Si definisce “Arte” tutto ciò che, attraverso
le più svariate forme e sfaccettature, ha la capacità di trasmettere emozioni.
Mi piace spesso riportare una frase di Pablo
Ruiz y Picasso (1881 - 1973), il famoso Pittore e Scultore Spagnolo,
universalmente conosciuto come Pablo Picasso:
“L’Arte scuote dall’anima la polvere
accumulata nella vita di tutti i giorni”.
Una tra le forme più recenti di Arte
Contemporanea è nata, nel 1967, negli Stati Uniti d’America ed è denominata
“Land Art”.
La “Land Art” (Arte della Terra), conosciuta
anche come “Earth Art” (Arte Terrestre) e “Earth Works” (Lavori di Terra), si
caratterizza per scelte molto particolari e specifiche:
l’abbandono dei mezzi
artistici tradizionali e il rifiuto del Museo come “casa” delle opere d’arte.
L’Artista che pratica la “Land Art”, scelto
un particolare Territorio (piccolo o grande che sia) preferibilmente incontaminato,
interviene direttamente nella natura e sulla natura, realizzando, con quello
che trova sul posto o che reputa si possa collegare allo stesso, delle opere
effimere che, la natura e gli elementi, nel tempo, trasformeranno in
continuazione, fino alla completa scomparsa dell’opera stessa.
Le opere
realizzate si potranno ricordare esclusivamente tramite foto, video o bozzetti.
Un’Arte ricca di amore e rispetto della
Natura che cerca anche di sensibilizzare il pubblico a tematiche fondamentali
per la nostra vita come la “salvaguardia dell’ambiente”.
L’Altopiano delle Pizzorne è un’area
montuosa, rientrante nel più ampio contesto dell’Appennino Tosco-Emiliano,
ubicato nel Territorio della Provincia di Lucca.
Interessa, infatti, i Comuni
di Villa Basilica, Capannori e Lucca stessa.
L’Altopiano, ricco di vegetazione, tra cui
spiccano conifere e castagneti, è il baluardo che protegge la Piana Lucchese
dai freddi Venti del Nord, assicurando a questa Zona un particolare e
favorevole microclima.
In queste Terre nel 1999 venne costituita “La
Strada del Vino delle Colline Lucchesi e di Montecarlo” e il 6 Marzo 2013 è
nata l’attuale “Strada
del Vino e dell’Olio Lucca, Montecarlo, Versilia”.
Proprio nel Comune di Capannori, nella
Frazione di Segromigno in Monte, alle pendici delle già nominate Pizzorne, in
un bellissimo e panoramico punto c’è l’Azienda Agricola e Agriturismo “Colle di
Bordocheo”.
L’Azienda è ubicata nelle vicinanze di alcune
delle più belle e storiche Ville Lucchesi:
“Colle di Bordocheo” è di proprietà della
Famiglia Chelini e nasce, agli inizi degli anni Sessanta, grazie alla loro grande
passione per questa Terra.
In principio, Aldo Chelini, noto industriale
calzaturiero, volle una semplice Fattoria, con pochi ettari di terreno, dove
gli animali scorrazzavano liberi tra gli olivi e le vigne.
A partire dagli anni
Ottanta, c’è stato un progressivo ampliamento, con l’acquisizione di alcuni
edifici rurali e di altri appezzamenti di terra confinanti, fino a giungere
agli attuali 30 Ettari.
Nel frattempo l’Azienda iniziò anche a
produrre Vino e Olio Extravergine di qualità.
All’inizio degli anni Novanta, con la
completa ristrutturazione di un vecchio Casale, sempre all’interno
dell’Azienda, è nato anche l’Agriturismo con quattro accoglienti e panoramici
appartamenti.
Oggi “Colle di Bordocheo” è condotto con mano
ferma ed esperta dalla brava e affascinante Barbara Chelini, una dei quattro
figli di Aldo.
A “Colle di Bordocheo” l’Agricoltura è
integrata e Biologica:
dei Trenta Ettari dieci sono di Vigne e poi ci sono ben 1650
piante di olivo.
