Montepulciano in provincia di Siena, antico e caratteristico paese, arroccato a 605 m.s.l. su una delle bellissime colline della campagna senese, è uno dei punti di riferimento nel panorama storico/enologico della nostra bella Italia.
Sicuramente fù nucleo abitato in età etrusca, ma è dal 715 d.C. che si riconosce nel nome "Mons Politianus", per poi affermarsi come organizzazione cittadina nella seconda metà del XIII° secolo. La sua posizione strategica sull'asse viario tra la Val d'Orcia e Siena fu causa di 300 anni di lotte tra Fiorentini e Senesi che alternativamente ne assunsero il controllo; le guerre e gli scambi favorirono lo sviluppo, nella zona, di un'alta borghesia, mercantile, manifatturiera ed agricola, ricca e potente; l'importanza della Cittadina è sottolineata dal fatto che dal 1561 fu elevata a sede vescovile. Ci vollero i Lorena, nei primi anni del 1600, perchè a Montepulciano si realizzassero importanti opere, principalmente religiose, questa crescita arriverà fino al 1796 con la costruzione del Teatro Poliziano; ma la definitiva incidenza sulle funzioni della Città, con l'aumento della popolazione, si ebbe con la fine delle bonifiche della Valdichiana e la realizzazione nel 1835 della nuova viabilità collegante Arezzo, Foiano, Bettolle, Chiusi. Nel XIX° secolo Montepulciano assume sempre più importanza come mercato agricolo e luogo di trasformazione di prodotti dell'agricoltura, a conferma di ciò, nel 1869 viene realizzato nella Rocca lo Stabilimento Bacologico e nel 1882 si apre la Scuola Pratica di Agricoltura.
Ma la storia, fin quì raccontata, è sempre stata legata anche ad un'altra, a quella delle famose vigne e dell'ottimo Vino Di Montepulciano.
Anche se tracce del vino si trovano fin dagli Etruschi il documento più antico sul vino di questa terra risale al 789 d.C. dove il chierico Arnipert offre, ad una chiesa di Lanciniano sull'Amiata, un pezzo di terra coltivata a vigna posta nel territorio di "Policiano"; alcuni secoli dopo, nel 1350, un altro documento stabiliva le regole per il commercio del Vino di Montepulciano. Nel 1500 il "Rosso Scelto di Montepulciano" (denominazione delle etichette più antiche) era già considerato un vino da Signori, perfetto per le imbandite tavole dei Nobili, Vino Nobile per l'appunto. Nel 1933 (in quel periodo ci fù un grande rilancio di tutta l'agricoltura nazionale) durante la prima mostra mercato dei vini tipici, svoltasi a Siena, organizzata dall'Ente Nazionale dei Vini Tipici e Pregiati, il Nobile di Montepulciano ottenne larghi e lusinghieri consensi; successivamente nel 1937 viene fondata la Cantina Sociale. Poi nel 1966 arriva la D.O.C., nel 1980 la D.O.C.G., e nel 1995 nasce il Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano.
Entrando in Montepulciano ogni pietra e ogni mattone che sfiorerete vi racconterà questa fantastica storia fatta di fatica nei campi, di sanguinose contese e di vino. Inerpicandovi per il centro storico arriverete davanti a delle logge molto belle, sono "Le Logge del Grano" del Vignola (Jacopo Barozzi da Vignola detto comunemente Il Vignola, vissuto tra il 1507 e il 1573, famoso architetto dei Farnese, duchi di Parma e Piacenza, e del Vaticano, sepolto al Pantheon di Roma); proprio girato l'angolo alla vostra destra c'è un piccolo ma affascinante locale che prende il nome da una vicinanza così illustre: il Ristorante Le Logge del Vignola e il suo Patron è Massimo Stella.
Massimo nasce a Bolsena (Vt) nel 1972, dopo i primi anni di studio, avendo innata la passione per tutto ciò che riguarda il mondo della ristorazione, si iscrive all'Istituto Professionale Alberghiero "N. Artusi" di Chianciano Terme (Si), diventato Maitre, entra subito a lavorare in importanti Alberghi di Chianciano Terme, come il "Michelangelo" e il "Grand Hotel", affinata l'esperienza, successivamente, dà prova della sua abilità nelle sale di pregevoli Ristoranti come al "Platinum" di Chiusi (Si) e alla "Locanda Dell'Amorosa" di Sinalunga (Si), ma la voglia di apprendere e di crescere professionalmente è tanta, di conseguenza nel 1992 diventerà Sommelier A.I.S., seguiranno esperienze lavorative in Germania, in Inghilterra e nel qualificante servizio sulle navi della Costa Crociere.
