Nella
bellissima e produttiva Regione Piemonte c’è Asti una stupenda e storica
Città che è stata nel Medioevo un importantissimo “Libero Comune”, con diritto
di "battere moneta”, ed è stata anche uno dei più importanti centri
commerciali di tutta Europa.
Asti è
ubicata a circa 55 km. a sud-est di Torino, nella Valle del Fiume
Tanaro il quale la delimita a sud. La Città si adagia in mezzo alle celebri
e dolci Colline che si trovano tra le Langhe e il Monferrato in
una posizione climatica favorevole, quasi nel cuore del Piemonte. Una zona
famosa in tutto il Mondo per le straordinarie produzioni che a partire dai
Vini, come l’Asti Spumante e la Barbera d’Asti, arrivano fino ai magnifici
prodotti tipici, una Terra ricca di storia e gusto.
La Città di Asti
è famosa anche per il suo “Palio Storico” che nel 2025 compie ben 750 anni.
Il termine
“Palio” derivante dal Latino “pallium” il telo di stoffa rettangolare
indossato come soprabito sopra la “tunica romana”, indicava in origine
solamente la pezza di stoffa preziosa che era posta al punto d'arrivo e che era
assegnata al vincitore di una gara, successivamente il termine abbracciò
l'insieme dei riti e delle consuetudini strettamente collegate a un particolare
evento.
Dal XVIII
Secolo il “Palio della Corsa di Asti” si chiama "Sendallo" ed è un
labaro di tela rettangolare istoriata, generalmente azzurra, confezionata in un
tessuto misto seta/cotone detto di “zendale” o "sangallo".
Il “Palio di
Asti” (o Palio Astese) è una “festa tradizionale”, con radici
medievali, nata nell'ambito delle celebrazioni patronali di “San Secondo”
che culminano con il fascinoso Corteo Storico (oltre 1200 Figuranti) e la
suggestiva Corsa di Cavalli montati a pelo (senza sella). La Corsa è
strutturata in tre batterie da sette partecipanti ciascuna: i primi tre
classificati di ogni batteria accedono alla corsa finale che decide
l'assegnazione del Palio. Infatti sono 21 i partecipanti ammessi, ripartiti fra
Rioni, Borghi Cittadini e Comuni della Provincia di Asti. I “Cavalli”
che partecipano alla Corsa del “Palio di Asti” si chiamano “Corsieri”.
Ad Asti la
“Festa per il Patrono” si svolge ininterrottamente dal XII Secolo, più
precisamente si hanno notizie certe della corsa correlata in una citazione
del 1275 in cui il cronista locale Guglielmo Ventura riporta che
gli Astigiani “sicut fieri solet Ast, in festo Beati Secundi” (“come risulta
essere solito ad Asti, durante la festa del Beato Secondo”) corsero il Palio
per dileggio sotto le mura della nemica Città di Alba. Se già
nel 1275 la "Corsa del Palio" era definita una
consuetudine, è probabile che la sua origine debba collocarsi ancor prima, si
pensa dopo l'anno 1000, ma si considerano gli anniversari a partire da
questa data del 1275 e quindi quest’anno si festeggiano i 750 anni.
Dal 2018,
come ufficializzato nel “Consiglio del Palio” del 23 Ottobre 2017, il
“Palio” si disputa la prima Domenica di Settembre e come stabilito nel 1988 la
corsa avviene nella centrale Piazza Alfieri di Asti dove si devono effettuare
tre giri.
La Storia
che desidero raccontarvi oggi nasce proprio in un piccolo Comune (poco più di
1.800 Abitanti) della Provincia di Asti: “Castello di Annone”.
Il nome di
questo antico Comune deriva dal Latino “ad nonum” perché distante
9 “miglia Romane” (miglio Romano = 1.478,5 m.) da Asti, meno di 10
minuti di auto. Nel Medioevo “Castello di Annone” divenne un notevole
punto strategico di passaggio, tanto da rendere il Paese fiorente centro di
mercati e mercanti con importanti scambi finanziari; conservò la sua importanza
fino al 1644 anno in cui fu distrutto dalle Truppe Spagnole.
