Vi ricordate
la super famosa “leggenda Inglese di Re Artù” e della sua altrettanto mitica
“spada nella roccia” che estrasse diventando Re?
Bene, gli
Inglesi hanno la leggenda ma noi Italiani abbiamo veramente “la spada nella
Roccia”.
Infatti, se
andate a visitare l’Eremo di Montesiepi, nel territorio del piccolissimo Comune
(poco più di 2.000 abitanti) di Chiusdino, in Provincia di Siena, potrete
ammirare la spada che San Galgano (Galgano Guidotti, cavaliere Chiusdinese,
vissuto tra il 1148/1152, data incerta, e il 1181) piantò nel terreno al
momento dell’abbandono della armi per darsi alla vita religiosa da eremita.
Ci troviamo
nelle magnifica campagna Toscana, con i suoi panorami, colori e profumi unici
al Mondo.
Un Territorio ricco di tutto ciò che di più bello possa esistere:
storia, natura, clima, enogastronomia.
Tra edifici
storici, abbazie, chiese e casali (solo a titolo di curiosità c’è anche il
“Mulino Bianco” simbolo dell’omonima Azienda) nel comprensorio del Comune di
Chiusdino, in Località Palazzetto (vicinissimo sia all’Eremo che all’Abbazia di
San Galgano), c’è un magnifico Relais a “5 Stelle”, uno dei migliori al Mondo: Borgo Santo Pietro.
Tutto nasce
dall’amore per la campagna Senese di un imprenditore Danese, Claus Thottrup.
Claus, è nato
a Copenaghen ma ha lavorato molti anni a Londra, e nel mondo, con la sua
Azienda la PN - Homes, che si occupa di
progettazioni e realizzazioni di proprietà residenziali e commerciali, anche
storiche, di alto livello.
Claus,
insieme alla moglie Jeanette (designer di fama internazionale), decise,
nel 2001, di ridare vita a un casale
diroccato del XIII Secolo, Borgo Santo Pietro appunto, per farne una “casa
speciale” per la Famiglia.
Ecco che,
dopo un gigantesco e impegnativo lavoro di restauro, fatto con arte, ricchezza
e gusto ma soprattutto rispettando lo
stile e l’ambiente, è nato il lussuoso “Relais & Chateaux” Borgo Santo Pietro.
Non solo accoglienza, ma anche
Ristorante, Fattoria Biologica, praticamente autosufficiente, la SPA (“salus
per aquam” …. il Centro Benessere), il Giardino con oltre 300.000 piante, oltre
a una serie infinita di altre possibili attività per la più piacevole delle
soste.
Il super
accogliente Ristorante del Borgo si chiama Meo Modo, e, grazie a un grande Chef, il mio
carissimo amico Andrea Mattei, dal Dicembre 2015, ha una meritatissima “Stella
Michelin”.
Borgo Santo Pietro oltre alla Toscana è anche un’esperienza
indimenticabile.
Ma questa è
solo la premessa.
Infatti, la proprietà di “Borgo Santo Pietro in the Country”
ha voluto traslare “la propria filosofia”
nel fantastico contesto di uno dei più fascinosi Lungarni Fiorentini con
l’apertura di un altro bellissimo Locale: “Borgo Santo Pietro in the City - La Bottega del Buon Caffè”.
In origine
la “Bottega del Buon Caffè” era una torrefazione/bar, sempre a Firenze che,
attraverso gli anni, aveva affiancato all’attività originale anche la
ristorazione, diventando poi definitivamente un “Bistrot”, in Via Antonio
Pacinotti 42/R.
Un piccolo Locale, solo 24 posti, gestito con amorevoli cure
dalla nota Famiglia, di Ristoratori, Gasbarro.
Nel Febbraio
2014, sempre seguendo la loro passione oltreché per il bello ma anche per il
buono, Claus e Jeanette Thottrup diventano titolari della “Bottega del Buon
Caffè” e Head Chef diventa Antonello Sardi che già lavorava nella Brigata del
Locale.