Altro evento fondamentale della sua vita il matrimonio con Silvia Scaccini e con gli anni la nascita dei loro tre bellissimi figli: Ludovico, Virginia e Costanza.
Nel 2000, Massimo viene a sapere da amici che a Montepulciano ristrutturano un fondo in pieno centro, vicino alle famose Logge, (fino a 20 anni prima era stato un forno poi chiuso e lasciato a magazzino); non se lo fà scappare e, personalmente, in accordo con la proprietà, dà le indicazioni per farlo diventare il suo nuovo Ristorante che aprirà, in tempi molto stretti, il 7 Aprile 2001: Le Logge del Vignola.
Il Locale è accogliente già dall'esterno, e come è fuori è anche dentro, pochi tavoli nella stanza principale, poi c'è una piccola scaletta con la ringhiera in ferro, che porta in una micro saletta rialzata, solo per tre tavolini, una vera "bomboniera"; tutto l'arredamento è sul rustico elegante ma saggiamente bilanciato e adeguato alle dimensioni del Locale, belle le apparecchiature, sulle pareti quadri in mostra di autori che periodicamente variano, durante la mia visita erano esposte le opere della giovane e brava pittrice di Sinalunga (Si), Martina Buracchi.
In sala Massimo Stella è un Patron impagabile, pieno di attenzioni per i suoi clienti, affidandosi ai suoi suggerimenti si è certi di poter fare la scelta migliore con l'abbinamento al vino più giusto. In cucina lo Chef Andrea Mancini, ventotto anni, dopo il diploma all'Istituto Professionale di Stato per i Servizi Alberghieri e della Ristorazione di Cassino (Fr), ha lavorato nelle cucine di Ristoranti importanti come Arnolfo a San Casciano Val di Pesa (Si), il Grand Hotel di Rimini e il Castello di Velona a Montalcino (Si), dove si è formato e ha appreso i segreti della sua ottima cucina; con lui ad aiutarlo il bravo e giovanissimo (20 anni) aiuto cuoco Ettore Beligni.
Il tipo di cucina è sicuramente classica ma non mancano le rivisitazioni per migliorare i piatti e le presentazioni; il pane servito è di vari sapori, molto buono, naturalmente è fatto da loro; la ricerca e la cura con cui viena fatta la spesa si ritrova oltre che nella qualità della materia prima, anche nel Menù dove si può leggere, tra l'altro, che la pasta fresca è fatta in casa, viene fatto uso di solo carne Chianina Certificata e di agnelli delle Crete Senesi (se volete sì può conoscere anche il nome del pastore), il pesce è fresco, i contorni sono del giorno, tutta la spesa si adegua alla stagione e pertanto il Menù cambia spesso; 25 tipi selezionatissimi di straordinari formaggi tra cui il particolarissimo "Peconzòla" (pecorino e gorgonzola) della ditta "Cugusi Silvana" di Pienza (Si) e quelli della ditta "Luigi Guffanti 1876" di Arona (No). Ma non solo, la ricerca nel mondo del buono non si ferma, oltre alla Carta del Caffè c'è anche quella del Tè, con la rigorosa e prestigiosa selezione di tè e tisane della ditta "Il Giardino del Tè" di Roma.
La Carta dei Vini è un poema, 74 pagine con 500 etichette, con un particolare riguardo ai Vini di Montepulciano (praticamente tutti) e di Montalcino (una sessantina), poi un'ampia scelta di bianchi e rossi dalla Toscana, Valle d'Aosta, Piemonte, Liguria, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia, Marche, Abruzzo, Umbria, Lazio, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia, non mancano gli Spumanti e, di Champagne, c'è una grande scelta; per finire in bellezza anche una sezione per i formati speciali (Magnum, Jeroboam e Mathusalem).
Oltre alla Carta dei Vini, ci sono altre 160 etichette tra preziose Grappe, eccellenti Armagnac e magnifici Rum.