Nel 1905
Giuseppe Perlino ebbe l’idea di intraprendere il commercio di Vini d’eccellenza
del Territorio e scelse come Sede proprio “Castello d’Annone”: creò un’impresa
semplice, denominata con il suo cognome “Perlino”, ma allo stesso tempo già
moderna per il tempo, il cui vero capitale era tanto lavoro e lo spirito di
sacrificio della sua Famiglia e dei suoi Collaboratori.
Dopo pochi
anni di grande impegno e assoluta passione “Perlino” emerse tra le principali Aziende
del settore e ciò permise un notevole ampliamento e il trasferimento della Sede
nei pressi della Città di Asti. Negli anni '30, grazie a importanti
investimenti strategici, l'Azienda ampliò ancor di più la sua produzione di
ottima qualità affiancando ai “Vini Piemontesi” anche gli “Spumanti” e i
“Vermouth” che rapidamente, grazie alle specifiche e positive prerogative, diventarono
i suoi prodotti di punta iniziando a diffondersi anche all’estero.
Si definisce
“Vino Spumante” un Vino caratterizzato da rilevante
effervescenza, dovuta ad anidride carbonica disciolta, definita
“spuma”. Il primo “Spumante Italiano” nacque nel 1865 grazie al lavoro
sinergico tra i Fratelli Gancia e il Conte Augusto di Vistarino.
Nei vini
“Spumanti Naturali” l'anidride carbonica (CO2) si forma per
rifermentazione del vino. Si possono utilizzare due differenti metodi:
il “Metodo Classico” (o “Metodo Champenoise” o “Metodo
Tradizionale” o “Metodo della Rifermentazione in Bottiglia) e il “Metodo
Martinotti” (o “Metodo Charmat”) conosciuto anche con il nome del processo
produttivo "Metodo della Rifermentazione in Autoclave" detto
anche “Metodo Italiano”. Oltre allo “Spumante Naturale" esiste anche lo
“Spumante Gassificato" (detto anche "Artificiale") dove
l'anidride carbonica viene addizionata artificialmente a basse temperature.
Questo prodotto per la scarsa finezza dei profumi e il perlage grossolano è di
qualità inferiore, si può considerare “Spumante” solo nel nome e ovviamente ha prezzi
notevolmente inferiori allo “Spumante Naturale”.
Il
“Vermouth” prende il nome dal termine Tedesco "Wermut" (artemisia o
assenzio), la pianta chiave che, insieme ad altre spezie, aromatizza questo Vino
detto appunto “Vino Aromatizzato”. Un Vino nato a Torino nel 1786 grazie
all’intuizione di Antonio Benedetto Carpano (1751 - 1821) capace
inventore, erborista e distillatore diventato celebre proprio per aver
inventato il “Vermouth”. Carpano realizzò questo nuovo Vino aggiungendo a
del Vino Bianco Moscato dell’alcol, dello zucchero e un infuso
composto di oltre 30 varietà di piante, erbe e spezie (come genziana,
china, timo, vaniglia, camomilla, zafferano, sambuco, alloro e altre). Il
“Vermouth” divenne prestissimo così popolare che la bottega del distillatore
Piemontese di Piazza Castello a Torino dovette star aperta 24 ore su 24. Il
“Vermouth” diventò anche la bevanda ufficiale della Corte dei Savoia e del Re
Vittorio Amedeo III.
Il
“Vermouth” grazie alla sua versatilità si è diffuso in tutto il mondo ed è un
ingrediente fondamentale di Cocktail mitici come “Manhattan”, “Negroni”,
“Americano” e “Martini”.