Antonello è
nato a Firenze il 10 Febbraio 1980, sia durante la prima giovinezza e poi da
ragazzo non aveva assolutamente mai
pensato di entrare a lavorare in cucina.
Infatti ha frequentato il Linguistico
e poi, dopo aver fatto vari viaggi ed esperienze (parla tre lingue), è entrato
a lavorare nell’Azienda dello zio.
Nel 2004 va a vivere da solo, la prima
necessità che gli si presenta è cucinare.
A poco a poco entra in un mondo che
mai avrebbe immaginato di amare.
Antonello è
un giovane di carattere e dalla ferrea volontà, decide di “recuperare il tempo
perso” e nel 2006 entra come “lavapiatti” in una cucina professionale, al
Ristorante “Ricchi” in Piazza Santo Spirito a Firenze.
Lo Chef, il bravo
Pierluigi Campi, prende in simpatia questo lavapiatti che sta attento a tutto
ciò che avviene in cucina, e lavora moltissime ore al giorno, cosi gli insegna
alcuni fondamenti della materia.
Successivamente, nel 2008, Antonello entra a lavorare, per la prima volta, alla “Bottega del Buon
Caffè” dove rimane fino al 2009.
Seguono alcune varie esperienze, fino al
momento che, sempre a Firenze, si traferisce al Ristorante “Four d’Acqua” super
specializzato in cucina di mare.
L’esperienza
più importante arriva, poco dopo, con i tre anni passati a fianco del bravissimo
Enrico Bartolini, prima a Cavenago di Brianza (MB) al “Devero Ristorante” (Due Stelle Michelin) e poi per l’apertura del Ristorante Osteria “Perillà” a Rocca
d’Orcia, Castiglione d’Orcia (SI).
Nel 2013
torna alla “Bottega del Buon Caffè” giusto in tempo per il passaggio di
proprietà e, come già detto, per diventare, a primi del 2014, Head Chef.
A Novembre
del 2014 con un grosso (in tutti sensi) restauro, di un locale già esistente,
la Famiglia Thottrup trasferisce il Ristorante in Lungarno Benvenuto Cellini
69/R sede attuale di “Borgo Santo Pietro in the City - La
Bottega del Buon Caffè”.
Un anno
ricco di eventi positivi il 2014 per Antonello: promosso Head Chef, premiato alla fine di Novembre con la “Stella della Guida Rossa Michelin”
e il trasferimento in un Locale rinnovato, lussuoso e bellissimo.
“La Bottega
del Buon Caffè” si trova, su un Lungarno Panoramico a due passi da uno dei
simboli di Firenze “Ponte Vecchio” e dal centro, al pian terreno di uno storico
palazzo che fa angolo con “Piazza Giuseppe Poggi”.
La Piazza è particolarmente
bella con la sua imponente e antica struttura della “Porta San Niccolò” che, rimasta
priva delle mura, si erge come una possente torre.
“Borgo Santo Pietro in the City - La Bottega del Buon Caffè” si compone di tre fondi divisi,
eleganti e molto ben arredati.
Guardando da fuori a sinistra c’è “Il Lounge -
Wine Bar” con caratteristiche volte e archi a mattoni, le pareti a pietra viva,
le poltrone intorno ai tavolini, il bancone bar con alle spalle la Cantinetta
con un tavolo privée.
Al centro il “Ristorante La Bottega del Buon Caffè” con
l’ingresso disimpegno da cui si accede, a destra, nella sala super accogliente (una
trentina di coperti) che ha, a sinistra, la nuova, attrezzatissima cucina
completamente a vista.
Infine, sempre guardando la facciata, a destra, c’è l’“Enoteca”,
uno spazio climatizzato che in pratica raccoglie la Cantina del Locale.
Con la
buona stagione si può approfittare del comodo “dehors” davanti al Locale
particolarmente fascinoso con l’illuminazione serale.
Il Menu presenta,
oltre alla scelta alla Carta, sia di Mare che di Terra, anche due percorsi
consigliati (course tasting), a prezzi diversi, a seconda del numero dei piatti
previsti.
