martedì 27 maggio 2025

“PARADIS AGRICOLE” A PIETRASANTA (LU): UN MAGNIFICO E SUPER ACCOGLIENTE PARADISO DI NOME E DI FATTO.




Pietrasanta in Provincia di Lucca è un antico Comune Toscano di origine Medievale che risale alla metà del XIII Secolo (oggi ha circa 25.000 abitanti) oltre a essere il Capoluogo della Versilia (in senso stretto la parte Nord-occidentale della Provincia Lucchese adagiata sul Mare) è una vera e propria Città d’Arte. Ciò deriva sia dal suggestivo Centro Storico, ricco d’importanti, antichi e bellissimi monumenti mantenuti nelle migliori condizioni, sia perché è diventato un polo d’attrazione per Artisti provenienti da tutte le parti del Mondo, essendo da secoli un centro famoso per la lavorazione del marmo e del bronzo.

Il Comune ha 15 Frazioni, Marina di Pietrasanta, ubicata a circa 3,5 Km. dal Centro di Pietrasanta, è tra le più conosciute. Marina di Pietrasanta si allunga con la sua spiaggia di sabbia finissima, per circa 5 Km., adagiata sull’accogliente Costa Versiliese, si divide tra i forti sentori di salsedine e gli inebrianti profumi e aromi mediterranei provenienti dalla pineta che l’abbraccia vicinissima all’arenile. Una Località famosa nel Mondo grazie al suo clima gradevole, alle moltissime e confortevoli strutture di accoglienza (naturali, ristorative, alberghiere, ludiche e balneari) che ne fanno una meta particolarmente ambita.

In questo meraviglioso contesto geografico ancor più esaltato dalla fantastica cornice delle Alpi Apuane che, con le loro magiche e frastagliate vette, lo dominano alle spalle, a metà strada tra Pietrasanta Centro e Marina di Pietrasanta in piena campagna è ubicata l’Azienda Agricola e AgriturismoParadis Agricole”.

Paradis Agricole” è una straordinaria Eco-Azienda Biologica inaugurata nel 2021 ma realizzata, con grande amore e passione, in diversi anni di impegnativi lavori, da due personaggi fuori dal comune per intelligenza e capacità: i Francesi Alain Cirelli e Laurent Flechet.

Alain Cirelli, che in prima persona si occupa di supervisionare tutte le sue attività, è Francese con chiare origini Italiane, oltre all’estremo gusto per la natura e l’arte ama tutto ciò che è bello e buono.

Alain Cirelli è nato, in piena estate del 1967, a Chambery, antico Centro fondato dai Romani e oggi il Capoluogo del Dipartimento Francese della Savoia, che sorge in una Vallata Alpina compresa tra i Massicci dei Bauges a Est e della Chartreuse e di Belledonne a Sud, alla confluenza del Fiume Leysse con l'Albane. La Savoia era Italiana ma nel 1860 fu ceduta da Vittorio Emanuele II alla Francia insieme a tutti i territori a Ovest delle Alpi come contropartita per l'aiuto garantito da Napoleone III al Regno di Sardegna nel corso della Seconda Guerra d'Indipendenza Italiana che fu combattuta. contro l'Austria dal 27 Aprile al 12 Luglio 1859.

Il Nonno di Alain, Romeo, era nato nel piccolo Comune Lombardo di Bozzolo in Provincia di Mantova ma negli anni ’20, per motivi politici, espatriò con la moglie, Luigia Gerelli (detta Bice) a Modane, altro piccolo Comune della Savoia ubicato vicino al Confine Italiano

A Modane la Nonna di Alain aprì un Bistrot dove proponeva con successo “pasta e piatti semplici di Cucina Italiana”. In anni successivi il Babbo di Alain, Michèl, si trasferì a Chambery dove vendeva auto e camion e la Mamma, anche se aveva delle sorelle con attività Alberghiere e Ristorative a Modane, si impiegò come stenodattilografa e segretaria presso una grande Azienda di Spedizioni, la “Danzas”. Agli inizi degli anni ’70 i Genitori di Alain decisero che era giunto il momento di cambiare completamente vita e aprirono un Albergo (30 camere) con Ristorante, “Il Grande Cervo”, ad Aix-les-Bains, antico Centro Termale sulle sponde del Lago del Bourget e ai piedi delle Alpi.

L’Albergo della Famiglia Cirelli era defilato rispetto al centro abitato di Aix-les-Bains ma ubicato strategicamente sull’unica e transitata strada che collegava il Nord con il Sud della Francia. Alain praticamente è nato nell’Albergo di Famiglia, fin da piccolissimo (6 anni) fiero della sua uniforme rossa accompagnava gli ospiti alle camere, crescendo volle essere sempre più coinvolto facendo praticamente di tutto e andando anche in cucina dove ha iniziato come lavapiatti. Alain benché a scuola andasse bene aveva un solo desiderio e così un giorno disse al suo Babbo: “Voglio fare il Cuoco”.

La straordinaria carriera di Alain Cirelli iniziò quando era poco più che sedicenne, un anno dopo quella particolare occasione familiare (la cena al RistoranteLasserre” per i festeggiamenti del Fratello maggiore, Jean Francois, che si era Diplomato all’École Nationale d’Administration) che gli permise di entrare come apprendista nella Cucina proprio del mitico (aperto nel 1942, Tre Stelle Michelin) RistoranteLasserre” di Parigi dove rimase per circa due anni, alternando Scuola (École Supérieure de Cuisine Française di Parigi) e lavoro, facendo una esperienza davvero fantastica.

Successivamente, dopo il servizio militare, Alain, grazie alla sua bravura e salendo sempre di ruolo ha lavorato, tra il 1986 il 1990, in altri famosissimi e “stellatiRistoranti di Parigi come il “Faugeron” e “Le Carré des Feuillants”, e a Ginevra, in Svizzera, a “Le Chat-Botté”. Nel 1990 riuscì a entrare come Chef de Partie in un magnifico e super premiato Ristorante Parigino dove aveva sempre sognato di andare “L’Ambroisie” di Bernard Pacaud. Dopo due anni, grazie alla Famiglia Pacaud, Alain Cirelli, volò negli Stati Uniti per una brevissima esperienza al mitico Ristorante di Sirio MaccioniLe Cirque” a New York. Dagli Stati Uniti in Italia dove, nel periodo di Pasqua del 1992, Alain Cirelli, entrò in un altro tempio della Ristorazione Mondiale, all’“Enoteca Pinchiorri” di Firenze, dove fino al 1998 ha lavorato con Chef straordinari come Carlo Cracco, Italo Bassi e Riccardo Monco. Proprio in quegli anni gli Chef Italiani fecero conoscere ad Alain, tra tante meraviglie non solo Toscane, le speciali e fascinose prerogative di un Territorio magnifico come la Versilia di cui Alain si innamorò.