Un grosso vantaggio offerto ai clienti è la possibilità di poter sbicchierare qualsiasi Vino, senza limitazioni.
Ho visitato anche la Cantina, un piccolo "Paese delle Meraviglie" per gli appassionati.
La degustazione è stata accompagnata da vini in abbinamento consigliati da Massimo Stella:
- Bignè farcito con ricotta alle erbe;
- Soufflè di Peconzòla di Pienza su fonduta e tartufo (vedi foto);
- Nostro patè di fegatini di pollo con pane caldo alle erbe e pera "picciòla" del Monte Amiata (Gr) (rara pera mignon molto dolce e dai grossi granuli).
In abbinamento Vendemmia Tardiva 2008 I.G.T. Azienda Agricola Canneto.
- Pici della tradizione fatti a mano con farina macinata a pietra al ragù di lepre e pecorino barricato di Pienza.
Con Rosso di Montepulciano D.O.C. Fattoria di Gracciano 2007.
- Agnello delle Crete Senesi in due cotture, costolette alla griglia e cosciotto brasato al "Nobile" su "castagnaccio toscano" (vedi foto).
Insieme al Nobile di Montepulciano 2004 D.O.C.G. Fattoria della Talosa.
- Cannoli gratinati farciti alla mousse di pecorino con salsa al vino rosso (vedi foto);
- Alzatina con i dolcetti della Casa.
Abbinato a Vin Santo 1998 D.O.C. Tenuta Tre Rose, Tenimenti Angelini.
Tutto è stato di mio gradimento, molto belle le presentazioni, ottimi i piatti, centrati gli abbinamenti.
Massimo Stella e sicuramente un grande Patron, tutto nel suo bel Ristorante è impostato per far star bene i suoi ospiti; è proprio vero ciò che ha scritto sul Menù:- "La Direzione di questo Locale ha un particolare riguardo dei propri clienti che si concretizza in una continua ricerca di quanto il momento offre di meglio per la loro soddisfazione".
Ristorante Le Logge del Vignola
Aperto sempre a pranzo e cena, chiuso il martedì.
Ferie in Gennaio.
Via delle Erbe, 6 Montepulciano (Si)
Tel. e Fax. 0578 717290
leloggedelvignola@virgilio.it
http://www.leloggedelvignola.com/
Sicuramente fù nucleo abitato in età etrusca, ma è dal 715 d.C. che si riconosce nel nome "Mons Politianus", per poi affermarsi come organizzazione cittadina nella seconda metà del XIII° secolo. La sua posizione strategica sull'asse viario tra la Val d'Orcia e Siena fu causa di 300 anni di lotte tra Fiorentini e Senesi che alternativamente ne assunsero il controllo; le guerre e gli scambi favorirono lo sviluppo, nella zona, di un'alta borghesia, mercantile, manifatturiera ed agricola, ricca e potente; l'importanza della Cittadina è sottolineata dal fatto che dal 1561 fu elevata a sede vescovile. Ci vollero i Lorena, nei primi anni del 1600, perchè a Montepulciano si realizzassero importanti opere, principalmente religiose, questa crescita arriverà fino al 1796 con la costruzione del Teatro Poliziano; ma la definitiva incidenza sulle funzioni della Città, con l'aumento della popolazione, si ebbe con la fine delle bonifiche della Valdichiana e la realizzazione nel 1835 della nuova viabilità collegante Arezzo, Foiano, Bettolle, Chiusi. Nel XIX° secolo Montepulciano assume sempre più importanza come mercato agricolo e luogo di trasformazione di prodotti dell'agricoltura, a conferma di ciò, nel 1869 viene realizzato nella Rocca lo Stabilimento Bacologico e nel 1882 si apre la Scuola Pratica di Agricoltura.
Ma la storia, fin quì raccontata, è sempre stata legata anche ad un'altra, a quella delle famose vigne e dell'ottimo Vino Di Montepulciano.
