO STORICO DI ROMA IL NUOVO ACCOGLIENTE PUNTO DI RIFERIMENTO DEL PIACERE GASTRONOMICO.




Nel cuore di Roma, la meravigliosa Città Eterna, presso l’HotelOrient Express La Minerva”, Martedì 4 Novembre 2025 la mitica Famiglia Cerea ha inaugurato il suo nuovo Locale:Da Vittorio Café”.

L’HotelOrient Express La Minerva” si trova nella centralissima Piazza della Minerva al Civico 69, praticamente a poche decine di metri dietro il “Pantheon”.

Il “Pantheon” (il tempio di tutti gli dei) è un magnifico, straordinario e bellissimo edificio fondato nel 27 a.C. da Marco Vipsanio Agrippa, Politico Militare e Architetto Romano, genero di Augusto, che lo dedicò alla dea Cibele e a tutti gli altri dei. La struttura venne ricostruita dall'Imperatore Adriano, presumibilmente dal 112 fino al 128 d.C. circa, dopo che gli incendi dell'80 e del 110 d.C. avevano distrutto la costruzione precedente di Età Augustea.

Il “Pantheon” ha una struttura circolare unita a un prònao in colonne corinzie (otto frontali e due gruppi di quattro in seconda e terza fila) che sorreggono il frontone. La grande cella circolare detta rotonda ha spesse pareti in muratura e otto grandi piloni su cui è ripartito il peso della caratteristica cupola emisferica in calcestruzzo che ospita al suo apice un'apertura circolare detta “oculo” utile anche all'illuminazione dell'ambiente interno. A quasi due millenni dalla sua costruzione, la “Cupola del Pantheon” è ancora oggi una delle più grandi del mondo, e nello specifico è la più grande costruita in “calcestruzzo romano = opus caementicium” (principalmente malta di calce e pozzolana, cenere vulcanica in particolare quella del Golfo di Napoli). Il “Pantheon” è l’edificio antico più imponente e meglio conservato che sia mai giunto fino a noi ed è meta di milioni di visitatori ogni anno.

Piazza della Minervaprende il nome dall'originaria esistenza in questo luogo di un Tempio fatto erigere dal Generale e Politico Romano Gneo Pompeo Magno che lo dedicò a Minerva. Oggi intorno all’Obelisco della Minerva (scolpito nel 1667 da Gian Lorenzo Bernini), ubicato al centro della Piazza, si trovano l’antica Basilica di Santa Maria sopra Minerva, un vasto Convento (la Casa "Professa" sorta accanto alla Chiesa), il Palazzo della Minerva, il Palazzo Severoli e il Palazzo Fonseca.

L’antichissimo Palazzo Fonseca (XVII Secolo), che dal 1832 ha ospitato uno degli Alberghi storici di Roma, il “Minerva”, nel 2021 è stato acquisito da Arsenale Group, un’Azienda multi brand che sviluppa e gestisce asset nel settore dell’ospitalità di lusso e del lifestyle, offrendo un servizio completo ai più grandi e rinomati operatori mondiali dell’ospitalità in sinergia con i migliori marchi internazionali di “Luxury Hospitality”. Dopo una radicale ristrutturazione nella primavera del 2025 è stato inaugurato l'Hotel “Orient Express La Minerva” (5 Stelle) ispirato all'eleganza e all'atmosfera glamour dei Treno passeggeri a lunga percorrenzaOrient Express” creato nel 1883 dall'Ingegnere e Imprenditore Belga Georges Nagelmackers, che fondò la “Compagnie Internationale des Wagons-Lits”, per collegare Parigi (stazione “Gare de l'Est”) a Costantinopoli (Istanbul) in Turchia.

Il lussuoso design dell’HotelOrient Express La Minerva” è stato curato dall'Architetto Franco-Messicano Hugo Toro che ha rievocato l'estetica della Belle Époque con dettagli ispirati all'Art Déco in ottone, oltre alla boiserie e ai corridoi che richiamano i vagoni del mitico Treno

Proprio presso l’HotelOrient Express La Minerva”, dal 4 Novembre 2025, la Famiglia Cerea Titolare del Gruppo Da Vittorio, un’Azienda che è un vanto Italiano nel Mondo, ha aperto il suo nuovo Locale Romano: “Da Vittorio Café”.