Tornato a Parigi fino al 2001 è stato Chef de Cuisine al bellissimo Relais & ChâteauxSaint James”. Successivamente ha aperto nel fascinoso e vivace Quartiere Parigino di Montparnasse un suo Bistrot: “Natacha”. Negli anni successivi Alain Cirelli si è occupato, nel “Gruppo Bertrand” (oltre 800 Locali, una grandissima Società di distribuzioni alimentari e grandi Alberghi, con oltre sessantamila dipendenti) di creare e seguire alcuni nuovi e importanti Locali non solo a Parigi.

Nel 2007 Alain Cirelli, ormai diventato anche imprenditore, creò il format “Culinary Events” dove ha tenuto corsi di cucina, organizzato eventi culinari e offerto servizi di consulenza e formazione. Di fronte al successo ottenuto nel settembre 2011 ha aperto, sempre a Parigi, in Rue de Paradis 54, “Le Purgatoire”, un ampio loft per eventi, un incrocio tra arte culinaria e arte contemporanea, dove una straordinaria accoglienza favoriva serate cocktail, seminari, corsi di cucina e cene private.

Ma l’amore per l’Italia e la Versilia, dove veniva sempre più frequentemente, hanno condizionato definitivamente la vita di Alain Cirelli. Dopo aver acquistato con il suo compagno Laurent una prima casa in collina, a Capezzano Monte, una Frazione collinare del Comune di Pietrasanta da cui si gode un panorama mozzafiato, ha voluto cambiare completamente vita realizzando in uno splendido e antico immobile in Piazza Francesco Crispi 11 a Pietrasanta, ilParadis Pietrasanta Hotel”.

Il “Paradis Pietrasanta Hotel” inaugurato nell’estate del 2021 è un Boutique Hotel con 12 tra camere, suites e appartamenti, bellissimi e dotati di ogni comodità, uno splendido e curatissimo giardino e la ristorazione aperta a tutti con un accoglientissimo Bar e Cocktail Bar, un Ristorante ubicato nel cuore del Palazzo, nella vecchia sala d’armi, suggestivamente decorato con calchi in gesso di decine di statue antiche. Lo Chef del Ristorante è il bravissimo Alessio Bachini (classe 1985).

Contemporaneamente all’Hotel, nel 2021, ha preso vita anche l’altro straordinario progetto di Alain Cirelli e Laurent Flechet, con l’apertura diParadise Agricole”.

Il “Paradis Agricole” si trova in Via Bugneta 110, sempre nel territorio Comunale di Pietrasanta (LU), è totalmente immerso nella natura ma al tempo stesso è comodissimo da raggiungere, dista circa un chilometro dall’Uscita Versilia dell’Autostrada Azzurra (A12), circa tre chilometri dal Centro di Pietrasanta e meno di tre chilometri dal Mare di Marina di Pietrasanta.

Paradis Agricole” è una fantastica oasi di pace e di relax tra le Apuane e il Mare, un Agriturismorural-chic” che si sviluppa in 9 Ettari di campi curatissimi, un luogo assolutamente speciale per gli amanti della campagna Toscana. Una realtà unica che ingloba un “Antico Casale Toscano” (risale al Settecento) di circa 800 mq., con al pian terreno diverse Sale di accoglienza: Sala da Pranzo (con il grande tavolo da pranzo e la grande cucina a vista), un’area comune che è al contempo Sala Giochi (calcio balilla e biliardo), la Sala di lettura, il bellissimo ambiente Bar con le grandi vetrate, le poltrone e i divani. Ai piani superiori, che un tempo fungevano da abitazione della famiglia e più in alto da granaio e stagionatura di salumi, sette bellissime camere, ognuna con il suo grande bagno privato, arredato in elegante marmo di design: tutte portano nomi di fiori.

Altre camere sono poi sistemate in due Casette nel giardino: due nellaCasa delle Erbe” (una Dependance indipendente sviluppata su un unico piano di circa 90 mq.) e una nellaMimosa”. I “Giardini del Casale” ospitano anche un’ampia e panoramica Piscina con Sauna, un romanticissimo “Biolago” con getti d’acqua e suggestive ninfee ubicato tra bellissimi salici piangenti e i “Viali Alberati” da percorrere a piedi passeggiando immersi nella natura.

Oltre a tutto ciò il “Paradis Agricole” ha anche un’ampia “Zona Eventiparticolarmente attrezzata che si compone da una grande Serra tutta in acciaio e vetro di ben 1100 mq, con la grande “Gipsoteca” di 700 mq. (con una grande collezione di modelli, calchi in gesso e di sculture, come in uso agli studenti di belle arti, con anche una riproduzione del David di Michelangelo a grandezza naturale) e quella piccola di 400 mq., perfettamente adattabile per matrimoni e meeting come presentazioni di auto o eventi di ampia portata: nel 2024 ha ospitato Mercedes, Ferrari, Banca Mediolanum e un team del Giro d’Italia. La capienza ideale arriva a 450 persone, chi organizza può utilizzare un catering di propria scelta. Tutta la Zona è romanticamente circondata da un grande Uliveto e un ampio prato antistante in cui è possibile ospitare Eventi all’aperto con la meravigliosa vista sulle Alpi Apuane. Non mancano comodi e accessibili Parcheggi riservati.

A firmare i giardini, il parco, i campi e gli ingressi incorniciati fra piante e opere d’arte è stato Jean Mus, celebre Architetto Paesaggista Francese, il quale è riuscito a valorizzare al meglio la Location di “Paradis Agricole”.

Paradis Agricole” è un’Azienda Agricola Certificata Biologica dove in altre Serre (automatizzate per la termo regolazione) ci sono quattromila metri quadrati dedicati agli Orti dove vengono coltivati tra 57 e 65 tipologie di ortaggi, a rotazione per rispettare i dettami del biologico, senza l’uso di zolfo o rame ma neppure di macchine invasive. Poi, all’esterno si espande il frutteto con meli, peri, ciliegi, kiwi, aranci, fichi e albicocchi. Grandi spazi sono dedicati anche all’allevamento: 200 galline, da uova e da carne, compresi i polli Americani Amrocks dal caratteristico piumaggio, i tacchini, pecore, conigli di varie razze, anche molto belli a vedersi, le api. Le numerose arnie sono nei 9 ettari del Paradis e in altre zone dove l’Azienda possiede oliveti (ottimo il loro olio extra vergine di oliva) e terreni, fin sulle Colline di Capriglia. Tre asini sono protagonistid’ingresso” di un modello di fattoria didattica che si va instaurando in collaborazione con le Scuole Tecniche della Versilia. Tutto ciò che si produce alParadis Agricolefinisce sulle tavole dei loro Ristoranti e nel caratteristico loro Spaccio (tutto in legno in stile country) con libero accesso da Via Pisanica 99.