La gradazione
e la composizione del “Vermouth” è regolamentata dalla Legge
Italiana, in particolare la Legge n. 108 del 16 Marzo 1958, per la quale
il “Vermotuh” è un “Vino Aromatizzato” di gradazione alcolica
compresa tra il 15,5% e il 22% in Volume, che deve contenere estratti
di erbe della famiglia delle artemisie, che ne costituiscono
l’elemento caratterizzante. Il “Vermouth” deve essere composto per
almeno il 75% di Vino rigorosamente di qualità eccellente, opportunamente
dolcificato, aromatizzato e lasciato invecchiare. Il Vino può
essere sia “Bianco”, “Rosso” e “Rosato” con gusto dolce, secco, extra
secco e chinato. La percentuale di zucchero, così come la gradazione
alcolica (mai inferiore al 15.5%) varia a seconda dello stile
di “Vermouth”.
Il
“Vermouth” può essere gustato anche da solo, sia liscio che con ghiaccio (on
the rocks), dopo l’apertura di una bottiglia si consiglia di conservarla in
frigo e consumarla in tempi rapidi.
Nel Marzo
del 2017 è uscito il “Disciplinare del Vermouth” e un
Decreto che ha riconosciuto il Piemonte come Zona Geografica di produzione del
“Vermouth” (Indicazione Geografica): “Vermouth di Torino IG”. Nel mese di
Aprile 2017 è stato creato anche l’Istituto del Vermouth di Torino.
Alla fine
degli anni '90 l’Azienda “Perlino”, nel pieno della sua attività di
consolidamento sui mercati Nazionali e Internazionali, ha realizzato un
nuovo sito produttivo nel piccolo Comune di Montiglio Monferrato, sempre
in Provincia di Asti, in cui è stata creata una particolarissima “bottaia” per
l’affinamento in barrique dei Vini.
Oggi
l’Azienda “Perlino” con la sua antica tradizione lunga ben 120 anni, oltre a
essere Leader nel settore ha anche un legame indissolubile con il Territorio
Piemontese. Durante i decenni “Perlino” si è consolidata ampliando fortemente
il “portafoglio” con acquisizione di Marchi Storici Piemontesi come “Filipetti”,
“Scanavino” e “Casa Martelletti”.
L’impegno di
“Perlino” in materia di qualità è assoluto e si è concretizzato, già da molti
anni, con l’ottenimento di prestigiose attestazioni da parte di organismi
accreditati quali “IFS”, “BRC” e più recentemente anche con la
“Certificazione Biologica”. Dal 2016 “Perlino” fa parte del Gruppo
Franco/Italiano “La Martiniquaise Bardinet”.
Nel 2024
“Perlino” ha prodotto circa 14 milioni e mezzo di “Vini Spumanti” insieme ad
altre specialità e 8 milioni di bottiglie di “Vermouth”, esportando i suoi
prodotti in oltre 70 Paesi del Mondo.
A ulteriore
conferma dello strettissimo legame tra l’Azienda “Perlino” con il Territorio e
in particolare con il “Palio di Asti”, in cui è anche “Sponsor Tecnico
Ufficiale”, dal 2022 vengono prodotti due speciali e specifici “Vermouth di
Torino” (Bianco e Rosso, intensi, eleganti e inconfondibili, grazie a un
sapiente equilibrio di erbe e spezie lavorate separatamente e poi miscelate con
maestria) dedicati ai “Cavalli della Corsa” e denominati appunto “Corsieri del
Palio”. In concomitanza con il “Palio di Asti 2025”, svoltosi Domenica 7
Settembre che ha visto vincere il “Rione Don Bosco” con il “Cavallo Anacleto”
montato dal Fantino Giovanni Atzeni (detto Tittia), “Perlino” ha voluto
festeggiare i “750 Anni del Palio” e i suoi “120 Anni di Attività” con una
particolarissima “Quarta Edizione del Perlino Corporate Event 2025”: un Evento
esclusivo, partito dal 4 Settembre e dedicato agli anniversari, che ha
coinvolto i top clienti e collaboratori Internazionali con un'immersione totale
nella Cultura Italiana attraverso tour guidati alla scoperta del Territorio e
delle eccellenze enogastronomiche locali oltre a visite alle vigne e allo
Stabilimento Produttivo.
Un particolare ringraziamento a Elena Branda, bella e brava Responsabile Marketing di Perlino, per la gentilezza e disponibilità dimostrata nei miei confronti.