Il “riso”
questo sconosciuto………..
Si, potremmo
cominciare così visto che il “riso”, pur essendo un cereale che è apparso sulla
terra circa 15.000 anni fa (forse sulla catena montuosa, dell’Asia
centro-meridionale denominata Himalaya), oggi alimento base di circa un terzo
della popolazione mondiale, non è che sia poi così conosciuto in tutte le sue
molteplici sfaccettatura e tipologie.
“Riso” è il
nome di una ventina di piante erbacee
annuali, della Famiglia delle Graminacee, ma solo le due che appartengono al “Genere
Oryza” (Sativa e Glaberrima) sono importanti per l’alimentazione umana.
L’Oryza
Sativa è la più comune essendo oggi coltivata nel 95% della superfice mondiale
dedicata al riso.
L’Oryza
Glaberrima, dal pericarpo (frutto) pigmentato rosso, si coltiva in alcune zone
dell’Africa.
L’Oryza
Sativa si divide in tre “Sottospecie” (Indica, Japonica, la più coltivata in
Italia, e la Javanica), ogni sottospecie,
a sua volta, si divide in più “Tipologie”.
Il Riso (benché
fosse già conosciuto dai Greci e dai Romani) è arrivato “ufficialmente” in
Europa, dall’Asia, nel Secolo VIII,
portato dagli Arabi che invasero la Spagna e poi anche il Sud d’Italia.
Nel
Medioevo, il Riso, non fu considerato dagli Europei come una fonte alimentare
di massa, ma piuttosto una rara spezia, un medicinale, soprattutto per le sue
doti astringenti e rinfrescanti.
Solo intorno
al 1200 in Italia, s’iniziò a diffondere la sua coltivazione, grazie alla
tenacia dei monaci Benedettini, nelle zona paludose a sud-ovest di Vercelli.
Anche un
grande genio come il giovane Leonardo di ser Piero da Vinci (Leonardo da Vinci
1452 - 1519) fu incaricato di studiare e perfezionare il sistema idrico delle
canalizzazioni che servivano a irrigare le risaie della Tenuta del Duca di
Milano Galeazzo Maria Sforza (1444 - 1476) ubicata nel territorio di Vigevano e
nelle zone paludose della Valle del fiume Po.
Con la
diffusione delle risaie, in Italia, soprattutto in Pianura Padana (dove il riso
era chiamato “il tesoro delle paludi”), ma anche in Toscana, Calabria e
Sicilia, sorsero i primi “opifici”, per la lavorazione del riso, denominati
“Pile da Riso”.
Qui si
sottoponeva il chicco di riso a una serie di operazioni meccanico/artigianali
che liberavano il seme rendendolo pulito e bianco, anche se non completamente
raffinato.
La più
antica “La Pila di Corte Baschi” è del 1612, esiste ancora in tutta la sua
struttura ma da molto tempo non è più utilizzata.
La seconda
più antica (un documento, all’Archivio di Stato di Venezia, attesta, la
richiesta di costruzione, al 26 Aprile 1644),
è “La Pila Vecia”, situata in Veneto, a Passolongo di
Isola della Scala, in Provincia di Verona, è ancora attiva.
“La Pila
Vecia” fu edificata da un grande proprietario terriero del tempo, Domenico
Cristato, e, nel 1650, era già in funzione.
Attraverso i
secoli, diverse famiglie patrizie del Veneto divennero, di seguito,
proprietarie di questo opificio, tra queste è degna di nota la Famiglia Zenobio
che per circa 150 anni ne fu titolare.
Anche oggi il corso d’acqua, che muove
la grande ruota a pale di 7,5 metri di diametro e fornisce l’energia per i
macchinari della Pila, si chiama “Fossa Zenobia”.
Dai primi
del 1900, “La Pila Vecia” è della Famiglia Ferron: cinque generazioni di “Piloti”
(lavoratori delle pile), persone super attaccate alla terra e grandi appassionati/produttori
di riso.
Oggi
l’Azienda, denominata “Antica e Rinomata Riseria Ferron”, è dei fratelli Gabriele e Maurizio
Ferron e produce vari tipi di riso di alta qualità e non solo.
Il grande Gabriele Ferron Chef/Produttore (i Ferron hanno anche due Ristoranti) è
stato ospite per una serata d’eccezione, Venerdì 15 Luglio 2016, al Ristorante - Social Bar “Volvèr” che si trova nell’accogliente e romantico contesto (con
il suo Borgo Commerciale in riva al mare) del Porto Turistico di “Marina Cala de’ Medici” a Rosignano Solvay in Provincia di Livorno.
In Spagnolo
“tornare” si dice “volver” e proprio “Volvèr” è il nome con cui, una super efficiente Cecilia Lami e suo marito, il bravissimo Chef Roberto De Franco, hanno ribattezzato il bel
Ristorante panoramico e il Social Bar al piano terra, del Porto Turistico.
Infatti sono
ritornati, al Porto, dopo più di quattro anni di esperienze di successo per il
Mondo: in Cina, nella megalopoli di Shanghai, nella Città Stato di Singapore, nella
Penisola Malese, e a Baku, Capitale e principale Porto in Azerbaijan.
Ma torniamo
alla serata denominata “Risotto Parade” che è stata condotta dal sottoscritto, Giorgio Dracopulos, Enogastronomo del “Corriere del Vino”.
Un
simpaticissimo e incontenibile Gabriele Ferron, ha illustrato e raccontato
(mentre cucinava) molte cose sulla sua Azienda, sul riso, sulla storia del "risotto" come “piatto Italiano” e sui vari tipi di risotti della serata.
Oltre a
Gabriele Ferron, ho avuto il grande piacere di avere anche altri due illustri
Ospiti, come lo Chef Scrittore e Attore Paolo Ciolli e il Giornalista Enogastronomico Luca Managlia, che più volte sono intervenuti per
commentare i risotti preparati e raccontare alcune “chicche” sul riso.
Tutti
risotti erano molto buoni, da notare le cotture perfette anche se fatte con
fuochi da “Show Cooking”.
Lo Chef
Gabriele Ferron ha anche omaggiato alcune signore presenti con un esclusivo
cucchiaio in legno, marchiato “Ferron” e
autografato, di sua invenzione, appositamente studiato (la sua forma
particolare favorisce una distribuzione omogenea dell’amido) per una perfetta
mantecatura dei risotti.
La “Risotto
Parade”, al Ristorante - Social Bar “Volvèr” del Porto Turistico di “Marina Cala de’ Medici” a Rosignano Solvay, del bravissimo Chef Gabriele Ferron si è conclusa, tra gli applausi dei molti ospiti
intervenuti, con i ringraziamenti e le foto ricordo.
Il Chicco di Riso
Lo Chef Roberto De Franco
Giorgio Dracopulos e lo Chef Gabriele Ferron
Antica e Rinomata Riseria Ferron - Alcuni Prodotti
P. Ciolli, G. Ferron, G. Dracopulos, R. De Franco
Luca Managlia
Insalata di Riso Rosso Ermes Integrale
Risotto al Basilico
Riso Venere Integrale
"Risotto del Porto"
L'Esclusivo Cucchiaio in Legno
Giorgio Dracopulos, Gabriele Ferron, Paolo Ciolli
Nessun commento:
Posta un commento