Federico
Fellini (1920 – 1993), sceneggiatore, fumettista, scrittore, uno dei maggiori
registi della Storia del Cinema Mondiale, sosteneva che:
“La vita è una
combinazione di pasta e magia”.
La “pasta”
attraverso i secoli è stata ed è un alimento fondamentale della nostra
tradizione gastronomica e non solo.
E’ una tipologia di cibo che unisce, sin
dalle epoche più lontane, l’Europa e l’Asia.
Un tipo di
alimento, la pasta, conosciuto anche dagli antichi Greci che la chiamavano “laganon” (acqua e farina di grano duro in
fogli sottili poi fritti).
Successivamente i Romani la definirono “pastam” descrivendo un
miscuglio di farina impastata con acqua e con l’aggiunta di una qualsivoglia
salsa.
In tutti
questi casi si parla di un prodotto non bollito ma messo a cuocere su piastre
calde o all’interno dei forni.
Bisogna
arrivare nel V Secolo d.C. in Palestina per trovare tracce di pasta bollita e
oltre l’Anno Mille, più precisamente intorno al XII Secolo, per trovare le
prime tracce di pasta secca introdotta in Sicilia con l’arrivo degli Arabi.
L’Italia,
con il suo clima particolarmente adatto per la coltivazione del grano duro,
divenne presto il paese più importante per la produzione di pasta.
Nel Medioevo
apparvero le paste forate, la pasta secca lunga e quella fresca ripiena e nel
XIV Secolo vennero costituite le prime Corporazioni di Pastai.
Fino poi ad
arrivare nel XVI Secolo alla nascita dei primi pastifici, a conduzione
familiare, sorti nella penisola Italica in zone particolarmente favorite dal
clima, adatte anche nel caso di una lenta essiccazione della pasta.
Con le
successive migliorie tecnologiche della rivoluzione industriale arriviamo alla
pasta prodotta in tempi più vicini a
noi.
Indiscutibilmente
la “regina” della pasta è la “pasta fresca” e oggi desidero raccontarvi la
storia di un “Re della pasta fresca”, Valerio Chiesa che, con la sua Famiglia, dal
1969 è sinonimo di “pasta fresca di grande qualità”: parliamo del “Pastificio Chiesa” di Livorno.
Le nostra
storia inizia, nella stupenda Regione Toscana, più precisamente nell’accogliente
Città Portuale di Livorno, il 9 Marzo 1946, con la nascita di Roberto Chiesa.
Il Babbo di
Roberto, Ivo Chiesa, era un operaio specializzato che lavorava come addetto
alle lastre in una vetreria, la sua
Mamma, Giuseppina Giovannetti, aveva in comproprietà con la sorella un negozio
di mercerie ubicato nel Rione Popolare Livornese denominato “Gigante”.
Roberto Chiesa
dopo aver fatto le scuole medie e aver frequentato alcuni anni all’Istituto
Tecnico Industriale, decise di andare a lavorare.
Dopo varie esperienze entrò
come saldatore in un Cantiere Navale dove rimase fino all’età di 26 anni.
Seguirono altre esperienze lavorative fino a che non diventò responsabile dei venditori
all’interno del Deposito della “Yomo” di Livorno.
Lo Yogurt
“Yomo” (Y = Yogurt e OMO = Omogeneo) era nato nel 1947 quando Dr. Leo Vesely
fondo la “Yomo” dopo aver creato in Italia il primo yogurt a coagulo omogeneo
(più cremoso).
Roberto,
grande lavoratore, era impegnatissimo nel suo lavoro, seguendo non solo i
venditori che all’alba uscivano per la distribuzione e rientravano a tarda
sera, ma si occupava anche della parte amministrativa del movimento
magazzino/vendite.
Di tutta questa mole di lavoro non veniva però gratificato e
nel 1968 decise di smettere di fare il dipendente e di trovare un’attività in
proprio.
Roberto
Chiesa da sempre è stato una “buona forchetta” e un “buongustaio”, ma non
sapeva nulla di cucina o di altre faccende culinarie, comunque, nel 1969,
quando capitò l’occasione di rilevare uno dei due Pastifici all’interno del Mercato
Centrale di Livorno non si fece sfuggire l’occasione.
Il “Mercato
delle Vettovaglie” (anche Mercato Centrale o Mercato Coperto) di Livorno è una
costruzione magnifica e maestosa, un vero gioiello in stile “Liberty”, ubicata
sugli Scali Aurelio Saffi lungo il Fosso Reale della bella Città Toscana.
