La Francia è il Paese in cui la Cultura Enologica ha una Storia straordinaria e Secolare che ha avuto e ha una grande influenza su tutti gli altri Territori del Mondo dove si produce Vino. Le Zone Vitivinicole Francesi, come Bordeaux, Borgogna, Valle del Rodano, Valle della Loira, Alsazia e Champagne, grazie alla grande qualità della produzione abbinata a una grande capacità di comunicare tale qualità sui mercati mondiali sono considerate da tutti come modelli di riferimento. Una Tradizione Enologica quella Francese che risale a circa il 600 a.C. quando i Greci fondarono “Massalia” (oggi Marsiglia) e introdussero nel Territorio la coltura della Vite. Successivamente gli antichi Romani dettero grande impulso in queste Terre, e anche in tutto l’Impero, allo sviluppo delle Vigne. Nel Medioevo gli Ordini Monastici Francesi furono gli artefici della prima codifica delle tecniche basilari su cui si basa l’Enologia Moderna e grazie a loro già nel 600 d.C. le Vigne erano diffuse in tutto il Paese.
La
produzione di Vino in Francia a fine 2022 si aggirerà sopra ai 44 milioni di
Ettolitri, leggermente oltre la media degli ultimi 5 anni.
La
qualità dei Vini Francesi, analogamente al sistema in uso in Italia,
prevede tre livelli di Denominazione:
- “AOC”
(Appellation d’Origine Contrôlée) il livello di qualità più alto e rigoroso del
sistema e può comprendere anche delle Sottozone (come in Italia per
le “DOCG” e le “DOC”) e dall’Agosto 2009 tale Denominazione
ricade sotto l’ombrello della Classificazione Europea come “AOP”
(Appellation d’Origine Protégée) analogamente alle “DOP” in Italia;
- “Vin de
Pays” il livello analogo alle “IGT” Italiane, dall’Agosto 2009 ricade
sotto la Classificazione Europea come “IGP” (Indication Géographique
Protégée);
- “Vin de
Table” tutti quei Vini che non rientrano, per mancanza o insufficienza di
requisiti, nelle categorie superiori, dall’Agosto 2009 tale Categoria è stata
rinominata “Vin de France“.
A seconda
poi della Zona di Produzione dei Vini esistono delle altre specifiche menzioni
come “Château”, “Cru”, “Clos”, che contribuiscono a definire e
delimitare il Territorio di Origine dei Vini stessi e di alcune
Tipologie.
La “Nuova
Aquitania”, la più estesa Regione Amministrativa Francese, è stata istituita, a
decorrere dal 1 Gennaio 2016, accorpando le Regioni
di Aquitania, Limosino e Poitou-Charentes. Suddivisa in
12 Dipartimenti ha come Capoluogo la Città di Bordeaux. In questa
Regione sono ubicate alcune delle più grandi e importanti Zone Vitivinicole
Francesi come Bordeaux, Médoc e Margaux conosciute in tutto il Mondo come le
migliori per la produzione di Vini grazie al particolare “Terroir” (Territorio),
il complesso sistema ambientale naturale, chimico, fisico e climatico.
L’Imperatore
Carlo Luigi Napoleone Bonaparte (Napoleone III, 1808 - 1873) in occasione della
“Exposition Universelle des produits de l’Agriculture, de l’Industrie et des
Beaux-Arts” tenutasi a Parigi tra il 15 Maggio e il 15 Novembre 1855, volle
redigere un sistema di “Classificazione Ufficiale” dei migliori Vini del Bordeaux
esposti per l’occasione. Un ristretto comitato di esperti e commercianti del
settore, dopo aver effettuato una selezione di ottimi Vini, prendendo anche in considerazione l’alta
professionalità degli Château (61 i Castelli catalogati) e i costi di produzione,
espresse la Classificazione, che prende il nome dall’anno in cui è stata fatta
il 1855, ed è ordinata per importanza dal primo al quinto livello per i Vini
Rossi: “Premiers Grands Crus Classés”, “Deuxièmes Crus”, “Troisièmes
Crus”, “Quatrièmes Crus”, “Cinquièmes Crus”. Mentre per i Vini
Bianchi la Classificazione comprese: “Premier Cru Supérieur”, “Premier Crus”,
“Deuxième Crus”.