Il “Paradis Agricole” è uno splendido Agriturismo a tutti gli effetti non solo per delle rilassanti e piacevoli vacanze ma, su prenotazione, si apre ai visitatori che possono venire anche solo per passarvi una specialissima giornata.

Il “Paradis Agricoleviene gestito bene come una Casa, con grande amore, oltreché dai Titolari anche da una Squadra di professionisti, esperti e appassionati, come: la Pietrasantina Cristina Merli la bravissima “Cuoca di Campagna”, come ama definirsi, con la sua cucina tradizionale gustosa e sincera, Alessandro Marino Merlo l’Agronomo che sovrintende al funzionamento dell’Azienda, l’“Imprenditore AgricoloFilippo Francesconi, il Responsabile Orticolo Fabio Cima e l’Apicoltore Sandro Gori. Seguono e coordinano accoglienza ed eventi, con estrema cortesia e fascinosa disponibilità, Lucia Gordesco e Virginia Di Lelio.

Paradis Agricolea Pietrasanta (LU): un magnifico e super accogliente paradiso di nome e di fatto.

https://www.paradispietrasanta.it/it/eco-azienda


"Paradis Agricole" a Pietrasanta (LU)  (Foto PA)

Alain Cirelli  (Foto PA)

Lo Chef Alessio Bachini  (Foto PA)

La Cucina a Vista  (Foto PA)

La "Gipsoteca"  (Foto PA)

Jean Mus Architetto Paesaggista

 Il "Biolago"  (Foto PA)

Alain Cirelli con i Suoi Collaboratori

"Paradis Agricole": Una Speciale Accoglienza
 
La "Cuoca di Campagna" Cristina Merli con Giorgio Dracopulos

"Paradis Agricole": Un Paradiso di Nome e di Fatto (Foto PA)


giovedì 22 maggio 2025

“PIZZERIA CENTRALE” DI ANDREA BONGI A PONTASSIEVE (FI): IL PUNTO D’INCONTRO TRA TRADIZIONE E CONTEMPORANEITÀ.



 

La “Pizza” non è semplicemente un alimento ma è una vera e propria magia: attraverso un rito manuale, lavorando dell’acqua e della farina, si realizza un simbolo straordinario d’Italianità conosciuto in tutto il Mondo.

La “Pizza” oggi è un successo planetario che viene arricchito con vari ingredienti, ma quando è nata era una preparazione “molto povera”: la sua è una Storia molto interessante.

L’impasto con cui si produce il pane o altre forme di lievitati è uno dei cibi più antichi dell’umanità. Attraverso i millenni al pane, e agli altri derivati, sono stati aggiunti diversi ingredienti per conferirgli diversi e particolari sapori. Alcuni Archeologi Italiani e Francesi hanno trovato in Sardegna tracce di un tipo di pane risalente a circa 3000 anni fa. Da tale ritrovamento si evince che le popolazioni locali avevano già la conoscenza dell’uso del “lievito”. Ovviamente anche in tutte le altre parti del Mondo, dove si sono sviluppate Civiltà Antiche, sono stati ritrovati resti che indicano le loro capacità di realizzare specifiche preparazioni simili al pane.

La “Pizza” come la conosciamo noi è assolutamente un’invenzione Italiana, anzi, più precisamente, è frutto di quella straordinaria e particolare capacità inventiva che può nascere solo nella magnifica Città di Napoli. Sulla sua origine però, prima del XVII Secolo, non abbiamo notizie certe.

Circa nella prima metà del 1700 il “Re degli ortaggi” il Pomodoro venne adottato per arricchire la “Pizza” fino allora bianca. Il Pomodoro (Solanum Lycopersicum), importato dalle Americhe in Europa nel 1540 dal navigatore e condottiero Spagnolo Hernan Cortés Monroy Pizarro Altamirano (1485 - 1547), fino a pochi anni prima era stato considerato velenoso e pertanto usato solo come pianta ornamentale.

Certa è la data di nascita, a Napoli, di quella che è considerata la prima e più antica Pizzeria del Mondo. Infatti nel 1738 aprì i battenti, nel centro della Città, un Panificio denominatoPort’Alba”. Il Forno produceva pizze e altro solo per la vendita ambulante, in forni (rivestiti con pietra lavica del Vesuvio) a legna, anche con un particolarissimo metodo a credito denominato “Pizza a Otto” che permetteva agli acquirenti, i più poveri, di ritardare il pagamento fino a otto giorni dal consumo. Solo nel 1830, dopo decenni in cui la sua produzione aveva raggiunto la fama non solo a Napoli, “Port’Alba” si trasformò in una vera e propria Pizzeria con i tavoli e il servizio diretto al pubblico.

Nei decenni successivi la “Pizza” si è diffusa in Italia e nel Mondo diventando una forma di cibo comunitario simbolo della condivisione con un linguaggio potente, universale e senza età.  

Ma non tutte le “Pizze” sono uguali e non tutte sono prodotte nel modo giusto con prodotti di grande qualità. A conferma del “vero metodo di produzione” di questo straordinario manufatto alimentare, il 7 Dicembre 2017, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura (Unesco) ha riconosciuto “l’Arte del Pizzaiuolo Napoletano” come “Bene Immateriale dell’Unesco e Patrimonio Culturale dell’Umanità”. A Napoli il “Pizzaiolo” si chiama “Pizzaiuolo” come si evince anche dalla Loro Associazione Pizzaiuoli Napoletani (A.P.N.).

Oggi la “Pizza” fatta con particolare attenzione alla qualità delle farine, con l’uso del “Lievito Madre” (l’unico che può dare all’impasto morbidezza e perfetta consistenza), con l’utilizzo di ingredienti di altissimo livello di provenienza Locale o a filiera corta, meglio se biologici, guarnita con ricchezza e fantasia, è denominataPizza Gourmet”. Questa tipologia di “Pizza”, che mira soprattutto alla digeribilità e al gusto, deve essere “obbligatoriamenteservita tagliandola a spicchi.

Oggi desidero parlarvi proprio di una particolare Pizzeria che unisce in maniera davvero sublime la Tradizione alle nuove Tendenze Gastronomiche: la Pizzeria Centrale di Andrea Bongi a Pontassieve (FI).

Pontassieve è uno Storico Comune Toscano, di oltre 20.000 abitanti, rientrante nella Città Metropolitana di Firenze, ubicato a circa 13 km dal Capoluogo stesso. Sorge sulla riva destra del mitico Fiume Arno alla confluenza col Fiume Sieve, da cui trae il nome. Il Comune rientra nell’Unione dei Comuni Valdisieve Valdarno ed è situato sul percorso del “Cammino di Dante”, un sentiero di 400 km. che collega Firenze a Ravenna in memoria del Sommo Poeta Dante Alighieri (1265 - 1321).