Quella di “Da Vittorio” è la coraggiosa e appassionante storia della Famiglia Cerea e allo stesso tempo è la storia di un talento straordinario capace di tracciare in quasi 60 anni di attività innovativi percorsi della Ristorazione e dell’Accoglienza, inventando uno “stileunico che oggi viene esportato in tutto il Mondo.

Tutto ha avuto inizio nel Gennaio 1966 quando Vittorio Cerea (1936 - 2005) e sua Moglie Bruna, appassionati di cucina, iniziarono il restauro di un fondo in Centro a Bergamo (in un tratto di Viale Roma diventato in anni recenti Viale Papa Giovanni XXIII) per trasformarlo nel Loro nuovo Ristorante inaugurato Mercoledì 6 Aprile dello stesso anno

Vittorio era nato in una Famiglia di umili origini ma sorretto da una ferrea volontà e assoluta dedizione da un iniziale lavoro da garzone in un noto Bar della Bergamo bene in pochissimo tempo scalò la carriera fino ad arrivare nel 1960 a rilevare insieme ai Fratelli un noto Locale Cittadino l’Orobica. Proprio alla CaffetteriaOrobica Bruna aveva conosciuto Vittorio e innamoratasi si erano poi sposati.

Il RistoranteDa Vittorio” in Viale Roma agli inizi era semplice e con pochi coperti ma la passione e il desiderio di migliorarsi era, per Vittorio che stava in Cucina e Bruna, una costante che li portava ad aggiornarsi da colleghi più esperti. L’idea innovativa e vincente di Vittorio e Bruna fu quella di introdurre nel loro Ristorante la “Cucina di Mare”, una scelta molto coraggiosa visto che a Bergamo non la praticava nessuno.

In pochi anni “Da Vittorio” la Cucina diventò qualcosa di veramente speciale e oltre al grande successo con la Clientela arrivarono anche moltissimi riconoscimenti tra cui quelli della prestigiosa “Guida Rossa Michelin” che nel 1978 conferì la “Prima Stella Michelin” e nel 1996 la “Seconda Stella”. Nel 2002Da Vittorio” venne inserito anche nello specifico mitico elenco dei migliori Ristoranti del Mondo della AssociazioneRelais & Châteaux”.

In questi anni di entusiasmante lavoro anche i 5 Figli, di Vittorio e Bruna Cerea crescevano e si immedesimavano con passione nell’attività di Famiglia:

- Enrico Cerea (per tutti Chicco), il primogenito, appassionatosi ai fornelli ha iniziato prestissimo a fare esperienze in Ristoranti super famosi in Italia, negli Stati Uniti, nel Principato di Monaco, in Spagna e in Francia diventando uno Chef straordinario;

- Francesco Cerea, secondogenito, grazie al suo magnifico ed espansivo carattere da sempre ha avuto un ruolo importantissimo nell’accoglienza, nelle pubbliche relazioni, nel coordinamento del personale e vista la sua grande passione enologica è oggi il Responsabile delle Carte dei Vini;

- Barbara Cerea abile sostenitrice di tutte le iniziative la Famiglia ha sposato Simone Finazzi lo Chef Pasticciere del Ristorante;

- Roberto Cerea (Bobo) appassionatosi alla Cucina sin da bambino ha fatto esperienze importantissime soprattutto in Francia diventando un grandissimo Chef;

- Rossella Cerea donna luminosa e maestra dell’accoglienza è la colonna portante sia nella Sala sia nelle moltissime attività della Famiglia.

Nel 2005 il RistoranteDa Vittorio” ha compiuto un trasferimento fondamentale per la sua storia, trovando la sua nuova Casa a Brusaporto in Via Cantalupa 17.  

Brusaporto è un Piccolo Comune dell’hinterland Bergamasco, a pochi minuti di macchina dalla Città, adagiato sugli ultimi Colli della Val Cavallina e la sua curata campagna è una piacevole oasi di verde e natura.

