L’Harry’s
Bar è un Locale straordinario, ubicato in un punto magnifico del bellissimo
Lungarno Fiorentino, che ha una lunghissima
e affascinante storia: decisamente merita di essere raccontata.
Tutto ha inizio
nell’accogliente, turistica e stupenda Città di Venezia nel 1869.
Nel tratto
finale del Canal Grande, dove si allarga diventando il Bacino di San Marco, venne
aperto un Albergo col nome “Hotel Barbesi”, successivamente, divenuto proprietà
del Tedesco Karl Walther, nel 1881 fu ribattezzato “Hotel Britannia”.
Nel 1927 giunse al Britannia, a lavorare come
Barman, Giuseppe Cipriani (Veronese, classe 1900), già esperto professionista,
avendo fatto altre importanti esperienze in grandi e rinomati Alberghi Italiani
e non.
Qui Giuseppe, durate i suoi servizi, conobbe un giovane cliente
Americano, Harry Pickering, successivamente quest’ultimo, rimase solo e in
bolletta, per varie vicissitudini, tra cui un litigio con una zia che l’aveva
portato in Italia.
Giuseppe,
mosso dal buon cuore, aiutò il ragazzo con una somma, piuttosto importante, 10.000
Lire (in prestito), che gli permise di rientrare nel suo Paese natale.
Trascorsi molti mesi (ormai la somma sembrava persa) Harry tornò a Venezia per
saldare il debito con Giuseppe e, nel ringraziarlo, gli offrì una cifra letteralmente
quadruplicata: 40.000 Lire.
Giuseppe
Cipriani, con quei soldi, aprì, il 13 Maggio 1931, un Bar/Ristorante tutto suo,
a Venezia vicino a Piazza San Marco, battezzandolo, in riconoscenza a Harry
Pickering, “Harry’s Bar” (Il Bar di
Harry).
Il Locale ebbe immediatamente un grande successo e da allora è
diventato un luogo “cult” che dura ancora ai nostri giorni, tantoché, nel 2001,
è stato dichiarato “Patrimonio Nazionale” dal Ministero dei Beni Culturali.
Nel 1952,
altri due Barmen, Enrico Mariotti (classe 1906) e Raffaello Sabatini (classe
1903), che stavano lavorando, dal 1930, all’Hotel Excelsior di Firenze, si preparavano
a mettersi in proprio e ad aprire un loro Locale che si sarebbe dovuto chiamare
“Boston Bar”.
L’ubicazione scelta, in pieno centro nella bellissima Città
Toscana di Firenze, al numero 50/Rosso di Via del Parione.
Enrico e
Raffaello, che sono stati anche tra i primi membri Toscani della neonata “Associazione
Italiana Barmen e Sostenitori” (A.I.B.E.S.), fondata nel 1949 dal Conte
Spalletti Trivelli, si recarono a Venezia a trovare, per consiglio, il maestro
Giuseppe Cipriani.
Giuseppe
aveva lavorato anni prima (in gioventù) insieme a Enrico Mariotti in quel
fantastico Hotel denominato “The Dolder
Grand”, a Zurigo, in Svizzera.
Da allora, Giuseppe e Enrico erano rimasti
molto amici.
Cipriani, venuto a conoscenza della prossima apertura del Locale
Fiorentino, con molto affetto, insisté e convinse Enrico e Raffaello a usare
anche a Firenze, il nome di “Harry’s Bar”.
Il 19
Gennaio 1953, fu stipulato l’atto notarile che sanciva la nascita della Società
“Harry’s Bar srl”. I Soci fondatori, oltre a Enrico Mariotti e Raffaello
Sabatini, le loro rispettive mogli le sorelle Morelli.
Cosi anche
nella bellissima Città Toscana di Firenze, dopo impegnativi lavori di
adeguamento del fondo scelto (in precedenza, una rivendita di carbone e poi uno
spaccio di cibi e bevande) che durarono praticamente un anno, arrivò,
inaugurando il 5 Dicembre 1953, l’Harry’s Bar.
Molto del
ben fatto a Venezia, fu portato a Firenze, dallo stile generale dell’arredo, ai
piatti e ai cocktail.
Furono anni
straordinari per gli “Harry’s Bar”, sia a Venezia (già super famoso) sia a
Firenze, dove, tassello dopo tassello, crescevano in fama, frequentati dal bel
mondo nazionale e internazionale.