Anche se tracce del vino si trovano fin dagli Etruschi il documento più antico sul vino di questa terra risale al 789 d.C. dove il chierico Arnipert offre, ad una chiesa di Lanciniano sull'Amiata, un pezzo di terra coltivata a vigna posta nel territorio di "Policiano"; alcuni secoli dopo, nel 1350, un altro documento stabiliva le regole per il commercio del Vino di Montepulciano. Nel 1500 il "Rosso Scelto di Montepulciano" (denominazione delle etichette più antiche) era già considerato un vino da Signori, perfetto per le imbandite tavole dei Nobili, Vino Nobile per l'appunto. Nel 1933 (in quel periodo ci fù un grande rilancio di tutta l'agricoltura nazionale) durante la prima mostra mercato dei vini tipici, svoltasi a Siena, organizzata dall'Ente Nazionale dei Vini Tipici e Pregiati, il Nobile di Montepulciano ottenne larghi e lusinghieri consensi; successivamente nel 1937 viene fondata la Cantina Sociale. Poi nel 1966 arriva la D.O.C., nel 1980 la D.O.C.G., e nel 1995 nasce il Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano.
Entrando in Montepulciano ogni pietra e ogni mattone che sfiorerete vi racconterà questa fantastica storia fatta di fatica nei campi, di sanguinose contese e di vino. Inerpicandovi per il centro storico arriverete davanti a delle logge molto belle, sono "Le Logge del Grano" del Vignola (Jacopo Barozzi da Vignola detto comunemente Il Vignola, vissuto tra il 1507 e il 1573, famoso architetto dei Farnese, duchi di Parma e Piacenza, e del Vaticano, sepolto al Pantheon di Roma); proprio girato l'angolo alla vostra destra c'è un piccolo ma affascinante locale che prende il nome da una vicinanza così illustre: il Ristorante Le Logge del Vignola e il suo Patron è Massimo Stella.
Massimo nasce a Bolsena (Vt) nel 1972, dopo i primi anni di studio, avendo innata la passione per tutto ciò che riguarda il mondo della ristorazione, si iscrive all'Istituto Professionale Alberghiero "N. Artusi" di Chianciano Terme (Si), diventato Maitre, entra subito a lavorare in importanti Alberghi di Chianciano Terme, come il "Michelangelo" e il "Grand Hotel", affinata l'esperienza, successivamente, dà prova della sua abilità nelle sale di pregevoli Ristoranti come al "Platinum" di Chiusi (Si) e alla "Locanda Dell'Amorosa" di Sinalunga (Si), ma la voglia di apprendere e di crescere professionalmente è tanta, di conseguenza nel 1992 diventerà Sommelier A.I.S., seguiranno esperienze lavorative in Germania, in Inghilterra e nel qualificante servizio sulle navi della Costa Crociere.
Altro evento fondamentale della sua vita il matrimonio con Silvia Scaccini e con gli anni la nascita dei loro tre bellissimi figli: Ludovico, Virginia e Costanza.
Nel 2000, Massimo viene a sapere da amici che a Montepulciano ristrutturano un fondo in pieno centro, vicino alle famose Logge, (fino a 20 anni prima era stato un forno poi chiuso e lasciato a magazzino); non se lo fà scappare e, personalmente, in accordo con la proprietà, dà le indicazioni per farlo diventare il suo nuovo Ristorante che aprirà, in tempi molto stretti, il 7 Aprile 2001: Le Logge del Vignola.
Il Locale è accogliente già dall'esterno, e come è fuori è anche dentro, pochi tavoli nella stanza principale, poi c'è una piccola scaletta con la ringhiera in ferro, che porta in una micro saletta rialzata, solo per tre tavolini, una vera "bomboniera"; tutto l'arredamento è sul rustico elegante ma saggiamente bilanciato e adeguato alle dimensioni del Locale, belle le apparecchiature, sulle pareti quadri in mostra di autori che periodicamente variano, durante la mia visita erano esposte le opere della giovane e brava pittrice di Sinalunga (Si), Martina Buracchi.
In sala Massimo Stella è un Patron impagabile, pieno di attenzioni per i suoi clienti, affidandosi ai suoi suggerimenti si è certi di poter fare la scelta migliore con l'abbinamento al vino più giusto. In cucina lo Chef Andrea Mancini, ventotto anni, dopo il diploma all'Istituto Professionale di Stato per i Servizi Alberghieri e della Ristorazione di Cassino (Fr), ha lavorato nelle cucine di Ristoranti importanti come Arnolfo a San Casciano Val di Pesa (Si), il Grand Hotel di Rimini e il Castello di Velona a Montalcino (Si), dove si è formato e ha appreso i segreti della sua ottima cucina; con lui ad aiutarlo il bravo e giovanissimo (20 anni) aiuto cuoco Ettore Beligni.