La nuova Sede per la “Dimora Da Vittorio” è assolutamente magnifica: una Tenuta di 10 Ettari che oltre alla Struttura principale comprende l’eliporto, il campo da tennis, il campo per il calcetto, due laghetti naturali, un ideale percorso di relax, il grande patio a bordo piscina con barbecue e forno a legna per appetitosi menu "open air", un’elegante sala conferenze per meeting di lavoro, i Vigneti dove viene prodotto il Vino della Casa (Rosso Faber) e a fianco del Ristorante ma del tutto indipendente, cucine comprese, “La Cantalupa” la struttura specializzata per banchetti ed eventi sia privati sia aziendali, con disponibilità di sale con focolare e giardini che possono ospitare fino a trecento persone.

Dopo pochi mesi dal trasferimento nella nuova Sede a Brusaporto Da Vittorio” è entrato ufficialmente anche nel gota dell’accoglienza mondiale con la conferma nel Circuito Relais & Châteaux e l’ingresso a Les Grandes Tables du Monde.

Anno dopo anno il GruppoDa Vittorio” è cresciuto offrendo alla Clientela un magico e ampio sistema di Ristorazione che comprende il RistoranteDa Vittorio” (Tre Stelle Michelin - la Terza Stella è arrivata nel 2010) di Brusaporto, il “Da Vittorio St. Moritz” al Carlton Hotel di St. Moritz in Svizzera aperto nel 2012 e dal 2014 premiato con “Una Stella Michelin”, il “Da Vittorio” (Una Stella Michelin) a Shanghai in Cina e dal 2022 il “Da Vittorio” a Saigon in Vietnam. Oltre a ciò c’è la “Pasticceria Cavour 1880” di Bergamo, il “New Wave by Da Vittorio Bistrot”, aperto a inizio 2022 all’interno di “UCCA - Center for Contemporary Art” il Museo di Arte Contemporanea della Città Cinese di Shanghai, che combina una speciale esperienza museale a quella gastronomica.

Nel Mese di Aprile 2025 in Via Montenapoleone 2 a Milano, nell’ex cortile di Palazzo Taverna, è stato inaugurato il Da Vittorio Café Louis Vuitton il primo Ristorante Louis Vuitton in Italia con la cucina della Famiglia Cerea.

Ma non è finita perché “Da Vittorio” è molto importante anche la “Ristorazione Esterna” fatta di Banchetti ed Eventi che portano in giro per il Mondo il loro gustosissimo “prêt-à-portergastronomico. A tutto questo si deve aggiungere nell’ambito dell’accoglienza, “La Dimora” a Brusaporto con le sue 10 camere di charme e il piccolo gioiello ristrutturato a Bergamo Alta la “Locanda Cavour 1880”, sei accoglientissime camere su quattro piani.

Il GruppoDa Vittorio” è sicuramente un esempio della grande capacità Italiana di raggiungere nel Mondo i più alti livelli dell’eccellenza. Una Famiglia i Cerea che con le sue tre Generazioni (oggi partecipano all’attività anche i Nipoti di Vittorio e Bruna) ha saputo unire la grande Tradizione Culinaria Italiana all’evoluzione dei tempi adeguandosi sapientemente alla modernità: semplicemente fenomenali.

Il nuovo Locale RomanoDa Vittorio Café” in “Piazza della Minerva” è pensato per accogliere piacevolmente gli ospiti in ogni momento della giornata, si contraddistingue per un ambiente elegante, curato nei minimi dettagli, dove marmi e legni pregiati richiamano lo stile raffinato e il design che è la firma di tutti gli store “Da Vittorio”.

La straordinaria offerta gastronomica, che seduce occhi e palato spazia dal dolce al salato ed è fatta, tra moltissimo altro, da soffici brioche, dolci mignon, torte monoporzione, cioccolato e gelato mantecato, ma anche da sfiziosi toast e delicatissimi tramezzini.

Da Vittorio Café” si trova anche lo spazio giusto per individuare i regali gourmet da destinare ai propri affetti scegliendo tra un’ampia selezione di prodotti: dai lievitati stagionali come panettoni, colombe o la celebre “Gioconda” (un gustosissimo lievitato gourmet realizzato per il 50° Anniversario del Ristorante Da Vittorio che celebrare il legame tra passione e tradizione), per arrivare al kit con cui preparare gli iconici “Paccheri ai tre sughi” che rappresentano la naturale estensione della filosofia gastronomica della Famiglia Cerea.