Nel 1956, ad
aiutare i Barmen fondatori, entrò all’Harry’s Bar, di Firenze, un giovane
apprendista Viareggino, Lio Vadorini.
Sotto la guida dei titolari, Lio
diventerà, negli anni successivi, un vero “mito”, un personaggio unico e
bravissimo, un vero e proprio “marchio” identificativo del Locale.
Anni dopo,
nel 1963, Enrico Mariotti e Raffaello Sabatini, trasferiranno, “armi e bagagli”
dell’Harry’s Bar, da Via del Parione in Lungarno A. Vespucci, al 22/R, nelle sua Sede attuale
(un ex negozio di elettrodomestici),
inaugurando il 10 Febbraio dello stesso anno.
Enrico
Mariotti e Raffaello Sabatini lasciarono, purtroppo, questo mondo, nel 1975,
praticamente insieme, come avevano vissuto, a distanza di pochi giorni l’uno
dall’altro.
Da allora
sono subentrati, progressivamente, come Titolari dell’Harry’s Bar, i membri
della Famiglia Bechi, noti imprenditori Fiorentini.
Oggi l’Harry’s
Bar, di Firenze è quello di “sempre”, disposto su due piani, che guardano il
romantico Lungarno.
Il suo arredo vissuto ci accoglie, con la sua inimitabile
atmosfera, nella stessa maniera di un grande attore di Hollywood, un super
premiato Artista o di un Nobile dagli antichi natali.
Per
festeggiare 63 anni di successi dell’Harry’s Bar Fiorentino, i suoi Titolari, i
Fratelli Antonio e Francesco Bechi, hanno voluto dedicargli, in questo Dicembre
2016, un bellissimo Libro intitolato proprio “Harry’s Bar Firenze”.
Autori
dell’opera due grandi professionisti, Alessandro Querci e Roberto Focardi.
Il
primo è il Direttore Musicale dell’Harry’s Bar e il secondo ne è il Direttore
Generale.
Il Libro, di
189 pagine in formato 16,7 x 23,5 cm., ha la copertina cartonata con bandelle,
ed è edito dalla Firenze
Leonardo Edizioni - Edizioni Clichy.
Dopo le
varie introduzioni/presentazioni (Forewords) del grande Maestro (Direttore
d’Orchestra Indiano) Zubin Mehta (anche lui cliente) e dei Titolari, Antonio e
Francesco Bechi, si passa ai successivi Capitoli, con la parte storica (ricchissima
di foto rare), che sono talmente avvincenti da essere letti “tutti di un
fiato”, visto anche la particolarità degli aneddoti raccontati.
Poi molte
altre pagine che con dovizia di dati e dettagli raccontano la storia e le
curiosità dei mitici cocktail, a partire dai cult come “Il Bellini” (creato a
Venezia da Giuseppe Cipriani nel 1948) fino ad arrivare ai nostri giorni al
“Florence 53”, appositamente creato dal giovane, esperto e simpatico, attuale Primo
Barman dell’Harry’s Bar, Thomas Martini (Livornese, classe 1981, “Nomen Omen”)
per questa specifica ricorrenza.
Seguono
ancora le pagine dedicate alle ricette (dalle più classiche alle più recenti)
dell’Harry’s Bar, tutte preparate con materie prime di altissima qualità.
Nelle
Cucine, le straordinarie realizzazioni, nascono grazie al giovane e bravo Executive
Chef Saverio Giuliani e allo Chef Karam Fadel custode delle ricette più
storiche e tradizionali.
L’Harry’s
Bar di Firenze, come si sottolinea nei dettagli anche nel Libro, è l’unico al
mondo (ci sono molti altri Locali con questo nome sparsi in altri Paesi) che
può vantare una diretta discendenza dall’Harry’s Bar originale di Venezia.
All’Harry’s
Bar Firenze ho vissuto l’atmosfera magica della storia senza tempo del Locale,
attraverso un mito inossidabile di straordinario gusto e magnifica accoglienza.
Ps. Un
particolare ringraziamento agli amici Antonio Bechi e Roberto Focardi per la gentilissima
disponibilità dimostratami.
Vista Esterna
Il Bancone Bar
La Sala al Piano Terra
Finger Food
Antonio Bechi e Roberto Focardi
Il Libro: La Copertina
Il Libro: La Quarta di Copertina
Giorgio Dracopulos e Roberto Focardi
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