La
costruzione, realizzata velocemente (a un costo molto importante per l’Epoca 4
milioni di Lire) tra il 1889 e il Marzo del 1894 quando venne inaugurata.
L’opera vide come Direttore dei Lavori l’Architetto Angiolo Badaloni, a quel
tempo Responsabile dell’Ufficio Tecnico Comunale.
Il “Mercato
delle Vettovaglie”, con la sua straordinaria copertura metallica, realizzata
dalla Fonderia Gambaro, che allora aveva Sede in Via delle Cateratte, è il più
grande e affascinante Mercato Coperto d’Europa.
Un grande Salone Centrale e due
più piccoli, tutti collegati da due gallerie con volte a botte e cassonetti.
Un
Ingresso Principale, sugli Scali Aurelio Saffi, e altri quattro ingressi
laterali.
Una capacità di più di 200 attività commerciali, tra banchi e
botteghe.
Sopra le botteghe Saloni e Magazzini, sotto il piano pavimento ben 92
Cantine a cui si accede attraverso due ingressi con scale o da quello diretto
dal Fosso Reale.
Il “Mercato
delle Vettovaglie” è da sempre il punto nevralgico per gli approvvigionamenti
alimentari dei Livornesi e non solo.
Ma torniamo
a Roberto Chiesa che rilevò, a costo di grandi sacrifici, con moltissime
cambiali, il Pastificio all’interno del “Mercato delle Vettovaglie”.
Roberto
non si perdette d’animo, felice di avere un lavoro tutto suo, “si gettò nella
mischia”:
anni di durissimo lavoro, con tanta voglia di fare al meglio la sua
pasta fresca.
Un piccolo
aiuto arrivò anche dalla fortuna, non molto tempo dopo la sua apertura l’unico altro
pastificio del Mercato, il “Pastificio Costa”, per motivi familiari
improvvisamente chiuse e tutto il lavoro si riversò da Roberto Chiesa.
Dopo un
certo periodo di fidanzamento nel 1973 Roberto Chiesa convolò a nozze con
Salvatorica Sanna, che lavorava a Livorno come parrucchiera ed era originaria
della Sardegna, anche Lei da subito fu coinvolta nel Pastificio.
Il 26 Giugno
1980 ai Coniugi Chiesa nacque il figlio Valerio.
Valerio Chiesa
è cresciuto tra il “profumo della pasta fresca e le nuvole di polvere di
farina”.
Dopo le Scuole Elementari e le Medie, nel 1995 è entrato a lavorare, a
solo 15 anni, nel Pastificio di Famiglia.
Ma Valerio
che era ed è un ragazzo estremamente intelligente e molto sensibile, con un
grande cuore e con un animo romantico, aveva una passione innata, quella del
Mondo dello Spettacolo e in particolare dello “Spettacolo più bello del Mondo”:
il Circo.
Nel 1986
Valerio ha conosciuto, grazie al Professore Aimone Guidi, Moira Orfei che con
il suo Circo era a Livorno.
Valerio a soli 6 anni si è “innamorato” del
personaggio, anni dopo ciò avrà delle conseguenze.
Miranda
Orfei (1931 – 2015), da tutti conosciuta con il suo nome d’arte Moira Orfei, è
stata la “Regina del Circo”.
Cavallerizza già a 6 anni, poi acrobata,
trapezista, domatrice e attrice, con la sua personalità eccentrica ed
esuberante era il simbolo stesso del Circo in Italia e nel Mondo.
Valerio
Chiesa crescendo iniziò a fare particolarmente bene l’imitazione di Moira
Orfei, prima alle festicciole, poi da più grande, su sollecitazione di Moira stessa (quando si trovava a Livorno, andava
sempre a comprare la pasta fresca al loro negozio) che apprezzava un imitatore così
bravo.
Nel 2008 Valerio
Chiesa si trovava in vacanza al Villaggio Valtur di Agadir, in Marocco, e per
quelle combinazioni che ti possono cambiare la vita, venuto a mancare
improvvisamente l’animatore del Villaggio, Valerio subentrò con tutta la sua
simpatia.
Un grande successo per le sue imitazioni e non solo che lo fecero
stare a lavorare 6 mesi ad Agadir e tre mesi al Villaggio Valtur alle Maldive,
nella splendida Isola Resort di Mahureva.
Rientrato a
casa, sull’onda del successo Valerio è stato ospite con Moira Orfei in molte
trasmissioni televisive e radiofoniche.