Nei 10 Ettari a Vigne, vi troviamo
principalmente Uve di Sangiovese, Ciliegiolo, Chardonnay, Sauvignon Blanc, Merlot
e Vermentino.
Qualche filare anche di Syrah, Moscato d’Amburgo e Moscato
Bianco.
Qui si producono, attualmente, 5 Vini:
il “Bordocheo Rosso”, il “Bordocheo Bianco”, il “Bianco dell’Oca”, il “Picchio Rosso” e “Quinto” un Vino da Dessert con una
produzione limitata.
“Colle di Bordocheo” partecipa anche a “Il
progetto del Vino a più mani” che nasce soprattutto per poter presentare, a un
pubblico più ampio di quello Lucchese, un’idea
innovativa, in cui più Aziende, con grande amore e affiatata collaborazione,
mettono insieme un piccolo quantitativo del proprio “Vino Cru” più pregiato, per
creare un prodotto Top che esprime, al meglio, tutte le potenzialità del Territorio.
Protagoniste dell’ammirevole iniziativa, oltre
all’Azienda Agricola Colle di Bordocheo, della Famiglia
Chelini, la Fattoria Maionchi della Famiglia Palagi e la Fattoria Sardi Giustiniani di Mina e Matteo Giustiniani.
Le tre Aziende Vitivinicole, nel 2016, hanno
creato, con la vendemmia 2013, un nuovo Vino Rosso, molto buono, denominato “Mille968”.
La scelta del nome è un
riferimento all’anno 1968, in cui i Vini delle “Colline Lucchesi” ottennero il
marchio D.O.C. con il relativo disciplinare, che permise alla Zona di esprimere
in bottiglia tutto il proprio potenziale di Vini di qualità.
Le varietà di
Olivo coltivate sono le Tradizionali Toscane, Frantoio, Moraiolo, Leccino,
Pendolino.
Ma non ancora soddisfatta, del bello e del
buono realizzato, e desiderando sempre il meglio, Barbara Chelini ha fortemente
voluto integrare, la classica accoglienza dell’Agriturismo, utilizzando i suoi
verdeggianti e armoniosi spazi per dar vita a una “tranquilla oasi” che accolga
la cultura e la creatività degli Artisti: una vera e propria “Residenza
d’Artista”.
Barbara vede la “Residenza d’Artista” come un
luogo dove ogni tipo di performance è bene accetta e ogni genere di incontro
fra arte e pubblico è incoraggiato e sostenuto.
Il desiderio è che, in futuro,
questo prezioso angolo di natura diventi una sorta di “gymnasium”
(nell’antichità il luogo dove i giovani atleti si allenavano) ove poter
organizzare e vivere veri e propri laboratori artistico/creativi a differenti
livelli didattici.
Nell’Aprile 2017, il primo Artista che ha
vissuto tale esperienza, è stato il giovane Cantautore Andrea
Biagioni.
Andrea aveva scelto “Colle di Bordocheo”
per rilassarsi dopo le fatiche televisive del talent show “X Factor” che lo avevano
visto arrivare fino alla semifinale.
In questo mese di Aprile 2018, Sabato 21
(Natale di Roma), ecco che a “Colle di Bordocheo” è arrivata la “Land Art”.
Alcuni Artisti, coordinati da Daniela Gorla,
hanno scelto un punto particolarmente magico dell’Azienda, per installare le
loro creazioni: L’Uccelliera.
Le “uccelliere”, oggi praticamente in disuso,
erano un tempo delle vere e proprie realizzazioni architettoniche forestali.
Piccoli boschi, ubicati spesso in zone sopraelevate in mezzo alla campagna,
creati per catturare i volatili.
Per attirare gli uccelli venivano piantati
alberi di alto fusto, come querce e lecci, insieme a piante di media altezza,
fitte siepi segnavano dei percorsi e delimitavano il tutto.
Al centro del
boschetto un capanno o una piccola costruzione a mattoni permetteva
l’appostamento.
Le “uccelliere” erano per i pennuti un vero
punto di sosta e di ristoro, spesso attirati da altri loro simili, ingabbiati e
usati come richiami.