La Famiglia Cerea ha voluto accompagnare la loro nuova apertura con queste parole: “Con Da Vittorio Café portiamo nel Centro Storico di una Città che amiamo moltissimo, Roma, il nostro modo di intendere e vivere l’ospitalità: raffinata e gioiosa, elegante e golosissima. Ogni dettaglio di questo nuovo spazio vuole raccontare la nostra lunga storia e la nostra assoluta passione per l’eccellenza in tutte le sue forme”.

https://www.davittorio.com/cafe/caferoma.html

https://www.youtube.com/watch?v=gx-5BzmnYr8


La Mitica Famiglia Cerea (Foto Da Vittorio)

Il Nuovo "Da Vittorio Café" a Roma (Foto Da Vittorio)

"Da Vittorio Café" Roma: Una Vista Interna (Foto Da Vittorio)

Speciali Dolcezze (Foto Da Vittorio)
 
Vasta Scelta di Regali Gourmet (Foto Da Vittorio)

"Da Vittorio Café" Roma: Solo Gustose Delizie (Foto Da Vittorio)


domenica 9 novembre 2025

RESTAURANTE “PABÚ” (UNA STELLA MICHELIN) A MADRID: OGNI GIORNO UNA DIVERSA, STRAORDINARIA E GUSTOSA STORIA GASTRONOMICA.



Per molti motivi ho sempre amato molto la Spagna e in particolare Madrid fin da quel lontano Capodanno del 1985 che per la prima volta, a partire da “Puerta del Sol” (la Piazza più importante e famosa della Città, il “km 0” della rete stradale della Spagna e il centro delle celebrazioni nazionali della Mezzanotte di San Silvestro con il famoso Orologio che batte i 12 rintocchi) mi vide iniziare a percorrere le sue fascinose e indimenticabili strade. Madrid è una Città estremamente viva e vivace sempre ricca di novità in tutti i campi e per Accoglienza ed Enogastronomia, argomenti a me cari, è un vero “Paradiso Terrestre”.

Madrid è una grande Città (il secondo Comune più popoloso nell'Unione Europea dopo Berlino) divisa in 21 Distretti (che si dividono in Quartieri = Barrios) ciascuno dei quali ha la propria cultura, le proprie attrazioni e le proprie specifiche atmosfere con cui contribuiscono alla meravigliosa diversità della Città stessa.

Uno dei Distretti più interessanti di Madrid è certamenteChamartínubicato nella parte nord della Capitale. Oggi è diviso in Sei Quartieri (Castilla, Ciudad Jardín, El Viso, Hispanoamérica, Nueva España e Prosperidad) ma originariamente era un Comune vicino a Madrid chiamatoChamartín de la Rosa”, apparteneva per la maggior parte ai Duchi di Pastrana-Infantado, fu inglobato nei limiti della Città di Madrid il 5 Giugno del 1948

Chamartín” oggi è uno dei centri economici, finanziari e commerciali più importanti della Città, essendo anche la zona dove hanno sede la maggior parte delle multinazionali Spagnole e non, questa caratteristica ha fatto sì che sia anche una delle zone residenziali più care e lussuose di tutta Madrid. Un esempio della dinamicità di questo Distretto è anche il grande numero di grattacieli presenti dentro i suoi confini.

Chamartín” è anche il Distretto del Real Madrid Club de Fútbol” e del suo mitico, e oggi futuristico, StadioSantiago Bernabéu”. Fondato nel 1902 con la denominazione ufficiale di “Madrid Club de Fútbol”, si vide assegnare il titolo di “Real” nel 1920 dal Re Alfonso XIII di Spagna (1886 - 1941), insieme alla nota “corona” per decorarne lo stemma.

Chamartínè sicuramente una delle Zone Madrilene più interessanti anche dal punto di vista Enogastronomico e proprio in questo Distretto è ubicato il Ristorante di cui oggi voglio raccontare: “Pabú”.

Il Restaurante Pabúdel bravissimo Chef Ignacio (per tuttiCoco”) Montes si trova in Calle Panamá al Civico 4.   

Calle de Panamá” è un tratto di strada alberato, la quarta traversa a destra che si trova percorrendo uno dei Viali principali di Madrid, il “Paseo de la Castellana”, dopo aver superato la Rotonda diPlaza de Lima” e lo Stadio Bernabeu. La Strada è un senso unico che partendo da “Calle de Juan Ramón Jiménez”, dopo aver incrociato a circa a metà “Calle del Dr. Flemig”, sbuca sul “Paseo de la Castellana”. Il Civico 4 di Calle de Panamá si trova a sinistra, a pochi metri prima di immettersi nel “Paseo de la Castellana”, di fronte ha uno dei lati del Ministerio de Industria y Turismo e del Tribunal Económico-Administrativo Central (TEAC).

