Il nome ha
origini antichissime, deriva infatti dall'etnonimo usato
dai Latini per definire la terra abitata dagli Etruschi:
"Etruria", trasformata poi in "Tuscia" e successivamente in
"Toscana".
I Latini furono
un Popolo Italico di lingua indoeuropea storicamente stanziato,
a partire dalla seconda metà del II Millennio a.C., lungo la
Costa Tirrenica della Penisola Italica nella Regione
del “Latium”. Gli Etruschi invece, tra il 900 e il 27 a.C., dominavano i
Territori oggi corrispondenti alla Toscana, all'Umbria occidentale,
al Lazio settentrionale e centrale, all'Isola della Corsica, anche nelle
propaggini di alcune aree della Zona Padana,
dell’Emilia-Romagna, della Lombardia, del Veneto e della Campania.
La
straordinaria ricchezza della Toscana, praticamente fatta di ogni cosa bella e
buona che si possa immaginare, la rendono molto di più di un’ambita meta
turistica. Oltre alle grandi Città d’Arte vi si trovano una miriade di magnifici
piccoli Centri ognuno con la propria Storia e con il proprio fascino.
Uno di
questi Centri si chiama Impruneta.
Impruneta (detta
comunemente “L'Imprunéta”) è un Comune, autonomo dal 1929, di poco
meno di 15.000 abitanti che fa parte della Città Metropolitana di Firenze
e il suo Territorio si estende su delle bellissime, verdeggianti e panoramiche
Colline comprese tra il Torrente Ema e il Fiume Greve. Impruneta
non è soltanto una Cittadina ricca di storia Etrusca e Romana, di
folcloristiche feste locali, sia religiose sia commerciali, e di una lunga
tradizione artigianale, ma qui si respira anche la magica atmosfera della più
profonda Campagna Toscana che, da secoli, ha ammaliato visitatori proveniente
da tutto il Mondo.
Il
Territorio Comunale è ricco di Aziende Agricole che si occupano di
una importante produzione vitivinicola e olivicola. Proprio alla conservazione e
commercializzazione del Vino e dell’Olio si lega un altro straordinario
protagonista dell'economia locale che ha una tradizione millenaria:
il "Cotto dell'Impruneta".
Grazie a una
lavorazione manuale ed estremamente naturale dalla particolare “terra di
Impruneta”, molto ricca di galestro estratto da cave a cielo aperto, si
ottiene un tipo di argilla che conferisce alle terrecotte speciali caratteristiche
di resistenza e di colore e soprattutto le rende inalterabili al freddo:
"terracotta antigelo". Tra i gli altri componenti chimici i più
particolari sono “l'ossido di ferro”, che determina con la cottura nelle
fornaci la sfumatura di rosso del prodotto finito, i “sali” e
i “carbonati di calcio” che conferiscono permeabilità e porosità
particolarmente importanti per i recipienti in terra come vasi da giardino e da fiori ma anche per
le giare da olio perché impediscono il ristagno dell'acqua e assicurano una
buona aerazione al contenuto.
I primi
documenti che attestano la nascita in queste zone della “civiltà del Cotto”, e
la relativa produzione di terracotta, risalgono all’XI Secolo; coppi e vasi di
ogni tipo e dimensione venivano prodotti per cittadini e commercianti, così
come i laterizi, i mattoni e tutti i possibili materiali da costruzione. Da un
documento del 23 Marzo 1308 si apprende dell'esistenza di una Corporazione di
23 “Orciolai” (fabbricanti di orci) e “Mezzinai” (maestri della terracotta) riunitasi
con l'obiettivo di proteggere e controllare la qualità della produzione.
Nel 1419 il
Fiorentino Filippo di ser Brunellesco Lapi (1377-1446), considerato il primo
Ingegnere e Progettista dell'Età Moderna, scelse proprio la “terracotta
dell’Impruneta” per costruire la Cupola della Cattedrale di Santa Maria del
Fiore a Firenze, viste le caratteristiche uniche di leggerezza e
solidità di questo materiale la volta non è provvista di alcuna armatura di
sostegno. A tutt’oggi la Cupola del Brunelleschi con il suo profilo e
il suo inconfondibile colore è indubbiamente il simbolo della Città di Firenze
e una meraviglia che il Mondo ammira.
Alla fine
dell'800 un attento osservatore della realtà toscana come il Fiorentino
Guido Carocci (1851-1916), importante Letterato e Storico, descrive
Impruneta come: “una terra ampia, popolata, elegante, circondata da una catena
di poggi pittoreschi popolati di villaggi, di case e di signorili dimore”.
