La Rosa
Canina, l’antenata delle rose coltivate, è una specie, spontanea, tra le circa
150 della Famiglia vegetale delle Rosaceae, molto comune in Italia, cresce
soprattutto tra le siepi e ai margini dei boschi.
La Rosa
Canina viene usata da secoli in molti campi, già Gaio Plinio Secondo, conosciuto
come Plinio il Vecchio, scrittore “scientifico” Romano, del I secolo d. C., ne citava le doti
curative.
Tra l’altro,
per la sua straordinaria ricchezza di Vitamina C., si usa molto in medicina, in cosmesi e per l’alimentazione.
Con i suoi frutti freschi si preparano, per esempio, delle ottime marmellate.
Anche i
petali di rosa in genere sono stati, da sempre, fonte d’interesse per l’uomo,
come molti altri tipi di fiori commestibili, molto spesso anche solo per
guarnire delle preparazioni.
Per quei
meravigliosi e romantici fiori che sono le rose gli esempi di uso alimentare si
moltiplicano: le già citate marmellate, acqua di rose, polvere di rose, gli
infusi di petali di rose, lo sciroppo di rose.
Mi ricordo
che quando ero piccolo in Grecia (dove ho fatto la prima e la seconda
elementare) la mia nonna paterna, Antigoni, mi preparava spesso la merenda con
una fetta di pane e sopra una profumatissima e deliziosa marmellata di rose.
In Italia lo
sciroppo di rose è una tradizione che si è sviluppata in special modo nella
bella Regione Ligure, grazie alle varietà di rose utilizzate, sia coltivate che
selvatiche, (per esempio la Rosa Centifolia, originaria della Persia, detta “Chapeau
de Napoleon", perché vista di profilo assomiglia al famoso copricapo) che qui hanno
trovato un terreno particolarmente avocato.
In Liguria
infatti, da secoli, si usa questo sciroppo per uso curativo (in passato veniva
consumato con parsimonia per molti motivi anche “economici”, dato il costo dei
suoi ingredienti), ma il suo particolare e straordinario sapore negli ultimi
decenni lo hanno fatto decollare come una vera e propria prelibatezza.
Proprio per raccontare “tutto e di più” su questo particolarissimo nettare,
dal colore e profumo intenso, Sergio Rossi ha scritto bel Libro Tascabile
(formato cm. 16,5 x 12,7, pagine 96 di carta lucida con molte foto a colori),
ovviamente intitolato “Sciroppo di Rose”.
Il Libro è stato recentemente (Giugno 2014) pubblicato dalla nota Casa Editrice Genovese “SAGEP
Editori”, nella Collana “Buono a Sapersi, Piaceri da Gustare”.
Sergio Rossi si occupa di storia della cucina, produzioni alimentari e
promozione territoriale.
Già Direttore del “Conservatorio delle cucine mediterranee” di Genova, è ideatore ed autore del sito “La Civiltà
della Forchetta”, inoltre cura l’Archivio
per la storia dell’alimentazione “Giovanni Rebora”.
Sergio, autore di numerosi articoli sulla cultura enogastronomica, ha già
pubblicato diversi Libri che hanno incontrato il favore della critica e del
pubblico: “Le Ragioni del Tonno”, “Tartufi - frutti della terra, figli degli dei”, “La cucina dei tabarchini” e “I segreti di una cuoca”.
Dopo un iniziale “corposo” capitolo d’inquadramento storico/botanico,
ricco anche di molte curiosità, si passa al successivo, anche questo corposo e
interessantissimo, intitolato “L’Utilizzo delle Rose”.
In questo capitolo c’è
una “parentesi” fotografica intitolata “Sciroppo di Rose Backstage”.
Seguono “Dall’Album dei miei ricordi” e “Le Ricette” (comprese quelle,
super dettagliate, e fondamentali dello Sciroppo di Rose: l’ufficiale e la
tradizionale), deliziose e appetitose preparazioni descritte con efficace
semplicità.
Meritevole di plauso è colui che diffonde nel mondo le straordinarie capacità
produttive alimentari della bella Italia e Sergio Rossi, per raggiungere più
lettori possibili, ha fatto il suo libro bilingue Italiano/Inglese.
“Sciroppo di Rose” il libro di Sergio Rossi è educativo e nello stesso tempo simpatico e
divertente, assolutamente da non
perdere.
La Copertina
La Quarta di Copertina
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