Coco Montes è nato a Madrid il 30 Agosto 1988 da una Famiglia appassionata di Cucina che però inizialmente non lo ha influenzato nella scelta degli studi, infatti dopo le Scuole Primarie e Secondarie si è Laureato nel 2013 in Scienze Aziendali (Diplomatura en Ciencias Empresariales) presso l’Università Universidad CEU San Pablo di Madrid. La sua prima esperienza lavorativa è stata quella di Strategy and Analitics Consultant presso un'Azienda Statunitense del settore informatico tra le più importanti al mondo, l'International Business Machines Corporation (IBM) ed è durata dall’Ottobre 2013 al Dicembre 2016.

Ma qualcosa ha fatto breccia nel cuore di Coco Montes e nel Gennaio 2017 ha deciso di cambiare il suo percorso lavorativo iscrivendosi alla famosa e rinomata Scuola Parigina di Arti Culinarie e Gestione dell'OspitalitàLe Cordon Bleu Paris” dove nel Settembre del 2017 ha ottenuto il prestigioso “Grand Diplôme”.

Le “Cordon Bleu Paris” è una straordinaria Scuola fondata nel 1895 il cui nome deriva dall'Ordine Cavalleresco dello Spirito Santo, creato in Francia nel 1578 da Re Enrico III, i cui membri venivano soprannominati "Cordon Bleu" (Fascia Azzurra) dal nastro di questo colore che i Cavalieri dell'ordine indossavano come decorazione. La Scuola ha la Sede principale a Parigi nell'Hôtel de la Marine uno storico palazzo nel cuore della Città ma negli anni si è diffusa in oltre 20 Nazioni con oltre 35 Sedi. Con il tempo l'espressione "Cordon Bleu" è diventata sinonimo di altissima qualità non solo in Cucina.

L’esperienza più importante dello Chef Coco Montes che ha segnato e indirizzato la sua carriera è stata sicuramente quella fatta in Francia, dal Settembre 2018 a Luglio 2022, presso il RestaurantArpège” di Parigi con il mitico Chef Alain Passard. L'Arpège ha “Tre Stelle Michelin” e nel 2025 è diventato anche il “Primo Ristorante Tre Stelle Vegetariano d'Europa”: Alain Passard ha convertito il suo Menu in un percorso che ora include solo ingredienti vegetali e miele.

Altre esperienze decisamente formative sono state quelle fatte in Ristoranti super famosi Spagnoli come “Azurmendi” (Tre stelle Michelin) dello Chef Eneko Atxa e il Tempio Gastronomico di “Zalacaín”. Anche l’esperienza negli Stati Uniti al RistoranteEleven Madison Park” ubicato nel cuore di New York City con un altro grande Chef come Daniel Humm ha avuto la sua importanza.

Nel Mese di Novembre 2023 Coco Montes ha deciso di aprire, con il fondamentale supporto di sua Madre Donna Rita González, il suo Ristorante a Madrid, la Città dove è nato, in Calle Panamá al Civico 4, dandogli il nome “Pabú” che è l'acronimo dei modi in cui lui e i suoi nipoti chiamano i propri genitori: “Pate” e “Bubú”.

Il RistorantePabú” sfrutta molto bene i suoi due piani: al piano inferiore la Sala Principale ampia e luminosa, la Cucina parzialmente a vista e la Cantina climatizzata chiusa dalle porte a vetri, al piano superiore una Saletta Riservata.

Donna Rita González è la Responsabile di Sala, una straordinaria “Padrona di Casa” che cura alla perfezione ogni dettaglio con grande eleganza e assoluta esperienza. Perfetta la “mise en place” fatta di bellissime stoviglie e cristallerie antiche, i tavoli (solo 9) e le sedute sono in legno pregiato, tutto l’arredamento d'antiquariato è decisamente raffinato: un ambiente assolutamente bello e accogliente. La Sala cambia tutti i giorni la disposizione dei tavoli adattandosi perfettamente al numero degli ospiti.