Ecco in
questo straordinario e magnifico contesto, proprio alle prime propaggini
d’Impruneta, percorrendo la Via Imprunetana per Tavarnuzze al civico 19 c’è un
accoglientissimo angolo di paradiso: il “Relais Villa Olmo”.
Proprietaria
del Relais è la Società “Worlding Hospitality Solutions” (WHS)
la Holding fondata nel 2006 da Luca Perfetto e Urbano Brini a Loro, nel 2012,
si è aggiunto Patrizio Montevecchi l’attuale Presidente. La Società è nata con
la specifica missione di offrire soluzioni turistiche di alto livello a 360
gradi.
In Francese
il termine “Relais” significa “turno”, “muta”, “passaggio”,
“staffetta” e “cambio”, ma indica anche Locande e Alberghi generalmente
ubicati in campagna. Infatti nei tempi passati i “Relais” erano
le stazioni di posta, i luoghi dove le diligenze cambiavano i cavalli e
generalmente i vetturini e i passeggeri si rifocillavano potendovi passare
anche la notte. Ai nostri giorni la parola “Relais” ha mantenuto la valenza
originaria di “sosta” e “ristoro” ma con l’aggiunta di un’aurea di lusso ed
esclusività.
Il “Relais
Villa Olmo” è uno squisito “Boutique Hotel” è fedele alle migliori tradizioni
dell’accoglienza e vuole essere, oltre a un'oasi di pace, anche un centro di
divulgazione del patrimonio enogastronomico del Territorio. Tipicamente Toscano
e ricco di fascino naturale il “Relais” dispone di 18 eleganti unità (ville con
piscina privata, suite e camere) che offrono ospitalità di altissimo livello e
soluzioni perfette per tutte le esigenze, da coppie e famiglie a piccoli
gruppi. Le atmosfere sono rarefatte, la tranquillità assoluta, gli accessi a
tutte le camere sono sull’esterno e ben distanziati tra loro, in modo da poter
garantire l’esclusività degli spazi e la privacy del soggiorno, il tutto con
una magnifica vista sulla Campagna Toscana.
Il “Relais Villa Olmo” è anche sostenibile: “Ecco alcuni punti di cui andiamo
molto fieri - sostiene il bravissimo e gentilissimo General Manager Simone
Pampaloni - la ristrutturazione è stata effettuata da aziende locali. Parte
degli arredi sono fatti con materiali riciclati o con restauri effettuati da
artigiani del posto. Raccogliamo acqua piovana per l'irrigazione di giardini e
aree verdi. Sosteniamo l'economia locale e la promozione del territorio: dalla
creazione di vino dedicato alla terracotta, alle visite alle fornaci. Il nostro
Ristorante utilizza solo materie prime Toscane, e Olio Evo ottenuto dagli oliveti del nostro campo. Abbiamo sostituito plastica con vetro per minibar e
servizi di ristorante. Collaboriamo con le autorità locali per la corretta
separazione dei rifiuti e i rifiuti organici vengono compostati e utilizzati
come fertilizzanti naturali. Per il prossimo futuro - prosegue Pampaloni -
abbiamo già un progetto fotovoltaico e di installazione di colonnine di
ricarica per auto elettriche a cui pensiamo di dar luce a partire dal prossimo
inverno.”
“Villa Olmo”
dispone anche di una Piscina panoramica, con vista sull’oliveto: il luogo perfetto
per rinfrescarsi nelle giornate più calde, ma anche per degustare i piatti
dello speciale “Pool menu”, o gli “assaggi a sorpresa” curati dalla cucina del
Ristorante (ad esempio la Schiacciata Toscana appena sfornata o una macedonia
freschissima) fino ad assaporare un delizioso aperitivo davanti il tramonto.
“Relais Villa Olmo” dedica grande attenzione alla natura con la creazione e
cura dell’orto, dove l’Executive Chef del “Diadema Wine Bar & Restaurant”
Alessio Leporatti può cogliere la
materia prima freschissima, senza escludere la sostenibilità.
A
disposizione degli ospiti, inoltre, una Scuola di cucina e una fascinosa “Cantina” con Vini super selezionati e con la possibilità di partecipare a
degustazioni guidate da esperti Sommelier o a divertenti laboratori di vino. Un
Frantoio privato visitabile durante il periodo della frangitura delle olive e
una varietà unica di attività esperienziali, tra cui Safari tra i vigneti, Tour
in Vespa e in bicicletta, Tour dei vigneti e delle più prestigiose cantine
Toscane.