Le prime testimonianze dell'abitato di Pontassieve risalgono al Medioevo quando la Repubblica Fiorentina costruì il “Castello di Sant'Angelo” sulla via di collegamento con la Romagna e il Casentino. La costruzione del Ponte Mediceo sul Fiume Sieve determinò successivamente il nuovo nome della località. Importante Centro agricolo, soprattutto vitivinicolo, è stato sede di Mercato fino alla fine dell'Ottocento primi anni del Novecento. Il Centro Storico è ricco di antichi Palazzi, Chiese, Pievi, di una Prepositura (quella di San Michele Arcangelo) e di un Santuario (quello della Madonna delle Grazie al Sasso).

La costruzione delle linee Ferroviarie Firenze-Pontassieve (1862) prima e Pontassieve-Borgo San Lorenzo Valdisieve (1913) poi, permisero lo sviluppo di Pontassieve anche come polo industriale con la creazione delle importanti Officine Ferroviarie delle Ferrovie dello Stato (adesso parzialmente in disuso), cantine vinicole, vetrerie (convertite poi in centro commerciale) e cementifici (oggi in semi disuso). Durante la Seconda Guerra Mondiale (1939 - 1945) il nodo ferroviario e l'abitato adiacente furono ripetutamente e drammaticamente bombardati dall'aviazione alleata. La ricostruzione operata nel dopoguerra vide la rinascita di Pontassieve come principale Centro della Valdisieve che primeggia per la produzione di artigianato di alta qualità tra cui spicca il settore della pelletteria.

LaPizzeria Centraledi Andrea Bongi è ubicata nel Centro di Pontassieve, in Via Giuseppe Garibaldi 42/44, praticamente a due passi da Piazza della Stazione.

Andrea Bongi (classe 1974) era giovanissimo quando sul finire degli anni ’80 inizio il suo percorso nell’apprendere l’Arte degli impasti e della Pizza dal suo Babbo, Romano Bongi, che al tempo aveva una Pizzeria nel montano e panoramico Comune di Pelago (FI). Trascorsero anni di grande impegno in cui Andrea divenne un vero Maestro Pizzaiolo. Nel 2005 Andrea aprì la sua prima Pizzeria e successivamente altre due.

Nel 2023 Andrea Bongi ha rilevato laPizzeria Centralea Pontassieve, una Pizzeria molto legata alla storia della sua Famiglia: infatti allaPizzeria Centrale il suo Babbo, Romano Bongi, nel 1955 iniziò a lavorare come Pizzaiolo e poi ne divenne il Proprietario dalla fine degli Anni ’60 fino al 1978.

La “Pizzeria Centrale” a Pontassieve era stata aperta, proprio nel 1955, da Sandro Centola (detto Sandruccio) un Fornaio del posto con origini Napoletane e con una Famiglia di Pizzaioli da tre generazioni. L’intento di Sandro fu quello di portare l’arte della Pizza in una zona allora vergine. Nel 1967 Romano Bongi (detto Rivellino) da dipendente ne diventò Proprietario fino al 1978 quando cedette l’attività a Donato Mancino che ci restò fino al momento della chiusura nel 2022, a causa della scomparsa. Nell’Ottobre 2023, dopo importanti lavori di ristrutturazione e ammodernamento realizzati da Andrea Bongi, la nuova apertura.

Memore di ciò che negli anni il Locale ha rappresentato per Pontassieve, Andrea Bongi ha ristrutturato la “Pizzeria Centrale” senza stravolgerne l’anima sia nell’accoglienza (34 posti interni che con la buona stagione, grazie all’esterno, diventano 80) con il fascino dell’atmosfera familiare, sia nell’offerta gastronomica reinterpretando l’arte bianca con una consapevolezza tutta contemporanea a partire dalla scelta delle materie prime e delle farine (quelle con i grani antichi per esempio) fino alla natura degli impasti e ai tempi necessari a una loro corretta lievitazione/maturazione.

L’impasto in uso alla “Pizzeria Centrale” è frutto dell’esperta ricerca personale di Andrea Bongi: l’impasto diretto alla Napoletana, al 65% d’idratazione, ottenuto da farina di tipo 1, con germe di grano e grani antichi, come la “Timilia” (un grano di tipo duro coltivato in Sicilia) e il “Perciasacchi” (conosciuto anche come farro lungo) forniti dal Molino Riggi di Caltanissetta, oppure l’impasto con farina di tipo 0 da grano Toscano macinato a pietra fornito dall’antichissimo Molino Grifoni (l’unico ad acqua rimasto in funzione in Toscana) di Castel San Niccolò (AR). Tutte le farine usate sono grezze, poco raffinate e a basso contenuto di glutine, danno origine a un impasto unico e saporito che lievita e matura complessivamente per almeno 36 ore.

Nella lista degli ingredienti usati come condimenti per le Pizze (topping) accanto a eccellenze agro-alimentari Nazionali, come i “pomodori Vesuviani”, il “fiordilatte Campano” o il “tonno e le alici di Cetara”, si affiancano prodotti Locali, come la “Tarese del Valdarno” (particolare e gustosa pancetta di carne di maiali molto pesanti, Presidio Slow Food), il “Bardiccio della Valdisieve” (particolare salsiccia di suino aromatizzata al finocchio selvatico) o il “Prosciutto Crudo di Grigio del Casentino”. Praticamente tutti i prodotti usati sono il frutto del lavoro di appassionati Artigiani che, con caparbietà e orgoglio, portano avanti pezzi importanti della tradizione del Territorio. Un discorso a parte meritano i funghi, per lo più porcini, raccolti personalmente da Andrea, cercatore professionista che, quando la stagione lo consente, batte accuratamente i vicini boschi del Casentino e della Rufina.

Molto interessante è l’ampia selezione degli ottimiOli Extravergine di Oliva”, infatti la Pizzeria fa parte della prestigiosa Associazione Internazionale Ristoranti dell'Olio (A.I.R.O.) e altrettanto interessante e curata la selezione dedicata a vari tipi diPepe”, alcuni poco conosciuti e altri anche molto rari.

Il Menu della “Pizzeria Centrale” si apre con le seguenti parole: “Benvenuto. Mi chiamo Andrea e questa è la lista delle Pizze che propongo. Non è solo il Menu di una Pizzeria! Ma è anche il resoconto di settant’anni di storia raccontati attraverso un alimento popolare quale è la Pizza”.