La particolare visione culinaria dello Chef Coco Montes si basa sulla straordinaria purezza delle materie prime e sulla sua volontà di percorrere la strada della “microstagione” (microtemporada). Come ha sempre sostenuto Coco Montes: “Mia madre a casa cambiava il menu ogni giorno e questa è la microstagione”.

La Cucina di Montes, realizzata con tecnica Francese applicata ai migliori prodotti Spagnoli, varia quotidianamente in base alle forniture, cura in particolare i prodotti vegetali e l’uso moderato di proteine, adotta preparazioni ricche di “texture” (consistenze) delicate e poco grasse e ogni cosa viene fatta al momento.

Al Ristorante Pabúogni giorno le portate sono diverse e non esiste un’offerta alla Carta ma solo la possibilità di scegliere tra due o tre preparazioni a sorpresa, poi ci sono i “Tre Menu Consigliati” anch’essi a sorpresa, senza nessun obbligo per l’intero tavolo: “Pate” (otto portate) - “Pate Medias” (otto portate in dosi più piccole) - “Bubú” (sei portate). Ogni Menu comprende a persona: acqua filtrata dell’acquedotto di Madrid, quattro varietà di pane a lievitazione naturale, olio extravergine d'oliva, caffè o infuso. Massima attenzione viene riservata alle allergie e alle preferenze alimentari degli ospiti, offrendo sempre alternative vegetariane e vegane.

La Carta dei Vini è molto importante e decisamente ben selezionata grazie a Coco Montes stesso e alla brava Sommelier Patricia García. Oltre 250 riferimenti, non solo nazionali ma da tutte le parti più vocate del Mondo e si prediligono i piccoli produttori anche nelle etichette dei numerosi Champagne. Una “Carta Vini” così ben fatta che ha ricevuto il Premio della prestigiosa “Stella Bianca della Star Wine List” la Guida Internazionale dei Migliori Wine Bar e Ristoranti in riferimento al Vino.

Pabú” oltre al Vino offre anche deliziosi Cocktail, Fermentazioni liquide a basso contenuto alcolico e Birre speciali.

Il RestaurantePabú”, vista la grande passione e dedizione dello Chef Coco Montes, premiato anche come “Chef de l’Avenir 2025” dall'Accademia Internazionale di Gastronomia, e di sua Madre Rita González, ha da subito avuto un grande successo confermato dalla numerosa clientela e da altrettanti premi e riconoscimenti.

Persino l’Infanta di Spagna, sua Altezza Reale María Isabel Dominica de Silos de Borbón y de Grecia, ha celebrato qui il suo ultimo compleanno (20 Dicembre) con tutta la Famiglia Reale.

Tra i Premi dati al RestaurantePabú” spiccano: l’inserimento nell’Associazione più rappresentativa della Comunidad de Madrid, l’Hostelería Madrid, il PremioBest New Restaurant 2024” conferito dalla rinomata Rivista Gastronomica Tapas del Gruppo Forbes, “Ristorante dell'Anno nella Comunità di Madrid” riconoscimento della Confraternita della Buona Tavola, “Un Sol Repsol” (Ristorante con una Cucina di alta qualità e varietà) un Premio gastronomico assegnato dalla Guida Spagnola Repsol solo ai migliori Ristoranti di Spagna e Portogallo per eccellenza culinaria e anche la miticaStella Michelin” dalla Guía Michelin España 2025.

A Madrid, in Spagna, al RestaurantePabú”, in Calle Panamá al Civico 4, troverete ogni giorno una diversa, straordinaria e gustosa storia gastronomica.

https://www.restaurantepabu.com/

https://www.youtube.com/watch?v=Ah6o7EHIY34


 "Pabú": Rita González con il Figlio Coco Montes (Foto Pabú)
 
Restaurante "Pabú" a Madrid: Una Vista della Sala (Foto Pabú) 

Tecnica Francese Materie Prime Spagnole (Foto Pabú)

Cotture Perfette (Foto Pabú)


Ogni Giorno una Storia Gastronomica Diversa (Foto Pabú)

Deliziosi Cocktail (Foto Pabú)

Amore Assoluto per la Natura (Foto Pabú)

Restaurante "Pabú": Molti Premi e Riconoscimenti (Foto Pabú)