La
Classificazione del 1855 era direttamente proporzionale alla qualità dei Vini,
ma oggi è largamente superata dai numerosi cambiamenti che hanno interessato i
Terreni coltivati dalle varie Aziende Vitivinicole che nel corso degli anni, si
sono espanse, ridotte o divise senza alcuna nuova Classificazione, di
conseguenza la suddivisione non risulta più una guida accurata e progressiva del
valore e della qualità dei Vini Classificati.
Margaux è un
Comune (circa 1500 abitanti) Vitivinicolo con “Appellation d'Origine
Contrôlée ”, si trova nel Dipartimento 33 della Gironda,
nell’Arrondissement (divisione amministrativa del Territorio in uso in Francia)
Bordeaux, Cantone Castelnau-de-Médoc. Margaux è uno dei 6 Comuni (insieme
a Listrac-Médoc, Moulis, Pauillac, Saint-Estèphe e Saint-Julien)
della Zona dell'Haut-Médoc che essendo Denominazioni Indipendenti possono
riportare il loro nome sull'Etichetta. Il Territorio del “Margaux”, ubicato
sulla riva sinistra del Fiume Gironda, comprende il numero più grande di
“Château Grand Cru Classé”, ben 21 a cui se ne aggiungono 8 non classificati. Nella
Denominazione “Margaux” rientrano anche i Comuni di Arsac, Cantenac, Labarde e
Soussans che comprendono nell’insieme oltre 1400 Ettari di Vigne. Qui i
terreni, prevalentemente costituiti da uno strato non molto profondo di ghiaia
grossolana su un sottosuolo di ghiaia fine mista a calcare, che favorisce un
ottimo drenaggio, permettono di produrre grandissimi Vini Rossi che molto
spesso possono essere conservati per decenni. Le Uve permesse sono: Cabernet
Sauvignon (il vitigno rosso più piantato al Mondo), Merlot, Cabernet
Franc, Petit Verdot, Carménère e Malbec. I Vini che si producono
non includono necessariamente tutte e sei le Uve citate.
Recentemente
ho deciso di aprire una Cassa da 12 Bottiglie, che conservavo gelosamente da
anni, di “Margaux Château Dauzac 2005” e prima di entrare nel particolare delle
degustazione vi voglio raccontare la Storia interessantissima dell’Azienda “Château Dauzac”
che ha Sede nel piccolissimo (circa 600 abitanti) Comune di Labarde.
Il più
antico proprietario conosciuto di queste Terre nel Margaux risale al 1190 ed
era Pétrus d'Auzac che ricevette la terra da Riccardo I (Riccardo Cuor di
Leone, 1157 - 1199) Re d'Inghilterra, Conte di Poitiers, Duca d'Aquitania, Conte
del Maine e Conte d'Angiò. Nel 1545 i Monaci Benedettini dell'Abbazia di
Sainte-Croix de Bordeaux furono i primi a menzionare, nei loro documenti, la
Tenuta “Bourdieu de Dauzac”, il termine “Bourdieu” faceva riferimento a una
Fattoria con Vigneto. Nel 1622 “Bourdieu de Dauzac” apparteva a Jean Cousseau
che nel 1671 cedette la proprietà alle Monache Carmelitane locali.