Segue l’elenco delle Pizze: “La Margherita e le sue Variazioni” (ben 4) - “Le Classiche” (7 Tipi) - “Ricordi d’Infanzia” (12 Tipi + la Schiacciatina all’Olio E.V.O.) - “Le Pizze di Andrea” (15 Speciali) - “Le Ripiene” (3 Tipi di Calzoni). Il Menu si chiude conFinire in Dolcezza”: “I Gelati di Gabriele Vannucci” - “Torta Pistocchi” (3 Versioni) - “I Dolci di Dal 23 - Pastificio Urbano” - “Le Pizze Dolci Fatte da Noi” (2 Versioni).

Altra importante proposta gastronomica di Andrea Bongi è anche quella di aprire nuovi orizzonti con gli abbinamentiVino/Pizza” e a tale scopo ottimi Vini super selezionati, del Territorio e oltre, vengono serviti in Pizzeria, anche al calice, grazie all’Enoteca di Andrea Bongi adiacente alla Pizzeria. Ben assortita anche la scelta tra le altre bevande.

AllaPizzeria Centraledi Andrea Bongi a Pontassieve (FI) troverete non solo ottime, gustose e sane Pizze, realizzate con prodotti a filiera corta, presidi Slow Food e ingredienti di Aziende artigiane locali, ma potrete scoprire anche il fascinoso punto d’incontro tra tradizione e contemporaneità.

https://www.facebook.com/p/Pizzeria-Centrale-100092493323621/?locale=it_IT


"Pizzeria Centrale" a Pontassieve: il Logo  (Foto PC)

"Pizzeria Centrale": Vista Interna  (Foto PC)

Impasto Diretto alla Napoletana  (Foto PC)

"Pizzeria Centrale": Arte Bianca Contemporanea  (Foto PC)

Solo Prodotti Selezionati a Filiera Corta  (Foto PC)

Ampia Selezione di Ottimi Oli E.V.O.  (Foto PC)

Sane e Gustose Pizze  (Foto PC)

Tradizione e Contemporaneità  (Foto PC)

"Pizzeria Centrale": Andrea Bongi  (Foto PC) 


domenica 11 maggio 2025

AL RISTORANTE “FOLLIE” DEL “VILLA AGRIPPINA GRAN MELIÁ HOTEL” DI ROMA LA PRIMAVERA È SINONIMO DI GUSTOSE ECCELLENZE.




La Capitale dell’Italia è una grande e magnifica Città che con poco meno di 3000 anni di storia politica, militare, artistica, architettonica e culturale ha profondamente influenzato tutto il Mondo: il suo mitico nome è Roma. Tutte le straordinarie tracce della sua storia che ancora l’arricchiscono testimoniano la potenza dell’antico Impero Romano. Nessuna espressione è più consona di quella Latina che la indica come “Caput Mundi” (Capitale del Mondo).

A partire dal I Secolo a.C. molti importanti personaggi della società di allora oltre alle lussuose residenze di Città iniziarono ad ambire anche a un “hortus”, ampi spazi verdi, con boschi, piccole strutture architettoniche, statue, terrazzi, tempietti, balaustre, fontane e laghetti, dando vita in tal modo a numerosi grandi e verdeggianti parchi in ambito cittadino.

Uno tra i più grandi di questi Parchi erano gli “Horti di Agrippina” citati da Filone Alessandrino (filosofo Ebreo con Cittadinanza Romana vissuto all’incirca tra il 20 a.C. e il 45 d.C.) e dal filosofo, drammaturgo e politico romano Lucio Anneo Seneca (4 a.C. - 65 d.C.). Gli “Horti di Agrippina” erano ubicati nella parte settentrionale delle pendici del Gianicolo, tra la piana del “Vaticanum” (oggi territorio della Città del Vaticano) e il Fiume Tevere, ed erano nelle proprietà della grande Villa costruita dalla Madre dell’Imperatore Caligola, Vipsania Agrippina, passata poi alla Figlia Giulia Agrippina Augusta (15 d.C. - 59 d.C.) che sposò lo Zio, l'Imperatore Romano Claudio.

Il “Gianicolo” è un Colle (alto solo 88 m.) prospiciente la riva destra del Tevere non rientrante nel novero dei “Sette Colli Tradizionali”. La pendice orientale digrada verso il fiume e alla base si trova il Rione storico di Trastevere, mentre quella occidentale, meno ripida, costituisce la parte più vecchia del moderno Quartiere di Monteverde.

Ecco, proprio immerso in un magnifico giardino privato di oltre 10.000 mq. erede degliHorti di Agrippina” (oggi il più importante giardino botanico di Roma), nell’Aprile 2012, dopo una completa ristrutturazione di un complesso immobiliare edificato nel 1839, in Via del Gianicolo al Civico 3, è stato inaugurato il nuovo Hotel 5 Stelle LussoVilla Agrippina Gran Meliá Rome”.

L’Hotel appartiene alla “Meliá Hotels International, S.A.” una Catena di Alberghi Spagnola fondata nel 1956 da Gabriel Escarrer Juliá Palma di Maiorca. La Compagnia è il principale operatore mondiale di Resort e la “tredicesima catena alberghiera più grande del mondo” con più di 350 Alberghi in 35 Paesi in Quattro Continenti.

L’Hotel Villa Agrippina Gran Meliá Rome è un super lussuoso Resort immerso nel verde semplicemente magico che non ti aspetteresti di trovare al centro di una grande metropoli, è talmente bello e accogliente che tra i moltissimi riconoscimenti ricevuti nel 2015 è stato designato come il “Miglior City Hotel del Mondo”.

L’Hotel, che si sviluppa su 8 piani, ha 116 tra bellissime Camere, fascinose Suite, oltre alle Ville, un Centro Benessere (con luce naturale) all'avanguardia firmato “Spa Yhi Wellness”, una Piscina esterna ubicata in giardino e una Piscina Privata collegata a una particolare e speciale sistemazione, il Liquid Garden, il Gala Pool Bar & Restaurant (che offre un Menu informale circondato dalla bellezza dei giardini dell'Hotel), l’Amaro Lobby Bar & Lounge (un elegante Cocktail Bar situato in una chiesa convertita), il Roof Garden, la Terrazza (che si affaccia sulle Mura Vaticane, sul Tevere e su Castel Sant’Angelo), i servizi dedicati ai Meeting e Congressi, Palestra, Boutique e l’esclusivo Red Level.

Recentissimamente “Villa Agrippina Grand Meliá” è entrata a far parte del prestigioso Circuito InternazionaleClub Ambassadeurs di Champagne Barons de Rothschild”, una rete esclusiva e super lussuosa che dal 2016 riunisce oltre 400Eccellenze Mondiali” dell’ospitalità, della ristorazione e dell’enogastronomia.