Colonna
portante di tutta la struttura, come già accennato, è il “Diadema Wine Bar & Restaurant” con il bravissimo Executive Chef
Alessio Leporatti.
Alessio
Leporatti è nato a Firenze nel 1986, fin da giovanissimo ha dato segnali della
sua innata passione per la Cucina e, dopo il Diploma all’Istituto Professionale
di Stato Servizi per l’Enogastronomia e l’Ospitalità Alberghiera (I.P.S.S.E.O.A.) “Bernardo Buontalenti”, ha fatto importanti esperienze in
Locali Fiorentini come il “Cibreo” di Fabio Picchi. Dal 2010 al 2013 è andato
in Spagna a Barcellona dove in due Ristoranti “Stellati” ha conosciuto e
appreso i segreti della fantastica tradizione Iberica e non solo. Il suo
ritorno in Italia lo ha visto lavorare nella splendida Costiera Amalfitana a
Positano e per alcuni anni a Badia A Passignano (FI) all’Osteria di Passignano
(Una Stella Michelin). Poi un’altra grandissima esperienza, per quasi due anni,
con il mitico Chef Gaetano Trovato del Ristorante “Arnolfo” (Due Stelle
Michelin) a Colle di Val d’Elsa (SI). Dal 2019 Alessio Leporatti è giunto a
“Villa Olmo”.
La Sala da
pranzo, circa 45 posti, del “Diadema Wine Bar & Restaurant” è
una veranda dalle aperture mobili per ottemperare anche ai suggerimenti
relativi all’emergenza sanitaria ma soprattutto per godere al meglio della
fresca brezza estiva di giorno e di sera. L’arredamento è elegante e minimal con un
tocco di sobrietà “country chic”, a cui si aggiungono tavoli in leggero ferro
battuto sulla vicina Terrazza en plein air: il tutto immerso in un pacifico
silenzio al riparo da rumori e disturbi.
Il Menu è
ricco e diviso in sezioni: “I Nostri Tagli Classici” (una super selezione di
salumi e formaggi), “Nuovi Inizi” (antipasti), “Alessio e le sue Farine” (vari
tipi di pasta fresca, realizzata con farine di grani antichi Toscani e
Italiani, tirata a mano), “Carne, Pesce e Verdure”, “Dolci Creazioni”. La
“Carta dei Vini” offre ottime scelte tra i Vini dell’Azienda Diadema
(Champagne Pas Dosé e Rosé, un Bianco, un Rosé, tre Vini Rossi tra cui un
Sangiovese, che nasce in grandi anfore di cotto dell’Azienda Imprunetina M.I.T.A.L., e un Supertuscan servito anche in elegante bottiglia con
dettagli Swarovski) alcuni dei quali proposti anche al calice, poi una bella
scelta di Rossi Toscani e un’importante sezione dedicata alle Grandi Annate.
Non manca la Carta delle Acque.
Sono andato
a “Villa Olmo” e ho degustato alcune prelibatezze del Menu Estate 2021
accompagnate da un gradevolissimo “Cocktail
di Benvenuto” e una interessante selezione di Vini Bianchi, Rossi e Rosati dell’Azienda
“Diadema”. Con in tavola l’ottima Schiacciata Toscana della Casa sono state
servite le seguenti portate:
- Schiuma di
formaggio caprino con granella di cioccolato fondente;
- Battuta di
manzo, salsa verde al basilico, bottarga di rosso d’uovo, acciughe e gelato
alla senape;
- Ravioli ai
due ripieni zucchina e melanzana con salsa di pomodoro datterino giallo;
- Piccione, salsa
al cioccolato, mora, insalatina di misticanza;
- Cremoso alla
pesca su frolla di grano saraceno, meringa all’acqua di ceci al basilico, sidro
di pesca e spuma di limone.
Tutto molto
ben presentato e buono: preparazioni realizzate con mano sicura ed esperta.
La giovane
Brigata di Sala ha svolto il servizio con moltissima gentilezza: il Maître
Pasquale Iaccarino, la Sommelier Serena Restuccia e gli Chef de rang Lorenzo
Caponi e Gianluca Falciglia. L’Executive Chef Alessio Leporatti è stato bravo
anche nel selezionare il personale di Cucina, infatti la sua giovanissima
Brigata è molto valida: Sous Chef Antonio Lombardi, Capi Partita Samuele
Manzella e Matteo Barbetti.
Super
accogliente il “Relais Villa Olmo” piccolo e fascinoso Borgo del 1500 adagiato
sulla panoramica collina dell’Impruneta (FI).
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