Il tipo di cucina è sicuramente classica ma non mancano le rivisitazioni per migliorare i piatti e le presentazioni; il pane servito è di vari sapori, molto buono, naturalmente è fatto da loro; la ricerca e la cura con cui viena fatta la spesa si ritrova oltre che nella qualità della materia prima, anche nel Menù dove si può leggere, tra l'altro, che la pasta fresca è fatta in casa, viene fatto uso di solo carne Chianina Certificata e di agnelli delle Crete Senesi (se volete sì può conoscere anche il nome del pastore), il pesce è fresco, i contorni sono del giorno, tutta la spesa si adegua alla stagione e pertanto il Menù cambia spesso; 25 tipi selezionatissimi di straordinari formaggi tra cui il particolarissimo "Peconzòla" (pecorino e gorgonzola) della ditta "Cugusi Silvana" di Pienza (Si) e quelli della ditta "Luigi Guffanti 1876" di Arona (No). Ma non solo, la ricerca nel mondo del buono non si ferma, oltre alla Carta del Caffè c'è anche quella del Tè, con la rigorosa e prestigiosa selezione di tè e tisane della ditta "Il Giardino del Tè" di Roma.
La Carta dei Vini è un poema, 74 pagine con 500 etichette, con un particolare riguardo ai Vini di Montepulciano (praticamente tutti) e di Montalcino (una sessantina), poi un'ampia scelta di bianchi e rossi dalla Toscana, Valle d'Aosta, Piemonte, Liguria, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia, Marche, Abruzzo, Umbria, Lazio, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia, non mancano gli Spumanti e, di Champagne, c'è una grande scelta; per finire in bellezza anche una sezione per i formati speciali (Magnum, Jeroboam e Mathusalem).
Oltre alla Carta dei Vini, ci sono altre 160 etichette tra preziose Grappe, eccellenti Armagnac e magnifici Rum.
Un grosso vantaggio offerto ai clienti è la possibilità di poter sbicchierare qualsiasi Vino, senza limitazioni.
Ho visitato anche la Cantina, un piccolo "Paese delle Meraviglie" per gli appassionati.
La degustazione è stata accompagnata da vini in abbinamento consigliati da Massimo Stella:
- Bignè farcito con ricotta alle erbe;
- Soufflè di Peconzòla di Pienza su fonduta e tartufo (vedi foto);
- Nostro patè di fegatini di pollo con pane caldo alle erbe e pera "picciòla" del Monte Amiata (Gr) (rara pera mignon molto dolce e dai grossi granuli).
In abbinamento Vendemmia Tardiva 2008 I.G.T. Azienda Agricola Canneto.
- Pici della tradizione fatti a mano con farina macinata a pietra al ragù di lepre e pecorino barricato di Pienza.
Con Rosso di Montepulciano D.O.C. Fattoria di Gracciano 2007.
- Agnello delle Crete Senesi in due cotture, costolette alla griglia e cosciotto brasato al "Nobile" su "castagnaccio toscano" (vedi foto).
Insieme al Nobile di Montepulciano 2004 D.O.C.G. Fattoria della Talosa.
- Cannoli gratinati farciti alla mousse di pecorino con salsa al vino rosso (vedi foto);
- Alzatina con i dolcetti della Casa.
Abbinato a Vin Santo 1998 D.O.C. Tenuta Tre Rose, Tenimenti Angelini.
Tutto è stato di mio gradimento, molto belle le presentazioni, ottimi i piatti, centrati gli abbinamenti.
Massimo Stella e sicuramente un grande Patron, tutto nel suo bel Ristorante è impostato per far star bene i suoi ospiti; è proprio vero ciò che ha scritto sul Menù:- "La Direzione di questo Locale ha un particolare riguardo dei propri clienti che si concretizza in una continua ricerca di quanto il momento offre di meglio per la loro soddisfazione".
Ristorante Le Logge del Vignola
Aperto sempre a pranzo e cena, chiuso il martedì.
Ferie in Gennaio.
Via delle Erbe, 6 Montepulciano (Si)
Tel. e Fax. 0578 717290
leloggedelvignola@virgilio.it
http://www.leloggedelvignola.com/
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