Fiore all’occhiello e gioiello culinario dell’Hotel Villa Agrippina Grand Meliáè il Ristorante, inaugurato nel Mese di Settembre 2022, “fine dining” Follie.  

Dal 2024 alla guida del RistoranteFolliec’è il bravissimo Chef Alfonso D’Auria.

Alfonso (classe 1988) è nato nella magnifica Regione della Campania nel piccolo, storico e panoramico (ha una suggestiva vista del Vesuvio e del Golfo di Napoli) Comune di Pimonte rientrante nella Città Metropolitana di Napoli. Fin da giovanissimo ha dimostrato un grande interesse per la Cucina tanto da diplomarsi nel 2007 all’Istituto Professionale Statale per i Servizi Enogastronomici e l’Ospitalità Alberghiera Raffaele Viviani di Agerola (NA).

Appena diplomatosi Alfonso D’Auria ha iniziato a fare importanti esperienze, sempre in Campania, prima per un anno in un noto Agriturismo ubicato nel “Regno della Pasta” a Gragnano (NA) e poi, per quasi tre anni, fino al Novembre 2010, dove grazie alla sua bravura è diventato rapidamente Chef de Partie, in un Luogo semplicemente mitico il “Boutique Hotel Don Alfonso 1890” (Tre Stelle Michelin) situato nella maggiore Frazione del Comune di Massa Lubrense (NA) denominata Sant'Agata sui Due Golfi.

Successivamente, nel Dicembre 2010, è andato in Cina nella Città di Macao dove, sempre come Chef de Partie, ha lavorato per alcuni mesi all’incredibile, per maestosità e lussuosa accoglienza, “Grand Lisboa Palace Resort”. Alfonso rientrato in Italia nella sua Campania nel 2011 ha esercitato all’HotelLe Sirenuse” ubicato nel magico comune di Positano (dal 1997 Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco) alle propaggini occidentali della meravigliosa Costa Amalfitana. Nel Mese di Marzo 2012 Alfonso D'Auria è approdato “Villa Agrippina Gran Meliá Rome” come Sous Chef, negli anni trascorsi a “Villa Agrippina” ha fatto anche alcuni super interessanti stage come quello di alcuni mesi con il bravissimo Chef Miguel Martín Robles all’Hotel 5 Stelle Palacio de los Duques de Gran Meliá” di Madrid in Spagna.

Dopo 12 anni di assoluta dedizione al “Villa Agrippina Gran Meliá Rome” dove è cresciuto sia umanamente sia professionalmente Alfonso D’Auria è diventato lo Chef del Ristorante Follie”.

Il RistoranteFollie” è assolutamente fascinoso e accogliente con il suo stile classico ed elegante dove gli ospiti sono sapientemente e gentilmente accolti da esperti professionisti come il Restaurant Manager Francesco Minotti, da Mario Garofalo e dal Food & Beverage Manager dell’Hotel Sergio Frasca.

La Carta dei Vini, ricca di oltre 350 Etichette super selezionate dall’Italia e dal Mondo, e la Cantina sono gestite dal bravo ed esperto Sommelier Marco Fantilli.

Il Menu oltre alla Carta offre la possibilità di scegliere tra due percorsi Degustazione: “Il grande Mediterraneo” (sei portate) o “Il piccolo Mediterraneo” (quattro portate) in entrambi i casi è possibile l’abbinamento Vini.  

Al RistoranteFollie” nella Selezione di Primavera 2025 potrete degustare deliziose e gustose preparazioni come: - Carciofo, topinambur e liquirizia; - Terrina di pesce con pan brioche, rabarbaro e finocchietto; - Sfogliatella ripiena di agnello e mousse di Provolone del Monaco; - Capasanta, piselli, peperone crusco e provola affumicata; - Risone di Gragnano con basilico, ostriche alla brace e Parmigiano; - Tagliolino in brodo di pomodoro e guanciale; - Raviolo caprese con ricotta di mandorla e pomodoro del Piennolo; - La vera Carbonara; - Triglia con finocchio e salsa alla cacciatora; - Baccalà al pil pil con pomodoro e origano dei Monti Lattari; - Manzo in crosta di sale alla cannella con salsa al caffè e asparagi; - Pastiera, caffè e anice, ricotta e pere; - Fave, pecorino e miele

Nel modo di cucinare dello Chef Alfonso D’Auria si nota ampiamente la sua significativa esperienza Internazionale, i suoi piatti esprimono un equilibrio perfetto fra tradizione e attualità. La “Cucina Cucinata” di Alfonso D’Auria non è semplicemente una cucina raffinata ma celebra con arte e maestria i sapori autentici del Mediterraneo ricchi di Storia e Cultura con preparazioni, arricchite dalle migliori materie prime del territorio Laziale e da quelle stagionali, realizzate con la più accurata attenzione ai minimi dettagli.

Immerso nello storico e magicoCuore di Roma”, all'interno di un'Oasi di straordinaria bellezza che domina la Città Eterna, il RistoranteFolliedel Villa Agrippina Gran Meliá Romeè certamente il luogo ideale dove godersi appieno la vita e celebrarne i piaceri della tavola grazie a una straordinaria esperienza gastronomica realizzata anche questa primavera dal bravissimo Chef Alfonso D’Auria.

https://www.melia.com/it/hotels/italia/roma/villa-agrippina-gran-melia

https://www.youtube.com/watch?v=mgtq05kwk8k


"Villa Agrippina Gran Meliá Rome" (Foto VAGMR)

"Villa Agrippina Gran Meliá Rome": Il Parco (Foto VAGMR) 

 "Ristorante Follie": Una Vista (Foto VAGMR)

"Capasanta, Piselli, Peperone e Provola"... (Foto VAGMR)

"Tagliolino in Brodo"... (Foto VAGMR)

"Triglia"... (Foto VAGMR)
 
"Fave, Pecorino e Miele"... (Foto VAGMR)

Lo Chef Alfonso D'Auria  (Foto Alberto Blasetti)


sabato 3 maggio 2025

OSTERIA “IL TRABACCOLO” A FOLLONICA (GR) DOVE LA BUONA CUCINA DI MARE È DI CASA.




La Maremma è una vasta regione geografica, affacciata sul Mar Tirreno, compresa tra la Toscana (in prevalenza) e il Lazio, che si estende per circa 5.000 chilometri quadrati.

Da Nord a Sud la Maremma si divide in tre zone: l’Alta Maremma (o Antica Maremma Pisana, oggi divisa tra le Province di Pisa e Livorno), la Maremma Grossetana (quella più famosa, che s’identifica spesso con il termine stesso di “Maremma”) e la Maremma Meridionale (o Laziale). In origine questo era un vasto Territorio, spesso basso ed estremamente paludoso, invivibile anche per la facilità con cui si prendeva la malaria. Tale è rimasto fino alle Bonifiche iniziate nel 1780 e terminate, in grandissima parte, nel 1940.