La Carta dei
Vini è un bel libro ricco, più di 1.000 selezionatissime etichette, il meglio
da ogni parte del Mondo.
Ampia a anche la lista dei “Vini al Bicchiere” che
cambia ogni mese.
Ma veniamo
alla degustazione fatta che è stata accompagnata da una preziosa bollicina:
“Bérêche & Fils”, A.O.C. Champagne, Brut Réserve, Assemblage (35% Chardonnay,
35% Pinot Noir e 30% Pinot Meunier), 12,5% Vol, prodotto dalla Maison
Bérêch.
In tavola le
buonissime schiacciatine, il pane, i grissini della Casa e l’Olio Extra Vergine di Oliva di
Categoria Superiore prodotto a Borgo Santo Pietro.
Il pane viene cotto in
contenitori particolari per renderlo fragrante allo stesso modo di quello fatto
cuocere a legna.
Sono state
servite le seguenti preparazioni:
- Croccante
di riso all’alga nori, mousse di sgombro, maionese al wasabi, cracker di riso
soffiato al nero di seppia;
- “Pomodoro
Finto”, paté d’anatra ricoperto di acqua di pomodoro e salmone marinato con
caviale di mela verde e polvere di lime;
- Spuma di
patata al profumo di vaniglia, gocce di cioccolato bianco al tartufo bianco,
chips di patata viola su dadini di patata dolce fermentata;
- Creme
brûlée di foie gras, sorbetto alla cipolla rossa, fave di cacao, pere e pan
brioche;
- Tartare di
ricciola, gambero e sedano, melanzana con tartare di scampi, acqua al nero di
seppia, filetto di mormora, il tutto accompagnato da una delicatissima riduzione
di polvere di Olio E.V.O.;
- Ravioli
del “plin” ripieni di lingua, pomodoro appena piccante e salsa verde;
- Ravioli di
rana pescatrice affumicata e bottarga, con caviale di pomodoro e capperi
essiccati;
- La
ricciola e le rape alle due salse;
- Piccione
di Fiesole, con insalata primavera (rucola, taccole, gelso e bacche di goji),
frutta disidratata e la sua coscia in due consistenze;
-
“Predessert”, sablée nocciola e camomilla, granita di levistico (sedano di
monte), germogli, piselli e camomilla;
- Sablée e
scaglie di cacao, cremoso al gianduia e meringhe al cacao, polvere di gianduia,
lamponi e fragoline di bosco, spugna al pistacchio, sfera al frutto della
passione;
- Mela
caramellata, liquirizia e sorbetto al melograno, gocce di cioccolato bianco;
- Petit Four
della Casa.
Lo Chef Antonello
Sardi è molto bravo, nella sua schiettezza di carattere e nella sua tranquilla
ed esperta conoscenza della materia, supportata dalla modestia di chi è partito
dal basso, definisce il suo modo di
cucinare: “Legato al Territorio, di alta qualità e tradizionale ….. il tutto preparato e presentato con nuove
tecniche”.
Antonello è
aiutato dalla sua giovane, affiatata e super efficiente Brigata di Cucina
(sette persone) e dal bravo Restaurant Manager Paolo Manoni (Romano, classe
1978) alla guida dell’altrettanto efficiente e professionale Brigata di Sala.
Al
Ristorante “Borgo Santo Pietro in the City - La
Bottega del Buon Caffè” di Firenze ho trovato un’atmosfera affascinante, elegante e rilassante,
ma soprattutto ho degustato delle preparazioni
buonissime e molto ben presentate.
Il Lounge - Wine Bar
La Cantinetta con il Tavolo Privée
L'Ingresso al Ristorante
La Sala
L'Enoteca
Il Dehors
Croccante di Riso.....
"Pomodoro Finto".....
Spuma di Patata.....
Creme Brûlée di Foie Gras.....
Tartare di Ricciola.....
Ravioli del "Plin".....
La Ricciola e le Rape.....
Piccione di Fiesole.....
Predessert
Sablée e Scaglie di Cacao.....
Mela Caramellata.....
Giorgio Dracopulos e Antonello Sardi
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