Il Francese
Pierre Drouillard (morto nel 1740) era Cavaliere, Commerciante,
Banchiere, Armatore, fu Giurato Perpetuo di Bordeaux
(la Giurata era al tempo il nome del Consiglio Comunale
di Bordeaux e suoi membri erano chiamati Giurati) e anche Tesoriere
Generale di Francia a Guyenne. Nel 1685 acquistò la “Tenuta di
Dauzac” dalle Monache Carmelitane iniziando a sviluppare notevolmente la parte
delle Vigne e dando così vita allo “Château Dauzac”.
Alla morte
di Pierre Drouillard la gestione della Tenuta passò alla Moglie Elizabeth
Noguès fino a quando poi la stessa andò in dote a Elisabeth Drouillard (Figlia
di Pierre) quando convolò a nozze con il Conte Lynch, discendente di un'antica
Famiglia Irlandese. Dalla loro unione nacquero tre Figli che successivamente
subentrarono nella proprietà: il Primogenito Jean-Baptiste Lynch, Sindaco di
Bordeaux dal 1809 al 1815 poi Pari di Francia, il Secondogenito, Thomas-Michel
Lynch, Deputato nel 1796 e nel 1797, che si occupò anche della gestione
dell'Azienda Vitivinicola a nome dei Fratelli e la Figlia Peggy Elise Lynch che
sposò l'Industriale e Armatore
François-Patrice Mitchell.
Nel 1841
Thomas Diedrich Wiebroock acquistò lo “Château Dauzac” dalla Famiglia Lynch e
proprio durante questa gestione con la Classificazione del 1855 lo “Château
Dauzac” divenne “Cinquièmes Grands Crus Classés”.
Dal 1863 al
1939, la grande e ricca Famiglia Johnston diventò proprietaria dello “Château
Dauzac” e proprio in questo periodo, grazie anche alla esperta conduzione del
Direttore Tecnico della Tenuta Ernst David Dauzac, l’Azienda assunse una
notevole importanza in tutto il Territorio per lo sviluppo di nuove e
interessanti tecniche di produzione. Un esempio fu la battaglia per combattere
la “Peronospora della Vite” (“Plasmopara Viticola” un fungo estremamente
dannoso arrivato in Francia nel 1878), contro tale distruttiva infestazione
furono condotti nei Vigneti di Château Dauzac, dal Professor
Pierre-Marie-Alexis Millardet assistito da Ernest David Dauzac, degli studi che
portarono allo sviluppo della “miscela bordolese” un fungicida a base
di solfato di rame basico e calce.
Successivamente
lo “Château Dauzac” ebbe altri Proprietari: Jean-Jacques Bernat (1939) che ebbe
il merito di aprire la strada alla “Termoregolazione” ideando il sistema di
inserire blocchi di ghiaccio durante la fermentazione per regolare la
temperatura dei Tini, la Famiglia Miailhe (1966), Felix Chatelier (1978) e il
Gruppo Assicurativi Francese “MAIF” (1989). Nel 1992 “MAIF” ha unito le forze
con un altro Viticoltore, André Lurton, creando una nuova Società che
successivamente però, nel 2014, è stata sciolta e il Gruppo “MAIF” è tornato a
essere l’unico Proprietario. Durante questo periodo, nel 2004, è stata
costruita la nuova Cantina Gravitazionale.
Si
definisce “Gravitazionale” una Cantina in cui gli spazi sono
organizzati in modo tale da sfruttare la forza della gravità
per effettuare travasi o spostamenti del mosto senza consumo di energia e
senza maltrattamento del prodotto attraverso pompe o altri
sistemi.
Nel Gennaio
2019 il Gruppo Assicurativo “MAIF” ha ceduto lo “Château Dauzac” a Christian
Roulleau, noto Imprenditore di Rennes, Cofondatore nel 1986 del “Gruppo Samsic”
Azienda leader nei servizi alle imprese
oggi presente in 25 Paesi nel Mondo. Christian Roulleau e la sua Famiglia
si sono impegnati ad attuare un forte piano di investimenti, denominato
"Ambition 2030", per un approfondito rinnovamento di tutta la
proprietà che si estende per 120 Ettari (297 Acri) di cui 49 di Vigneti con
un’età media di circa 35/40 anni (45 Ettari nella Denominazione “Margaux” e 4
Ettari nella Denominazione “Haut-Médoc”).