Oggi la Maremma è un bellissimo, curato e accogliente Territorio, ricco di cultura e fascino, dove, grazie anche alle grandi zone protette, come il “Parco Naturale della Maremma” e la “Zona Archeologica dei Vulci”, si sono mantenuti pressoché intatti l’ambiente, la flora e la fauna.

Con tali presupposti positivi la Maremma è un Territorio dove imperversala Gastronomia che viene esaltata sia nella Cucina di Terra sia nella Cucina di Mare.

Oggi desidero raccontarvi proprio di un Locale che ha fatto della Cucina di Mare il proprio cuore pulsante: l’Osteria Il Trabaccolodi Follonica.

Follonica, in Provincia di Grosseto, ubicata nel cuore della Maremma, ha una storia antica, le cui prime tracce certe si ritrovano in un documento del 1038 (viene citata “Fullona” in un atto che certificava la donazione di terreni all’Abbazia di San Bartolomeo a Sestinga, vicino alla Località di Vetulonia), ma come Comune è di giovane istituzione, infatti è stato fondato nel 1923.

Follonica oggi è una bella e vivace Località turistico/balneare, tranquillamente adagiata al centro di quella meraviglia della natura denominataGolfo di Follonica”.

Il Golfo di Follonica (anticamente in LatinoSinus Plumbini” = Golfo di Piombino) abbraccia il tratto di Mar Tirreno compreso a nord-ovest da Punta della Rocchetta, l’estremità rocciosa del Promontorio di Piombino (ancora in Provincia di Livorno), e a sud-est dal Promontorio di Punta Ala nel Grossetano.

Follonica grazie alla fortunata posizione centrale nel Golfo gode, dalla sua lunga e bella passeggiata lungomare ricca di spiagge, di un “panorama mozzafiato” che, oltre ad abbracciare nella sua completezza l’emozionante sagoma dell’Isola d’Elba, ci fa godere del romantico fascino dell’Isolotto dello Sparviero e degli affioranti “Scogli Porchetti”. Nelle giornate più limpide si distingue anche l’Isola di Montecristo e la sagoma della Corsica.

Un “biglietto da visita” straordinario come il suggestivo Mare di Follonica ha ispirato totalmente la Cucina della Famiglia Achilli, Titolare dell’OsteriaIl Trabaccolo”, e anche il nome del loro Locale che infatti è quello di un tipo particolare di barcaIl Trabaccolo”.

Definire precisamente, con delle parole, la Storia infinita tra l’Uomo e il Mare è cosa praticamente impossibile. Un grande Scrittore Polacco, poi naturalizzato Britannico, Joseph Conrad (1857 - 1924), che aveva avuto una vita molto avventurosa e viaggiato tantissimo, anche per mare, ha detto: “Il Mare non è mai stato amico dell’Uomo. Tutt’al più è stato complice della sua irrequietezza”.

L’Uomo ha iniziato ad avvicinarsi al Mare per necessità, dovendo procurarsi il cibo con la pesca, già nel Paleolitico. L’Età della Pietra Antica (“Paleolitico” dal Grecoπαλαιός λίθος”) fu il primo periodo della Preistoria in cui si svilupparono le più antiche tecnologie umane per mezzo di strumenti in pietra.

Attraverso i millenni la lotta tra l’Uomo e il Mare ha fatto sì che venissero sviluppate scienze e tecnologie per meglio conoscere maree, correnti, venti, profondità, stagioni, abitudini migratorie riproduttive dei pesci, e ancora moltissimo altro. Per tutto ciò era necessario costruire imbarcazioni sempre più sicure e affidabili. 

Il Trabaccoloè proprio una di queste imbarcazioni, tipica del Mare Adriatico, nata a partire dal 1700 ma che si è perfezionata nel corso del 1800, e che è stata usata fino ad anni molto vicini a noi. Nel 1915 (inizio della Prima Guerra Mondale per l’Italia) furono militarizzate tutte le Navi e le Barche civili, tra queste vennero censiti 168 Trabaccoli tra Venezia e Bari. Una barca robusta con due alti alberi, armati con “vele a terzo”, carena arrotondata, chiglia e paramezzale (struttura interna della chiglia), interamente pontata, con una capace stiva centrale a cui si accedeva da un grande boccaporto a prova di mare. Il “Trabaccolo” per le sue specificità era una barca adibita principalmente al trasporto merci. 

Agli inizi del 1900 a San Benedetto del Tronto, una bella e accogliente Cittadina, con origini che si perdono in Epoca Romana, adagiata sulla Costa Marchigiana alla foce del Fiume Tronto, era molto sviluppata la pesca. Famosi, intraprendenti e ingegnosi i pescatori del luogo, tantoché, nel 1912, furono i primi ad applicare un motore a una barca da pesca, una vera e propria “rivoluzione industriale”, che li portò a navigare anche in acque molto lontane e incrementò vertiginosamente la pesca. Alla fine della Prima Guerra Mondiale (1914 -1918) il Mare Adriatico, però, era molto pericoloso, a causa delle moltissime mine che vi galleggiavano, e impoverito dagli eventi bellici.

Un consistente gruppo di pescatori Marchigiani decise di trasferirsi, con barche e famiglie, sulla Costa Tirrenica Toscana.

I Marchigiani, grandi lavoratori e profondi conoscitori del mare, oltre alle loro tecniche di pesca portarono in Toscana alcune delle loro tradizioni, comprese quelle gastronomiche. Dall’incontro di due mondi gastronomici, nacque (senza precise certezze di attribuzione) una particolare ricetta, la “Trabaccolara”, che venne chiamata ispirandosi proprio alle barche da trasporto dell’Adriatico, i Trabaccoli.

La “Trabaccolara” non è altro che un gustosissimo piatto di pasta lunga e pesce fresco con un sugo insaporito da pomodori freschi tagliati a pezzettini, aglio, prezzemolo, sale, pepe, olio extravergine di oliva, il tutto sfumato con del vino bianco. Una vera e assoluta delizia per il palato. La ricetta della “Trabaccolara” è diventata famosa alla fine del 1900 grazie a grandi Cuochi Toscani che l’hanno fatta conoscere in Italia e nel Mondo.  

Ecco che all’Osteria Il Trabaccolodi Follonica il nome stesso assume un preciso significato, un messaggio chiaro: una buona e tradizionale Cucina di Mare.