Un sincero legame affettivo, molto
stretto, quello tra Valerio e Moira, consolidato attraverso un’amicizia durata anni.
Dopo tante soddisfazioni, nel 2009, Valerio però ha deciso che era venuto il
momento di dedicarsi a tempo pieno al Pastificio di Famiglia.
Ha lavorato
e studiato moltissimo, si è buttato nel campo anche della sperimentazione e
della creatività, voleva essere il numero uno.
Ecco che sono nati i suoi
“Girasoli”, da subito un grande successo, fatti uno ad uno con un “coppapasta”,
appositamente realizzato, con una forma ovale di 10 x 8 cm. da un Ingegnere di
Genova, e che vengono ripieni con delizie diverse che vanno dagli scampi ai
funghi porcini e moltissimo altro.
Poi Valerio
ha introdotto anche altre tipologie di Pasta Fresca come i “Tagliolini al
peperoncino” la “Pasta al nero di seppia”, quella alle “Farine di castagne”,
tutte prodotte con materie prime super selezionate e di altissima qualità.
Ma la
realizzazione più “affascinante” che ha dato al Maestro Pastaio Valerio Chiesa
una grande visibilità e una grande fama Internazionale è sicuramente “The King Gold”.
“The King
Gold” è un “magico tortello” fatto con una pasta finissima tirata a mano che
risplende come il sole grazie alle microparticelle di “oro 23 carati” inserite
nell’impasto.
Anche il ripieno è estremamente prezioso essendo composto da foie
gras, ricotta e tartufo nero Prestige.
L’idea è
venuta a Valerio in omaggio al grande Maestro Gualtiero Marchesi (1930 – 2017)
e al suo memorabile “Risotto allo zafferano con foglia d’oro”.
Ci sono voluti 6
lunghi anni di studio, di prove, investimenti e di tenace volontà per arrivare
alla realizzazione di un “fantastico tortello” come “The King Gold”.
Anche la
confezione di una tale meraviglia ha avuto la necessità, trattandosi di un
prodotto fresco, di particolari attenzioni e di un packaging fuori dal comune
ed esclusivo.
Valerio
Chiesa dice sempre:
“The King Gold è come un
figlio che produco e vendo per emozionare me stesso e tutti i miei clienti”.
A Valerio
viene sempre il nodo alla gola quando ricorda la telefonata del compianto
Maestro Gualtiero Marchesi che volle congratularsi con lui per questo
eccezionale prodotto.
Tali e tanti
successi hanno valso al “Pastificio Chiesa” e a tutti i membri della Famiglia
una numerosa serie di importanti Premi e Riconoscimenti.
Recentemente,
Sabato 13 Ottobre 2018 al mattino, il “Pastificio Chiesa” ha inaugurato la sua
rinnovata sede (con il laboratorio a vista) al “Mercato delle Vettovaglie” con
una grande festa che ha visto, tra gli altri, la partecipazione del Vescovo di
Livorno, Simone Giusti, del “mitico” Giovanni Rana e signora, dell’Assessore
per il Commercio e l’Artigianato del Comune di Livorno Paola Baldari e della Responsabile
dell’Ufficio di Direzione del Mercato Centrale Nella Benfatto.
Presenti anche
due eccezionali e affascinanti Chef che con la loro esperienza e bravura fanno
onore alla Cucina: Paola Picchi e Maria Probst.
Un super
emozionato Valerio Chiesa, insieme ai suoi genitori Roberto e Salvatorica, sono
stati affettuosamente e letteralmente soffocati dagli applausi e dai baci dei
numerosissimi presenti.
Dal 1969 il
“Pastificio Chiesa”, di Livorno, trasmette attraverso la straordinaria qualità
della sua pasta fresca tutta l’esperienza e l’amore di tre generazioni.
"Mercato delle Vettovaglie" 1889 - 1894
"Mercato delle Vettovaglie" Maestoso e Magnifico
"Mercato delle Vettovaglie" una Vista Esterna
"Mercato delle Vettovaglie" una Vista Interna
Valerio Chiesa Imita Moira Orfei
"Pastificio Chiesa" Tradizione e Qualità
"The King Gold"
"Pastificio Chiesa" Miglior Azienda 2017
Riconoscimento a Roberto Chiesa
Riconoscimento a Salvatorica Sanna
Il Taglio del Nastro
Valerio Chiesa Intervista Roberto Chiesa
Giovanni Rana e Signora tra il Pubblico
Maria Probst, Giovanni Rana, Paola Picchi
Valerio Chiesa e Giorgio Dracopulos
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