La cattura poteva avvenire per mezzo di reti verticali
calate tra gli alberi o con reti orizzontali, appoggiate sul terreno, che si
chiudevano rapidissimamente, a comando, l’una contro l’altra.
Un altro sistema di cattura molto utilizzato
erano le “panie” o “painelle”, piccole verghe, spalmate con una miscela di
vischio bollito e lavorato con l’olio, fissate, con una sperimentate
inclinazione, sopra i rami degli alberi.
Tali bastoncini bloccavano il volatile
incollandosi alle ali.
Molte delle prede cosi catturate erano destinate a
essere vendute a loro volta come richiami.
L’Uccelliera di “Colle di Bordocheo”, da poco
risistemata, ubicata vicino a un piccolo corso d’acqua e ai bambù, è stato il
palcoscenico per le interessanti opere di Daniela Gorla (MeMory), Anna Mainardi (“Casita de Pajaros” - Casetta degli
Uccellini), Maria Antonietta Rossi (Seggio), Maya Pacifico (E lei mi parlava delle foglie, del
sorriso, dell’acqua e dell’eternità), Mario Quadraroli (Colonna
Infinita) e Uberto Gianoli (Triangolo Sacro).
La bellissima, serena e calda giornata di
Primavera ha fatto da perfetto contorno ai racconti degli artisti, che hanno
descritto ad uno ad uno le loro opere, e a un’amabile Barbara Chelini che ha
narrato i suoi ricordi di bambina vissuti giocando nella sua “Uccelliera”.
Successivamente l’aperitivo, sulla panoramica
Terrazza, con “Bordocheo Bianco 2016” e i formaggi di Monica Ferrucci.
Ai tavoli sono state servite le seguenti
portate:
- Terrina di Pappa al pomodoro con panzanella
al nero di seppie, maionese di cipolle bianche, polvere di cavolo nero;
- Tortelloni ripieni di carne di coniglio in
bianco, su coulis di peperoni senza pelle bruciati, crumble di olive e ristretto di ossa di coniglio;
- Vassoi di affettati e formaggi Toscani;
- Crema di limone con meringa e crumble di
biscotti di frolla.
In abbinamento al pranzo un’intrigante
degustazione dei Vini della Casa:
“Bianco dell’Oca 2017”, “Bianco dell’Oca
2016”, “Mille968 2015”, “Bordocheo Rosso 2016”, “Picchio Rosso 2015”, “Quinto”.
Il servizio Pranzo è stato effettuo dal Titolare,
Nicola
Orsi, dell’Osteria Canaiolo, e dal suo Staff con
a capo il giovane Chef Stefano Chiappelli (classe 1986).
Da sottolineare che
recentissimamente (Marzo 2018) l’Osteria Canaiolo si è trasferita
nella nuova sede ubicata nel bellissimo contesto dell’ Hotel Hambros il Parco in Villa
Banchieri.
All’Azienda Agricola “Colle di
Bordocheo” di Barbara
Chelini l’accoglienza è decisamente una cosa molto seria, non solo Vino e Olio Extravergine
di qualità ma anche, nell’assoluta quiete del panoramico Agriturismo, il primo fascinoso
e raffinato step della “Land Art”, un’assoluta conferma dell’essere anche “Residenza
d’Artista”.
Barbara Chelini (Foto Simona Romani)
Colle di Bordocheo - Una Vista
L'Uccelliera - L'Ingresso
La Casetta dell'Uccelliera
Daniela Gorla "MeMory" (Foto S. Romani)
Anna Mainardi "Casita de Pajaros" (Foto S. Romani)
Maria Antonietta Rossi "Seggio" (Foto S. Romani)
Maya Pacifico "E lei mi parlava .." (Foto S. Romani)
Mario Quadraroli "Colonna Infinita" (Foto S. Romani)
Uberto Gianoli "Triangolo Sacro" (Foto S. Romani)
"Land Art" - Gli Artisti (Foto di Simona Romani)
Terrina di Pappa al Pomodoro......
Tortelloni......
Giorgio Dracopulos a Tavola con gli Artisti
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