L’Osteria Il Trabaccolo” è ubicata in Via Cesare Battisti al Civico 3, in pieno Centro di Follonica, praticamente a pochi metri sia dalla bella Chiesa di San Leopoldo (di stampo neoclassico a croce latina consacrata nel 1838) sia da Piazza Vittorio Veneto e a pochi passi sia dal Palazzo del Comune e sia da Via Roma il corso principale, pedonale e commerciale Cittadino che sbuca sulla splendida passeggiata a Mare.

L’OsteriaIl Trabaccolo” ha aperto, Sabato Primo di Aprile 2017, grazie al grande impegno della Famiglia Achilli: Babbo Ivano e Mamma Enrica il loro Figlio Giacomo e la Nuora Mioara Moraru.

Ivano Achilli (classe 1953) è originario dell’antico e panoramico Paese di Montappone nelle Marche, un piccolo Comune di soli 1.500 abitanti, oggi rientrante nella Provincia di Fermo (costituita nel 2004 e diventata operativa nel 2009) e famoso per la produzione di cappelli. Ivano, cresciuto in una Famiglia di agricoltori, si trasferì molti anni fa in Toscana, ha lavorato per molti anni come fornaio e ha sempre avuto la passione per la cucina.

Enrica (classe 1960) e originaria di Piombino, “ha la buona cucina nel sangue”, proviene infatti da generazioni di Cuoche, la sua Nonna Andrusilla e la sua Mamma Asmara per decenni hanno avuto il RistoranteTorre Mozza” un suggestivo Locale all’interno di una fortificazione costiera, risalente al 1500, ubicata in Località Torre Mozza nel Comune di Piombino (LI).   

Giacomo è nato, il 16 Novembre 1979, a Massa Marittima (GR), ha sempre avuto la passione per il mare e per la buona cucina tantoché dopo le Scuole dell’obbligo tra il 1993 e il 1998 ha frequentato e si è diplomato dell’Istituto AlberghieroEnrico Mattei” di Rosignano Solvay (LI). Dopo varie e interessanti esperienze dal 2012 al 2016 con tutta la Famiglia ha gestito la ristorazione di in un grande Stabilimento Balneare nella bella Località Turistica di Castiglion della Pescaia (GR).

Mioara Moraru (classe 1986, originaria della Romania) era già in Italia da diversi anni quando nel 2012 ha conosciuto Giacomo Achilli. Sentimentalmente uniti sono andati a convivere e in casa Mioara, che conosceva praticamente solo la Cucina del suo Paese, era relegata a “rigovernare” dopo che Giacomo aveva cucinato. Questo andazzo non era per Lei, essendo una donna intelligente e di carattere si è impegnata a imparare l’ottima Cucina Toscana riuscendoci perfettamente. Miorara e Giacomo si sono sposati il 20 Settembre 2019, circa due anni e mezzo dopo l’apertura del loro LocaleIl Trabaccolo”.

Ma torniamo alla mia recente visita all’Osteria Il Trabaccolodi Follonica (GR) dove sono stato accolto con molta gentilezza e disponibilità sia dalla Famiglia Achilli sia dalla giovane e brava Responsabile di Sala Viorela Pop (Romena, classe 1998).

L’Osteria ha una sola confortevole Saletta con il numero giusto di tavolini per sedersi comodamente, con la buona stagione si può sfruttare anche lo spazio esterno

All’OsteriaIl Trabaccolo” il Menu è alla Carta e totalmente di Mare (condizionato giornalmente dalla disponibilità del miglior pescato disponibile) con una sola eccezione: i miticiTortelli Maremmani al Ragù”. La scelta alla Carta è ampia con una particolarissima attenzione, vista la passione di Giacomo per il Mare e l’uso solo di pescato selezionatissimo, al “Crudo di Mare” che si può scegliere in ben 4 composizioni che variano da “normale”, “abbondante”, “ricca” e “superlativa”, ovviamente con prezzi adeguati.

La Carta dei Vini è molto importante, super curata, anche qui la grande passione di Giacomo fa la differenza: oltre 200 Etichette che spaziano dalle bollicine Italiche ai ricercati “Champagne”, dai Bianchi ai Rosati e Rossi, con provenienze da Italia, Spagna, Portogallo, Austria, Romania e non solo. 

In accompagnamento al pranzo, su suggerimento di Giacomo, è stata stappata una bottiglia di un buon Rosé: Tenuta Campo di Sasso (Biserno) “Sof 2023”, Vino Rosé Toscana I.G.T., 12,5% Vol., un Blend di Cabernet Franc e Syrah.

Con in tavola del fragrante pane (bianco e integrale) sono state servite le seguenti portate: - Crudo di Mare “abbondante”; - Seppioline Pugliesi alla griglia con guanciale croccante su crema di zucchine; - Alici di Piombino marinate con cipolle, arance e olive taggiasche; - Tagliolini alla Trabaccolara al sugo di pesce bianco sfilettato (Gallinella, San Pietro, Tanuta) con basilico e pomodorini freschi; - Chitarrine con scampi nostrali e tartufo nero invernale fresco; - Grigliata di Mare (Tanuta dell’Isola d’Elba, Scampi, Mazzancolle, Gamberi Rossi, Gambero Viola, Calamaro); -  Tortino ricotta e cioccolato farcito con crema di pistacchio di Bronte, lamponi, fragole e “foglie” di cioccolato.

Tutto molto buono e ben presentato.

In Cucina la Famiglia Achilli è una vera “macchina da guerra”, danno il meglio della Loro grande esperienza insieme a un ottimo e veloce servizio. Giacomo e Mioara con tutta la loro passione e gentilezza fanno spesso delle visite ai tavoli dei clienti per assicurarsi che tutto vada bene. Molto simpatico e alla mano anche il Servizio di Sala diretto da Viorela Pop.

All’Osteria Il Trabaccolodi Follonica (GR) ho trovato un’accoglienza informale e molto piacevole e ho potuto godere di una buona, gustosa e tradizionaleCucina di Mareche qui è assolutamente di Casa.

https://www.facebook.com/osteriailtrabaccolo/?locale=it_IT

https://www.youtube.com/watch?v=w5oPOTOuNZM


Osteria "Il Trabaccolo" a Follonica (GR)  (Foto Il Trabaccolo)

Mioara Moraru con Magnifiche Aragoste (Foto Il Trabaccolo)

La Sala  (Foto Il Trabaccolo)

Lo Spazio Esterno  (Foto Il Trabaccolo)

Ivano Achilli e Mioara Moraru

Giacomo Achilli e Viorela Pop

"Crudo di Mare".....

"Seppioline alla Griglia"..... 

"Alici Marinate".....

"Tagliolini alla Trabaccolara"..... 

"Chitarrine Scampi e Tartufo".....

"Grigliata di Mare".....

"Tortino Ricotta e Cioccolato".....

Giacomo Achilli e Giorgio Dracopulos