Situata a
soli 350 m. dall'estuario della Gironda, la Tenuta dello “Château Dauzac” è
abitata da garzette, aironi e moltissimi altri piccoli mammiferi. Una dozzina di
alveari attigui alla Certosa permettono di produrre un ottimo “Miele di fiori e
di acacia”. Numerose pecore tengono sotto controllo le piante infestanti e
mantengono “ricchi” i Terreni della Proprietà. I fertilizzanti utilizzati nei
Vigneti sono esclusivamente organici e gli insetticidi sono banditi. I Vigneti
dello Château Dauzac sono in gran parte protetti dai forti venti Oceanici dai
circa 70 Ettari di Foreste che li circondano, le Viti crescono su uno strato di
terreno ghiaioso piuttosto profondo con sotto un sottosuolo di argilla e gesso.
Il 69% delle Viti sono di “Cabernet Sauvignon”, il 29% di “Merlot” e il 2% di
“Petit Verdot”. La Vendemmia allo “Château Dauzac” viene diraspata prima di
essere fatta fermentare in Tini di acciaio inox dotati di un sistema brevettato
per disperdere il cappello di vinaccia consentendo un'ottima estrazione dei
tannini. Le raccolte vengono effettuate a mano in modo da rispettare l'integrità
dell’Uva. Ogni parcella viene vinificata separatamente con estrazioni molto
delicate, questo facilita poi la selezione dei migliori Tini. Dal 2014 la
vinificazione, che avviene in Cantina a
gravità, e la fermentazione (a 28°C) viene svolta in Tini di legno realizzati
da Seguin Moreau su precisa richiesta dello “Château Dauzac” con doppie doghe
trasparenti per evitare i rimontaggi dei Vini e ottimizzare così le
macerazioni.
Nel 2016 lo
“Château Dauzac” è stato il primo nel Territorio a produrre un “Vino Vegano”
con l'uso di proteine vegetali al posto dell'albume durante il processo di
chiarificazione. I Vini da loro prodotti maturano dai 12 ai 18 mesi in Botti di
Rovere Francese (60% nuove). Nella Proprietà vengono prodotti Otto Vini: lo
“Château Dauzac” (il Vino di Punta), “Aurore de Dauzac”, “Labastide Dauzac”, “D
de Dauzac - Rouge”, “D de Dauzac - Blanc”, “Comte de Dauzac”, “Bacchus de
Dauzac” e nella Denominazione Haut-Médoc il “Haut-Médoc de Dauzac”.
Eccoci
giunti alla degustazione dello “Château Dauzac 2005” Margaux Grand Cru Classé
Appellation d'Origine Contrôlée, un Blend con il 60% di Cabernet Sauvignon e il
40% di Merlot, 13,5% Vol., una produzione di circa 130.000 Bottiglie. Il 2005 è
stata una vendemmia a dir poco leggendaria e l’Azienda indica per questa annata
almeno 30 anni di bevibilità. Lo “Château Dauzac 2005” stappato dopo 17 anni,
in questo Autunno 2022, si presenta di un bel colore cremisi piuttosto intenso,
al naso rileva un bouquet appagante con una bella complessità esprimendo intensi
e deliziosi profumi di frutti neri, fiori e spezie, al palato è ricco, morbido,
setoso e avvolgente con tannini eleganti e dalla distintiva finezza, un Vino
molto equilibrato ed estremamente piacevole con un lungo e gustoso finale.
Posso solo
aggiungere che lo “Château Dauzac 2005” è un Vino Rosso di grande qualità che
si può semplicemente definire magnifico ed emozionante.
https://www.chateaudauzac.com/
https://www.youtube.com/watch?v=dF1F6tqLFOs
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